Avventurieri dell’eterno

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di Costanza Miriano

L’ultimo di Antonio Socci è stato il libro dell’estate per me. A dir la verità il primo motivo è che è stata una stagione piuttosto impegnativa dal punto di vista sanitario familiare, e i miei tempi per la lettura si sono decisamente ridotti (misurabili in numeri di righe al giorno, per intenderci), e quindi Avventurieri dell’eterno è stato portato a prendere aria, intonso, al mare, in Umbria, in montagna. Deve averne tratto giovamento, comunque, perché quando alla fine sono riuscita a tuffarmici l’ho trovato animato di quella ricerca di Dio, di quel desiderio infinito, di quella nostalgia del di più che fa battere anche il mio cuore.

Il libro si apre con la storia di una bella attrice tedesca, che nella sua ricerca di infinito a un certo punto ha fatto l’esperienza dell’inferno, e ha visto anche il demonio, cosa che, comprensibilmente, le ha cambiato la vita. Questi racconti mi spaventano, lo ammetto, e in genere sono anche un po’ diffidente: credo che su molte delle cose che vengono raccontate come soprannaturali si debba fare un bel po’ di tara, ma d’altra parte non si può neanche fare l’errore opposto, di limitare l’iniziativa di Dio, nel caso voglia aprire a qualcuno qualche spiraglio sul preternaturale, perché quella realtà esiste, è vera, più vera della nostra che ci sembra così certa (perché quella è eterna…).

Gli avventurieri dell’eterno però non sono solo quelli a cui è dato di farne esperienza diretta, per una misteriosa volontà divina, bensì tutti quelli che lo desiderano, questo infinito, che vogliono assaporare cose che sappiano di eterno. E così tra i desideranti – letteralmente, quelli che soffrono la mancanza delle stelle – Socci ci porta per mano a conoscere Leopardi, la sua ricerca, il suo desiderio, il dolore di una fede non pacificata, perché come dice Chesterton “il cielo fu il primo amore dell’uomo, e la terra è solo un sostituto”. Che poi per inciso questa è una delle cose per cui amo più quelli di formazione ciellina, cioè per la loro capacità di cercare tracce di Dio, o dell’uomo alla ricerca di Dio, in ogni persona, in ogni esperienza culturale: qui c’è Anais Nin, Cioran, Van Gogh, Camus, Chuck Palahniuk, e poi c’è Omero e Pavese e George Steiner e Kerouac. Kafka in questa ottica ha quasi la statura del profeta, di un uomo dalla sensibilità e dalla sete smisurata. E, certo, Sant’Agostino, ma raccontato in un modo che ce lo rende vicino e umanissimo, il padre della Chiesa, il grande santo che qui riacquista il suo volto di mendicante di grazia.riJRBgOTOUrT_s4

Il quarto capitolo contiene la risposta, e comincia con le parole di Giovanni Paolo II: “in realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita…” Il volto di Gesù, che cerchiamo, e che il mistero della Sindone evoca – c’è un capitolo ricco di notizie che non avevo mai letto – lo vediamo nei suoi figli che cercano di somigliargli, come padre Martin Martìnez Pascual (che sorpresa vedermi citata nella nota!: noi in realtà avevamo solo seguito le tracce di don  Pablo Dominguez  del bellissimo film L’ultima Cima, e ne avevamo raccontato nel blog), la cui storia merita da sola il libro e nelle straordinarie figure di altri sacerdoti.

“Tu sei infinita nel desiderio come Io sono infinito nell’Atto” dice Dio a Santa Caterina. Ogni nostro desiderio è per noi, perché il nostro cuore si spalanchi un po’ di più, perché dalle sue aperture, dalle sue ferite anche, passi ancora un po’ di Dio, nell’attesa che tutti i nostri desideri, in Lui, vengano compiuti. Allora – scrive Socci – “nulla andrà perduto e coloro che abbiamo amato e ogni istante di gioia e di bellezza della vita terrena, tutto ci sarà restituito per sempre”.

 

QUI l’anticipazione del capitolo su padre Martin MartìnezPascual

 

54 pensieri su “Avventurieri dell’eterno

  1. saras

    Basta che non parli di Bergoglio su cui riversa tutto il suo fiele, e Socci torna ad essere un meraviglioso scrittore e buon testimone di fede.

  2. Infatti ho smesso da tempo di seguirlo da quando si è scagliato contro il Papa. Per cui ciò che scrive non mi attira più.
    Trascura apertamente il comandamento: “Amatevi come io vi ho amati”

    1. @Lucetta, condivido…

      Peraltro @saras c’è da domandarsi al di là delle testimonianze puramente umane, che valore può avere quella di fede di un “fedele” (?) che, parole tue, “riversa tutto il suo fiele” sul Vicario di Cristo?

      1. Anonimo69

        Ognuno si sceglie le letture che gli aggradano: io, di Socci, R. Cammilleri, Messori, più di qualche estratto, brano, recensione, non ce la faccio proprio a reggere la lettura. Meno che mai un libro intero.
        Ho provato a leggere in qua e là, squarci da loro libri, ma dovunque capitassi, lo scritto non mi piaceva e non ne condividevo gli assunti.
        Ancor peggiore di loro era il francese J. Dumont: quello era addirittura “mefistofelico”!
        I libri di Brosio, poi, li ho interrotti dopo 4 o 5 righe………………..A69

        1. Anonimo69

          Beninteso: ho parlato di J. Dumont quale autore di libri riguardanti la storia (che, per inciso, non vuol certo dire “storico”), e NON di lui come “persona”, di cui non so nulla. A69

      2. Bri

        @Bariom
        eh!
        In effetti, per me, è disturbante, trovarmi possibilmente d’accordo con un sentimento espresso da chi antepone orgogliosa la propria critica (persino Papale) alla propria testimonianza

        E anche questo post, se non come provocazione (non pare), … non capisco … il tutto in qualche modo mi confonde

        Traduco i miei dubbi: ne faccio un discorso di consapevolezza e di libera responsabilità.
        Di chi esercita il diritto di pubblica critica e di chi ne pubblicizza altra opera.
        Perchè c’è almeno un consapevole senso di responsabilità dietro a ogni post o … è una mia illusione?

        1. Thelonious

          però scusa, anche se dà giudizi sbagliati sul Papa (cosa effettivamente riprovevole) allora non può più scrivere o dire altre cose condivisibili o giuste? Valutiamo tutto e tratteniamo ciò che vale, dice san Paolo. O no?

          1. Però scusa, ho detto che non può scrivere o dire ciò che vuole su altro argomento?

            Posso poi ragionevoplmente dire che quando si tratta di temi di Fede che coinvolgono, è bene sperare, un particolare aiuto dello Spirito nel discernimento, posso essere quanto meno cauto (o se credo decisamente diffidare) da chi ha deciso di rinnegare pubblicmente il Vicario di Cristo come tale?
            Vogliamo mandare del tutto a spasso una santa prudenza? Poi certo chi è adeguatamente formato e informato e ha (di nuovo) *discernimento* (e non dubito sia il tuo caso), può passare al vaglio e trattenere il buono (qualora ne rimanga…)

            O no?

            1. Thelonious

              no no, certo la prudenza ci deve essere, ci mancherebbe.
              E infatti credo che il suo errore più grave, oltre alla valutazione in sé, sia nello scandalo che causa.

              1. Hai detto benissimo… e il non rendersene conto, dato che non è il sottoscritto che spara un str… , ma una figura pubblica che ha ben altro seguito, che poteva e può ancora contare su tanta credibilità, è ancora più esecrabile e sconcertante.

                Personalmente credo che, come capita talvolta a persone dotate indubbiamente di particolare intelletto, acume e conoscenza, il Maligno gli abbia teso un bello sgambetto puntando all’ “ubris” che sempre tutti ci frega.

        2. Nella fattispece poi è molto discutibile il “diritto di pubblica critica” a mio (e non solo mio) giudizio…

          Oltre il fatto che chiamare talune affermazioni o passaggi che mi è capitato di leggere (ormai non mi soffermo neppure più, bastano i titoli del buon Socci) semplice “critica”, è decisamente usare un eufemismo 😐

          1. @Bariom
            Concordo con te anche con il dialogo con @Thelonious
            Da parte mia non volevo entrare nella fattispecie “contra personam” ma fare un discorso generale sulla responsabilità (a dare o meno scandalo come scrive @Thelonious) e sulla consapevolezza di avere la responsabilità di quel che si scrive

  3. lele

    L’unico infinitezza che conosco, che sperimento, che vedo, che sento e che chiunque puo’ conoscere, sperimentare, vedere e sentire, e’ il dolore.

    1. “Nessun libro di nulla avuto in casa, per il fatto contenevano quistioni eguali, c’è quistioni sempre eguali, si sentiva, ripetevano, belle frasi accomodate, della gente che non vale, ammettendo ve ne fosse, della gente che valeva, persone pretendevano di averci lo spirito elevato, l’intelligenza elevata, quando poi non era vero, tutto falso, si sentiva, quelle cose che dicevano, ammettendo ve ne fossero cose vere.”

      [Emiliano Balestrucci, Alla fine di nulla, pag.12]

  4. Sono passata stamani dalla Libreria catechistica e sono venuta via solo con due Cammilleri (no, grazie, signor correttore automatico di wordpress, non con due “cammellieri”). Poco male, ci torno domani… Grazie del consiglio 🙂

  5. “Che poi per inciso (scrive la Miriano) questa è una delle cose per cui amo più quelli di formazione ciellina, cioè per la loro capacità di cercare tracce di Dio, o dell’uomo alla ricerca di Dio, in ogni persona, in ogni esperienza culturale: qui c’è Anais Nin, Cioran, Van Gogh, Camus, Chuck Palahniuk, e poi c’è Omero e Pavese e George Steiner e Kerouac. Kafka in questa ottica ha quasi la statura del profeta, di un uomo dalla sensibilità e dalla sete smisurata”

    Dunque Socci e i suoi correligionari leggerebbero questi autori per trovarci dio?
    Una cran bella apertura mentale, non c’è che dire!

    1. Velenia

      Pensa che io trovo che qua dentro tu sei uno di quelli che ha il senso religioso più vivo,Alvise,e per questo non smetti di essermi simpatico anche se spesso spari mi…..te col botto.Che dici Don Giussani mi ha educato veramente male,no?

  6. Paolo da Genova

    Di Socci ho letto “Indagine su Gesù” e, pur piacendomi l’argomento, l’ho trovato un mattone. Troppe citazioni dotte. Allora preferisco Messori. Il migliore però è Padre Livio, nei libri ma soprattutto alla radio.

    1. Giusi

      Indagine su Gesù è uno dei più bei libri di Socci e non è assolutamente un mattone.

    2. Troppe citazioni dotte? Nel senso che Messori non ne fa? O nel senso che le citazioni dotte sono poco cristiane in quanto mettono a disagio gli indòtti? E’ vero che al giorno d’oggi per passare da “citazione dotta” basta poco…Anche “Oh Valentino vestito di nuovo” potrebbe essere segno di pericoloso intellettualismo 😉

      1. Paolo da Genova

        Certo che fa citazioni anche Messori, ma “il troppo storpia”. “ipotesi su Gesù” di Messori è un capolavoro (per me, ma non solo per me, è uscito 40 anni fà e si vende ancora), “Indagine su Gesù” di Socci ha lasciato poche tracce.

  7. Pier64

    Io non dubito delle capacità di scrittore di Socci che un tempo ammiravo tanto, ho letto la metà dei suoi libri. Non ho letto questo libro e sono sicuro di quello che la Miriano ha trovato tra le righe. Il problema per me come per altri è Socci stesso che se da una parte ha una corazza forte e preparata sulla fede dall’altra negli ultimi anni versa Veleno ovunque. La sua visione catastrofica del Mondo, della Chiesa, di CL, di altre realtà cristiane è imbevuta secondo me di pregiudizi e poca attenzione nei riguardi di chi guarda invece con interesse e devozione queste realtà. L’astio nei confronti del Papa attuale che evidentemente è seguito da milioni di stupidi in sudamerica, in Asia in Europa e in Italia non lo fa arretrare mai indietro. tant’è che il suo facebook è pieno SOLO di commenti a favore. Vorrà dire qualcosa?

    1. Mai

      Pier64 non so quale realtà idilliaca attiri il suo interesse e la sua devozione, ma i pregiudizi che alimentano il catastrofismo dello scrittore sono meri fatti di cronaca, facilmente documentabili.

      I Cristiani vengono perseguitati nella quasi totalità dell’Asia, in parte dell’Africa e dell’America latina. Questi pregiudizi sono donne e bambine fatte schiave e violentate, uomini crocifissi, bambini seppelliti vivi la cui unica colpa è di non voler rinnegare la Fede in Cristo. Questi pregiudizi sono siti archeologici distrutti perché si cancelli la memoria del passato di un paese, la sua cultura e le sue tradizione. Ed il tutto nell’indifferenza del resto nel mondo, Roma inclusa. L’Europa del resto rinnega le sue origini Cristiane, quindi la sua cultura, irride il Cristianesimo e i suoi valori e non vede l’ora di relegare il Cattolicesimo a culto privato, ad una delle tante credenze popolari. I pregiudizi sono le migliaia di persone che muoiono nell’ attraversare il Mediterraneo alla ricerca di una vita migliore ma che l’Europa non è in grado di offrire loro. I pregiudizi sono le guerre del secolo corrente e quello appena concluso, il periodo più bellicoso di tutta la storia dell’umanità, nonostante l’Europa abbia vissuto un lungo periodo di pace. I pregiudizi sono una crisi economica mondiale di cui non se ne viene a capo, sono una classe politica e dirigente corrotta , cinica ed incapace. I pregiudizi sono gli attriti Israele-Palestina, il risveglio della Russia con il rischio di una terza guerra mondiale che sarà ovviamente l’ultima. I pregiudizi sono le teorie di Gender che vogliono la perdita dell’ innocenza dei bambini, e tutta una serie di teorie sociologiche, diritto ai diritti, contrarie alle leggi di natura ancor prima che alle leggi di Dio. I pregiudizi sono lo sdegno mediatico per la morte di un orsa o di un leone, e l’indifferenza totale per i milioni di bambini uccisi con l’aborto.
      I pregiudizi di Socci sono gli stessi di Papa Benedetto XXVI che definì la Barca di Pietro una barca che affonda non per colpi esterni ma interni. I pregiudizi di Socci sono l’astio che il mondo ha riversato su Papa Benedetto, che non è stato difeso nemmeno da coloro che avevano l’obbligo di difenderlo, e che alla fine è stato costretto a dimettersi. I pregiudizi sono lo scandalo della pedofilia, dello IOR. I pregiudizi sono le teologie che mettono in dubbio la bi-millenaria tradizione della Chiesa Cattolica, quella fondata da Cristo, che ha camminato sul sangue dei martiri ed è in comunione con i Santi. I pregiudizi sono teologie sempre più diffuse tra i Principi della Chiesa, che negano il peccato, la resurrezione di Cristo, la veridicità dei Vangeli, la presenza reale di Cristo nell’Eucarestia. I pregiudizi sono l’attitudine di un certo tipo di Cattolicesimo a relegare Cristo in secondo piano in nome del dialogo, della pace, del rispetto, della ragione, perche Gesù offende, perché Gesù è un ostacolo alla pace, perché un Gesù-Dio scandalizza i liberi pensatori.

      Interessarsi al Mondo ed a ciò che accade, confrontarsi con il Vangelo, che per qualcuno è ancora parola di Dio, e con la tradizione Cattolica, non lo chiamerei astio, lo chiamerei piuttosto amore per la Verità (quella con la V maiuscola). Ovviamente siamo solo uomini e quindi è inevitabile non sbagliare e dare giudizi talvolta avventati, soprattutto per chi ha un indole passionale. Del resto Dio ci vuole caldi , “guai ai tiepidi sarebbe stato meglio per voi esser stati freddi”.

        1. Giusi

          E vogliamo parlare dell’articolo apparso oggi sull’Osservatore Romano dal titolo: Attenti all’uomo (e non al lupo)? Lo trovate qui:

          http://vaticanresources.s3.amazonaws.com/pdf%2FQUO_2015_192_2608.pdf

          Condivido parola per parola la critica di Socci!

          Antonio Socci pagina ufficiale

          MA ALL’ “OSSERVATORE ROMANO” HANNO MAI SENTITO PARLARE DI GESU’ CRISTO?
          .
          .
          E’ pur vero che di questi tempi regna una tale rivoluzione nell’ambiente clericale che se ne sentono di tutti i colori.
          Le due fisse del momento – indovinate perché – sono l’ecologia e gli immigrati.
          Inutilmente qualche voce isolata ricorda che la vera, immane tragedia, che accoratamente la Madonna è venuta a ricordarci, è la perdizione eterna di milioni di anime.
          La cosa non sembra turbare i sonni degli abitanti del Vaticano che, di questi tempi, non ammoniscono MAI sull’incombente rischio della dannazione perpetua.
          Dicevamo che si parla solo di temi politici. E in assoluto l’ecologia e gli immigrati sono i privilegiati.
          Così oggi, sull’ “Osservatore romano”, capita di leggere un singolare articolo dove – nel nome di san Francesco – si cerca di mettere insieme (molto artificiosamente) i due temi.
          A un certo punto, l’articolista, interpretando (in modo – secondo me – sbagliato) un aneddoto su san Francesco scrive letteralmente così:
          “Francesco mostra di non temere il lupo non perché si consideri più forte di lui e quindi in grado di tenerlo alla larga, ma perché giudica l’aggressività del lupo una risposta all’aggressività dell’uomo. Qualora l’uomo non facesse alcun male (agli animali e, possiamo supporre, alle piante e a ogni altra creatura) non sarebbe neppure aggredito e l’universo tornerebbe a quella suprema armonia che aveva contrassegnato la condizione adamitica”.
          Ora, si resta basiti di fronte a tali incredibili teorie pubblicate dal giornale che si stampa in vaticano.
          Provo soltanto, sommessamente, a porre alcune domande di buon senso:
          1) non risulta, all’Osservatore romano, che lupi, leoni, tigri, coccodrilli e altre animaletti simili, ammazzavano e divoravano altri animali già prima della comparsa dell’uomo sulla terra?
          2) Non risulta oltretevere che gli animali si nutrono così anche nella giungla profonda e negli oceani dove non c’è presenza umana?
          3) Dal momento che l’Osservatore scrive che l’uomo fa del male a “animali, piante e a ogni altra creatura”, potrebbero spiegarci a quale “altra creatura” alludono? Agli alieni o forse ai batteri? Dobbiamo fare mea culpa di fronte ai batteri?
          INFINE, LA DOMANDA PIU’ IMPORTANTE:
          4) sono proprio sicuri, al giornale della Santa Sede, che “Qualora l’uomo non facesse alcun male (agli animali e, possiamo supporre, alle piante e a ogni altra creatura) non sarebbe neppure aggredito e l’universo tornerebbe a quella suprema armonia che aveva contrassegnato la condizione adamitica” ?
          Finora la Chiesa ha sempre insegnato che la “suprema armonia” della “condizione adamitica” su questa terra, in questa vita, non è possibile ritrovarla e soprattutto ci è stato annunciato che per ridonarci l’innocenza, dopo il peccato originale, è stato necessario che Dio venisse a farsi uomo, a farsi crocifiggere per noi e a risuscitare.
          All’Osservatore ritengono forse che Dio abbia “esagerato” o sbagliato e che invece sarebbe bastato diventare vegani per tornare alla “suprema armonia che aveva contrassegnato la condizione adamitica”?

          1. Difficile dopo tanta requisitoria pro, mantenere fede all’invito di admin delle 19:10 (19:10 Giusy), ma lo faccio sottolineando solo che quanto detto pro, non può cancellare le troppe ombre sulle gravi dichiarazioni e posizioni presenti (non del passato prossimo) su un tema basilare.
            Ma credo sia più una questione di ammirazione tout court o forse in fondo, di condivisione delle posizione in questione.

            1. Giusi

              Bariom, se dobbiamo parlare di ombre, vaghiamo proprio nelle tenebre! Ma teniamo fede all’invito di Admin che è meglio!

  8. M.Cristina

    @Pier64
    “…negli ultimi anni versa Veleno ovunque. La sua visione catastrofica del Mondo, della Chiesa, di CL, di altre realtà cristiane ..”
    Vero e mi addolora moltissimo, ma spesso penso alla prova tremenda della malattia di sua figlia Caterina e mi chiedo se io non sarei andata fuori di testa in una situazione così… spero che ri-sperimenti, perché sono certa che l’ha sperimentata, la Misericordia di cui parla il Papa…e mi fa piacere che questo nuovo libro sia “bello”, è un passo positivo dopo tanto negativo…per me è una gioia…

    1. Anonimo69

      Di Socci mi viene sempre in mente il suo scontro col prof. Giorello. Ricordo una battuta di Socci e una reazione “a mitraglia” del Giorello. Peccato non ci sia su youtube: fu divertente. A69

  9. admin

    Qui si parla del libro: evitare polemiche su 1) Socci e Bergoglio 2) Meeting 3) Ciellinità di Socci.

  10. Giusi

    Vorrei ricordare che Socci è già stato preso per pazzo quando, primo fra tutti, disse che Benedetto si sarebbe dimesso e quando disse che il Terzo Segreto di Fatima non riguardava il passato e non si esauriva con la versione ufficiale. Poi fu lo stesso Benedetto a Fatima a dire la stessa cosa….. Non vi è chi non veda che le attuali vicende siano quanto meno singolari per cui vorrei dire ai denigratori che potrebbe essere la storia in un futuro prossimo a smentirli com’è già accaduto per le suddette vicende. Mi chiedo inoltre quanti dei denigratori abbiano letto il libro: Non è Francesco dove al Conclave è dedicato solo un capitolo nel quale in definitiva si analizzano dei fatti portati alla luce da un’amica del Papa! Trovo inoltre vergognosa la strumentalizzazione della figlia: Socci non è andato fuori di testa, ha scritto delle pagine bellissime sulla vicenda di Caterina che ha vissuto e vive da cristiano vero qual è.

    1. Anonimo69

      @ giusi

      per curiosità, avrebbe il link di Benedetto 16° che dice la stessa cosa di Socci? Non è una polemica, mi piacerebbe proprio leggerlo. A69

  11. Pier64

    Chiedo scusa all’admin per la “polemica” effettivamente si parla del libro e mi dispiace per essermi dilungato su altro di Socci anche se confermo tutto. Scusate ancora.

  12. Domenico Caponi

    Grande Antonio Socci. Un uomo, un cristiano, un giornalista e scrittore straordinario. Non ricordo dove ho letto che se il nostro (l’Italia) non fosse uno “strapaese”, Socci sarebbe considerato uno dei più grandi scrittori in circolazione.

  13. cinzia

    Pienamente d’accordo con Giusi. e personalmente devo dire che Socci è stato uno strumento di Dio nel mio cammino di conversione!

    1. Questo è per l’appunto, uno dei motivi che chiamerebbero chiunque (con tale seguito) ad un meggior senso di responsabilità.

  14. Pier64

    Chiedo all’admin: non riesco a capire perché è stato fatto un richiamo (partendo da me) che si sta parlando del libro e non “di questo e di quello”..ma leggo poi altri commenti posteriori all’ora di tale richiamo proprio sul contorno. Faccio fatica a capire il metodo. Mi può aiutare anche perchè vedo incoerenza rispetto al richiamo. Grazie

    1. admin

      Hai ragione, ho dato un’indicazione che alcuni non hanno recepito anche se è difficile valutare: elogiare Socci e i suoi libri vuol dire mettere in discussione il Papa? O mostrare di non apprezzare Socci equivale a dargli dell’eretico?
      Mi affido ancora al buonsenso (che tu Pier64 hai dimostrato) altrimenti l’unica possibilità è chiudere i commenti su questo post.

      1. Pier64

        Ultimo e poi mi fermo qui. Io ho sbagliato perchè con il pretesto del libro ho espresso le mie opinioni su Socci che ripeto ammiravo tanto e per me è stato come arrabbiarsi con un amico che ha tradito la tua amicizia (questo a torto o a ragione). Il rischio dei commenti è che diventino uno sfogo e questo non deve accadere. Sto leggendo dei commenti demenziali su quanto successo alla cronista e al cameraman in America dove due ragazzi 24 e 27 anni sono di contorno in discussioni sulle armi e su tutto il male del mondo. L’umanità è un posto ormai stretto e siamo pochi ad aiutarci in questo. Scusate ancora.

  15. Mary

    Ho letto anch’io il libro questa estate..davvero bello e per nulla pesante.
    Lo consiglio a tutti coloro che hanno sete di infinito e non si accontentano di una vita vissuta in modo superficiale…

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