Ortoprassi e ortodossia

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«Circolano dei facili slogans. Secondo uno di questi, ciò che oggi conta sarebbe solo l’ortoprassi, cioè il “comportarsi bene”, l’“amare il prossimo”. Sarebbe invece secondaria, se non alienante, la preoccupazione per l’ortodossia e, cioè, il “credere in modo giusto”, secondo il senso vero della Scrittura letta all’interno della Tradizione viva della Chiesa.
Slogan facile perché superficiale: infatti i contenuti dell’ortoprassi, dell’amore per il prossimo, non cambiano forse radicalmente a seconda dei modi di intendere l’ortodossia?
Per trarre un esempio attuale dal tema scottante del Terzo Mondo e dell’America Latina: qual è la giusta prassi per soccorrere i poveri in modo davvero cristiano e dunque efficace? La scelta di una retta azione non presuppone forse un retto pensiero, non rinvia forse alla ricerca di una ortodossia?»

Dal libro “Rapporto sulla Fede”, Vittorio Messori intervista il Card. Joseph Ratzinger – 1985. Capitolo 1

33 pensieri su “Ortoprassi e ortodossia

  1. Divus Thomas 1976

    Con la consueta lucidità già 30 anni fa Ratzinger coglieva il punto centrale della crisi della fede cattolica. In fondo si tratta di uno degli assi portanti della modernità, all’origine di tutti i suoi sciagurati errori: il primato della prassi sulla teoria, dell’azione sulla contemplazione. L’impianto teologico-filosofico tipico di Aristotele e di San Tommaso d’Aquino (potenza/atto, materia/forma, Primo Motore ecc) è considerato ormai superato, non più adatto per l'”uomo nuovo” della Modernità.
    Ecco che concetti come dottrina e dogma risultano indigesti anche al credente, che non solo li considera inutili (in qunto sostanzialmente “invenzioni” dell’uomo e del suo tempo, quindi non assoluti di derivazione divina) ma persino dannosi, perché “divisivi” e di ostacolo al “dialogo”. Dialogo che spesso non è visto come mezzo per la conversione del prossimo a Cristo, ma come fine in sé stesso (si argomenta che le religioni in fondo prodotti dello sviluppo storico umano, ciò che conta è la vita ed i comportamenti pratici delle persone, l’ortoprassi appunto).

  2. bri

    perfetto

    Ora se qualcuno volesse trovare queste parole indirizzabili in qualche modo a Papa Francesco spieghi prima perchè è giusto ignorare i suoi rimandi alla coscienza ben formata

  3. L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
    Brano di un libro, “Rapporto sulla fede”, comprato dal sottoscritto quando è uscito, nel 1985, letto in treno (in quel periodo lavoravo facendo il pendolare con Firenze) che dice una chiara verità: ortodossia, ovvero la conformità della fede alla Scrittura, alla Verita rivelata di Dio, ed ortoprassi, ovvero un comportamento corretto verso il nostro prossimo, o vanno insieme o non vanno. Non vanno nel senso che l’Ortodossia diventa fondamentalismo cieco, e l’Ortoprassi diventa carità pelosa, fasulla, e finisce con il far del male al prossimo.

  4. rosa

    Lo conoscevo già! Già letto!
    Ogni tanto qualcosa di buono la faccio anch’io!
    Ps. No si può sperare in una reincarnazione?
    Una eccezione?
    Così tanto per aver un pò di fiducia nel domani…..

  5. vale

    http://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/04/21/papa-francesco-amoris-laetitia-leggere-esortazione-matrimonio-e-capire-che-forse-la-civilta-cristiana-finita___1-v-141010-rubriche_c848.htm

    Al direttore – Dopo aver riflettuto sulla esortazione “Amoris laetitia” di Papa Francesco, mi sono domandato se questo documento non si fondi sulla certezza che la civiltà cristiana sia realmente finita, crollata.

    Se fosse vero, si capirebbe perché l’esortazione lascia indirettamente intendere che le leggi morali e i sacramenti debbano esser adattati alla realtà praticata secondo le culture vissute e non secondo ideali di riferimento cui eravamo abituati.
    Ma la morale cattolica sul matrimonio si può fondare su una condotta di fatto, sociologicamente adottata, se questa contraddice il piano di Dio sul matrimonio e sul Suo disegno di salvezza?

    Ma in più, poiché l’esortazione invita i ministri di Dio (vescovi e sacerdoti) ad amministrare sacramenti, considerabili da alcuni “contro coscienza”, si lascerà loro almeno il diritto alla obiezione di coscienza, come per i medici verso l’aborto?

    ettore gotti tedeschi

    …a lasciar perplessi è,semmai, la piena adesione di Bergoglio al concetto di integrazione… così come promosso dal pensiero unico multiculturalista.

    a lesbo disse: “perdonate la chiusura e l’indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede.

    è il principio di integrazione a senso unico: siamo noi ,gli ospitanto, a dover adattare la nostra vita,addirittura la nostra mentalità e quindi cultura, regole e,domani, anche legge, a quella degli ospitati….avrebbe dovuto dire ai cari migranti come effettivamente stanno le cose:quello nostro non è timore di islamizzarci: è rifiuto.

    “i migranti,un dono troppo caro” di p.granzotto ” il giornale di oggi pag.38.

    1. Bri

      @vale

      io non so perchè mi ci ficco sempre dentro però … sarò mica l’unico cui

      “perdonate la chiusura e l’indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede.”

      NON sembri necessariamente associabile ad un fantomatico

      “principio di integrazione a senso unico”

      ?

  6. Pingback: Ludwig

  7. Emilio

    A mio modesto avviso, non si fa un buon servizio a sua santità Joseph Ratzinger se si presentano piccoli estratti incompleti di libri molto più ampi che, peraltro, non esauriscono il ricco pensiero teologico ed esegetico del papa emerito. Così facendo si rischia di trasmettere il messaggio che Ratzinger non condivida più di uno dei pensieri di Gesù riportato nei Vangeli.
    Questo, ad esempio:

    “I farisei e alcuni maestri della legge venuti da Gerusalemme si radunarono attorno a Gesù. Essi notarono che alcuni dei suoi discepoli mangiavano con mani impure, cioè senza averle lavate secondo l’uso religioso. Bisogna sapere che i farisei e in genere tutti gli Ebrei rispettano la tradizione degli antichi: così, non mangiano se prima non hanno fatto il rito di purificarsi le mani; e anche quando tornano dal mercato, non mangiano se non si sono purificati. Ci sono anche molte altre cose che essi hanno imparato a osservare: ad esempio, purificano i bicchieri, le stoviglie, i recipienti di rame e i letti. I farisei e i maestri della legge, dunque, chiesero a Gesù: – Perché i tuoi discepoli non ubbidiscono alla tradizione religiosa dei nostri padri e mangiano con mani impure?Gesù rispose loro: Il profeta Isaia aveva ragione quando parlava di voi. Voi siete degli ipocriti, come è scritto nel suo libro: Questo popolo – dice il Signore – mi onora a parole, ma il suo cuore è molto lontano da me. Il modo con cui mi onorano non ha valore perché insegnano come dottrina di Dio comandamenti che son fatti da uomini. Voi lasciate da parte i comandamenti di Dio per poter conservare la tradizione degli uomini. Poi Gesù aggiunse: “Siete molto abili quando volete mettere da parte i comandamenti di Dio per difendere la vostra tradizione”.”Per esempio, Mosè ha detto: Onora tuo padre e tua madre, e poi: Chi parla male di suo padre o di sua madre deve essere condannato a morte. Voi invece insegnate che uno non ha più il dovere di aiutare suo padre e sua madre, se dice loro che sono korbàn, cioè doni offerti a Dio, quei beni che doveva usare per loro. “Così, per mezzo della tradizione che voi insegnate, fate diventare inutile la parola di Dio. E cose come queste ne fate molte”.Poi Gesù chiamò di nuovo la folla e disse: “Ascoltatemi tutti e cercate di capire! Niente di ciò che entra nell’uomo dall’esterno può farlo diventare impuro. Piuttosto, è ciò che esce dal cuore che può rendere impuro un uomo”.

    1. Vanni

      @Enrico

      Credo che questo rischio lo veda solo lei e che la citazione evangelica per argomentarlo sia ultrainappropriata.
      Ma su una cosa mi trova d’accordo: il suo è veramente un “modesto avviso”.

    2. Divus Thomas 1976

      È sicuramente vero che leggendo solamente pochi passi di un’opera ci si può formare un’idea errata del contenuto e del senso complessivo della stessa.
      Ciò vale innanzi tutto proprio per la Sacra Scrittura.
      Si potrebbe rispondere al suo msg ad esempio con la citazione di Mt 5, 17-19:

      “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
      Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

  8. vale

    non sono d’accordo con quanto detto da divus e emilio.

    se è vero che citazioni parziali possono indurre in errore nel giudicare il pensiero di una persona
    ( vedere il tanto abusato “chi sono io per giudicare” che senza il resto del discorso di Papa Francesco viene inteso esattamente al contrario), in questo caso il pensiero di Ratzinger è compiuto e chiaro.

    e mi pare si possa paragonare alla già accaduta diatriba,al principio stesso del cristianesimo, tra fede ed opere.

    Ratzinger, mi pare,evidenzia che chi ha fede ed utilizzando la ragione applica la fede alle cose umane,agisce di conseguenza. e pertanto vi è conseguenza tra retto pensiero e rette azioni.

    altro sono le buone intenzioni – delle quali ,si sa, è lastricata la via per e dell’ l’inferno- che paiono essere degli escamotages per tranquillizzare la coscienza invece di operare conseguentemente al retto pensiero informato dalla vera fede.

    a me pare evidente.

    anche senza leggere il resto dell’intervista-libro.

    1. Divus Thomas 1976

      Probabilmente il senso del mio intervento è stato frainteso, colpa mia se non sono stato più chiaro: i passaggi in questione del libro di Ratzinger sono perfettamente in accordo con il contenuto della fede cattolica, ed io li sottoscrivo al 100% (per quanto possa valere la mia opinione).
      Invece la lettura che ne fa Emilio mi sembra che ponga in contrasto dottrina e opere, dando erroneamente la precedenza a queste ultime (che invece devono essere sempre congiunte).

      1. Klaus B

        No per me era chiarissimo che parlavi in generale e non con riferimento al brano del papa emerito, in realtà tu e vale state dicendo la stessa cosa, che è giusta. Una citazione isolata è facilmente interpretabile tendenziosamente (ma non sembra proprio il caso del brano in questione). Chi è che diceva “datemi due righe della scrittura di un uomo e lo farò impiccare”? Richelieu? comunque negli ultimi tempi si usano più le intercettazioni telefoniche, ma questo è OT … 🙂

  9. 35 e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36 «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». 37 Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38 Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 39 E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

    1. Enrico

      Persone che mi pare abbiano amato il prossimo come Madre Teresa, l’ Abbé Pierre e mons. Helder Camara si alzavano prestissimo e passavano ore a pregare. I due comandamenti non si possono scollegare, chi pensa di poter amare il prossimo senza mantenere una stretta vicinanza a Dio si illude.

        1. Enrico

          Giusto, come sicuramente gli altri Papi. Gli esempi che ho portato sono di persone rispettate anche da chi non crede per la capacità di stare con gli ultimi, capacità che però viene da Dio e non da un qualche sentimento di filantropia. Ci ho messo un po’ a capirlo, quando ero più giovane pensavo non ce ne fosse bisogno. Adesso che l’ho capito, spero di riuscire prima o poi anche a farlo (alzarsi presto, quando è ancora buio, come sottolineava filosofiazzero, non mi è facile)

          1. Luigi igiul

            @Enrico
            E qui si potrebbe aprire un capitolo immenso sul tema della preghiera…
            Alzarsi presto ok, purché non debba scapitarne la giusta quantità di ore di sonno. Teresa d’Avila e Teresa di Lisieux docet…

              1. Luigi igiul

                @Bariom
                Certamente!
                Ho fatto quell’appunto solo per sottolineare che il non riuscre ad alzarsi prima non è da collegarsi necessariamente alla pigrizia. Né è scontato che alzarsi prima per pregare di più equivalga a pregare bene. Più che la quantità è importante la qualità. E anche qui, Teresa docet. Del resto lei scriveva che Dio si fa trovare anche tra le padelle e tante altre cose… 😉

                1. Luigi igiul

                  Tante altre cose è riferito a quello che diceva Teresa sulla qualità della preghiera…

  10. Marina umbra

    Filosofi azzero……vedo che tutte le preghiere per te cominciano a fare effetto….

  11. Fratelli, sorelle,

    sono certo che sapete piu’ di me come siano stati/ erano ortodossi alla Legge gli scribi e i farisei ed anche San Paolo non era da meno: eppure non avevano capito nulla, incluso gli Apostoli vissuti con Cristo stesso, ne di come leggerla ne di come viverla e metterla in pratica al punto che si resero responsabili della morte di croce di Cristo.

    Perche’ fu cosi ?

    Ognuno di noi si dia la risposta a tanto errore/i di interpretazione di leggere la Legge senza capirne il vero senso.

    Poi venne lo Spirito Santo e mise le cose a squadra dando tesimonianza alla Verita’ e ci fece tutti intelligenti al punto che e diventammo addirittura poliglotti e capaci di santificarci.

    Detto questo, non a caso Cristo perfeziono’ la Rivelazione Divina per rendere possibile all’ Uomo di Buona Volonta’ di guadagnarsi la vita’ eterna praticando un vivere nella sua Dottrina e non alla moda del Mondo.

    Da tutto questo insieme di storia, Dottrina e vita di 2000 anni della Chiesa di Cristo ne deriva che in nessun modo, e mai lo sara’, di far religione al di fuori di umilta’, ubbidienza e amanti della Parola, Tradizione e Magisterio ufficiali della Chiesa Cattolica Romana.

    L’andazzo odierno di molti ecclesiastici e fedeli del fai da te religione, morale, teologia liberale, sette dicasi carismatiche di vari colori e profumi da parte di esaltati, vita nel secolarismo del mondo a bracetto fra Dio e Mammaona sara’ sempre scandalo per la Chiesa e il Gregge e un: ” No, Tu No!, cosi’ non va”.

    ” Non chi dice Signore, Signore entra nel Regno dei Cieli ma, chi fa la Volonta’ del Padre mio che e’ nei Cieli”.

    Che sappia io/voi ci sono sempre 10 comandamenti da ubbidire in spirito e modo di vita austera e non 9 o 7 e 3/4.

    E’ pur vero che il linguaggio ecclesiastico diventa sempre piu’ complesso e molte volte di indefinita unicita’ di interpretazione: sempre un po’piu lontano dalla semplicita’ evangelica.

    Sta a noi non cadere in dimensioni di vita da pagenteria e mimica della dottrina Cristiana pensando che imitare Cristo sia una festa al Luna Park fra spettacoli e saltinbanchi.

    Cordiali saltuti a voi tutti e che lo Spirito Santo ci illumini sempre nel cammino della Verita’ viva ed eterna anche in mezzo a tanti falsi profeti e zizzania come da avviso evangelico.

    Dalla Fonte di Salvezza ci viene il monito assillante e da praticare costantemente giorno dopo giorno:

    “Vigilate/mo e pregate/mo per non cadere in tentazione”.

    Paul

  12. Paul Candiago

    Fratelli, sorelle,

    sono certo che sapete piu’ di me come siano stati/ erano ortodossi alla Legge gli scribi e i farisei ed anche San Paolo non era da meno: eppure non avevano capito nulla, incluso gli Apostoli vissuti con Cristo stesso, ne di come leggerla ne di come viverla e metterla in pratica al punto che si resero responsabili della morte di croce di Cristo.

    Perche’ fu cosi ?

    Ognuno di noi si dia la risposta a tanto errore/i di interpretazione di leggere la Legge senza capirne il vero senso.

    Poi venne lo Spirito Santo e mise le cose a squadra dando tesimonianza alla Verita’ e ci fece tutti intelligenti al punto che e diventammo addirittura poliglotti e capaci di santificarci.

    Detto questo, non a caso Cristo perfeziono’ la Rivelazione Divina per rendere possibile all’ Uomo di Buona Volonta’ di guadagnarsi la vita’ eterna praticando un vivere nella sua Dottrina e non alla moda del Mondo.

    Da tutto questo insieme di storia, Dottrina e vita di 2000 anni della Chiesa di Cristo ne deriva che in nessun modo, e mai lo sara’, di far religione al di fuori di umilta’, ubbidienza e amanti della Parola, Tradizione e Magisterio ufficiali della Chiesa Cattolica Romana.

    L’andazzo odierno di molti ecclesiastici e fedeli del fai da te religione, morale, teologia liberale, sette dicasi carismatiche di vari colori e profumi da parte di esaltati, vita nel secolarismo del mondo a bracetto fra Dio e Mammaona sara’ sempre scandalo per la Chiesa e il Gregge e un: ” No, Tu No!, cosi’ non va”.

    ” Non chi dice Signore, Signore entra nel Regno dei Cieli ma, chi fa la Volonta’ del Padre mio che e’ nei Cieli”.

    Che sappia io/voi ci sono sempre 10 comandamenti da ubbidire in spirito e modo di vita austera e non 9 o 7 e 3/4.

    E’ pur vero che il linguaggio ecclesiastico diventa sempre piu’ complesso e molte volte di indefinita unicita’ di interpretazione: sempre un po’piu lontano dalla semplicita’ evangelica.

    Sta a noi non cadere in dimensioni di vita da pagenteria e mimica della dottrina Cristiana pensando che imitare Cristo sia una festa al Luna Park fra spettacoli e saltinbanchi.

    Cordiali saltuti a voi tutti e che lo Spirito Santo ci illumini sempre nel cammino della Verita’ viva ed eterna anche in mezzo a tanti falsi profeti e zizzania come da avviso evangelico.

    Dalla Fonte di Salvezza ci viene il monito assillante e da praticare costantemente giorno dopo giorno:

    “Vigilate/mo e pregate/mo per non cadere in tentazione”.

    Paul

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