20 pensieri su “Se il romanziere erotico vuole proibire la pornografia

  1. enrico venturoli

    Ci sarebbe da distinguere fra erotismo e pornografia, fra poesia (che c’è anche nell’eros) e volgarità, fra sublime (anche l’orgasmo è una vetta) e banale, prosaico.

      1. Antonio Spinola

        “Quando distinguiamo fra ciò che è erotico e ciò che è pornografico, in realtà distinguiamo fra due tipi di interesse: l’interesse per la persona incarnata e l’interesse per il corpo – e, nel senso che intendo io, questi sono interessi incompatibili. Il desiderio normale è un’emozione interpersonale. Il suo scopo è un libero abbandono dell’uno nei confronti dell’altro che comporta un’unità fra due individui, fra un tu e un io – attraverso i nostri corpi, ma non meramente in quanto corpi. Il desiderio normale è una risposta fra due persone, una risposta che cerca l’individualità che conferisce. Gli oggetti possono essere sostituiti gli uni con gli altri, i soggetti no. […] La pornografia, come la schiavitù, è la negazione del soggetto umano, un modo di negare l’esigenza morale secondo cui gli esseri liberi devono trattarsi reciprocamente come un fine in se.”

        Roger Scruton – “La bellezza” (2009)
        Da leggere e rileggere.

    1. Fabrizio Giudici

      Alessandro tempo fa citò, a proposito della purezza, una santa morta adolescente, di cui purtroppo non ricordo il nome. Forse sarebbe il caso di ri-citarla.

      1. Potrebbe essere Sant’Agata…

        Nacque nei primi decenni del III secolo a Catania in una ricca e nobile famiglia di fede cristiana. Verso i 15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta e le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il proconsole di Catania Quinziano, ebbe l’occasione di vederla, se ne invaghì, e in forza dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, l’accusò di vilipendio della religione di Stato, quindi ordinò che la portassero al Palazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato. Furioso, l’uomo imbastì un processo contro di lei. Interrogata e torturata Agata resisteva nella sua fede: Quinziano al colmo del furore le fece anche strappare o tagliare i seni con enormi tenaglie. Ma la giovane, dopo una visione, fu guarita. Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forte terremoto evitò l’esecuzione. Il proconsole fece togliere Agata dalla brace e la fece riportare agonizzante in cella, dove morì qualche ora dopo. Era il 251.

        http://www.santiebeati.it/dettaglio/22650

      2. Beatrice

        Se non ricordo male la santa citata da Alessandro a proposito della virtù della purezza era Chiara Luce Badano.

          1. Beatrice

            @Bariom
            Ho usato il termine “santa” per far capire che stavo rispondendo a Fabrizio, però hai ragione: Chiara Luce Badano per ora è solo beata. Comunque era proprio lei la persona citata in un vecchio commento da Alessandro quale esempio di ragazza da imitare anche per la virtù della purezza.
            Riporto le testuali parole di Alessandro:

            «A proposito di pudore, castità (anche del linguaggio), rispetto umano e costumi da bagno…
            Così si regolava la beata Chiara Badano (1971-1990)
            “Nella biografia tracciata su di lei da Mariagrazia Magrini : “DI LUCE IN LUCE – UN SI’ A GESU’. CHIARA BADANO” (Ed. San Paolo) si legge tra l’altro:
            “In questi mesi faccio molta fatica a non dire parolacce e anche la tv spesso mi tenta, con film non proprio belli. Ogni volta chiedo un aiuto speciale a Gesù per farcela…
            Il suo comportamento è improntato a naturalezza: sta volentieri in compagnia… però non viene mai a compromessi quanto a serietà morale ed è risoluta nel respingere ogni eccesso di confidenze.
            Se la sua fedeltà alla visione cristiana della purezza non è condivisa da alcune compagne, non modifica la propria convinzione. Le affermazioni di una di esse fanno riflettere: “Nelle parole, Chiara non si lasciava andare ad espressioni contrarie alla castità o alla semplice buona educazione… Lei ne era molto convinta e sosteneva con forza la necessità che una ragazza difendesse la propria integrità”.
            E’ poi talmente motivata nell’orientamento di vita che riesce a mantenere una piena padronanza della propria affettività e, se si dà il caso, ha la forza di porre fine a un legame inopportuno.
            Di gusto fine, amante del bello, sa rinunciare fin da ragazzina a quanto nell’abbigliamento può esserle mezzo di provocazione, giungendo a rifiutare la minigonna che tanto l’attirava o a scegliere un costume da bagno intero, ‘olimpionico’, e non i due pezzi, così di moda.
            Ulteriore prova: il suo rifiuto durante le gite scolastiche ad accettare giochi “stupidi” nelle camere.”»
            http://www.gesuconfidointe.org/public/Chiara_Badano.pdf

            Il commento di Alessandro si può trovare qui: https://costanzamiriano.com/2016/09/15/e-insegnando-la-bellezza-che-si-impara-ad-amare/#comment-117110

              1. Beatrice

                @Alessandro
                La prima volta che sentii parlare di Chiara Luce Badano fu guardando in tv un documentario su di lei realizzato da Paolo Brosio. Lo vidi in un momento particolarmente delicato della mia vita ed ebbe un effetto benefico sulla mia persona. Da quel momento quella ragazzina straordinaria mi è rimasta nel cuore, per questo mi ricordavo del tuo commento su di lei, perché sono particolarmente affezionata alla sua figura e scoprire cose nuove sulla sua vita mi fa sempre piacere.

                1. Alessandro

                  Sì, grazie Beatrice.

                  A me è cara in particolare perché ha/aveva pochi anni più di me ed è vissuta non lontano da dove sono vissuto io.
                  Anche lei della generazione dei Settanta.

                  La generazione di noi quarantenni. Quelli che si sono trovati loro malgrado in un’Italia con divorzio e aborto legali. La generazione nata e cresciuta con Giovanni Paolo II e al contempo provata da una secolarizzazione ubiquitaria, permeante.
                  Che ne è di noi? Che ne è dei miei compagni di scuola? Qualcuno (pochi) sposato felicemente, con figli. Tanti conviventi, separati, divorziati, soli saltuariamente accompagnati o scompagnati.
                  A Messa pochi, noi quarantenni. Perché ci siamo vergognati di Dio e della Chiesa? Che abbiamo ottenuto quando l’abbiamo fatto?
                  Non siamo più giovani, no. Siamo la generazione degli eternamente “giovani adulti”, ma niente scuse, non prendiamoci in giro: almeno qualche capello bianco ce l’abbiamo tutti, l’età della ragione ce l’abbiamo da un pezzo. Siamo responsabili delle nostre infingardaggini.
                  La coetanea Chiara Badano a noi quarantenni dice che un’altra via è possibile. Che non abbiamo sbagliato tutti tutto. Che tutto è recuperabile, redimibile. Ancora. Incredibilmente. Se ce l’ha fatta lei, la nostra compagna di scuola, allora si può ancora raddrizzare la baracca.
                  Ecco perché mi è particolarmente cara questa Beata della timidezza e dell’ardimento, dell’ardore e della purezza, del dolore e della letizia.

                  1. Fabrizio Giudici

                    “La coetanea Chiara Badano a noi quarantenni dice che un’altra via è possibile.”

                    Ecco, è proprio il motivo per cui mi è venuta in mente lei e non altre. Perché è una beata della “modernità” e alla fine dimostra che non è cambiato niente, e che si diventa santi sempre nello stesso modo.

  2. fra' Centanni

    Una domanda: chi di voi ha figli, si pone il problema della pornografia? Si preoccupa di difenderli? C’è consapevolezza del fatto che già a sette/otto anni sono ad alto rischio di contaminazione?

    1. exdemocristianononpentito

      Eh! caro fra’ centanni, la pornografia c’è sempre stata (basta andare a Pompei o in un museo dove si trova una raccolta di ceramiche antiche), ma il fatto è che ora non c’è solo la stampa, com’era per noi, ma c’è sopratutto internet.

      E purtroppo i giovanissimi “sanno andare sul PC” molto meglio di noi che abbiamo imparato a farlo quando non eravamo più bambini e la loro capacità di aggirare i limiti che noi possiamo porgli è superiore alla nostra di porli tali limiti…….

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