Voglio solo quello che vuoi Tu

di Costanza Miriano

Oggi abbiamo incontrato padre Aurelio Gazzera, missionario carmelitano in Centrafrica. Troppo brevemente, purtroppo, perché ci sarebbe da ascoltare i suoi racconti per giorni interi: intanto in qualche modo si può supplire leggendo il suo blog e anche il suo stupendo libro, che si chiama Coraggio. Il coraggio è una cosa che lui ha a palate, e lo usa esponendo la sua vita al rischio ogni giorno, come quando si oppone a chi sfrutta la terra che lui è andato a evangelizzare. E’ stato anche arrestato per questo, e rilasciato letteralmente a furor di popolo, perché mentre l’auto lo portava in caserma, spontaneamente e naturalmente tutta la popolazione ha circondato l’edificio e urlando ha preteso che un uomo così prezioso per tutti venisse restituito a quella che è diventata la sua gente.

Di fronte a un uomo così, a un segno così potente di contraddizione, mi salta agli occhi ancora più evidente la mia, di contraddizione: e cioè le tensione tra la radicalità richiesta dal vangelo e la realtà di vivere da questa parte del mondo. Fino a che si è genitori, responsabili (o potenziali, cioè aperti alla vita) di altre persone, bisogna vivere in una sorta di compromesso, di tensione, che è anche la nostra croce, o almeno ne è parte. Insomma non puoi dare tutto quello che hai ai poveri, ammesso che tu ci riesca, perché quello che hai non è tuo. Vivere nella “mediocrità”, in un certo senso, nella non essenzialità, nella tensione tra ciò che è importante e ciò che è buono e ciò che non è necessario ma è comunque possibile, nella libertà ma nella radicalità, in quello che io penso sempre come l’equilibrio della bicicletta. Un equilibrio mai acquisito e sempre trovato e riperso e ritrovato. Insomma un discernimento continuo. E mentre tentavo di mettere insieme abbozzi di un ragionamento con padre Aurelio mi risuonavano nelle orecchie le parole di questa omelia di padre Maurizio Botta, del 31 ottobre scorso. Noi “dobbiamo interessarci alla santità qui, in questo mondo occidentale, moderno, in città, oggi” – diceva. E anche noi abbiamo la nostra persecuzione, che è tra le altre cose vivere continuamente bombardati di stimoli e sollecitazioni e condizionamenti, vivere in questa persecuzione. Cosa significa la persecuzione per noi cristiani che viviamo nel mondo occidentale, moderno, in città? E quale può essere la risposta se non dire al Signore “voglio SOLO quello che vuoi tu a scatola chiusa”?

Ogni giorno sul blog dei cinque passi c’è l’audio dell’omelia del Vangelo del giorno, e anche un breve testo riassuntivo. Potrebbe essere un modo per rimanere in comunione con tutti i confratelli wi-fi, cominciare la giornata con dieci minuti di riflessione sulla Parola, che è poi il compito speciale di quest’anno per il monastero e anche per la Chiesa, dopo l’istituzione della giornata della Parola di Dio a gennaio (ma noi siamo avanti e l’abbiamo fatta a ottobre).

 

9 pensieri su “Voglio solo quello che vuoi Tu

  1. Marina Umbra

    Tutti noi monaci di spirito ma padri madri lavoratori di questo mondo viviamo questa lacerazione.. La consegniamo a Dio ricordando le splendide parole della “Passione delle pazienze”… Il Signore userà questa fame mai soddisfatta…

    1. Metella

      Ciao Costanza,sono Metella,la mamma dei due seminaristi di Arenzano.
      I Padri di Arenzano hanno le missioni in Centrafica e P.Aurelio,frutto splendido del nostro Seminario, è uno di loro.
      In attesa di vederci a febbraio,un caro abbraccio!
      Metella

  2. Daniela Podda

    Verissimo Costanza Sono i compromessi delle mamme… Bello iniziare o finire la giornata con le catechesi di Pe Maurizio in cuffia mentre faccio la lavastoviglie dopo cena.. Viva i cinque passi! Grazie per tutto quello che fai per dare voce a tutte noi monache Wifi o aspiranti tali

    1. Pat61

      Scusate sicuramente sono negata x queste cose, ma mentre sono riuscita e per questo ringrazio veramente tantissimo Costanza e tutti quelli che hanno permesso questa cosa, dicevo sono riuscita ad ascoltare tutti gli audio degli interventi del 19 ottobre, entrando nel blog dei 5 passi non trovo gli audio delle omelie che dicevate.
      Qualcuno mi può aiutare?
      Grazie infinite.

  3. Silvia

    Grazie Costanza per il tuo consiglio che trovo ottimo.
    Io seguo già da tempo sul blog dei cinque passi le catechesi di p.Maurizio (non lo conosco purtroppo personalmente ma la sua voce mi é intimamente familiare) e ogni giorno cerco di leggere il suo commento al Vangelo.
    Posso solo testimoniare che le sue parole mi hanno dato innumerevoli spunti e suggerimenti per la riflessione e correzione personale, per gli incontri prematrimoniali con i futuri sposi e per provare a cogliere occasione di evangelizzazione con i miei giovani alunni liceali.
    Apprezzo moltissimo la sua preparazione a tutto campo, la coerenza logica con cui riesce ad argomentare e a rispondere a molteplici domande scomode.
    Ancor più apprezzo la sicurezza e la forza con cui lo fa: mi aiutano a trovare coraggio.

  4. Maria Teresa

    Grazie!
    Per dar voce alle nostre lotte quotidiane e perché ci sfami con quel pane che solo ci dà forza!

  5. Bella idea quella della lettura del Vangelo del giorno con relativa riflessione!
    Perché non unire le forze e condividere questo contributo con l’applicazione “Preg.audio” (https://www.preg.audio/web-app)?
    In questo modo si potrà utilizzare in modo utile il proprio telefono 😉

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