9 pensieri su “I miei eroi

  1. Matteo

    Dall’Ufficio delle Letture di oggi, domenica 7 maggio 2017:

    Dalle «Omelie sui vangeli» di san Gregorio Magno papa

    «Io sono il buon Pastore; conosco le mie pecore», cioè le amo, «e le mie pecore conoscono me» (Gv 10, 14). Come a dire apertamente: corrispondono all’amore di chi le ama. La conoscenza precede sempre l’amore della verità.
    Domandatevi, fratelli carissimi, se siete pecore del Signore, se lo conoscete, se conoscete il lume della verità. Parlo non solo della conoscenza della fede, ma anche di quella dell’amore; non del solo credere, ma anche dell’operare. L’evangelista Giovanni, infatti, spiega: «Chi dice: Conosco Dio, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo» (1 Gv 2, 4).
    Perciò in questo stesso passo il Signore subito soggiunge: «Come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e offro la vita per le pecore» (Gv 10, 15). Come se dicesse esplicitamente: da questo risulta che io conosco il Padre e sono conosciuto dal Padre, perché offro la mia vita per le mie pecore; cioè io dimostro in quale misura amo il Padre dall’amore con cui muoio per le pecore.(…)

  2. Elena Visentin

    Cara Costanza,
    ti ho ascoltata giovedì sera scorso nella chiesa di Poggio Grande, poi ti avrei voluta salutare personalmente ma non ti ho voluta disturbare, eri contornata di tante persone e non volevo essere di disturbo. Ti volevo dare un umile mazzolino di fiori del mio giardino per ringraziarti della tua bella testimoniana ed in cui da mamma, moglie, lavoratrice e pazza inside mi rispecchia molto.
    Quel mazzino l’ho poi messo davanti alla Madonna per conto mio e tuo, so che sia io che tu ne abbiamo bisogno…
    Ti abbraccio
    Elena Visentin
    da Castel Guelfo di Bologna

  3. Alessandro

    @Beatrice

    scusa l’OT, sono di fretta ma ho letto questo tuo frammento di commento sull’altro post

    https://costanzamiriano.com/2017/05/01/buon-compleanno-giovannino/#comment-127590

    “Ho fallito in tutto ciò che ho fatto, nel lavoro come in amore, la mia vita è fatta di macerie” ecc.

    e desideravo dirti una parola di solidarietà e di vicinanza.

    Permettimi fraternamente di ricordarti che, per quanto la propria vita sia tribolata dal dolore e dalle prove e sembri un cimitero di sconfitte ed errori, il meglio deve ancora venire, Dio ama ciascuno di noi di un amore perfetto e a chi gli rimane amico assicura il centuplo quaggiù e la felicità incomparabile ed eterna… anche quando sembra tutto tenebra non siamo sconfitti se stiamo con Lui, perché “chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
    Proprio come sta scritto: “Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello.”
    Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.
    Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm 8, 35-39)

    Coraggio!

    1. Sottoscrivo Alessandro e mi permetto aggiungere:

      2Corinzi 12,9

      Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.

    2. Beatrice

      Un sentito grazie ad Alessandro e a Bariom per le belle parole di incoraggiamento. Comunque non preoccupatevi: io sto bene. Non vorrei aver dato l’impressione di essere disperata perché non lo sono, lo dico davvero! Sicuramente ci sono tantissime persone che soffrono molto più di me. Quando l’anno scorso nel periodo di Quaresima ho vissuto una grande delusione amorosa, durante una messa il prete si mise a chiedere preghiere per un bambino di tre anni che stava molto male. La cosa mi colpì parecchio perché il bambino in questione si chiamava come l’uomo che mi aveva fatto soffrire. Ho pensato fosse un segno, ho pensato che quando c’è un bambino di tre anni che lotta tra la vita e la morte ogni altra sofferenza, compresa la mia, spariscono al confronto. Tra l’altro certi fallimenti nel lavoro sono stati un vero e proprio bagno di umiltà che non mi ha fatto che bene, mentre alcuni fallimenti in amore mi hanno fatta maturare, sono state esperienze di vita che mi hanno permesso di ampliare la conoscenza su me stessa e sul mondo. Poi adesso ho messo in campo un bel po’ di Santi a cui chiedere Grazie per cambiare la mia vita, quindi sono totalmente fiduciosa! Naturalmente so che devo mettermi in azione anch’io e non aspettare inerte che la soluzione piovi dal Cielo senza che io faccia nulla! Adesso ho intrapreso un nuovo progetto in cui credo molto che mi sta tenendo parecchio impegnata. Tra l’altro l’ispirazione per questo progetto è nata dopo aver pregato coi miei genitori San Giuseppe, quindi ho come la sensazione che tutto alla fine andrà bene!

      1. Mai pensato tu fossi disperata… 😉

        Per l’uomo “giusto”, un consiglio: insisti a chiederlo a Dio (sicuramente lo fai) e non prendere iniziative. Lascia fare a Lui, vedrai che non resterai delusa (sempre che per il Matrimonio passi al tua fecondità).

        Per le mie due moglie (la prima salita al Padre anni fa) così ho fatto e non posso proprio lamentarmi… anzi, sono per me motivo di benedizione.

        1. Beatrice

          Grazie, Bariom, per i consigli. In effetti quando ho parlato di mettermi in azione mi riferivo al lavoro. In amore non mi sono mai sognata di prendere io l’iniziativa, sono una all’antica, mi piace che sia l’uomo a corteggiare e non il contrario. Certo, io sto chiedendo a Dio la Grazia di trovare l’uomo giusto da tanti anni ormai, ho anche creduto di essere stata da Lui esaudita a un certo punto, ma mi sono sbagliata. Comunque qualsiasi cosa mi riserverà il futuro l’accetterò, io rimango attaccata a Gesù e vada come vada so che comunque non sarò mai sola.

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