Amore e Psiche

di Costanza Miriano

Siccome sono un po’ bigotta, credevo che i viaggi che avvicinano la mente a Dio fossero solo i pellegrinaggi veri e propri. Invece in questi giorni francesi sto scoprendo che a un cuore che cerca, tutto può parlare di Dio. Perfino Eurodisney, sì (anche l’assenza parla, eccome se parla, grida pure).

Anche nella fredda Notre Dame invasa dai turisti, con i confessionali che sembrano desk di un call center, con le pareti in plexiglass, anche lì l’altezza delle volte, la pietra grigia e la luce che viene da lassù, tutto serve a ricordare chi è l’uomo, così piccolo, e qual è il suo posto qui sulla terra, in questa vita tutta volta a conquistarne un’altra.

Certo, poi se si va al Louvre, e si parte dall’ala della pittura italiana, e ci si trova a un centimetro da Giotto, Perugino, Beato Angelico e via dicendo, allora è praticamente impossibile non vedere nell’arte un uomo che cerca un volto, il Volto.

Ma ancora una volta, non è solo l’arte “sacra” a parlarci di Dio. Tutta l’Arte, quella con la maiuscola, è sacra, perché svela l’uomo a se stesso.

È così che tra un “mamma mi scappa la pipì”, “mamma dammi una salvietta”, “mamma mi ha detto che sono blutta” ho praticamente sbattuto il naso su Amore e Psiche del Canova (ovviamente io nella mia solida ignoranza non sapevo neanche che fosse al Louvre; quanto al Canova diciamo che non è esattamente un mio intimo). E guardando avidamente quel marmo incredibilmente armonioso (mi ci vorrebbe a casa quando faccio i lavoretti col Pongo un Canova ogni tanto a darmi una mano) ho visto raffigurato con evidenza plastica, è proprio il caso di dirlo, quello che intuitivamente so, e ho sperimentato.

Psiche è risvegliata dal bacio di Amore, sempre. La nostra mente apprende solo quando è attratta da qualcosa, impariamo solo quello che ci piace, e non c’è un altro mondo di fecondare la mente, se non con l’interesse. (Ecco perché facevo questa fatica con la chimica: io e lei ci detestiamo cordialmente).  Che poi è anche quello che diceva sant’Agostino: solo ciò che diletta l’anima la nutre davvero.

È questa l’impresa di chi educa: fare innamorare. Lungi da me il modello de l’Attimo fuggente, io sono per le bacchettate sulle nocche, perché quel che c’è da studiare si studia (io devo avere persino risolto dei problemi di geometria, agli albori della civiltà). Però far amare il sapere è il primo compito dell’educatore, se si vuole davvero aiutare una mente a crescere di valore. Schiere di laureati ignoranti testimoniano che il vero sapere è quello che ci si costruisce da soli, solo con la passione e l’interesse.

E questo è anche il compito di noi che siamo dentro la Chiesa e che bruciamo del fuoco di portare il Vangelo fino ai confini della terra. Dobbiamo far innamorare, conquistare, divertire, dilettare, parlare di una bellezza più alta e più grande. C’è la grazia, c’è lo Spirito, e poi c’è l’esempio, perché le parole da sole non bastano, ma dobbiamo anche trovare nuovi linguaggi, arrivare, scuotere, baciare tutte le Psiche che troviamo sul nostro cammino.

E la bellezza della nostra vita deve far innamorare gli altri. I primi cristiani non andavano in giro a invitare la gente a smorti incontri, molestando di telefonate e tentativi di approccio. Dobbiamo essere così luminosi che la gente deve inseguirci, e implorarci di dir loro il nostro segreto, e chiederci dove andiamo, se per favore una volta non li portiamo con noi. E noi possiamo dirglielo ma se proprio insistono, perché lì è il nostro tesoro di perle, e non vogliamo proprio buttarle al primo che capita.

Se proprio desiderano saperlo, glielo diremo che andiamo alla messa. Se proprio. Va be’, potete anche venire, ma l’ultima panca in fondo, angolo muro, è la mia: mi serve per appoggiare la testa nei momenti di estasi mistica, durante i quali occasionalmente russo anche. D’altra parte il Signore “ne darà ai suoi amici nel sonno”, no?

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su Amore Psiche leggi anche questo intervento di Massimo Introvigne

22 pensieri su “Amore e Psiche

  1. Dama di Santa Audrey

    “Tutto serve a ricordare chi è l’uomo, così piccolo, e qual è il suo posto qui sulla terra, in questa vita tutta volta a conquistarne un’altra”.
    “Tutta l’Arte, quella con la maiuscola, è sacra, perché svela l’uomo a se stesso”, “un uomo che cerca un volto, il Volto.”.

    Mio Dio, bellissimo questo post, Costanza!! O.O Grazie!!

    Mi colpisce, nell’opera di cui parli, che è Amore ad avere le ali, e le dona, in un abbraccio ampio, biunivoco/reciproco, a Psiche, portandola sù con sè… quasi rapendola… C’è un terzo attore rappresentato nell’opera, mi sembra. L’Aria in cui si librano…
    Quello che faccio fatica a ricordare è che qui Psiche sia un Principio Femminile, mentre Amore Maschile… Avrei detto invece il contrario… Sono preda di luoghi comuni?…

  2. Paolo Moroni

    Ho contemplato stasera un bellissimo tramonto dalla terrazza che si affaccia sul mare Tirreno…un sole bellissimo con la sagoma dello Stromboli sullo sfondo. Ha chiamato di corsa i miei figli per contemplare la bellezza e quindi per contemplare Dio!!! La Bellezza salverà il mondo, la bellezza dei cristiani…. guardate come si amano!!! Credo che qusta sia la via… ma è già scritta nella Sacra Scrittura.

  3. Oh si!!! La bellezza! Credo che questo vostro paese ne sia la prova di quanta bellezza sia capace l’uomo quando si eleva da se stesso. Spesso siete così assuefatti dalla bellezza (ce n’è così tanta in questo piccolo stivale, sia fatta direttamente da Lui, sia fatta da mani d’uomo), che non la valorizzate e date per scontato che ovunque sia così. Cari miei italiani, una terra che ha prodotto così tanti capo lavori è impossibile non amare. Italia, ricorda ciò che sei e tornerai ad essere fonte di bellezza e di luce. Non staccarti dalle tue radici profonde.

  4. Ciao Costanza, mi trovi completamente d’accordo. Nel mio blog mi occupo proprio di questo CULTURA e passione e soprattutto nell’ultimo articolo affronto il trauma della bocciatura!!!! Mi sono resa conto infatti che sempre più spesso i ragazzi non riescono ad appassionarsi a quello che studiano soprattutto per il modo in cui vengono proposte certe materie. Ho una figlia di 13 anni ed un giorno la vedevo affannata sui libri di storia a studiare la rivalità di Sparta ed Atene ….tanto per spezzare la monotonia della stampa sul libro e dei libri sempre più poveri di belle immagini le ho fatto vedere il discorso di Leonida su You Tube tratto dal film “300”….beh si è talmente infervorata ascoltando e vedendo quelle immagini …da fumetto che quellla parte di storia le è rimasta talmente impressa da prendere un bel 9! Il linguaggio grazie alla tecnologia è davvero cambiato, e la cosa non mi preoccupa affatto anzi avere la possibilità di scaricare l’App del Museo del Prado per conscere la storia di tutte le opere lì presenti è una gran comodità e soprattutto è molto più divertente conoscere con un touch…. ti saluto
    Roberta Tarsitano

  5. luisalanari

    “La nostra mente apprende solo quando è attratta da qualcosa, impariamo solo quello che ci piace, e non c’è un altro mondo di fecondare la mente, se non con l’interesse. Che poi è anche quello che diceva sant’Agostino: solo ciò che diletta l’anima la nutre davvero”.

    Grazie per queste parole, Costanza. Ne sto riscoprendo la verità intrinseca ora, ad un’età in cui ormai le scelte professionali della vita dovrebbero essersi adempiute. E invece no, mi rimetto in gioco e provo a fecondare la mia mente – ormai annacquata e depredata – dilettando la mia anima con qualcosa che mi piace e che la nutra. Queste tue parole, indirettamente, mi spronano a continuare sulla scelta fatta in questi giorni (che sembrerebbe assurda) e sull’affidare tutto a Colui che è il grande educatore – ad ogni età – della vita.

  6. “Dobbiamo essere così luminosi che la gente deve inseguirci, e implorarci di dir loro il nostro segreto”
    Per chi, come me, non è molto abile a “predicare”, questa è la strada da seguire…..a volte difficile comunque, perchè spesso ci si perde nelle piccole cose di tutti i giorni invece che tenere alto lo sguardo e il pensiero!
    Bellissimo post!

  7. Davide

    Grazie per questo post “francese”, credo che quello che dici sul far vedere che noi cristiani possiamo essere “diversi” sia quasi un dovere da parte nostra verso quelli che ci guardano. Essere diverso è avere un sorriso ogni mattina che entri in ufficio (anche di lunedì), è dire che sei felice (veramente) quando ad un collega viene dato un premio mentre a te ti tocca la solita pacca sulla spalla, è dire che effettivamente tre figli sono pochi quando quello che ti è davanti intendeva esattamente il contrario mentre ti urlava con gli occhi sgranati “TRE FIGLI!?!?!”, è dire che X è nato in cielo e non che è scomparso o se ne andato,è dire con naturale semplicità “sto andando a messa o ci vediamo dopo la messa” senza vergognarsi, è semplicemente sorridere alla vita quella che il Signore ci dona ogni giorno e quel sorriso non è altro che un semplice segno di ringraziamento a Lui.
    buona vacanza

  8. Siano benedette tutte le cose che ridestano la nostra nostalgia di Infinito, che scuotono il nostro cuore, che accendono l’intelletto con una viva curiosità! se l’arte non raggiunge questo scopo non ha ragione di essere, non è arte, è solo un manufatto senza utilità, un soprammobile, una decorazione, un orpello. Personalmente Canova non mi ha mai entusiasmato. Quando ero ancora al liceo la prof di storia dell’arte ci portò a vedere una mostra monografica su questo scultore che lei venerava. Nelle sale dominavano grandi opere in marmo di una bellezza e perfezione formale da lasciare senza fiato soprattutto per il risultato tecnico, ma la sensazione di freddezza e immobilità era palpabile; quasi tutte le sculture riportano alla mente i sepolcri di foscoliana memoria, e infatti Canova è l’artista delle grandi tombe e dei monumenti celebrativi neoclassici. Ma se ammiravamo tutti la “quieta grandezza” di quelle sculture, il gruppo di Amore e Psiche ci teneva con gli occhi e il cuore spalancati dallo stupore, non solo per la perfezione formale ma per un reale coinvolgimento che trasmette. Lo puoi guardare da tutti i lati, girarci intorno, sentire quasi il risveglio e il caldo fiato di lei e il fruscio delle ali di Amore. Insomma, se sulle altre opere guardavi e passavi alla successiva, questa ti teneva incollato lì a cercare nuovi particolari o ad ammirarne la complessità ed il movimento. Credo si possa definire davvero come un’opera d’arte perchè ci ripropone il mito classico raccontato da Apuleio ed allo stesso tempo compie su di noi lo stesso gesto di Amore su Psiche: ci sveglia, ci affascina, ci spinge a una domanda.
    E’ verissimo quello che dice Costanza: la vita cristiana è vera se suscita questa curiosità, se incontrandola in qualcuno ci spinge a conoscerla. Come per Andrea e Giovanni quel giorno, sul Giordano, quando videro Gesù per la prima volta e colpiti da lui gli chiesero “dove stai di casa?”. A noi tocca solo dire “vieni a vedere!”. E noi invitiamo gli amici a vedere ciò che diciamo di amare solo se quello che amiamo ci ha cambiato la vita. Per una cosa che non vale davvero non ci muoviamo. Poi certo ci sarà chi avrà un carisma particolare, chi saprà parlare meglio, ma tutti siamo chiamati a mettere in campo le nostre peculiarità per comunicare quello che abbiamo ricevuto, che si sia un prete in parrocchia o che si sia madri e padri di famiglia o professionisti al lavoro.

    “Noi diamo soltanto quel che riceviamo, quel che trabocca nel nostro cuore di ciò che il Mistero ci dona in continuazione.
    Per questo, senza essere radicati nell’esperienza cristiana, nella fede, nel riconoscimento di una Presenza eccezionale, che ci desta tutta la speranza, che ci riempie di questa commozione, di questa carità sterminata, prima o poi – come tante volte potete vedere nella vostra esperienza – nessuna cosa ci basta, nessuna cosa ci può fare riprendere.
    Ritornare a quel punto sorgivo: questa è la grande questione della vita.
    (Julian Carron 19-05-2012)

  9. Mario G.

    Splendida Costanza che riesci a farci riflettere sorridendo.
    Se sapevo potevo darti (a gratis… 🙂 ) ripetizioni di chimica.

  10. FilippoMaria

    “E la bellezza della nostra vita deve far innamorare gli altri. I primi cristiani non andavano in giro a invitare la gente a smorti incontri, molestando di telefonate e tentativi di approccio. Dobbiamo essere così luminosi che la gente deve inseguirci, e implorarci di dir loro il nostro segreto, e chiederci dove andiamo, se per favore una volta non li portiamo con noi”.

    Meglio di così non si poteva dire!!! Che bello!!! Penso al nostro padre San Francesco: nel duecento non c’erano i mezzi di comunicazione (e di locomozione) che abbiamo adesso, è evidente, eppure nel giro di pochi anni, ancora vivente Francesco, vi erano frati in ogni angolo d’Europa! Penso che la “bellezza” del discepolo di Gesù vada di pari passo con la “radicalità” della propria personale sequela… alla faccia di tutti gli odierni bizzarri tentativi pastorali.
    Che la nuova evangelizzazione debba ripartire davvero da qui?

  11. 61Angeloextralarge

    Grazie Costanza!

    “anche l’assenza parla, eccome se parla, grida pure”: quante volte e in quante occasioni sento quel grido! Mi serve a non dimenticare. Hai ragione: “tutto parla di Dio”, peccato che spesso i nostri occhi non lo vedono nemmeno quando è “sfacciatamente” di fronte a noi.
    “E la bellezza della nostra vita deve far innamorare gli altri”: concordo in pieno.
    “I primi cristiani non andavano in giro a invitare la gente a smorti incontri, molestando di telefonate e tentativi di approccio”: verissimo, ma comunque andavano a portare il lieto annuncio! Non stavano chiusi in casa, anzi! Alla Maddalena Gesù stesso le ha detto di andare a dire agli altri che “LUI E’ VIVO”. Certo, se glielo andava a dire con la faccia triste (gli smorti incontri) chi le avrebbe creduto?
    E la samaritana? Gesù l’ha inviata!
    E prima dell’Ascensione? Gesù ha dato il mandato!
    Credo molto nella nuova evangelizzazione, quella anche in strada, nei bar, nelle discoteche (mitico don Oreste!!!), ma credo che se chi va a portare l’annuncio, questo annuncio non lo vive per primo, NON PORTA FRUTTO! Anzi, è peggio! Se cerco insistentemente, come dice la Parola “in maniera opportuna e non opportuna”, di “portare” i lontani al Signore, ma il Signore non è MIO COMPAGNO DI VITA, io sono e sarò sempre quello che “molestando di telefonate e tentativi di approccio” sprecherà tempo e fiato.
    Ci improvvisiamo evangelizzatori e spesso sembriamo Brancaleone alle crociate: “morte all’infedele che non si converte!!!!”… e purtroppo non ci accorgiamo che il fatto di ritenere “infedele” l’altro, passa con un messaggio di giudizio e di condanna, mentre Gesù è AMORE e LIBERTA’. 😉 Pensiamo che l’altro abbia il dovere di convertirsi, l’obbligo di ascoltarci, e ci dimentichiamo che ognuno ha i suoi tempi, ognuno va rispettato, ognuno va accolto con semplicità.

  12. 61Angeloextralarge

    Fresco di stamattina:

    “Figli miei, di nuovo vi prego maternamente di fermarvi un momento e di riflettere su voi stessi e sulla transitorietà di questa vostra vita terrena. Poi riflettete sull’eternità e sulla beatitudine eterna. Voi cosa desiderate, per quale strada volete andare? L’amore del Padre mi manda affinché sia per voi mediatrice, affinché con materno amore vi mostri la via che conduce alla purezza dell’anima, di un’anima non appesantita dal peccato, di un’anima che conoscerà l’eternità. Prego che la luce dell’amore di mio Figlio vi illumini, che vinciate le debolezze e usciate dalla miseria. Voi siete miei figli e io vi voglio tutti sulla via della salvezza. Perciò, figli miei, radunatevi intorno a me, affinché possa farvi conoscere l’amore di mio Figlio ed aprire così la porta della beatitudine eterna. Pregate come me per i vostri pastori. Di nuovo vi ammonisco: non giudicateli, perché mio Figlio li ha scelti. Vi ringrazio.” (Medjugorje 2 luglio 2012, alla veggente Mirjana)

  13. In qualità di laureato in chimica industriale vorrei sollevare formale protesta e ribadire la bellezza artistica e mistica della chimica organica, la poeticità delle reazioni aldoliche con enolati di boro, la geometria degli stati di transizione a barca e sedia, l’esametricità di aldeidi chetoni e benzeni, la illuminante razionalità linguistica di alcani alcheni e alchini per tacer delle ammine che mettono in guardia (putrescina, cadaverina…) e degli alcoli che glicolano e slittano…. ah, la chimica, che passione!

  14. Cristinadx4

    Per Angelo extra large.
    “tutto parla di Dio, peccato che spesso i nostri occhi non lo vedono nemmeno quando è “sfacciatamente” di fronte a noi”
    guarda cosa ho trovato su un sito coreano, nel mio girovagare alla ricerca di qualche spunto interessante.

    http://www.youtube.com/watch?v=UsQf9inugog

    [youtube http://www.youtube.com/watch?v=UsQf9inugog&w=420&h=315%5D

    sito originale:
    http://www.donghaeng.net/english/main.htm

    PS. vi leggo sempre, anche se non riesco a partecipare, grazie per quello che fate e per come siete. 😉

    1. 61Angeloextralarge

      Cristinadx4. grazie! Molto chiara la faccenda, no?
      Il disegnatore è lo stesso di questo sotto, anche se qualcuno ha fatto le modifiche e scritto il testo in italiano:

  15. Marion

    a me del Louvre è piaciuta tantissimo la Nike di Samotracia. tonnellate di marmo ma tutta protesa verso l’alto sembra possa spiccare il volo da un momento all’altro.

  16. giacinto

    “Schiere di laureati ignoranti testimoniano che il vero sapere è quello che ci si costruisce da soli, solo con la passione e l’interesse.” Grazie, Costanza , di averlo ricordato al mondo . Un autodidatta non laureato , fallito e umiliato

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