Un anno di “Sposati e sii sottomessa”

Un anno fa usciva Sposati e sii sottomessa. Quel che resta di me, travolto da richieste di interviste, incontri, lezioni, articoli (richieste delle quali chiaramente in pochi si spiegano il motivo), voleva scrivere un pezzetto per dire quanto è felice, quel che resta di me, di avere incontrato tante persone meravigliose, grazie al libro. Il problema è che sono così stanca, così oberata, così stremata che ieri ho pianto di commozione leggendo “Milo va all’asilo” , e poi, sfinita, messi a letto i figli, mi sono addormentata, nel vano tentativo di scrivere, con la testa sul tavolo e gli occhiali addosso (così ora ho una specie di prestigiosa stimmata, si dice così?, in mezzo alla fronte). Ne approfitto per scusarmi con tutte le persone che mi scrivono qui, sulla mail e su facebook,  alle quali riesco a rispondere, se ci riesco, con mesi di ritardo e probabilmente in modo incongruo.

Per festeggiare il compleanno del libro, non riuscendo a scrivere un post, ho pensato con l’astuto admin di ripubblicare l’intervista che mi ha fatto per  Il Foglio Camillo Langone, per merito o colpa del quale tutta questa avventura è cominciata.

 

VIVA LA SPOSA!

Il Foglio 26 febbraio 2011

di Camillo Langone

E’bellissima e bravissima ed è una moglie sottomessa e ha scritto un libro per convincere altre mogli a sottomettersi, per la gioia di mogli e mariti e figli e l’armonia del mondo intero.

“Sposati e sii sottomessa” (Vallecchi) non è un volgare pamphlet provocatorio ma un quaderno di istruzioni serio nel contenuto quanto spiritoso nella forma, opera di una donna che io chiamo Miss Umbria da quanto è splendida e da quanto è nata a Perugia, madre di quattro figli quattro e incredibilmente giornalista del Tg3, la mosca bianca, l’unica papista dell’intera redazione di Bianca Berlinguer. Costanza, che nome meraviglioso, è il cacio sui maccheroni in questi tempi di guerra dei sessi, ripicche e sciarpe bianche. E’ un dono che Dio ci manda per ricondurci sulla retta via e sebbene pensi che gli italiani non siano capaci nemmeno di scartarlo, un regalo del genere, la intervisto perché dovere e ammirazione me lo impongono.

 “Distribuire consigli, attività massimamente gratificante”, scrivi. Mi sembra di capire che il libro sia scaturito dalla tua attività di consigliera sentimentale, o sbaglio?

Dare consigli piace a tutte le donne (per verificarlo basta entrare con un pancione, o un neonato, in una stanza popolata da femmine: tutte sentiranno il dovere di regalare una perla di saggezza all’incauta). Le donne, per abitudine, per pigrizia (è più facile tenere un ruolo fisso) fanno le educatrici a tempo pieno. Una vocazione che può essere devastante se esercitata su esseri umani che hanno superato l’adolescenza.

Mio marito, le rare volte in cui non esce dalla stanza mentre gli parlo, sostiene conversazioni con me, ormai ha imparato, utilizzando una zona molto superficiale del cervello. Ogni tanto dice “Ah” oppure “Sì, mia cara, hai ragione“. A volte ci prende anche, lo dice persino a proposito. Detto questo, qualche volta può anche capitare di prenderci, a dare i consigli. E’ un fatto statistico. E questo libro è nato dalle lettere accorate che scrivevo davvero a una mia carissima amica, per convincerla a sposarsi. Alla fine ce l’ho fatta, conquistando l’ambito trofeo di testimone della sposa.

“La mia risposta a qualsiasi problema è una a scelta tra le seguenti: ha ragione lui; sposalo; fate un figlio; obbediscigli; fate un altro figlio; trasferisciti nella sua città; perdonalo; cerca di capirlo; e infine fate un figlio”. Non vorrei fare una domanda per non spezzare l’incanto di queste frasi sublimi ma devo: a parte l’amica che si è sposata, le altre ti danno retta?

Ovviamente no. Devo avere pochissimo carisma, non convinco quasi mai nessuno. Eppure credo che le donne avrebbero tutto da guadagnare nel recuperare il loro ruolo, la loro vocazione all’accoglienza (quello che Wojtyla chiamava il genio femminile). Noi donne siamo fatte per questo, per accogliere la vita innanzitutto; lo dice la nostra conformazione fisica, siamo fatte per fare spazio tra le viscere, e quella mentale: solo noi possiamo fare sei o sette cose insieme. Chi di noi non si è mai mossa a pietà per quel poveraccio che si ritrova accanto, il quale, lucidissimo nell’analizzare la strategia politica statunitense in medio oriente, si intreccia se deve prepararsi un tè e insieme rispondere a una domanda elaborata e complessa come “Che ore sono?”. “Non vedi che sto facendo una cosa?” risponderà sinceramente indignato per l’indelicatezza della consorte, la quale nel frattempo allatta, parla al telefono, assaggia il minestrone e ascolta l’elenco delle province della Lombardia. Non è che gli uomini siano meno bravi, è che sanno fare cose diverse.

Ma insomma, perché sposarsi nel 2011? Sembra che tutti la considerino una pratica desueta. 

Mi chiederei piuttosto come sia pensabile non sposarsi, se si vuole costruire qualcosa che superi la nostra incostanza, la nostra emotività. Io chiaramente penso al matrimonio cristiano, dove gli sposi sono tre, lui, lei e Dio. Solo così è pensabile provare a reggere per tutta la vita, perché uno ha un aiuto super, la grazia (noi peccatori senza quella siamo fritti, magari i buoni possono anche sposarsi in municipio). L’idea comune dell’amore è tutto uno scintillio di batticuore, un svolazzo di emozioni rosa, un fru fru di occhiate e messaggini. Ma l’amore ha poco a che fare con questo e molto di più con una scelta volontaria e una decisione intelligente. E definitiva.

E perché fare figli? Per una donna sono davvero la medicina di tutti i mali?

Sul tema tenderei ad avere un’idea ancora più obsoleta delle precedenti. Uno i figli non è che li programma più di tanto. E’ vero, la maternità e la paternità devono essere responsabili, è intelligente e prudente fare i conti con le proprie forze, ma la coppia deve anche essere aperta alla vita. Non è che tutto si può programmare, tanto quella del controllo è un’illusione. Non controlliamo niente, veramente. E quindi i figli non sono un diritto, e non sono neanche una medicina per la donna, per carità, che egoismo. I figli sono un dono. Quando arrivano, la famiglia si attrezza e fa fronte alla nuova realtà. Magari se ne arriva qualcuno in più si rinuncia a qualcosa di materiale, e si impara anche a tenere un po’ l’ordine, in base al sano principio educativo “Noi siamo più grossi di voi e questa è casa nostra”.

A me, che pure sono a favore del quoziente familiare, i bambini fanno senso come fanno senso gli animali, a cui somigliano moltissimo. Io sono un caso patologico mentre gli altri uomini non vedono l’ora di ricevere simili regali?

Certo, nei primi mesi, quando il bambino è tutto poppate e pannolini, e allarga qualche sorriso bavoso per lo più a caso, credo che attaccarsi a lui sia più immediato per le mamme. Non per niente si parla di istinto materno, che ha anche una base ormonale, checché ne dicano alcune femministe. E’ quella forza potentissima che ti permette di saltare ore di sonno e pasti e ancora trovare la forza di sorridere ad altri due o tre figli che ti vogliono raccontare un episodio di “Star Wars” o coinvolgere nella scelta del dress code per la Barbie. Quella forza animale che ti permette di stare sveglia tutta la notte dopo una zuccata più forte delle altre, perché la pediatra ti dice di svegliarlo ogni tanto per vedere se reagisce, e tu venderesti la casa in cambio di tre ore di sonno, ma non appoggerai la testa neanche morta. Ecco, questo tipo di amore viscerale secondo me è più materno.

Bene, quindi non sono un malato, sono semplicemente un uomo.

I padri amano diversamente, ed è meraviglioso che sia così. I padri sono la guida, mantengono la lucidità, sono autorevoli. Non si angosciano se non è necessario. Montano i giochi e spiegano la storia dell’antica Roma. Danno sicurezza al figlio, con la loro forza e l’essere punti fermi. Mettono le regole. Un giorno, quando sarà il momento di stare in panchina e lasciare andare i ragazzi nel mondo, sarà il padre a dare il coraggio di partire per l’avventura. Io i miei figli li vorrei tutti sotto la mia gonna, e sono certa che sarò una suocera insopportabile. I figli hanno bisogno di entrambi i tipi di amore, per la loro crescita equilibrata. L’amore di un uomo e l’amore di una donna. Diversi e insostituibili e mai in nessun modo intercambiabili.

Ti rileggo il passaggio cruciale: “Dovrai imparare a essere sottomessa, come dice san Paolo. Cioè messa sotto, perché tu sarai la base della vostra famiglia. Tu sarai le fondamenta. Tu sosterrai tutti, tuo marito e i figli, adattandoti, accettando, abbozzando, indirizzando dolcemente. E’ chi sta sotto che regge il mondo, non chi si mette sopra gli altri”. Non temi che qualche sciarpa bianca (le femministe) ti aspetti sotto casa per strangolarti?

Al contrario! Non credo che ci sia un complimento migliore da fare a una donna. Cosa c’è di più difficile da fare che sostenere, aiutare, sorreggere? Quando tu hai bisogno di aiuto lo chiedi a chi è più debole o a chi è più forte di te? Io a chi è più forte. E infatti il racconto della creazione mi mette ogni volta un gran senso di orgoglio. La donna è un aiuto, simile all’ uomo, dice la Genesi. Non una schiava, ma un aiuto. Chi aiuta è più robusto, più grande. E se una si offende è perché è accecata dall’ ideologia.

Il tuo titolo è ricavato dalla Bibbia. Chi come noi considera Antico e Nuovo Testamento non vecchi libri bensì la viva voce di Dio che ci parla oggi, viene detto esaltato, e combattuto oppure compatito. Io ne soffro, e tu?

Dico la verità, non mi interessa proprio niente dell’incomprensione. Anzi, non ci avevo mai pensato. Per fortuna noi cristiani europei non veniamo davvero perseguitati come in gran parte del mondo islamico, e in Asia. Lì sì che si soffre. A me invece dispiace per i non cristiani: non ho mai conosciuto una persona profondamente felice che non fosse cristiana. La vera sfida per noi cattolici è spiegare che, come dice Chesterton, “non c’è niente di più eccitante dell’ortodossia”. Superare la contrapposizione peccato/divertimento versus virtù/noia. La vulgata del mondo vuole invece che i limiti morali che la fede impone tarpino le ali, impediscano di vivere felici e autodeterminati. Io mi vedo intorno un sacco di persone che vivono completamente autodeterminate e completamente, o almeno moderatamente, infelici. Il peccato etimologicamente viene da una radice che significa “sbagliare mira”. E’ un colpo sbagliato, è fare cilecca.

Questa etimologia mi mancava.

Aiuta a capire che non si tratta di limiti morali, ma riguarda ciò che davvero fa il nostro vero bene. Con la testa capiamo che quello che la fede ci invita a fare in qualche modo ci conviene, ci custodisce davvero felici. Non c’è nessuna fregatura dietro. Noi cattolici sappiamo di avere bisogno di Dio perché ammettiamo che l’uomo è una creatura misteriosa, un impasto inscindibile di peccato e carne e sublime. Ogni volta che tendo a sentirmi molto buona mi ricordo di quello che dice il mio padre spirituale: le persone si dividono tra quelle cattive e quelle che riescono a nascondersi bene. Per questo, perché sa che siamo così, la chiesa non permette niente ma perdona tutto, mentre il mondo permette tutto ma non ti perdona niente (neanche questa è mia).

Davvero fra lavoro fuori casa e lavoro a casa puoi dormire quattro ore per notte? A me non ne bastano otto. Le donne hanno un fisico superiore o di superiore hanno la forza di volontà?

Usciamo per favore dalla logica del superiore e dell’inferiore. A parte che io non faccio testo, sono una maratoneta, ma non mi stanco mai di dire che siamo solo diversi. E’ vero, forse noi abbiamo una maggiore resistenza al dolore, anche perché abbiamo il compito di partorire (non è il massimo far passare un pollo arrosto da una narice, come si dice) ma in tante altre cose siamo incapaci. Io sono in grado di perdermi pressoché ovunque, e se devo programmare un decoder mi butto dalla finestra. Mio marito se deve andare a parlare con la maestra sviluppa un improvviso e sincero attacco di mal di testa. Lui si entusiasma come un ragazzino di fronte a un documentario sullo sfondamento della Slesia nel ’39, io che pure a scuola ci sarei anche andata, non riesco ancora a ricordarmi chi ha vinto la Seconda guerra mondiale, anzi non me lo dire che mi rovini la sorpresa, prima o poi la studierò con qualche figlio.

Sbaglio o ti sei definita maratoneta? Spiega a un accidioso qual sono come sia possibile avere quattro figli e un lavoro all’altro capo della citta e andare a messa tutti i giorni e correre.

La messa è un’esigenza esistenziale, basta avere una mappa delle chiese della citta, gli orari e una disciplina da generale Patton. Se una cosa ti piace il modo di farla lo trovi. La passione per la maratona (correre per 42 chilometri e 195 metri senza alcun motivo apparente) non si può spiegare con le parole.

Proviamoci lo stesso.

Credo che sia al limite della patologia. Un limite superato ampiamente quando andavo a correre in piena notte perché lavoravo al Tg dell’alba, o con i piedi fasciati, insanguinati dai troppi “lunghi” (in gergo, le corse piu lunghe di due ore), o anche con i pancioni fino all’ultimo giorno di gravidanza (non seguite il mio esempio, adesso che sono una saggia signora di quarant’anni non lo rifarei mai). Di certo nei giorni in cui corro ho molte più energie per tutto il resto. In più credo che per una sposa curare anche un po’ l’aspetto fisico sia un dovere. Certo da quando ho quattro figli non faccio più gare ne gli allenamenti di un tempo. Però ogni giorno provo a incastrare qualche chilometro. Ma la cosa che faccio più spesso, poiche il senso di colpa e la cifra esistenziale della madre lavoratrice e non mi sognerei mai di lasciare i bambini con la tata per il mio piacere, e correre a tarda sera in casa sul tapis roulant. Ah, dimenticavo, ho un dignitoso personale di 3 ore e 15, che conterei di migliorare quando i figli saranno cresciuti. Taglia tutto quello che vuoi, di questa intervista, ma non il mio tempo!

A pagina 39 leggo le seguenti melodiose parole: “Quando lo devi criticare fallo con rispetto, e senza umiliarlo, se proprio sei sicura che la critica sia indispensabile. Se puoi aspettare domattina e meglio”. E’ un consiglio che ritieni valido solo nell’ambito privato o anche in quello pubblico?

Purtroppo nel dibattito pubblico non e questo lo stile prevalente, eppure porterebbe un gran bene. Ti immagini se una, nel mezzo di un talk show urlato, dicesse, come dovrebbe dire a suo marito: “Guarda, non lo so, forse hai ragione tu. Al momento non mi sembra. Pero, poiché ti stimo sinceramente, provo a rifletterci”? Che succederebbe? Qualcuno sverrebbe per lo sgomento, forse. Gli ascolti crollerebbero, forse. Ma il tasso di civiltà si alzerebbe nettamente.

Di “Sposati e sii sottomessa” condivido ogni virgola. Rimango perplesso solo di fronte all’incrollabile ottimismo, l’idea che cattolicesimo e buonumore siano quasi sinonimi. Forse le mamme non sanno che Satana è il principe di questo mondo?

Che Satana sia il principe lo vediamo tutti. Non si può negare, e anzi la Madonna a Medjugorje ha detto che in questi anni è slegato dalle catene, come aveva previsto per esempio Anna Caterina Emmerick. Ma “ianua inferi non praevalebunt”! Non ti fidi di Gesù che l’ha detto a Pietro? Io, si, mi fido, senno non avrei fatto quattro figli. Se l’obiettivo e la vita eterna si può stare serenamente abbandonati. Se l’Onnipotente decide di farsi uomo e di morire per noi, per amore nostro, di che ti preoccupi? A me questa notizia mette un irresistibile buonumore. E’ come vedere una commedia americana con Cary Grant. Anche quando le cose sembrano mettersi male lo sai, ne sei certa, che in qualche modo finiranno bene.

© Copyright Il Foglio

81 pensieri su “Un anno di “Sposati e sii sottomessa”

  1. Come dire, un tornare sul luogo del delitto…. cento di questi compleanni e duecento di questi libri.
    Ora non so se questo vada configurato come un augurio o una maledizione, ma comunque prendilo nel senso migliore del termine.
    E per dirla con Eros, ovviamente inteso come Ramazzotti (non con la e minuscola: preciso per non far rizzare i capelli sulla testa al buon marito), “grazie di esistere”.
    Affermazione che pur partendo indubbiamente dal Genio Cosmico nella sua ontologia, si espande veloce come un neutrino, ad abbracciare tutte le persone che attraverso il blog e ciò che da esso e dal libro è scaturito, sono diventate parte non dico di una famiglia, che è cosa grossa, ma almeno di una compagna. La compagnia del Nello potremmo dire solo a trovare un Nello che si presti al calembour.
    Ovvio che Alvise è compreso.
    Ma per lasciare un po’ di suspence (o suspance? Scriteriato ce lo dirà confortandoci con una doverosa etimologia) e mistero (che come cantava Battiato fa sempre carisma) citerò altri famosi entretainer: buon compleanno a tutti meno che a uno.

    1. Posso solamente sottolineare quanto scritto da Paolo, aggiungendo che in questo anno grazie al libro, a Costanza, al blog, etc ho potuto conoscere un sacco di persone meravigliose!
      Grazie

    2. 61Angeloextralarge

      Paolo hai ragione su tutto quindi anche su “famiglia è cosa grossa”. Però a me piace pensare che chi si “accosta con costanza al blog di Costanza” come a una “familgliola spirituale”: sempre famiglia è, ma più “leggera”, più “simpatica”, più “in crescita”. Smack! 😀
      Fuori tema: Paolo: dopo un primo commento ad un post del tuo blog non sono più riuscita a lasciarne. Non so come acciderbola ho fatto la prima volta per riuscirci ma attualmente NADA! 🙁

        1. 61Angeloextralarge

          Intanto mi godo i post e poi se riuscirò a commentare, ok, altrimenti mi resta la soddisfazione di aver letto qualcosa che mi fa “crescere”. 😀

            1. 61Angeloextralarge

              Famiglie felici: ho lasciato il commento, dopo averci faticato un po’, al post con l’intervista a Daniela Bovolenta.

                1. 61Angeloextralarge

                  5? Complimenti! Ho dato un’occhiata tempo fa quando avevi lasciato un link, ma 5 non me lo sarei immaginato! Paolo batte don Faabio 5 a 2! 😀
                  Sono blog dove una come me potrebbe “gironzolare”? Non per “cacciare il naso” ma imparare non basta mai.
                  Sarebbe molto fuori tema se dici quali sono, oltre a famiglie felici? Smack! 😉

                  1. per la verità sono 6 in totale, eccoli (tutti su blogspot.com)
                    1) famigliefelici temi di pedagogia
                    2) dellegioieedellepene riflessioni sulla vita mia e della mia famiglia, comicità ed ironia
                    3) venditareferenziata come migliorare le performance di vendita
                    4) ilfoietton business novel a puntate: romanzo che mescola vita a storie di vendita
                    5) exportlowcost come vendere all’estero per PMI e stilisti artigiani
                    6) sellingtoitaly per aziende straniere che vogliano vendere in Italia

                    ecco tutto qua

  2. Bellissima intervista e buon anniversario a Costanza e alla Compagnia del libro (non è un gioco di parole, ma potrebbe andar bene lo stesso, che ne dici Paolo?).
    Cary Grant in chiusura è quasi un sigillo di infallibilità, ai miei occhi.
    Un unica cosa, Costanza: troppa stanchezza. So che sei una maratoneta e che mi scatta a vanvera l’istinto mammesco, ma se il buon Dio ha voluto che di tanto in tanto dormissimo, probabilmente aveva le sue buone ragioni. Ok?

    1. Mons. Escrivà inizialmente aveva affermato che ci saremmo riposati nell’eternità, ma poi prontamente tirato per la tonaca da qualche angioletto ha consigliato vivamente ai suoi figli spirituali di dormire 7,5 ore per notte.
      Ora qualche sconto qua e là si può fare, complice l’età, ma, sempre come diceva lui… “per servire, servire!” che si può declinare in vari modi:
      a) datti da fare
      b) ma anche metti in condizioni (psicofisiche) di servire: se sei inservibile….

      Aggiudicata la Compagna del libro. E non pretendo neanche il ruolo più importante, quello di Sam…

      1. 61Angeloextralarge

        Quando dico che so gnurant cum ‘na capra mi riferisco anche a queste cose: what is “Compagnia del libro”? Who is “Sam”? 😉

        1. linguaggio iniziativo per cultori del Signore degli Anellii e Tolkien….
          i nove membri de
          La compagnia dell’Anello
          sono
          Frodo, Sam, Merry, Pipino (Hobbit)
          Gandalf, Aragorn, Boromir, Gimli e Legolas

          1. Mi candido per il ruolo di Grampasso (Aragorn) ciò (corretto emidiana? non mi ricordo mai come si dovrebbe scrivere..) sempre avuto un debole…

                1. 61Angeloextralarge

                  Ok! Io faccio il caffè a tutti! 😀 Potete venire a prenderlo anche tutti insieme. Avevo pensato a un fiasco di rosso (non a testa se n vi ubriacate), ma di sicuro c’è già chi ci pensa! 😉

  3. Gabriele

    Stupenda quell’immagine, come sono molto belli i disegni (opere?) di Parker!

    Duro il lavoro nella vigna del Signore! Ma quanto sono buoni i suoi frutti.

    Coraggio da chi cerca di aiutarti da lontano con qualche preghiera 🙂 .

    1. Alessandro

      Dalla Lettera di Giuda:

      “Ora io voglio ricordare a voi, che già conoscete tutte queste cose, che il Signore dopo aver salvato il popolo dalla terra d’Egitto, fece perire in seguito quelli che non vollero credere, e che gli angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno” (Gd 5-6)

  4. ᾽Αλλ’ὃταν σπεύδῃ τις αὐτος, χὠ Θεὸς συνάπτεται (cit.). Genio Cosmico sul Parnaso, con Calliope, Clio, Euterpe e Talia!

  5. 61Angeloextralarge

    Costanza grazie di cuore! Alla prima candelina ne seguiranno tantissime, ma mi raccomando: riposati, riposati e riposati! Il buon Dio ti ha fatto “donna” (“bellissima e bravissima ed è una moglie sottomessa”) saggia! Non ti ha fatta WONDER WOMAN! Battute a parte, sono santamente orgogliosa di “far parte” dei commentatori di questo blog! Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo e di utile; mi sento accolta come cristiana; so di condividere la mia fede con qualcuno di valido e importante: tu, gli autori dei post e tutti gli altri commentatori. Smack! 😀
    Più tardi mi rileggo il post…

  6. Grazie Costanza per esserti resa strumento di Dio. Poco fa, casualmente, ho ascoltato alla tv queste parole testuali di Nives Meroi, la più grande alpinista italiana, tipa da 8000, tanto per capirci: “E forse io, come donna, quando voglio adeguarmi al modello maschile, continuo a ripetere l’errore di cercare in me qualità che non ho, trascurando di coltivare quelle che possiedo, che non sono né superiori né inferiori a quelle di un uomo, ma semplicemente diverse.” Lei alpinista, tu maratoneta… non è che sottoporsi ad un grande stress fisico aiuti a riscoprire la propria identità di donna? 🙂 Un abbraccio, a te e a tutti gli amici del blog. P.s. = anche se per motivi di tempo non sono il più assiduo commentatore, vi seguo con affetto.

  7. Alessandro

    Auguri di cuore a Costanza e un abbraccio a tutti i compagni di viaggio del blog!

    Mi piace segnalare la recensione per eccellenza, la più prestigiosa, quella che ha spalancato definitivamente ogni porta al libro… quella dell’Osservatore Romano

    “Con questo tono apparentemente scanzonato propone riflessioni antiche e giuste: «È dalla donna per prima che dipende la vita o la morte del matrimonio», ragione per cui invita la futura sposa a essere «sottomessa non nella logica del dominio, quindi della violenza e della costrizione, ma in quella del servizio, spontaneo, volontario». Rivelando quale è il vero significato di essere sottomessa: essere cioè «la base della famiglia» perché «chi sta sotto regge il mondo, non chi si mette sopra agli altri»… questo libro divertente [è] un piccolo manuale di evangelizzazione”

    http://www.osservatoreromano.va/portal/dt?JSPTabContainer.setSelected=JSPTabContainer%2FDetail&last=false%3D&path=%2Fnews%2Feditoriali%2F2011%2F091q11-Un-divertente-manuale-di-evangelizzazione.html&title=Un+divertente+manuale+di+evangelizza

  8. nonpuoiessereserio

    A questo articolo di Camillo devo prima l’ acquisto del bellissimo libro, poi la frequentazione del blog e soprattutto la xonoscenza di splendide persone.

  9. 61Angeloextralarge

    Cara Costanza, premettso che come post odierno mi sarei aspettata il seguente:
    RETABLO – TAVOLA TERZA: IL BUONO (va bene che siamo in Quaresima ma una moglie “sottomessa” non cucina per il proprio marito?
    Va bene, faccio la persona seria! 😉
    Scusa ma non ci riesco, quindi “beccate” sto commento!

    “l’unica papista dell’intera redazione di Bianca Berlinguer”: ‘a guera è guera! Ma come ci sei finita? La classe non è acqua e i meriti nemmeno! ;-D

    “solo noi possiamo fare sei o sette cose insieme”: mettiamoci l’ottava? Riposare ogni tanto! 😉

    “Non è che gli uomini siano meno bravi, è che sanno fare cose diverse”: lo racconterei a tantissime femministe un po’ esagerate! 😛

    “se si vuole costruire qualcosa che superi la nostra incostanza”: per superare l’incostanza ascoltiamo la Costanza! ;-D

    “sano principio educativo “Noi siamo più grossi di voi e questa è casa nostra”: 😀 😀 😀

    “Quella forza animale che ti permette di stare sveglia tutta la notte dopo una zuccata più forte delle altre”: questa è profezia! O è un’abitudine quella delle zuccate notturne? ;-D

    “sono certa che sarò una suocera insopportabile”: propongo di iniziare a pregare per le tue future nuore ed i tuoi futuri generi! 😀

    OK! Mi fermo!
    Comunque, dopo aver letto il libro, questa intervista, se pur “la prima” e se pur mi piace, non mi “smuove più di tanto”: il libro, giustamente, E’ DI PIU’… Smack all’autrice! 😀

  10. mara

    grazie costanza, per aver tradotto la tua vita e i tuoi sentimenti in questo libro e per aver avuto il coraggio di pubblicarlo, hai dato voce o coscienza a tante donne, mogli e madri che vivono la tua stessa esperienza e che ora si sentono meno isolate, meno obsolete o reazionarie, ma spero soprattutto che possa essere d’aiuto a quelle donne in bilico tra carriera e famiglia, perchè forse le due cose non sono così inconciliabili e soprattutto credo che l’optione “famiglia” abbia guadagnato qualche punto e non debba più considerarsi come depressiva e repressiva della realtà femminile, ma al contrario l’esaltazione del suo genio.
    p.s. anche io mi aggiungo al coro degli amici che ti consigliano riposo, perchè nella prima riga del tuo post ti sei descritta al maschile … non è che in casa i pantaloni li porti tu ?

  11. nonpuoiessereserio

    Credo che la nostra Gandalf debba riposarsi un po’, per il bene suo, della famiglia e di tutti. Vacanza riposo ai Caraibi.

  12. 61Angeloextralarge

    Ale, carinissimo sto video. Però, vuoi mettere il twist con l’altalena “troppo” rilassante? Scateniamoci! 😀

  13. Grazie mille a tutti! Lo so che mi dovrei riposare, non credo che sia un delirio di onnipotenza, semplicemente è che in questo momento della vita è capitata questa occasione: il primo libro mi è piovuto quasi addosso, avendo trovato un editore e un sostenitore (Camillo) prima ancora di averlo scritto. Non potevo lasciarmi sfuggire l’opportunità. Adesso invece penso che sia intelligente non disperdere il piccolo patrimonio di notorietà, contatti, attenzione accumulato. Se voglio provare a scrivere davvero (perché mi piace molto e perché è un servizio alla Chiesa, è quello che io posso fare per il regno) non posso lasciar passare troppo tempo. D’altra parte i figli ci sono sempre, per fortuna, e il lavoro non lo posso lasciare, neanche prendendo un’aspettativa, per lealtà verso le persone che mi vengono incontro nelle necessità organizzative di mamma lavoratrice (lealtà e paura di perdere un posto così congeniale alle mie necessità, a dire il vero). Così non c’è niente che possa cambiare, in questo momento, se non stringere i denti e arrivare alla (lontana) fine del libro. D’altra parte credo che tutti noi abbiamo avuto momenti così, nella vita: figli piccoli, esami, lavori da consegnare, una malattia di una persona cara (non credo proprio che la mamma di Filippo sia meno stanca di me). Così vado avanti, lavorando la prima parte della giornata, facendo la mamma la seconda (inoltrata), scrivendo la notte, rispondendo a inviti e richieste di interviste e presentazioni quando e come posso. C’è della vanità ma c’è anche tanta voglia di far sentire una voce cattolica. Che fare? Più ci penso più non trovo alternative!

    1. 61Angeloextralarge

      Siamo con te! Ma attenta a non esagerare se no tra qualche anno ti ritroviamo come questa vecchietta…

    2. ghe pensi mì! Ideona! Ti diamo una mano noi.
      Tu scrivi e fai tutte queste cose (che capisco, apprezzo, ammiro, invidio)
      noi dormiamo per te e andiamo in vacanza ai caraibi (o lì vicino) per te.
      Mi sembra una forma equa di sostegno reciproco.
      E poi, grazie alla comunione dei santi, le nostre riposate abbronzature ti saranno di conforto…

      1. 61Angeloextralarge

        Paolo! Sei uno dei miei miti! Anche perché quando ti ci metti mi fai sganassare dalle risate! 😀 😀 😀

  14. Auguri anche da parte mia e di tutti i fidanzati della mia parrocchia a cui da sei mesi a questa parte sto somministrando dosi “da cavallo” di Sposati… nonché del meno famoso ma altrettanto valido per quanto riguarda la controparte maschile “quello che gli uomini non dicono” di Roberto Marchesini.
    Non voglio far pubblicità alla concorrenza, dopotutto lavoriamo per la stessa ditta (e non è il TG3), e poi so che anche lui, almeno occasionalmente, legge il bloggo…
    Posso dire che oltre a Costanza sono felicissimo di aver conosciuto anche Guido? Come san Giuseppe ama stare sullo sfondo (e come potrebbe essere diverso con cotanta moglie?), ma la sua presenza è indispensabile. E poi ci uniscono affinità elettive…

  15. Grazie Costanza e augurissimi di cuore!!!Credo che l’unica,da parte nostra,sia aggiungere preghiere allo Spirito Santo perché ti illumini momento per momento su quale sia la modalità piu’ saggia di impiegare il tuo prezioso tempo (accettando talora di dover riposare qualche ora di piu’).Preghiamo per questo secondo libro,che sia un nuovo strumento di conversione e di coraggio di testimoniare per molti!!!
    Mi associo a don Fabio…..san Giuseppe é fondamentale nella Sacra Famiglia!!!!grazie a te,Guido ,Camillo e buona Quaresima!!!Sabina

  16. Erika

    Un grazie specialissimo a Costanza e a tutti i commentatori del blog. Mi avete letteralmente aperto un mondo. In bocca al lupo Costanza per tutto quello che verra’, cara Costanza. A questo punto un grazie va anche a Langone che ti ha “scoperta” (anche se resta il fatto che mi piacerebbe averlo legato in una stanza per un’oretta, per potergli dire cosa penso di certe cose che scrive…)
    😉

  17. Un augurio veramente di cuore a Costanza, a tutti gli autori, commentatori e frequentatori del blog. Posso solo dire che ho ricevuto veramente tanto umanamente e cristianamente (e non c’è cristianesimo vissuto senza un’umanità a sua volta vissuta in pienezza), ho imparato molto, anzi moltissimo, sotto i punti di vista. Un abbraccio a tutti!

  18. Claudia

    Un piccolo messaggio anche da parte mia per fare tanti auguri di buon compleanno a questo progetto… credo che anche credendo in questo libro, Costanza, tu sia stata un po’ mamma.. perchè hai accolto con un sì l’intuizione che lo Spirito ti ha dato, curato il tempo di gestazione di questa creatura, e dato alla luce un libro che è stato e, per grazia di Dio, spero continuerà ad essere, una testimonianza cristiana positiva e autentica per tanti.. No, non c’è vanità se quello che si fa è per la gloria di Dio e per il regno.. E se la propria azione può riportare all’ovile anche un solo cuore allora non c’è alcun dubbio che ne sia valsa davvero la pena. Il tuo coraggio mi dà coraggio. E quindi sono contenta di avere questa occasione per poterti dire di cuore grazie! 🙂

    1. 61Angeloextralarge

      Alvise, non leggere “quel” nome! Così non ti piglia male. Leggi solo il nome del Genio Cosmico e del Libro! 😀

  19. fefral

    Auguri Costanza!
    E mio malgrado mi tocca essere grata a Langone, senza il quale costanza non avrebbe scritto il libro e quindi il blog non sarebbe nato e quindi avrei un buon numero di amici in meno. Beh, è proprio vero che Dio scrive dritto su righe storte 🙂

  20. Costanza, che dire… solo grazie. Tu sai bene perchè, non solo perchè siamo diventate amiche, ma anche perchè da quando ti ho scoperta ci sono cose che sto imparando a guardare in modo nuovo, e sono più io di prima.
    E grazie per aver creato questo luogo che mi ha fatto incontrare nuovi amici, alcuni dei quali sono ormai punti di riferimento per la loro fede, la chiarezza di giudizio, la cultura e la simpatia… che non guasta mai!

  21. Ci ho pensato sopra:
    …a proposito del grande violinista misconosciuto nella motropolitana:
    …e se il Papa si travestisse da clochard e andasse nelle metropolitana a predicare?

    1. 61Angeloextralarge

      Dovrebbero esserci già stati Papa che uscivano per andare tra la gente: non mi ricordo quale ma uno anche al tempo di San Filippo Neri. Sai, pensavo che se lo facesse o se lo avesse già fatto, dovrebbe ovviamente farlo in incognita e come verrai a saperlo, anzi, come verremmo a saperlo?

  22. Fk

    Mi unisco agli auguri, ai grazie e alle preghiere per Costanza e per la sua famiglia. Grazie anche al paziente admin!
    Adesso però c’è la partita… 😀

  23. Robertro

    Un immenso augurio a Costanza, alla sua famiglia e a tutti i frequentatori del blog! Grazie anche da parte mia!

  24. Volevo esprimere qui, in gran ritardo, il mio grazie a Camillo Langone, che mi ha fatto conoscere Costanza!
    Quest’intervista mi ha fatto conoscere entrambi, ma è di te che mi sono innamorata!
    E quando m’innamoro cerco di conoscere. E sono finita sul blog, e ho conosciuto tutti voi!
    Bella questa esperienza!
    Costy, tieni duro!
    Grazie a Dio per avermi regalato tutto ciò.

  25. Un grazie di cuore, cara Costanza, per l’occasione di aver potuto conoscere te attraverso il libro.
    La penso come Daniela, senza il libro non avrei mai avuto l’occasione di guardare nei tuoi occhi cosi
    miti e limpidi. Ed è stato amore 🙂
    Non posso far altro che pregare per te e la tua famiglia, e anche questo è un bene, io combinerei dei guai, Dio no.
    Ti affido a Lui, che si prenda cura di te.
    Un abbraccio con tanto affetto.

  26. basemarom

    Premetto che io il libro purtroppo non l’ho letto, non l’ho trovato in libreria pur abitando a Roma, ma devo cercare meglio e con più determinazione.

    Detto questo, volevo inoltre chiedervi: me lo consigliate questo libro da regalare ad una “ragazza” di 36 anni, cattolica praticante che non si confessa da anni pur facendo la comunione quasi ogni domenica, che sta per andare a “convivere” con mio cognato?

    Grazie e ciao.

  27. Mario G.

    Un attimo di pausa e tornare a sorridere, con saggezza e gratitudine.
    Grazie ancora Costanza. Attendo con trepidazione il tuo nuovo libro. A quando…?

  28. Velenia

    In ritardo,ma buon compleanno anche da me,ho imparato taznto da questo libro di cui all’inizio non riuscivo a pronunciere neanche il titolo,mi si attorcigliava la lingua ,ricordate’ E tanto ho ancora da imparare.Sta cosa delle critiche,per esempio….Quando imparerò a criticare con rispetto non mi chiamerò più Velenia,ecco…
    Grazie a Costanza e grazie a tutti voi amici.Come dice Angelo XL,Smack!

I commenti sono chiusi.