Aborto, la vera scelta

Abbiamo ricevuto da una volontaria per la vita

Laura Boldrini ha definito “mostruosa” la riproduzione in gomma di un feto di poche settimane. Poi ha parlato con vivo sdegno della mancaza di rispetto che, mostrando quell’immagine, gli antiabortisi militanti avrebbero avuto verso “le donne costrette ad interrompere la gravidanza”.

Lì per lì mi sono stupita, in quanto costringere effettivamente qualcuno ad abortire è un reato, a quanto mi risulta. E poi l’IVG è una conquista di libertà, è la massima espressione dell’affrancamento della donna dai cascami patriarcali, e chi è favore si chiama pro choice. Non è strano ammettere che qualcuno sia “costretto ad abortire”? In fondo no, mi sono detta, non appena ho pensato alle storie che qui sotto racconto e che conosco di primissima mano.

Lucia è peruviana, ha 25 anni, una figlia di 9, uno di 4, una di 8 mesi. Rimane incinta di nuovo ed è sconvolta. Non hanno un euro, devono pagare l’affitto. Il marito lavorava saltuariamente in nero, ma ora il furgone che usa è fermo, e lui è a casa. Lei ha fatto due cesarei, l’ultimo meno di un anno prima. Per sovrammercato alla prima ecografia l’embrione sembra vada a innestarsi proprio sulla cicatrice, il che rende la gravidanza rischiosissima anche per la madre. Per questo il primo ginecologo che la vede consiglia senza esitazione di interrompere subito la gravidanza.

Marta ha 30 anni ma ne dimostra 45, vive in una piccolissima casa popolare con Diego, con la sola pensione di invalidità di lui, qualche lavoretto in nero come colf e la mensa della Caritas quando non si riesce a fare la spesa. Hanno una bambina che va alle elementari. In passato i servizi sociali le hanno tolto due figlie avute da altri uomini perché non era in grado di allevarle. Parla pochissimo, sa a malapena leggere e scrivere. Vive completamente sottomessa a Diego, che dal canto suo assomma alcolismo, conclamata malattia psichiatrica, patologie fisiche gravi. Lui picchia madre e figlia, e le tiene completamente isolate. Marta rimane incinta, e decidono di abortire. Lo hanno già fatto una volta in passato. Non si può pensare ad un altro figlio messo in questo inferno

Sara ha 18 anni ed è bella come una modella. Non ha finito la scuola, ancora non lavora. Sa divertirsi. Conosce un ragazzo un po’ più grande, sono innamorati, ma rimane incinta quasi subito. I genitori di lui, filippini, non possono aiutare in nessun modo: hanno altri 2 figli e devono affrontare proprio in quei giorni una malattia grave del padre. I genitori di lei decidono che abortisca. Lei non vorrebbe, ma loro alzano un muro. Dicono che non vogliono assumersi questo peso. Iniziano a farle la guerra, il clima in casa si fa pesantissimo. Rifiutano di aiutarla in qualsiasi modo, i litigi violenti diventano all’ordine del giorno. Né lei né il ragazzo hanno mezzi di sorta. Resistere alla pressione è impossibile. Manca l’amore, il futuro è a rischio, la vita stessa lo è. Manca anche il pane. Ecco qui, senza dubbio, donne costrette ad abortire: dalla povertà, dall’ignoranza, dalla salute compromessa.

A queste donne Laura Boldrini cosa ritiene giusto dare? Rispetto. Compunto, serioso, silenzioso, rispetto. Lo Stato che fa? E’ fin troppo facile: si costerna, s’indigna s’impegna poi getta la spugna con gran dignità.
Quelli che invece la dignità di queste donne l’avrebbero lesa, semplicemente mostrando come è fatto un bimbo a tre mesi nel ventre materno, e che “dovrebbero vergognarsi”, hanno fatto qualcos’altro. Le hanno aiutate.

Lucia ha in braccio la sua quarta figlia ed è contentissima. Ha cambiato ginecologo. La gravidanza è stata dura e rischiosa, ma alla fine è andato tutto bene. Tutta la sua famiglia è stata aiutata con ogni mezzo da associazioni e privati. Dopo il primo momento di smarrimento, lei e suo marito sono stati dei leoni, hanno tirato fuori un ottimismo e un’allegria fuori dal comune e vanno avanti con fiducia.

Marta, appena ha capito che qualcuno poteva darle una mano econimicamente, ha deciso di non ripassare per il dolore atroce della perdita e del lutto, ha tenuto per la prima volta testa al marito e ha avuto la sua bambina. Pochi mesi dopo la nascita, ha trovato la forza di ammettere i maltrattamenti, scappare con le sue figlie e di rivolgersi finalmente ad un centro antiviolenza. Ha ricominciato a vivere, per la prima volta autonoma e forse un po’ felice.

Sara e il suo ragazzo hanno deciso di tenere duro quando hanno capito che con un aiuto economico avrebbero potuto affrontare le spese mediche e affittare un piccolo appartamento senza dipendere dalle famiglie. Lei è ancora più bella di prima, durante la gravidanza ha preso a frequentare corsi e a lavorare come rappresentante di prodotti per la casa. La bambina (eh si, femmina anche lei!) nascerà tra poco.

Ci sono donne costrette ad abortire. Grazie a Laura Boldrini per averlo ammesso. Ora sarebbe bello se la prima parte della 194, che parla di rimuovere le cause che portano all’aborto (art. 2 comma d) venisse letta e applicata. Così ci sarà quantomeno libertà di scelta.

 

49 pensieri su “Aborto, la vera scelta

    1. Marco Gesi

      Quel feto di gomma era onestamente una vera schifezza. Segno di pessimo gusto e di poca sensibilità. L’aborto però è un crimine, un omicidio, violazione del quinto comandamento. Tuttavia il legislatore ha voluto renderlo non punibile, quando rispetti certe condizioni e rientri in certi limiti. Uccidere è sempre terribile ma il legislatore ha il diritto di prevedere delle attenuanti, delle aggravanti, delle scriminanti, dei casi di non punibilità. L’infanticidio ad esempio, disciplinato dall”art. 578 del codice penale, prevede delle sanzioni molto ridotte rispetto ad altri tipi di omicidio. I soldati che, nel corso di operazioni di guerra, uccidano soldati dell’esercito avverso, non solo non vengono puniti ma spesso premiati con qualche medaglia al valore. Il parlamento ha recentemente ampliato i limiti della legittima difesa rendendo di fatto non punibili alcuni tipi di omicidio. Ciò che voglio dire è: un conto sono i comandamenti del Signore, altra cosa sono le leggi dello Stato. Mi auguro anch’io che la L. 194 venga applicata integralmente. E se qualcuno fosse a conoscenza di eventuali violazioni, lo esorto a denunciarle.

      1. Chiara Bellani

        Perché dovrebbe essere una schifezza far vedere com’è realmente un bambino nel ventre materno nel periodo in cui potrebbe essere eliminato triturandolo per un aborto ? E non piuttosto uno schifo quell’atto? Allora si dovrebbe impedire di fare e mostrare anche le ecografie ormai ben dettagliate, si sa mai che a qualcuno venga l’idea che si tratti proprio di tuo figlio quel “grumo di cellule”…e l’oggetto non era destinato a essere sbattuto in faccia alle donne che arrivano coi loro problemi, non è la prassi dei Pro vita, ma a svegliare la coscienza di chi disinforma e propaganda la menzogna

        1. Esatto. Quelli che dicono che non si deve far vedere com’è un feto hanno la coda di paglia. Sono loro a fare schifo, perché sono nemici della verità.

          Marco Gesi ha scritto delle scemenze e delle menzogne camuffate, tanto per cambiare. Ecco l’articolo del codice penale italiano che ha citato:

          La madre (1) che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto (2), o del feto durante il parto, quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale e morale (3) connesse al parto, è punita con la reclusione da quattro a dodici anni.

          L’articolo prevede attenuanti in casi di abbandono materiale e morale, ovvero circostanze del tutto eccezionali oggi. Il paragone con i soldati, poi, mostra tutta la sua ignoranza, perché in guerra non si parla di omicidio in generale – un cattolico dovrebbe sapere benissimo che il comandamento “Non uccidere” è “Non uccidere l’innocente”, dunque non si applica né quando un soldato uccide il nemico né, in tempi di pace, nel caso di legittima difesa.

          Ma soprattutto faccio notare il solito ribaltamento di prospettiva di questi cattolici dei miei stivali, che prendono come fonte suprema la legge umana, mica quella di Dio. Come i preti che giurano sulla Costituzione, mica sul Vangelo. La legge umana può essere ingiusta e così può esserlo anche l’articolo 578!

          Le leggi umane si possono cambiare. La logica vuole che i più deboli devono essere più protetti e che i delitti più odiosi debbano essere trattati in modo speciale, dunque l’infanticidio dovrebbe essere un’aggravante, non un’attenuante. Non hanno fatto così per il reato di femminicidio?

          1. http://www.marcotosatti.com/2019/04/04/nobile-perche-non-credo-a-chi-critica-verona-uno-scandalo-ottimo-e-necessario/


            E dei benpensanti radical-chic che in carenza di altro si scandalizzavano perché qualcuno aveva la riproduzione di un feto di undici settimane in gomma. Già perché scandalizzarsi? Non è mica un ‘immagine oscena. È come siamo stati tutti – abortisti compresi – in una certa fase della nostra esistenza. Ma la cultura del femminismo, della sinistra e delle una di troppo si basa proprio su questo: sul non dire, sul nascondere, in fondo sul mentire; perché non si ha il coraggio di guardare negli occhi quella che è la realtà delle cose. Su Verona ci ha mandato una sua riflessione Agostino Nobile. Buona lettura.

            […]

      2. @Marco Gessi, “Quel feto di gomma era onestamente una vera schifezza. Segno di pessimo gusto e di poca sensibilità…” mah!

        Hai mai avuto tra le braccia un bimbo/a appena nato, appena tagliato il cordone ombellicale?
        Io si (come tanti padri oggi come oggi). Se dovessimo guardare con occhi “schifati”, beh, la “schifezza” andrebbe ben oltre la riproduzione piuttosto asettica di cui stiamo qui parlando…
        E allora??

        Poi mi sfugge il punto nel sottolineare quanto una legge dello stato permette rispetto una “legge” divina vieta?

        Ciò che voglio dire è: un conto sono i comandamenti del Signore, altra cosa sono le leggi dello Stato.

        E quindi? Chiudiamo gli occhi davanti alla “mostruosità” (Boldrini docet) o alla “schifezza” e lasciamo che le cose vadano come stanno andando (sempre peggio per la verità)?

  1. Mario Grossi

    Ti rispondono sempre così: che le donne sono “costrette” ad abortire e ti mettono avanti sempre delle eccezioni, dei casi limite come l’aborto in seguito ad uno stupro, la depressione nel portare avanti una gravidanza e la minaccia di suicidio. Sempre un male che corrisponde ad un altro male. Sempre casi particolari che dettano la regola generale. E giù pillola, e giù abortivi, e via i feti. I giovani sono tutti pro aborto perché a dodici anni già praticano ampiamente sesso ed erotismo. Nuotano in una cultura di morte e ringhiano come cani da guardia dell’inferno per affermare ciò che credono essere un diritto quando invece gli dici che l’aborto in realtà è un assassinio, che lede la dignità di una vita e non tiene conto del diritto alla vita del più debole. Solo un miracolo o un intervento della grazia divina possono fermare questa notte dell’umanità preda della cultura di morte in cui l’unico criterio è il peccato della libidine e il piacere erotico ad ogni costo e senza nessuna conseguenza.

  2. Giovanna Rispoli

    Sei fantastica… ! Stai facendo qualcosa di molto importante per tutti . Per favore manda questo articolo come lettera ( se possibile con dati che lei possa andare a verificare) alla Boldrini.Forse semplicemente non sa, è talmente ella stessa vittima inconsapevole di questo lavaggio del cervello che in buona fede asserisce quello che dice. Un abbraccio.

      1. Giovanna Rispoli

        Potrebbe essere una possibilità da indagare. Io ricordo che il suo discorso di insediamento fu molto carico di valori e mi sembra che strida con queste posizioni sulla vita e sulla famiglia. Nella mia vita, ho imparato che alcune volte solo l’esperienza ti fa davvero capire e squarcia un velo…

  3. Giulia

    Grazie! Vai così….la tua testimonianza è la nostra voce e aiuta noi a testimoniare !

  4. Maria Cardarelli

    Bravissima!!! Cara Costanza, come sempre, esemplare, concisa e sommamente esplicita!…difronte ad idiota ipocrisia e pochezza o nullita’!….grazie mille, .maria

  5. Francesco

    Queste sono le idee che sconvolgono i sostenitori del pensiero unico che non riconosce la dignità della famiglia ma sostiene la pseudo libertà della donna ad abortire.

  6. Francesca

    Queste tre storie valgono, da sole, molto di più della indignazione collettiva. Sono tre storie piene di vita. Sono tre storie vere.
    Non c’è nulla di ideologico nelle scelte definitive delle tre madri. C’è la nuda e cruda verità di tre vite sconvolte – le madri – di fronte al bimbo che sentono crescere nella loro pancia.
    Hanno bisogno di aiuto VERO. Non di palliativi. Non ci sono scorciatoie possibili di fronte al vigore della nuova vita.
    C’è un gesto eroico nelle tre donne – madri: quello di ribellarsi e di liberarsi dalle catene della povertà, dell’alcolismo e dell’ignoranza.
    C’è eroismo in chi le aiuta quotidianamente.
    La vita è la forza più straordinaria che esista. Facciamo il possibile, tutti, per difenderla.
    Non esistono scorciatoie.

  7. Michela

    Grazie di cuore per questa testimonianza..io ho vissuto questa verità in famiglia..sorella appena ventenne..conosce un ragazzo e rimane incinta poco dopo..prima idea che le viene in mente (per colpa di questa società) abortiamo. Grazie al coraggio di mia mamma però è riuscita a parlarne in famiglia e si è stupita quando noi (cattolici e per lei che ora in chiesa non va piu anche un po bigotti) le abbiamo fatto sentire il nostro sostegno..Grazie a Dio abbiamo una buona situazione economica e il suo fidanzato ha accettato subito di tenere il bambino. Adesso 9 mesi dopo tengo tra le braccia mio nipote che è la cosa piu bella che potesse accadere in questa famiglia. Quindi le donne vanno appoggiate..se si sentono amate e incoraggiate quasi sicuramente sceglieranno la vita..

  8. vale

    le “famiglie” preferite dalla boldrini ?
    eccole:

    http://www.lanuovabq.it/it/ecco-la-famiglia-voluta-da-chi-le-fa-la-guerra

    Matthew e il suo compagno gay Elliot decidono di avere un figlio. La mamma del primo, Cecile, oggi 61 anni, si offre da surrogata, mentre la sorella del secondo fornisce gli ovuli. Matthew mette lo sperma. Il 25 marzo Cecile dà alla luce una bambina, di cui è sia madre che nonna. Nel mezzo embrioni distrutti o congelati. E non basta. La lobby Lgbt usa questa storia per un altro obiettivo: l’utero in affitto pagato con i soldi di tutti.

    1. Alessandro70

      Procedendo di questo passo temo che l’obbiettivo finale sia la produzione industriale di esseri umani svincolando definitivamente la sessualità dall’aspetto riproduttivo; ci saranno multinazionali che faranno fantastiliardi di profitto (ovviamente con soldi pubblici, il tutto sarà a carico del servizio sanitario NAZI-onale) e “famiglie” sempre più generalizzate che ordineranno il pargolo direttamente su catalogo. Alla Lauretta Boldrina dedicheranno, con tanto di targa e statua, il piazzale antistante qualche centro per la riproduzione umana. per ora sembra la trama di qualche racconto distopico ma il sonno della ragione, si dice, genera mostri… e da quando è stata divinizzata, la dea ragione dorme tra soffici guanciali.
      Nel frattempo assistiamo alle meraviglie del mondo nuovo: la monna (un po’ mamma un po’ nonna), il patrello (un po’ padre un po’ fratello), il mapà (un po’ mamma e un po’ papà) e via discorrendo…
      Miserere mei, Domine.

      1. vale

        @alessandro70

        d’altronde se chi dovrebbe dire dice questo:

        ” Davvero io di politica italiana non ne capisco…avevo letto su “l’espresso” qualcosa di un family day.

        non so cosa sia, so che è uno dei tanti “day” che si fanno…”

        vi lascio il divertimento-si fa per dire- di indovinare chi l’ha detto e quando.

        ( da “libero” di oggi pag.8 art.di a.giorgiutti)

        1. @vale
          A parte il fatto che il Santo Padre dice cose confuse: una volta aveva detto che leggeva solo Repubblica, per correggersi poi ne Il Messaggero; ora invece abbiamo un ritorno a casa De Benedetti…

          Più concretamente, ha detto due cose nette:

          1. che “non capisce”, “non si è interessato a Verona” e ha letto solo l’Espresso;
          2. che è d’accordo con la valutazione di Parolin, “giusto il contenuto, sbagliato il metodo”.

          Ma se ha solo distrattamente letto l’Espresso (fonte del tutto inaffidabile e di parte), come fa ad essersi fatto un’idea coerente tanto da avallare il giudizio di Parolin? Ci sono due possibilità: o ha espresso un giudizio temerario, basato sul sentito dire (cosa tanto più grave in quanto Pontefice e l’ha riferito in pubblico), oppure il giudizio sul metodo è ben formato, perché si è accuratamente informato, e allora non ha detto il vero nell’intervista da te citata. Intervista che, dunque, ha solo il senso di sbeffeggiarci, mostrando che per lui non contiamo niente.

          D’altronde quello che è ben visibile è che nessuno degli organizzatori di Verona è stato ricevuto recentemente in udienza, né gli è stato indirizzato pubblicamente un messaggio. Eppure nelle ultime settimane il Pontefice ha avuto modo di apprezzare la Gretina, per non parlare dell’altra stordita che gli ha offerto un milione di dollari per dire qualcosa di vegano durante la Quaresima (a proposito di metodo: offrire una ricompensa ad un Papa perché dica o faccia qualcosa, indipendentemente dai contenuti, è una gravissima mancanza di rispetto al Ministero Petrino, ma pare che a Francesco non importi – così come a molti altri solerti difensori del Papato). Per non parlare di quello che, sembra, riceverà le sue attenzioni venerdì prossimo.

          Si potrebbe così riassumere con leggera ironia, ma solo parziale:

          + Papa Giovanni Paolo II: “Quando il valore della famiglia sarà minacciato dalle pressioni sociali ed economiche [e non solo]… allora NOI ci alzeremo in piedi!” (NOI, che vuol dire: io Papa e voi popolo).
          + Papa Francesco: “Quando VOI vi alzerete in piedi, IO mi alzerò e me ne andrò… in Marocco”.

          1. Esdra

            strano che non legga l’Osservatore romano.
            Forse sa già ch’è inutile volerne ricavare informazioni non manipolate

          2. Lucia

            Signor Fabrizio Giudici credo sia inutile stare dietro a cio che dice il Papa , PURTROPPO .Fino a 2- 3 anni fa lo ammiravo per il suo farsi vicino ai meno fortunati , a quelli ingiustamente tenuti lontano dalla societa , ma vedendo come egli. dice lei ignori i prolife e i ” cattolici normali ” e la sua fissa per i migranti ho rinunciato a seguirlo .Dobbiamo ammettere che per lui i gay e i migranti vengano prima di tutto e di tutti.Per me andrebbe anche bene ma il fatto e che pretende che anche per noi altri sia cosi .Purtroppo c ‘ e chi gli va dietro e non mi riferisco ai suoi collaboratori – cortigiani ma anche ai suoi fans tra la gente comune .Mi sono permessa sulla pagina di” Aleteia”di dare ragione ad una signora che come tanti si lamentava di come il Papa avesse ignorato sdegnosamente congresso di Verona , io ho detto che bisognava prendere atto del fatto che nella chiesa e maggioritario il pensiero lbgtq e ormai abortista ed eutanasico , ho portato ad esempio la marcia prolife in Peru disertata dall ‘ arcivescovo attuale considerato da media e opinione pubblica come proaborto , un signore mi ha accusata di essere una pessima cattolica, di fare chiacchiericcio e di screditare la CHIESA .Cioe a sentir lui la chiesa sarebbe combinata cosi perche io e altri come qui osiamo descrivere la situazione e magari esprimiamo insofferenza per le decisioni del Papa!!! Magari fossi io la colpevole , la Chiesa potrebbe suonare la fanfara !!! Ma questa gente si rende conto che moltissimi cattolici non vanno piu in chiesa per protesta verso il Papa e che altri hanno perso la fede perche dicono se la chiesa ha cambiato insegnamento , allora forse cio che ha raccontato per 2000 anni e falso? Ho provato a controbattere , ma niente secondo quel signore e GOSSIP, calunnia .Pensi come stiamo messi.

        2. alessandro70

          di fronte a certe affermazioni mi verrebbe di parafrasare una nota canzoncina balneare:
          “sapore di sale (dov’è?)… sapore di sale (non c’è) … ”
          coraggio, l’ora più buia precede l’alba.

      2. Luigi

        “Procedendo di questo passo temo che l’obbiettivo finale sia la produzione industriale di esseri umani svincolando definitivamente la sessualità dall’aspetto riproduttivo”

        Non è un timore, è la semplice realtà.
        Lo aveva già previsto esplicitamente Aldous Huxley nel suo “Il mondo nuovo”, a torto considerato un romanzo “distopico” quando in realtà è un preciso programma politico.
        Del resto è noto il milieu di provenienza della nobile schiatta degli Huxley…

        Cosa è in fin dei conti l’utero in affitto, se non la prima versione della catena di montaggio umana? Poi verrà perfezionata, per carità, ma intanto si usa quel modello, pur legato ancora a vecchi paradigmi.

        Del resto le donne devono lavorare, anche la maternità surrogata è in fine un lavoro come un altro. Si forniscono bambini interi chiavi in mano, oppure pezzi di ricambio previa cannibalizzazione, come per le auto, i trattori o gli aerei.
        (Se il termine “cannibalizzazione” può rimandare a qualche recente fatto di cronaca, me ne scuso).

        Leggersi e rileggersi “Nuovo disordine mondiale”, anche se ormai stampato vent’anni or sono, fa sempre bene.

        1. vale

          @luigi

          se aggiungi il fatto che:

          http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2019/04/02/il-primo-dna-di-un-organismo-vivente-generato-da-un-computer-_f279f28a-e195-4131-a081-0f489221c10d.html

          Per la prima volta il Dna di un organismo vivente è stato interamente generato da un algoritmo: ha la forma di una molecola circolare con 680 geni artificiali, ‘riscritti’

          adesso immaginati il futuro se non si troverà il modo di controllare la scienza.

          sarete come dei…

          1. Per la precisione, si tratta ancora di annunci parziali, perché il risultato “non funziona” ancora; infatti ci dicono che dovremo aspettare la versione 3.0. Ma certamente la linea è chiara ed inquietante.

        2. Alessandro70

          Il Mondo Nuovo doveva essere una parodia delle distopie di Orwell ma dal testo trapela un certo compiacimento da parte dell’autore nel descrivere un’umanità schiava del sesso e della droga, del resto Huxley era un noto consumatore di acido lisergico. Concordo col pensare che non fu una profezia azzeccata ma, più banalmente, una versione narrativa di programmi ed idee che già circolavano in quel periodo.
          accanto al testo citato, sempre attuale, suggerisco la lettura del saggio “Tecniche di genocidio” che si trova sul sito del Centro Culturale San Giorgio.

  9. Antonio Pani

    Grazie Costanza per il tuo meraviglioso lavoro e per questo ennesimo spaccato di vita e di verità, che arriva dritto al cuore e alla mente.

    Lavoriamo e preghiamo perchè possa raggiungere il maggior numero di persone possibile.

    A rileggersi presto, con stima,

    Antonio Pani.

  10. Chiara Bellani

    Cara Costanza, chiedo a te che sei nel mondo dei media:possibile che non ci sia qualche produttore coraggioso che racconti in televisione storie come queste, che ne faccia una serie televisiva? Perché possiamo rappresentare solo storiacce truci come in “amore criminale ” e non le epopee gloriose di chi lotta per affermare e custodire la vita?

  11. Lalla

    Complimenti a questa volontaria che vuole rimanere anonima! Per quello che fa, per quello che testimonia, ma anche per come scrive! Questo articolo è bellissimo! Scritto benissimo! E quella citazione di De Andrè… [cuore] Le mando un bacio! Brava e grazie! La logica stringente della verità.

  12. Anna

    Grazie. Perché ci si renda finalmente conto che essere pro life vuol dire amare il nostro prossimo, vuol dire voler proteggere non solo il figlio, ma anche la madre, vuol dire essere dalla parte dei più deboli, vuol dire seguire S. Giovanni Paolo II. E non solo lui. Vuol dire mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù.
    Grazie, Costanza!

    Ci alzeremo in piedi ogni volta che
    la vita umana viene minacciata…
    Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita
    viene attaccata prima della nascita
    Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha
    l’autorità di distruggere la vita non nata…
    Ci alzeremo quando un bambino viene visto
    come un peso
    o solo come un mezzo per soddisfare un’emozione
    e grideremo che ogni bambino
    è un dono unico e irripetibile di Dio…

  13. Pingback: Lucia, Marta e Sara stavano per abortire. Ma qualche “irrispettoso” le ha aiutate a scegliere davvero

  14. Leonardo

    Il problema è sempre lo stesso, ossia che il femminismo non prevede la libera scelta della donna, ma l’imposizione di un modello ben preciso. La donna dovrebbe poter scegliere se preferisce lavorare o stare accanto ai figli… ma se sceglie la seconda opzione è succube del marito oppure un’invasata cattolica dell’ultradestra.
    Il discorso per l’aborto è lo stesso, sulla carta è una scelta dolorosissima, ma nella pratica, se qualcuno si azzarda a tentare di dare un aiuto per evitare alla donna questa scelta (o, peggio ancora, ad invocarlo) è un bigotto residuato patriarcale che tenta di impedire alla donna di scegliere “liberamente”

    1. vale

      @leonardp

      Il problema è sempre lo stesso, ossia che il femminismo non prevede la libera scelta della donna, ma l’imposizione di un modello ben preciso.

      e siccome non ci si vuol far mancare nulla:
      http://www.lanuovabq.it/it/stampa-militante-ci-risiamo-contro-la-famiglia

      Al Festival del Giornalismo di Perugia è previsto un incontro dal titolo Ritorno al passato:
      l’attacco globale alle donne, ai diritti, alle conquiste sociali.

      Preso di mira ancora il Congresso di Verona con la solita retorica anticattolica e anti famiglia. In cattedra anche “campioni” del calibro di Michela Murgia e Luxuria.

  15. Cara Costanza,

    mi è venuto da ridere quando ho letto il commento di Laura Boldrini all’immagine di gomma di un feto di 3 mesi, ed ho subito pensato: guarda che ipocritona, parla di rispetto per le donne che abortiscono e in realtà ha paura che l’immagine de qua le induca a non abortire.
    Non è un caso che il 70% dei medici in Italia sono obiettori di coscienza in relazione alla 194, e quando qualcuno lo fa notare a certe persone (Arcobaleno & Co) queste dicono che è un problema tale massiccia presenza, senza riflettere né voler riconoscere che c’è un motivo ben preciso per la posizione dei medici, ed è il sapere che si va ad uccidere la vita umana; ma no, è un ‘grumo di sangue’, donne, niente paura!!
    angelo di marzo
    docente universitario

  16. Salvatore Rugolo

    È una benedizione e un cardiotonico sapere che c’è ancora gente capace di umanità e raziocinio. Lavorando come insegnante (di scienze) in un liceo, mi trovo spesso in trincea contro aborto e altre amenità simili. Cerco di piantare qualche semino in cuori superficiali, ideologizzati e pieni di slogan allucinanti. Spessissimo devo fronteggiare le bordate di colleghe (quasi tutte donne) che reagiscono con violenza quando sentono parlare contro l’aborto, l’eutanasia o, ad esempio, a favore del Papa. Che sostengono che i preti (tutti!) sono pedofili. Io conosco e stimo centinaia di santi sacerdoti. Nessuno pedofilo. Magari qualcuno minacciato, per ottenere denaro, di venire accusato di pedofilia.
    Davvero la corrente spinge verso il precipizio e andare contro è dura. Quelli che ci esponiamo siamo pochissimi. Quindi è bello leggere chi ha gli stessi principi e il coraggio di annunciarli. Grazie.

  17. giandreoli

    Mi guardo la mano callosa di 70enne lavoratore edile: mano della mia persona, soggetto di diritti inalienabili, primo fra tutti il diritto alla vita. E’ la stessa mia mano che 40enne, sollevava i pesi, sempre mia. Stessi diritti anche allora, compreso il diritto alla vita. Mano che 20enne scriveva agile all’innamorata, che a 6 anni incerta scarabocchiava, a tre mesi si aggrappava al seno della mamma. Stessa mia mano, stessa persona, stessi diritti. Mano alla quale, sempre io, nel grembo di mamma, succhiavo il pollice. Stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Mano che, concepito, insieme a me, era già programmata quale mia mano, unica e irripetibile nell’umanità come me, con scritti nella sua carne i nomi incancellabili di papà e mamma. Era già la mia mano. Già allora ero io, con la mia mano di oggi, la mia vita di oggi, i miei diritti di oggi, il mio diritto alla vita di oggi. Concepito, chiedevo solo che mi si rispettassero i tempi di crescita, anch’essi mio diritto, e mi si accogliesse con gioia e premura nella mia famiglia e nella grande famiglia umana di cui già facevo parte. Conclusione? Il concepito è persona. E’ già “Uno di noi”. P.S. A chi quel feto suggerisce una mostruosità, pensi di esserlo stato (a) pure lui (lei) per nove mesi e di essere stato lasciato vivere…

  18. In definitiva per la Boldrini “occhio non vede cuore non duole!” (SIC!)

    Belle le storie riportate nell’articolo. Triste pensare che la maggioranza di storie simili, non abbiano lo stesso epilogo e nella stragrande maggiornaza solo perché nessuno si fa CONCRETAMENTE prossimo a queste donne.

    1. In definitiva per la Boldrini “occhio non vede cuore non duole!” (SIC!)

      Come i tedeschi che sostenevano il nazismo e non sapevano / non volevano sapere dei campi di sterminio (dei quali abbiamo visto, giustamente, abbondanti foto e vorrei vedere come reagirebbero lor signori se qualcuno sostenesse che vanno censurate perché “fanno schifo”). Solo che i tedeschi dell’epoca qualche lieve attenuante ce l’avevano perché le notizie e le foto non giravano certo con la facilità con cui girano oggi. Oggi non esistono giustificazioni.

      PS Negli USA sta circolando un nuovo film che mostra gli orrori dell’aborto, “Unplanned”, basato sulla storia vera di una dipendente di Planned Parenthood poi pentita:

      http://www.lanuovabq.it/it/unplanned-sfida-la-censura-e-mostra-lorrore-dellaborto

      Inutile dire che lor signori stanno cercando di boicottarlo. Già chi l’ha girato ha dovuto operare di nascosto; ora grandi star di Hollywood hanno minacciato di boicottare interi stati che osino metterlo in programmazione (non so se vi rendete conto). Nonostante tutto, in pochi giorni è già arrivato al 4° posto in classifica e persino certi pro-choice ne hanno fatto recensioni “riflessive”.

      Se ho capito bene, arriverà anche in Italia, dunque prepariamoci al combattimento. Va a finire che – una tantum – andrò al cinema pure io…

  19. Gianfranco Falcone

    Marco Gesi, vero è che altro sono le leggi dello Stato, altro sono i Comandamenti di Dio. Mi va bene che l’adulterio sia peccato ma non reato. Talvolta è vero anche il contrario. Costruire una casa nella mia campagna più grande di quanto permetta l’indice di edificabilità non è peccato ma è reato. Il principio che dovrebbe guidare la promulgazione delle leggi in uno Stato laico è il diritto e non la morale. Ma non le sembra che consentire l’aborto (e oggi siamo molto oltre al consentire) leda gravemente il più elementare dei diritti di una persona (perchè di questo si tratta) cioè quello alla vita?
    Per il resto concordo che il feto di gomma non sia il massimo del buon gusto (ma soltanto relativamente a questo aspetto).

  20. Marta

    Giusto qualche giorno fa mio figlio mi ha detto: “mamma, anche a te i dottori hanno chiesto se volevi uccidermi, quando ero nella tua pancia?” Nonostante la risposta fosse no, questa domanda mi ha scosso, mi ha fatto prendere coscienza del fatto che io amo mio figlio in modo incondizionato e che tutti desideriamo essere amati di un amore onnicomprensivo, che abbraccia le debolezze, non le rifiuta. Che ama anche se non si è perfetti, o meglio se non si corrisponde a una certa idea di perfezione. D’altra parte se un figlio si ammala (fuori dalla pancia) un genitore non fa di tutto per curarlo e stargli vicino? Dentro o fuori dalla pancia non cambia la sostanza, si tratta sempre di una vita.

  21. Elisabetta Genovese

    Buongiorno, volevo riportare il link ad un video pubblicato da circa 30 minuti sul profilo instagram di Fedez (Federico Lucia) dichiarante le proprie opinioni in merito al congresso sulla famiglia tenutosi a Verona nei giorni scorsi. Ecco qui https://www.instagram.com/p/Bv1HtcUFwXs/ Non ho alcuna pretesa, tra i miei contatti cerco di motivare e battagliare oltreché studiare quanto può supportare la famiglia e chi vive le difficoltà di identità sessuale; ritengo però che ci siano molti, tra i seguaci del cantante sopracitato, che non abbiano strumenti necessari per attivare il cervello e difendersi dall’obnubilamento delle volontà proprie e profonde (che è poi una abilità demoniaca).  Ecco magari se le fosse possibile aiutare queste persone replicando con un articolo alla tesi proposta provocatoriamente dall’ influencer potrei contraccambiare diffondendone i contenuti (cosa che già faccio), e pregando per lei. Grazie moltissime Elisabetta Genovese (28 anni, Milano)

  22. E tanto per restare in tema chiedo preghiere per una ragazza che non conosco, ma di cui so per amicizie comuni, che domani compirà un aborto, neppure apparentemente per gravi motivi simili a quelli qui raccontati, ma semplicemente perché le famose “leggi dello Stato” lo consentono accusando “circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito.

    Che il Signore possa toccarle il cuore e ispirare qualcuno ad aiutarla nel NON portare a termine questa sua (terribile) decisione.

      1. @Rosa non ho ben capito la domanda…

        Cmq *per* queste cose si prega chi il Signore ci ispira, dal Padreterno a Maria certamente, a qualche Santo in particolare cui siamo devoti o che sappiamo per vicende storiche su un problema simile può intercedere efficacemente (naturalmente il problema non è quale santo sia “meglio”…).

        Se dobbiamo pregare “contro”, preghiamo contro i sofismi del demonio e la mentalità mondana che questi sofismi avvallano.

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