Come questo pontificato mi avvicina più a Cristo?

Carissima,

se dovesse trovare il tempo di aiutarmi a dissipare un mio dubbio, riceverei il dono prezioso di essere aiutato da una persona che seguo come luminoso punto di riferimento. Altrimenti capirò la sua mancanza di tempo. Il mio dubbio è in effetti una sensazione di disorientamento di fronte alle questioni di cui dibattono i cattolici fedeli al Papa e quelli che addirittura lo considerano un eretico, in un confronto che mina lentamente l’unità della Chiesa.

Fermo restando che pronunciare un verdetto di eresia spetterebbe ad organi competenti seguendo procedure sicuramente regolamentate con grande cura dal Diritto Canonico, e quindi nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di pronunciare soltanto questa parola, figuriamoci nei confronti del Papa; però, perché dall’alto lato si difende la figura del Vicario di Cristo ad oltranza e senza argomentare? Nel Vangelo pare proprio Pietro l’apostolo che incorre in un maggior numero di correzioni da parte di Gesù, dal Vade Retro ad altre ramanzine, a volte anche severe. Inoltre Pietro è colui che rinnegherà per tre volte il suo Signore. Insomma non è che si presenti la Pietra su cui si regge la Chiesa come infallibile, e questo a riprova del fatto che la Chiesa fondata da Cristo vuole essere presentata come una istituzione umana, condotta dagli uomini, con tutti i difetti possibili che la nostra condizione produce. Forse il motivo per cui Pietro viene rappresentato in questo modo nei Vangeli sta nel fatto che in realtà la guida della Chiesa non è mai nelle mani del Papa Regnante, ma in quelle di Cristo in persona, alle cui Verità il suo Vicario è tenuto ad aderire. Se questo non accadesse, penso che i fedeli debbano con tutto il diritto notarlo, farlo notare e renderlo oggetto di un rispettoso dibattito. Non credo che si debba supportare il Papa per partito preso, il Capo della Chiesa resta Gesù. Mi spieghi per favore se la mia riflessione ha fondamento. Approfitto per comunicarle tutta la mia stima e per ringraziarla per la sua preziosa attività.

***

Ho deciso di pubblicare questa lettera, dopo averne chiesta l’autorizzazione all’autore, perché è una delle tante espressioni di un disorientamento e di una sofferenza che continuo a registrare da più parti, anche andando in giro per l’Italia, parlando con tanti credenti, con tante persone di buona volontà. Io non penso che la migliore risposta a questo sentimento diffuso tra tanti cattolici, in questo momento della vita della Chiesa, sia il dare con violenza degli infedeli a coloro che fanno qualche fatica a comprendere alcune cose. Trovo anche poco accogliente questa difesa aggressiva da parte di alcuni degli schinieri di Francesco, perché l’accoglienza non va esercitata solo verso i lontani, ma anche verso i vicini (quante volte siamo gentilissimi con gli estranei e intrattabili con quelli di casa!). Se una difficoltà emerge, se c’è un disorientamento e un disagio, chi lo esprime con rispetto, con sofferenza, con amore anche, ha il diritto di essere ascoltato e accolto. Inoltre la trovo controproducente, questa linea di difesa a oltranza, segno di una poca libertà: io amo il Papa, sempre e comunque, nonostante questo sono estremamente tranquilla nel dire che nelle sue scelte politiche – è un Papa molto politico, questo – a mio parere ha fatto anche qualche errore di valutazione. Non è producente negarlo, perché sottolineare con rispetto una posizione che fa soffrire tanti uomini di buona volontà, far emergere una difficoltà offre sempre un’occasione per una spiegazione ulteriore, o magari per un aggiustamento del tiro.

Chi all’interno di una comunità ha delle responsabilità non ha il diritto di trascurare le novantanove pecore rimaste nell’ovile. D’altra parte loro, le 99 pecore, devono portare su di sé parte della sofferenza del pastore che se ne va nel deserto da solo a cercare la pecora perduta. Il nostro modo di soffrire con lui, con il Papa, è prenderci anche noi la nostra parte di solitudine. Quanto alla teologia, benché non abbia l’autorità per giudicare molte cose, a volte ho la netta sensazione che ci siano proprio due chiese, con dei pastori che annunciano qualcosa di diverso da quello che mi è stato consegnato in tanti anni di cammino.
È così che tanti fratelli nella fede, in questo momento, mi raccontano di sentirsi a volte soli. Io rispondo che prendo questa fatica del momento, la assumo su di me, e a me piace pensare che sia il nostro modo di partecipare alle sofferenze del Papa e di Cristo.
Però la nostra posizione secondo me rispetto a questo pontificato dovrebbe essere questa: al netto di tutto quello che non condividiamo, chiederci “cosa nelle parole di Francesco mi avvicina più a Cristo? Cosa è per me in questo fatto davanti al quale mi è chiesto di stare? Cosa mi vuole dire Dio con questo Papa? In cosa mi devo convertire?”. Poiché non spetta a noi altro giudizio che questo: cercare il volto di Cristo, e chiederci in ogni circostanza cosa ce lo fa trovare.

Aggiungo altri due semplici spunti di riflessione: innanzitutto credo che il Papa sia raccontato dall’informazione in modo funzionale a un preciso disegno culturale, alzando e abbassando la levetta del volume a seconda delle circostanze, per esempio amplificando le sue posizioni sull’immigrazione, ma tacendo quando dice che l’Italia ha già fatto abbastanza, rispetto alle sue possibilità. Alzando in modo ingannevole su Amoris Laetitia (“il Papa dice sì al divorzio”, titolavano i giornali un secondo dopo l’inizio della conferenza stampa di fine sinodo), abbassando sull’ultimo bellissimo discorso alla Rota Romana (rimane comunque a mio vedere un margine di ambiguità che non è quello raccontato dai giornali, ma che è innegabile, e che mi fa molto soffrire), o quando dice che abortire è come affittare un sicario, che il gender è uno sbaglio della mente umana, o che per l’omosessualità la psichiatria può fare qualcosa quando si è molto giovani.

Secondo, banale spunto di riflessione: credo anche che Francesco sia consigliato, riguardo certe valutazioni politiche, da consiglieri che sembrano più interessati alle campagne elettorali che all’unità della Chiesa. Su alcuni temi non entro, ma sulle questioni che conosco bene mi sento di poter dire che la posizione di parte delle gerarchie ecclesiastiche è profondamente viziata da una ideologia progressista per non dire modernista. Mentre né tradizionalismo né modernismo dovrebbero indurci a distogliere lo sguardo dalla Verità, cioè da Cristo. È questa l’unica possibile spiegazione del più doloroso e incomprensibile tradimento fatto negli ultimi anni dai pastori a danno del popolo della Chiesa: il mancato appoggio alla più grande mobilitazione dal basso dei tempi recenti della Chiesa, il Family Day, un popolo di famiglie spesso numerose e spesso tutt’altro che ricche e privilegiate, che si aspettavano almeno un cenno di sostegno, e non un silenzio che ha avuto il sapore di uno schiaffo in faccia. Oppure la questione femminile, sulla quale la Chiesa sta arrivando a saldi finiti, in ritardo, e sbagliando completamente bersaglio: le donne occidentali – mai così sole, infeconde, infelici – non hanno alcun bisogno di ulteriori inviti all’emancipazione, ma di un aiuto a scoprire con coraggio la loro grandezza e unicità, la capacità di dare e sostenere la vita.
In questo e in altri ambiti molti pastori sembrano caduti nell’inganno che la Chiesa debba svecchiarsi per essere attraente, cercando di dare una risposta alle istanze del mondo; mi sembra che soffrano di gravi complessi di inferiorità nei confronti della modernità, come se dovessero farsi perdonare chissà quali rigidità. Credo sia un problema generazionale. Noi che siamo nati in occidente dopo il ’68, la rigidità non l’abbiamo sofferta manco per niente, anzi, e certe libertà ce le siamo viste tirate in faccia. Di libertà ne abbiamo avuta talmente tanta che non sappiamo più che farcene: quello che chiediamo alla Chiesa è la verità e il senso, cioè Cristo.
Ma, ripeto, questi due spunti, banalizzati al massimo, non sono per quanto mi riguarda il cuore della questione. L’unica domanda che mi interessa è questa: come questo pontificato mi avvicina più a Cristo? Quali gesti concreti mi invita a fare? In cosa sta aiutando la mia conversione? E siccome il lavoro da fare su questo fronte è davvero tanto, credo proprio che quando avrò finito di farlo e potrò passare al punto due dell’ordine del giorno – giudizio sul pontificato – sarò morta.

140 pensieri su “Come questo pontificato mi avvicina più a Cristo?

  1. Giulia

    Ecco così hai confermato tutti i miei i nostri turbamenti che ci tormentano!!!mi sento banale, ma l’l’unica cosa che riesco a fare é pregare per il papa …….ne ha un gran bisogno!!!! io non posso giudicare e resto attaccata a quello che mi è stato insegnato con amore e serenità. Meno male che ancora esiste qualche pastore che cura le pecore con parole di verità! È una situazione generale che mi provoca turbamenti! Che Dio ci aiuti! Lui sa. Preghiera!!

    1. Francesco Paolo Vatti

      Anche io, quando ho visto che non riuscivo a capire, ho cominciato a pregare… In questo modo, mi sono sentito decisamente meglio.

    2. Gabriella

      Questo pontificato mi ha avvicinato di più a Gesù perché ho dovuto fidarmi di più del Suo amore, se ho fede in Lui mi ricordo che ha promesso che le porte degli inferi non prevarranno e allora non ho più paura. Per fuggire da questa confusione imperante mi sono aggrappata di più alla Parola e alla Tradizione, cioè alla sostanza dell’essere cattolici: ho scoperto il Rosario in latino, la familiarità con la liturgia delle ore, il canto gregoriano: e sto ricevendo il centuplo; ma sopra ogni cosa mi aggrappo alla Messa e all’adorazione eucaristica. Gesù Eucaristia, il vero cuore della nostra fede

  2. Marco 29

    Quanto incidono le posizioni di questo o quel Papa sulla mia fede? Penso che non incidano affatto. La mia fede non è riposta nel Santo Padre e neppure nella Chiesa intesa come magistero. La mia fede è riposta in Cristo Gesù. Le eresie sono parte integrante del cristianesimo, il quale nasce come un’eresia nel seno dell’ebraismo e si divide fin dall’origine in molteplici correnti e tendenze. La libertà e il pluralismo dei cristiani sono un dono di Dio. Tutte le religioni sono un dono di Dio. I Papi e la Chiesa possono sbagliare come ciascuno di noi, ma io credo che la Chiesa di Cristo sia più vasta di quella Cattolica. Lo Spirito soffia dove vuole e la Verità-Logos a volte si nasconde e a volte si rivela anche nell’errore.

    1. Grancesco

      Non riesco proprio a mandare giù l’idea che tutte le religioni siano un dono di Dio. Cristo è Dio donato agli uomini,il resto sono tentativi maldestri di dare un volto, singolo o plurale, a chi ha messo in moto l’esistenza. Alle volte penso addirittura che alcuni fenomeni religiosi siano piuttosto opera dell’uomo che si sostituisce a Dio. Con esiti ovviamente disastrosi e contro il disegno di Dio.
      Il cristianesimo non è una eresia dell’ebraismo. Il cristianesimo è la chiarificazione di tutte le attese dell’ebraismo. Non contraddice le verità dell’antico testamento (come sarebbe nel caso di una eresia), ma le esplicita e le porta a compimento.

      1. Francesco Paolo Vatti

        Neppure io riesco a condividere e ad accettare il sincretismo! La nostra religione ci è stata rivelata e le altre religioni cristiane sono nate come allontanamento da quella cattolica…

    2. Angheran

      “Le eresie sono parte integrante del cristianesimo, il quale nasce come un’eresia nel seno dell’ebraismo e si divide fin dall’origine in molteplici correnti e tendenze”. No questa è la visione giudeo-cristiana , propagandata in certi movimenti ma fuori dalla storia e dalle scritture

  3. msilvia2

    Non sono nata dopo il 68.
    Ho 79 anni.
    Prego, cioè accetto e offro, per la Chiesa ed ora in particolare per questo papa.
    Mi chiedo come tu dici, che cosa Lui vuole dirmi, dirci con questo papa.
    Accettiamo. Soffriamo. Offriamo. Anche la solitudine della Fede.
    Restiamo fedeli a Lui, il Signore Gesù.
    Preghiuamo e piangiamo con Pietro!
    Preghiamo Maria Madre di Dio, Madre nostra in Lui, Madre della Chiesa, Lei stessa Chiesa…..
    Preghiamo con la vita.

  4. Chiara bellani

    Carissima, dolcissima Costanza, aggiungi pure anche me alla lista delle persone smarrite e turbate per quello che sta avanzando nella chiesa sotto questo pontificato
    Se sono alzata a quest’ora di notte è perché, letteralmente, non ci dormo. Va bene guardare a Cristo, ho un cammino che mi aiuta in questo grazie a Dio, ma voglio anche capire dove sta andando la Chiesa! Ho il diritto di avere risposte chiare!ho il cuore che sanguina…ho un figlio che si sta preparando al sacerdozio(nella sua vocazione c’è anche lo zampino di un nostro amico comune, tal don Pierangelo…), vorrei capire in che diavolo di Chiesa sta per entrare!L’ho sentito un po’ turbato stasera, ci sono pressioni per il superamento del celibato dei preti :se la figura del sacerdote è declassata a funzionario che svolge pratiche religiose, che può
    Adempiere un anziano sposato che non ha niente da fare…perché dovrebbe impegnarsi nel celibato un giovane, scegliere la castità nel fiore dei suoi anni? Ci si rende conto del messaggio devastante per chi è in seminario o sente la chiamata al sacerdozio? Per di più leggo che il papa in Macedonia incontra sacerdoti bizantini con le loro famiglie(come a dire che, guardate loro,si potrebbe fare…)e invece di incoraggiare il sacerdozio celibatario rivolgendosi ai suoi preti paventa il pericolo che possano diventare “zitelli “,perché, dice, non hanno avuto la possibilità di sperimentare la tenerezza accarezzando le teste dei loro bambini!!!
    Cosa è questa, se non una sottile cattiveria che mi ha lasciato allibita?cosa devo pensare?prego, ma anche piango, per cose come questa e tante altre che non mi sfuggono(per mia storia personale ho una “attitudine” -e una formazione -apologetica) Non riesco ad” elaborare il lutto “per una chiesa che ho sempre amato tanto e che ora non riconosco più

    1. @Chiara, in “che diavolo di Chiesa sta per entrare” tuo figlio?

      Termine infelice, o pensi che possa entrare in una “chiesa del diavolo?

      Cosa pensi fondamentalmente della vocazione di tuo figlio? Se è vera vocazione che viene da Dio di cosa ti dovresti preoccupare? Io farei i salti di gioia se mio figlio avesse questa chiamata (non meno felice se fosse un’altra purché gli fosse chiara e la seguisse come tale).

      Non sceglie forse come Sposa la Chiesa Santa di Dio e in fondo lui stesso diviene nella Chiesa, sposa di Cristo? Lo hai sentito turbato… mi auguro tu lo abbia rincuorato e non riversato su di lui le titubanze e i dubbi che qui esprimi.
      Perché dovrebbe un giovane scegliere il celibato nel “fiore degli anni”? (la castità e propria di ogni Cristiano). Non sai il perché?

      Tutti subiamo le “pressioni” dall’esterno, dentro e peggio ancora fuori della Chiesa e con questo? Forse che non abbiamo i mezzi che ci vengono dallo Spirito Santo, dalla Grazia, di accettare e vincere il combattimento?

      E se Dio avesse in mente per tuo figlio sacerdote, cose grandi? Che già grandissimi doni per noi tutti (e per lui) sono il poter amministrare il Perdono dei peccati e consacrare il Corpo e il Sangue di Cristo, alimento senza il quale saremo perduti!
      Se nel suo cammino di conversione e di santità, divenisse Vescovo? O Papa (e non lo di co a mo’ di battuta)?

      Non ti angustiare troppo e piuttosto difendi anche tu dagli attacchi del maligno – che sono anche angustie, dubbi, sofismi – la vocazione di tuo figlio.

      Ti abbraccio

    2. Luigi

      Chiara, la cosa più importante è che tuo figlio abbia una solida formazione sacerdotale. È molto importante che i suoi insegnanti, direttori spirituali, confessori, rettori siano profondamente cattolici e non modernisti come purtroppo spesso avviene. Che lo formino nella sana dottrina e nella tradizione della Chiesa, tenendo in una mano il Santo Vangelo e nell’altra mano gli scritti del “dottore comune” San Tommaso d’Aquino. E questo sarebbe il giusto punto di partenza. Perché senza una sana dottrina e un retto pensare nulla si può costruire. Poi devono “allenarlo” alla preghiera e alla Santa Devozione dell’ Eucarestia e della Messa correttamente celebrata, senza personalismi. E naturalmente una sconfinata Devozione a Maria Santissima. Con queste basi tuo figlio potrà attraversare mille burrasche nella sua vita sacerdotale, senza perdere la Fede e la vocazione.
      Una preghiera.

      1. Francesco Paolo Vatti

        Sul celibato dei preti, vorrei dire una cosa, non molto dotta, ma che mi è stata utile (non fraintendetemi, penso che il celibato sacerdotale sia una ricchezza e l’ho sempre difesa, anche con qualche prete che, pur non volendolo per sé, avrebbe voluto aprire al matrimonio), tenendo conto che spesso fatico ad argomentare: una coppia di amici calabresi, non particolarmente devoti (credono, ma a Messa ci vanno di rado…), mi hanno detto che al loro paese, della zona della Calabria di tradizioni albanesi, c’è il rito greco-albanese ed è previsto che i preti di quel rito, in base a un’antica tradizione, si sposino. Mi diceva lui: “Non mi è mai piaciuto: così il prete diventa un mestiere come il mio di cassiere al supermercato. Fare il prete è una missione, non un mestiere! Ecco, credo che oggi risponderei con le parole del mio amico a chi mi sostenesse il matrimonio dei preti!

        1. Forse non teologicamente dotta, ma risposta concreta e non tanto lontana dal vero 😉

          Come purtroppo è vero che ci sono sacerdoti, pur non sposati, che hanno ridotto (e vivono) la loro vocazione a semplice “mestiere”…

      2. Chiara Bellani

        Signor Luigi ringrazio per le parole incoraggianti
        Tutto quello che lei augura nella sua formazione c’è , e anche qualcosa di più oserei dire. Si metta comunque nei panni di un seminarista chiamato a servire in una Chiesa nella tempesta, con i pastori divisi al loro interno, intere conferenze episcopali che spingono verso la protestantizzazione ed un pontificato così problematico (per usare un eufemismo)…il tutto condito dall’emergere di scandali e comportamenti immorali che pongono la figura del sacerdote sotto perenne ricatto!
        Grazie di cuore per la vicinanza nella preghiera, tutti i nostri seminaristi e sacerdoti ne hanno grandissimo bisogno

        1. Lara

          Grazie Costanza per una risposta che sento profondamente vera in ogni passaggio. Poche persone oggi ho sentito parlare su questo argomento con tale competenza, onestà, equilibrio e soprattutto-virtù assai rara purtroppo- profonda umiltà. Ringrazio il Signore per te che con articoli come questo aiuti a fare luce nel cuore e nella mente e a non perdere la Speranza…nonostante tutti i limiti e le povertà di ognuno di noi (Papa compreso ovviamente…) è il Signore che attraverso lo Spirito guida la Sua Chiesa e questo non dobbiamo mai dimenticarlo, soprattutto in tempi di prova come questi. Una preghiera per te…

    3. Lucia

      Cara Chiara capisco il suo sconcerto , e anche il mio e se va a leggere i commenti sul web verso certi atteggiamenti e decisioni di Papa Francesco capira che ormai lo sconcerto e sempre piu esteso .Su Aleteia trovera i commenti alla solidarieta del Papa verso i rom .La gente , credenti e non ormai non sa piu che cosa pensare di certe cose che il Papa dice e fa , alcuni ormai confessano di aver perso la fede a causa del Papa .Anch ‘ io sono delusa , conoscevo Papa Francesco per il suo impegno verso i clochard da prima che diventasse Papa e non mi aspettavo il suo giudizio negativo verso noi italiani e verso chi non e un fan sfegatato di immigrazione e verso i movimenti pro – life di cui non sono un membro iscritto ma verso i quali provo solidarieta perche si sono ritrovati senza aspettarselo da SOLI ad affrontare una” cultural war “per usare le parole del famoso padre spadaro .Per quanto riguarda suo figlio capisco la sua preoccupazione , temo che si ritrovera a volte solo sia con i confratelli che con i superiori .Spero che sia forte abbastanza nel resistere alla battaglia che lo aspetta .Posso dirle cio che mi ha detto mia zia suora commentando la situazione di quella congregazione francese di suore che pregavano troppo e sono state commissariate dal vaticano , per cui si sono dovute dimettere ufficialmente da suore per poter rimanere fedeli alla loro missione : Un giorno quella congregazione sara riabilitata e avra ancora piu vocazioni.Secondo mia zia ormai il diavolo ha preso possesso del vaticano e bisogna solo aspettare che il Cielo lo scacci ! Tanti auguri a suo figlio.Ciao

  5. Piri

    Sono d’accordo. Anch’io non dormo. Che sofferenza. ( Una italo-argentina come il Papa)

    1. Chiara bellani

      “Che diavolo di Chiesa “è chiaramente un modo di dire dettato dall’emotivita’ di questo mio intervento e,certo, non ho rovesciato su mio figlio le mie preoccupazioni, anzi abbiamo parlato del tesoro che è il celibato sacerdotale nella Chiesa cattolica, e gli ho testimoniato la bellezza (unita alla fatica! ) di custodire la castità anche nel matrimonio cristiano, per affermare la tensione primaria degli sposi al Regno dei cieli
      Sono strafelice della vocazione di mio figlio, ho solo paura che venga “rovinata”da questo clima di confusione, spaesamento e sofferenza che vedo anche in tanti bravi sacerdoti che frequento

  6. Simonetta

    Chi sarebbero gli ‘organi competenti’ che giudicano se un discorso è un’eresia o meno? Non è competente chi lo dice? Non basta la nostra testa per capirlo? A me personalmente è bastata la risposta che Francesco ha dato a Scalfari anni fa su coscienza e peccato per andare a cercare risposte e da allora è iniziata la mia confusione. Adesso mi chiedo, ma come può essere la Verità tradizionalista o modernista? Perché quando si commenta qualche brano del Vangelo ‘scomodo’ come quello dell’adultera si omette di commentare il ‘non peccare più’ e si parla solo di misericordia? Forse perché negli anni passati nella Chiesa non si dava importanza alla prima parte ugualmente importante? È come se oggi si volesse prendere dalle Scritture quello che ci fa comodo (in fondo si è sempre fatto così anche prima?) Un po’ come quello che dovrei fare io con quello che afferma Francesco. I discorsi di Francesco sono sicuramente pesati dalla stampa verso quello che è in voga, vedi ad esempio l’accoglienza dei migranti, solo quella. E questo pensavo inizialmente. Adesso non lo penso più, perché quando vuole, lui rettifica certe cose. Non con le sue pecore smarrite dentro l’ovile(mi pare di aver letto che se ne sta alla larga per la sua igiene mentale), ma con quelle che stanno fuori, che però non mi pare si decidano ad entrare. Il fatto è che anche tra fedeli non si parla, perché sei additato pro o contro.
    Io in Chiesa ci vado per Gesù, non per Francesco. Cosa di questo pontificato mi avvicina a Gesù? Tutto, cara Costanza, ma con il Vangelo, il commento di qualche buon illuminato pastore e soprattutto la vita dei Santi (sto leggendo molte biografie su questo argomento), esempi umani di come si va verso Cristo. Ho risposto tutto perché è grazie alle sue affermazioni che sono stata spinta a cercare. Per il resto purtroppo, devo dire che non lo ascolto più, leggo solo i discorsi riportati, pro o contro. Ma la confusione mi ha spinto a cercare, cercare e pregare. Pregare per la Chiesa e la conversione degli uomini. Un abbraccio.

    1. Il card. Newman (l’Agostino dei tempi moderni) diceva che non e’ possibile amare la Chiesa senza amare il Papa. Voglio ricordare che Newman si converti’ al cattolicesimo perche’ studiando molto al fine di dimostrare gli errori e la corruzione del Pontefice del tempo, capi’ che il Papa era fondamentale per la guida e l’unita’ della Chiesa e che, per contro, tutte le eresie presenti nei movimenti protestanti erano originate dalla mancanza di unita’ con la Chiesa romana.
      Mediti su questo, signora Simonetta, quando afferma di voler seguire solo il Vangelo e non il Papa…

      1. Beatrice

        @punisher

        A proposito del beato John Henry Newman, una volta ho letto un articolo molto interessante sulla sua concezione dell’infallibilità papale. Eccone alcune parti:

        «Impegnato nella ricezione e nella non facile comprensione del dogma dell’infallibilità pontificia, Newman scriveva nella sua Lettera al duca di Norfolk: “Con tutto ciò sono lontano dall’affermare che i Papi non abbiano mai torto; che non si debba mai opporre a loro, oppure che le scomuniche abbiano sempre effetto. Non sono tenuto a difendere la politica e gli atti dei singoli papi…”.

        E ancora: “Indubbiamente ci sono azioni di papi alle quali nessuno amerebbe aver avuto parte”; “Cosa hanno a che fare la scomunica e l’interdetto con l’infallibilità? […] Fu forse Pietro infallibile, quando ad Antiochia Paolo gli si oppose a viso aperto? O fu infallibile san Vittore allorchè separò dalla sua comunione le chiese dell’Asia, o Liberio quando, egualmente, scomunicò sant’Atanasio? E per venire all’epoca moderna, lo fu Gregorio XIII quando fece coniare una medaglia per ricordare la notte di san Bartolomeo? […] Nessun cattolico ha mai preteso che tali papi fossero infallibili agendo in quella maniera”.

        Argomentando in questo modo, Newman ricordava di non dire nulla di nuovo, e citava illustri teologi come il cardinal Juan de Torquemada o san Roberto Bellarmino.

        Quanto al primo: “se il papa ordinasse qualcosa contro la Sacra Scrittura, gli articoli di fede, la verità dei sacramenti, i comandamenti della legge naturale o divina, egli non deve essere obbedito e non bisogna curarsi dei suoi ordini”;

        Quanto al secondo, san Roberto Bellarmino: “per resistere e per difendere se stessi non è richiesta alcuna autorità… quindi come è lecito resistere al papa se assale una persona, è altrettanto lecito resistergli se assale le anime… e tanto più se tenta di distruggere la Chiesa. È lecito resistergli, affermo, col non fare quello che comanda e impedendo l’esecuzione dei suoi progetti” (cit. in J. H. Newman, Lettera al duca di Norfolk).

        Si badi bene, che qui un santo teologo, super ortodosso, ipotizza persino che un papa possa arrivare a voler distruggere la Chiesa! E si ricordi che Dante Alighieri che mette dei papi all’inferno (spesso sbagliando, ma qui non importa), esprime un concetto accettato da tutto il mondo cattolico: il papa non è affatto impeccabile, può addirittura dannarsi!

        Newman, spiegando che questa sua visione della coscienza non ha nulla a che vedere, nonostante le apparenze, con il protestantesimo, aggiungeva: “Sembra dunque che vi siano casi estremi nei quali la coscienza può entrare in conflitto con la parola del Papa e che, nonostante questa parola, debba essere seguita”; e concludeva con parole sue: “se il Papa o la Regina esigessero da me una ‘obbedienza assoluta’, lui o lei trasgredirebbero le leggi della società umana: a nessuno di loro io devo una obbedienza assoluta!”. Sì, perché come un sovrano è sottomesso alle leggi di Dio, o in uno stato moderno, alla Costituzione, anche il papa è sottomesso al Vangelo, e deriva la sua autorità non da sé, ma da Dio».

        https://www.arcsanmichele.com/index.php/apologetica/42-difesa-della-fede/9561-papato-infallibilita-dubia-cosa-dice-davvero-la-chiesa?jjj=1557527231829

        1. A quanto pare nessun uomo e infallibile: non lo fu il beato convertito che ci mise un bel po’ prima di comprendere (dopo meticoloso studio finalizzato a tutt’altri intenti assai meno nobili) che il Papa fosse essenziale per l’unita’ della Chiesa e fungesse da argine per le eresie; non lo fu il santo teologo, che dapprima estimatore ed amico di Galileo, non solo non ne comprese il genio ma arrivo’ ad avversarlo tenacemente. Solo nel 1992 un altro santo (guarda caso un Papa), rese giustizia all’illustre scienziato.

          1. Beatrice

            @Punisher

            Quindi fammi capire: fino a un attimo fa il beato Newman lo definivi “l’Agostino dei tempi moderni” e invitavi Simonetta a seguirne gli insegnamenti, ma ora che ti ho mostrato alcune sue affermazioni che evidentemente non condividi lo paragoni al teologo che ha avversato ingiustamente Galileo?
            Che i Santi siano fallibili come tutti gli uomini e abbiano commesso errori nel corso della vita non lo nego, ma che “La lettera al duca di Norfolk” possa essere considerato uno degli errori commessi dal beato Newman proprio no, non si può sentire. Non mi sembra che quello scritto sia mai stato ritrattato dal cardinale mentre era in vita, né che sia mai stato giudicato da alcuna autorità ecclesiale come qualcosa di controverso o dannoso per l’integrità della fede cattolica. Non solo, diversi uomini di Chiesa colti e di provata fede l’hanno citato positivamente in alcuni loro interventi, come il cardinale Caffarra (https://www.tempi.it/la-mia-coscienza-suddita-e-sovrana-caffarra-spiega-il-brindisi-di-newman/) e il Papa emerito Benedetto XVI (http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19900428_ratzinger-newman_it.html).

            1. Non giochiamo per favore con le parole per far dire quello che non dicono. Innanzitutto, che Newman sia considerato “l’Agostino dei tempi moderni” non lo dico io ma teologi assai piu’ dotti di me e da cui ho mutuato condividendone il pensiero. Poi, semplicemente, volevo solo .sottolineare e far notare a chi dice che si reca in Chiesa “solo per Gesu’ e non per Francesco, che pure i protestanti fanno cosi’…
              Bergoglio, fino a prova contraria, occupa legittimamente il soglio di Pietro, pertanto non e’ possibile non seguirlo per chi si chiama cattolico e non “protestante”. Tutto qua.

            2. non lo fu il santo teologo, che dapprima estimatore ed amico di Galileo, non solo non ne comprese il genio ma arrivo’ ad avversarlo tenacemente. Solo nel 1992 un altro santo (guarda caso un Papa), rese giustizia all’illustre scienziato.

              Da queste due frasi si comprende che del caso Galileo non sai praticamente niente. Ma non c’entra niente e non voglio seguirti su questa strada: è tipico dei difensori di Bergoglio fare un pasticcio e deviare su altri argomenti.

              Un commento chiaro sui limiti dell’autorità papale è stato fatto lo scorso anno dal card. Mueller, il quale ha semplicemente commentato una risposta di Papa Pio IX (proprio quello del Vaticano I e del dogma sull’infallibilità papale) a un dubbio dei vescovi prussiani (i papi santi rispondono ai dubbi, evidentemente):

              https://cristianesimocattolico.wordpress.com/2018/02/05/il-papa-non-e-un-sovrano-assoluto/

              La risposta di Papa Pio IX è un documento magisteriale, non l’opinione fallibile di un santo.

              Tutta la spiegazione di Mueller è pertinente a quanto si sta dicendo, ma in particolare questo passaggio (grassetto mio):

              Nel suo Decreto sulla Santa Comunione, il Concilio di Trento dichiara che la Chiesa ha il potere di stabilire o di modificare i riti esterni dei sacramenti. Nello stesso tempo, il Concilio nega che la Chiesa abbia il diritto o la possibilità di interferire con l’essenza dei sacramenti, insistendo che sia «fatta salva la loro sostanza». Quando il Concilio di Trento definisce che ci sono tre atti del penitente che fanno parte del sacramento della penitenza (pentimento con la risoluzione di non peccare nuovamente, confessione e soddisfazione), allora anche i papi e i vescovi dei secoli successivi sono vincolati da questa dichiarazione. Essi non sono liberi di dare l’assoluzione sacramentale per i peccati, o di autorizzare i propri sacerdoti a darla, quando i penitenti non mostrano realmente segni di pentimento o quando essi esplicitamente non vogliono prendere la risoluzione di non peccare più. Nessun essere umano può annullare l’intima contraddizione tra l’effetto del sacramento — ossia, la nuova comunione di vita con Cristo nella fede, speranza e carità — e l’inadeguata disposizione del penitente. Nemmeno il papa o un concilio possono farlo, perché non ne hanno l’autorità e neppure potranno mai ricevere una tale autorità, perché Dio non chiede mai agli uomini di fare qualcosa che sia contraddittorio in se stesso e contrario a Dio stesso.

              Ci sono fatti attestati che mostrano gravi problemi nell’insegnamento di Francesco a questo proposito. Chi sostiene che Francesco in quanto Papa non può sbagliare in questo campo evidentemente lo fa senza alcun fondamento.

              1. @Giudici

                […]
                E’ chiaro che io abbia sintetizzato di molto la vicenda del santo teologo e di Galileo, pero’ quello e’.
                Rilevo poi che e’ tipico delle persone saccenti attaccare l’antagonista con pretestuosita’ deviando dall’argomento in questione per dire tutt’altro. Nel mio intervento, io ho semplicemente significato che l’attuale Pontefice è pienamente legittimato a svolgere il ministero petrino e non spetta alla coscienza dei singoli fedeli dire “questo Papa non mi rappresenta”
                Voglio far rilevare che l’insubordinazione in un’organizzazione fortemente gerarchica come la Chiesa, non puo’ essere ammessa. Quando si permette ad un alto esponente (quale è un cardinale) di mettere in discussione pubblicamente la linea guida del Capo, la Chiesa è in pericolo.
                Spetta, casomai, solo ad un collegialità cardinalizia determinare e valutare l’eventuale agire del pontefice non conforme al magistero ed alla dottrina irreformabile della Chiesa ed a nessun altro. E men che meno “all’uomo della strada” seppur con qualche nozione teologica…

      2. Simonetta

        Quale Papa? Attualmente ne abbiamo due, uno ‘emerito’ che non ho mai sentito parlare in modo ambiguo né in modo stonato e uno che che mi lascia perplessa per i discorsi che fa e a quanto pare, non sono la sola, siamo tanti. E tanti non si esprimono chiaramente, ma lo fanno capire. Ancora non ci rendiamo conto di che periodo stiamo vivendo, nella storia della Chiesa? Il Papa è un uomo, un uomo che deve seguire Cristo, non adeguarsi al mondo. Confido solo nel Signore, sul fatto che le porte degli inferi non prevarranno su di essa, nonostante i suoi pastori.

        1. Simonetta

          Volevo rispondere a Punisher con il mio commento sopra. Grazie Beatrice per i link, mi interessa molto l’argomento coscienza.

          1. La sua risposta alla mia, conferma la bonta’ di cio’ che ho affermato citando pure il card. Newman (non e’ possibile amare la Chiesa senza amare il Papa).
            E’ inutile poi riprendere inopinatamente altri scritti ,senz’altro validi, dell’esimio cardinale in odore di santita’ perche’ non si attagliano alla realta’ di questo pontificato che, allo stato delle cose, rimane legittimo nonostante i “rumors” di una sparuta ma agguerrita e chiassosa minoranza.
            Questo Papa ha l’autorita’ per guidare la Chiesa di Cristo e non spetta ai singoli fedeli maltrattarlo cosi’ come spesso si legge e si sente in giro; quand’anche, per assurdo, noi stessi fossimo Papi eletti ed in carica. Non mi consta che Benedetto abbia mai disconosciuto (come fa lei, signora Simonetta) o attaccato con i toni usati da taluni avventori del blog, il Papa in carica.

            PS: Confido che l’Admin mi conceda almeno questa replica. In spirito cristiano.
            Grazie.

  7. Ho preso l’abitudine, quando il Papa fa/dice qualcosa che mi spiazza, di formularmi questa domanda: “C’è qualche episodio della vita di Gesù che si applica a questa situazione?” e finora ho sempre trovato una risposta affermativa.

    Gesù, per quello che ha detto e fatto, ha rimediato il compatimento dei parenti, il rinnegamento, il tradimento, la fuga di tutti i seguaci e la croce dai nemici. Il Papa a questo traguardo non è ancora arrivato: dunque non è ancora così bravo (!).
    Poi, come dice Costanza, occorre distinguere fra “Papa” e “difensori del Papa” esattamente come distinguiamo fra Gesù e i suoi discepoli.
    Anch’io mi sento smarrito a volte. Però questa situazione non è una novità di questi anni. Tutti pensiamo sempre di vivere nel momento peggiore, tutti tendiamo a dire “ai miei tempi non succedeva” però è storicamente sbagliato. Quando in storia studiamo gli scismi, le eresie, le lotte, i “peccati della Chiesa” ecc. non poniamo sufficiente attenzione a come potevano vivere tale situazione le persone di allora, al fatto che questi scandali avevano un nome preciso di predicatori, di preti, di vescovi, di professori e magari anche di papi, al fatto che c’erano altrettante persone (popolo, studenti, seminaristi, altri preti, …) ad ascoltarli e a chiedersi “a che punto siamo arrivati?”. In altre parole: nella Chiesa il caos c’è sempre stato.
    Vedo che per l’ennesima volta salta fuori nei commenti l’episodio dell’adultera. Faccio una proposta: lasciamo perdere il dibattito che contrappone “misericordia” e “non peccare più”, tanto è irrisolvibile. Concentriamoci invece sul fatto storico in sé: riusciamo a immaginarci per davvero lo scandalo, lo schifo, la rabbia e lo spavento del popolo dei credenti per questo strano rabbi che difende le puttane? quelle vere? riusciamo a rappresentarcelo come un film nella nostra mente? è un inizio di conversione.

    1. Grancesco

      Mi chiedo anche io a volte come avrei reagito a Gesù da Ebreo. E forse avrei anche io avuto le mie belle dosi di fatica. Ma penso che se qualcuno cerca onestamente la verità, alla fine sia in grado di superare le eventuali antipatie del primo impatto. Io con tutta l’umiltà del mondo non riesco proprio a considerare condivisibili alcune affermazioni. La prima che mi viene in mente su due piedi è l’auspicio in Evangeli Gaudium che le conferenze episcopali abbiano “qualche autentica autorità dottrinale”. A me una frase di questo genere fa pensare che l’uso dell’intelligenza applicata all’insegnamento di Gesù sia stato completamente abbandonato in favore del soddisfacimento di un sottile piacere distruttivo, guidato da una ideologia che nega l’assoluto e riconosce solo il particolare.
      Insomma, le puttane mi fanno impressione e da Ebreo farei fatica a slegare peccato e peccatore, ma un po’ alla volta credo che ce la farei. Non ce la posso fare quando invece mi dicono che fino a ieri era vero che la chiesa era Una (Santa, cattolica e apostolica) e che oggi può essere altrettanto vero che le conferenze episcopali sono autonome. Il cervello è una delle cose più belle che Dio mi ha dato. Non credo che abbia deciso che di fronte ad alcune affermazioni del suo Vicario ne vada sospeso l’impiego. Se era così l’incarnazione sarebbe avvenuta molto più lontana dalla Grecia.

      1. Nat

        Come diceva il grande Chesterton “Entrando in chiesa ci si toglie il cappello, non il cervello”.

  8. Maria Cristina

    Sinceramente non credo proprio che vi possa essere nelle parole di papa Francesco qualcosa che mi avvicina di piu’ A Cristo, anzi fino ad ora , a meno di repentine ma sempre possibili conversioni, mi pare che dal famoso Buona Sera detto volutamente al posto che “ sia Lodato Gesu’ Cristo “ fino al chiamare la Madonna di Medjugorie “postina” ( ma gli esempi sono tantissimi) vi sia in papa Francesco una precisa volonta’ di allontanare i fedeli dalla fede tradizionale.
    Una precisa e programmatica volonta’ di portare il “ gregge” verso i sentieri del modernismo. Mi dispiace ma mi rifiuto di farmi “pecora “ ottusa e non-pensante se il pastore tende a portarmi lontano dai Pascoli eterni della Verita’ ’ . Invece di chiedermi in cosa papa Francesco mi aiuta ad avvicinarmi a Cristo, mi sembra piu’ importante chiedermi cosa Cristo vuole da me. E credo che Cristo non mi chieda( non ci chieda) semplice acquiescenza e la rassegnazione e la rinuncia alla critica e al discernimento, ma invece proprio quello “ zelo” per la sua Santa Chiesa che ha spinto e spinge i cardinali dei Dubia e i firmatari di lettere, appelli, correzioni, a reagire ad un inquietante ribaltamento o almeno ad una ambigua mistificazione della dottrina cattolica da parte di colui che dovrebbe essere il difensore della retta dottrina. Certo io non ho alcun titolo per accusare il Papa di eresia ma posso in coscienza NON SEGUIRE certe sue ambigue prese di posizione.

    1. Lucia

      Condivido in pieno quanto hai scritto, Maria Cristina.
      Condivido anche la necessità di non tacere, per aprire gli occhi ad altri che non hanno gli strumenti (c’è gente che a stento conosce l’Ave Maria) per “riconoscere” certi errori (orrori) dottrinali che…portano all’inferno.

    2. Marck

      Ma certo che lei ne ha di certezze! su che base lei può sostenere un’assurdità di questo tipo: “Buona Sera detto volutamente al posto che “ sia Lodato Gesu’ Cristo “.
      é una presunzione molto molto forte, pensare di conoscere il pensiero dell’altro, tra l’altro di una persona che difficilmente può incontrare quotidianamente.
      Se questo è il metodo che usa per esprimere giudizi sul Papa la invito a mettere in discussione non la sua esperienza di vita cristiana, perchè non sarebbe giusto, ma la sua presunzione di conoscere il Papa, perchè il suo giudizio errato si basa su questo. Non sono un esperto teologo ma un pochino me la cavo e la cosa certissima è che Papa Francesco non ha manifestato alcuna intenzione di portare il gregge al modernismo.

      1. Francesco Paolo Vatti

        Non sono d’accordo sul fatto che Francesco I stia cercando di allontanare volutamente i cristiani dalla fede. Credo, invece, che soffra sinceramente per certi episodi e per le incomprensioni. Penso che dovremmo ricordarci sempre un fatto fondamentale, che si tende invece da tutte le parti a scordare: è un frate gesuita. Sembra una banalità, ma significa che ha una preparazione teologica, filosofica ecc. che non è alla portata di tutti. Mi vengono i nervi a mille quando leggo che parlerebbe in modo semplice. Semplice, invece, è non capire cosa dice. Più di una frase choccante, letta alla luce di una preparazione non comune, suona perfettamente ortodossa. Purtroppo, non si rende conto del fatto che il 90% dei cattolici (per non parlare degli altri) non è in grado di capire correttamente quanto dice. Dovrebbe accettare questo fatto e far in modo che la sala stampa faccia circolare interpretazioni comprensibili ai comuni mortali (come me, per intenderci). Poi, purtroppo, non ha l’umiltà di accettare certe critiche e questo fa sì che il caos cresca. Ma dire che lo voglia, è un processo alle intenzioni che non posso condividere.

        1. Alessandro

          primo non è un frate e i gesuiti sono un ordine di chierici secolari, non hanno frati. Secondo: non tutti i gesuiti hanno la stessa formazione culturale, lui ne ha avuta poca e superficiale, intrisa di cattolicesimo sociale (e socialista..) tipico del Sudamerica. Inoltre negli ultimi decenni sono molto scaduti, e spesso eterodossi (si veda Padre Arrupe o l’attuale Preposito generale che ha sostenuto che gli apostoli non avevano il registratore.. quindi non dobbiamo fidarci troppo di quello che hanno tramandato..). Terzo il problema non è certo che noi (e illustri intellettuali e studiosi..) non capiamo Francesco perchè troppo elevato, e mi sto sforzando di non ridere… è banale e ripetitivo, altro che troppo elevato!

          1. Francesco Paolo Vatti

            Non posso che complimentarmi per la sua preparazione, Sig. Alessandro (e non è ironico!): a me pare che usi termini e concetti che un’ampia maggioranza di cattolici non è più in grado di comprendere, perché il catechismo insegnato non è sufficiente a ciò e perché non hanno più seguito una formazione religiosa dopo la Cresima.

            1. @Vatti
              La lettera, in italiano, è qui:

              http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

              Per quanto riguarda quello che ha giustamente puntualizzato Alessandro sui gesuiti, qui un po’ di approfondimenti (se non si è necessariamente d’accordo con la linea editoriale del sito, l’articolo comunque contiene link di riferimento):

              https://cronicasdepapafrancisco.com/2019/04/29/attacco-a-wojtyla-e-a-ratzinger-la-vendetta-dei-gesuiti-quarantanni-dopo/

  9. giuseppe

    “questo” Papa?
    e (almeno) i 6 precedenti?
    possibile che nessuno capisca che la crisi mortale della Chiesa comincia ben prima del Concilio (e anche di Giovanni XXIII se e’ per questo)?
    10 Papi come San Pio X non basterebbero per sistemare le cose.

    1. Thelonious

      @giuseppe “possibile che nessuno capisca…” meno male che ci sono quelli, come te, che invece capiscono tutto.

  10. Alda

    Anch’io sono nata prima del 68…non avendo ricevuto in famiglia una gran educazione cristiana, sono stati gli eventi della vita ad aprirmi gli occhi, purtroppo in tarda età. Sono autodidatta, nel senso che leggo, studio, navigo solo su questi argomenti per mio conto, perché non mi può bastare quello che ricevo dal sacerdote della mia piccola realtà paesana, anzi…. come diceva Fabrizio Giudici in un altro argomento, i nostri preti (specialmente se sono poco motivati) sono disorientati dalla modernità che sta arrivando “dall’alto”
    (che non è “dei cieli”😁)…

  11. Mi spiace che sono in uscita per tutto il giorno, quindi non potrò seguire chi vorrà rispondere alle mie osservazioni fino a stasera. Comunque:

    Fermo restando che pronunciare un verdetto di eresia spetterebbe ad organi competenti seguendo procedure sicuramente regolamentate con grande cura dal Diritto Canonico, e quindi nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di pronunciare soltanto questa parola, figuriamoci nei confronti del Papa

    Su questioni teologiche e canoniche tutti noi semplici fedeli dobbiamo esercitare una grande prudenza ed evitare anche di formulare opinioni (eretico sì, eretico no) – e tantomeno giudizi! – per la virtù della prudenza. Tuttavia è alla nostra portata comprendere il quadro generale in cui la Lettera Aperta – a cui evidentemente l’articolo si riferisce – si muove.

    Intanto noto – parlo in generale, avendo letto decine di interventi ovunque – che in molti evidentemente non l’hanno letta. La lettera non formula alcun verdetto di eresia, ma c’è un’accusa. Non credo che sia il caso che io spenda altre righe per chiarire la differenza tra accusa e verdetto. La lettera è rivolta ai vescovi proprio perché si occupino della questione, secondo le regole definite, riconoscendo alla gerarchia l’esclusiva autorità di pronunciarsi. La lettera riconosce anche che il Papa in carica non si può giudicare, dunque differenzia opportunatamente l’eventuale pronunciamento negativo del collegio episcopale dal “cosa fare dopo”. La presenza di firmatari di spessore, più l’appoggio “esterno” del prof. Seifert (che ha firmato la petizione di sostegno e si è dichiarato d’accordo con il “core” della lettera) dice che, al netto di sbavature, la procedura seguita è ammissibile. Ci sono opinioni anche opposte di altri, ma non esiste una gerarchia di canonisti e di teologi, per cui uno possa zittire l’altro. Né chi scrive su un giornale può pensare di essere considerato per questo motivo un arbitro indipendente, con la propria opinione che chiude la questione. L’arbitro è l’autorità costituita della Chiesa, a cui si sta chiedendo di intervenire. Ed Condon, canonista che ha espresso una valutazione molto negativa nella sostanza, comunque ha riconosciuto che la presenza di firmatari autorevoli richiede che la gerarchia si occupi della questione in modo appropriato, e non faccia finta di niente.

    La possibilità di un papa eretico o semi-eretico è sempre stata considerata una “ipotesi di scuola” nella teologia, dunque è legittimo che la Chiesa la tenga in considerazione. Siccome non ci si è mai messi d’accordo, con teologi pro e contro, ora è tempo che la Chiesa si occupi finalmente della questione in modo definitivo (in un modo o nell’altro), visto che con tutta evidenza l’ipotesi di scuola non è più tale, ovvero non è più un caso limite ritenuto totalmente lontano dalla realtà.

    Siccome personalmente ne ho pieni i timpani delle opinioni di questo o di quello (la Chiesa si è ridotta ad una specie di PD in dibattito permanente e inconcludente), e sono sicuro di non essere l’unico fedele che la pensa così, non vedo cosa si possa fare di meglio se non chiedere all’autorità costituita nella Chiesa di prendere una posizione definitiva sulla questione. In duemila anni si è sempre fatto così, ogni volta che si è creato un conflitto. Ovviamente sono molto scettico sul fatto che i vescovi si prendano la briga di rispondere; tuttavia questo è un processo che durerà molto tempo e dunque non mi scoraggerà il fatto che i primi passi possano essere incerti. Suggerisco di leggere questo articolo per comprendere dove siano le radici del problema e perché la stessa questione “eresia” sia diventata sfuggente (il che è un problema):

    https://campariedemaistre.blogspot.com/2019/05/tradizione-scrittura-ed-eresia-un.html

    Alzando in modo ingannevole su Amoris Laetitia
    I giornali ci marciano, ma non si può più nascondersi dietro un dito. L’interpretazione errata della AL è stata fatta pubblicare sugli AAS da Francesco; ai quattro cardinali dei Dubia non è mai stata concessa un’udienza di risposta, mentre Francesco riceve più volte i suoi amici sodomiti e dà risposte persino alla Gretina. Se si vuol dedicare del tempo a leggere la lettera, senza ovviamente entrare nella questione dell’eresia, di cui come ho già detto non siamo competenti, si può comunque avere un sintentico resoconto di questi sei anni con bibliografia. La lettera, giustamente, oltre ai pronunciamenti problematici fa presente anche la coerenza degli atti di governo di Francesco, tra cui le nomine. Padre Martin non è un’invenzione dei giornali, e ce l’ha messo lì il card. Tobin, e il card. Tobin ha fatto una grande carriera sotto Francesco. Se a Torino e altrove proliferano gli omoeretici e il vescovo non fa niente, e Francesco non fa niente, è evidente che Francesco approva. Non si tratta di episodi che accadono ai margini dell’impero (che peraltro sarebbero le famose “periferie”). Il card. Kasper, con le sue idee ereticali, è stato elogiato da Francesco dopo pochi giorni di pontificato. I consiglieri Francesco li ha scelti lui: non si capirebbe infatti chi potrebbe imporli alla più alta autorità sulla Terra, che nessuno può giudicare. D’altronde il suo comportamento è perfettamente coerente con quello che faceva da cardinale e da vescovo. In tutto questo paragrafo non ho scritto mie opinioni, ma fatti oggettivi documentati. Non solo la lettera aperta è ricca di riferimenti, altri ci hanno scritto libri (come Aldo Maria Valli).

    “cosa nelle parole di Francesco mi avvicina più a Cristo?
    Tutto questo papato è un ammonizione di Dio. Avete voluto piegare la Chiesa, inclusi i suoi insegnamenti, ai vostri desideri: ora ne vedete le conseguenze. È un castigo, già iniziato e che non terminerà finché tutte le follie novecentesche saranno messe in grado di non nuocere più. La Madonna ce lo dice da quasi due secoli: penitenza e convertitevi. Invece ci siamo lasciati andare in una sbronza ideologica e intellettualoide. Che la Chiesa sarebbe passata in questa crisi è scritto nel CCC, dunque perché stupirsi. Uno può dire: ma doveva capitare proprio durante la mia vita? Lo capisco. Ma l’avranno detto pure i cristiani che finivano nella bocca del leone, oppure quelli che hanno subìto il Sacco di Roma. Dunque: pentiamoci e convertiamoci. Noi, ma anche i pastori della Chiesa, i primi perché devono dare l’esempio.

    La sofferenza che noi tutti proviamo (e che è niente a quella che dobbiamo ancora patire), la offriamo a Cristo. Ringraziamo di non vivere in Siria o nello Sri Lanka (per ora).

    1. Ringraziamo di non vivere in Siria o nello Sri Lanka (per ora). Già…

      Dove probabilmente avremo meno tempo e necessità di metter su dibattiti “alla PD”.

      Nota sulla persecuzione (vedi Sri Lanka o simili), mi ha molto colpito la lettura della Messa di ieri:

      Dagli Atti degli Apostoli
      At 8,1b-8

      In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samarìa.

      Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Sàulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere.
      Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola.
      Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.

      Così dalla persecuzione e dalla “dispersione” il Signore ha tratto la possibilità del propagarsi dell’Annuncio e della Testimonianza.

    2. roberto

      La nostra fede non può vacillare questa viene da Dio.Dio ci può mandare qualunque tipo di papa ma la nostra fede non vacillerà.Io sono la Via la Verità e la Vita.Il papa ci può parlare di sociologia,psicologia,filosofia ecc.In questo posso essere in sintonia oppure no.Ma se cambia la Dottrina,la Comunione dei Santi (i santi in paradiso ed i santi ancora in terra) la Tradizione il Vangelo allora le cose cambiano.Essendo cristiano, redento, ho diritto di dissentire pur rimanendo fedele, al nocciolo,L’unità della Chiesa Santa e Viva.

    3. Chiara Bellani

      Signor Giudici, grazie. E ci aiuti ancora con le sue lucide argomentazioni a trovare il bandolo della matassa!

    4. Luigi

      Grazie Fabrizio, condivido il tuo pensiero. Visti gli ultimi fatti di questa dolorosa situazione, mi vien da dire che il futuro prossimo ci riserverà degli sviluppi imprevisti e delle sorprese, non ci annoieremo di sicuro. Penso a ciò che succederà in autunno con il famigerato Sinodo amazzonico, alle sue novità “probate” e alle reazioni di una fetta ormai consistente e non più snobbabile di fedeli “perplessi”.

    5. Francesco Paolo Vatti

      Sig. Giudici,

      Confermo che la lettera non l’ho letta. Purtroppo, non mi è riuscito di trovare altro che articoli che ne parlavano, ma, come dice lei, non c’è da fidarsi: potrebbe mandare un link, che la leggerei davvero volentieri? Grazie!

  12. ANNALISA Bezzi

    GRAZIE COSTANZA PER QUESTO SPLENDIDO ARTICOLO.
    Ora vedo più chiaro e il mio proposito è: NON GIUDICARE MA PRENDERE AL VOLO QUELLO CHE MI AVVICINA DI PIÙ A CRISTO. GRAZIE!!!

  13. Marinellabriolo

    Io penso che questo Papato viaggi troppo avanti di quanto viaggi la sua Chiesa. Lui applica il vangelo, quinto comandamento se non ami il tuo fratello lo uccidi. E qualunque cosa sciolglierete in terra sarà sciolto in cielo. Lui sa benissimo che chi sta venendo in Italia è stato raggirato nel suo paese o sono persone in mano al maligno, ma non per questo li condanna vuole salvarli. Molte volte cerca di svegliarci ma noi invece lo critichiamo. Facciamo attenzione , Lui è stato scelto dallo Spirito Santo per questi tempi e noi se non lo capiamo vuol dire che non capiamo i tempi che viviamo. Signore mandaci lo Spirito per capire e vivere il momento presente. Grazie

  14. cinzia

    Condivido le preoccupazioni di Chiara, anche se non ho figli che stanno diventando sacerdoti. E so che è una grande sofferenza….
    Sono cresciuta in parrocchia, in una parrocchia modernista (nel 1978 ho fatto la prima Comunione prendendo l’ostia in mano, e recentemente ho scoperto che l’indulto per questo in Italia nel 1989!). Solo dopo i 40 anni ho imparato a pregare il Rosario. E cominciando a pregare, a studiare, ad approfondire….. ho scoperto che non sapevo nulla della mia fede. E così ho cominciato a rimboccarmi le maniche…. perché se uno cerca davvero Dio, Lui si fa trovare (un po’ alla volta….)

    Ha ragione Costanza sul fatto che dobbiamo pregare per il papa, che i media ce lo presentano come vogliono e ne danno una visione distorta…. Ma ci sono cose che non dipendono dai media, ma che sono oggettive.
    Anche per me la prima intervista a Scalfari suonò male. Dobbiamo aiutare le persone a perseguire la loro idea di bene! Riporto un passo dell’intervista dell’1 ottobre 2013:

    “Santità, esiste una visione del Bene unica? E chi la stabilisce?
    «Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene».
    Lei, Santità, l’aveva già scritto nella lettera che mi indirizzò. La coscienza è autonoma, aveva detto, e ciascuno deve obbedire alla propria coscienza. Penso che quello sia uno dei passaggi più coraggiosi detti da un Papa.
    «E qui lo ripeto. Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo».”
    http://www.repubblica.it/cultura/2013/10/01/news/papa_francesco_a_scalfari_cos_cambier_la_chiesa-67630792/?refresh_ce

    Rileggerla ora mi mette i brividi!

    E basta guardare i fatti per porsi domande:
    – non si inginocchia davanti al Santissimo ma davanti alle persone (possibilmente non cattoliche)
    – ha distrutto i Francescani dell’Immacolata e e altre realtà “tradizionaliste” (metto tra virgolette perché intendo le realtà che seguono la dottrina e il Magistero di sempre)
    – sta distruggendo la clausura (v. gli interventi di Aldo Maria Valli)
    – ha riabilitato Martin Lutero

    e la lista può continuare a lungo….

    Certo, lui sta solo portando alle estreme conseguenze errori del passato, errori di cui tanti di noi non si rendevano conto.

    D’altra parte nel Vangelo di Luca leggiamo “Ma quando il Figlio dell’uomo tornerà troverà ancora fede sulla terra?” E in tante apparizioni (riconosciute!) la Madonna ci ha avvertito sulla grande apostasia (che si sta realizzando sotto i nostri occhi).

    Siamo chiamati a pregare ancora di più. E concordo con Simonetta, “Io in Chiesa ci vado per Gesù, non per Francesco.”

    Anche io posso dire che questa confusione mi ha spinto ad approfondire e a scoprire tante cose che non conoscevo e che mi stanno facendo aumentare la fede.

    Il papa dovrebbe confermare nella fede…. Mi dispiace ma Papa Francesco non lo sa.

    Io non so dire se è eretico o meno, ma quando viene a dirci cose diverse da quelle che la Chiesa ha sempre insegnato qualche dubbio arriva ….

    San Paolo, Lettera ai Galati 1,6-12
    “6Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. 7In realtà, però, non ce n’è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 8Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! 9L’abbiamo gia detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! 10Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!”

    Dobbiamo pregare tanto per i sacerdoti!

  15. Jesús Eguía Armenteros

    Scusatemi per il mio precario italiano. Sono spagnolo. Mi manca un punto significativo in questa riflessione. Il Papa è Papa per se stesso o perché è lo Spirito Santo che ha fatto di quest’uomo un Papa? Crediamo nell’azione dello Spirito Santo? E poi, perché crediamo così tanto che il Papa ha torto e noi, con le nostre idee che ci piace chiamare “di tutta la vita e sempre”, non abbiamo torto? Non è forse la nostra esperienza “per tutta la vita e sempre” del cristianesimo, forse piena dello stesso fariseismo che Cristo ha voluto lasciare in evidenza? Se la nostra Fede è vera Fede e quando recitiamo il Credo lo recitiamo dal cuore, dobbiamo riflettere e dire: “Ho torto, il Papa no, il Paracleto parla attraverso il Papa con maggiore sicurezza che attraverso me o il Cardinale X .

    1. Io no ho torto semplicemente perchè mi attengo al Magistero della Chiesa e al catechismo. Se il papa dicesse che oggi è autunno dovrei accettare la cosa perchè l’ha detta il papa??

    2. Maria Cristina

      E dunque sig. Jesus Eguia secondo lei e’ il Paracleto che e’ presente in ogni azione o parola del Papa? E’ il Paracleto che gli ha fatto dire che la Madonna non e’ nata Santa ma si e’ sforzata di diventarlo durante la vita ?
      E’ il Paracleto che gli ha fatto dire che le anime dei cattivi semplicemente svaniranno nel nulla dopo la morte? E’ il Paracleto che gli ha suggerito di dire che Dio non e’ cattolico anzi la varieta’ Delle religioni, comprese quelle che non credono in Cristo, sono volute da Dio?
      Infine e’ il Paraclito che gli suggerisce di non inginocchiarsi di fronte a Gesu’ eucaristico? Ed e’ il Paracleto, ca va sans dire, che vuole suggerire agli italiani la politica interna del loro paese?
      Lei oserebbe rispondere SI con assoluta certezza che in tutte queste prese di posizioni e azioni , secondo lei e’ il Paracleto che agisce non l’ essere umano Jorge Mario Bergoglio??
      Complimenti lei ha esteso il concetto di infallibilita’ papale a livelli stratosferici!
      A questo punto l’ identificazione segue di conseguenza: il Papa e’ uguale al Paracleto! ( scusate la bestemmia, ma la logica del sig. Jesus va in questa direzione)

      1. PaulBratter

        Infatti, tutti coloro che tirano in ballo lo Spirito Santo per giustificare tutte le azioni del Papa non si rendono conto che è come se dicessero che il papa è lo Spirito incarnato, se così fosse sarebbe un altro Cristo.
        E anche quelli che dicono che lo “Spirito Santo lo ha scelto” hanno un’ idea un po’ magica del conclave una cosa tipo spada nella roccia.
        Poi nel giudicare questi tempi non si dovrebbe mai dimenticare l’anomalia unica di questi anni: due uomini che si fanno chiamare “papa” e “sua santità”, vestiti di bianco, dentro al Vaticano.

      2. Jesús Eguía Armenteros

        Il Papa di Roma non ha il potere di pontificare sulle stagioni, ma lo ha sulla morale, i sacramenti e l’organizzazione ecclesiale. Ed è nella nostra fede accettare e assumere ciò che dice il Papa anche se non siamo d’accordo. Sì, dobbiamo attenerci a ciò che il Papa afferma su questioni di natura morale (come accogliere gli immigrati), i sacramenti e l’organizzazione ecclesiale (comme il motu proprio Vos estis lux mundi d’oggi). Ci servono due virtù cristiane: l’umiltà e l’obbedienza. L’umiltà di assumere che non abbiamo la grazia del Paraclito che il Papa in quanto tale ha, e l’obbedienza, saper obbedire a ciò che ci chiede il rappresentante di Cristo sulla Terra. Questa è la nostra fede. Oltre a ciò, c’è libertà, ovviamente, ma non c’e una fede coerente. You are free. Sei liberi di credere in ciò che vuoi, ma se i cattolici cominciano a non credere nel Papa, anche il resto delle domande di fede sarà relativo. Non credere nel Papa è un altro passo nel relativismo che attacca la Chiesa. È così che ha iniziato Luther. Vedrai.

      3. Jesús Eguía Armenteros

        “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.” (Mt 25, 34-36). Solamente un grande Papa come Francesco puo’ aver provocato qualcosa di simile a cio’ che successe a Cristo con gli scribi e i dottori: essere criticato per la sua carita’.

    3. Lucia

      Il fatto che lo Spirito Santo ispiri la scelta di un pontefice non implica che poi il pontefice sia infallibile sempre.
      L’infallibilità papale (ed è un dogma) c’è in rarissimi casi. In partica…non certo ogni volta che il Papa si affaccia al balcone e saluta, ma soltanto quando parla “ex cathedra”, il che in pratica accade in quelle episodiche volte in cui vengono proclamati dogmi.
      Quindi…è ben possibile che un pontefice dica e scriva castronerie dottrinali pericolosissime: non si contano più le persone che – divorziate risposate e che non vivono in castità – commettono sacrilegi ricevendo l’Eucarestia, dopo aver letto la “famosa” noticina in Amoris Laetitia.

      Un Papa può sbagliare, non solo commettendo peccati personali (dei quali risponderà davanti a Dio come io risponderò dei miei), ma anche – e questo ci riguarda – dottrinalmente. In barba allo Spirito Santo.

    4. Domenico Carlucci

      Agli altri papi nessuno ha mai rimproverato qualcosa. Qui invece il problema c’è. E lo vedrà …..

  16. Elisabetta C.

    Grazie Costanza, sempre ineccepibile. Aggiungo un consiglio di lettura, per chi volesse confortarsi un po’, a me è stato di aiuto. Un grande classico che non dimostra assolutamente i suoi circa 80 anni, ma sembra scritto in questi giorni: Meditazione sulla Chiesa, di Henri De Lubac. Un capitolo parla proprio delle tentazioni nei confronti della Chiesa, ecco, lo consiglio caldamente a tutti coloro che si interrogano e soffrono per il tema di questo post.

  17. vale

    io sarei più prudente nel consigliare testi del de lubac.

    se non si è un tantino edotti sulla “nuova teologia” (partita,grosso modo, da blondel a teilhard de chardin al de lubac) per finire alla “nuova cristianità” di maritain.

    ricordo che la “nuova teologia” ( nouvelle théologie) della quale il de lubac è stato un esponente, è stata formalmente condannata dalla chiesa da Pio XII il 12 agosto del 1950 con l’enciclica “humani generis”.

    per saperne qualcosa su tale deriva modernista – che pare ammorbare la chiesa tutt’oggi – leggersi, magari, reginald garrigou-lagrange in “la nouvelle théologie où va-t-elle?

  18. Me lo stampo, lo appendo in casa, dove ogni volta che mi prenderà la tentazione dell’orgoglio, della supponenza, del «  capisco tutto » lo potrò rileggere.
    Grazie

  19. rosalba2k@libero.it

    Papa Francesco mi sembra abbia un programma molto “semplice”: continuare ad attuare il Concilio Vaticano II e riformare la Chiesa cattolica raccogliendo le indicazioni che emersero dai cardinali elettori prima dell’inizio del Conclave convocato per eleggere il successore di Benedetto XVI.

    Tra i temi della riforma lo slancio missionario (cui ha dedicato la Evangelii Gaudium),l’opzione preferenziale per i poveri (che è espressione del Concilio), la povertà e sobrietà nella Chiesa, la collegialità episcopale, la promozione del laicato, l’attenzione alla prassi familiare (Amoris Laetitiae ),l’impegno ecumenico e di dialogo interreligioso, la cura della natura (Laudato Si’ ).

    “A me spetta iniziare processi” dice Papa Francesco.. Molto spesso si resiste all’innovazione personalizzando il conflitto e distogliendo l’attenzione e il confronto, dai contenuti. Ed è quello che sta accadendo nei confronti di Papa Francesco, soprattutto in Europa e Nord America. Penso che il più grande danno che possiamo fare a questo pontificato è definirlo ‘politico’ ovvero schierarsi pro o contro”. Dobbiamo avere a mio poarere la pazienza di riportare il confronto ecclesiale sui temi, creare luoghi di dialogo, sapendo che non è importante la mia o la tua opinione ma che si lavori per il Regno di Dio, e farlo avendo come criterio la sapienza dei Padri della Chiesa che insegnavano che “nelle cose certe ci vuole unità, nelle cose dubbie libertà, e in tutto carità”.

    Rosalba Rossi

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  20. Giulia

    Finora in ciascun documento di papa Francesco ho riscontrato, da semplice fedele cattolica, più di una incongruenza, sconfessione o messa in dubbio di quanto insegnato dal Vangelo, dal Magistero dei papi precedenti. In più molte altre ferite, a mio sentire, vengono inferte da commenti ed esternazioni del papa nelle sue numerose interviste su aerei e in altre situazioni a margine di viaggi, similmente al costume di politici, cantanti, calciatori… di ben altro impatto sul pubblico però, proprio perché rilasciate dal Vicario di Cristo in terra.
    Da queste cose, mio malgrado, ho imparato a difendermi semplicemente non dando più credito alle sue parole e ai suoi scritti, e continuando a coltivare la conoscenza delle Scritture, della Liturgia e del Magistero quale era prima di lui.
    Mt 5,37 Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.

  21. Pingback: Da Costanza Miriano. “Come questo pontificato mi avvicina più a Cristo?” – don paolo mojoli sdb

  22. Silvia

    A me sembra che questo Papa, forse più dei suoi predecessori, ci chieda di ripartire dalla carità e dalla misericordia, che sono poi alla base del Messaggio Evangelico… e mi dispiace che non venga compreso dai follower di Costanza.

    1. Maria Cristina

      cara Silvia alla base del messaggio evangelico c ‘e si’ la carita e la misericordia ma in quantoDio si rivela Amore infinito. All’interno di questo mistero dell’Amore infinito divino c’e’anche la giustizia divina. Dio mando il proprio figlio per riparare al male, al peccato. Avrebbe potuto con un “colpo di spugna”e senza il sacrificio di Gesu’ condonare tutti i peccati, ma se invece l’Agnello e’dovuto morire in Croce per ttogliere i peccati del mondo vuol dire che la misericordia divina non e’un condono universale, un colpo di spugna.
      Parlare sempre di misericordia e mai di necessita’della conversione e della penitenza, sempre di perdono universale e mai di giustizia, e’un pericoloso sbilanciamento, un fraintedimento, uno svilimento della grazia che diventa una grazia a buon prezzo, il che puo’portare e porta alla perdita del senso del peccato, alla perdita del timore di Dio, infine alla perdita di Dio stesso per il proprio EGO.
      A me dispiace che QUESTOnon venga compreso dai follower di papa Francesco, il fatto che sta facen d o un opera di banalizzazione, di frantendimento e infine di ribaltamento del concetto cristiano di misericordia, che e’ amore salvifico di Cristo a CARO PREZZO(la morte in croce) non semplice condono.

      1. roberto

        Il condono viene unicamente dalla conversione.Conversione vuol dire capire profondamente.Ho capito non pecco più,ho capito non fumo più ecc.Il perdono è legato al pentimento emotivo.Il condono è legato alla conversione.Certi peccati gravi non li commetto più.Allora Dio dimentica i tuoi passati peccati e la pena è cancellata.Ecco la misericordia di Dio.

        1. Si, Roberto, ma attenzione; “il mio peccato mi sta sempre dinnanzi” e “se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di Lui (Cristo) un bugiardo e la sua parola non è in noi.”

          Il Perdono ci è meritato da Cristo (pagato a caro prezzo) non ce lo meritiamo perché “non pecchiamo più” – cosa peraltro che sperimentimo ben difficile… quante volte ricadiamo negli stessi peccati? Poi è vero che da certe schiavitù il Signore ci libera (LUI) e in particolare dai peccati “mortali” ci teniamo ben alla larga, ma ciò non ci assicura di non cadere nuovamente.

          Cosa dovrebbe dire allora Dio secondo “logica” (concedetemi il termine…): “Eh no! Avevi detto che non peccavi più (non fumo più – similitudine che non regge però)… non hai mantenuto l’impegno, e quindi…”

          Se anche siamo liberati dalle schiavitù più gravi, sempre scopriamo in noi nuovi peccati e questo ha un preciso senso, ci tiene nell’umiltà, che non possiamo dire “io sono senza peccato” (vedi sopra) con ciò che ne consegue.

          L’atteggiamento del cuore che ci consente di beneficiare della Misericordia di Dio è ben riassunto nel Salmo 50 delle Lodi odierne e naturalmente ricorrere prontamente e ogni volta che sia necessario al Sacramento della Riconciliazione:

          Pietà di me, o Dio,
          secondo la tua misericordia; *
          nel tuo grande amore
          cancella il mio peccato.

          Lavami da tutte le mie colpe, *
          mondami dal mio peccato.
          Riconosco la mia colpa, *
          il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

          Contro di te, contro te solo ho peccato, *
          quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto;
          perciò sei giusto quando parli, *
          retto nel tuo giudizio.

          Ecco, nella colpa sono stato generato, *
          nel peccato mi ha concepito mia madre.
          Ma tu vuoi la sincerità del cuore *
          e nell’intimo m’insegni la sapienza.

          Purificami con issopo e sarò mondato; *
          lavami e sarò più bianco della neve.
          Fammi sentire gioia e letizia, *
          esulteranno le ossa che hai spezzato.

          Distogli lo sguardo dai miei peccati, *
          cancella tutte le mie colpe.
          Crea in me, o Dio, un cuore puro, *
          rinnova in me uno spirito saldo.

          Non respingermi dalla tua presenza *
          e non privarmi del tuo santo spirito.
          Rendimi la gioia di essere salvato, *
          sostieni in me un animo generoso.

          Insegnerò agli erranti le tue vie *
          e i peccatori a te ritorneranno.
          Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, *
          la mia lingua esalterà la tua giustizia.

          Signore, apri le mie labbra *
          e la mia bocca proclami la tua lode;
          poiché non gradisci il sacrificio *
          e, se offro olocausti, non li accetti.

          Uno spirito contrito *
          è sacrificio a Dio,
          un cuore affranto e umiliato, *
          tu, o Dio, non disprezzi.

          Nel tuo amore
          fa’ grazia a Sion, *
          rialza le mura
          di Gerusalemme.

          Allora gradirai i sacrifici prescritti, *
          l’olocausto e l’intera oblazione,
          allora immoleranno vittime *
          sopra il tuo altare.

        2. Thelonious

          @roberto

          “Il perdono è legato al pentimento emotivo” che cosa vuol dire?
          Atteniamoci all’insegnamento del CCC, per favore, invece di re-inventare sacramenti e teologia.

          1. Forse intendeva “del cuore”… Ma sono tutte frasi ambigue e comunque che toccano un solo aspetto, quindi, come indichi, specie per un argomento tanto delicato, meglio attenersi al CCC.

          2. roberto

            Chiedo perdono perché mi pento stop.Condono si ottiene perché ho capito la natura del mio peccato, quelli gravi, insistendo questi diventano vizi.Il perdono ripetitivo è perché non c’è conversione.Conversione,condono dei miei peccati Vita Eterna.Cosa dice Gesù:convertitevi! cambiate moda di pensare e di vivere questo è cristianesimo.Nei primi secoli del cristianesimo dopo il battesimo, primo condono, se successivamente commettevi un peccato grave venivi allontanato dalla comunità cristiana.Per rientrare, secondo condono, dovevi di mostrare di aver capito, che ti eri convertito e che quel peccato grave non lo avresti commesso più.Allora ti riammettevano nella Adunanza Il cristianesimo è una cosa seria,impegnativa,bisogna passare dalla porta stretta.I sacramenti non sono prestazioni sociali sono cambiamento di vita ed arricchimento continuo.

            1. Loretta

              Concordo pienamente e aggiungo: se tornassimo tutti a parlare seriamente della verità, in che cosa consiste veramente la conversione e il ricorso al sacramento della penitenza (confessione), sarebbe molto più facile per tutti anche convertirsi sul serio e vivere stabilmente in grazia di Dio. Proprio come faceva la società di un tempo (non molto lontano, fino anche agli anni ’50 e ’60).

  23. grazie Costanza! reduce ieri da un incontro con il poeta Davide Rondoni su “L’Infinito” dell'”ateo” Giacomo Leopardi, mi viene da pensare quanta fortuna abbiamo noi, nella Chiesa, di essere accompagnati “da” e “a” Cristo, Signore del tempo e della storia, nonostante le ns personali miserie e debolezze. Il desiderio d’Infinito che ci costituisce si compie attraversando ogni dettaglio terrestre… https://www.collactio.com/lista-argomenti/fotogallery/o-incontri/2026-davide-rondoni-poeta-e-scrittore-presenta-a-ostia-il-suo-libro-su-infinito-di-g-leopardi.html

  24. Floriana

    A noi non il giudizio ma, il Signore ci ha donato l’intelligenza per valutare e quindi se ciò che ci viene detto, specie dai pastori di anime, ancora di più il vicario di Cristo, si attiene alla Verità di Cristo che è Cristo stesso. Nessuno mette al rogo(?) Nessuno. Però valutare con coraggio e dissociarsi dalle eresie, SI. È nostro compito proclamare la Verità con tutte le nostre forze anche fino a donare la nostra vita per ESSA. Questo è testimoniare Cristo e rendere Gloria a Dio. In questo contesto non si giudica il peccatore ma il peccato, peccato di eresia. San Paolo ci dice: ” ANCHE SE UN ANGELO DEL CIELO VI PREDICASSE UN VANGELO DIVERSO DA QUELLO CHI VI PREDICHIAMO NOI, SIA ANATEMA. ” Penso che il messaggio sia chiaro. Chi proclama eresie si scomunica da se.

  25. bigetto

    grazie, riesci a volte, a concretizzare i miei pensieri sul nostro Papa. Il mio don mi ripete sempre : volgi sempre lo sguardo a Gesù e leggi le vite dei santi…. lascia perdere internet c’è troppo poco buono lì,!!!

  26. Mario

    Invio il mio parere di uomo della strada, cristiano alla ricerca e che “decide nel suo cuore il santo viaggio. Passando per la valle del pianto” (Salmo 83). Condivido il messaggio di Costanza e sono d’accordo col fatto che nella Chiesa Cattolica oggi ci siano considerazioni diverse su molti argomenti. I vari documenti, anche quelli ufficiai, risentono anche di questa diversità delle correnti teologiche. Può trattarsi anche di correnti teologiche che facciano sincera ricerca ma non dialogano fra loro. Per farmi capire, uno dei più grandi teologi del ventesimo secolo, riconosciuto come tale da teologi cattolici ortodossi, è stato Karl Barth che era di confessione protestante. Lui insieme al teologo Yves Congar , che lo stimava molto, sono stati fra i teologi più insigni del ventesimo secolo. Cito ciò per sottolineare che tutte le correnti teologiche possono ricercare sinceramente un aspetto della verità ma manca la capacità di dialogare fra loro. Come la luce che è una ma si scompone nei sette colori: l’arcobaleno segno scritturistico di amicizia fra Dio e l’umanità. Se vogliamo parlare di verità, Gesù ha detto che la verità è Lui, è necessario che le varie correnti riescano a dialogare fra loro. In altre parole occorrerebbe che le teologia vivessero il comandamento nuovo, che è proprio di Gesù Verità, il segreto del comandamento è quello di amarsi come Lui ci ha amato, il segreto del segreto è tutto in quel “come”. Pertanto anche i documenti ufficiali risentono di questa dispersione della ricerca teologica. A proposito del comandamento nuovo, mi sembra che la sintesi di tutto il cristianesimo sia riassunto in quel passo di Giovanni : 1Giov 4, 4-13. Giovanni fra l’altro sottolinea che Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio e poi aggiunge che, proprio in forza di questo, dobbiamo amarci fra di noi.
    <>.

    1. Luigi

      Mario, il problema è che i teologi della “Nuvelle Theologie” hanno volutamente buttato a mare San Tommaso D’Aquino e la metafisica scolastica per fare i moderni. Ecco oggi i risultati.
      Ti ricordo che il migliore teologo del secolo scorso fu Réginald Garrigou-Lagrange.

    2. Maria Cristina

      San Giovanni dice che” Dio ha tanto amato il mondo da dare suo figlio. Ecc” …Cristo e’ la via la verita’ e la vita…non c’ e’ altro Nome nei cieli e sulla Terra nel quale vi sia la salvezza tranne Cristo…ecc.

      E intanto il Papa firma a Abu Dabhi un documento insieme ai musulmani in cui dice che Dio ha voluto la diversita’delle religioni…dunque secondo questo documento Dio ha voluto quelli come i musulmani che NON CREDONO IN CRISTO. Dunque Dio manda suo Figlio e poi u vuole che alcuni nn credano in lui, anzi questa e’ una ricchezza!

      SCUSATE, ma mi pare che qui o si segue San Giovanni o si segue il documento di Abu Dabhi, oppure si rinuncia al pensiero e al principio di non contraddizione per abbracciare una fede solo emotiva e sentimentale alla “ volemose tutti bene”

  27. Vanni

    A parte il cenno agli schinieri (?) credo che molti cattolici, più o meno confusamente, si ritrovino nelle riflessioni sofferte di Costanza e di alcuni commentatori. Anch’io fra loro. Suggeriscoi di leggere questi post di Leonardo Lugaresi sul “sensus fidei”, una sorta di istinto per la verità evangelica che hanno tutti i battezzati.

    “Il rischio, gravissimo, è che, disorientati da questa confusione, i fedeli finiscano per prendere ciascuno la propria testa come bussola per tracciare la rotta della fede. Lo scandalo provocato dall’impressione (giusta o sbagliata che sia: insisto su questo, perché talvolta può essere un’impressione giusta e talvolta no) che chi nella chiesa ha il compito istituzionale di insegnare dica quel che pensa lui e non ciò che a sua volta ha ricevuto dal Signore (1 Cor 11,23) può così degenerare in uno scandalo ancora peggiore, quello per cui ciascuno si sente legittimato a “fare di testa sua”. La fine della chiesa, in pratica.
    Può essere utile, in tali circostanze, riflettere su una realtà teologica, che prende il nome di sensus fidei, e della quale forse si parla troppo poco. Per quanto mi riguarda, ad esempio, confesso di aver scoperto solo recentemente l’esistenza di un pregevole documento elaborato dalla Commissione teologica internazionale, approvato e pubblicato dalla Congregazione per la dottrina della fede nel 2014 e dedicato appunto a questo tema: «Il sensus fidei nella vita della chiesa». Non voglio attribuire troppo facilmente agli altri la mia ignoranza, ma ho l’impressione che esso non abbia avuto una grande circolazione. Penso quindi che sia interessante riportarne alcune parti e riassumerne i punti essenziali. Chi vuole leggerlo per intero, lo trova qui: http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_cti_20140610_sensus-fidei_it.html.”

    https://leonardolugaresi.wordpress.com/2019/04/28/una-bussola-nella-crisi-della-chiesa-il-sensus-fidei-1/

  28. Capisco questo articolo e le riflessioni di Costanza (e non solo le sue)….
    vi chiedo e vi invito con tutto il cuore ad ascoltare questa conferenza di Don Armando Catapano a Verona.

    E’ un pò lunga sì, e vi direi di guardare l’ultima mezz’ora: ma si comprende veramente tutto il quadro generale guardandola dall’inizio.
    Per me è stata illuminante.

    1. Buongiorno Pierpaolo , conosco molto bene Don Armando per i suoi anni passati a Napoli in cui è stato anche mio direttore spirituale. Ho ascoltato con attenzione perché mi sento in grande disagio nel non condividere le linee di questo pontificato . Ma nel succo del discorso non mi ha convinto , non credo che possa venire prima la misericordia e poi il perdono (sicuramente Nostro Signore nella sua infinita Misericordia tutto può !! ) non credo che ogni volta che ci andiamo a confessare ci bacia e ci abbraccia , vai vai non è successo nulla ( certo che si Egli è Pazienza infinita !! ) . È verissimo che l’Amore attira , ma prima il pentimento e poi la misericordia

      1. Simonetta

        Graficainmente, io penso che quando decidi di confessarti o meglio riconciliarti, o meglio, chiedere perdono, se ci vai è perché nel tuo cuore ne soffri, ti penti e riconosci i tuoi peccati. Sono felice di trovare amore e misericordia…per me le due cose vanno di pari passo: Dio è Padre, è lì che mi aspetta perché ho sbagliato e torno a lui. Mi aspetta con amore: ma sono io che lo cerco con cuore contrito, io che torno a Lui perché ho bisogno del suo amore e del suo perdono, non mi costringe Lui. Diciamo che dall’altra parte mi aspetto un sacerdote preparato, che può spiegare perché questo peccato mi allontana da Dio, perché il mio modo di vedere le cose non va bene. Se è preparato e mi parla, lo fa con amore, mi CORREGGE con amore, affinché io non ricada nello stesso peccato. Ci sono sacerdoti che stanno zitti o non correggono…o minimizzano un peccato che per altri sacerdoti è ben più grave. Ecco, questa è una delle cose che mi mette in crisi: ma allora è grave o no? E perché? Soprattutto esiste ancora un senso del peccato? Ci sono peccati che una volta erano gravi e ora no e viceversa? O bene o male valgono ancora i 10 comandamenti anche se sono passati più di 2000 anni?
        Se da Cristiana sono continuamente in un cammino di conversione, essendo peccatrice, ricado nel peccato, ma dovrei cercare di migliorare…o no? È chiaro che sono umana, sono una peccatrice…ma sono chiamata a volare alto, a migliorarmi sempre, non a perseverare perché tanto il Signore è buono e mi perdona sempre.
        Purtroppo molti credenti non praticanti che amano Francesco, fraintendono tutto questo: sono felici perché Francesco ha bacchettato chi va in Chiesa ma non si comporta da Cristiano: come se avesse assolto il loro comportamento perseverante nel non santificare le feste.
        Ecco, tutti questi che lo apprezzano, non hanno cambiato il loro modo di comportarsi, sono pienamente giustificati in tutti i loro comportamenti da peccatori: continuano a non andare a messa, convivono comunque perché l’amore c’è, domande non se pongono assolutamente su cosa sia peccato, ecc…Non cercano affatto Dio, non hanno il cuore contrito, sono felici perché gli è stato detto che Dio li ama. Li ama, ci ama, ma vuole che voliamo alto, non raso terra.

    2. Domenico Carlucci

      Ho visto questo video. Conosco Armando Catapano da quando era ragazzo. Mi dispiace ma non condivido tutto. Distingue tra papi teologi, GPII e BXVI, e papa pastore, Francesco, di cui la Chiesa avrebbe più bisogno. Perché i primi due non sono stati pastori bravi? E il pastore che fa, contraddice la teologia? Distinzioni arbitrarie. Il linguaggio: i primi sarebbero difficili da capire invece Francesco avrebbe un linguaggio semplice. Ma si può? Francesco poi guarda solo al CVII, si è formato con esso e non sa nulla dei precedenti della Chiesa. E si vede, quanto a linguaggio e preparazione! Mi fermo qui… Siamo sicuri che il linguaggio e i gesti di Francesco siano solo un altro modo, più attuale, più comprensibile, di intendere e avvicinare al Vangelo, a Cristo? Di quale Cristo parliamo, di quali beatitudini, socio economiche esistenziali? E di che Chiesa parliamo, non più un ovile ma ”l’ospedale da campo”? Il problema c’è ed è grosso! Mi dispiace per don Armando ma non ci siamo.

  29. roberto

    questo papa ci stimola alla ricerca della vera fede.Prima c’era lassismo ,tiepidezza nel credere e poca fede. Le sue esternazioni provocatorie ci spingono a cercare cosa esattamente dicono le scritture, la dottrina, i padri della chiesa ecc.Prima c’era immobilismo ora ricerca ,risveglio.Tutti controllano quello che dice il papa.Si fanno articoli pro o contro.Questo papa modernista,indirettamente ci spinge a ricercare quello che hanno detto i suoi predecessori.Riscopriamo l’essenza della nostra cosi sconosciuta Fede unica e viva.In sintesi;tutto il male non viene per nuocere.

    1. vale

      @Roberto
      Digerito male?
      Xké se fior di cardinali.teologi e quant’altro si pongono dei dubbi,forse,forse, tutta questa genialità provocatoria non c’è.
      Oltretutto il “Papa modernista “.
      SE fosse ,il”modernismo”,somma di tutte le eresie, è già stato fulminato dai tempi del “sillabo”.
      Spero che si sia trattato solo di satira.

      1. Francesca

        Penso che diciamo la stessa cosa . Il commento precedente mi è partito senza che potessi concludere , non sono molto pratica !!

  30. Carla

    La mia sofferenza per alcune posizioni del Papa, che amo e per il quale ogni giorno prego, come lui costantemente chiede, è “attenuata” da questa considerazione. Per “fortuna”, meglio sarebbe dire – per Grazia – noi cristiani desiderosi di essere fedeli alla Santa Chiesa di Cristo siamo obbligati quando il Papa parla ex-cathedra; diversamente non diventiamo suoi nemici…. A me pare che sul tema dei migranti Papa Francesco abbia contraddetto se stesso. Infatti, nel viaggio di ritorno, se no erro, da Dublino, egli affermava molto ragionevolmente che senza integrazione è meglio non accogliere. Adesso sembra che smentisca se stesso, anche se non ne comprendo i motivi. Per questo la sofferenza è grande, ma anche buona perché può essere offerta a Dio per lui e per l’umanità tutta!

  31. Elisabetta

    Sono convinta che Papa Francesco sia il papa che il Signore ha voluto per la Sua Chiesa in questo tempo. L’ultimo messaggio di San Giovanni Paolo II è stato su Gesù misericordioso. Papa Francesco ha preso questa eredità e ne ha fatto il leit motiv del suo pontificato. Nella preghiera della coroncina dettata a Suor Faustina Gesù chiedeva di condurre a Lui tutte le anime dei peccatori perché il Signore le vuole salvare con la Sua misericordia. Papa Francesco sta facendo questo: portare anime a Cristo senza chiudere porte in faccia a nessuno. Non sta a noi giudicare chi é degno o meno della Salvezza. Noi dobbiamo condurre a Cristo le anime dei peccatori perché Lui li salvi. Non per niente Gesù ha detto di essere venuto per i peccatori e non per i sani.
    Non comportiamoci come il Figlio maggiore della parabola.Noi siamo sempre con Dio e non ci rallegriamo con Lui se un peccatore torna a casa?E se avesse trovato la porta di casa chiusa, come molti ben pensanti vorrebbero, come si sarebbe riconciliato col Padre?
    Ringrazio Iddio ogni giorno per il dono di questo santo papa.

  32. Luigi

    Grazie Costanza per quello che hai scritto. Mi permetto di dire che aspettavo da tempo un tuo pensiero in merito a questo Pontificato e oggi finalmente è arrivato.
    Non voglio dilungarmi, molti hanno già scritto cose in cui mi ritrovo.
    Solo Dio governa la storia della Chiesa e Lui sa trarre il bene dal male. E’ da 50 e più anni che il modernismo si è infiltrato nella Chiesa. Faccio riferimento al famoso “fumo di Satana” detto da San Paolo VI e al famigerato “spirito del Concilio” sempre in bocca ai “novatores”. Se posso tentare di rispondere alle tue domande finali, dico che Papa Francesco, suo malgrado o meno, come un pifferaio magico (cito don Ariel Levi di Gualdo) sta facendo venire fuori tutta la “melma” che fino adesso rimaneva nascosta o quasi. E’ da molto tempo che i vari “eretici” infiltrati subdolamente nella Chiesa stanno seminando veleno a piene mani nel popolo di Dio e nessuno dei Papi che lo hanno preceduto ha saputo risolvere il problema. Nemmeno San Giovanni Paolo II, che tanto ha fatto e che tanto abbiamo ammirato, ha saputo estirpare la mala pianta. Lo hanno contenuto, spesso bloccato, ma non lo hanno sconfitto, anzi alle volte lo hanno permesso . Dico solo ad esempio, che un Kasper era già cardinale prima di Papa Francesco… ma è anche vero che un Martin sj solo ora può dire ciò che dice indisturbato. Insomma, detto fuori dai denti, il tappo della fogna è saltato solo ora e questo mi pare chiaro.
    Ad esempio non dimenticherò mai quella terribile dichiarazione riportata allegramente da Mons.Forte riferendo una battuta di Papa Francesco: «Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati, questi non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fa in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io».
    Di certo San Giovanni Paolo II non si sarebbe mai comportato così e non avrebbe mai detto quelle cose e avrebbe risposto ai Dubia….
    Questa situazione disastrosa mi è però utile per rinnovare la mia Fede unicamente in Gesù e nella Sua Provvidenza perché prima forse avevo una “papolatria” verso il Vicario di Cristo. Papa Francesco è venuto per spazzarmela via con dolore già da quel famoso “Buona sera”…
    Comunque dobbiamo pregare senza stancarci, se oggi la Chiesa sta subendo questa tempesta è
    perché i cristiani cattolici non pregano più come dovrebbero e come ci ha chiesto più volte la Santa Vergine Maria.

  33. Elisabetta

    Sono convinta che Papa Francesco sia il papa che il Signore ha voluto per la Sua Chiesa in questo tempo. L’ultimo messaggio di San Giovanni Paolo II è stato su Gesù misericordioso. Papa Francesco ha preso questa eredità e ne ha fatto il leit motiv del suo pontificato. Nella preghiera della coroncina dettata a Suor Faustina Gesù chiedeva di condurre a Lui tutte le anime dei peccatori perché il Signore le vuole salvare con la Sua misericordia. Papa Francesco sta facendo questo: portare anime a Cristo senza chiudere porte in faccia a nessuno. Non sta a noi giudicare chi é degno o meno della Salvezza. Noi dobbiamo condurre a Cristo le anime dei peccatori perché Lui li salvi. Non per niente Gesù ha detto di essere venuto per i peccatori e non per i sani.
    Non comportiamoci come il Figlio maggiore della parabola.Noi siamo sempre con Dio e non ci rallegriamo con Lui se un peccatore torna a casa?E se avesse trovato la porta di casa chiusa, come molti ben pensanti vorrebbero, come si sarebbe riconciliato col Padre?
    Ringrazio Iddio ogni giorno per il dono di questo santo papa.

    1. Maria Cristina

      Elisabetta, ti risulta che questo papa abbia provocato molte conversioni? Perche’ il figliol prodigo della parabola viene accolto dopo che si pente e ritorna nella casa del padre.
      Ti risulta che Scalfari dopo i colloqui con Bergoglio sia ritornato a Cristo? Ti risulta che i musulmani, dopo aver firmato il documento che dice che tutte le religioni sono volute da Dio, abbiamo lasciato la liberta’ a quelli che di loro vogliono, di convertirsi a Cristo?
      Ti risulta che la sua amicizia e benevolenza , del Papa, con massoni, atei, anticlericali ecc, abbia spostato di un millimetro le convinzioni di questi’ ultimi, li abbia avvicinati a Dio ?
      Piu’ che al padre della parabola del Figliol prodigo, questo papa sembra il protagonista di un’ altra parabola, quella delle vergini stolte, quelle che non avevano l’olio per le lampade e quando lo sposo arrivo’ non poterono accendere le luci e RIMASERO AL BUIO.La Luce e la
      Verita’ e’ la conoscenza di Dio . L’ amicizia evla benevolenza, il fare pappa e ciccia con atei, massoni,musulmani , anticlericali, non e’ luce.

  34. rosalba2k@libero.it

    Per me Papa Francesco è un uomo semplice e mite, uomo dell’essenziale, uomo concreto e deciso, uomo di fede profonda e uomo del Vangelo; è un uomo di Dio, che non custodisce la dottrina in uno scrigno, ma la apre, la condivide e la incarna nella società di oggi. È un mistico con gli occhi aperti, che nei suoi atteggiamenti, nei suoi gesti e nelle sue parole fa trasparire una grande umanità. Non teme di puntare il dito contro i mali di questo mondo chiamandoli “mondanità spirituale”, e lo fa con molta naturalezza. E’ sempre disponibile con i più bisognosi come malati, disabili i immigrati, accarezzandoli, abbracciandoli e facendo battute.

    Papa Francesco ha un cuore ibero, un cuore riconciliato, un cuore carico del tesoro della Parola di Dio. Il suo modo di agire è un forte richiamo alla Chiesa di Cristo per porsi con decisione al Suo servizio e mettersi sulla Sua strada, che è la via dell’umiltà e la via dell’amore.Questo Pontificato mi avvicina senza alcun dubbio a Cristo.

    Rosalba Rossi

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  35. Stefania

    Carissima Costanza mi permetto di rivolgermi a te in questo modo perché mi sento vicina a te nello sguardo alla nostra cara Madre Chiesa. A volte provo anch’io gran disagio per alcune parole del Papa ma anch’io lo amo fermamente perché è attraverso di lui che sono continuamente richiamata ad alzare lo sguardo a Cristo e a cercare la mia salvezza.
    Ti ringrazio perché, in questo tempo travagliato della nostra storia (perché è davvero un tempo travagliato) è grazia poter condividere pensieri e trasformare tutto in preghiera.
    Stefania

  36. La religione e’ solo lo strumento che ha lo scopo di relazionare l’uomo con la divinita’, e dal momento che non succede nulla che Dio non permetta, e’ piu’ che plausibile che tutte le religioni siano permesse piu’ che volute da Dio.
    Tosatti sostiene che ” è evidente a chiunque abbia un minimo di logica che se la diversità delle religioni è voluta da Dio, una religione vale l’altra”. Questa e’ una fallacia bella e buona perche’ la diversita’ delle religioni non implica affatto che tutte siano sullo stesso piano e pertanto”uguali”, ma tutt’altro: l’uomo e’ nato con “la relazione al Divino” ed ogni popolo ha sviluppato il proprio culto o religione (giusta o sbagliata) per rispondere a questa necessita. Francesco, ha detto pubblicamente che e’ doveroso confrontarsi con questa realta’ ma senza mai barattare i valori in cui crediamo, e quali sono questi valori che ci permettono di discernere e scegliere lo strumento (religione) che permetta la piu’ corretta e valida relazione con Dio? Senz’altro i nostri: noi adoriamo l’unico Dio che per amore si e’ talmente “contaminato” con la Sua creatura fino ad assumere la natura umana per redimerla. In nessun altra religione del mondo figura un Dio disposto a morire per amore dell’uomo. Questo fa la differenza, quand’anche sulla terra esistessero 100.000 culti…

    1. a proposito del volemose-tutti-bene della new age e del suo minimarket/minestrone (insipido) spirituale :

      “Non posso farmi l’idea che tutte le religioni portano alla redenzione. Tutte le religioni, dicono oggi, danno la salvezza. Ma allora perché Gesù è venuto, se già esistevano tante religioni ? Gesù dice: ‘Chi crede in Me sarà salvo’; non chi crede alla sua religione. Se anche i protestanti si salvano, perché la Vergine mi è venuta a chiamare e mi ha detto di rientrare nell’Ovile santo, quando poteva lasciarmi benissimo dov’ero, fra gli avventisti ? ” Bruno Cornacchiola – veggente delle Tre Fontane

  37. Francesco Paolo Vatti

    E’ un tema che mi prende parecchio e ringrazio per come è stato trattato. Anche io sono disorientato, dalle prime parole, da quando, nel discorso dopo l’elezione, parlò di sé come del vescovo di Roma e non del papa, mettendosi in una sorta di posizione di parità (solo apparente, come i fatti stanno dimostrando) che non mi convince: un amico protestante luterano mi ha confermato quello che sapevo già: è una grande grazia avere un riferimento come il papa, riferimento che a loro manca.
    Andrei piano con le accuse di eresia. Come ho scritto più sopra, non ho letto la lettera e non sono in grado di dire se accusi o no di eresia, ma è una frase che ho sentito ripetere più volte e non mi sento di condividerla.
    A volte penso che il buon Dio abbia voluto mettere questo papa per verificare la mia fedeltà personale alla Chiesa cattolica (sono modesto, vero?). In tempi di papi più tradizionalisti, avevo criticato chi disubbidiva e ora mi trovo nella posizione di quelli che criticavo e cerco, con mille cadute, di rimanere fedele e di ricordare che, comunque sia, Francesco I è il papa e gli devo ubbidienza filiale. E’ un esercizio complicato, ma credo che sia la mia risposta alla domanda della Dr.ssa Miriano…
    Come dice padre Ariel, bisogna distinguere il papa dalla persona che fa il papa e la seconda persona non è la mia preferita. Non è chiaro, non è umile, sceglie spesso consiglieri sbagliati, soprattutto per quello che riguarda le cose italiane. Non posso, però, negare che, a modo suo, stia cercando di correggere alcune cose nella Chiesa. Purtroppo, essendo gesuita, neppure su questa strada riesce a essere sì sì, no no… Ma questo è la persona Bergoglio.
    Qualche giorno fa, ascoltando a Messa la predica del mio parroco, mi dicevo che, pure in questa Chiesa disastrata, ci sono molti che mi aiutano e aiutano gli altri nella crescita nella fede. Purtroppo, però, si tratta di piccoli parroci (il mio, il parroco in campagna, mio fratello…), mentre nella Gerarchia molte voci sono oggi molto stonate. Però sono d’accordo con chi dice che il caos nella Chiesa c’è stato più volte: sono nato prima del ’68 (nel ’64) e ho visto il prete che mi ha dato la prima Comunione, diventare comunista e spretarsi o il mio professore di religione che affermava che la Madonna non potesse essere vergine (infatti mi feci esonerare da religione) e diventava l’anno dopo pastore valdese. C’è stato il nepotismo, il papato è stato merce di scambio fra potenti famiglie. Non dimentichiamoci tutto questo!

  38. Chiara

    Grazie cara Costanza ,perché in effetti con questa lettera pubblicata ,con la tua risposta mi fai non sentire più tanto sola e turbata.Provo una grande sofferenza e smarrimento ,per questi tempi ,per la nostra amata Santa Chiesa così divisa e così poco chiara. Per farti un esempio ,nella nostra diocesi c è una scuola Cattolica con asilo ed elementari che ha introdotto da anni nel suo pof la cultura gender ,edulcorata ma sempre cultura gender;da poco tempo hanno introdotto con L appoggio del vescovo la “ seconda “ prima comunione per i separati o divorziati risposati che non possono chiedere o ottenere L annullamento ma con un cammino di preparazione di sacerdoti “ preparati” in tal senso possono poi accedere alla comunione. abbiamo parrocchie dove i catechisti sono divorziati risposati. Il centro diocesano ,dove vengono formati con relativi esami, gli insegnanti di religione è tenuto anche da un sacerdote che sostiene apertamente che “ non dobbiamo arroccarci su posizioni della famiglia tradizionale perché ora gli ideali sono tanti” e chi dissente non passa L, esame. Un sacerdote che in preparazione alla prima comunione non fa fare la prima confessione perché traumatica e perché i bambini di quella età non hanno peccati…abbiamo un sacerdote che non crede nel paradiso nel papa ma continua a fare il parroco ,anzi viene chiamato dal vescovo per tenere un incontro sulla sofferenza (perché malato) ma chi lo conosce nel ambito ospedaliero può tranquillamente dire. Eh non è mai stato di edeificazione a nessuno anzi ….creando dubbi negli infermieri che dialogano con lui…..abbiamo scritto al vescovo in tanti senza ricevere alcuna risposta ,ma notando che lui va avanti per la sua strada ,mettendo anzi questi sacerdoti come parroci delle più importanti parrocchie della città….non ci resta che pregare come dice la Madonna e offrire ,ma il turbamento e la sofferenza rimane grande.Grazie comunque della tua presenza e dei tuoi scritti che ci sostengono in questi tempi.
    Chiara

    1. Francesco Paolo Vatti

      Grazie, Vale, molto interessante (e triste).

      Però, contrariamente a quello che avevo capito, dice proprio che il papa sarebbe eretico…

      1. Vale

        A vatti
        Non proprio. Si limita a formalizzare dei punti che i vescovi dovrebbero giudicare.
        Cmq,sì. La situazione è triste e confusa.
        Che DIO CI AIUTI.

  39. Karmell

    “D’altra parte loro, le 99 pecore, devono portare su di sé parte della sofferenza del pastore che se ne va nel deserto da solo a cercare la pecora perduta. ”

    Questo è il punto, io lo penso ormai da qualche anno (almeno dal giubileo del 2016). Questo è il pontificato della Misericordia e la parabola del Buon Pastore ne è quasi il manifesto.
    Forse non siamo del tutto pronti e maturi per questo, forse Francesco si spinge troppo in là, ma sono certo che questo Papa è stato voluto da Dio. Altrimenti dovremmo semplicemente dire che è tutto frutto del caso (dimissioni di Benedetto XVI, conclave, ecc ecc), ma non mi sembra, per usare un eufemismo, un atteggiamento da cattolici.

    1. Gian Piero

      Il Buon Pastore non mette in pericolo il gregge, non lo disprezza, non fa comunella coi lupi.
      Questo papa sembra disprezzare e voler apposta mettere in confusione i buoni cattolici e fare comunella con Bonino e Scalfari. Karma II leggiti la lista delle centinaia di insulti verso i cattolici detti pubblicamente da questo papa e le lodi sperticate di Lutero e Emma Bonino.

      1. Karmell

        Penso che lei confonda i lupi con le pecorelle smarrite e l’andare in cerca di queste ultime, da parte del Buon Pastore, con l’abbandono. Credo sia meglio che rilegga la parabola.
        In ogni caso, ho avuto il privilegio di ascoltare dal vivo il Santo Padre in diverse occasioni (in Vaticano, a Cracovia, a Roma, nella mia diocesi in visita pastorale, ecc) e non mi sono mai sentito disprezzato né tantomeno insultato dalle sue parole. Ma forse dovrei smettere di ascoltare direttamente le parole del Papa e leggere ciò che dicono Repubblica e Tosatti, così posso avere certamente un pensiero più intelligente sull’argomento…

  40. Concedetemi di ricordare qui, dove ancora una volta si palesano sofferenza e dubbi, di ricordare un bravo sacerdote che ieri è tornato alla Casa del Padre.
    Lo faccio perché ho avuto la gioia di conoscerlo personalmente e perché tanto bene a fatto a tanti giovani nel seguire il loro cammino alla ricerca della loro vocazione.

    Posso solo aggiungere che il ricordo che ne fa la Società San Paolo nel documento di cui il link
    http://www.illustrazionecreativa.com/mario/Beltrame_ita.pdf risponde al vero e anzi non può racchiudere tutto il bene che ha fatto per grazia di Dio pur nei suoi umani limiti.

    Arrivederci Don Angelo

  41. nonnonorbi

    Abbraccio completamente i due punti di riflessione che Costanza indica.
    La lettera esprime un comune malessere che ha come unico sollievo la consapevolezza che “..le porte degli inferi non prevarranno..”.
    Le uniche domande che mi pongo sono:
    Cosa mi sta indicando con questo Gesù?
    Cosa vuole da me Gesù?
    Come devo cambiare per fare la Sua volontà?
    Un abbraccio.
    N

  42. @ Gian Piero

    Ma che lingua biforcuta… e che pressappochismo (non intendo per decenza andare oltre) sostenere che il Capo della Chiesa Cattolica insulti i fedeli e incensi tutti gli altri. Ma quando mai?

  43. Gentile Costanza,
    ho trovato in rete questo appello:
    https://www.riscossacristiana.it/nella-firma-dell8-per-mille-dio-ti-vede-e-bergoglio-no-di-redazione/
    Si tratta della proposta di sospendere – almeno per qualche anno – l’offerta dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica e darlo allo Stato o ad altra Chiesa, in modo da dare un segnale “dal basso” di civile dissenso nei confronti dell’attuale politica vaticana.
    Lei che cosa ne pensa?
    Distinti saluti,
    Giovanna Rispoli

  44. Fralos

    Buongiorno, in che cosa questo pontificato mi avvicina piu a Cristo? Nel farmi capire che la Chiesa è di Cristo non del Papa. Perché è inutile girarci intorno, a mio modesto avviso, essere passati da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI a Francesco dal punto di vista di “guida spirituale ” è un po’ come essere passati dalla seta agli stracci. E mi limito a questo, sforzandomi a non dare giudizi sulla persona di Bergoglio. So che da cristiano non devo giudicare e cerco sinceramente di impegnarmi in tal senso. E lasciamo perdere la parte politica del pontificato: qui a volte proprio mi metterei le mani nei capelli (cioè tanto per dirne una, si elogia chi faceva gli aborti con le pompe delle biciclette. E non ci credo che Bergoglio non è bene informato, che secondo me lui quando vuole sa tutto). E così ad un certo punto mi sono trovato davanti 2 strade: 1) autoconvincermi che questo papato è spiritualmente allo stesso livello degli altri precedenti. Ma avrei pensato una palese bugia oppure…. 2) cominciare a capire che non ci si può aspettare troppo dalle opere degli uomini di Chiesa. Alcuni sono santi e ti possono avvicinare a Cristo, altri fanno l’opposto. Ma se si segue Cristo ci sarà sempre modo, nonostante tutto, rimanendo nella sua Chiesa, di purificarsi, di convertirsi, di imparare ad amare di piu secondo la volontà di Dio. Cristo ce lo ha promesso, ed è a questo che bisogna credere, non agli uomini di Chiesa. Buon proseguimento e in bocca al lupo a tutti! Francesco.

  45. Niente di quello che ha scritto Karmell è cattolico.

    Forse non siamo del tutto pronti e maturi per questo, forse Francesco si spinge troppo in là, ma sono certo che questo Papa è stato voluto da Dio. Altrimenti dovremmo semplicemente dire che è tutto frutto del caso (dimissioni di Benedetto XVI, conclave, ecc ecc), ma non mi sembra, per usare un eufemismo, un atteggiamento da cattolici.

    Siamo stati messi in guardia nei confronti di chi avrebbe predicato “un altro Vangelo”, e che non avremmo dovuto seguirlo “neanche fosse un angelo”. E neanche un Papa. Il modo per capire qual’è il Vangelo vero e quello falso è la coerenza con quello che ha insegnato la Chiesa in quasi duemila anni. E certo che non è un frutto del caso: c’è un disegno ben preciso dietro.

    Tutti i discorsi vaghi, che non si fondano su niente come quello che ho riportato qui sopra, non valgono niente. In duemila anni eretici di vario tipo, e i loro seguaci, non hanno fatto altro che ripetere proprio quelle parole.

    Penso che lei confonda i lupi con le pecorelle smarrite e l’andare in cerca di queste ultime, da parte del Buon Pastore, con l’abbandono. Credo sia meglio che rilegga la parabola.

    Non facciamo nessuna confusione. Chi dà ai fedeli insegnamenti errati non è una pecorella smarrita, ma è un lupo. Le pecorelle smarrite vengono prima di tutto messe in condizione di non nuocere agli altri, e poi convertite. Invece oggi vengono messe in posizioni di potere e di insegnamento.

    non mi sono mai sentito disprezzato né tantomeno insultato dalle sue parole. Ma forse dovrei smettere di ascoltare direttamente le parole del Papa e leggere ciò che dicono Repubblica e Tosatti, così posso avere certamente un pensiero più intelligente sull’argomento…

    Evidentemente perché sei d’accordo con le eresie che vengono predicate. Quanto a Repubblica e Tosatti, è proprio un accenno da quattro soldi. Nel momento in cui ormai c’è abbondanza di documenti dettagliati su tutti i gravi errori di Papa Francesco (documentati prima di tutto da lui stesso, da quanto ha fatto mettere sugli atti ufficiali e soprattutto dalle sue omissioni, ovvero il rifiuto pertinace a chiarire i dubbi) è patetico cercare di sostenere che si tratta di invenzioni e dicerie.

    1. Karmell

      Credo che la parabola che ho citato sia “abbastanza” cattolica (così come le altre cose a dire il vero), ma è evidente che ormai siamo arrivati al punto in cui un’ autoproclamata elite si è issata in un piedistallo e distribuisce patenti di cattolicità a chiunque e a qualsiasi cosa.
      L’incipit del suo messaggio la qualifica e rende il tutto molto triste.

      “Siamo stati messi in guardia nei confronti di chi avrebbe predicato “un altro Vangelo”, e che non avremmo dovuto seguirlo “neanche fosse un angelo”. E neanche un Papa. Il modo per capire qual’è il Vangelo vero e quello falso è la coerenza con quello che ha insegnato la Chiesa in quasi duemila anni.”

      Ciclicamente escono fuori discorsi di questo tipo da duemila anni a questa parte.
      Siamo stati messi in guardia anche dai falsi profeti: e mentre di falsi profeti ne è piena la storia, al contrario di “chi avrebbe predicato un altro Vangelo” un po’ meno…
      Nulla di ciò che insegna la Chiesa da duemila anni è stato modificato.

  46. Gian Piero

    Lei non si e’ mai sentito insultato dalle parole del Papa caro Karmell, forse perche’ quando il Papa parla di cristiani rigidi, farisei, cristiani pipistrello, cristiani da pasticceria, cristiani con faccia da sottaceto, vecchie comari, adoratori del Logos, fomentatori della coprofagia, suore zitelle, prelati coll’ Alzhaimer spirituale, non pensa di far parte personalmente dellle categorie menzionate dal papa e si sente immune da tutti questi difetti. Lei non si offende , ma per esempio gli ebrei si sono offesi a sentir usare da Bergoglio sempre come insulto ‘ farisei ipocriti” . Tanto che Bergoglio stesso ha dovuto precisare in un convegno appena svoltosi a Roma sui farisei, che usare questa parola a sproposito e’ dovuto ad uno” stereotipo negativo antico e molto dannoso” .
    In questo caso si e’ reso conto del danno che provoca. Ma non e’ uno stereotipo di bassa lega anche associare la parola zitella alle suore? Meno potenti de rabbini le povere suore non possono protestare.
    E ha mai sentito il Papa anche lontanamente accennare al fatto che anche i musulmani abbiano spesso facce da sottaceto? O che Scalfari avere l’ Alzhaimer spirituale?
    Insomma diciamo che con gli insulti ai cristiani ci va giu’ pesante. […]

  47. Vale

    @Gian Piero
    Lei ha l’alzhaimer spirituale.come minimo.
    -Non serve a nulla.sarebbe meglio si buttasse in fondo al mare.per non essere di scandalo.-(Così a memoria da “il Vangelo secondo bergoglio”sul sito di blondet con audio dell’incontro con i rom.)

    Prosit

    1. Lucia 2

      Ai mussulmani il Papa NON si sogna nemmeno di criticarli tanto meno di offenderli .Non parla neanche di terrorismo ISLAMICO ma solo di TERRORISMO ,mai una critica verso quegli imam che predicano di come picchiare una donna o di non fare gli auguri di Natale e che operano in Italia .Non li accusa di rigidita, fariseismo e di minacciare la convivenza civile come invece fa con i sovranisti.Lo dico con grande tristezza e delusione .A volte mi chiedo se non sia affetto da un inizio di demenza senile per cui il suo pensiero procede solo in una direzione , appunto in modo rigido, ma ne dubito.Credo che Papa Francesco sia proprio ideologizzato su certe questioni e che forse solo dei potenti competitors possono indurlo a retrocedere , per es gli ebrei che non ne potevano piu di vedersi paragonare agli assassini di Gesu.Naturalmente questo ha effetti diplomatico – religiosi non indifferenti , appunto non credo che il Papa sia amato dagli ebrei osservanti e dagli ortodossi , questi ultimi perche essendo per natura legati a tutto cio che e tradizione non possono certo innamorarsi di chi come il Papa sta mettendo in forse la tradizione CATTOLICA , loro poi credono in un DIO cristiano, il Papa da cio che ha detto una volta NON tanto….Risultato ? Una bella scomunica da uno dei massimi vertici dell ‘ ortodossia , sembra di essere tornati indietro di secoli , ma non credo che al Papa dispiaccia piu di tanto , gli ortodossi sono cosi rigidi e cosi poco accoglienti verso i migranti e cosi sovranisti da sempre , insomma sono un funerale continuo……E pensare che ero cosi felice quando e diventato Papa e fino ad un paio di anni fa perche conoscevo il suo impegno per gli ultimi anche prima che diventasse Papa , non immaginavo fosse cosi monocorde su certi argomenti e cosi intollerante verso chi non la pensa come lui a incominciare da quei pochi vescovi che ancora sono tali e che ha allontanato o emarginato come mons Shneider , Sarah e Muller e soprattutto verso gli italiani credenti e non che non vogliono essere sommersi da masse di giovani sconosciuti dell ‘ Asia e dell ‘ Africa che non abbiamo la possibilita di integrare e che in tanti casi nemmeno vogliono , come dimostrano certi genitori che dopo qualche mese dallo sbarco praticano la circoncisione casereccia sui bambini provocandone anche la morte e l ‘ autista senegalese con tanto di cittadinanza italiana che NON voleva essere italiano e per questo diede fuoco ad un autobus pieno di bambini.Non mi risulta che il Papa batta i piedi con i migranti dicendo ” Dovete rispettare le leggi , le abitudini degli italiani e anche il loro sentire , altrimenti trovatevi un Paese dove si viva in modo simile al vostro ” .Gian Piero la saluto con affetto.
      Ps : ho visto che c ‘ e un ‘ altra Lucia per cui aggiungo il 2.

  48. @Karmell
    Se c’è un elite, è quella che si è installata ai vertici della Chiesa e l’ha ribaltata con parole vuote. Il tuo atteggiamento è molto simile: infatti nelle tue risposte parli per te (ma chi ti credi di essere?) senza prenderti la minima briga di riferirti al Magistero per mostrare che quello che dici è vero. E alzi un gran polverone di parole. Per esempio:

    Ciclicamente escono fuori discorsi di questo tipo da duemila anni a questa parte.
    Siamo stati messi in guardia anche dai falsi profeti: e mentre di falsi profeti ne è piena la storia, al contrario di “chi avrebbe predicato un altro Vangelo” un po’ meno…

    Escono fuori questi discorsi perché da duemila anni escono fuori eretici e falsi profeti: e ognuno di questi ha predicato un altro vangelo. Assurdo che tu dica il contrario. I protestanti predicano un altro vangelo, letteralmente, manipolato e tradotto a proprio vantaggio. Di questi tempi l’inganno è più sottile e fa perno sull’interpretazione, per cui parole come “misericordia”, “pentimento”, “discernimento”, vengono completamente travisate, per cui poi il vangelo che si interpreta sulla loro scorta è comunque diverso nella sostanza.

    Nulla di ciò che insegna la Chiesa da duemila anni è stato modificato.
    Certo: ma proprio grazie a quella che tu sprezzantemente chiami “elite su un piedistallo”, che lungi da mettersi su un piedistallo ha semplicemente combattuto tenacemente in fedeltà alla Parola di Cristo e alla Chiesa, contrastando e sconfiggendo gli eretici di ogni epoca. Cosa che succederà anche in questa.

    1. Karmell

      Io ho commentato semplicemente un articolo di Costanza Miriano, sul suo blog, condividendolo soprattutto in un passaggio che ho espressamente citato. Poi sei arrivato tu e un altro antipapista e avete iniziato ad attaccarmi e ora tu dici a me “chi ti credi di essere”?!? Ma chi ti credi di essere tu!

      I falsi profeti e gli eretici che ci sono stati in 2 mila anni (quando mai l’ho negato??) avevano proprio il vostro stesso atteggiamento…

  49. ora tu dici a me “chi ti credi di essere”?!? Ma chi ti credi di essere tu!
    No, caro mio. Io ti ripeto: chi ti credi di essere? Io credo di essere uno zero. E proprio per questo io mi appoggio al Magistero. Sbaglierò a farlo, a volte, ma quello è il mio riferimento: si può vedere nella maggior parte dei miei commenti. Tu hai commentato senza nessun riferimento, se non quello delle tue opinioni. E allora, cosa dovrebbe interessarci?

    E “antipapista” lo dirai agli amici di Martin Lutero.

    1. Coraggio Fabrizio Giudici ricorda che i modernisti sono sempre aggressivi e speciosi nelle argomentazioni. Noi cattolici continuiamo a seguire Magistero, Sana Dottrina e Tradizione. Preghiamo il Signore per non restare confusi, riconoscendoci poveri peccatori e continuiamo a pregare perché ogni anima riesca a scuotersi di dosso le aggressioni di satana, pentirsi, confessare i propri peccati e salvarsi l’anima. Che Dio ci dia sacerdoti santi. Maria Grazia Miccheli

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