Di covid, di morte, di peccato originale e di vita eterna

di Costanza Miriano

Come si è posta la Chiesa davanti a questa emergenza?

Cosa ha detto al cuore dell’uomo questo momento in cui tutti abbiamo modificato il nostro stile di vita per evitare il rischio di morire? Quale modo ci ha consegnato di stare davanti alla morte?

Ho visto pastori farsi letteralmente in quattro nell’assistere i poveri e nel continuare a tenere aperte le chiese per l’adorazione, per dare la comunione e confessare a tutte le ore del giorno. Ho visto pastori essere un segno di eternità in un mondo tutto concentrato sull’oggi come se la morte del corpo fosse la cosa peggiore che possa capitare a una persona. Ho visto un grande rispetto delle regole, come non ho rilevato da molte altre parti, perché i cristiani, possiamo dirlo senza falsa umiltà, sono l’eccellenza nel rispetto della persona.

Quello che però è mancato a livelli gerarchici è stato un modo che fosse diverso da quello del mondo di porsi di fronte alla morte – che il rischio fosse reale, come nelle zone del focolaio, o percepito, come a Roma, dove la mortalità è diminuita del 10% sul 2019, poco importa. Una capacità di dire agli uomini il senso della malattia, della morte, di gridare la buona notizia, cioè che Cristo ha vinto la morte, e se noi viviamo in Lui risorgeremo anche in Lui. Questo era davvero il momento opportuno per dirlo. Non solo opportuno, ma era indispensabile che si facesse. Che la Chiesa segnasse un modo diverso di stare in questa storia. Più messe, anche giorno e notte se necessario, più sacramenti, più profezia. Una voce pubblica che segnasse la differenza rispetto a quello che dicevano le istituzioni del mondo, e cioè prudenza, paura, terrore, e un pizzico di stupido ottimismo (“andrà tutto bene”, flash mob, abbracci, il cielo è sempre più blu e roba del genere). I cristiani non sono ottimisti, i cristiani sono certi. Non hanno paura perché sanno in Chi hanno messo la loro speranza, e non devono preoccuparsi di nulla (occuparsi sì, è chiaro).

Mi sembra che anche la questione delle messe sia stata gestita in modo mondano: se inizialmente la decisione di sospendere l’apertura ai fedeli è stata dettata dalla prudenza e dallo spaesamento davanti a una cosa ignota, è evidente che poi tutta la questione è stata gestita in modo politico. Non voglio tornare sull’opportunità della decisione di chiudere le chiese, ne ho già scritto, e per fortuna ormai è passato. Ma a prescindere dalla valutazione sulle decisioni prese, l’obiettivo praticamente dichiarato è stato quello di non creare imbarazzi al governo, e il modo in cui la cosa si è evoluta, con frenate e cambi di direzione, prova con estrema evidenza che la priorità è stata quella di non assecondare il fronte che chiedeva che le messe riaprissero almeno prima dei parrucchieri, perché questa, inspiegabilmente, dalle gerarchie è stata percepita come una posizione “di destra”.

Questo modo di dare alla politica il primato su Dio mi sembra è una cosa gravissima. Cioè, spiegatemi, io ho dovuto aspettare quasi un mese dopo il comunicato con cui la Cei sembrava riaffermare il proprio diritto di gestire le funzioni religiose autonomamente, solo perché l’esultanza della destra ha imposto una retromarcia?

Ecco, vorrei scrivere a caratteri cubitali su tutti i muri: ma chissenefrega della destra e della sinistra. A me non interessa la politica, mi interessa giudicare di volta in volta le questioni concrete e su quelle giudico chi votare. Potrei votare Emma Bonino e Giorgia Meloni indifferentemente, se si mettessero insieme per fermare l’aborto o aiutare concretamente le famiglie (e nessun governo finora lo ha fatto). Non sono una tifosa, io tifo solo Dio, non sono affetta dal virus degli anni ’60/’70, a differenza di troppi pastori.

Il popolo di Dio chiede i sacramenti, e voi pastori ne fate una battaglia per non aiutare i sovranisti, i populisti, la destra o chi cavolo volete? Ma soprattutto, davanti a gente che cerca il senso del dolore e della sofferenza, vi mettete a fare calcoli di opportunità? Avete tolto i funerali a tutti quei morti per non far vincere gli avversari politici? I funerali, dico, la più elementare e fondamentale base del senso religioso.

A me e a tutti i credenti seri che conosco, che pure avevano sulla riapertura delle messe posizioni variegate e anche molto distanti dalla mia, ma tutte nel merito, non credo proprio interessi il colore politico che la vicenda ha preso. E se è grave che qualche politico strumentalizzi la fede, per me è ancora più grave che un pastore politicizzi la fede. Perché quel politico io posso non votarlo, ma quel pastore comunque rimane mio padre, e io devo amarlo e vorrei sentirmi guidata da lui per la vita eterna e la salvezza della mia anima, voglio che mi parli di risurrezione, non che usi il suo ruolo per fare politica.

Ma vorrei fare a voce alta una riflessione che mi aiuti a capire. Perché questa politicizzazione della Chiesa, molto più evidente che nel passato, fa tanto soffrire molte persone? So che ci sono riflessioni ben più colte e autorevoli della mia, perdonate la mia semplicità, ma ecco cosa penso.

Mi fa soffrire perché prova che ci sono pastori che pensano che possano esserci risposte umane ai problemi. Cioè, posso capire che la scelta politica derivi, per alcuni, dal desiderio di una società più giusta. Ma la società più giusta si realizza solo se Dio salva il cuore dell’uomo. Io credo che l’uomo da solo possa sicuramente trovare buone soluzioni, ma non risponda alle domande ultime, che sono le stesse per i ricchi e i poveri, quelli del sud e del nord, i problemi dell’Occidente e quelli dell’Africa. La risposta non è mai politica, è sempre e solo Dio. Solo in una società in cui c’è il lievito di persone in relazione vera con Dio l’impasto può lievitare, prendere forma.

La Chiesa annuncia, dovrebbe annunciare, che a causa del peccato originale l’umanità sia una massa dannata, come dice sant’Agostino, redenta e salvata solo da Cristo. Se per massa si intende la pasta del vasaio che quando non prende forma è da buttare, io pur non sapendo nulla di teologia, lo posso testimoniare e confermare partendo dalla mia vita. Mi basta vedere il groviglio di caos e di cattivi sentimenti che c’è dentro di me, da cui solo a tratti riesco a non essere dominata, e solo quando sono fedele alla preghiera, al supplicare lo Spirito Santo, alla confessione, alla frequenza ai sacramenti.Gesù dice “senza di me non potete far nulla”. Io lo posso controfirmare col sangue, per quanto mi riguarda. Io sono una brutta persona, e senza Cristo non posso essere attraente per nessuno, visto che giustamente il Papa continua a ripeterci che il Vangelo si trasmette per attrazione. Neppure la carità senza Cristo è vera carità, dice sant’Agostino, serve solo a gonfiare noi stessi: la virtù “solo” umana, anche se esprime il desiderio di bene insito nell’uomo, non consegue la salvezza, che è operata solo dalla grazia, ma finisce per esporre l’uomo alla superbia.  In questo senso arriva a dire “Le virtù dei pagani sono vizi”; se poi davvero una tale virtù è espressione dell’azione misteriosa della grazia divina, non si può chiamare “virtù dei pagani”, perché la grazia proviene solo da Cristo: si tratta di un fatto che noi possiamo certamente supporre, ma non conoscere, perché i cuori li conosce solo il Signore. In effetti nella sequenza allo Spirito Santo noi diciamo “senza la tua forza nulla è nell’uomo, nulla senza colpa”. Neppure le cosiddette buone azioni sono senza colpa, se non le compiamo sotto lo Spirito Santo. Senza l’aiuto di Cristo e nonostante i suoi eventuali sforzi, rimane intrappolato nella tendenza al male, eredità non solo del peccato originale, ma anche di tutti i peccati personali; per questo la più grande carità è annunziare Cristo. Certamente la grazia di Dio opera anche al di fuori della Chiesa, dove Dio vuole, come preparazione all’incontro con Cristo, ma proprio per questo la missione della Chiesa è invitare gli uomini alla fede, perché già ora facciano esperienza della salvezza, tanto necessaria e urgente in circostanze come le nostre.

Ecco, il sospetto è che ci sia una parte della Chiesa che non crede al peccato originale, o meglio, che non ritiene urgente annunciarlo, non crede che la natura dell’uomo sia profondamente corrotta e bisognosa di redenzione, ogni giorno, ogni minuto. È la Chiesa che crede che facendo delle leggi eque si possano risolvere i problemi sociali. Ma i poveri li avremo sempre con noi, non perché governano “i cattivi”, ma perché io sono cattiva, l’uomo è cattivo, ogni uomo. Non è la politica che ci salva, non è lei che ci guarisce il cuore. Faremo delle buone leggi e troveremo il modo di non rispettarle. Stabiliremo per legge che tutto si mette in comune, e la gente comincerà a rubare.

Oggi a dettare la linea è questa Chiesa che non vuole mettere in primo piano Cristo, perché pensa di poter fare proposte attraenti per tutti, anche per i lontani. Il problema è che l’uomo può anche essere attratto, ma è la sua natura ferita dal peccato originale che gli impedirà di essere fedele alla proposta. Il problema è che un mondo più giusto non sarà mai una proposta attraente, se il mio cuore non è sedotto da un incontro personale con Cristo. Lo sappiamo, abbiamo visto fallire tutte le proposte ideologiche: è solo Cristo che guarisce il cuore dell’uomo.

Ci sono pastori che hanno detto che ci sono cose ben più urgenti delle messe, quando c’è chi ha perso il lavoro e un impoverimento generale. Se è nel senso di ricordare che avvicinarsi ai sacramenti non basta, che bisogna servire Cristo negli ultimi, e che finché tutti non hanno il necessario non ci si può esimere dal fare qualcosa, va bene. Ma a me pare che non solo una cosa non escluda l’altra, ma anzi che una cosa non sia possibile senza l’altra. Cosa ci può essere al mondo di più urgente del corpo di Cristo che viene a impastarsi con la mia carne, che si regala a me, che si abbassa fino alla mia miseria? È lui l’unico che può renderci capaci di alleviare le sofferenze dei poveri, è lui, solo lui, che può cambiarci i cuori, darcene uno di carne. Se vado a messa, magari, sarò capace di aiutare qualcuno, di certo non impedita a farlo!

Quanto alla giustizia sociale: perché dovrei dare a qualcuno i pochi soldi che sono riuscito a mettere da parte, magari per il futuro dei miei figli, così incerto? Per un ideale di giustizia sociale o perché mi fido di Dio, che è mio Padre e che non lascerà soli me e i nostri figli, perché sono riconoscente del suo amore smisurato che ho toccato con mano e che voglio in minuscola parte cercare di restituire?

Come si può pensare alla bontà naturale dell’uomo, figlia di un’ideologia sessantottina (e anche precedente) che ha mostrato impietosamente tutti i suoi fallimenti, tradendo tutto e tutti?

Per esempio, nel nostro monastero wi-fi, che per chi non lo sapesse è una comunità virtuale e di carne nata con il desiderio di cercare il Signore, stando nella Chiesa, per aiutarci a restare fedeli alla preghiera, alla lettura della Parola e ai sacramenti, abbiamo in questo periodo attivato una rete per mettere in contatto le persone in difficoltà con chi potesse aiutarle. Abbiamo dato, grazie all’indefesso ed eroico lavoro di Monica Marini che ha smistato un numero incredibile di mail, incrociando dati e storie e persone, l’Iban di famiglie con il frigo vuoto o in arretrato con le bollette, alle persone che avevano la possibilità di dare una mano. Bene, sono passati dai conti degli uni a quelli degli altri quasi 40.000 euro. Quarantamila! Grazie alla generosità incredibile di tantissime persone, famiglie con il frigo vuoto hanno potuto dare da mangiare ai loro figli, o comprare loro le scarpe. Qualcuno ha dato 20 euro, qualcuno 50, qualcuno tantissimi soldi. Alcuni hanno dato parte della loro cassa integrazione, altri hanno offerto il loro lavoro, magari beni che vendono, gratis o a prezzi di costo, in un momento in cui rinunciare al guadagno non è facile per nessuno. E non abbiamo aiutato solo “i nostri”, ma anche persone, vi assicuro, lontanissime dal nostro modo di vivere e sentire. Carità fatta in silenzio, senza che nessuno sappia niente, e sempre con la certezza che si rimane comunque servi inutili: questo è possibile solo con la grazia che viene da Dio.

In questo momento così difficile, a tutti gli amici che si sentono spaesati da qualche pastore che sembra non alzare gli occhi al cielo, dico che adesso più che mai tocca a noi: è compito anche nostro, dei laici, di chiunque cerca il Signore.  Alzare gli occhi al cielo, pregare di più, chiedere, mendicare lo Spirito Santo a ogni respiro, e non preoccuparci di niente, perché la Chiesa è di Dio e non nostra, lui la guida.

Come si fa a far entrare lo Spirito Santo in questo nostro cuore che produce continuamente cattiverie e giudizi e rancore? A quello che ho capito lo lasciamo entrare quando: innanzitutto preghiamo e leggiamo la Parola di Dio e chiediamo spesso i sacramenti. Secondo, non parliamo mai male di nessuno, non giudichiamo le persone (le circostanze e i fatti e il mondo ovviamente non solo si può ma si deve), se possibile neppure in cuor nostro, ma almeno non con la lingua, a costo di chiudere la bocca con ago e filo. Terzo, quando apriamo il portafogli ai poveri, perché questa cosa scioglie il nostro cuore di pietra.

Noi da oggi abbiamo pensato di fare una novena allo Spirito Santo, in attesa di una Pentecoste potente, perché lo Spirito scenda su di noi e sui nostri pastori come una tempesta di fuoco. Chi vuole può unirsi al monastero wi-fi. Che santa Rita, colei che con l’amore alla Chiesa, annaffiando il bastone secco per obbedire alla superiora, ha fatto spuntare le rose, interceda per noi, e ci insegni a stare nell’obbedienza generosa e creativa.

 

179 pensieri su “Di covid, di morte, di peccato originale e di vita eterna

  1. adriano

    Grazie Costanza, dobbiamo impegnarci a fare la nostra parte innanzitutto con la preghiera e poi con le opere.

    1. Cristina Fascetti Fiorini

      Grazie Costanza, come sempre condivido ogni parola. Mi unisco volentieri nella preghiera, insieme al mio piccolo gruppetto di ragazzini e genitori di prima media con i quali tra mille difficoltà in questi mesi abbiamo continuato a fare catechismo su una piattaforma online, per “custodirci nel deserto”. Stiamo pregando proprio la stessa novena. Lo Spirito Santo susciti in noi un desiderio fortissimo di incontrare Gesù e farlo Signore della nostra vita.
      Un abbraccio a tutto il Monastero.

      1. Simona

        Potete ripetere il numero/ mail da contattare per dare un piccolo aiuto economico? Grazie

          1. Maddalena

            Condivido il tuo pensiero Costanza, grazie per quello che fai. Siamo uniti nella preghiera.

      2. Mauro

        Sonoe saranno sempre le piccole comunità fedeli, come allora i monasteri, a salvare la Chiesa…che lo Spirito venga su ciascuna di queste Comunità per attrarre alla fede e alla fraternità! Grazie Costanza e a tutto il monastero per la testimonianza!

  2. Cara Costanza, punto numero uno: sei mitica.
    Punto numero due: beh, anche io sono stata spaesata, e mi sono sentita abbandonata. Credevo che sarebbe andata diversamente, che come cattolici avremmo affilato le armi (perché noi avevamo quelle giuste contro il virus dall’inizio!): la preghiera, l’unione delle nostre preghiere (magari a panche alterne e con le mascherine ma nella stessa Chiesa), credevo che i nostri pastori avrebbero detto: “non abbiate paura”. Ne avevamo bisogno, ne abbiamo sempre bisogno.
    Non è andata così. Ma… c’è un ma, e c’è anche un lieto fine!
    Lunedì 18 alle 8:30 sono tornata a messa, ho pregato il Signore di aiutarmi a capire quanto mi fosse mancata e, al momento della Comunione, quando il parroco stava avvicinandosi a me, io stavo piangendo. Era come se proprio il Signore, attraverso quel camminare incerto e lento del pastore, stesse dicendo: “tranquilli, come al solito, un po’ più del solito, e nonostante tutto, vengo io da voi, vengo verso le vostre panche, vengo in mezzo a voi, anche se siete feriti, arrabbiati, peccatori, insicuri, tranquilli, verrò sempre tra voi, non posso farne a meno. Mi siete mancati”.
    È stato bellissimo, davvero. È stato consolante, rigenerante e ha capovolto il punto di vista.
    Non vedo l’ora di tornare a messa.

    1. Roberta

      “[…] SONO CERTA CHE QUESTA ILLUSIONE DEL CONTROLLO SANITARIO […]” Cit. post su Fb di Costanza Miriano del 22 05 2020.

      Per favore, vi prego di NON scrivere queste cose: è già tanto difficile far diventare abitudini delle regole di buon senso (distanza interpersonale di sicurezza, uso di mascherine, igiene delle mani e dei locali) finalizzate ad ABBASSARE IL RISCHIO, che non è MAI ZERO finché permane il pericolo specifico.
      Ve lo chiedo dal basso del lavoro che quotidianamente abbiamo fatto e continuiamo a fare nelle aziende, con le persone, sabati e domeniche comprese.
      Grazie veramente.

      1. Quando parlo della illusione del controllo sanitario non dico che non si debbano rispettare le norme: io l’ho fatto e lo faccio fare ai nostri figli. Guanti quarantena distanze mascherine, tutto perfettamente secondo quanto ci è stato indicato. No assembramenti no cene, corsa solo sotto casa, abbiamo fatto tutto senza barare e con il massimo rispetto. Io quando dico che il controllo sanitario è un’illusione intendo che non ci si può sempre con certezza sottrarre a tutti i rischi, la vita è una malattia mortale, e dalla Chiesa mi aspetto che mi prepari a morire bene, non a salvarmi la vita mortale.

      2. signora

        Quando leggo sti commenti la speranza diventa sempre più un lumicino…che tristezza!
        Ma fattela diventare te un’abitudine!!!
        Manco se fosse la peste bubbonica (CHE NON E’) dovrebbe diventare un’abitudine!

        1. giovi

          Già, tanta gente con questo controllo sanitario ossessivo ci mangia ! Io li capisco pur quelli che vendono attrezzature per la sanificazione e tutto l’ambaradan di contorno ! Come per tutti i settori soggetti al controllo, c’è un guadagno, legittimo per carità, ma ovviamente si tende a gettare fumo negli occhi ! Per esempio, con la faccenda della privacy nelle ditte, quanti ci hanno mangiato ? Adempimenti inutili nella vita pratica ( mai saputo di alcuna utilità derivante da queste che io chiamo vessazioni ), fogli su fogli da firmare, tempo perso ogni volta che ti affacci anche dal dentista ( a me è capitato di dover firmare una decina di fogli in un solo pomeriggio ), inutilità percepita da tutti gli attori, tranne dalle ditte che sono nate per campare sulla privacy ! Che mi deve dire uno che ci mangia? Sa che è tutta roba inutile, ma lui ci mangia !
          E i milioni di guanti e mascherine e disinfettanti a tonnellate che andranno ad inquinare ? I paladini della Terra tutti zitti ?
          Anche io, nel mio piccolo, come Costanza, mi sono adeguata ai guanti imposti persino dove non è obbligatorio ( non si mai, un negozietto di vestiti non si mette a leggere 450 pagine di decreto , nel dubbio guanti per tutti !) , mi sono adeguata alle mascherine anche quando non è obbligatorio, perché in un paesino se vai a spasso senza mascherina finisci su internet come cattivo esempio in un attimo, ma che tutta sta roba serva a qualcosa, non ci credo proprio !
          A messa, tanto meno : non bastano le sedie distanti, la messa all’aperto, il buon senso nell’entrare e nell’uscire ? C’è veramente bisogno di disinfettare tutto, buttare soldi per operazioni praticamente inutili, con danno sicuro dell’ambiente, soldi tolti alla comunità e ai poveri, operazioni solo di facciata, non validate scientificamente ?
          D’altra parte questi al governo sono quelli della decrescita felice e quindi mantengono quanto promesso, con l’incompetenza sbandierata da sempre , e in più gli interessi privati come tutti !

      3. Alessandro

        @Roberta

        Il suo messaggio è sviante, e sono stufo di leggere fervorini del genere.

        Gli italiani in questi mesi hanno dato prova di rispettare tutte le regole, anche le più assurde, la percentuale di contravvenzioni è irrisoria. Non hanno bisogno di tutor occhiuti che li controlli e li ammonisca a ogni passo, non sono un popolo di minus habentes.

        Di tutto ha bisogno l’Italia tranne che di gente che appoggi e favoreggi la smania di sorveglianza sociale delle menti e dei comportamenti che ispira il governo Conte e la sua maggioranza.

        Come si può agevolmente constatare, ci pensano già loro a danneggiare l’Italia e hanno tutti gli strumenti per farlo, si abbia la decenza quantomeno di evitare di assecondarli.

        Prudenza sì, ma usando il cervello e non diventando schiavi delle rovinose ossessioni del presidente del Consiglio e dei suoi fautori.

      4. milena

        Roberta, l’unico intervento sensato è il tuo. Grazie.
        Mi associo volentieri alla preghiera allo Spirito Santo, che davvero illumini le menti!
        E menomale che abbiamo un Papa come Papa Francesco….

        1. Alessandro

          @Milena

          Voglia perdonarmi se ho osato turbarla con le mie “insensatezze”, nefastamente inducendola nella tentazione di smettere l’abitudine a lattice e mascherine, abitudine che – ora mi accorgo – saremo autorizzati a smettere solo quando “avremo il vaccino”, come ha sentenziato il presidente Zingaretti, notoriamente più sensato di me:

          https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2020/05/20/coronavirus-zingaretti-la-mascherina-diventi-moda-dellestate_66f4cc30-fd49-4b31-ae7e-0ed786a6e145.html

          Che lo Spirito Santo ci illumini tutti!

  3. Frabeba45@hotmail.com

    Solo tu potevi scrivere queste cose molto vere,così bene .
    Brava.ho pubblicato sulla mia pagina fb
    Francesca

  4. Alejandra

    Muchas gracias Costanza! Me gustó mucho el texto, un llamada para mí en este tiempo.
    Me interesa mucho participar del Monasterio wifi, poder acceder a las catequesis, testimonios. Lo he pedido en otras ocasiones por acá. Tal vez alguien puede hacer la traducción al español, algun voluntario? sería maravilloso , una gran ayuda para quienes tenemos habla hispana y no sabemos italiano.
    Saludos desde Chile, la paz del Señor esté contigo.

    Pd: por ahora google traductor ayuda un poco

    1. Lucia

      Cara Costanza discorso commovente e che condivido .Noto che sei ancora sorpresa per la politicizzazione della Chiesa che si e manifestata in modo eclatante con questa pandemia .Purtroppo era chiaro da tempo e sinceramente credo che sara cosi per ancora molto tempo.Adesso al vertice ci sono i sessantottini e dobbiamo farcene una ragione , anche se e francamente irritante la mancanza quasi assoluta di comprensione per chi semplicemente manifestava il proprio disagio per la mancanza di funzioni pubbliche .Temo che ne vedremo delle belle nei prossmi anni …..Bello e fulminante poi l ‘ esempio del tuo voto alla Bonino .Non ho potuto fare a meno di sorridere .

  5. Simonetta

    Come sempre riesci a dare voce e a riordinare i pensieri di molti. Il mio pensiero è il tuo. La parrocchia sta mettendo in atto misure rigorosissime per garantire la sicurezza durante le celebrazioni…oggi all’ora dell’aperitivo i soliti ragazzi molto vicini e senza mascherina. Be’, non ti dico la mia rabbia…nessun rispetto per i morti, come ha detto il governatore Zaia. Eh sì, i cristiani sono obbedienti alle regole, pensiamo sempre in un’ottica di un bene comune. Sono grata immensamente ai pastori sempre vicini, sento lontana la gerarchia della chiesa. Mi ha colpito molto la tua frase: se non ti piace un’idea politica puoi sempre votare chi vuoi, nella Chiesa no, è sempre quella. Se non guarda a Cristo, da chi andremo? Che dolore! Ma ‘Forza!’, mi dico, ci sono stati momenti duri nella storia della Chiesa, ma preghiamo Dio, fidiamoci di Lui e ognuno di noi faccia la sua parte, con la preghiera e la sua testimonianza di vita, in fondo la Chiesa siamo anche noi.

  6. Aldo

    Grazie Costanza, figlia nel Figlio.Grazie Abba di averci dato una sorella così fiorente come un olivo.

  7. Pifra

    “perché io sono cattiva, l’uomo è cattivo, ogni uomo”. Non credo che le migliaia di medici e infermieri in trincea (solo per stare sui giorni dell’emergenza) si meritino questa sua affermazione. Questo è antibiblico, anticreaturale, in ultima analisi ateo. Ogni vita salvata grazie a una chiesa chiusa, per evitare di minare alla radice una comunità terrena fatta per lo più di anziani fragili, avrà fatto gioire la comunità dei santi, in perfetta sintonia con noi. Dio non ci chiede un tributo sacrificale. Ma anzitutto di rispettare la vita come il dono più sacro. Costi quel che costi. Il problema vero è che proprio la visione di Dio di cui lei parla – stravolgimento dei Dio dei Vangeli – è alla radice del più grande fraintendimento teologico che la storia ci abbia consegnato. Insieme a una Chiesa prigioniera dell’apparato religioso, dove la forma non pretende sostanza, le parole non conoscono il dono della carezza, dove si vorrebbe legare lo Spirito alle volute di un turibolo più che alla profondità nascosta del cuore… Là regna il silenzio. E parla Dio. Per il quale l’uomo, l’uomo che è frutto della Sua bontà, non potrà mai essere cattivo a prescindere.

    1. «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo” (Mc 10,18).
      E poi Matteo 15
      20Poi disse ancora: ‘È ciò che esce dall’uomo che lo rende impuro. 21Infatti dall’intimo, dal cuore dell’uomo escono i pensieri cattivi che portano al male: i peccati sessuali, i furti, gli assassinii, 22i tradimenti tra marito e moglie, la voglia di avere le cose degli altri, le malizie, gli imbrogli, le oscenità, l’invidia, la maldicenza, la superbia, la stoltezza…
      23’Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’uomo e lo fanno diventare impuro’.

    2. Alda

      Ogni vita salvata grazie a una chiesa chiusa??
      Che pensiero satanico! Costanza, perché dobbiamo leggere di queste corbellerie? Sono questi i veri untori!

      1. Maria Chiara

        Concordo cara Alda! E concordo con il cuore pieno di pietà e di preoccupazione per la quantità incredibile di fedeli che ragionano cosi. Piango per questo e prego, nella certezza che lo Spirito Santo E’ Verità e crea unità e davvero si serve di noi, di Costanza , che ritengo un Suo strumento per l’edificazione della Chiesa sposa di Cristo!

    3. fr

      Gli uomini hanno tutti una parte di bontà e una di cattiveria. L’aborto praticato o consigliato da un medico che ha salvato altre vite è forse meno aborto? Poi: se dobbiamo chiudere le chiese per salvare vite, non dovremmo mai aprirle, visto che non è l’unica epidemia della storia e di influenze e virus intestinali si può anche morire….

  8. Carlo Dionedi

    Costanza, tu sai bene che tanti sacerdoti non credono alla storiella del peccato originale, che tanti di loro credono che la risurrezione di Cristo sia un mito allegorico, che tantissimi non credono nell’esistenza di Satana nè tantomeno dell’inferno….. Gesù si è chiesto amaramente. “il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” Che per me significa “Gesù troverà la fede in me?” , ma credo che questo valga anche per tanti nostri pastori, oggi forse più che mai.
    Grazie per il tuo ardore e la capacità che Dio ti ha dato di saperlo tradurre in parole per tutti

    1. Grazie!!! Io davvero non mi capacito come possa sostenersi una scelta esigente come quella del sacerdozio, se uno non crede alla redenzione, alla risurrezione, a Satana, all’inferno… allora meglio operare nel sociale in qualche altro modo. Che poi in effetti le vocazioni sono in calo, a picco.

      1. Francesco Paolo Vatti

        Sono d’accordo con lei! Eppure, quando aprii la mia filiale di Ancona, un’amica mi parlò di un prete locale che, alle catechiste, disse: “Ma perché, voi credete ancora a quella storiella che Cristo sarebbe risorto?”. Mi piacque la risposta di una di queste: “Ma posso almeno di’ ai fioli che sta un po’ mejo?”

  9. Roberto

    Onestamente non mi piace questo tono di sottile e persistente critica dei vescovi e di buona parte della chiesa…non mi ci ritrovo

      1. catherine

        aggiungerei che è proprio perché li ami questi nostri vescovi, che metti in evidenza quello che è parso mancare in questi mesi: l’indicazione di DOVE guardare, come lo hai bene detto, al fine della nostra vita. comunque tra fratelli in Cristo ben vengano le “discussioni”, anche se non si condividono tutto… a me aiuta a crescere, e come dici tu Costanza, tante volte mi dà coraggio,
        Grazie ancora, che arrivi sempre a dire le cose nel modo migliore…!

  10. claudia

    Grazie Costanza, amazing grace! riesci sempre a mettere in belle e profonde parole il cuore dei Cristiani. Credo che siano pensieri molto diffusi, ma e difficile metterli in chiaro come tu sai fare. soprattutto apprezzo che sempre, ma proprio sempre, ci dai un suggerimento costruttivo che allontana quella tendenza alla disperazione o al fare da soli senza invocare l’aiuto divino, grazie ancora di volgere gli occhi al cielo per noi.

  11. Annalaura

    Carissima Costanza, permettimi un fraterno ammonimento: non parlar male della Chiesa. Sì può anche criticare l’opera di qualche pastore…ma non la Chiesa. Spero tu rifletta su questo. Ti seguo sempre e ti ringrazio per il bellissimo libro Sposati e sii sottomessa, che ho regalato a molte mie amiche, grazie per i link di questo blog a catechesi bellissime che aiutano nella crescita spirituale e grazie per tuti gli incontri e iniziative del monastero wi fi. Spero solo di non dover più leggere parole così sulla nostra madre Chiesa.

    1. Non ho criticato la Chiesa, anche perché siamo ognuno di noi pietre vive. Ho criticato la scelta di parte delle gerarchie di fare scelte dettate dal desiderio di aiutare una parte politica. L’ho fatto con dolore sapendo innanzitutto che non sono la maggioranza, ma soprattutto per farmi vicina a tutti coloro che come me stanno soffrendo di questa situazione.

      1. Lucia

        Cara Costanza purtroppo se certi individui che non credono diventano preti e perche dei vescovi vogliono cio.Consiglio a tutti la lettura di un articolo di Padre Ariel di Gualdo su Isola di Patmos che da anni denuncia questo fenomeno pagando in prima persona .

      2. Marina Umbra

        Caro Roberto magari fossimo considerati “fuori contesto sociale” :saremmo in compagnia dei Santi che erano considerati “indifferibili” dai loro contemporanei! Quelli chei fanno paura sono i Cattolici che chiedono al Mondo di essere suoi cioè del demonio. Grazie Costanza per essere indigeribile per le “anime belle” cioè per la Neo Chiesa di sinistra. Quanto ad Annalaura “parlare male della Chiesa” e compito primario di ogni cattolico che la ami. Dobbiamo adorare Cristo non i suoi ministri che sono uomini. Purché si faccia con amore’ rispetto ed avendo dimostrato (come Costanza ha fatto) di amarla e di averci messo la faccia. Studi la storia della Chiesa da San Paolo a Rosmini “le Cinque Piaghe della Chiesa”. Davvero Annalaura legga quel libro… Studi.. Lo dico senza polemica. Dio ci vuole Amanti non lobotomizzati. Costanza.. Ti amiamo.

      3. milena

        “Ho criticato la scelta di parte delle gerarchie di fare scelte dettate dal desiderio di aiutare una parte politica” A me sembra questa una frase molto presuntuosa. Me ne dispiace. Soprattutto perchè conosco molti Vescovi che in questa loro scelta non hanno affatto pensato di sostenere una parte politica, ma il parere di autorevoli virologi e scienziati. Nel volerli giudicare senza neppure prendere in considerazione questo aspetto, io leggo un pregiudizio e una chiusura che vivo come l’opposto del vero spirito cristiano.

        1. Alda

          Eccone un’altra🙄🙄🙄
          Gli autorevoli virologi e scienziati chi sarebbero? Quelli che non vedono l’ora di vaccinarci? Ma perché non scendete dal pero e vi togliete gli occhiali rosa? Non crederete mica che ai poteri forti interessi davvero la salute dell’individuo?

            1. Francesco Paolo Vatti

              Non so chi abbia scritto quell’articolo, ma la partecipazione alla Messa di questa domenica, almeno nella mia parrocchia, è stata intorno al 10% del solito…. Non credo che a Pasqua ci sarebbe stata molta più gente….

              1. giovi

                Certo, Francesco, come ho scritto anche io !
                Gli ultra settantenni non si sono visti ora, figuriamoci a Pasqua ! Col catechismo sospeso , sparite in gran parte anche le famiglie con figli fino a 14 anni.
                Nella Santa Messa di domenica scorsa, celebrata dall’arcivescovo, pure in diretta tv, direi che c’era un quarto dei partecipanti soliti, con tantissimi posti predisposti vuoti.
                Mio parere personale ,il messaggio è stato : se la messa non è così indispensabile, perché non rimanere a casa ?
                Messaggio già arrivato in modi più soft da vari anni : i compagni del catechismo dei miei figli erano assolutamente convinti che d’estate a messa non era di precetto andarci ! Per la mia esperienza, a catechismo si parlava di tutto, una specie di educazione civica, tranne che dei precetti ! Ora sarà anche peggio !
                Chiaramente, parlo di quello che ho vissuto e vivo, non vorrei generalizzare.
                Certo che a leggere in giro di tante che si presentano come catechiste e magari appoggiano matrimoni gay , con conseguente compravendita di bambini, e aborto ! ( per esempio, ne ho lette parecchie, prima di smettere del tutto di andarci ,sul blog del modesto autoproclamatisi” come Gesù ” Mauro Leonardi, che non ha mai detto mezza parola al riguardo, anzi , ha aizzato le pie donne catechiste , proponendo come modello proprio la coppia di uomini che ha comprato 3 bambini non so dove, quelli che la mamma è un concetto antropologico, di costanziana memoria ! ).

        2. Lucia

          Cara Milena ad affermare che non si voleva dare una mano alla destra secondo sono stati i collaboratori di alcuni vescovi per giustificare prima il silenzio riguardo alla decisione del governo di chiudere le chiese , poi di protestare ma di fronte all ‘ invito del Papa di rispettare le decisioni del governo hanno di nuovo taciuto.Infatti un prete in un ‘ intervista affermo : noi non obbediamo a Salvini !! Perche Salvini e Meloni insieme ad Adinolfi avevano chiesto di riaprirle almeno a Pasqua , tenendo presente che in moltissime diocesi come qui in Campania le chiese erano proprio fisicame chiuse …..Purtroppo questa e la realta , gli interventi e le decisioni della gerarchia molte volte dipendono da quale parte politica suggerisce una certa cosa piuttosto che un ‘ altra .

    2. Giorgia

      @Annalaura
      Chiedo scusa, ma la tanto decantata parresia va bene solo quando serve per lisciare il pelo a qualcuno?
      Le scelte delle gerarchie non devono essere discusse? La politicizzazione smaccata non deve essere discussa? Quella sì che dà scandalo, perché contribuisce a dare l’idea – a un mondo che peraltro lo pensa già benissimo da solo – che la Chiesa sia davvero niente altro che una istituzione umana troppo umana, e Cristo un moralista come tanti.
      Santa Caterina da Siena allora cosa era? Una donnetta malalingua? E Santa Brigida?
      A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio. Il resto sono chiacchiere vuote.

  12. Approvo. Soltanto faccio presente che la frase agostiniana “Le virtù dei pagani sono vizi”, ripresa a suo tempo dal teologo pre-giansenista Baio, è stata ufficialmente condannata dalla Chiesa. Non si nega il peccato originale né la salvezza operata soltanto da Cristo se si ammette che, in modo misterioso, la grazia di Cristo può essere stata sempre presente nel mondo e che le opere fatte secondo retta coscienza non sono peccati. Il discorso richiederebbe ampi svolgimenti, che non si possono fare in questa sede. Questa precisazione, mentre potrebbe smussare certe impressioni che causano reazioni critiche, non vuol togliere nulla alla sostanza dell’articolo, che sottoscrivo pienamente.

    1. Costanza Miriano

      Ho chiesto chiarimento a un sacerdote che mi ha risposto:

      La Chiesa ha condannato la tesi di Baio, non quella di Agostino, che è il senso della citazione di Costanza. Per Agostino la virtù “solo” umana, anche se esprime il desiderio di bene insito nell’uomo, non consegue la salvezza, che è operata solo dalla grazia, ma finisce per esporre l’uomo alla superbia; se poi davvero una tale virtù è espressione dell’azione misteriosa della grazia divina, non si può chiamare “virtù dei pagani”, perché la grazia proviene solo da Cristo; si tratta di un fatto che noi possiamo certamente supporre, ma non conoscere, perché i cuori li conosce solo il Signore.

      Come sappiamo tutti, l’uomo poi non è cattivo in sé, ma senza l’aiuto di Cristo e nonostante i suoi eventuali sforzi, rimane intrappolato nella tendenza al male, eredità non solo del peccato originale, ma anche di tutti i peccati personali; per questo la più grande carità è annunziare Cristo.

      Certamente la grazia di Dio opera anche al di fuori della Chiesa, dove Dio vuole, come preparazione all’incontro con Cristo, ma proprio per questo la missione della Chiesa è invitare gli uomini alla fede, perché già ora facciano esperienza della salvezza, tanto necessaria e urgente in circostanze come le nostre.

        1. Questa è la dottrina di San Giustino Martire del II secolo: nel Vangelo di San Giovanni si dice che Cristo, Verbo di Dio, è “la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1, 9); dunque ogni uomo è illuminato, grazie alla sua ragione e alla sua coscienza, dalla luce del Verbo; e perciò quanti sono vissuti prima di Cristo, quando hanno seguito la luce del Verbo che li illuminava, senza saperlo erano discepoli del Verbo. Ovviamente questi “semi del Verbo”, presenti da sempre nel mondo, non danno la perfezione della fede; essi preparano, ma non rendono superflua la fede in Cristo salvatore.

      1. Sì, certamente. Come dicevo, sono problemi da approfondire, ma non lo si può fare in questa sede. Spero che l’amico Giovanni Marcotullio accetti di pubblicare a puntate su La Croce una serie di articoli dal titolo “Per un rinnovamento della teologia” – rinnovamento, non stravolgimento! – che potrebbero fare un po’ di luce anche su queste tematiche.

        1. Valeria Maria Monica

          Ma anche no, don Massimo! Non capisco che c’entra Marcotullio, e perché dovremmo essere costretti a sorbirci una serie di suoi articoli eruditissimi per la nostra crescita spirituale.
          Nella Chiesa non sono mai mancati e non mancano nemmeno oggi i veri pastori. E i pessimi pastori.
          Distinguerli, e decidere chi seguire, e chi NON seguire, è una responsabilità indelegabile di ogni fedele, e non richiede una laurea in teologia, ma retta coscienza e ascolto dello Spirito Santo.

          1. Carissima, io non costringo nessuno. Come tu dici, i pastori nella Chiesa non mancano mai. In particolare è missione dei sacerdoti cercare di essere buoni pastori. Se un sacerdote trascura questa missione, non compie il proprio dovere. Ci sono tanto modi di esercitare questo dovere pastorale. Uno di questi, se Dio dà il dono di saperlo fare, è anche di esporre per iscritto pensieri che possono essere di aiuto ai fedeli. Si cerca di fare il meglio, per essere veri e non pessimi pastori. Poi certamente i fedeli, con il dono dello Spirito Santo, sapranno distinguere buon grano dal loglio, e nessuno chiede loro una laurea in teologia. Ma prima di giudicare, bisognerebbe conoscere. A me sembra che tu voglia giudicare sia le intenzioni, sia i contenuti, senza capire e senza sapere ciò di cui parli. Io non ho detto nulla che potesse far pensare che voglia “costringere” qualcuno per la sua “crescita spirituale” a “sorbirsi” – devono essere proprio uno strazio questi articoli per usare questo verbo! – i miei “articoli eruditissimi” – come se tu sapessi se sono eruditissimi o no!. Dato che esistono certe problematiche, e che non sono senza importanza, ho semplicemene fatto presente che ci sono questi articoli che ne trattano. Se a qualcuno interessano, bene, se no, non fa niente. Si può andare in paradiso ugualmente! Ma non mi sembra conforme a giustizia e carità rispondere in modo così sgarbato a un sacerdote che semplicemente mette a disposizione – e non pretende nulla né costringe nessuno – il proprio lavoro patorale per il bene dei fedeli. Pace fatta? Buona festa dell’Ascensione.

            1. Roberto C

              @ donmassimol
              Non se ne curi più di tanto…come ben può constatare, certi commenti onusti di protervia, non risparmiano nemmeno il Santo Padre…

              1. Chi scrive in un blog pubblico espone i suoi argomenti al discernimento di chi legge. Lasciamo, dunque, che i lettori facciano la loro valutazione delle parole e delle ragioni degli uni e degli altri.

                1. giovi

                  donmassimol, in effetti le dottissime argomentazioni di Marcotullio sono piuttosto indigeste ! Tempo fa, dopo che Costanza aveva proposto alcuni suoi contributi, avevo cominciato a seguirlo, ma nel tempo l’ ho trovato sempre più mattone, per iniziati,e anche piuttosto confuso, della serie dico e non dico, forse volutamente.
                  I miei miseri e umilissimi tentativi di interazione, chiedendo umilissime spiegazioni, hanno trovato un muro invalicabile ! Pare che solo eruditi accreditati possano osare di rivolgersi a lui !
                  Capisco la reazione di Valeria a sentirne pronunciare il nome ! 🙂 🙂 🙂
                  Siamo umani !

                  1. Va bene. Ma io non ho detto di leggere gli scritti di Marcotullio. Ho detto soltanto che ho chiesto a lui di pubblicare alcuni riflessioni personali. Per quale ragione gli eventuali difetti dell’amico dovrebbero necessariamente essere presenti anche negli scritti che ho proporsto, e che non ho mai cercato di imporre a nessuno, come invece sono stato accusato di fare? Come tu dici, siamo umani! Ti sembra accettabile che le tue parole siano così stravolte?

                    1. giovi

                      Capisco te , donmassimol, e mi spiace che tu sia incappato in questa querelle ingiusta, e capisco l’esasperazione di Valeria, di cui sicuramente sei stato un capro espiatorio : le sono affine come caratteraccio ! 🙂

                    2. Un blog personale come il mio è molto poco frequentato, quindi, con il solo scopo di fare un servizio utile, ho pensato di divulgare maggiormente certe riflessioni attraverso un canale più conosciuto.

          2. Soltanto adesso mi rendo conto di essermi espresso in modo poco chiaro, che poteva essere frainteso. Per un eccesso di malintesa modestia evito il più possibile di usare l’aggetivo “mio”. Così è successo che, mentre intendevo dire che avevao chiesto a Marcoltullio di pubblicare una serie di “miei” articoli, si è capito che gli avevo chiesto di puibblicare una serie di “suoi” articoli. Non era assolutamente questo che intendevo dire e non mi sono accorto, fino ad ora, del fraintendimento. Dunque mi scuso, come è mio dovere, dell’involontario malinteso e dei commenti dovuti ad un’incomprensione reciproca.

        2. Andrea

          Grazie per queste parole che purtroppo i nostri Pastori non dicono più!!è davvero un tremendo problema di fede!!!

  13. Gg

    Grazie per questa compagnia umana nella fede. Grazie per esserne testimone credibile (come ricordato da papa Wojtyla ieri nel regalo dei due video).
    Conosci de due regole prime del rugby?
    1) che si attacchino che ci si difenda bisogna andare avanti.
    2) il sostegno … chiunque stia andando avanti con la palla (sai benissimo Costanza che nel rugby la palla si gioca passandola indietro) deve ad occhi chiusi sapere che ha compagni di squadra alle spalle.
    Credo che la Chiesa così com’è necessita esclusivamente di questo per attraversare questa dolorosa circostanza. Le posizioni non condivise e non condivisibili ce le diciamo per soffrire assieme di questo e aiutarci sostenerci nella ripresa del cammino.
    Testimone credibile tu sei.
    Di questo sono grato!
    Buon week a tutti

  14. roberto

    Abbiamo bisogno di riflessioni così profonde e reali.Oltre alla preghiera abbiamo bisogno di essere dei combattenti no combattenti con la spada ma con la parola.Manifestare sempre la nostra fede con determinazione.Ormai i nostri preti e vescovi sono diventati delle pappe molli.Cacciano dei preti santi e non danno la scomunica a coloro che sposano o appoggiano le leggi che gridano vendetta al cospetto di Dio.Noi cattolici siamo considerati fuori dal contesto sociale perché siamo contro tutti gli abomini predicati da queste leggi che vanno contro Dio e la natura.

  15. Questo articolo perfetto è l’ennesima dimostrazione che in questo momento storico la Chiesa istituzionale italiana si sta calando le brache davanti al potere politico. Vorrei che i Vescovi ruggissero di fronte alle prevaricazioni del governo e della classe politica e il Papa li sostenesse, come Vescovo di Roma e Primate d’Italia. Ma a quanto pare l’insegnamento di S. Gregorio VII ormai si è esaurito. Forse noi povere pecore del gregge di Cristo (io, poi, sono la più bruttina e spelacchiata) dovremo prima o poi fare obiezione di coscienza a tanti provvedimenti e indirizzi imposti da questo potere laicista che vuole prevaricarci, ma dovremo anche essere pronti a subirne le conseguenze, cioè ad essere pronti al “martirio”. VENI CREATOR SPIRITUS!

  16. Paolo

    Ciao Costanza non vuoi la politicizzazione della Chiesa? E’ un’illusione. La CEI ( che non è la Chiesa ) ha già sposato con l’anello questo governo per paura di chi é in maggioranza nel paese. E da questo governo ha ricevuto solo sgarbi, ultimo fra i quali quello di dover fare approvare la comitato tecnico scientifico la modalità della ripresa della liturgia. In Francia ( laicissima) e in Germania ( in gran parte protestante) i vescovi hanno alzato la voce molto di più. Gli ortodossi in Italia non hanno accettato l’imposizione della Comunione sulle mani e lo hanno ottenuto. Ecco la CEI che ci ritroviamo. Grazie di avere ricordato il coraggioso agire di tanti pastori che non si sono assoggettati, spesso rimproverati dal vescovo. Dio solo sa come ne usciremo e quando. Ma almeno, come spesso si vede nella storia biblica, Dio permette tutto questo per misurare chi gli é fedele. Forse quando Gesù ha chiesto se, tornando, troverà ancora la fede sulla terra, si riferiva anche a qualcosa di simile. Non se troverà Bibbie o Rosari in casa, ma se troverà chi ha la franchezza di opporsi ai capricci dei potenti, ricordando che l’obbedienza non é l’assuefazione

    1. Roberto di Francia

      A dire il vero, qui in Francia, l’episcopato si è adeguato alle direttive del governo esattamente come in Italia, con la sola differenza che le chiese non sono state chiuse.
      Solo in seguito ad una azione legale di certi istituti cattolici e del microscopico partito cristiano-democratico, la giustizia francese ha obbligato il governo ad autorizzare entro 8 giorni la ripresa del culto pubblico lo scorso fine settimana, in quanto la sospensione è stata giudicata una violazione grave di una libertà fondamentale (quella di culto). Fino a qualche giorno fa, nessuno sapeva come e quando le messe sarebbero riprese.

      NB1: La conferenza dei vescovi francesi (CEF) non si è mai unita a tale azione legale

      NB2: Gli istituti che l’hanno promossa sono tutti di area tradizionalista (messa in latino, per capirci)

  17. paolomojoli

    Grazie Costanza. Concordo pienamente con quanto hai scritto. L’unico aspetto che mi sconvolge è che, dopo aver posto premesse e interrogativi simili ai tuoi, le persone “semplici” capivano al volo, ma i “cattolici impegnati, preti, suore, vescovi si arrabbiavano sino ad offendere. Non giudico, ma prendo atto.

    1. Marina Umbra

      Paolo Mojoli se il buon Dio ha voluto che esistesse un popolo di Dio laico accanto ai consacrati.. Aveva i suoi buoni motivi. Quei buoni motivi siamo io e te. Lascia perdere i “cattolici inpegnati”… L ideologia li rende cechi.. Prega per loro.

  18. Maria Cristina

    Dalla Chiesa di oggi, dai nostri pastori, dai vescovi non e’ venuto nessun messaggio profetico a o anche solo teologico o religioso che potesse rispondere ai perche’ che i fedeli si sono posti di fronte alla pandemia. Nessun messaggio, nessuna spiegazione che vada oltre l’ immanenza. Un mutismo da parte della Chiesa ufficiale che dimostra che non hanno piu’ risposte da dare . Eppure la millenaria sapienza della Chiesa di risposte ne ha , ma sono state dimenticate o rinnegate.

    “ Dio non è assente dalla storia, è anzi sempre presente in essa con la sua immensità e non c’è un punto o momento del tempo creato in cui non si manifesti la giustizia e la misericordia divina sui popoli. Tutte le sciagure che colpiscono le nazioni nella loro storia hanno un significato. Le loro cause talvolta ci sfuggono, ma è certo che l’origine di ogni male permesso da Dio sta nel peccato dell’uomo. San Prospero di Aquitania, allievo di sant’Agostino, dice che “spesso dell’operato divino rimangono occulte le cause e si vedono solo gli effetti”[11]. Un punto è certo: quali che siano le cause seconde, Dio è sempre la causa prima, tutto dipende da Lui. C’è da chiedersi a questo punto in quale modo Dio giudichi e punisca il comportamento dei popoli nella storia. La risposta della Sacra Scrittura, dei teologi e dei santi è univoca. Tria sunt flagella quibus dominus castigat: guerra, pestilenza e fame. Con questi tre flagelli, spiega san Bernardino da Siena[12], Dio punisce i tre principali vizi degli uomini: la superbia, la lussuria e l’avarizia; la superbia, quando l’anima si ribella a Dio (Ap 12, 7-9), la lussuria quando il corpo si ribella all’anima (Gn 6, 5-7), l’avarizia quando le cose si ribellano all’uomo (Ps 96, 3). La guerra è il castigo contro la superbia dei popoli, le epidemie sono il castigo contro la loro lussuria e la fame è il castigo contro la loro avarizia.
    I segni attraverso cui possiamo conoscere che i giudizi di Dio sono vicini
    San Bernardino, nei suoi Sermoni, analizza il Salmo che dice: Tempus faciendi dissipaverunt legem tuam (Ps 118, 26): “E’ tempo di agire Signore, hanno dissipato la tua legge”. In questa espressione del salmista, egli distingue tre momenti: Tempus: il tempo che la misericordia di Dio concede ai popoli per emendarsi. In questo spazio di tempo Dio offre ai peccatori la possibilità di sospendere la sentenza, di revocare la pena, di rimettere le offese, di offrire la grazia. Dio attende perché vuole la conversione dei peccatori. Il tempo dell’attesa può essere lungo, ma ha un limite. Se durante questo tempo manca il pentimento, il castigo è logico e necessario.”
    Da il sito Cooperatoris Veritatisgg

    1. Roberto C

      @ Maria Cristina
      Ma anche no! Non abbiamo bisogno di “profeti di sventura” che interpretino gli accadimenti per poi lanciare anatemi contro la nequizia dei tempi scagliandosi, come un’armata brancaleone, contro i viziosi malcapitati di turno (padre Cavalcoli docet).
      Papa Francesco, su tutti, ha riconosciuto che questa pandemia sia una prova e, come tale, vada affrontata con l’arma potente della preghiera (e del buon senso). Qui, le sue parole: http://m.vatican.va/content/francescomobile/it/letters/2020/documents/papa-francesco_20200425_lettera-mesedimaggio.html
      Dal canto mio, Vangelo alla mano, direi piuttosto che questa malattia non è per la morte, ma perché si manifesti la gloria di Dio: gli esempi offerti da coloro che durante questa pandemia hanno dato la vita per il fratello, non sono mancati.

  19. Pecorelle smarrite

    Grazie mille. Una ricchezza e Sapienza che sono dono da condividere. Se possiamo però sottolineiamo che quando si dice Chiesa politicizzata bisogna aver anche il coraggio di dire (scrivere) che chi la guida è il primo a voler a politicizzata. La citazione corretta su quanto asserito dal papa ci sta ma non nascondiamo che il primo che ha ripreso i vescovi da un moto d’orgoglio umiliandoli è stato proprio il papa. E questo è un giudizio di verità sull’operato, non sulla persona

        1. Maria Cristina

          No cara Ola
          “ andra’ ’ tutto bene “ e’ una narrazione come si usa dire oggi.
          Tutto sta nella narrazione ….che spazza via come in un diluvio universale qualsiasi pensiero critico. Jovanotti è un precursore che ha portato il pensiero hegheliano in orbita intergalattica – quindi, Santo Subito:

          «Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa | che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa | passando da Malcolm X attraverso Gandhi e San Patrignano | arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano» (Penso positivo).

          Dal blog Korazym.org

          1. ola

            @Maria Cristina

            E invece si’, in quanto ho appunto premesso nel mio primo commento con le parole “al di la’del “come” viene attualmente utilizzato” (in quanto prevedevo questa legittima obiezione) che ovviamente la narrazione – come dici tu – puo’modificare il senso originariamente positivo o negativo delle parole. Ma questo non cambia il senso originariamente appunto positivo della parole. Ti faccio due esempi:

            1. Quando vedi un arcobaleno, questo non ti da’ai nervi, nonostante il mondo di oggi a stragrande maggioranza ne abbia orribilmente stravolto il significato originario.
            2. Quanto vedi un rosario, questo non ti crea disturbo, nonostante la brutta e diffusa moda di portarlo al collo.

            Spero di aver chiarito meglio il concetto.

        2. Valeria Maria Monica

          Veramente, @Ola, se proprio vogliamo fare i precisini, sarebbero parole attribuite a nostro Signore Gesù Cristo nell’ambito di una rivelazione privata, che non è materia di fede.
          Ma al di là dei cavilli, la realtà è che lo slogan “andrà tutto bene” non era assolutamente inteso, dalla generalità di chi lo usava in questi mesi in Italia, in senso cristiano. Cioè nel senso di “nè morte nè vita, nè angeli, nè principati, nè presente, nè avvenire, nè potenze, nè altezze, nè profondità nè alcun’altra
          creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio in Cristo Gesù .”
          Anche Aleteia mesi fa aveva fatto un articolo su questa frase di Giuliana di Norwich, ma mi sembra proprio un voler a tutti i costi trovare qualcosa di cristiano in un sentimento popolare di ricerca di forza e di consolazione del tutto rispettabile, ma che di cristiano non aveva assolutamente nulla. Lo dico senza nessun disprezzo o ostilità, anzi mi sembra più rispettoso della coscienza degli altri non attribuire arbitrariamente reconditi intendimenti di professione di fede in Gesù Cristo figlio di Dio.

          1. ola

            @Valeria Maria Monica

            Vale anche per te la mia risposta a Maria Cristina sopra.
            Se la narrazione stravolge un significato, prendiamocela con la narrazione, non con il significante. La rivelazione e’privata, ma Giuliana di Norwich e’beata e la sua opera e’stata esaminata durante il processo.

            1. Valeria Maria Monica

              @Ola, nel tuo primo intervento affermi l’origine cristiana dello slogan “tutto andrà bene” e nel secondo intervento concludi: “se la narrazione stravolge il significato, prenditela con la narrazione, non con il significato”.

              Ma il punto è proprio questo: io ho affermato che lo slogan “tutto andrà bene”, nell’intendimento della generalità di coloro che lo ripetevano con convinzione, NON NARRAVA AFFATTO il significato cristiano “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio”, ma il significato umano di “tornerà tutto come prima, torneremo ad abbracciarci, e sarà bellissimo”, eccetera eccetera.
              In altre parole, non si tratta di una narrazione distorta del significato cristiano della frase di Giuliana di Norwich, ma della narrazione di tutt’altro significato. La somiglianza delle due espressioni è solo formale. Uguale signficante, diverso significato.

              Quanto al fatto che Giuliana di Norwich sia beata, non cambia mica nulla: le rivelazioni private non sono mai materia di fede, neanche se chi le ha ricevute viene dichiarato santo e le rivelazioni sono riconosciute come autentiche dalla Chiesa.
              Con questo non voglio mica dire che non siano degne e edificanti le rivelazioni a Giuliana di Norwich… Solo che dire “Sono parole di nostro Signore Gesù Cristo” è indebito.
              Solo la Bibbia è Parola di Dio.

              1. ola

                @Valeria Maria Monica

                > Uguale signficante, diverso significato.

                Allora siamo d’accordo, il mio punto era proprio che la frase “di per se” ha anche un significato cristiano – anche io per inciso avevo subito come te pensato a “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio”, che venga usata distortamente e’un’altro discorso – qui non ci piove. 🙂

                1. ola

                  @Valeria Maria Monica

                  > Solo che dire “Sono parole di nostro Signore Gesù Cristo” è indebito.

                  Hai assolutamente ragione, avrei dovuto aggiungere “per chi crede alla visione in questione”.
                  Nel commento piu’sotto ho precisato, grazie per la correzione.

                2. Valeria Maria Monica

                  Ecco, @Ola, non mi pare proprio che avessimo affermato la stessa cosa, altrimenti non mi sarei presa la briga di intervenire, ma così è se ti pare. Non voglio infliggere al blog un partita a tennis tra noi due.
                  Buona serata, cara.

                  1. ola

                    @Valeria Maria Monica

                    Se tu stessa hai affermato che il problema e‘certa narrazione invece della frase oggettiva in se – la sequenza di lettere, per capirci, allora abbiamo affermato la stessa cosa, altrimenti ho sicuramente interpretato male il tuo ultimo commento. In un modo o nell‘altro sono d‘accordo con te, non stiamo discutendo ne di dogmi ne di materia di fede quindi possiamo tranquillamente chiuderla qui rimanendo eventualmente con idee differenti. Grazie e buona serata anche a te. 🙂

            2. ola

              @Valeria Maria Monica

              Faccio ammenda, mi e’stato fatto notare che sul processo di beatificazione di Giuliana di Norwich non ci sono notizie certe, anche se sia Wikipedia sia l’articolo di Aleteia che tu citi nel tuo commento – e che e’anche la mia fonte – presenta la mistica come beata.

              Sui suoi scritti possiamo comunque non dico metterci la mano sul fuoco ma insomma in buona coscienza stare tranquilli, dato che il Catechismo e il magistero ordinario di due Papi la riprendono in diversi punti.

              Riferimenti:
              https://it.aleteia.org/2020/03/24/andra-tutto-bene-beata-giuliana-norwich-slogan-anti-coronavirus/
              https://en.wikipedia.org/wiki/Julian_of_Norwich#Literature
              http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2010/documents/hf_ben-xvi_aud_20101201.html

              Buona Domenica 🙂

    1. Luca Del Pozzo

      Spiacente deluderla ma “andrà tutto bene “ non solo non è una frase cristiana ma neanche potrebbe esserlo. Andrà piuttosto come Dio vuole, posto che la storia appartiene a Lui. Poi è altrettanto vero che alla luce della fede anche il male ha un senso , e per questo possiamo dire con S.Paolo che “tutto concorre al bene “; ma sono due concetti affatto diversi che corrispondono a due opposte visioni della vita (e della morte), l’una volutamente ottimista perché in fondo terrorizzata, l’altra realista e, pertanto, radicata in Dio.

      1. ola

        @Luca Del Pozzo

        Come ha dimostrato non io ma Papa Benedetto – vedere link sopra – la frase “in se” e’una frase cristiana – se si vuol credere alla visione, pronunciata addirittura da Gesu’in persona, altrimenti frutto della riflessione di una mistica. Sul fatto che alcuni la citino a sproposito sono d’accordo, in questo e’in buona compagnia mi sembra. 🙂

        1. Luca Del Pozzo

          @ola
          Le citazioni servono quando non vengono usate a sproposito e soprattuto facendo finta di non vedere ciò che un dato di fatto indisponibile a qualsivoglia critica. E il fatto è che NON È andato tutto bene. Punto. Lo dimostrano gli oltre 30mila morti sono in Italia per non parlare della crisi economica che rischia di farne molti più . Dunque la si smetta di usare frasi che possono andar bene per i baci perugina , molto meno per chi voglia leggere i fatti alla luce della fede .

  20. Marco Arturo Sternieri

    Purtroppo molti pastori vivono nella paura del potere terreno, quindi non hanno nessuna intenzione di diventare dei martiri, piuttosto attendono che il modello cinese, con la nomina dei vescovi condivisa con il potere politico, venga estesa anche all’Italia

  21. Valeria Maria Monica

    Mi perdoni, @don Massimo, ho preso un granchio. Credevo che gli articoli che lei suggeriva fossero “di” Giovanni Marcotullio. Invece capisco solo adesso che forse Marcotullio è ora il direttore o redattore capo de La Croce, e lei lo ha citato per questo, mente gli articoli sarebbero i suoi. Mi perdoni, ma l’allusione a Marcotullio non era così immediatamente comprensibile.
    Se avessi compreso il senso del suo intervento non avrei mai scritto quelle parole, prima di tutto perché lei è un sacerdote, e l’insegnamento fa parte del suo specifico ministero (mente per i laici, come appunto il povero Marcotullio, con cui me sono presa, questo è più raro), e in secondo luogo perché non la conosco affatto, e parto sempre dal presupposto che tutti i sacerdoti che non conosco siano ottimi sacerdoti.
    Del resto sono rimasta colpita dalla carità con cui mi ha risposto.
    Pace fatta, certo, grazie di avermi perdonata ancora prima che glielo chiedessi.

  22. giovi

    Prima messa festiva dopo la sospensione alla partecipazione del popolo/1
    Sono andata, come sempre in cattedrale : capienza normale almeno 600 posti a sedere , partecipanti soliti circa 300, in pieno inverno di più, in estate molti di meno. Età dei presenti soliti:si va da poche famiglie con bambini piccolissimi, a persone di mezza età con qualche figlio grande ( la mia categoria 🙂 ) , anziani insieme ai parenti , assente la fascia delle famiglie con figli in età di comunione/cresima, giustamente nelle parrocchie.

    Oggi preparati 200 posti seduti, di cui occupati circa 150-160 al massimo.
    Età media di oggi tra i 50 e i 60 anni, con qualche sparuto giovane e qualche sparuto adolescente. Totalmente assenti ultra-settantenni e bambini in braccio-carrozzina-passeggino.
    Nessun bisogno di volontari, tutti ci siamo accomodati nei posti distanziati e segnalati con un semplice foglietto ( impegno di chi ha preparato i 200 foglietti , credo un quarto d’ora ! per la pulizia, non saprei, la cattedrale è sempre lucida e splendente ! forse un pochino più faticoso distanziare le panche di legno , ma c’è personale addetto e stipendiato che cura la cattedrale ).
    Allestiti mega schermi e potenti altoparlanti totalmente inutili: nello spaziosissimo piazzale davanti alla chiesa non c’era nessuno.
    Nessuna orda di vecchiette che volevano entrare tossendo a destra e a manca, nessuna famiglia che ha puntato i piedi per sedersi vicini tra conviventi ( cosa non permessa ).
    Tutti con mascherina, sebbene, date le distanze, non ce ne fosse assolutamente bisogno: per fortuna, il vescovo, a distanza di più di dieci metri dalla prima fila, e pure sopralevato, non aveva la mascherina.
    All’uscita, sul sagrato, nessun affollamento di gente che voleva assolutamente fare crocchio per chiacchierare.
    Entrata tranquillissima, uscita tranquillissima : porte e portoni spalancati, nessunissimo problema.

  23. giovi

    Prima messa festiva dopo la sospensione alla partecipazione del popolo/2
    Mi sforzerò di non commentare le parole del nostro vescovo, che ha celebrato, cerco solo di riportarle
    Il vescovo ha iniziato la Messa dicendo che Dio ci è stato senz’altro grato per questo periodo in cui ci siamo sacrificati non andando a Messa !
    L’ omelia , nel giorno dell’Ascensione, è stata occupata per tre quarti da una severa reprimenda a quanti volevano andare a messa a tutti costi, pretendendo un ingiusto privilegio, rispetto a quanti avevano dovuto sospendere le proprie attività. Il vescovo ha proclamato che a lui una chiesa che mostra i muscoli non interessa ( vabbè , che a lui interessi una chiesa che cala le braghe, qui ci sta ! 🙂 ), che chi ha alzato la voce, soprattutto sui social ( pochissimi e molto educati, a quanto mi risulta ) è un fanatico e fondamentalista, suppergiù, non un vero cristiano.
    Poi, ha tentato di far passare l’invito di Gesù , dal vangelo di oggi, a fare discepoli come un invito ad essere ligi alle regole, a non fare troppo chiasso, a starsene buoni , se no è proselitismo : questo ultimo periodo lo riporto non letteralmente, ma come l’ho colto. Meno male che alla fine del ragionamento ha detto lui stesso che era un ragionamento forse troppo arzigogolato !

  24. giovi

    Prima messa festiva dopo la sospensione alla partecipazione del popolo/3
    La cosa che mi è dispiaciuta di più, fino alle lacrime, è che la grande gioia di essere potuta tornare alla Santa Messa domenicale con la mia famiglia ( ero già stata ad una messa feriale, con le solite quattro persone presenti, anzi, esattamente 14 persone più il parroco !) è stata offuscata dall’essermi dovuta sorbire l’omelia del nostro vescovo !
    In fondo me lo dovevo aspettare, la stessa cosa era successa nell’unica messa con popolo durante la pandemia, in diretta radio, in cui aveva lanciato lo stesso tuoni e fulmini contro noi fedeli che desideravano la messa.
    Ma oggi, che ne so, era il giorno dell’Ascensione, una festa grandiosa, che bisogno c’era ?
    Ed è stata un’umiliazione per me stessa constatare quanto questo abbia influito sulla mia predisposizione d’animo, anche se ho lottato per rimanere presente al sacramento , ma è stata durissima.
    Anche perché pensavo alla nostra povera gerarchia, così confusa e non ben piantata, soggetta al potere, al dare e all’avere, con una fede non fondata sulla roccia : c’è scappato pure, da parte del vescovo, un elogio sperticato dei cristiani dubbiosi, che non hanno certezze granitiche , che sono come tutti alla ricerca di soluzioni , non diversi dagli altri.
    Non saprei, vorrei essere felicissima, oggi che finalmente siamo tornati a ricevere l’eucarestia, invece sono triste.
    Ma che Gesù sia con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo, no, non ne dubito. la vedo come una prova per la mia fede.

  25. giovi

    Prima messa festiva dopo la sospensione alla partecipazione del popolo/4
    Un evento preoccupante è stato che un’ostia consacrata è caduta in terra, credo dalle mani del vescovo, che alla distribuzione della comunione indossava i guanti. Oppure potrebbe essere caduta da un fedele : non è immediato prendere la comunione con la mano sinistra e successivamente usare la destra per tirare giù la mascherina e assumere il Corpo di Cristo con la sinistra : qualche traffico c’è.
    L’ostia consacrata è stata prontamente raccolta: non so come sia stata trattata, ero dietro, in fila, distanziati ,e non ho visto tutto.
    Però ho pensato a quando dicevamo che questi protocolli potevano essere benissimo affidati al buon senso dei pastori e del popolo , senza obblighi discutibili. Quale sarebbe il problema di dare la comunione con le mani eventualmente disinfettate, ma anche semplicemente lavate con acqua e sapone prima di iniziare la funzione ?
    E quale sarebbe il problema di fare la comunione senza mascherina, dato che la distanza oggi consentita è di un metro e si tratta giusto della distanza delle due braccia protese di celebrante e comunicando?
    Il tutto in una provincia di circa 200.000 abitanti, in cui ci sono in tutto 6 malati e una trentina di persone in quarantena, dunque non circolanti , e nessun contagio da settimane, forse un paio di positivi da fuori provincia !

    1. Marina Umbra

      Infatti la negazione della Comunione in bocca fa soffrire chi come me non riesce proprio a prenderla in mano. Non giudico chi la fa..ma c’è chi continua il digiuno eucaristico. Tranne quando si trova un Sacerdote che ha pieta di noi…..

      1. Maria Cristina

        ….voi, cari fedeli, non scoraggiatevi, ma insistete nell’esigere che la Santa Comunione vi sia impartita in modo corretto: è un vostro sacrosanto diritto, che nessuno al mondo può calpestare! Dimostratevi degni di Colui che per voi ha patito la morte di croce e dategli tutto l’onore che potete. Se proprio non riuscite a ottenere quel che chiedete, offrite una novena allo Spirito Santo, per intercessione di Maria Aiuto dei Cristiani, perché vi faccia trovare un sacerdote che vi comunichi come si deve. Ce ne sono molti di più di quanto non appaia, ma disseminati un po’ ovunque e, per necessità, discreti, visto che i primi che devono temere sono spesso i loro superiori. Non giudicate i preti che non vi acconsentono, ma pregate per loro, così che si convertano o prendano coraggio, pur con la prudenza soprannaturale necessaria per non esser messi fuori gioco. La Sapienza divina suggerisce soluzioni impensabili quando le pecorelle La invocano con fede per i loro Pastori.

        Dal sito La Scure di Elia

        Io ieri ho avuto la gioia immensa di ricevere la Santa Comunione sulla bocca ed in ginocchio ( data con delle pinzette d’oro) durante la Messa in Rito Ambrosiano Antico a Milano a Santa Maria della Consolazione.

  26. Gianni

    Grazie Costanza. Condivido le tue parole completamente…… Possa tu sperimentare l’abbraccio di Gesù e di Maria. Coraggio e fiducia.

    1. Condivido le vostre impressioni sulla Comunione ricevuta in mano. Mi è capitata una sola volta, un mese fa e per giunta in casa mia. Non potendo andare in chiesa, non solo per la chiusura della chiesa, ma anche (per mia disgrazia) a causa delle mie articolazioni sinistrate, ho pregato il mio vice parroco, che conosco bene, di venire lui da me a portarmi i Sacramenti. Lui è venuto, mi sono confessata ma, al momento di ricevere la Comunione, mi ha fatto capire che doveva darmela sulla mano. Ho obbedito perchè non potevo mettermi a discutere in quel momento, ma il conforto spirituale per me è stato inferiore. Dio ha capito, ma io ho provato un profondo senso di disagio.

      1. Quindi le nostre “sensazioni” i nostri “disagi” (interiori o meno), sono più forti della potenza della Santa Eucaristia…

        Il “conforto spirituale” (??) che ne traiamo ne risulta ridotto, menomato.

        Qualunque non-credente sentendo simili affermazioni, direbbe: «è come dico io… è tutta ‘na cosa di testa, che s’inventano quelli che dicono che Cristo è risorto!»

        A meno che ovviamente si usino “pinzette d’oro”, come ho letto qui… allora la Verità sconvolgente della Santissima Eucaristia è salva, fossero di semplice metallo… mmmhh non so.

        Ho idea che lo smisurato zelo per il sacro, porti allo stesso atteggiamento di un pagano difronte ad un totem… se lo guardi con la luna, stando su una gamba, con quel particolare copri-capo, allora il “dio totem” ti ascolta, altrimenti sei messo male la “magia” non si compie.

        Mah!

        1. Valeria Maria Monica

          @Bariom, non ti fa onore questa sarcastica derisione di esperienze spirituali personali che queste lettrici hanno voluto condividere con i lettori del blog.
          Penso che tu, da fratello nella fede, possa ben comprendere quello che non hanno esplicitato, ma che a me sembra di intuire – e condivido: cioè che è l’amore per Gesù nell’Eucarestia che ci fa rallegrare che, se proprio dobbiamo fargli l’affronto di non essere toccato solo dalle mani consacrate del sacerdote, almeno che sia toccato tramite pinzette d’oro, il materiale più nobile possibile, come d’oro vorremmo che fossero calice, patena e pisside. (E tra l’altro, è uno strumento al quale non rimangono facilmente attaccati frammenti eucaristici, e molto facile da purificare.)
          E che il vedere come l’Eucarestia viene distribuita adesso può, in coscienza, turbarci, per la mancanza di rispetto e il rischio di profanazioni.
          So che non dovrei parlare proprio io che, come dice Giovi, “ho un caratteraccio” (vero ahimè) e insulto tutti a ruota libera, ma sinceramente davanti alla condivisione di questioni di coscienza così personali la polemica non mi sembra rispettosa e caritatevole, soprattutto da parte tua che sappiamo non sei l’ultimo arrivato nel cammino di fede.

          1. Non è questione di sarcasmo, è questione di avere il coraggio di arrivare al nocciolo del problema… poi se non si vuole andare al di là della forma, anche della mia, del mio onore mi interessa un cippa.

            Ti saluto.

            1. E tanto per essere chiari, non esite “rischio zero” di profanazioni, o di “incidenti di percorso” in buona fede, come la caduta dell’ostia a terra, qundi non usiamo questi “incidenti”, come pretesti solo per sostenere la tesi che ci sta tando a cuore…

              1. giovi

                Bariom , visto che hai citato il mio racconto della caduta dell’ostia consacrata in terra, cui per la prima volta in vita mia ho assistito di persona ( e direi che ho partecipato a un bel numero di messe in vita mia ), credo sia legittimo provare dispiacere, anche perché dal punto di vista igienico le mani lavate sarebbero state altrettanto “sicure” dei guanti.
                Ma, personalmente, non volevo polemizzare in quel senso per partito preso ( per la mia storia, non mi sono mai coinvolta in questioni simili, anzi, ne ho appurata l’ esistenza da quando , pochi anni fa , mi sono affacciata sul web ) , ma piuttosto stigmatizzare la marea di regole e regolette che , a mio modesto parere, ci assillano inutilmente e dannosamente , quando invece credo che il buon senso basti e avanzi nella maggior parte delle situazioni.
                Una prova è la partecipazione seria e ordinata alla messa domenicale di ieri in tutta Italia. anche aiutata da una partecipazione scarsa, vabbè.

                Per dire, queste guardie civiche che dovrebbero controllarci, non sono illiberali e antidemocratiche, da paese delle banane, come ha detto Calenda ?
                E non è totalmente assurdo pensare di non iaprire le scuole e le università nel prossimo anno scolastico, in tutto il paese ?
                Siamo ormai in quel solco di tirannide degli “incompetenti” e degli “esperti”, che proprio mi sta strettissimo.

            2. Valeria Maria Monica

              Ok @Bariom, visto che non hai apprezzato il tono gentile, te lo dico più chiaramente: quando si discute di IDEE, ci si può anche sbranare, ma entrare con gli scarponi chiodati nella coscienza altrui è da bastardi.
              Maria Cristina e Carla Ungaretti hanno condiviso pensieri che non riguardavano il governo o la CEI, ma il loro personale rapporto con l’Eucarestia.
              Non li condividi? Sei liberissimo di avere un’altra sensibilità: loro hanno la loro coscienza e tu hai la tua. Ma non hai alcun diritto di esprimerti in modo così derisorio su una questione di coscienza. Non avresti questo diritto neanche se fossi il loro direttore spirituale, e tu nemmeno le conosci. Espressioni come “lo smisurato zelo per il sacro porta allo stesso atteggiamento di un pagano di fronte a un totem” sono pesantemente offensive. Se di avere giudicato e umiliato due persone che neanche conosci “non te ne importa una cippa”, peggio per te. Io almeno quando sbaglio chiedo scusa.
              E quanto al “nocciolo del problema”, questa me la devi spiegare. Quale sarebbe esattamente “il nocciolo del problema” al quale noi non arriviamo, di grazia?i
              Infine parliamo del rischio di profanazioni, che, dici tu, è ineliminabile. E allora? Dovremmo fregarcene, tanto a questo punto le profanazioni sono date per verificate, e una o centomila è lo stesso?
              Infine la perla: “non usiamo questi incidenti come pretesti per sostenere la tesi che tanto ci sta a cuore”. Anche qui devi spiegarmela. Quale sarebbe questa “tesi” che mi sta a cuore? Forse la distribuzione della Comunione in bocca? Ma questa non è una “tesi”, è una richiesta, un desiderio, una esigenza interiore, che ho apertamente manifestato più volte e non avrei nessun bisogno di nasconderla sotto “pretesti”.

              1. Roberto C

                @Valeria
                Ma quando mai, Bariom, nel caso in questione, ha violato l’altrui coscienza? Potrebbe, al più, aver urtato la sensibilità delle interessate e di qualche compagna di “merende” (mi si passi, volutamente sarcastico ma non irrisorio).
                Semplicemente, credo che Bariom abbia ravvisato e ben sottolineato un comportamento nonché un modo di intendere l’Eucarestia che, francamente, suscita più di qualche perplessità, come paiono essere i casi sucitati.

                1. Valeria Maria Monica

                  @RobertoC, se io ti dicessi: “la tua opinione è sbagliata”, “la tua affermazione è inesatta”, o magari perfino “la tua opinione è da idioti”, entrerei anche molto duramente in polemica con te, ma colpendo le tue IDEE, il tuo pensiero: una parte della nostra personalità che è naturalmente destinata a essere pubblica e condivisa con gli altri.
                  Invece se io ti dicessi: “tu non sei un vero cristiano, un cristiano in vero cammino di conversione, perché attribuisci troppa importanza al desiderio di ricevere la Comunione in bocca, mentre trascuri aspetti molto più importanti”, questo sarebbe un giudizio sulla tua vita interiore, che: primo, non conosco, secondo, non ho alcun diritto di giudicare, a meno che tu stesso non mi avessi liberamente chiesto di assumere per te un ruolo di guida spirituale, perché ad esempio sono il tuo confessore o il tuo catechista.
                  E se anche io la affermazione la facessi in modo indiretto, ad esempio in questo modo: “in risposta all’intervento di RobertoC mi sembra che non sia un vero cristiano chi attribuisce eccessiva importanza a ricevere la Comunione in bocca…. ecc” , il giudizio negativo sulla fede altrui sarebbe semplicemente espresso in maniera indiretta, ma ben riconoscibile dal collegamento tra la affermazione espressa in modo generale e i precisi interventi a cui si risponde.
                  Poi, se credi, se sei interessato a condividere effettivamente il tuo pensiero, potresti definire in modo più esplicito in cosa esattamente consisterebbe il “modo di intendere l’Eucarestia che suscita più di una perplessità”, perché detta cosi si percepisce solo la tua intenzione di esprimere una valutazione negativa, ma non si capisce “su cosa” e “per quali motivi”.

                  1. Valeria Maria Monica

                    E comunque, @RobertoC, spero che il pessimo gusto dell’uso del termine “compagne di merende” possa essere scusato dalla tua ignoranza, nel senso che tu sia troppo giovane per essere informato di quali orribili delitti evoca questo termine nella memoria degli italiani, e quindi non ti sia reso conto della offensività della parola che hai scelto di usare, ostentando leggerezza.

                    1. Roberto C

                      ACCADEMIA DELLA CRUSCA: Parole nuove: L’e-
                      spressione «compagni di merende», usata
                      da Mario Vanni nel 1994 durante il proces-
                      so per gli omicidi di Firenze, poi entrata
                      nell’uso comune per indicare IRONICAMENTE
                      persone legate da complicità …

                  2. Roberto C

                    Vedo che Bariom ha replicato compiutamente.
                    Obiettivamente, dagli scritti, ritengo che Bariom sia una delle persone più misurate che scrivano su questo apprezzabile blog; detto questo, aggiungo che io appartengo a coloro che ricevono senza patemi d’animo la comunione in mano, serenamente, e col convincimento che nostro Signore badi piuttosto alla purezza del cuore di chi si approccia all’Eucarestia e non alla smaccata esteriorita’.

                    1. giovi

                      Sei recidivo, Roberto. ma se uno la sensibilità non ce l’ha. non se la può dare !
                      E dire che era così facile chiedere scusa, dire “ho usato un’espressione quantomeno discutibile”, e amen !
                      ( non so con che coraggio scrivi l’ultima frase : anche per me, personalmente, non è un problema prendere in mano l’ostia consacrata, non l’ho mai sentito come problema, per la mia storia, ma se uno legge la sofferenza di chi chi ha fatto un percorso diverso, sofferenza espressa in modo così accorato, direi che infierire è proprio brutto )

                    2. Francesco Paolo Vatti

                      Io, invece, faccio fatica a ricevere la Comunione in mano, mi sento in qualche modo di profanarla. Ora sto accettando questa cosa, che mi pesa, ma spero di poter tornare al modo tradizionale, molto più congeniale a me. Non giudico male chi fa diverso, se se la sente. Non voglio rinunciare perché penso sia più importante comunicarsi, dopo tanta astinenza, che fermarsi su questo. Ma non credo affatto che la forma sia ininfluente sulla sostanza.

        2. Mi perdoni, caro amico, ma non sento molta carità nella sua risposta, anche se riconosco che lei ha ragione. Il mio intervento voleva solo esprimere il mio pianto per la mia piccolissima fede che mi espone sempre allo sconforto spirituale. Già ho detto che sento di essere la più brutta e spelacchiata delle pecore del gregge e allora cerco di piangere sulla spalla di chi ha una fede più forte della mia per invocare conforto e consolazione e non certo commenti pessimistici come il suo che, se non ho capito male, mi accusa di favorire la miscredenza. Ma tant’è: il conforto e la consolazione cristiani non sempre li trovo, e tanto meno in questo momento storico, da parte della Chiesa – istituzione che sembra voler favorire il relativismo e la separazione per piacere al “mondo”. Ma non tema, io sono cattolica fino al midollo, anche tentata spesso dalla disperazione. Delle “pinzette d’oro” non me ne importa nulla, e nemmeno di quelle di metallo vile. Mi sarebbero bastate le dita del Sacerdote come è stato fatto per 2000 anni confidando nell’aiuto di Dio., Ora invece si teme di più il virus. .

          1. Pat61

            Sono d’accordo con Bariom e Roberto C.
            Mi sembra che abbia espresso in modo non offensivo il suo pensiero che condivido e mi sembra che sia stato un po troppo criticato.
            Come diceva qualcun altro anche se non si condividono le stesse idee è giusto condividerle e confrontarsi, ringraziando Costanza che ci dà la possibilità di farlo.

            1. Roberto C

              Infatti, è così: Bariom, ha risposto con competenza e precisione, benché senz’altro diretto: non le ha mandate a dire…
              Certo è che per chi tiene “corna in testa”, ogni pretesto si presta alla battaglia…😁

            2. giovi

              Non vorrei farla troppo lunga, Pat61, ma dare delle “compagne di merenda”, che è un insulto bello e buono come ha fatto tale Roberto C, che ad occhio non mi sembra abbastanza giovane da usare inconsapevolmente tale offesa, non mi sembra il massimo del confronto !
              La cosa buffa è che gli epiteti più pesanti, a volte espliciti, a volte ammantati di finta cortesia, vengono quasi sempre dai “campioni della misercordia ” !
              Almeno noi che siamo sulla scia di Costanza siamo poco misericordiosi in proprio per definizione ! Che la misericordia ce la dà un Altro , se la imploriamo e la accettiamo come un dono immeritato !

              1. Pat61

                Certamente giovi, è che in questi anni (questo è uno dei pochi blog che seguo) mi sono affezionata a Bariom, a te, e ha altri, in primis Costanza che mi hanno aiutato e mi aiutano nel mio cammino di fede…
                Per cui mi sembra che le cose che dite (Bariom in questo caso) siano corrette.
                A volte alcuni di noi cattolici forse non siamo a conoscenza x nostre difficoltà o perché non ci è stato ben spiegato dai nostri pastori, dell’importanza dell’Eucaristia assunta in bocca e non in mano.
                Faccio parte di una parrocchia dove da circa una decina di anni (ma anche con il sacerdote precedente) c’è un parroco giovane che è molto attivo e anche in questo periodo di covid 19 ha cercato di esserci vicino in tantissimi modi, e durante le 4 messe festive molto partecipate alla maggioranza dei fedeli da l’Eucaristia in mano….
                E mi fermo qui xke mi sto allungando troppo.
                Grazie x i tuoi commenti che leggo sempre molto volentieri

                1. giovi

                  Ma dai, Pat61, grazie !
                  Tante volte ho paura che i miei commenti possano sembrare troppo sempliciotti ! Anche io mi sono affezionata a Bariom, ma non sono ricambiata ! 🙂

                  1. @Giovi, faccio tesoro della tua dichiarazione di affetto (certamente immeritata) e non è che abbia qualcosa contro di te… solo credo tu sia da “prendere in piccole dosi” (prima o dopo i pasti poco importa) 🤣🤣🤣, ma soprattutto in questo periodo per motivi personali devo concentrarmi su altro, poi capita che con la coda dell’occhio veda un commento a cui rispondo, come a desso nel caso tuo…

                    1. giovi

                      Sul fatto che io sia da prendere in piccole dosi concordano anche mio marito e i miei figli ! 🙂
                      Però qui vado a periodi : se ho tempo e lo sghiribizzo, dosi massicce, ma poi sparisco anche per settimane , per la fortuna di molti ! 🙂

          2. Carissima Carla, talvolta si risponde “ad personam” senza difatto voler rispondere “ad personam”, quando è il nocciolo della questione che si affronta, non l’atteggiamento di Tizio o Caio.

            La Carità Cristiana a tante facce e talvolta me ne è stata riservata di quella del tipo che brucia come il sale (che ha a che fare molto con il cristiano).
            Ciò detto io non posso mettere in dubbio il suo essere “catolica fino al midollo”, e immagino che lei come chiunque talvolta cerchi conforto nei suoi turbamenti spirituali, ma noto che la Carità che lei invoca per sé viene meno quando rilette sulla Chiesa – sua Madre – che le ha portato l’Eucaristia sino a casa, ma turbandola nelle sua “sensazioni”, chiedendole di andare oltre una prassi per lei abitudinaria, viene poi accusata di venire meno ai suoi doveri per trasformarsi da Madre in matrigna e in “istituzione che sembra voler favorire il relativismo e la separazione per piacere al mondo”… parole sue.

            Non che questo talvolta non accada e non sia accaduto, ma partendo dal piccolo aneddoto che lei riporta, direi che la conclusione sia veramente abnorme.

            Per cui con o senza carità (non sono certo io che posso consolarla), io vedo una sorella certamente molto pia, che ha ricevuto il Santissimo Sacramento sotto il suo tetto e nel suo cuore, ma ciò che ne risulta e ciò che lei trova importante testimoniare qui, unendosi “al coro”, è che la “modalità” le ha procurato disagio – e le dico posso anche capirla, ma la mia provocazione la invitava ad andare oltre – e che la Madre che l’ha nutrita, è in realtà matrigna.

            La prossima volta che un sacerdote dovesse venire a casa sua (o non a casa) il Demonio – perché di questo si tratta – facendo leva sul suo turbamento, sulla sua agitazione sul “modo” (sarà in mano, sarà sulla bocca, saranno guanti o pinzette, o Dio solo sa cos’altro), le ruberà un altro pezzetto della somma conosolazione, l’UNICA degna di essere ricercata, che viene dalla profonda Comunione con Cristo e la Sua Chiesa.

            Se poi crede che nel dirle questo, manco di carità nei suoi confronti, rigetti tutto quanto ho detto e abbia lei carità per me che cerco di essere un buon cattolico, ma sono senza ombra di dubbio, un gran peccatore.

            1. luthien

              Scrive Eliot , il poeta: ” O Signore, difendimi dall’uomo che ha eccellenti intenzioni e cuore impuro perché il cuore e’ su tutte le cose fallace, e disperatamente malvagio”, più spiccio, ma altrettanto vero il proverbio” delle buone intenzioni e’ lastricata la strada che porta all’inferno’ .
              Che cosa si può pensare di molti uomini di CHiesa che i canali , ordinari , della grazia che purifica i cuori hanno tenuto , quanto meno. Socchiusi , durante il confinamento,?
              @ Giovi, lunedì scorso, sono andata alla messa per la prima volta, dal 9 marzo, l’omelia del parroco, e’ sembrata a metà tra una velina della Cei e quella del ministero del culto.
              Piaccia, non piaccia la chiesa italiana è incamminata sulla strada di diventare una chiesa di stato, come quella anglicana o , nella peggiore delle ipotesi, come la chiesa cattolica ufficiale in Cina!
              Del resto, forza politiche influenti hanno proprio la Cina come modello e riferimento.
              E’ stato significativo che durante questo periodo sia stata interdetta la partecipazione dei fedeli , anche rispettando le regole di prudenza, alle cerimonie, ma non sia mai stata interrotta l’ attività di preparazione, confezionamento e distribuzione di pacchi alimentari. Evidentemente lo stato di quella aveva bisogno. Che il mondo cerchi di snaturare la CHiesa, lasciandone in piedi l’involucro esteriore e il potere di farne un istrumentum regni, non c’è da stupirsi, che la chiesa vi si rassegni o lo cerchi fa soffrire. Almeno al tempo delle monarchie assolute, l’alleanza tra il trono e l’ altare era finalizzata a salvare le anime.
              Per le mascherina, come per tutto serve ragionevolezza e buon senso_ quello che manca oggi-
              all’aperto si possono non portare,possono essere necessarie nei luoghi chiusi ,non areati e molto frequentati e , ovviamente, se si hanno sintomi da raffreddamento.

        3. Roberto di Francia

          Trovo questo commento ingiusto e superficiale. Siamo fatti di carne e sangue, ed emozioni. Queste emozioni possono essere suggerite da passioni disordinate, ma possono anche essere il frutto di illuminazioni di fede, da convincimenti radicati in una buona formazione dottrinale.

          Se io voglio ricevere con tutti gli onori il Re, del quale sono fedele suddito, che viene in casa mia, mettendomi il vestito più elegante che possiedo, ma un suo paggio che lo precede mi obbliga a mettermi in mutande perché da qualche anno tutti hanno preso l’abitudine di fare cosi’, e pare pure che sia anche più igienico, e ci sono decreti che autorizzano i sudditi a ricevere il Re in questo modo, non è normale essere comunque a disagio? PROPRIO perché si sa che è il Re viene in casa mia, non una controfigura o un suo inviato di minor rango.

          E lo dico da fedele, da poco di nuovo praticante, che (Dio mi perdoni) non ha mai “sentito” alcunché al momento della Comunione, e che deve lottare ogni istante per non cominciare a pensare alla lista della spesa mentre ho ancora l’Ostia in bocca. Ma che, in mancanza di cio’, cerca almeno di obbligare il proprio corpo a mostrare la venerazione che manca ancora troppo alla testa e al cuore.

  27. martam

    Gentile Costanza, ho riletto con attenzione il suo post e devo dire che su alcuni punti non mi ci trovo, o meglio la realtà che osservo non mi sembra collimi con quanto dal lei espresso.
    Il rischio della pandemia è tutt’ora concreto, come dimostrano i numeri e le preoccupazioni di tutte le nazioni del mondo (indipendentemente dalla politica, religione o etnia). Se poi tale rischio, che 3 mesi fa sembrava incontrollato, non si è tramutato in molte regioni italiane in tragedia diffusa (lei ha fatto l’esempio del Lazio, ma tutto il sud è stato risparmiato) lo dobbiamo alle iniziative esatte o inesatte, precise o imprecise , che lo stato e le regioni hanno adottato, non ultima le interruzioni delle celebrazioni. Dire ora che era esagerato mi sembra francamente un po come raccontare la storia al contrario : nessuno sa come sarebbe finita se certe iniziative non fossero state prese. E’ importante non alimentare sottovalutazioni di quello che è accaduto, anche perché ci sono zone in italia dove i morti sono stati il doppio di quelli dello scorso anno stesso periodo, e vedere un parente sparire in un ospedale blindato, e ricomparire in una bara, era diventato cosa abituale.
    La Chiesa poi è Santa, ma gli uomini che la compongono sono deboli, e lo sono da sempre, indipendentemente dai pensieri politici che si sono susseguiti nei anni a partire dalla sua istituzione. Quindi è normale che qualche sacerdote o vescovo si trovi o meno d’accordo con le istituzioni del paese che lo ospita, ma da questo a parlare di fare politica ce ne passa , e se proprio vogliamo essere onesti bisognerebbe allora ricordare l’influenza e l’ingerenza politica che la Chiesa ha avuto in passato dal dopoguerra fino al nuovo secolo.
    Forse che quella ingerenza, quando più favorevole alle nostre personali convinzioni, fosse per questo migliore?
    La realtà ha dimostrato che in tutti i gangli della vita sociale del paese vi sono e vi saranno delle rinunce. A queste rinunce tutta la nazione si sta, in qualche modo , adeguando. I fedeli cattolici hanno nella stragrande maggioranza dei casi dimostrato obbedienza e mitezza, ed è comunque un segno di fede, come si dice nel credo “Credo la Chiesa, una santa e cattolica”.
    D’altra parte da sempre in molti paesi del mondo, fuori dall’italia, la scarsezza di chiese e sacerdoti costringe i fedeli a fare sacrifici enormi per assistere a rare celebrazioni, magari a decine o centinaia di km dalla propria abitazione. Ora proviamo sulla nostra pelle un po del disagio di costoro, ed alcuni di noi improvvisamente reagiscono, invece di prendere esempio da queste popolazioni abituate a non dare nulla per scontato, come purtroppo noi occidentali ormai facciamo sempre.
    La Chiesa gerarchica, che ha la discendenza apostolica, ha giudicato le rinunce in tema di celebrazioni compatibili la dottrina cattolica, anche a dispetto di tante critiche che preannunciavano catastrofi e che tutt’ora insistono su particolari tecnici della celebrazione eucaristica, giudicandoli quasi sacrileghi, senza considerare che il sacerdote pronuncia queste parole : “Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di soltanto una parola ed io sarò salvato”.
    Ora qualcuno di noi da una parte dichiara di non essere degno di partecipare alla mensa del Signore, e dall’altra si erge giudice di questa mensa, giudicandola non degna di Dio ma in realtà non degna (presuntuosamente) di se stesso! (“non prenderò mai l’eucarestia dai guanti etc etc”).
    Pochi invece si preoccupano, per esempio, della difficoltà delle confessioni , argomento che dovrebbe preoccupare ben più dell’eucarestia coi guanti. In teoria dopo 3 mesi di chiusura dovrebbero esserci file chilometriche per le confessioni. A me non pare di vederle , in tutta sincerità.
    Mi permetta poi di dire che tanti nel presente ed in passato hanno rinunciato ai propri beni per la Chiesa e per i poveri. Non erano certo tempi migliori di quelli di oggi.
    Ognuno è libero di fare quello che vuole ovviamente, e lei ha ragione ad aver timore per il suo futuro e quello della sua famiglia, ma in alcune sue espressioni sembra quasi farli passare per ingenui, mentre c’è sicuramente l’opera di Dio in queste rinunce, che hanno consentito a costoro di provare con mano l’esistenza della provvidenza, a gloria di Dio.
    Mi scusi le critiche e grazie per questo blog.

    1. giovi

      Mamma mia, martam, che noiosissima pappardella !!!
      Ma anche in famiglia parli da sola ?
      Non tieni in nessun cont, o quasi, o l’interlocutore e le sue tesi, parti a raffica col predicozzo: prendi solo spunti per pontificare.
      Scusa se non ti rispondo nel merito, come sono solita fare, ma proprio il tuo scritto è indigesto, fin dall’incipit
      Ti dico solo che il fatto che le confessioni siano abbandonate è in linea con tutto il tuo argomentare, direi che ne sono una conseguenza : non hai sempre affermato , con parte della gerarchia, anche qui sopra, che andare a messa , con le stesse identiche precauzioni, anzi, molte di più ( come si è visto benissimo ieri ) è meno importante che andare al supermercato o alla posta o in libreria ?
      Ecco, collima tutto: se non è così importante, uno non va a messa e non va a confessarsi !
      Dio non arriva al cuore comunque ???
      ( scusa se sono stata diretta: anche se formalmente ti mostri cortese, sei invece pesantissima e poco misericordiosa nei giudizi , non fa per me tutta questa fuffa )

      1. giovi

        Mi scusi, martam ( prima le ho dato del tu, come usa sul web, non mi ero accorta che dava ostentatamente del tu a Costanza ) , ho sbagliato a risponderle , per vari motivi, dunque come se non avessi scritto nulla !
        Mi rimarrà la curiosità di sapere se lei sia insegnante, pure piuttosto anziana. dato che ritrovo nei suoi interventi il tipico vezzo di tanti insegnanti , soprattutto anziani, ma non solo, di mettersi in cattedra anche nella vita.
        Ecco, se c’è una cosa bella di Costanza, è che la leggi su qualsiasi argomento e non hai mai, mai, mai l’impressione di una che ti voglia insegnare a vivere.

        1. martam

          Gentile (!) Giovi, non tutti possono avere la capacità empatica e lessicale della sig.ra Miriano, che non a caso è giornalista e scrittrice.
          Mi permetta però di esprimermi come so, con tutti i miei limiti. Se ha delle critiche nel merito me le faccia
          Se invece deve genericamente attaccare quello che scrivo, solo perchè le sembra pesante , può benissimo non leggermi. O non rispondermi.
          Spesso sono d’accordo con quanto espresso dalla sig.ra Miriano, ma evito di aggiungermi ai tanti che già lo fanno. Non credo che ella abbia bisogno di un applauso in più ma , semmai, di qualche voce in dissenso che aiuti il dibattito ad uscire dalla sequenza di “come è brava, come scrive bene”. Le critiche , quando ben argomentate, sono segno di rispetto.
          Ma non mi metta in bocca quello che non ho mai affermato!
          Io non ho mai affermato che andare a messa sia come andare al supermercato. Ho semplicemente affermato che vi sono attività umane inevitabili ed altre temporaneamente sospendibili. Ed infatti la sospensione delle celebrazioni non l’ha uccisa, come invece avrebbe probabilmente fatto l’impossibilità di comprare qualcosa da mangiare.
          Sono fermamente convinta che nulla di quello che entra nella bocca dell’uomo possa renderlo impuro, quanto quello che esce dalla bocca dell’uomo, e cioè malizie , critiche, etc etc.
          Veramente lei crede che il corpo di Cristo possa essere sporcato da un guanto di gomma, e non dal giudizio incessante di chi attacca la Chiesa ed i suoi sacerdoti come se fossero un partito o una associazione culturale? Da chi si permette addirittura di rifiutare quello che la Chiesa millenaria gli dice essere il Corpo di Cristo, facendo passare per rispetto quello che altro non è che la propria superbia?
          Se il mio stile non le piace non ci posso fare nulla….io sono responsabile di quello che dico, non di quello che lei capisce o vuol capire. Credo però , senza che ne resti offesa, che se è rimasta così colpita dalle mie critiche è perchè forse si è sentita giudicata lei per prima, mentre il moderatore ha tranquillamente pubblicato il mio post senza sentirsene ferito.
          Io mi esprimo in modo duro, le sembra che altri qui usino i guanti di velluto? Non mi pare.
          Buona serata.

          1. giovi

            Martam, le ho già scritto di essermi pentita di aver interagito con lei : già nella mia vita ho a che fare con professoresse sempre pronte a dare lezioni al prossimo, si figuri se mi dovevo mettere ad incrementare le sue reprimende noiosissime !

            Sì, forse sono rimasta colpita dal suo tono pesante proprio perché personalmente già patisco persone come Lei , che danno del lei fuori posto, che si credono una spanna sopra agli altri, sempre in cattedra in servizio permanente.

            E comunque, già che ci sono, La prego di smetterla con sta solfa del cibo necessario , ne abbiamo parlato allo sfinimento: le messe erano sospese quando si poteva andare in tabaccheria, in libreria, alle poste, in banca, con la metà delle precauzioni adottate in chiesa !
            Spero che Lei e le sue omologhe la finiscano, una volta per tutte , almeno su questo aspetto acclarato !

            Riguardo a Costanza , la sua profondissima umanità non la ritengo affatto una questione di stile o di professione , ma proprio un modo di porsi umile, serio, profondo, che ti fa compagnia nella vita. Mi commuove profondamente il modo che ha Costanza di mostrarsi senza difese, senza costruzioni, senza strategie, senza calcoli. Tra l’altro con l’immenso coraggio, estraneo a Lei e a me, di metterci la faccia. E ci vuole una bella faccia tosta a venire a dare lezioncine a una persona così !
            Il confronto è una cosa, ma dare lezioncine è un’altra cosa : Costanza non La censura, e fa bene, da parte mia non ho mai invocato la censura per nessuno, ma ciò non toglie che io non possa notare certe differenze di posizione umana !

            (Sul guanto di gomma Lei non ha capito un tubo : a me non interessa nulla del guanto, ma di imposizioni assurde e illogiche, quando usare il gel o lavarsi le mani è più sicuro dal punto di vista sanitario e anche pratico. Ma si sa , se uno è più realista del re , si fa fatica a cogliere le sfumature !)

          2. milena

            Martam, grazie di esistere. Non si esprime affatto in modo duro. Pensavo di cancellarmi dal blog, perchè leggendo i commenti avevo l’impressione che qui si volesse solo ascoltare quello che già si pensa. Per il suo intervento vale la pena di restare… Avevo la sensazione fosse un blog riservato a chi cercava conferme, non confronti. In molte risposte leggo un atteggiamento quasi di difesa, come di chi sente di dover sostenere contro molti le proprie convinzioni.. A provare ad argomentare anche l’ovvio, si rischia di passare per nemici della Chiesa, tacciati di essere eretici pure se si cita Papa Francesco ( anzi, mi viene il dubbio, proprio per questo). Sembrano voci di chi lamenta una perdita di potere, quando in tutto il Vangelo, Gesù è sempre costretto a ricordare che il potere di cui Lui parla non è di questo mondo… e, su questo argomento, ha scritto benissimo Papa Ratzinger, che molti, quasi tutti quelli che non l’hanno letto, credono affermi cose diverse da Papa Francesco…. Un po’ più di lettura e di umiltà ci migliorerebbero tanto…

            1. martam

              Grazie moltissime Milena…devo dire che il problema non sono le tante persone che, a volte con molto zelo e sincere convinzioni personali , esprimono i propri pareri. Piuttosto il problema sono coloro (non certamente gli autori di questo blog , ma altri siti e pubblicazioni che spesso vengono citati) che apparentemente difendono la Chiesa e la tradizione, mentre in realtà attaccano in maniera strumentale tutto ciò che viene da questo Papa, sobillando le persone alla critica anche offensiva, desacralizzante, e sdoganando espressioni e modi che 20 anni fa sarebbero stati impensabili.
              Quando sono nata, ormai tanto tempo fa, ero molto ribelle e per anni sono stata lontano dalla Chiesa vedendo i Papi che si susseguivano come governanti alieni di un popolo di creduloni.
              Poi il Signore si è incaricato di cercarmi….e sono entrata prima timidamente e poi in modo sempre più convinto. La prima cosa che mi è stata detta è che il Papa è il vicario di Cristo, le sue parole seppur non infallibili sono sempre degne del massimo rispetto ed attenzione ed a lui si deve una filiale obbedienza , in quanto eletto in virtù dell’azione dello spirito santo. Ho dato retta a queste parole ed ho cominciato a seguire prima Giovanni Paolo e poi Benedetto e anche quando su alcune cose non ero d’accordo mi dicevo : e’ il Papa che parla! E seguivo.
              Poi è arrivato Francesco, ed ho scoperto che molti degli gli stessi che prima osannavano ed idealizzavano il Papa hanno cominciato a fare delle distinzioni. Non era più un semidio, neppure uno illuminato, neppure uno scelto dallo spirito e neppure uno almeno intelligente, e forse manco tanto cattolico! Quello stesso relativismo di cui si accusano gli atei si è imprigionato di tanti cattolici che hanno cominciato a fare il tifo, sicchè si è scoperto che “il Papa ha ragione solo quando dice quello che penso io”. Ogni forma di obbedienza è sparita, come se fosse simbolo di stupidità (mentre è una santa virtù). Ma più di tutti i colpevoli sono coloro , come dicevo prima, che soffiando sul fuoco per piccoli interessi personali, hanno speculato e contribuito a creare un clima d’odio tra i cattolici. Questo è il mio pensiero.

            2. giovi

              Grazie per poter imparare da te l’umiltà, Milena!
              Non c’è fine al ridicolo !
              essùùùùùùùù
              ( siete veramente spassose 🙂 🙂 🙂 , Stanlio e Ollio de noantri !)

      2. Roberto C

        @Giovi
        Ma sarebbe così gentile da spiegare cosa ha detto di errato martam?
        Nel merito, io trovo tutto pienamente condivisibile: i suoi ragionamenti non fanno una piega, così come le argomentazioni che promanano da una persona sicuramente cattolica e non settaria.

        1. giovi

          Roberto, non avevo dubbi che Lei sarebbe stato d’accordo con martam , ma chiamarli “ragionamenti” mi sembra obiettivamente esagerato ! 🙂 🙂 🙂

          Mi scusi, Egregio Signor Roberto, ma io passo !

          1. martam

            @Giovi, sinceramente dall’insieme dei suoi interventi, non mi sembra che i suoi ragionamenti possano essere in qualche modo considerati geniali e competenti .
            Basta prendere ad esempio le sue affermazioni sulle mascherine, la cui efficacia, evidenziata dalla stragrande maggioranza degli epidemiologi ed esperti mondiali, è da lei messa in dubbio come se fosse un capriccio radila scic.
            Evidentemente lei ritiene che aver letto qualche articolo su google le dia diritto alla laurea ad honorem in infettivologia ed epidemiologia, e che i progressi dell’umanità siano avvenuti principalmente attraverso una serie di discorsi da bar davanti ad un bicchiere di vino bianco, invece che dal lento processo di apprendimento scientifico e di riconoscimento condiviso dell’autorevolezza, che in migliaia di anni ci ha portato dalle caverne al viaggio sulla lunam consentito dal cervello che il Signore ci ha donato, mettendoci in condizione di dominare il mondo. Mi scusi ma divento veramente odiosa quando qualcuno pretende di trovare soluzioni banali a problemi complessi analizzati da professionisti che di mestiere fanno solo quello.

            1. giovi

              Martam, professoressa a vita ! Che fatica deve essere avere sempre la matita rossoblu in mano! E se non hai la matita rossoblu hai la bacchetta !
              E rilassati !
              La vita è bella !

  28. Marina Umbra

    Caro o cara Martam..a scanso di equivoci io ho fatto la Comunione dopo la Confessione… Proprio perché non siamo degni di riceverla i segni di Adorazione sono a maggior ragione adeguati…

  29. giovi

    Costanza mi scuserà, vorrei fare una domanda quasi del tutto fuori tema.
    Dicono che queste mascherine tremende cui siamo obbligati non creino alcun problema di salute, che il respirare il proprio materiale di scarto, la propria anidride carbonica, non crei alcuno scompenso.
    Personalmente,quando indosso la mascherina , mi capita di avere un forte mal di testa già dopo pochi minuti, mentre ho rischiato seriamente di svenire al supermercato, dove l’ho indossata per circa 30 minuti di seguito.
    Tra l’altro, ho letto varie testimonianze su questa evenienza.

    Dunque, si tratta di una mia predisposizione , o di pochi, o ci mentono, per giustificare questa campagna massiccia, che forse distoglie da tante altre carenze ?

    Anche i nostri figli, a settembre, saranno costretti ad andare a scuola bardati e senza poter respirare correttamente ? E quest’estate, i negozianti e gli altri addetti al pubblico, costretti ad indossarla per 8 ore, come faranno ? Non bastano a proteggersi gli uni gli altri gli schermi di plexigass ormai adottati ovunque ?
    Preciso che non sono no mask, come fossi matta, non mi interessa dare contro o ragione al governo ( anche se avere i 5 stelle al governo, è stata una vera sfortuna in questo frangente, con la loro incompetenza programmatica ostentata fin dalle elezioni !) ma in questa propaganda pro-mascherina mi sento presa in giro.
    Che poi, sto virus pare proprio si stia dissolvendo in autonomia , per la disgrazia di alcuni ricercatori !

      1. giovi

        Grazie mille, Valeria, molto interessante ! Ma le fonti sono quelle , si potrebbe dire , ” di parte”, come se ci fossero dei “partiti”: anche questa della mascherina è diventata una questione “partitica”.
        Poi, riferendomi al link che gentilmente hai messo, se veramente queste mascherine sono così dannose, noi le potremmo portare al chiuso per una spesa veloce, ma i poveri operatori nei negozi, farmacisti ecc , che danni riporterebbero dovendole indossare per legge 8 ore al giorno?
        Mi chiedo ancora : lo schermo di plexiglass non sarebbe sufficiente ? Sono sanzionabili se in presenza dello schermo di plexiglass non indossano mascherine ?
        Anche se io ho visto entrambi i presìdi sempre abbinati, poveracci !
        Invece mi piacerebbe un riscontro scientifico oggettivo, ma mi sa che in questa circostanza è come chiedere la luna !

        1. Valeria Maria Monica

          Hai ragione, Giovi, anche portare o no la mascherina è diventata una opzione politica! 😂
          Comunque onestamente non so se ci siano altri pareri critici sugli inconvenienti derivanti dall’uso indefesso delle mascherine, provenienti da fonti meno “sovraniste” e “complottiste”! 😄 Io ti ho potuto segnalare questo articolo della De Mari perché è uno dei blog o che leggo abitualmente, piacerebbe anche a me sapere se tutti quei siti sulla medicina naturale e la vita sana non hanno niente da dire sul punto…

        2. Marina Umbra

          Valeria e Giovi grazie per aver pensato che chi decide in coscienza di non prendere la Comunione in mano non sia un idolatra o un miscredente. Per gli altri che io non mi permetto di giudicare ma che invece interpretano questa decisione in modo sprezzante ricordo che prendere la Comunione in bocca e ancora la regola nella Chiesa Cattolica. Grazie ancora sorelline mie.

          1. Alessandro

            @Marina Umbra

            Non sentirti sola, la Comunione in bocca è legge universale della Chiesa, come dici.

            Vedi Redemptionis Sacramentum n. 91-92

            https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20040423_redemptionis-sacramentum_it.html

            Essendo legge universale della Chiesa, solo un intervento della Santa Sede può autorizzare un Vescovo o un sacerdote a “obbligare” il fedele a ricevere la Comunione in mano (nal caso di specie, in ragione di cogenti motivi igienico-profilattici connessi con l’emergenza pandemica in atto).

            Come è noto, tale intervento non c’è stato (ed è appena il caso di ricordare che le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana non sono in alcun modo equiparabili, per natura ed effetti, a tale intervento della Santa Sede).

            Non resta che sperare che quanto prima la legge universale della Chiesa al riguardo venga compiutamente ristabilita in Italia.
            Fermo restando che ogni fedele che non abbia indisposizione morale a comunicarsi ha facoltà (facoltà, mai obbligo) di farlo in mano, qualora (come credo accada in tutte le diocesi italiane, ma non ho fatto una verifica precisa) il suo Vescovo abbia recepito l’indulto che consente di comunicarsi in mano.

            https://lanuovabq.it/it/ecco-come-e-stata-imposta-la-comunione-in-mano

            1. Roberto C

              Risulta, invece, giusta approvazione della CEI, che pure in Italia la comunione possa essere legittimamente ricevuta in mano.
              Nulla osta che chi desideri ricevere la comunione come di prassi accadeva in passato, inginocchiati e direttamente in bocca con tanto di piattino retto dal chierichetto, possa senz’altro farlo.
              Questo è il quanto.

              1. Alessandro

                @Roberto C

                Forse leggermi prima di rispondere gioverebbe alla pertinenza della risposta.

                Ho detto esplicitamente quanto lei afferma, cioè che “pure in Italia la comunione può essere legittimamente ricevuta in mano” dai fedeli laddove i Vescovi hanno recepito l’indulto (credo ovunque).

                Quanto a:

                “Nulla osta che chi desideri ricevere la comunione come di prassi accadeva in passato, inginocchiati e direttamente in bocca con tanto di piattino retto dal chierichetto, possa senz’altro farlo.”

                dovrebbe sapere che in questo tempo di ripresa delle Sante Messe con concorso di popolo la maggior parte dei Vescovi ha dato disposizione di non distribuire la Comunione sulla lingua.

                Pertanto ribadisco: non resta che sperare che quanto prima la legge universale della Chiesa, che stabilisce che sempre il fedele ha diritto di ricevere la Comunione sulla lingua, venga compiutamente ristabilita in Italia.

          1. martam

            Non mi sembra proprio che una pubblicazione (peraltro a pagamento) sponsorizzata da un sito che si ispira alla Kabbalah ebraica (che pubblica articoli del tipo : La Medicina secondo la Torah, Malattia e guarigione secondo la Kabbalah, Vegetarianesimo e Kabbalah, Kabbalah e teoria delle relavitita) possa essere considerato da un cattolico (su un blog cattolico) un punto di riferimento…
            Credo che inoltre che così come il casco per andare in motocicletta è nocivo per la pelle ed i capelli e la respirazione (quando fa molto caldo) , ma a nessuno verrebbe in mente di dire che sia inutile a salvare la pelle in caso di caduta, anche le mascherine abbiano un piccolo rischio largamente bilanciato dall’essere efficaci a limitare i contagi. Se poi vogliamo cercare la “certezza” che la mascherina eviti il contagio, è ovvio che come il casco non elimini il rischio di morire quando cadi dalla moto, così anche la mascherina non può evitare tutte le varie possibilità di contagio derivanti da un virus che gira nell’aria.
            Queste sono le sue fonti ? Potremmo anche

    1. Francesco Paolo Vatti

      Per quello che ne so, da chimico, l’espirazione è comunque una miscela di azoto e ossigeno, arricchita con anidride carbonica, ma non a una concentrazione tale da essere immediatamente pericolosa. Stazionare in un ambiente saturo di anidride carbonica porta alla morte perché non c’è sufficiente quantità di ossigeno per le esigenze dell’organismo, non perché l’anidride carbonica sia di per sé tossica. L’espirazione tal quale viene insufflata in caso di respirazione artificiale bocca a bocca, per cui non è pericolosa. La mascherina trattiene sicuramente un po’ di anidride carbonica, ma non credo che possa mai raggiungere una dose pericolosa, sia perché passa attraverso le maglie (e ossigeno passa nella direzione opposta quando inspiriamo). Può darsi che per qualcuno possa dare qualche problema, ma temo che, in quel caso, appena possibile, sia opportuno verificare che non ci sia una scarsa saturazione o qualcosa del genere…

      1. giovi

        Va beh, Francesco, questa è la teoria, ma una cassiera del supermercato mi ha confermato che accade spesso , con la mascherina, quando si ripone la spesa dal banco della cassa al carrello che la gente avverta un disagio. Mi ha spiegato che abbassando la testa in questo gesto, magari ripetuto più volte in caso di spesa per famiglia numerosa !, si verifica questo appannamento e senso di soffocamento e mi ha consigliato di fare questi movimenti cercando di tenere alta la testa, senza piegarmi. In effetti, ora va un pochino meglio, anche se dal di fuori la scena di me a schiena ritta ,che mi muovo come un robot per riporre la spesa, deve essere curiosa! E il mal di testa , comunque, mi affligge anche se sto a testa sollevata.
        In ogni caso, ne deduco, che la miscela respirata, che è in grado di far svenire, non deve essere così salutare !
        E io, grazie a Dio, non ho assolutamente problemi di saturazione o simili , direi, anzi, che sono in ottima salute generale !

        1. Francesco Paolo Vatti

          Giovi, come ho già detto, non sono medico, sono chimico e quello che posso sapere è la composizione generale dell’aria, la tendenza delle molecole a muoversi e quando una cosa possa essere pericolosa di per sé. Per quanto riguarda le dosi effettivamente dannose e le reazioni soggettive, sono del tutto ignorante. Quello che, però, non è assolutamente vero è che “la miscela respirata, che è in grado di far svenire, non deve essere così salutare”. Semplicemente, la quantità d’ossigeno contenuta (se ricordo bene, intorno al 15% invece che al 21%) potrebbe, evidentemente, non essere sufficiente per qualcuno (non per tutti, visto che a me, per esempio, che pure soffro di emicrania, questo effetto non lo fa); non mi aspetto danni a lungo termine o effetti di accumulo…. Può anche darsi che la mascherina che usa sia eccessivamente “a tenuta” sulla faccia: provando a cambiare mascherina, l’effetto potrebbe cambiare.
          Non credo che la visiera di plexiglas sia tanto meglio: mio cugino è stato da un barbiere che gli confessata di essere riuscito a usarla solo il primo giorno di riapertura e di aver preferito la mascherina… Al peggio non v’è mai fine….

  30. giovi

    Grazie, Alessandro, mi fido ! Ma non sono in grado di accedervi!
    In ogni caso, ho chiesto in giro e non sono la sola a soffrire di un mal di testa molto preoccupante , anzi ! Per esempio, in chiesa, essendo distanziati in tutte le direzioni in maniera più che scrupolosa, che bisogno ci sarebbe di penare tanto ?
    E così in tante altre situazioni. Mah !
    D’altra parte, oltre al fatto di obbedire alla legge, per quanto assurda, lo faccio il sacrificio di tenere la mascherina, non sia mai che qualcuno a due metri di distanza da me , senza che vi sia il minimo accenno di tosse o raffreddore, vada nel panico !
    La sofferenza psichica/psicologica è una cosa seria.

    1. Alessandro

      @giovi

      Dicevi bene prima:

      “noi le potremmo portare al chiuso per una spesa veloce, ma i poveri operatori nei negozi, farmacisti ecc , che danni riporterebbero dovendole indossare per legge 8 ore al giorno?”

      Obiettivamente, questo è un problema. Indossare mascherine per molte ore al giorno fa danni non trascurabili, c’è poco da girarci intorno. Se poi le ore diventano giorni…

      C’è da sperare che chi di dovere intervenga a tutela della salute di queste persone.
      Da parte mia, ho segnalato tutto ciò sia a parlamentari della maggioranza che dell’opposizione, altro non posso fare, dal punto di vista “civico”.

      Buona giornata

    2. Marina Umbra

      Cara Giovi anche io voglio restare in Comunione della Chiesa quella dei Santi e delle disposizioni ufficiali della Santa Sede non del “così sento io”. Non c’è un solo Santo o documento ufficiale che dica che la forma nella ricezione del Eucarestia. In casi come questi la forma è sostanza. Quando io e mio marito ci siamo fidanzati non mi ha regalato un anello di carta stagnola ma un anello d oro con pietre preziose e quando sono ritornata dall ospedale con i miei appena nati ho preparato per loro una culla e dei vestitini più belli possibili. Perché solo per Gesù la forma non è importante? Certo che essere in Grazia di Dio è la cosa imprescindibile ma siamo fatti di carne e stare in ginocchio e riceverla in bocca manifesta la mia ADORAZIONE per il mio Dio. Perché l Ostia è Dio. Chi non lo.pensa non è cattolico.

      1. giovi

        Marina, ho perso un pochino il filo , ma non ho nulla da obiettare a quello che scrivi: solo, ho avuto una storia diversa.
        Ma chissà, forse non è un caso che mi trovi a leggere su questo argomento, che non avevo mai considerato, non per mia volontà, ma proprio perché non mi ci ero mai imbattuta.

  31. giovi

    Giustissimo, Alessandro ! Anche perché con la distanza e gli schermi il tutto mi sembra proprio esagerato ! Mica viviamo in un ospedale covid !

  32. e’ quello che il mio don mi ha sempre ripetuto : non ti piace come è la chiesa ? …. Prega !!! non ti piace come è il tuo parroco ? Prega !! non ti piacciono i tuoi fratelli che frequentano la Parrocchia?? …. Prega !!!! Abbi fede !!! Prima o poi Dio cambierà te o loro !!! …. Grazie Costanza …. aggiungo che essere cristiani è difficile ma non impossibile!!!! Ciaooo ! Riguardati!!!

  33. Antonio Spinola

    Mi sento di poter affermare che, in condizioni normali, l’uso prolungato delle mascherine non è per nulla pericoloso. Una miscela povera di ossigeno provoca solo un aumento della frequenza respiratoria, nient’altro.
    È dunque sconsigliabile l’uso prolungato di mascherine durante l’attività fisica meda e intensa, o in persone con disturbi cardiocircolatori. I bambini e i ragazzi normalmente sani, al banco di scuola non corrono alcun rischio. Così pure per chi lavora stando fondamentalmente fermo o seduto (medici, chirurghi, cassieri, insegnanti…).

    1. giovi

      Ho capito, Antonio, che “non è pericoloso”, ma come si piega quel feroce mal di testa che viene a molti? A me dopo dieci minuti, ed è un dolore acuto, magari ad altri dopo 4 ore, ma ti assicuro che viene praticamente a tutti ! E la sensazione di svenire, l’annebbiamento della vista , soprattutto quando si abbassa la testa ? Chiedi nei supermercati : è una conseguenza molto comune !
      Se ci sono queste conseguenze, che sicuramente stanno peggiorando col caldo e peggioreranno sempre di più col caldo, faccio fatica a pensare che l’uso delle mascherine “non è pericoloso ” ! Forse non è pericoloso nel senso di patologie accertate, oltre al notevole fastidio che ci accomuna tutti ( basta guardarsi in giro , è tutto uno scostare/abbassare /metti e togli !) , ma a lungo andare non sono sicura che essere sottoposti a questa tortura non possa dar luogo a patologie serie. Non ricordo se ho fatto già l’esempio dell’inquinamento : le patologie dovute all’inquinamento non sono facili da accertare, ma è sicuro e garantito che negli anni ci siano. Cioè, se uno respira i gas di scarico delle auto, come accade nelle grandi città, magari momentaneamente ha solo una sensazione poco piacevole, una fastidio più o meno accentuato, ma le patologie conseguenti si estrinsecano dopo anni e statisticamente sono rilevanti. Di sicuro, nel tempo, vengono fuori.
      Comunque, speriamo di non dover portare per anni le mascherine , anzi, nemmeno per mesi !

      1. Francesco Paolo Vatti

        I gas di scarico delle auto contengono idrocarburi e monossido di carbonio che il respiro -grazie a Dio – non contiene. L’effetto accumulo mi pare quasi impossibile.

    2. Alessandro

      Mi sento di poter affermare, al contrario, che l’uso prolungato è pericoloso eccome.

      Ho già indicato contributo scientifico al riguardo.

      Il tema purtroppo è sottovalutato ma molto serio. Forse lo si sottovaluta per paura di essere considerati dei ribelli, cattivi cittadini che non obbediscono alle regole.
      Ma qui non si tratta di essere ribelli o non (personalmente rispetto le regole suddette, pur ritenendole per lo più ingiustificate e largamente sproporzionate rispetto alla reale entità odierna della minaccia. Grazie a Dio non devo indossare la mascherina per molte ore al giorno, ma penso a quanti purtroppo devono farlo).

      Tuttavia il tema non sarà sottovalutato ancora per molto: so che molti medici si stanno meritoriamente attivando per portarlo vigorosamente all’attenzione delle istituzioni.

      È una seria questione di salute pubblica; anche solo le cefalee da mascherina non vanno trascurate, poiché non siamo fatti per vivere con cefalea quotidiana (e perché la cefalea cronicizzata porta con sé altre patologie). Se possiamo evitarla, è meglio, molto meglio.

      1. Antonio Spinola

        Alessandro,
        parli di pericoli rinviando a un “contributo scientifico” (l’ultimo di una serie di libretti del controverso Dottor Domenico Mastrangelo) che ti ha impressionato.
        Io cerco di ragionare con quello che so e che vedo. Quello che so (a causa dei miei studi su fisiologia e meccanica respiratoria) è quello che ho detto: nessuna anomala tossicità nel normale miscuglio gassoso inalato, più o meno quello di quando d’inverno respiriamo rannicchiati sotto le coperte o imbacuccati sotto spessi sciarponi. Lo scambio O2-CO2 è più lento, quindi occorre limitare lo sforzo fisico. Cefalee al supermercato sono rare, ma alcune persone ne soffrono quando piegano la testa, quindi propenderei per un’origine cervicale. O suggestione.
        Ricordo che, quando nel 1989 fu introdotto in Italia l’uso delle cinture di sicurezza, alcuni automobilisti accusassero un vago “malessere” respiratorio; non se n’è più parlato.

  34. Valeria Maria Monica

    Ho letto con molto interesse i diversi interventi sul tema dell’Eucarestia, che mi hanno aiutato a portare avanti una mia riflessione personale (non ancora conclusa).
    Io ho sempre ricevuto senza esitazioni la Comunione sulla mano, perché così me la proponeva la Chiesa, mia madre. A un certo punto della mia vita ho avuto il dono di vivere molte celebrazioni eucaristiche in una piccola comunità, in cui la Comunione veniva consegnata sulle mani, e addirittura da seduti. Bene, proprio in questo contesto che potrebbe sembrare, a chi non l’ha mai sperimentato, il massimo della irriverenza liturgica, ho imparato a gustare il raccoglimento, la contemplazione amorosa, l’adorazione e il senso di comunione col Signore e con i fratelli, in un modo molto più profondo che nei tanti anni di pratica religiosa precedente. E ho assimilato anche l’impegno alla cura amorosa per la bellezza degli oggetti e degli arredi che servono alla liturgia e la attenzione vigile a che nessuna neppure piccolissima briciola di pane consacrato restasse sulla mano, andando a recuperarla attentamente con le dita o anche con le labbra.
    Negli ultimi anni, nella mia parrocchia il parroco ci ha esortato, e a mano a mano abituato, a ricevere la Comunione sulla lingua, e questa era diventata la mia modalità abituale e preferita. Tuttavia anche recentemente, nelle due celebrazioni liturgiche prima della sospensione, ho ricevuto senza resistenze la Comunione sulla mano, seguendo le disposizioni del vescovo.
    Questo periodo di digiuno eucaristico però si è riempito – senza che l’avessi cercata – di una riflessione più approfondita sul significato e sulla importanza del ricevere la Comunione in bocca anziché sulla mano. Per questo quando siamo stati riammessi alle celebrazioni, ma con le disposizioni avvilenti che sappiamo, in me è nata la decisione di tornare a Messa, si, ( ed è stata una grande gioia) ma di rinviare il momento di accostarmi alla Eucarestia a quando avrò fatto chiarezza nella mia coscienza su questo aspetto. Non ne ho ancora parlato col mio parroco (anche se mi riprometto di farlo) perché so che se potesse la distribuirebbe ancora in bocca, e non voglio fargli altre pressioni, penso che in questo momento i sacerdoti abbiano bisogno di sostegno e non di lamentele.
    Chiusa la testimonianza personale, vengo alla riflessione, ancora in corso… Ho notato che negli interventi di chi preferisce (in modo più o meno esclusivo) ricevere la Comunione sulla mano non ci sono mai accenni critici alla opposta scelta di riceverla in mano, mentre negli interventi di chi è a favore della ricezione della Comunione in mano emergono in modo ricorrente segnali di insofferenza e / o di disapprovazione per la scelta opposta. Tra questi interventi ho letto con particolare attenzione la lunga la risposta di Bariom a Carla Ungaretti del giorno 26 maggio alle ore 9.47, che è l’unica in cui si accenna uno sviluppo del MOTIVO per cui la preferenza per la comunione in bocca sarebbe criticabile. Se non ho capito male (Bariom, correggimi se sbaglio a riassumere il tuo intervento), la “modalità” della ricezione della Comunione sarebbe un aspetto “non essenziale”, mentre essenziale è il restare in Comunione con la Chiesa, che è poi l’unico modo di realizzare una autentica comunione col Cristo eucaristico. Quindi Bariom invita a evitare il pericolo di attaccarsi eccessivamente alla modalità della distribuzione in bocca, in quanto da ciò potrebbe nascere una diabolica divisione dalla Chiesa di Cristo.
    Ho riflettuto a mente aperta su questo.
    Ma diversi aspetti non mi convincono.
    La modalità della Comunione in bocca esprime maggior rispetto per il Sacramento e maggior cura a prevenire eventuali (probabilissime) profanazioni del Sacramento, per dispersione o addirittura per trafugamento: questi elementi per me sono molto importanti, oserei dire “essenziali”.
    Chi decide cosa è essenziale e cosa non è essenziale?
    La Chiesa.
    Ma quale Chiesa?
    La Chiesa che per secoli ha celebrato la liturgia in questo modo e nutrito generazioni di santi, la Chiesa che sul tema si è espressa da ultimo nei documenti magisteriali Memoriale Domini e Redemptionis Sacramentum, la Chiesa rappresentata dal Prefetto per la Congregazione per il Culto divino, il cui favore per la modalità della Comunione in bocca è così forte da aver firmato, due anni fa, la recensione al libro di don Federico Bortoli “La distribuzione della comunione sulla mano”, nella quale è ricostruita la via surrettizia con la quale questa prassi si è instaurata nella Chiesa negli ultimi decenni?
    Oppure la Chiesa del Covid che parla per mezzo del “Protocollo” a firma Bassetti, Conte e Lamorgese, e dei successivi protocolli diocesani?
    Dal punto di vista dogmatico e teologico, io non ho dubbi che la autorevolezza della prima sia maggiore, e che la “forma” sia in certi casi “essenziale” a incarnare il contenuto della nostra fede, e che la possibile profanazione dell’Eucarestia sia un evento tanto terribile da meritare ogni impegno e ogni accorgimento per prevenirla.
    C’è un secondo aspetto: le attuali disposizioni canoniche che sacrificano il diritto dei fedeli a ricevere la Comunione in bocca, sono effettivamente giustificate da esigenze di prevenzione del contagio?
    Per tanti motivi io penso di no, ma più che quello che penso io rileva quello che pensa il Comitato di Salute Pubblica ( mi piace chiamarlo così 😄). Bene, sembra che anche il Comitato la pensi così, visto che nei protocolli firmati da Conte & Lamorgese con gli ortodossi e altre chiese cristiane la Comunione in bocca è espressamente consentita. Del resto, neanche nel protocollo firmato con Bassetti è espressamente vietata.
    E allora? Dobbiamo pensare che sono i vescovi che Non vogliono la Comunione in bocca? e perché?
    Insomma, io voglio assolutamente restare in comunione con la Chiesa, ma approfondendo la riflessione sempre più mi oriento a pensare che questo aspetto della modalità di ricezione della Eucarestia si riveli sempre meno un “dettaglio”, ma il capofila di una serie di snodi che possono a toccare l’essenziale della nostra fede.

    1. giovi

      Valeria, non sono un’esperta di questa questione, ho già detto che non ne conoscevo nemmeno l’esistenza: sono passata naturalmente alla comunione in mano quando nella mia parrocchia e ovunque nella mia diocesi i sacerdoti sono passati a questa modalità.
      Però, al momento, credo che al di là degli aspetti teologici, se si può dire così, abbiano un grande peso gli aspetti “ideologici”: modernisti e tradizionalisti, inutile negarlo, nella Chiesa di oggi sono due fazioni contrapposte ,a volte in modo pure feroce. Uno può anche negarlo, ma nei fatti è così.E’ una cosa odiosa, ma è così ! Peccato che tra i “tradizionalisti” siano stati ammessi di diritto quelli che in questi mesi avrebbero voluto semplicemente partecipare alla Santa Messa ! Il mio vescovo ci ha insultato per questo , inutile celiare : ci ha messi dritti dritti in una categoria , quella della chiesa che mostra i muscoli, mentre a lui piace una chiesa che è insicura tra gli insicuri !( tutto riportato pure dalla stampa locale, eh, non sono mie interpretazioni !)

    2. Intanto grazie @Valeria Maria Monica per aver approfondito e anche preso in considerazione quanto da me esposto, dandomi modo ora di approfondire a mia volta il mio pensiero.

      Tu condensi quanto ho detto in un “la modalità della ricezione della Comunione sarebbe un aspetto non essenziale”…
      Consentimi un appunto, io non ho detto (o voluto dire) che “la preferenza per la Comunione in bocca sarebbe criticabile”.
      NON è criticabile questa forma di assunzione della Comunione (ci mancherebbe), è “criticabile” – e non ricordo aver usato questo termine – il fatto che tra due forme – si noti bene – CONCESSE dalla Chiesa, l’una o l’altra diversa dalla nostra abituale prassi, ci porti a dubitare di essere in pace, di essere nel “giusto” (quale “giusto”), di essere graditi a Dio e via discorrendo.
      La sostanza è invece è l’hai colta nel dire: “…evitare il pericolo di attaccarsi eccessivamente alla modalità della distribuzione in bocca, in quanto da ciò potrebbe nascere una diabolica divisione dalla Chiesa di Cristo.

      Torno per un attimo “ad personam” e spero non te ne avrai a male se lo faccio.
      Il tuo ragionare, nuovamente è classico esempio di fallacia e di sofisma tipicamente demoniaco: A) nell’attesa di aver dipanato la matassa sul “come” , dici:” “in me è nata la decisione di tornare a Messa, si, ma di rinviare il momento di accostarmi alla Eucarestia a quando avrò fatto chiarezza nella mia coscienza su questo aspetto.”

      Le tue stesse parole affermano che RINUNZIERAI alla possibilità di farti Tabernacolo vivente, dopo aver dipanato il “come”… quasi che dovessi scegliere tra abiurare la tua Fede prima di comunicarti o il farlo solo se prima non ti fosse chiesta abiura (al che la decisione sarebbe direi piuttosto semplice).
      Nuovamente cadiamo in una trappola: noi andiamo alla Celebrazione Eucaristica e di conseguenza ala Sacramento dell’Eucaristia, perché “dobbiamo” (Diritto Canonico = precetto domenicale / obbligo a comunicarsi obbligo UNA volta l’anno per Pasqua), perché è un nostro “diritto” o perché Cristo viene a noi e lo farebbe tutti i santi Giorni, se non non fossimo in altre faccende affaccendati.

      In altre parole e per essere un po’ “mistico”, Cristo arde dal desiderio amoroso di essere Lui una cosa sola con noi e noi dobbiamo soppesare se il nostro Amore (se lo è) può venire a noi con l’auto blu o la bicicletta! Siamo, scusa se sono così diretto, al ridicolo se non fosse cosa seria.
      E se la prossima fosse la tua ultima possibilità di ricevere l’Eucaristia come Viatico per la Croce?

      In più di nuovo come altri fanno e io si critico tale atteggiamento, concludi con tutta una serie di dietrologie: E allora? Dobbiamo pensare che sono i Vescovi che Non vogliono la Comunione in bocca? e perché?”
      Appunto perché dovremmo pensarlo?? Perché dovrei pensare questo del mio Vescovo?

      “Insomma, io voglio assolutamente restare in comunione con la Chiesa, ma approfondendo la riflessione sempre più mi oriento a pensare che questo aspetto della modalità di ricezione della Eucarestia si riveli sempre meno un “dettaglio”, ma il capofila di una serie di snodi che possono a toccare l’essenziale della nostra fede.”

      Insomma vuoi restare in comunione con la Chiesa, ma “approfondendo” (?!), della Chiesa inizi a pensare male…

      Io non mi lancerò nell’annosa diatriba de “Comunione in bocca > Comunione in mano”, per un semplice motivo: AMBEDUE sono previste.
      Chi è più dotto di me può scandagliare le ragioni storiche o altre che hanno portato a questa possibilità (possibilità per Decreto sulla Comunione in mano, Conferenza episcopale italiana nella XXXI assemblea generale ordinaria C4/1669 15-19 maggio 1989), ma se questo è fatto in perfetta buona fede e con il santo zelo di portare benefici alla Chiesa, ma per lo più leggo solo di prese di posizione di questi o di quelli che ai miei occhi (certamente non limpidi) sembrano evidenziare solo una cosa: “SI FA COSI'”, questa è’ l’unica via santa e giusta e chiunque si atteggia diversamente, minimo è in errore o peggio, ci sono seri dubbia che sia realmente devoto, realmente Cristiano!

      Ma chi sono costoro per giudicare un Fratello/Sorella che non fa nulla di diverso da ciò che la Chiesa permette?!
      Volgiamo dirla tutta, non avrei forse allora diritto io di dubitare del contrario?(no, non lo avrei in effetti)
      Vogliamo vagliare la possibilità che un perfetto blasfemo faccia la Comunione sulla bocca, mentre il più umile e gradito a Dio degli uomini, la riceva in mano?

      Perché non c’è tanto zelo nel chiedere di “diritto” (che diritto non è) di ricevere la Comunione sotto le due specie? Un tempo era così, così Cristo ci ha invitato a fare e in tanti sostengono sarebbe cosa “migliore”…

      Così anche questa pessima diatriba (quando è diatriba) come sul Latino, i Canti, e ognuno ha la sua, porta a un beneficio spirituale dei singoli e del Corpo Mistico della Chiesa, o alla sua divisione, che sfocia non di rado in gratuiti temerari giudizi (che sono peccati)?

      E non mi si venga a dire che sono “segni che educano”, perché non è che dovremmo preoccuparci dei “nostri segni” (sottolineo nostri) in un concesso di Fedeli, una Santa Liturgia che ad altro è destinata, ma piuttosto dovremmo occuparci dei “segni che educhino i pagani” e non mi pare che le nostre Celebrazioni siano affollate di pagani (se non a Matrimoni o funerali).
      Riflettiamo allora sui “segni” che diamo all’esterno in una contesto feriale… tutti, chi ricevere la Comunione in mano o in bocca.
      Quanti facciamo un bel segno della Croce o ci raccogliamo un secondo in preghiera di benedizione, prima di prendere cibo durante un bella cena aziendale, tra colleghi di ogni pensiero e il nostro “capo”… giusto per dirne una, ma gli esempi si sprecherebbero.

      Non attacchiamoci alle pretestuose possibilità di “profanazione” (pretestuose se prese come leva di pensiero), perché queste – se c’è maligna volontà, o stolta incoscienza – ci sono in entrambi i casi e te lo posso dire per gli anni in cui presto il servizio di Ministro Straordinario.
      Solo una attenzione in più e assolutamente necessaria in questa modalità “fase2”, perché è vero che nello “spostati a lato, abbassa la mascherina e assumi l’ostia” è più difficile per il Ministro, “controllare” che tutto ciò avvenga come è conveniente.

      Ma anche qui, sin da questa prima Domenica di ripresa delle Celebrazioni, ho fatto presente la questione e non è così difficile trovare chi con occhi e presenza discreta, vigili, al di là di chi distribuisce l’Eucaristia.

      Sui resto… è veramente necessario?, e li virus e il contagio e via discorrendo, io sono chiamato come Fedele a fidarmi ed affidarmi (a mia Madre) a essere grato di un DONO troppo a lungo venuto meno, a essere “servo inutile” – ma zelante e prudente – quando servo come Ministro, che se il mio Vescovo mi chiede un servizio e me lo chiede con precisa prassi, che non lede il Deposito della Fede, io faccio ciò che mi è chiesto.
      Fossi in dis-comunione, dopo averci bene pregato e partendo dal presupposto che facilmente potrei essere io in errore, qualora trovassi confermati DAVANTI a DIO i miei motivi, agirei di conseguenza, ma ho molti dubbi che i motivi miei, sarebbe giusto divengano motivo di turbamento di qualche piccolo o “semplice” (beato lui) nella Fede… Dio me ne scampi.

      Scusami, tu e tutti per la lunghezza, ma ora avevo tempo e ne ho approfittato.

      1. Valeria Maria Monica

        Veramente, @Bariom, quando scendi “ad personam”: proprio non ne azzecchi una, perciò sorvolerò su molte tue affermazioni che potrei trovare offensive se non fossero totalmente insensate. Semplicemente le ignorerò, perché non credo che tu abbia gli elementi per permetterti di esprimere nessun giudizio su di me.
        Quanto al tema della discussione, in effetti mi sto documentando da qualcuno di più dotto di te sulla questione (alludo al libro che ti ho citato, che non ho ancora finito) e la situazione non è come tu la prospetti: non sono due forme “ugualmente concesse”, ma la forma “normale” è la comunione in bocca, mentre la comunione in mano è nata inizialmente da un abuso, non mai “stroncato” per motivi “pastorali”, e da allora messo in pratica sulla base di apposite “deroghe,” via via sempre ripetute dai vescovi (penso che il decreto da te citato sia appunto l’atto che consente la Comunione in mano in Italia, ma non lo conosco, lo cercherò).
        Stando così le cose, vuol dire che i vescovi hanno vietato il modo “migliore” di ricevere l’Eucarestia, rendendo obbligatorio il modo “peggiore”. (Consentimi la definizione tranciante. ). E questo è accaduto in assenza di proporzionate ragioni di cautela sanitaria.
        A questo punto a te sembra indebito che io mi faccia delle domande sull’operato della CEI. Beh, tu fa’ pure come vuoi e come senti di dover fare. Io le domande me le faccio, e credo in coscienza di dovermele fare, anche se non vado certo in giro a “scandalizzare i semplici”. Ma qui siete tutti adulti e cresimati.
        Infine ti dico sinceramente che mi addolora che tu insista a definire “pretestuosa” la preoccupazione per la possibile profanazione delle specie eucaristiche. Oggettivamente, la Comunione sulla mano aumenta la possibilità di trafugamento della particola, e il maledetto guanto la possibilità di gettare nella spazzatura frammenti del corpo di Cristo. Davvero non riesci a credere che un cristiano possa provare molto dolore a questo pensiero? Davvero non riesci a pensare ad altro che sia un “pretesto” per chissà quale polemica? Mi dispiace per te.
        Infine, il discorso sui “segni”, sul quale sono in completo disaccordo con te, ma visto che non c’entra nulla col tema Eucarestia non mi sembra il caso di aprire un altro fronte.
        Comunque, io, quando mangio in mensa coi colleghi, il segno della croce me lo faccio SEMPRE. La tua saccenza nel far sempre l’esame di coscienza agli altri è un po’ noiosa.

        1. Evidentemente non sono riuscito a farmi intendere …

          Quando dico “ad personam” parlo di fatti esperessi su cui faccio ipotesi logiche (o illogiche, dipende da come le si voglia leggere) che non volgliono essere giudizi SULLA persona …nemmeno ti conosco.
          Peraltro sono intevenuto perché mi ha direttamente chiamato in causa.

          Essendoti ritenuta offesa – e te ne chiedo perdono, perché non esisteva nessuna intenzione offensiva – tutto il resto del discorso, se ne va a rotoli (e pretestuosa non è la preoccupazione e non mi interessa sapere se tu ti fai il segno della croce a tavola o meno, ecc. ecc)

          Ciò detto, fai bene a rivolgerti ai più “dotti” di me (non che ci voglia molto), ancora mi scuso se ti sono risultato inopportuno e ti saluto.

          Il link al Decreto, giusto per risparmiarti la fatica:
          http://www.internetsv.info/DecretoC.html

  35. Valeria Pigozzi

    Aggiungo che nella mia parrocchia nella prima messa celebrata col popolo abbiamo di nuovo potuto assistere al triste spettacolo del sacerdote costretto a interrompere la distribuzione dell ‘Eucarestia per “placcare” un uomo che dopo aver sfilato la particola dalle sue mani, a mo’ di patatina, gli voltava le spalle e tentava di allontanarsi senza accennare a consumarla. Spettacolo che negli ultimi anni, in cui la comunione era distribuita prevalentemente in bocca, non avevamo più visto.

  36. Valeria Pigozzi

    Oops ho dimenticato il nickname! Preciso che Valeria Pigozzi e Valeria Maria Monica sono la stessa persona 😄

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