Dio o Niente: parla il cardinal Robert Sarah

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Il 24 Novembre  2015 nella chiesa di Santa Maria in Vallicella di Roma gli amici San Filippo Neri e dell’Oratorio hanno invitato il Card. Robert Sarah a presentare  il suo libro “Dio o niente”. A moderare l’incontro la Prof. Suor Alexandra Diriart. Questa è la registrazione video della parte della presentazione strettamente legata al libro.

 

29 pensieri su “Dio o Niente: parla il cardinal Robert Sarah

    1. Anonimo 69

      C’era qualche non credente o diversamente credente (con possibilità di parola) all’incontro di cui sopra o era solo una conferenza del card. Sarah, senza interlocuzioni? A69

      1. Giusi

        Che domanda cretina! Non penso chiedessero la tessera all’entrata o sottoponessero alla macchina della verità! Certo si suppone che ad una conferenza vada chi è interessato all’argomento. I liberticidi non sono ancora arrivati a molestare un Uomo di Dio in una chiesa. Per ora si limitano ad aggredire le Sentinelle che leggono pacificamente un libro o cercano di impedire conferenze non in linea con il politicamente corretto. Ma poiché al peggio non c’è mai fine non si sa mai……

        1. In compenso da quel che leggo da commenti su questo blog e altrove, spesso abbiamo conferenze/esposizioni al limite dell’esresia, in parrocchie o simili, dove se replichi ti fischiano pure o sembra che tu abbia fatto un attentato di lesa maestà…

          Scusa Giusi se ti “rubo il lavoro” 😀 😀

        2. Anonimo 69

          Che risposta inurbana e discortese! Non poteva essere un incontro ad invito? O che forse un contraddittore non è interessato all’argomento esposto in una determinata conferenza? O che forse gli uomini di Dio, a cominciare dai Padri della Chiesa non si sono fatti carico delle dispute filosofico-teologico-esegetiche? A69

            1. Giusi

              La tua domanda, oltre ad essere e a rimanere cretina è pure tendenziosa. La possibilità di parola la negano i sinistri non solo nelle loro conferenze senza interlocuzioni dove peraltro nessuno si sogna di andare a disturbarli ma lo fanno pure in casa d’altri in incontri regolarmente autorizzati. Devo ricordarti che è stato impedito più di una volta a Pansa di parlare perché ha osato infrangere il mito della Resistenza? O le difficoltà che ha incontrato la Beatificazione di Rolando Rivi perché non si poteva dire che dei criminali partigiani massacrarono un adolescente seminarista perché portava la talare? E tutt’ora si fa fatica ad intitolargli una strada mentre la si è intitolata a quel criminale di Giuliani!! Ti devo rammentare che a Benedetto XVI fu impedito di parlare all’università? Che c’è chi vorrebbe mettere Salvini o Forza Nuova fuorilegge ma nessuno si è mai sognato di proporre una cosa simile per partiti che ancora oggi non si vergognano di definirsi comunisti? O il boicottaggio da parte di ANPI e sinistra del film di Belluco sull’eccidio di Codevigo? E le aggressioni alle Sentinelle, ad Adinolfi, all’Avv. Amato al quale hanno più volte distrutto la macchina in dispregio alle più elementari libertà costituzionalmente garantite? Ti devo ricordare il colpo di stato internazionale ormai riconosciuto da osservatori non sospetti col quale hanno deposto Berlusconi nel 2011 e che ci porta a subire da allora governi non eletti graditi alla Germania e al Gruppo Bilderberg? Pertanto queste osservazioni del cavolo le vai a fare a quelli come te!

              1. Anonimo 69

                Non credo che nel salotto di M.me Recamier o in quello di M.me de Stael avresti avuto molta fortuna, ed, ho pure l’impressione che tu non faccia parte del “corpo diplomatico”. A69

                PS: Io non ho impedito di parlare a nessuno. Ed il fatto che qualche scemo abbia impedito ad altri di esprimere pareri difformi sulla resistenza o altro, non è certo colpa mia.

                Se la libertà di espressione è stata violata, non significa che si debba continuare a farlo (soprattutto da parte di chi si proclama cristiano).

                Per quanto riguarda mettere fuori legge Forza Nuova, sono contrario per ragiorni di mera opportunità politica, ma COME PRINCIPIO sarebbe una cosa giusta.

                  1. @ Giusi. Il bello è che a forza di esibire erudizione a ogni pie’ sospinto e su ogni branca dello scibile umano, animale, vegetale e minerale si rischia di prendere qualche cantonata. Madame Récamier mon oeil, per dirla come a Clermont-Ferrand 🙂

                1. “Non credo che nel salotto di M.me Recamier o in quello di M.me de Stael avresti avuto molta fortuna…”

                  Io invece non credo che la cosa turbi minimemente il sonno di Giusi 😛 😀

  1. vale

    minuto 6,20 circa:
    oramai anche nella chiesa cattolica non abbiamo più una strada dottrinale e morale sicura…

    http://press.vatican.va/content/salastampa/fr/bollettino/pubblico/2015/12/10/0976/02131.html

    Nella quinta sezione viene menzionata la spinosa questione di come comprendere il fatto che gli ebrei sono salvati senza che essi credano esplicitamente in Gesù Cristo quale Messia di Israele e Figlio di Dio. “Poiché Dio non ha mai revocato la sua alleanza con il suo popolo Israele, non possono esserci vie o approcci diversi alla salvezza di Dio… Confessare la mediazione salvifica universale e dunque anche esclusiva di Gesù Cristo fa parte del fulcro della fede cristiana tanto quanto confessare il Dio uno e unico, il Dio di Israele che, rivelandosi in Gesù Cristo” (n. 35). “Dalla confessione cristiana di un’unica via di salvezza non consegue, però, che gli ebrei sono esclusi dalla salvezza di Dio perché non credono in Gesù Cristo quale Messia di Israele e Figlio di Dio… Dio ha affidato a Israele una missione unica e non porterà a compimento il suo misterioso piano di salvezza rivolto a tutti i popoli (cfr. 1 Tm 2,4) senza coinvolgere il suo ‘figlio primogenito’ (Es 4,22)… Il fatto che gli ebrei abbiano parte alla salvezza di Dio è teologicamente fuori discussione, ma come questo sia possibile senza una confessione esplicita di Cristo è e rimane un mistero divino insondabile” (n. 36)

    .Ad un’altra tematica spinosa si riferisce la sesta sezione: quale deve essere l’atteggiamento dei cristiani sulla questione dell’evangelizzazione in relazione agli ebrei? Al riguardo, troviamo nel documento le seguenti affermazioni: “La Chiesa deve dunque comprendere l’evangelizzazione rivolta agli ebrei, che credono nell’unico Dio, in maniera diversa rispetto a quella diretta a coloro che appartengono ad altre religioni o hanno altre visioni del mondo. Ciò significa concretamente che la Chiesa cattolica non conduce né incoraggia alcuna missione istituzionale rivolta specificamente agli ebrei. Fermo restando questo rifiuto -per principio- di una missione istituzionale diretta agli ebrei, i cristiani sono chiamati a rendere testimonianza della loro fede in Gesù Cristo anche davanti agli ebrei; devono farlo però con umiltà e sensibilità, riconoscendo che gli ebrei sono portatori della Parola di Dio e tenendo presente la grande tragedia della Shoah”

    insomma: se vi è salvezza al di fuori della chiesa cattolica ha ragione il Card. sarah.

    perché sarà anche vero che la misericordia di Dio è infinita- e per chi non ha conosciuto il cristianesimo è ovvio che vi debba essere speranza di salvezza.

    ma per chi lo ha conosciuto e non lo accetta?

    Insomma : è la Via, la Verità, la Vita. è il chi vede Me vede il Padre, o vale anche altro?

    1. @vale, la tematica è molto interessante, soprattutto per me che sento gli Ebrei come “fratelli maggiori” e perché amo la loro spiritualità (con tutti i suoi limiti) e la necessità di comprenderla per meglio comprendere anche Cristo che ebreo era…

      Concordo molto con l’idea qui espressa: “Il fatto che gli ebrei abbiano parte alla salvezza di Dio è teologicamente fuori discussione, ma come questo sia possibile senza una confessione esplicita di Cristo è e rimane un mistero divino insondabile” e credo che di base dobbiamo essere disposti ad accettare questo “mistero divino insondabile”
      che può valere per gli Ebrei come per ogni altro Popolo o singolo individuo.

      Chiaro è che questo non può portare al rischioso discorso del “tutto va bene e non è necessario annunciare il Cristo..” (!)

      Certo è che Loro restano il Popolo Eletto, l’olivo su cui è stato innestato l’olivastro…
      Quanto al “ma per chi lo ha conosciuto e non lo accetta?”, bisogna credo comprendere cosa deve intendersi per “conosciuto”. Ogni Ebreo si potrebbe dire “conosce” Cristo (e anche tantissimi atei), lo conosce storicamente, lo conosce come profeta, lo conosce anche per ciò che sa il Cristiano riconosce in Lui, ma se questa fosse la conoscenza sufficiente, ben pochi si salverebbero.
      Credo che la conoscenza che si intende sia quella che, se mi si consente un parallelo ardito, rimanda ad esempio alla “conosciuta/o biblicamente” che si usa per l’uomo e la donna 😉 insomma intendo l’intima comunione, quella per cui non puoi più affermare che l’altro non si sia interamente donato e rivelato a te e di conseguenza, parlando del Cristo, il rifiuto si configura come un rifiuto totale e come il famoso peccato contro lo Spirito, contro la Verità rivelata.

      Non tutti conoscono quanti sono i segni conteporanei che mostrano un grande avvicinamento degli Ebrei alla visione cristiana e soprattutto a Cristiani stessi, così come bisogna solo sperare e operare perché vengano invece superati pregiudizi e antiquate concezioni che tutt’ora sopravvivono.
      Poi esistono e difficilmente saranno del tutto cancellati, estremismi da ambo le parti, ma è certo che la conversione degli Ebrei, la caduta del velo* sarà un segno fondamentale della Fine dei Tempi.
      *(« Ma le loro menti furono accecate; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura dell’Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato. Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore; 16 ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto.») 2Cor 3, 14-16

  2. Su qualunque ragionamento poi penso possa valere la spendida parola di San Paolo che mi piace riportare qui per intero:

    Romani 11

    1 Io domando dunque: Dio avrebbe forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch’io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. 2 Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio. O non sapete forse ciò che dice la Scrittura, nel passo in cui Elia ricorre a Dio contro Israele?
    3 Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno rovesciato i tuoi altari e io sono rimasto solo e ora vogliono la mia vita.
    4 Cosa gli risponde però la voce divina? Mi sono riservato settemila uomini, quelli che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal.
    5 Così anche al presente c’è un resto, conforme a un’elezione per grazia. 6 E se lo è per grazia, non lo è per le opere; altrimenti la grazia non sarebbe più grazia.
    7 Che dire dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava; lo hanno ottenuto invece gli eletti; gli altri sono stati induriti, 8 come sta scritto: Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchi per non sentire, fino al giorno d’oggi.
    9 E Davide dice: Diventi la loro mensa un laccio, un tranello e un inciampo e serva loro di giusto castigo!
    10 Siano oscurati i loro occhi sì da non vedere, e fa’ loro curvare la schiena per sempre!
    11 Ora io domando: Forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta ai pagani, per suscitare la loro gelosia. 12 Se pertanto la loro caduta è stata ricchezza del mondo e il loro fallimento ricchezza dei pagani, che cosa non sarà la loro partecipazione totale!
    13 Pertanto, ecco che cosa dico a voi, Gentili: come apostolo dei Gentili, io faccio onore al mio ministero, 14 nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. 15 Se infatti il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potrà mai essere la loro riammissione, se non una risurrezione dai morti?
    16 Se le primizie sono sante, lo sarà anche tutta la pasta; se è santa la radice, lo saranno anche i rami. 17 Se però alcuni rami sono stati tagliati e tu, essendo oleastro, sei stato innestato al loro posto, diventando così partecipe della radice e della linfa dell’olivo, 18 non menar tanto vanto contro i rami! Se ti vuoi proprio vantare, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te.
    19 Dirai certamente: Ma i rami sono stati tagliati perché vi fossi innestato io! 20 Bene; essi però sono stati tagliati a causa dell’infedeltà, mentre tu resti lì in ragione della fede. Non montare dunque in superbia, ma temi! 21 Se infatti Dio non ha risparmiato quelli che erano rami naturali, tanto meno risparmierà te!
    22 Considera dunque la bontà e la severità di Dio: severità verso quelli che sono caduti; bontà di Dio invece verso di te, a condizione però che tu sia fedele a questa bontà. Altrimenti anche tu verrai reciso. 23 Quanto a loro, se non persevereranno nell’infedeltà, saranno anch’essi innestati; Dio infatti ha la potenza di innestarli di nuovo! 24 Se tu infatti sei stato reciso dall’oleastro che eri secondo la tua natura e contro natura sei stato innestato su un olivo buono, quanto più essi, che sono della medesima natura, potranno venire di nuovo innestati sul proprio olivo!
    25 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. 26 Allora tutto Israele sarà salvato come sta scritto:
    Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà le empietà da Giacobbe.
    27 Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati.
    28 Quanto al vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri, 29 perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! 30 Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia per la loro disobbedienza, 31 così anch’essi ora sono diventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di voi, perché anch’essi ottengano misericordia. 32 Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia!
    33 O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!
    34 Infatti, chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere?
    35 O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì che abbia a riceverne il contraccambio?
    36 Poiché da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

  3. “Discutendo sul tema del perdono che la Chiesa cattolica chiede agli ebrei, Carlo Ginzburg rievocava il discorso che il papa tenne nella sinagoga di Roma nell’aprile ’86. Allora Wojtyla chiamo’ gli ebrei “fratelli maggiori”; in quest’espressione lo storico coglieva un’eco – involontaria, un lapsus appunto – del passo di san Paolo, in cui si diceva che i fratelli maggiori saranno “sottomessi” ai fratelli minori, come avvenne per Esau’ e Giacobbe. Il riemergere involontario di una secolare tradizione di disuguaglianza (i cristiani superiori agli ebrei) “nelle parole di chi come papa Wojtyla cercava in quel momento di infrangerla, da’ al lapsus una dimensione tragica”.

    1. Caro Alvise i Cristiani possono a ragione essere considerati a ragione “superiori” in quanto alla Rivelazione, in Essi completa e definitiva.
      É questa “superiorità” concessa per grazia secondo quanto Dio ha disposto.
      Che poi non piaccia sentir pronunziare termini come “superiore” o per contro”inferiore” é in realtà questione di poco conto.

      Se riconosco in me qualche”superiorità” concessami per grazia, prima di tutto genera in me riconoscenza, poi desiderio che anche ad altri sia concessa.

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