Poliamore co-co-co-niugale. Il favoloso mondo di Attali

di Andreas Hofer

L’evoluzione umana si è arricchita di un nuovo esemplare, si premura di informarci il sociologo Michel Maffesoli in una vaticinante intervista concessa a «Repubblica». L’epoca delle infinite “liberazioni” ha partorito infine l’homo eroticus, specie avanzata che «antepone il cuore alla ragione, l’impulso alla riflessione, il piacere al dovere».
Eros pare finalmente averla avuta vinta su Ethos, eppure il tripudio dei gaudenti di tutto il mondo è soffocato da un curioso paradosso: dopo essersi imposto con forza, questo amore “liberato” non sembra scoprirsi più libero e indipendente di prima, come se il piacere elevato a norma di condotta e il trionfo dell’effimero avessero instaurato invece una “dittatura del desiderio”. «Dopo aver promosso la libertà durante l’epoca moderna», osserva Maffesoli, «nell’attuale postmodernità si sviluppa invece la dipendenza. L’amore è dipendenza. È l’altro che mi crea, e mi distrugge».

Nella dimensione del poliamore, qui si trova l’habitat naturale dell’homo eroticus. In questa nuova regione dello spirito umano il pensiero di Mafffesoli si salda con quello del visionario tecnocrate Jacques Attali, che nel libro Amori. Storia del rapporto uomo-donna (trad. it. Fazi, Roma 2008) ha preannunciato l’avvento di una nuova tipologia di relazioni denominata netloving, in analogia con networking, in cui uomini e donne, collegati tra loro secondo la modalità della connessione di rete, «potranno avere relazioni sentimentali e/o sessuali simultanee, trasparenti e contrattuali con più perso­ne che avranno a loro volta partner multipli».

Frammentarietà relazionale, rapporti a breve scadenza, mobilità identitaria, sessualità deterritorializzata. Queste le “parole d’ordine” imperanti nel “favoloso” mondo di Attali, dove d’altro canto, badate bene, la sorte di ogni “resistenza” è il fallimento.
La “repressiva” pretesa di tornare a «imporre un ordine morale», destinata a scontrarsi con l’implacabile necessità storica, finirà solo per provocare ulteriore destrutturazione a ciclo perpetuo, “amore liquido” a tempo indeterminato e totale anarchia morale. Infatti, ci spiega Attali, «l’allungamento della vita e la rivendicazione di un’estensione delle libertà individuali spingeranno anche in questo ambito al cambiamento permanente, alla tirannia del nuovo e alla precarietà dei contratti».
Naturalmente in questo prossimo futuro, profetizza questo ex banchiere prestato alla saggistica, «il ruolo della religione nel matrimonio, quasi del tutto assente nell’islam e nel buddismo, scomparirà anche in Occidente».

Questa informe libertà dei post-moderni verrà pagata con l’assoggettamento a una ferrea tirannia della trasparenza: «In Occidente come altrove – prosegue Attali – il diritto di fare quello che si vuole sarà controbilanciato dall’obbligo alla “trasparenza” e nessuno potrà più nascondere ciò che ama né colui che ama, e questo sarà una spinta a mettere in causa l’ipocrisia delle relazioni clandestine e ad accettare la realtà delle vite multiple, maschili e femminili». È uno spettacolo sovente rappresentato nel nostro mondo: la “lotta all’ipocrisia” come fattore di crescente de-moralizzazione, putrefazione del costume accelerata in nome di una “virtù” corrotta.

L’avvenire, ci dice Attali, appartiene alla «coppia monogama precaria e al matrimonio a contrattualità limitata». Legami clandestini, esistenze multiple, multisessualità, poligenitorialità, nomadismo affettivo, co-co-co-niugalità: saranno queste divinità a dettar legge nel pantheon high-tech dell’homo eroticus. «Nella sua vita ognuno formerà un numero crescente di coppie e l’indissolubilità della famiglia monogamica verrà denunciata come un anacronismo e un lascito della società feudale, ci si prenderà gioco della fedeltà come di un’impostura, di una convenzione artificiale quasi barbara e il divorzio non verrà più vissuto come un fallimento».

Quando «la multigenitorialità sarà generalizzata» la relazione parentale, ormai del tutto spersonalizzata, andrà lentamente a trasformarsi in un rapporto di produzione serializzato, dissolvendosi in una sorta d’orda indifferenziata dove «gli uomini rivendicheranno il diritto di rifiutare alle donne la libertà di avere da loro figli che non vogliono».
Assisteremo all’ascesa di un sistema di turnazione genitoriale in cui la responsabilità educativa sarà condivisa, come in una staffetta, «con i nuovi compagni, con gli ex, con gli ex degli ex e con estranei». E i bimbi cresceranno in famiglie composte da «vari padri e varie madri o solo padri e solo madri, tutti ugualmente legittimi».
Allarmarsi? E perché mai? Ci assicura Attali che «i bambini saranno felici di avere più famiglie e vivranno in un luogo fisso dove i genitori si avvicenderanno».

Possiamo sine ullo dubio immaginare che nel favoloso mondo di Attali la pratica matrimoniale non dovrà differire eccessivamente dall’operazione di ricarica di un telefono cellulare dato che, come profetizza l’ex banchiere, «in alcune società molto avanzate […] il matrimonio diventerà strutturalmente provvisorio: durerà soltanto un certo numero di anni e, se non sarà rinnovato esplicitamente con il mutuo consenso delle parti, non avrà più validità», cosicché «per separarsi non sarà più necessario divorziare mentre per rimanere insieme ci si dovrà risposare».
C’è da giurare che i gestori della telefonia mobile sapranno approntare con solerzia comode quanto pratiche wedding-card ricaricabili… (si passerà da un coniuge all’altro come si passa a Vodafone o a Tim?).

Qualora alcuni irriducibili “retrogradi” dovessero diffidare di un simile scenario di “provvisorietà coniugale”, magari rifiutandosi perfino – orrore! – di inneggiare al matrimonio a scadenza come a un autentico progresso civile, sappiano costoro che invece grazie a questi prodigi della tecnica giuridica le separazioni «non saranno più traumatizzanti, almeno in teoria, salvo che uno dei due coniugi provvisori (sic!) non voglia rinnovare un legame che l’altro non desidera più».
È perfino scontato che in una società tanto progredita, dove ci si sposerà a rate, «le unioni contrattualmente provvisorie non saranno appannaggio esclusivo degli eterosessuali poiché il diritto a vivere insieme, ad avere figli e ad adottarne verrà riconosciuto alle coppie di qualsiasi sesso».

Analogamente al “mondo nuovo” huxleyano fedeltà ed esclusività saranno ostracizzate «poiché nessuno apparterrà più a nessuno» (asserto equivalente allo slogan ipnopedico del Brave New World: «ognuno appartiene a tutti gli altri»).
Un’umanità proteiforme si muoverà indistintamente verso «l’accettazione del diritto a molteplici partner, omosessuali o eterosessuali (ma spesso bisessuali)» e avremo così diverse forme di netloving: il poliamore, in cui ciascuno disporrà «di più partner sessuali distinti»; la polifamiglia, dove ognuno «apparterrà a più famiglie»; la polifedeltà, in cui cia­scuno «sarà fedele a tutti i membri di un gruppo dalle sessualità multiple».

Nume tutelare del Netloving World non sarà però il solo Proteo (non a caso divinità marina, il dio in grado di assumere qualsiasi natura, idolo supremo in una “società liquida”). Al suo fianco si staglia già l’inquietante ombra di Narciso: «Poiché molti saranno innamorati soltanto di se stessi», seguita a scrivere Attali, «andremo verso la fine della sessualità e verso l’amore di sé, approdando infine alla riproduzione dell’umanità per via tecnologica. […] La riproduzione diventerà compito delle macchine, mentre la clonazione e le cellule staminali permetteranno a genitori-clienti di coltivare organi a volontà per sostituire i più difettosi. Un bambino potrà essere portato in grembo da una generazione precedente della stessa famiglia o da un donatore qualsiasi, e i figli di due coppie lesbiche nati da uno stesso donatore potranno sposarsi, dando vita a una famiglia con sole nonne e senza nonni. Molto più in la, i bambini potranno essere concepiti, portati in grembo e fatti nascere da matrici esterne, animali o artificiali, con grande vantaggio per tutti: degli uomini poiché potranno riprodursi senza affidare la nascita dei propri discendenti a rappresentanti dell’altro sesso; delle donne poiché si sbarazzeranno dei gravami del parto».

E così, come accade in quell’utopia rovesciata che è il “mondo nuovo” descritto da Huxley, la relazione sessuale come puro accoppiamento, separata dalla fecondità, si rivela legata a doppio filo alla procreazione desessualizzata.
Anzi, se dobbiamo credere ad Attali si produrrà una radicale – e disumana – desessualizzazione delle relazioni intime: «Grazie alla tecnologia sarà sempre più semplice dissociare il desiderio, la sessualità, l’amore, la riproduzione e l’educazione dei bambini. Il funzionamento del cervello sarà abbastanza noto da permettere di creare pulsioni erotiche ad arte assieme alle condizioni biologiche dell’attrazione, mettendo a punto filtri genetici o meccanismi di trasmissione del pensiero che indurranno sentimenti involontari. Arrivati a questo punto la sessualità potrà prescindere dal contatto tra corpi per diventare un esercizio dello spirito come tanti altri».

Questo scenario di estrema desolazione conferma che un amore incapace di trascendere il limite organico-sensibile presto o tardi sfocia nell’egoismo epidermico che, per dirla col filosofo argentino Alberto Caturelli, «impedisce di spiegare l’amore umano come dono di sé al tu e lo degrada a eros». Cessando l’uomo di essere una «struttura di relazione», infranta la profonda connessione tra intimità e interiorità (*), l’amore, identificato col «piacere sensoriale del singolo “anonimo”», si muta in «rapina reciproca nullificante» e viene condannato alla radicale incomunicabilità. (Due una sola carne, trad. it., Ares, Milano 2006, pp. 353-354)

L’eclissi dell’amore come mistero produce l’amore come oscurità, che assume così i caratteri di indeterminatezza, informità e inconoscibilità attribuiti da Aristotele alla nuda materia. Il nuovo mondo poliamoroso, per parafrasare Charles Fourier, si annuncia come un mondo caotico e disumanizzato dove gli individui, sempre più svincolati da legami duraturi solo per essere convertiti in massa amorfa, indistinta e infinitamente plasmabile, seppur liberati, non per questo saranno più liberi.

(*) «In ogni bacio fisico ci vorrebbe un po’ di metafisica», scrive a ragion veduta l’amico Giuseppe Valente in uno dei suoi Aforismi… senza “ismi”.

67 pensieri su “Poliamore co-co-co-niugale. Il favoloso mondo di Attali

  1. sapete chi è Jaques Allatì ? non è un coglioncello qualunque….andate a vedere di chi si tratta e riflettete sul fatto che un personaggio del genere racconti simili amenità…
    il Novus Ordo Seclorum si avvicina a passi sempre più rapidi..

  2. Mi lasciano sempre perplesso tutte queste filosofie che partendo da una visione personale del mondo, ne fanno una analisi e delle ipotesi sulle quali poi costruiscono le conseguenze. Come immaginare di costruire una casa dove non sei il progettista, ne il capo cantiere ma solo un manovale.
    Non si fanno mai i conti con la volontà suprema. Basta un soffio dall’alto per cambiare le cose.

    1. G

      Si’, anche io la penso cosi’… Satana agisce solo finchè Dio glielo permette (non mi ricordo dove l’ho letta…). Non credo proprio che il nostro Padre dei Cieli lasci fare all’umanità uno scempio simile, ci ama troppo.

    1. Cara Nicoletta, come antidoto ad Attali ti consiglio – se non l’hai ancora letto – il libro di don Fabio Bartoli http://uscitepopolomiodababilonia.wordpress.com/

      Attali mi pare un autentico ufficiale dell’Impero di cui parla don Fabio, per esempio qui
      http://uscitepopolomiodababilonia.wordpress.com/2012/02/15/lira-dei-poveri/

      L’Italia deve essere una spina nel fianco per gli Attali di questo mondo: è un’anomalia, rompe gli schemi. non funziona come previsto dagli Illuminati. Un brindello di terra con dentro la maggioranza del patrimonio mondiale UNESCO (per quel che valgono i riconoscimenti UNESCO); un paese di ladri, vigliacchi e fannulloni in cui però mezzo mondo viene a passare le vacanze e l’altra metà sogna di venirci. E ben di più, naturalmente… 🙂

    2. Nicoletta,
      …ho letto sopra, riporto un piccolo pezzettino:
      “occorrerà gestire in totale trasparenza la nuova ripartizione delle risorse tra generazioni presenti e future. Cioè ridefinire il modello sociale dell`Italia.”

      …che ci trovi di così negativo (a parte la situzione in cui siamo)?

  3. E tutti vissero felici e contenti!! (come no :-()

    Io sinceramente non sprecherei tanto tempo a riportare e a commentare allucinanti e allucinate visione di questo tipo che non reggono neppure ad una lucida analisi del più agnostico sociologo/psicologo/antropologo.

    Sono visioni “gia viste” in molti romanzi di fantascienza (perchè di fantascienza o fantamondo parliamo) che, guarda caso, anche in una visione non-cristiana, si concludevano con la totale distruzione della società o (nel caso ottimistico) con un “resto” che tornando agli “antichi valori”, lasciava un speranza all’Umanità devastata dalla “liberazione” (che liberazione non è) che si era auto-imposta.

    Si badi bene auto-IMPOSTA, perchè come ben si legge sopra, NON SARA’ PERMESSO vivere secondo valori diversi! E chi vorrà farlo, sarà annientato, coercizzato, lobotizzato. AMEN.

  4. “Io sinceramente non sprecherei tanto tempo a riportare e a commentare allucinanti e allucinate visione di questo tipo che non reggono neppure ad una lucida analisi del più agnostico sociologo/psicologo/antropologo.”
    Ecco, l’unica cosa giusta da dire mi sembra questa!!!
    Però:
    1) consideriamo che ormai nei libri di oggi si trova solo (quasi) di questa poltiglia e, anche peggio (senza considerare giornali televisione etc:)
    2) o non consideriamo più nulla e torniamo alla cultura antica, fino alla fa arrivare alla fine del medioevo, che poi (ormai da tanti anni riconosciuto da tutti gli studiosi [da almeno cento anni, minimo])non è quella epoca buio che gli ignoranza popolare ritiene, fino, alla fine, planare, a volo d’uccello alle opere teologiche di Ratzinger e agli aforismi di Langone.
    Ratzinger, Socci, Langone, Messori, Miriano, Madjugorje etc. che altro?

    1. 🙂 🙂

      “non è quella epoca buio che gli ignoranza popolare ritiene…” OTTIMO

      Ma anche tanta “intellighenzia” nobile ritiene tale!

  5. Erika

    I sociologi generalizzano per mestiere.
    E’ ovvio che questa sintesi di Attali non è esaustiva né credibile. Ci sono però, secondo me, degli spunti di riflessione interessanti.
    E’ innegabile, ad esempio, che l’idea di coniugare l’amore romantico con la stabilità matrimoniale è uno sforzo molto moderno. I patti, fino agli anni ’50 circa, erano di altro tipo e certo non prevedevano l’idea che tuo marito (o tua moglie) DOVESSE essere innamorato/a di te dopo vent’anni di matrimonio.
    Poi c’è anche il discorso degli anni, appunto. A chi sarebbe venuto in mente, fino a vent’anni fa, di divorziare a settant’anni, quando si riteneva di essere ormai alla fine dell’esistenza?
    Io credo che si possa arrivare a coniugare volontà e romanticismo, stabilità e passione.
    Però è una sfida molto moderna, con ostacoli molto moderni, e non dobbiamo cedere alla tentazione di mascherarla da “ritorno alla tradizione”, perché una tradizione del genere non c’è mai stata, non è mai esistito l’amore coniugale passionale, romantico e monogamico per oltre cinquant’anni.

    1. “non è mai esistito l’amore coniugale passionale, romantico e monogamico per oltre cinquant’anni.”

      Chi l’ha detto!!??

  6. Socci, appunto, sabato scorso:
    Sul “mistero” di padre Pio d’altronde abbiamo anche un altro documento eccezionale. La rivelazione soprannaturale che ebbe Lucia Fiorentino (11).

    Ne parla nel “Diario” scritto su ordine dei direttori spirituali. Tutto è riportato negli atti del processo di canonizzazione di Padre Pio. Lucia conobbe da Gesù stesso nel 1906 l’arrivo a San Giovanni Rotondo di un sacerdote paragonato a un “albero di smisurata grandezza” .

    Attali-Socci: babbeorum librorum infinitorum….

  7. Franca Dell'Orto Matteotti

    Che angoscia gente! Questo è fare i conti senza l’oste (leggi Dio), è un farneticare tanto per dire qualcosa, ma non ci sono problemi ben più importanti da trattare in questo “mondo moderno”? E’ vero, l’uomo nasce nudo come sempre è stato, ma a tre anni usa il computer e a dodici/tredici anni è pronto per buttarsi via: è questa la modernità? Sarà il caso di metterci a pregare seriamente perchè Dio non ci abbandoni alle nostre insipienze. Comunque vi ringrazio tutti, spesso godo nel leggervi, mi sento meno sola in un mondo che faccio fatica a capire. Che la Madre Celeste ci benedica.

  8. Erika

    @Bariom: naturalmente, parlo a livello sociologico. E’ ovvio che ci saranno state nei secoli scorsi coppie innamorate incredibilmente longeve nei secoli passati, ma possiamo forse negare che di norma il matrimonio non si basava sull’innamoramento e che l’infedeltà dei mariti era ampiamente e socialmente data per scontata?
    Io credo che si debba sempre partire dalla realtà se si vuole incidere su di essa.
    Se vogliamo credere che prima degli inizi del Novecento l’amore romantico avesse a che fare col matrimonio negli stessi termini in cui lo intendiamo oggi, o che per una donna dell’ottocento scoprire un tradimento del marito era psicologicamente devastante per una donna come lo è oggi, va benissimo, però rischiamo di vivere in un mondo di fantasia e di conseguenza di avere scarse capacità di influire sul mondo reale.

    1. Erika “ma possiamo forse negare che di norma il matrimonio non si basava sull’innamoramento e che l’infedeltà dei mariti era ampiamente e socialmente data per scontata?”

      Mi dispiace io lo nego, certo non nego che in passato la donna aveva pochi pochissimi diritti civili e magari anche “voce in capitolo” sul matrimonio, ma questo a livello sociale. Nell’ambito “privato” credo sapessero scegliere e far valere la propria opinione come giusto. Penso che uomini e donne si scegliessero per innamoramento non per altro (parlo sempre della stragrande maggioranza), magari e in maggior parte proprio in quei ceti sociali dove l’ “etichetta”, la “consuetudine” o i giochi di potere (leggi matrimoni combinati) erano meno ferrei.

      L’infedeltà dei mariti era socialmente data per scontata. Perchè? Più di oggi? non credo… oggi semmai la stessa cosa vale per le donne (bella parità hanno raggiunto…). Quello che ti concedo era il diverso giudizio “sociale”. Il marito adultero era considerato un “viveur”, la donna una sgualdrina, questo sì, ma che l’uomo sposato ipso facto sarebbe stato adultero, mah. Quando avrebbe iniziato o non esserlo? Intendo nella scala “evolutiva” di questa nostra società?

      Non parliamo poi dell’effetto psicologico per una donna com’è oggi… lo è sempre! O per il tuo assunto di cui sopra “un tempo” (ancora non ben identificato) facevano “spallucce” e andavano oltre?

      Nutro molti dubbi.

      1. Bariom:
        no, scusa, abbi pazienza, ul primo, almeno qui, più titolato per avere molti dubbi, su ogni cosa, (o tutto o nulla) sono me (filosofiazzzzero)!!!
        A meno che il bonario Alessandro non voglia profferire che essendo che io sto enunciando io di avere molti dubbi in realtà non ho molti dubbi perché di fatto sto enunciando di avere molti dubbi etc tec.etc. etc etc………

        1. Alessandro

          Il “bonario Alessandro” non mette in dubbio che tu abbia dubbi, ma bonariamente costumatamente sommessamente rileva che
          1) chi sostiene di avere MOLTI dubbi almeno un dubbio non ce l’ha: quello di avere molti dubbi
          2) chi sostiene di dubitare di TUTTO non può non dubitare anche del proprio dubitare di tutto, e quindi non può escludere che di alcunché non dubita affatto

          1. Volevo ben dire, siamo tutti dogmatici (ma non tutti fanatici creduloni)!!!
            Ma così dicendo sono anche io, necessariamente, fanatico credulone etc. etc. etc. (probabilmente anche più di voi, in quanto voi, almeno, giustificati dalla verità che vi PERMEA e io non-permeato da nulla, anche se così dicendo mi rivelo anche io permeato etc. etc.) come i fanatici della Juve pensano essere giustificati dal fatto che la Juve è la Squadra Suprema (secondo loro, ma per loro anche vero) mentre i tifosi per esempio dei VIOLA sono tifosi da nulla etc. come si dimostrerà martedì sera etc. e se non si dimostrerà sarà uguale)

          2. 61Angeloextralarge

            Bonario Alesandro: sei uno dei miei miti. Mi dispiace ripetermi ma non mi hai ancora deluso (e credo proprio che non lo farai).Quindi? Quindi supersmackgiganteeee! 😀 Questo commento ad Alvise Maria me lo copio.

  9. senm_webmistress

    @ Erika
    “E’ innegabile, ad esempio, che l’idea di coniugare l’amore romantico con la stabilità matrimoniale è uno sforzo molto moderno.”

    Infatti anche nel medioevo credevano di essere moderni. Cfr. Chrétien de Troyes, Erec et Enide (circa 1170)

  10. 61Angeloextralarge

    Andreas: non conosco Attali e, sinceramente, questo post non mi fa venire voglia di conoscerlo. Il virus dell’attalite non mi ha contagiato? 😉

    Già il titolo con il termine “favoloso” mi fa pensare ad una cosa “campata per aria”, “irreale”.

    “la relazione sessuale come puro accoppiamento, separata dalla fecondità, si rivela legata a doppio filo alla procreazione desessualizzata”: mi sembra un epitaffio funebre per l’amore.

      1. Alessandro

        Angela, la “procreazione desessualizzata” è un cavallo di battaglia anche del nostro Veronesi prof. Umberto, che nell’agosto del 2007 al Riformista disse:
        “La specie umana si va evolvendo verso un ‘modello unico’, le differenze tra uomo e donna si attenuano (l’uomo, non dovendo più lottare come una volta per la sopravvivenza, produce meno ormoni androgeni, la donna, anche lei messa di fronte a nuovi ruoli, meno estrogeni) e gli organi della riproduzione si atrofizzano. Se a ciò si aggiunge che il sesso non è più l’unica via per procreare, si finirà col privare del tutto l’atto sessuale del suo fine riproduttivo e dunque non sarà più così importante se sceglieremo di praticarlo con un partner del nostro stesso sesso.”

        1. 61Angeloextralarge

          Alessandro: purtroppo conosco bene il veronesipensiero e non lo digerisco proprio. Questo trafiletto che hai postato è addirittura stomachevole.
          W l’amore come Dio l’ha creato! 😉

    1. @ Angela. La attalite e’ un virus da non contrarre… 😀 Il titolo contiene un gioco di parole, rimanda al film ”Il favoloso mondo di Amelie” (Attali pronunciato alla francese ha un suono simile)

      1. Allora, il post di Andrea è lungo e molto denso (bravissimo come sempre), + i commenti + i link dei commenti (tanti e interessantissimi)… tocca fare il mirianista a tempo pieno, qua…

  11. Ancora una volta in questa ipotesi di “new age” per la società tutta, più che di relazioni umane si parla di relazioni “sessuali”, con l’errata convinzione che da questo parziale aspetto della vita di relazione si possa arrivare a determinare “il tutto”.

    Peccando certamente di immodestia, ripropongo una riflessione rimasta come ultimo intervento su un post di qualche giorno fa:

    Credo che la sessualità (dono di Dio all’uomo – maschio e femmina) sai dal mondo, nella sua visione semplicemente “terrena”, realmente sopravvalutato.

    Voglio dire, per una parte del mondo, sembra che tutto ruoti attorno al sesso. Non parlo tanto del business e di tutte le tristi ramificazioni o del logoro ma sempre attivo triduo soldi-sesso-potere, ma della sfera dei sentimenti, delle relazioni umane e della umana felicità, in cui certo anche la sessualità ha un peso e ne può essere (dico “ne può essere” condizionale) una componente.

    Mi riferisco ad esempio, all’idea che il matrimonio, ma più laicamente il rapporto tra uomo e donna, non si regga se non si ha una buona intesa sessuale.

    Basta ragionarci sopra un attimo e appoggiarsi alle esperienze comuni di chi vive una sessualità promiscua piuttosto che “monogama”, per accorgersi quanto questa convinzione (o semplice affermazione) sia profondamente falsa e fuorviante.
    Guarda caso nelle unioni sentimentali, quando iniziano le incomprensioni, i problemi “di coppia”, la prima cosa che va in crisi sono proprio i rapporti sessuali. Questo avviene, il più delle volte, da parte delle donne, che hanno (grazie a Dio) una spiccata sensibilità a concepire l’atto come una “accoglienza”, un dono di sé (è la donna ad “accogliere” in sé l’uomo), a vivere il rapporto sessuale, sulla spinta di sentimenti molto più profondi di quelli che spingono (non sempre ma in generale) gli uomini, che devono combattere contro pulsioni più “genitali”, che rischiano spesso di portare il rapporto sul piano del mero “possesso” (da sempre la frase è “possedere una donna” non il contrario…).
    Certo questo può non valere per le donne “moderne ed emancipate” che pretendono di vivere la sessualità come la vivrebbe un uomo, non so esattamente con quali benefici… ma riprendendo il discorso, la relazione NON va in crisi perché non c’è una buona intesa sessuale! Tranne nel caso in cui la relazione (se di relazione vogliamoi parlare) non sia un semplice self service dei reciproci corpi.

    Potremmo anche riflettere sulle volte (chi non ci si ritrova batta un colpo) che dopo un intenso, piacevolissimo, metteteci quel che volete, rapporto sessuale, ci si ritrova a litigare aspramente dopo nemmeno mezz’ora….

    Potremmo riflettere sulla “memoria”… si, sulla memoria. Tralasciando chi ha avuto uno ed un solo “partner” (per usare un termine alla moda), uomini e donne che, tanto perché sia chiaro, invidio, cristianamente parlando, tralasciando questi dicevo, chi ha avuto più relazioni anche dense di sentimento e di aspettative, a distanza di tempo, cosa ricorda di queste relazioni?
    Ricorda ogni istante di ogni rapporto sessuale? Se è un po’ “fissato” e maniacale o se questo era l’unico scopo, forse… ma diversamente cosa ricorda? Ricorda i momenti, le gioie, le delusioni, i sorrisi o le arrabbiature, insomma tutto quello che potremmo ricordare pensando a nostro padre, nostra madre, i nostri fratelli, i nostri amici. Perché il nostro vivere, crescere, maturare… amare, su questo “altro” si basa, che non sull’intimità di due corpi. Intimità che ha effettivamente un grande impatto sulla nostra psiche e sul nostro spirito, tanto da farci spesso compiere scelte sbagliate, immature (le scelte), perché non-libere.

    Così chi vuole cercare il piacere effimero della carne, lo cerchi pure, non è poi così difficile trovarlo… E’ questione di tempo, ma si ritroverà nauseato come chi ha riempito il ventre all’inverosimile, ed un pugno di mosche in mano. L’uomo (maschio e femmina) cerca qualcosa di più, cerca l’Amore (banalità vero…?), quell’Amore per cui semmai venisse il giorno il cui tu non potessi più soddisfare il “partner” (lasciatemi usare ancora questa parola) sessualmente, non verrai abbandonato/a come un scarpa vecchia, come un’auto da rottamare… questo desideri? O avrebbe ragione chi diceva di amarti (se te lo diceva) tra un amplesso e l’altro, di cercare chi lo/la soddisfi in tua vece? Perché si sa… senza sesso non si vive!

    Strano perché ho conosciuto tante persone che non vivono la sessualità come il mondo vorrebbe (per il mondo NON la vivono e basta… miseri) e sono le persone più felici e più appagate che ho conosciuto. Ricordo anche un caro amico fraterno, la moglie malata e un lungo periodo di castità (brivido lungo la schiena per questa “parolaccia”). Lui mi diceva: “uno dei periodi più belli e intensi di comunione che ho avuto con mia moglie” (per inciso ecco che la malattia già cambiava aspetto così vissuta). Cosa pensate ricorderà quell’uomo e soprattutto quella donna? Gli amplessi perduti o su quella “rinuncia” (che è in realtà il donarsi all’altro) hanno fortificato la solidità del loro rapporto, di loro stessi ed il loro futuro. Quello qui sulla terra (e quello in Cielo, per chi ci crede).

    Ecco perchè credo che tutto questo parlar di sesso, fatto a tutte le ore, come si vuole, con chi si vuole, basta si faccia, sia una gran presa in giro, un conformismo a cui adeguarti per non essere uno/a “sfigato”, ma che esaurite le spinte degli ormoni e delle voglie, proprio come un povero/a “sfigato” ti lasca…
    ———————————————

    Ho evitato volutamente di parlare di Grazia, di Sacramento, di peccato, o dell’immenso valore spirituale dell’Unione Sponsale.
    La mia, ammesso che lo sia, voleva essere una sorta di “analisi critica”, perché alcuni “miti” non dovrebbero essere tali neppure per il non credente. Il passaggio alla Grazia è un’altra cosa, dove i “falsi miti” si sfaldano da sè 🙂

    1. Laura C.

      Voglio ringraziarti, Bariom… Ultimamente hai scritto diverse cose che mi stanno rimettendo con i piedi per terra e mi ricordano qual è la “Verità”. Grazie di cuore!

  12. Erika

    @senm_webmistress: forse non riesco a spiegarmi. Non ho mai detto che nei secoli passati, medio evo incluso, non si conoscesse l’amore, ma solo che non era considerato una conditio sine qua non all’interno del matrimonio.
    L’amor cortese medievale ne è un ottimo esempio: la donna angelicata, oggetto del perfetto amore cavalleresco, non era una donna con cui ci si sposava e si avevano figli.
    Dante Alighieri non menziona praticamente mai Gemma Donati, madre dei suoi quattro figli.

    1. senm_webmistress

      Su Gemma Donati ho avuto uno scambio d’idee tempo fa in questo stesso blog, forse è meglio rimandare a quello. Per il resto, che dire? Il testo che ti segnalavo prima è, perlappunto, un’esaltazione dell’amor cortese coniugale. Quindi, se non altro, vuol dire che ci sono più sfaccettature nel mondo (antico, medievale, moderno e contemporaneo) di quante non risultano ai pratici schemini in cui siamo abituati a ingabbiare il passato, anche recente. Dopodiché, se tu resti della tua e io della mia, che male c’è? 🙂

  13. «Casa, casa, poche stanze, troppo abitate, soffocanti, da un uomo, da una donna periodicamente incinta, da un’orda di ragazzi e ragazze di tutte le età. Niente aria, niente spazio; una prigione insufficientemente sterilizzata; oscurità malattie e cattivi odori.»

    Non così bene, ma potrei averlo scritto io, ricordate i miei primi commenti coprofili (secondo Velenia)?

  14. Alessandro:
    «Fedele all’insegnamento del Concilio Vaticano II, la Chiesa cattolica guarda i musulmani con stima, essi che rendono culto a Dio soprattutto con la preghiera, l’elemosina e il digiuno, che venerano Gesù come profeta senza riconoscerne tuttavia la divinità, e che onorano Maria, la sua madre verginale»

    Benedetto XVI

    1. Alessandro

      Benissimo, tutto vero. Basta non si dica, come il vescovo di Pavia, che il cattolico è in “comunione di fede” con il musulmano. Il Papa non lo dice.

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    1. Alessandro

      Non te lo posso dimostrare, ma il Papa ha ripetuto passaggi della Nostra Aetate che ho abbastanza nell’orecchio…

      ” La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno.” (Nostra Aetate, 3)

  17. Giuseppe

    A me questo poliamore mi sembra il bis della iconoclastia: il tentativo di tirar dentro gli islamici e trasformare una civiltà greco-romano-cristiana in una greco-romano-giudaico-cristiana-islamica. non appaia un azzardo: in fin dei conti, prima della “prmavera” i grandi soloni di Al Azahr han esplicitamente affermato che l’Europa è tale grazie anche al contributo islamico, (così come dicono gli illuministi) e se solo ritrova questa radice può esser se stessa.
    In pratica, l’iconoclastia, più o meno sostenuta, contro l’intera comunità ortodossa, da frange minimali, concedeva agli islamici quel che più dava loro fastidio, ora gli si riconosce quel che più amano. Il poliamore è un semplice re-brandig della poligamia, ma essendo “novità” è chic e non rimanda di certo agli orrori comprovati della poligamia.

      1. Giuseppe

        Alvise, sarò stato troppo sintetico, ma è quello che succede ogni volta che c’è una “frizione” a sfondo religioso, nei paesi occidentali.
        Se la “vittima2 è un ebreo (non importo a che titolo) subito inizia la tiritera che Gesù era ebreo (vero: e dei più ortodossi, aggiungo) e che gli ebrei han contribuito alla nascita della civiltà occidentale. Su questo punto dissento alquanto: l’ebraismo, almeno fino alla “riforma” di Mosè Maimonide, è sempre stato poligamo (per gli ultimi sviluppi: http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/poligamia-polygamy-6508/) e a poligamia è in totale contrasto con la civiltà greco-romana. V.D. Hanson “Una guerra diversa da tutte le altre” illustra bene il punto: durante la Guerra del Peloponneso gli spartani accusavano gli ateniesi di essere “asiatici” proprio in quanto poligami! Naturalmente era pura disinformazya ma non di meno era la peggiore accusa che si possa rivolgere ad un greco dell’età classica .
        Con gli islamici capita esattamente lo stesso: alla minima “frizione” subito i grandi intellettuali, gli opinioleader e purtroppo molti uomini (forse dei quacquaraquà) di Chiesa attaccano con siamo tutti figli dell’Unico Dio (vero) adoriamo l’Unico Dio: assolutamente falso. Il mio Dio è Trinità in quanto adoro (come invero gli ortodossi, e tutta la cattolicità) il Padre il Figlio e lo Spirito Santo.
        Mi dici come possiamo costruire una civiltà unica?
        La monogamia è l’essenza della civiltà greco-romana: per quanto ne sappia è l’unica ad esser sempre stata rigorosamente monogama.
        Ps a proposito di civiltà tolleranza etc.
        http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/israele-israel-israel-cattolici-catholics-catolicos-ofek-7603/

  18. ragazzi non scherziamo, avete idea di chi sia Attalì ? le sue sono fantasie secondo voi ?? ma se ci siamo quasi in quel genere di scenario..!!! il nostro amico non è un paragnosta che prova a predire il futuro, molto più semplicemente invece, è uno di quei potentissimi signori semi-sconosciuti al pubblico, che il nostro futuro lo stanno costruendo da decenni ed è per questo motivo che già lo conoscono …

    1. auxon (o Guido non so l’avatar è lo stesso…), so chi è Attalì, però non esageriamo per favore… 😐
      Il futuro nessuno lo conosce, anzi per quel che mi risulta gli unici “scorci” di futuro tragico preannunciati e poi avverati (salvo il loro modificarsi per le preghiere e la penitenza degli uomini) sono quelli mostrati da Dio anche tramite Maria, ad alcuni santi e veggenti.

  19. Maria

    Interessante articolo:

    IL CIECO CHE LEGGE NEL PENSIERO DEI FETI

    (…)Ieri ho chiesto a Renato, quattro anni: prima di nascere, che cosa facevi là dentro? “Giocavo e nuotavo”, mi ha risposto.
    Nessuno gliene aveva mai parlato. Un altro bimbo di sei anni sognava ogni notte di essere chiuso in una cella con le inferriate che si stringevano intorno a lui fino a schiacciarlo.
    Non vi era nulla nella sua vita presente che giustificasse un incubo così terribile. Ho interrogato la madre: durante la gravidanza aveva avuto una condizione di sofferenza intrauterina, con forti contrazioni. La vita prenatale è importantissima nell’indagine sulla malattia mentale. Nessuno ne tiene conto”.

    Ha molti bambini in analisi?

    “Purtroppo. Direi che comincio ad avere più bambini che adulti.
    Sono spaventato. I genitori dovrebbero dare ai figli sicurezza e amore, nient’altro.
    Ma non lo fanno. Non sanno amare.
    E non parliamo delle situazioni di separazione o divorzio in atto, nelle quali i figli diventano ostaggi.
    Poi me li portano qui perché stanno male.
    Ma curatevi voi! Io che cosa posso farci? Nulla”.

    Perché in passato accadeva meno?

    “La struttura sociale era più solida. I bimbi mi arrivano qua disorientatissimi.
    Uso un termine banale: matti, sembrano matti, non sanno più chi sono, dove sono. Lunedì, martedì, mercoledì con la mamma; giovedì, venerdì, sabato col papà; domenica fino alle 12 con papà; dalle 12 in poi con mamma; le vacanze con i nonni; la sera con la baby sitter; i giocattoli sparsi in quattro, cinque case diverse.
    Diventano matti. Mi fanno disegni allucinanti”.

    Un figlio non desiderato è in grado di avvertire questa sua condizione fin nell’utero materno?

    “Sì. La sua vita sarà segnata in modo inesorabile dalla depressione e dalle malattie psicosomatiche”.
    (…)

    http://www.rinnovamentocarismatico.com/documenti.php?tipo=catechesi_famiglia&id=74

    1. E in ragione di questo qualche post fa, qualcuno scriveva: meglio non farli nascere questi bambini segnati dalla sofferenza… Naturalmente non farli nascere = sopprimerli.

      1. Maria

        Già ): ma nello stesso articolo si legge anzi:

        (…) “Quando comincia la vita?

        “Quando lo spermatozoo feconda l’ovulo. In quel preciso istante è come se il bambino fosse già nato.
        In sé racchiude tutte le informazioni che governeranno la sua vita fino alla morte”.
        L’ex ministro della Sanità, Umberto Veronesi, medico, sostiene che la cellula fecondata non è ancora vita sino al quattordicesimo giorno perché non si è formato il primo frammento di sistema nervoso. “Non è né vero né provato.
        Allora potrei dire che mancano anche il cuore, il cervello e i polmoni.
        Che c’entra? In potenza c’è già tutto. Se lo lasci sviluppare, diventa un uomo, non un cane o una rosa”.
        Veronesi dice che la vita umana si identifica col pensiero, tant’è vero che quando cessano le funzioni dell’encefalo tutti, persino la Chiesa, considerano l’uomo morto e gli spiantano pure gli organi.
        “E’ una teoria vecchia, vecchia, vecchia. Poteva andar bene per i Greci, o nel Medio Evo.
        Alla luce delle moderne conoscenze scientifiche non ha più senso.

        E poi che cos’è il pensiero? Lei sa dirmelo?

        Credo che ci siano elementi di pensiero persino in una rana, figuriamoci in un embrione..
        Oggi siamo alle ecografie tridimensionali che ci mostrano il momento esatto in cui le due cellule si uniscono e nasce il bambino”.

        Il quale però per nove mesi non gode di vita autonoma.

        “Sbagliato. E’ autonomo fin da subito.
        Pensi che decide persino il momento in cui desidera venire al mondo.
        E’ lui a mandare il messaggio alla madre, “voglio uscire da qui”, che provoca le spinte espulsive”.

        ..Da che mese il feto ha una vita psichica compiuta?

        “Il primo pulsare ha già un’intenzione.. si vede nettissima la loro intenzione a star meglio: si spostano, si adattano, si accomodano, cercano la posizione più riparata, al caldo, tranquilla.
        La vita psichica del feto comincia prima di tutto, anche del cuore.
        Eppure in Italia nessuno la prende in considerazione.
        In Francia la psichiatria fetale cura la schizofrenia nel ventre materno”.

        E da che cosa si capisce che il feto è schizofrenico?

        “Da anomalie comportamentali. Ha movimenti scoordinati.
        Cambia il suo modo di rapportarsi con l’ambiente.
        Si nota che è a disagio, che è triste. Piange”.
        Un proverbio africano dice che le lacrime dei pesci non si vedono. Penso possa valere anche per i feti avvolti dal liquido amniotico.

        Come si fa a vedere le loro lacrime, scusi?

        “La faccia si contrae, le labbra si piegano, gli occhi si strizzano.
        Lei provi a far sentire ad un feto, a qualsiasi feto, la musica rock.
        Si porterà subito i pugnetti sulle orecchie. E piangerà.
        Il rock non piace ai bambini”.
        Non gli piacerà per via dei decibel… “Non gli piace neanche a basso volume. Gli dà ansia. Perché è una melodia che va avanti, va avanti e non conclude.
        Infatti, raccomando sempre alle gestanti di abolire questo genere musicale.
        Meglio Mozart. con Mozart i bimbi sorridono subito”.

        Che altro fanno nell’utero?

        “Dormono molto. Sognano. Quindi se sognano significa che pensano. ”
        (…)

  20. Se uno avesse voglia di andare a vedere gli utopisti settecenteschi ci troverebbe robe di questo tipo e anche peggio. Gente che si immagina il mondo perfetto. Peccato che le persone non siano perfette.
    La rivoluzione francese fu loro figlia, finì a ghigliottine e Imperatori.
    Chi vuole mettere fuorilegge l’amore scoprirà di avere eliminato la ragione della legge stessa.

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