Aspettando Natale

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 di Emanuele Fant

Ogni anno i negozi si preparano un po’ prima al Natale.  Nelle vetrine, dai semi delle zucche di Halloween, ormai germogliano direttamente alberi con le palline. Non che questa espansione mi dispiaccia. La dilatazione dell’attesa del Bambino si può leggere come un’occasione: è esattamente quello che dovremmo fare, tenere in modo permanente la scomoda posizione di vedette, con la fame perenne di qualcosa di fondamentale, sommata alla certezza che quel qualcosa non può non venire.

A chi mi dice che la lievitazione dell’Avvento ha soltanto motivi commerciali, io rispondo che tutto quello che riguarda il Natale, pure la ghirlandina che ha vergogna di risplendere sopra al bancone del Mc Donald’s, pure lei ha una lontana parentela con la nascita del Salvatore, anche se a prima vista non ne conserva memoria. Pure la renna Rudolph, pure la tariffa conveniente per fare gli auguri col telefonino, pure ogni omino di pan di zenzero, tutto questo imploderebbe senza lasciare traccia se gli si negasse una remota radice santa in quella notte speciale.

Possiamo guardare di traverso le case soffocate dagli addobbi, immaginarne gli abitanti superficiali che non si sono chiesti la ragione ultima della sproporzione della bolletta Enel di dicembre. Possiamo raccogliere firme a salvaguardia della carta per impacchettare, a tutela della vita allo stato brado dei pini. Possiamo pure andare scalzi sulla neve e bussare alle finestre, e strillare che la festa è solo un fatto interiore, e non dipende in alcun modo dal numero di candeline sul centrotavola. Oppure possiamo fare pace con le scintillanti vie del centro storico, con i grandi magazzini, con i balconi intermittenti delle villette a schiera. E goderci dalla prima fila una realtà intera che freme attendendo, e prega in coro con milioni di lucine di plastica collegate in serie. Ogni lampadina, nel suo intimo, nel suo filamento di tungsteno, lo sa che fa un bagliore di riconoscenza per Gesù, e non a caso. È spreco energetico non saperlo vedere.

fonte: Credere

14 pensieri su “Aspettando Natale

  1. Mari

    Le luci accese ci ricordano che arriva la LUCE vera ,quella che illumina il mondo ,quella che da un senso alla nostra
    vita ,quella che ci indica la strada giusta .
    Ogni anno e ‘ una festa del cuore e della mente ….ci si ritrova a canticchiare tu scendi dalle stelle e sentire la letizia che ti avvolge ….perché arriva il divino bambino …tutto sa di festa, tutto ti parla di Gesù Bambino .
    Ti conquistano la bellezza degli alberi di Natale e il Presepe ….tutti diversi tutti ugualmente belli …..ed è facile fermarsi e dire una preghiera per te stesso e per il mondo intero ….Natale e’ gioia ,è attesa di un mondo migliore ,e’ speranza che l’uomo possa finalmente scegliere solo ciò che è bene agli occhi di Dio .
    Auguri a tutti voi amici ,aspettiamo insieme la LUCE VERA ,il DIVINO BAMBINO

  2. Ada

    Sì, è proprio vero! dal Cielo le lucine di plastica sono ancora più belle e Dio sa vedere un sorriso anche nelle statuine di plastica dall’espressione improbabile.. come sa scorgere in ciascuno di noi qualcosa di molto più bello di quello che noi stessi sappiamo.. l’immagine di Gesù!

  3. Silvia

    “Omnia munda, mundis”, tutto è puro per chi è puro… mi piace questo approccio alla vita e alla realtà di Emanuele Fant, la capacità di saper vedere tutto alla luce della grazia, con gli occhi di bambino… Buon Natale a tutti i bambini che frequentano questo blog, anche a quelli che hanno vissuto più di quaranta avventi… 🙂

    1. 61angeloextralarge

      Mari e Slivia: grazie! Anche io ricambio, perché con i miei 56 Avventi mi “infilo” tra i bambini che frequentano questo blog. Smack! 😀

      Forse dovremmo darci più da fare per “esaltare” la remota radice santa…

    1. Elena Maffei

      Infatti, Dio ha parlato ai nostri antenati che hanno capito quel che riuscivano…oggi sta a noi leggere i segni dei tempi, lucine di plastica incluse! Sereno Avvento a tutti voi!

  4. Thelonious

    Auguri di buon Santo Natale a tutti i partecipanti di questo blog, specialmente Costanza Miriano, Bariom, Paolo Pugni, Giusi, Roberto e Alvise… senza escludere nessun altro ovviamente

      1. Giusi

        Grazie Thelonious! Mi hai messa nell’Empireo! Ricambio con quella che per me è la più bella canzone di Natale: “Quanno nascette ninno” dal Cantico della Natività di S. Alfonso Maria De Liguori.
        Il più antico canto di Natale italiano da cui deriva il più famoso “Tu scendi dalle stelle”

        BUON NATALE!

  5. Auguri a tutti, mi pare che Gesù Cristo ci ricorda con questa venuta che tutto è voluto da Dio, e noi siamo liberi di dargli, purtroppo, un significato inutile, ma sono convinta che i segni di questa luce che squarcia le tenebre, in fondo in fondo al cuore anche del piu incredule, riporta a Gesù…

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