Due iene in redazione

iene

di Ennio Flaiano

«Da un mese nel nostro giornale hanno assunto in prova due iene. Una mattina, nello stanzone dove lavoro assieme ai colleghi Rosso e Milito, è entrato il capo dei servizi di cronaca con un tale che teneva queste due iene al guinzaglio. Le ha sciolte e se n’è andato.

Sulle prime ci siamo un po’ allarmati, la iena è un animale sgradevole; anzi, pare la combinazione araldica di tutti gli animali sgradevoli: ha qualcosa del ratto di fogna, del coccodrillo, dello scorpione, un che di pipistrello, e sembra che, invece della sua pelliccia, del resto inutilizzabile, indossi uno scendiletto sporco. (…) La iena è fissa a un suo orribile traguardo: vuole il nostro cadavere, e ben putrefatto, per giunta. Vile e sospettosa, manda un pessimo odore. Non so se questo sia dovuto al cibo che preferisce. Appare timida, ansiosa, non sta mai ferma, aspetta che gli voltiate le spalle soltanto; sempre fiutando l’aria col suo naso diabolico e mostrando i denti, per una sua incapacità direi comica a tener chiuse le labbra: è il suo sorriso perenne. Il suo riso, lo sappiamo tutti, è agghiacciante: ci senti il sarcasmo e la ferocia professionale dell’assassino.

“Allora” disse quel giorno il capo dei servizi di cronaca “ve le lascio qui con voi, ci sono questi due tavoli liberi”. E aggiunse: “Spero che diventerete buoni colleghi e che nei primi tempi le aiuterete”.

Veramente sorpreso, osai chiedere: “Colleghi? Che dobbiamo farne?”. Il capo dei servizi di cronaca se ne andò senza nemmeno rispondere; sono un praticante, come Rosso e Milito, posso essere mandato via senza preavviso. Ci lasciò con le due iene. Esse dapprima misurarono su e giù lo stanzone, poi si sdraiarono sui loro tavoli: e rimasero lì a guardare noi, le finestre, il soffitto e la porta, alternativamente. Da farti girare la testa. Ogni tanto arricciavano il naso per lontani fetori che soltanto esse percepivano. Questo il primo giorno. Il secondo giorno si fecero più audaci, venivano a frugare nei cestini della carta straccia, persino a leggere i nostri pezzi; e quando arrivò il ragazzo del bar coi nostri sandwich gli tagliarono la strada e se li mangiarono di colpo.

Ci si abitua a tutto. Dopo una settimana ci eravamo anche abituati al fatto che consumassero lì, sotto i tavoli, con uno sgranocchiare infernale, la loro colazione. A mezzogiorno viene infatti un garzone di macelleria con un gran cesto di frattaglie e di ossa. In un attimo se lo lappano e restano poi a leccarsi le labbra e a girare attorno al cesto, sempre sperando che vi sia rimasto qualcosa. Ho fatto le mie proteste quando le bestie hanno cominciato a depositare i loro escrementi nei vani delle finestre. Dalla direzione del personale ci hanno risposto mandandoci un sacco di segatura. O prendere o andarsene. Abbiamo finito per accettare la sconfitta, che ha qualche vantaggio; primo, le iene ci aiutano nel nostro lavoro; secondo, poiché tutti i colleghi vengono con qualche scusa a vederci, ne ricaviamo un certo prestigio. Noi siamo “quelli delle iene”, l’attrazione del giornale. L’essenziale è lasciar sempre le finestre aperte e spruzzare ogni tanto un deodorante. E tapparsi le orecchie quando ridono alle loro storielle.

C’è di più; dopo una decina di giorni abbiamo cominciato – Dio ci perdoni – a stimarle. Sanno fare il loro lavoro, lo perfezionano anche, si direbbe che ce l’hanno nel sangue, questa maledetta cronaca. Noi abbiamo su di esse il vantaggio di conoscere bene o male la grammatica e la sintassi; abbiamo maggiore abilità nell’incollare le notizie d’agenzia, sappiamo telefonare e usare le figure retoriche, la metafora, la metonimia, l’antonomasia, la litote e l’iperbole: abbiamo – suvvia! – una certa cultura classica che ci permette di citare autori e fatti e prendere le cose alla larga, letterariamente, anche con una certa eleganza. Ma quanto, mi chiedo, quanto durerà questo nostro vantaggio?

Le due iene, oltre a un’intelligenza non comune hanno (ed è questa la loro naturale qualità), hanno il cosiddetto fiuto, che non s’impara. Ora, per il nostro lavoro, avere fiuto è tutto. Esse sentono un fatto di cronaca a venti chilometri, e non solo il cadavere. Sentono il morituro, la tragedia, la strage, la complicazione, la notizia che monta, si allarga, investe la città, tutto il paese. Succedono ogni giorno fatti orribili ma stancanti, e noi siamo portati dalla noia, dalla routine, e anche dalla pietà a lasciarli esaurire con qualche articolo, attenendoci generalmente alle notizie che ci forniscono gli inquirenti.

Le iene no, esse non mollano mai. Vanno fino in fondo, hanno il loro metodo: lavorano soltanto sul cadavere. Gli tirano fuori tutto: le trippe, il cuore, il passato, l’infanzia, il servizio militare, gli amori, le possibili depravazioni, i nomi degli amanti, i rapporti incestuosi o di natura “particolare” (oh, come amano questa parola!), e le fotografie, e i diari, e le più innocenti confessioni, tutto. Alla rinfusa, ma tutto. Scovano gli amici delle vittime, i camerieri, i lacché, i lenoni: li fanno parlare, si fanno raccontare dietro compenso le cose più segrete e più luride, quelle stesse cose che le vittime avrebbero voluto seppellire nell’oblio per sempre, e hanno creduto di farlo uccidendo o uccidendosi. No, le iene vanno lontano, risalgono, scovano: e quando il cadavere non ha ormai più segreti, quando il lezzo è insopportabile, tornano da noi, ridono a crepapelle, osano invitarci a pranzo, ai loro pranzi.

Riuscirò mai ad abituarmi? O devo considerare già scontato il fatto che saranno esse a stancarsi di noi e a chiederci di abbandonare tutto il lavoro nelle loro mani? Il successo che ormai ottengono le fa spavalde. Ogni tanto mettono le loro zampacce infette sulle macchine da scrivere e tentano di scrivere. Vogliono imparare: e col tempo ci arriveranno. Ma ecco scoppia un altro delitto, un altro scandalo: prima che arrivi la notizia le vedi infilare la porta e per un po’ si respira. La verità è che noi ci sentiamo già inutili, sorpassati. Questa mattina hanno assunto altre due iene e l’unica nostra speranza è che, col tempo, aumentando di numero, finiscano per divorarsi tra di loro.
Se prima non divoreranno noi».

(Ennio Flaiano, dal Corriere della Sera del 4 ottobre 1970)

36 pensieri su “Due iene in redazione

  1. Elisabetta

    Come commento alla trasmissione di ieri sera e’ perfetto. Tu pero’ te lo dovevi aspettare.

  2. alessandra

    non si andava un po di tempo fa direttamente nell’arena? e allora ha un senso affrontare i diversi, stupirli, stupirsi…
    va benissimo andare, si testimonia in tanti modi, anche non scandalizzandosi…anche non provocando ma facendo ognuno onestamente il proprio gioco!

    1. Enrico Sanna:

      …non capisco cosa intendi quando parli di “allusioni”, ma mi piace ricopiare qui sotto un pezzettino della lettera di don Milani ai cappellani Militari (cosiddetti)!

      “E se voi avete il diritto, senza essere richiamati dalla Curia, di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono e debbono combattere i ricchi. “

  3. Elisabetta

    Radio24 era una bella radio, diversa dalla altre, quando la dirigeva Gianfranco Fabi. Da qualche anno invece è diventata la solita pappa radical-sinistrese. Cruciani è sempre stato sopra le righe, ma da un paio di anni è proprio partito per la tangente (è violento con tutti, ospiti e ascoltatori). Quando (raramente ormai) mi capita di ascoltarla mi chiedo sempre se Radio24 gli faccia l’antidoping, prima di mandarlo in onda.

  4. claudio

    Grandissima stima per Costanza.

    Visto il terreno, l’aspettativa poteva essere più salir sulla croce che convertire gli infedeli.
    Che comunque il secondo si fa col primo…

    Il primo pensiero è stato che avrebbe dovuto declinare l’invito, visto che in quella trasmissione (ma in quali no?) l’interesse non è capire quanto dileggiare.
    Però, una volta scritti i libri, non si può rinnegarli.
    E poi… “non preoccupatevi di quel che dovrete dire…”

    Grazie!

  5. 61Angeloextralarge

    Caspita! 1970…O pperò! 😉
    Admin: dal titolo avevo pensato alle Iene e già fantasticavo su Costanza come loro vittima…

  6. Bisogna andare nella tana del lupo, talvolta, per salvare gli agnelli.
    E’ stata molto brava a tenere testa al duo de La Zanzara. Anche se non spesso li ascolto da alcuni anni. Sono allenati a far male svilendo i migliori propositi altrui.
    Non tutto il male è venuto per nuocere. Un piccolo miracolo. Legga la posta di oggi: preghiera.
    Saluti e complimenti.

  7. Margherita

    Concordo con Claudio, anche se devo dire che Cruciani e Parenzo ci hanno un pò stufato con il loro fare sprezzante!
    Costanza, non mollare! Io continuo a pregare per te!

  8. Fedele Razio

    Mi sono commosso alle risposte di Miriana sulle domande sull’aborto.
    Alleluja, viva la vita.

  9. giuly

    Certo che Flaiano era un grande…ce ne fossero di scrittori come lui oggi… e invece ci ritroviamo al massimo le due pseudo-zanzare cruciani e parenzo. Oddio, meglio di molti altri “giornalisti” smussaghiaccioli del potere (bisogna riconoscergli di aver parlato della ridicola censura spagnola in corso). Ma anche loro sottomessi, nel senso peggiore del termine, al diktat dominante del pensiero unico. Alla fine la vera zanzara è Costanza, che davvero ci provoca dolorose e urticanti punture con i suoi frizzanti libri e post. Chi punge? Non credo quello che somministra un veleno cui siamo assuefatti, ma chi ci da l’antidoto. All’inizio ci fa male, ma quanto bene ne possiamo trarre!

  10. Velenia

    OT,(ma non troppo) oggi è Santa Lucia, in tutta la Sicilia è festa,nella mia città,in particolare tutto si conclude con un grandioso banchetto da cui è bandito il grano macinato e tutti i derivati,in ricordo di un miracolo attribuito alla Santa.
    Lucia fu martirizzata sotto Diocleziano con atroci tormenti,come sappiamo martire vuol dire testimone.

    1. Giusi

      Grandissima santa! Quando vivevo in Puglia si andava ogni anno ad Erchie al Santuario di Santa Lucia

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      Si scendeva in una grotta dove scorre l’acqua di Santa Lucia con la quale ci si bagnavano gli occhi

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      Adesso vivo a Padova e a Venezia c’è il corpo di Santa Lucia

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      nella Chiesa di Santa Lucia e Geremia

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      Mia mamma vede grazie a Santa Lucia. Per un problema di carenza di cellule non dovrebbe vedere praticamente nulla. In realtà lei legge, ricama, cammina, guarda la televisione, cucina, insomma fa una vita normale. L’oculista è sconvolto, non se ne fa una ragione. Il segreto: prega Santa Lucia, protettrice degli occhi, tutti i giorni.

  11. Matteo

    Ho avuto modo di ascoltare l’intervista. Mi pare che Costanza Miriano sia caduta con tutte le scarpe nella trappola del conduttore. Come giornalista, capiva perfettamente quello che le stava succedendo. Ha tentato di difendersi, ma in un contesto così aggressivo e prepotente c’è stato poco da fare.

    1. vale

      come in tutte le interviste. il coltello dalla parte del manico l’ha sempre il conduttore. se non piace quel che va in onda fa partire uno stacchetto musicale, una telefonata. ah, c’è la pubblicità. oh c’è l’altro -parenzo- che deve intervenire. non si sente bene , che hai detto? ma non avevi detto? siamo a fine trasmissione…..ecc. ecc.

  12. eleonora

    no, costanza, te la sei cavata meglio che in tante altre interviste presso televisioni o radio che cercavano di metterti in ridicolo o peggio. alla domanda (insistente): “ma a te piace servire tuo marito?”, la tua risposta “sì a me piace, mi piace servire a tavola per la mia famiglia” è stata meravigliosa. semplice e illuminante. Illuminante per me anche più delle tante pagine del tuo primo libro (che ho letto, amato, regalato e consigliato). una frase del genere ti fa riguardare in una diversa prospettiva ogni azione. non tanto per quel che si dica, ma perchè è una risposta semplice e disarmante a una domanda che in quel “servire ” voleva nascondere qualcosa di viscido, perverso e meschino.
    non reazionaria Costanza, ma rivoluzionaria nel ribadire quello ius naturae che appartiene e pervade ogni essere umano.Eleonora

  13. Angelo

    … e pensare che il comune di milano gli ha dato pure l’Ambrogino d’oro alla loro trasmissione…
    coraggio Costanza stiamo saldi nella fede come dice San Paolo “tribolati da ogni parte ma non messi alle strette, perseguitati ma non abbandonati, abbattuti ma non annientati…” solo così Cristo trionfa.

  14. Alessandro

    Va be’, ma si sa che questi due giornalisti come sono: è gente che non ascolta. Due arrabbiati.

  15. …senza entrare nel merito della sottomissione e rivisitazioni del genere, è pieno di questi “giornalisti” stronzi e prepotenti e stupidi, è lo stile che va ora. L’mportante e non sottomettersi a loro (farsi intervistare è già sottomissione, nel senso vero del termine). O Costanza Miriano (come già detto da qualcuno) se lo è andato a cercare il martirio?

  16. fortebraccio

    Direi che è andata MOLTO bene, ascoltando la puntata!
    Ma state scherzando? Non è stata mai punzecchiata come da”prassi” della trasmissione.
    Date retta, evidentemente voi non la seguite: le è andata di lusso!

    1. Giusi

      Come no? Le hanno messo in bocca cose che non ha detto! Tipo che i gay sono geneticamente modificati e che sono come le mozzarelle!

  17. JoeTurner

    infatti la carognata vera l’hanno fatta il giorno dopo con il lancio stampa con le parole estrapolate e strumentalizzate.
    La tecnica è questa: prima parte dell’intervista abbastanza tranquilla per metterti a tuo agio e farti abbassare la guardia, pausa pubblicitaria e alla ripresa domande tendenziose su gay, aborto, Putin. A quel punto si estrapola, si manipola a piacimento e si getta il tutto in pasto al Fatto e a Dagospia.Voilà il gioco è fatto!
    Ha ragione Blondet con Cruciani e Parenzo non si parla, se lo facessero tutti alla fine avrebbero ospite uno Scanzi qualsiasi tutte le sere e chiuderebbero dopo poco.

  18. fortebraccio

    Giusi, credimi, tu non conosci la trasmissione: l’hanno trattata coi guanti bianchi!

    Poi la storia delle mozzarelle l’ha tirata in ballo lei (era complicata, aveva bisogno di un paio di frasi per essere spiegata, hanno capito e cercato di troncarla lì). Stesso discorso per Putin.

    Alla Zanzara, molto difficilmente si riescono a fare “ragionamenti” più lunghi di 10-15 parole.
    E’ il loro gioco.
    Se ci vuoi giocare, è così.
    Con Barilla è stato così.
    Ti fan parlare (ovviamente si son preparati prima, non sono sprovveduti), ti incalzano finchè non tiri fuori qualcosa che si presta ad essere distorto.
    Lo fanno tutte le sere – ed alle volte è anche divertente.
    La gente si presta perché è un programma molto seguito.
    Si rischia il ridicolo se non li si domina – è andata di lusso, ripeto, di lusso!

    Tra le altre cose, niente di quello che è stato detto è diventato un tormentone della trasmissione… evidentemente non hanno trovato appigli…

    1. Sono abbastanza d’accordo con le conclusioni di Fortebraccio…
      Poi io ne ho sentiti (pochi per la verità), ma li ho sentiti alcuni, che pur con posizioni diametralmente opposte a Cruciani e Parenzo e “manipolabili” inquanto ad argomenti, gli hanno tappato la bocca e fatto abbassare la cresta…
      Ma non si tratta solo di argomentazioni, si tratta anche di tipo di carattere e modo di porsi.
      Ognuno però ha il suo… Costanza ha il suo modo ed è andata com’è andata 😉

  19. 61Angeloextralarge

    Sono riuscita ad ascoltare (finalmente) l’intervista. Mi pare che sia andata molto meglio della trasmissione con la Parietti. I due giornalisti hanno fatto di tutto perché tu, carissima Costanza rispondessi come volevano loro, ma se ho ancora un po’ di udito, Costanza non ti sei fatta intimidire per niente. Bravissima! Hai più classe tui di tutti loro messi insieme, nonché più intelligenza, educazione… ma soprattutto hai una marcia in più perché sei coerente con la fede che professia. Smackmegagigante, Costi… costi quel che costi a quelli che ci provano a farti mollare. 😀

    1. Alessandro

      Proprio quello che ho pensato io: una marcia in più perché coerente con la fede che professa :-).

  20. shoesen

    Buona sera, finalmente sono riuscita ad ascoltare l’intervista e trovo che le provocazioni siano state tante, però per essere un provocatore secondo me il conduttore nutre stima nei confronti della signora Miriano, insomma il registro era il solito ma ho percepito comunque una certa volontà nel non dare il colpo di grazia all’intervistata. La signora Miriano poi è stata semplicemente strepitosa con le sue risposte composte e non ingenue… io sarei esplosa dopo neanche un minuto 🙂

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