Chiamata alla preghiera

di Costanza Miriano

Sono sempre piuttosto esitante all’idea di lanciare novene, catene di preghiera, iniziative collettive, innanzitutto perché ho paura di non essere fedele io per prima all’impegno proposto, e c’è un limite al peso del ghiro che può dormirmi sullo stomaco (e far pregare le persone, far credere che lo faccia anche io, e poi magari non riuscire a mantenere fede fa sì che una bestia di otto chili che mi si accomodi sulla pancia). Seconda cosa, c’è sempre il rischio di esibire la preghiera come un vessillo, e non come un dolce colloquio col Padre, che è un privilegio e la cosa più preziosa che abbiamo. Terzo, andare nel segreto a pregare, è la dritta che ci dà Gesù.

Però.

Però abbiamo anche bisogno di sentirci un popolo, e di farci aiutare dai fratelli nel combattimento della preghiera (perché per pregare bisogna combattere, tra gli impegni, le distrazioni, i contrattempi, la telefonata al parente di nono grado che ti viene in mente e ti sembra urgentissima appena prendi in mano un rosario). Inoltre, e questa è la cosa più importante, Gesù ha promesso che dove due o tre sono uniti nel suo nome per chiedere qualcosa, la ottengono.

Quindi, eccomi a proporre al nostro monastero wi-fi, che altro non è che la Chiesa, la comunità dei fratelli uniti dal desiderio di cercare Dio, e in comunione a volte di carne, a volte “solo” wi-fi, cioè con lo Spirito Santo, di sfoderare l’artiglieria pesante. È il momento, sennò non ne usciamo.

Comunque la pensiamo, su come è stata affrontata, raccontata, gestita la questione sanitaria, il momento è davvero difficile, e non credo ci sia nessuno che non sia stato per nulla toccato da questo momento così opprimente e angosciante.

Con un gruppo di amiche stiamo pensando di fare qualcosa di serio, di offrire una bella dose quotidiana di preghiere, e qualche fioretto, perché ci sono demoni che non si allontanano che con la preghiera e il digiuno, lo dice Gesù nel Vangelo.

Dio aveva accordato ad Abramo la promessa di risparmiare Sodoma e Gomorra se solo avesse trovato dieci giusti. Ora, noi sappiamo che giusti non siamo di certo, perché “senza la tua forza, nulla è senza colpa” però possiamo provare a offrirci, ingiusti, limitati, peccatori come siamo, anche per i fratelli. Con la certezza che la preghiera cambia il corso della storia, ferma anche le guerre, è la forza più potente dell’universo, cambia anche le decisioni di Dio, oltre a cambiare il nostro cuore.

Ed è questo il punto. Cosa chiediamo a Dio? Io vorrei chiedergli di cambiare il mio cuore, di aiutarmi, aiutarci a vivere tutto questo momento come un momento di grazia, perché Dio c’è, è nella storia, è nella nostra storia, soprattutto quando è più difficile. Che ci aiuti a stare in questo strano punto della storia in cui ci ha messi, pronti a fare la sua volontà, perché se abbiamo Dio abbiamo tutto, e niente può spaventarci, perché “a chi ha Dio nulla manca”. Chiediamo di darci la fede, perché la crisi che stiamo vedendo intorno a noi è solo una crisi di fede. Io sono certa che questo sia il momento opportuno per convertirci, qui, adesso, in questo punto dello spazio e de tempo. Insieme chiediamo che allevii la sofferenza di tante persone, di chi è colpito dalla crisi economica, dei ragazzi che sono stati troppo soli, degli anziani, di chi ha dovuto fare tante rinunce in questo momento.

Suggerirei di formare gruppi di dieci (ma secondo me va bene anche meno se proprio non trovate), per ricordare la promessa di Dio ad Abramo, e fare offerte precise, non in una mentalità “amministrativa”, ma perché è un aiuto per noi a mantenerci fedeli alla preghiera e al proposito di fare offerte concrete (qualche piccola rinuncia, o qualche digiuno). Un’idea che ci è venuta tra amiche è di pregare con particolare intensità dal 5 agosto – compleanno della Madonna secondo quanto avrebbe rivelato lei stessa – all’8 settembre, la Natività di Maria secondo la tradizione della Chiesa.

Intanto volevamo dirvi che stiamo continuando a lavorare all’organizzazione del capitolo generale del 2 ottobre, che sarà appunto sulla preghiera. Stiamo cercando di capire come rispettare le regole senza respingere nessuno.

Infine, abbiamo dovuto prendere una decisione. Negli ultimi quattordici mesi la vostra generosità per le persone in difficoltà ci ha stupito – grazie a voi e a Monica che ha gestito la cosa con un lavoro eroico – e grazie a quella siamo riusciti a distribuire circa 300mila euro di aiuti alle famiglie, una cifra incredibile, consegnandovi direttamente gli Iban di chi ci chiedeva aiuto. È stata un’avventura bellissima, ma al termine di un ritiro che abbiamo fatto con don Pierangelo Pedretti abbiamo capito – non senza una sofferenza grande, ma certe che l’obbedienza è una garanzia – che non riuscivamo più a gestire la cosa con l’accuratezza e la prudenza necessarie, e stavamo rischiando di sbagliare. Crediamo che sia il momento di prendere una pausa e capire come riorganizzare questo servizio. Siamo nate come un gruppo di amiche, amici, che desiderano invitare alla preghiera altri amici, e non abbiamo la struttura per gestire tanti bisogni di tante persone lontane che si sono rivolte a noi mano a mano che si spargeva la voce, anche tra persone che non avevano mai conosciuto il Monastero wi-fi e delle quali non sapevamo molto. Fare la carità bene è difficile, bisogna conoscere, capire… una cosa che abbiamo imparato è che spesso chi ha più bisogno non chiede, e quindi bisogna essere vicini davvero alle persone che si aiutano, per verificare i bisogni, per capire chi ha maggiori necessità, e anche per dare un aiuto che non sia solo economico: spesso non sono solo i soldi che servono, ma anche un aiuto, una vicinanza, un accompagnamento, a volte più necessario e risolutivo dei soldi.

Ci stiamo chiedendo come continuare a offrire questa vicinanza con le nostre poche forze, a distanza, e con un numero di persone spropositato quale quello delle famiglie che si sono rivolte a noi in questo anno e mezzo. Serve una pausa di riflessione. Essendo finito il momento del picco di emergenza (attività chiuse, cassa integrazione che non partiva), per il quale ci era venuta questa idea, ma non essendo finiti i bisogni, purtroppo, suggeriamo – intanto che cerchiamo di capire come andare avanti – di “adottare” ciascuno un caso, (se ci guardiamo intorno non faremo fatica a trovarne) e di farci carico di qualcuno, ma se possibile non solo economicamente. Cercare di conoscere, di fare amicizia, di capire come risolvere in modo stabile le situazioni, per quanto riusciamo, o comunque di offrire una vicinanza, e non solo soldi.

Se invece non ci sembra di conoscere nessuno che abbia bisogno di aiuto, in questo momento di pausa, per le offerte possiamo fare riferimento al nostro parroco, o a un sacerdote vicino che conosca le situazioni, le persone, che sappia valutare bene e da vicino le priorità e i bisogni. La Chiesa fa questo da duemila anni, e il nostro Monastero è nato per essere sempre più dentro alla Chiesa, per darle forza e non portargliela via. I parroci conoscono le realtà e le persone, e sapranno aiutarci a capire chi aiutare.

Grazie davvero a tutti per la generosità, e soprattutto a Monica, alla quale questa sospensione del nostro pronto soccorso costa molto, molto dispiacere. Grazie!

12 pensieri su “Chiamata alla preghiera

  1. Bruna Lionetti

    Ciao Costanza!
    Comincio dalla fine, sulla questione provvidenziale! Mi pare che abbiate adottato il metodo Caritas in pieno.
    Non so se riescono a supplire a tutte le esigenze … che del resto sono come un pozzo senza fondo … a volte, in parte, perchè le persone non vi si rivolgono!
    Il vostro ” pronto soccorso” è stato molto utile proprio perchè trasversale e libero da ogni protocollo: la generositá e gratuitá è stata la sua bussola!
    Mia sorella e la famiglia ne hanno beneficiato con qualche offerta: un piccolo respiro nell’ assillo dal non lavorare ma comunque dover pagare il necessario per mantenere la vita!
    Un’ operazione matematica cosí semplice, eppure incomprensibile alle competenze governative italiane: dovremmo metterci un bel marchio (altrochè green pass!) come per il grana padano: made in Italy!
    Capisco tuttavia la complessità e responsabilitá della situazione che si è sviluppata, e dispiacere a parte ( grazie Monica per il tuo impegno!) è giusto che la gestiate come meglio credete e potete! La vicinanza, non solo economica, è irrinunciabile.
    Per quanto riguarda la preghiera, mi unisco a voi, offrendola come sempre per tutto ció che incrocia la mia vita e tutti coloro che la toccano, in un modo o in un altro! In particolare, da tempo, sto pregando insieme a Maria, il Magnificat, con i verbi al presente…soprattutto dai versi; rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili, ricolma di beni gli affamati … fino alla fine!
    Non mi risulta che Maria partecipasse a manifestazioni di protesta ( alle quali io sono favorevole, come cittadina presente e responsabile, di fronte alle evidenti ingiustizie, cecitá, e incapacitá di gestione) ma, esiste un manifesto piú rivoluzionario di questo?
    Pacificamente rivoluzionario, intendo.
    Del resto, esiste un uomo piú rivoluzionario del Figlio Gesú?
    E dei suoi amici, nel corso della storia?
    Non conformiamoci alla mentalitá del secolo, il tempo cioè che stiamo vivendo, ma trasformiamo la mente per discernere ció che è giusto, buono e gradito a Dio. Con il suo aiuto.
    In comunione.

  2. Sara

    Grazie con tutto il cuore, è un momento apocalittico e hanno fatto di tutto per disgregarci, allontanarci e levarci la speranza. Si, è un momento di crisi spirituale. Molti di noi lo avevano visto già prima del Covid… pochi riescono a vederlo ora… Si segue la massa ricercando disperatamente di non perdere la vita… la vita fisica, sociale quando abbiamo dimenticato che non c’è vita senza Cristo Gesù… Le. Nostre chiese, ormai luoghi freddi, igenizzati, dove si contano su una mano le piccole fiaccole di Spirito Santo…ma ancora si contano, si la fede non si è spenta del tutto e noi dobbiamo riaccendere quelle lucciole. Siamo sempre andati controcorrente..ora la forza è inarrestabile, ci siamo riempiti la bocca di martiri, storie di santi e ora? Ora tocca a noi forse? più passano i giorni più sembra chiaro il disegno. Nonostante ciò, sembra che nessuno voglia armarsi.. sembra che nessuno voglia capire. Non dobbiamo addormentarci nell’orto degli ulivi, ora che tutto si fa buio. Dobbiamo essere uniti anche in questa totale divisione che il mondo vuole imporci. Dobbiamo combattere un’unica battaglia di Fede. Forza, forza, forza, armiamoci di santo Rosario e affrontiamo questo durissimo inverno certi di non essere soli e di essere pronti ad attraversare il fuoco per la vita per la libertà e sopratutto per i nostri figli. Grazie di cuore per darci questa possibilità Siamo pieni di chat agguerrite, giuristi, medici filosofi… manca Lui, il Cristo che guidi i nostri passi, consoli le nostre lacrime, riempa di pace il nostro cuore e ci doni la “lunga visuale” per farci scrutare il vero orizzonte e farci attraversare il Mar Rosso, senza paura.

    1. Bruna Lionetti

      Ciao Sara!
      È vero, ci siamo riempiti la bocca, la testa, gli occhi della storia dei santi, martiri e della chiesa del passato.
      Ora tocca a noi scriverla, con la nostra vita…ovunque siamo, con chi siamo e in ogni realtá che viviamo…incarnando la veritá di Cristo, del suo messaggio, del suo Spirito! È questa la nostra libertá, bellezza, gioia. E pace. Shalóm

  3. CRISTINA

    Grazie, Costanza, perché hai espresso esattamente il mio pensiero in questi giorni tribolati: le mie stesse angosce e la mia stessa preghiera. Colgo il tuo invito, anche se sarà difficile trovare altri 9 che vogliano pregare e offrire con me 🙂
    Un caro abbraccio!

  4. Maria

    Cara Costanza, sono una tua seguace e condivido in pieno e sottoscrivo tutto ciò che dici…e anche la testimonianza di Bruna…nell’arco della giornata trascorro parecchio tempo in preghiera (sono pensionata) ma anche quando andavo al lavoro, a costo di alzarmi prima non rinunciavo ad “abbeverarmi all’ossigeno della preghiera” infine se ogni nostro gesto, pensiero azione, lo svolgiamo in Comunione col Signore Gesù e con l’intento di offrirlo come preghiera..siamo costantemente sintonizzati su “radio Spirito Santo”, perdonatemi l’espressione..ma io la sento così e lo prego per le necessità mie, dei miei figli e nipoti e familiari tutti..ma ancor più per chi è lontano ..e da tempo sto invocando l’aiuto di Dio.. affinchè venga affossata la distruttiva Legge Zan! per questo e molt altro è necessaria come di tu “l’artiglieria pesante”..confido in Dio.. e grazie anche a te, che in questo modo ti fai suo tramite….Maria Cardarelli

  5. Grazie Costanza , quello che hai scritto è vero, a volto c’è più bisogno di accompagnamento che i soldi, la preghiera è importante, ammetto che non è facile sapere pregare bene, parlo per me. Ma lo faccio, anche nella mia aridità che non comprendo.
    Ma so una cosa che senza Dio non si fa nulla di buono.
    Ci vuole un profondo discernimento di chi a veramente bisogno.
    Gesù disse i poveri le avrete sempre con voi.
    Certamente ci vuole fede e carità in tutte le cose di questo mondo ferito.
    Grazie e Ave Maria pace e bene a tutti voi.

  6. Simonetta

    Cara Costanza non ti conosco di persona, ma spesso gli articoli sul tuo stato d’animo sono esattamente quello che provo e che non so spiegare. E adesso che ho un po’ mollato con la preghiera perché sfiduciata, perché tanto non cambia niente, perché il mio cuore mi pare stanco e incostante, aderente all’andazzo…arrivi tu a scuotermi da questo torpore spirituale. Mi unisco con gioia a questa iniziativa, anche se mi piacerebbe che anche la mia parrocchia fosse più attiva in questo senso. Sono tante le attività sociali per i ragazzi, poche quelle spirituali. Fortuna che c’è internet.

  7. nadia.facondini@virgilio.it

    Cara Costanza , sono una tua ” fans” in senso spirituale ovviamente e ho partecipato a 2 incontri del Monastero Wifi e, leggendo questo tuo articolo , mi viene di farti una proposta. Visto che spesso non è possibile riunirsi in gruppetti, specie in questo periodo di ferie , che ne dici di organizzare una turnazione di preghiera, cosi come hai proposto in passato? È solo un ‘idea ..e comunque grazie per i tuoi articoli coraggiosi e veri e per le tue iniziative . Sono stata molto felice di vederti fotografata accanto a mia figlia quando è stata organizzata la recita del S Rosario , non ricordo in quale parco romano . Grazie e che Dio ti benedica. Anna Nadia

    Inviato da Virgilio Mail

  8. serena

    Cari cuori di madri e di padri,
    facciamo come fa Maria per noi suoi figli.
    Vediamo un figlio nostro, anziché un nemico/avversario, in ciascuna delle infinite fazioni oggi in lotta tra loro su tutti i temi. Tutto ci sembrerà diverso.
    Il cuore di una madre si spende tutto per comprendere il figlio, e per suturare ogni divisione e ferita, specie se vede divisi tra loro i propri figli.
    Cosi’ fa Maria per noi.
    Lei è silenzio umile, preghiera, servizio concreto, totale assenza di giudizio che lascia a Dio solo.
    Ed è facendo così che Lei schiaccia la testa al serpente, a colui che opera con tanto
    impegno pur di dividere i figli di Dio, credenti o non credenti che siano.
    Riconosciamo che, in incognito, agisce anche in tutti noi, che pur ne restiamo inconsapevoli; ci dà spinte opposte, giocando sulle nostre diverse sensibilità, tanto il suo obiettivo non è la vittoria di un tema, è dividerci tra noi e da Dio nostro Padre.
    Seguiamo Gesù con lo stile di Maria, la vera discepola, per non restare prede del “divisore” ma per schiacciargli la testa.
    Sarebbe bello, visto che quasi tutti/e abbiamo almeno uno smartphone o un pc, riunirci mezz’ora al giorno per pregare il rosario insieme…magari cominciando con un link a cui collegarci sul blog di Costanza, un rosario wi-fi…

  9. prov

    Però…
    Il Signore raduna il suo popolo. E lo Spirito Santo sussurra ai cuori le medesime cose.
    Dio è Padre. Si vede e si sente.

    Quello che hai scritto, e molte parole che hai scelto, sono i nostri pensieri e le nostre parole.
    Noi, per le medesime ragioni, lo stiamo già facendo.

    E poiché la vostra ispirazione lo conferma, continueremo. Ad oltranza.

    O almeno fino alla prossima “istruzione”. A oltranza… perché l’unica cosa che possiamo metterci è la volontà d’essere costanti e ordinati nella preghiera. Il resto è carne… poca roba.

    Grazie.

  10. prov

    P.s. Se mi sono spiegato male lasciate perdere… non è necessario che sia pubblicato alcunché. Volevo solo dire che gli stessi vostri pensieri sono i nostri. Circa il riferimento alla carne – forse la parte più ambigua – volevo solo dire che la preghiera non è mai perfetta e spesso è drammaticamente distratta. Per l’appunto l’unica cosa possibile per noi poveri miseri uomini è l’intenzione, la costanza e l’ordine della forma. Fiduciosi che si verrà ascoltati non certo per la quantità o la bellezza delle parole proferite ma solo perché siamo amati… Grazie

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