Adele ma che stai a dì?

di Costanza Miriano

Siccome sto sempre sulla notizia, è un po’ che sono in fissa con Someone like you, di Adele. Credo che sia andata di moda un’era geologica fa, più o meno, e ha vinto una vagonata di premi, dai Grammy in giù, ma siccome la mia collega ce l’ha come suoneria del telefono mi è entrata in testa. I miei gusti musicali sono leggermente rozzi – diciamo che la playlist del lettore mp3 composta da mio figlio Bernardo a 8 anni mi sembra entusiasmante – quindi non mi azzardo su un giudizio musicale. Continua a leggere “Adele ma che stai a dì?”

La sindrome dei capponi

di Cyrano

Giuliano c’aveva visto lungo: l’unico modo efficace e privo di effetti collaterali per sgominare quelle canaglie di cristiani era sollevarli da ogni pressione legale e lasciare che si scannassero tra di loro. Continua a leggere “La sindrome dei capponi”

Recinti

da L’OMO SALVATICO

Ancora una volta qui, salita dopo salita, tornante dopo tornante, sono arrivato anche quest’anno sull’altopiano delle Serre, per ritrovarmi davanti allo  stesso immenso portone che già so, rimarrà sbarrato … Quella del monastero certosino è una soglia che non si varca. Il solito cartello comunica, con modi garbati, che per favorire la meditazione e la preghiera dei monaci  non è consentito l’accesso di visitatori alla certosa.

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Family Channel (replay)

di Costanza Miriano

La piattaforma satellitare di casa nostra offre un bouquet di multicanalità integrata.

Il canale sportivo propone partite di calciocorridoio di durata biblica (il triplice fischio finale arriva quando la mia palletta per i Pilates regolarmente sottrattami colpisce il lampadario), sfide a due di muro altalena (quale gemella andando in altalena riesce a sfiorare il muro coi piedi), e anche rischiosi match di palla monopattino (colpire alla testa il fratello che passa in monopattino cercando di prenderlo, possibilmente senza accopparlo). Continua a leggere “Family Channel (replay)”

La fortuna dei redenti

di Giacomo Biffi 

Gesù di Nazaret, nato a Betlemme duemila anni fa, morto crocifisso e dissanguato sull’altura del Golgota, è risorto e oggi è vivo: veramente, realmente, corporalmente vivo.

Un gruppo di donne ansiose e spaventate, un gruppo di uomini increduli e senza speranza, sono progressivamente arrivati a questa certezza, incalzati da una serie di esperienze inconfutabili: prima il sepolcro aperto e vuoto, segno che alla morte la sua più ambita preda era stata ritolta; poi l’annunzio dell’angelo, messaggero splendente del cielo (“è risorto, non è qui”); infine l’incontro aperto con lo stesso Maestro amato, ritornato alla vita. Continua a leggere “La fortuna dei redenti”

Sogni e miracoli

di Gerardo Ferrara    lacapannadellozioblog

Rimango sempre colpito nel pensare alla millenaria attesa messianica del popolo ebraico, alle preghiere instancabili e a quel senso di appartenenza, di comunità che lo caratterizza. Sia nei brani dell’Antico Testamento che in quelli del Nuovo, nelle preghiere come nelle benedizioni, è facilissimo riscontrare un anelito continuo, quasi una fissazione, per la liberazione dalla schiavitù e dall’oppressione, per l’amore verso Gerusalemme e la Terra Promessa, per il ritorno a Dio e alla patria perduta. In tutto questo, vedo sempre una costante: i sogni, i desideri e le preghiere sono quasi sempre collettivi, per il popolo, per “noi” . Continua a leggere “Sogni e miracoli”

Ansia da perfezione

di Maria Elena Rosati   trentamenouno

Mi piace scoprire le massime della strada: frasi epiche, pillole di filosofia del semaforo o della striscia pedonale, che ti vengono donate  senza che tu le chieda, e che arricchiscono ogni percorso.  Le ascolti dalla gente che cammina intorno a te, o le leggi sulle insegne dei negozi, o sui cartelloni pubblicitari; ti capitano addosso senza che tu faccia nulla, perché a volte basta solo restare fermi, per captare involontariamente queste massime di vita eccezionali. Come quella che ho sentito qualche giorno fa. Continua a leggere “Ansia da perfezione”

La subdola allegria della fiction

di Costanza Miriano           IL TIMONE

Qualche tempo fa la mamma di un amichetto dei miei figli mi ha incautamente detto della sua decisione di separarsi. Non sapeva che non sono capace di farmi i fatti miei, e che le missioni impossibili mi conquistano immediatamente alla loro causa. Non sapeva che da allora in poi avrei cominciato a tormentarla. Continua a leggere “La subdola allegria della fiction”

Sorridere al tempo

di Paolo Pugni

Poi la incontri un giorno, un po’ come la viola di Vecchioni, mentre svolti l’angolo e il vento, ma sì questa volta un po’ malinconico, ti sfiora i capelli e li spettina, quelli che ti son rimasti e si son argentati.

E ti congela più di un Grand Soleil perché ti scende pian piano dentro nel cuore, come la lama che Frodo si prese a Collevento. Che l’effetto è poi quasi quello. O invece è la causa. Continua a leggere “Sorridere al tempo”