4 pensieri su “Bilanci, giudizi e salami

  1. Gentile Signora veda se questo mio punto di vista ha un po’ di “sale”. La mentalita’ e cultura che l’uomo ha ereditata porta al comportamento maschile che vediamo. Un comportamento medioevale di uomo capo della famiglia con autorita’ e andamento della “barca” familiare al suo modo e’ maniera e la donna e i figli inscatolati in quel modo di esistenza come la vede lui. Pensi solo quanti altri secoli devono passare prima che l’uomo diventi “moderno” nel senso di condividere con la donna una vita/famiglia assieme dove quanto lui che lei sono all’altezza della migliore scelta per l’andamento di tutti gli aspetti famigliari. Si rendera’ conto anche che l’uomo non si sia ancora reso conto di quanto potenziale femminile sta perdendo relegando la donna al tradizionale: stai in casa, cucina , guarda i bambini tutto il resto lo faccio io:io so fare tuo no e comando io. Abbiamo cosi’ donne che soffrono tutta la vita un potenziale non usato in tutti i campi femminili/maschili e non ci sono ancora leggei ne istituzioni scolastiche che vedano maschi/femmine sullo stesso piano obbligatorio quando si parla di educazione professionale. Mi spiace ma si deve godere le cose come sono perche ‘ non penso che i prototipi maschili si rendano ancora conto degli sbagli di una mentalita’ sorpassata da un secolo e non piu’ applicabile alla societa’ che e’ cambiata ma non sanno renderse conto. L’ultimo caso un “nonnino” per presidente che invece di godersi la pensione, alla sua vetusta eta’, non rinuncia alla posizione di capo di stato. Sia ben chiaro con tutto il massimo rispetto per l’autorita’ di cui e’ investito. Paul

  2. @ Costanza:

    nulla di solo umano è profondamente, veramente, totalmente buono. Nulla, chiaro, tranne il pane umbro sciapo cotto a legna, con il salame

    @ scriteriato:

    il torcolo di San Costanzo

    Costanza e scriteriato… dimenticate un altro must pasquale umbro: la ciaccia dolce! 🙂

    Un tifernate per metà…

  3. …ho ritrovato questa affermazione apodittica su un vecchio commento di questo post del 2012 e volentieri la sottopongo al Vs. giudizio:

    “Io posso prendermi (spesso) la libertà di andarmene via da luoghi che stanno diventando fonte di amarezza e forse anche di peccato per me, giudicando a mia volta coloro che mi giudicano. Tu no, Costanza, non puoi scappare. Ed è il sacrificio che il Signore ti sta chiedendo perché sa quanto bene fa la tua limpidezza (non è un complimento, è vero!) in un mondo tanto sudicio.”

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