di Cyrano
Bisogna meditare lungamente sulla triste sorte di Eco…
Fermi un istante, però: non ce l’ho col povero Umberto – ha ricevuto nei giorni scorsi i colpi che gli spettavano, e a quelli non mi va d’aggiungere un inutile sfregio. Nell’associazione di idee avrà giocato qualcosa l’omonimia, ma m’era tornata in mente, invece, la disavventura della sventurata spasimante del bel Narciso, e se Umberto ha qualcosa in comune con lei è solo il fatto che ormai il suo nome si spande in lungo e in largo “senza sostanza” (anche se personalmente trovo più gente che lo ha letto tra i suoi detrattori che tra i suoi partigiani…). Tutto qua, e mi viene da ridere a pensare che Umberto possa essersi meritato tutto questo per l’essersi innamorato, come la piccola Eco: si sarà innamorato, al più, dello stesso di cui s’innamorò il suo amato, ossia di se stesso, ma non voglio addentrarmi in questi triangoli solipsistici, in cui restare fedeli è tradire e tradire è restare fedeli, quindi tralasciamo Umberto, come promesso.
Mentre infatti mi pavoneggiavo, nei giorni scorsi, dicendo a destra e a manca di non trovare in me traccia di un pensiero “Eco-compatibile”*, sono stato assalito da un pensiero: «Ehi, ma… Umberto a parte… (niente Umberto, ho detto!) c’è proprio di che vantarsi in questo pensiero?». Voglio dire, il gioco di parole mi sarà anche venuto benino, per carità, ma come faccio a non ricordarmi delle volte che sono partito per correggere e riparare un’evidente stortura e mi sono ritrovato a sostenere posizioni ridicole? Insomma, è un po’ che non sono più convinto che farsi crescere barba e capelli senza lavarli finché non si confondono tra di loro sia il modo migliore per avversare i damerini lampadati e depilati, eppure in modi più sottili la stessa dinamica si ripropone…
Se ci pensiamo bene, la stessa dinamica l’abbiamo vista germogliare tra noi tante e tante volte: siamo partiti sghignazzando a ragione su gente che evita di sposarsi e di procreare per inquinare meno e ci siamo ritrovati a inneggiare al monossido e al biossido di carbonio; siamo partiti dileggiando comprensibilmente chi affitta una villa per il proprio cane (pagando per lui anche una mazzetta extra, come ricorderete) e siamo arrivati a un pelo dal dimenticarci la tenerezza da cui il pelo di un cucciolo, la forma matematicamente irriducibile di un uovo o il vigore di un cavallo vogliono elevarci a considerare un’onnipotente, misteriosa fantasia creatrice e provvidente.
Se è ridicolo e misero annoverare la raccolta differenziata tra i capisaldi della democrazia, sarà più serio arrivare a vantarsi (seriamente?) di non fare la differenziata? «Forse dovremmo prendere tutti esempio dal Papa – ha detto una di noi qualche giorno fa –: il modo in cui nel suo ultimo viaggio pastorale in Germania ha riaffermato la Verità cattolica senza mai offendere altre tradizioni religiose e culturali (musulmana, “verde”) è davvero meraviglioso. La carità nella verità, ma anche la verità nella carità (anche la seconda parte è importante)». Senza qualunquismo, senza “ognunismo”, ma la nostra pretesa di esaltare nella “nostra” visione del mondo e della vita tutti gli aromi di bontà, giustizia e libertà che si trovano negli uomini e nelle loro idee, questa pretesa si trova smentita in tronco se nel combattere le aberrazioni altrui contraddiciamo anche le loro buone intuizioni. «Io di più!», dice Paolo dei veri pregi degli uomini (che pure relativizzava davanti al valore assoluto di Cristo), e non: «Io al contrario!».
Quello che ci scordiamo, alla fin fine, è semplicemente che “reazionario” non è che superficialmente il sinonimo di “conservatore”, perché più a fondo, nella realtà della vita, conservare è una disposizione di cura amorosa, mentre reagire è un atteggiamento di stizza ribelle: alcuni dei commenti, di tanto in tanto, ce l’hanno ricordato, che c’è qualcosa che talvolta stride, nel nostro prendere posizione su questo o su quello. La ragione per cui i medievali chiamavano il diavolo “la scimmia di Dio” (e pure Eco, Umberto stavolta, lo scriveva nel suo unico romanzo leggibile) è che non solo i suoi atteggiamenti vorrebbero farsi passare per divini, ma pure le sue seduzioni vorrebbero farsi passare per virtù. Ecco perché Paolo, il cui temperamento pure era… diciamo così… tendenzialmente sanguigno, proprio per aver riconosciuto in sé la finezza del Nemico, raccomandava ai Filippesi: «La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!».
«È ‘na parola!»: mi dicevo qualche sera fa, ricordandomene proprio mentre seguivo il tg. Lo so, seguire il tg è una cosa che bisognerebbe evitare, da qualche anno a questa parte, ma vi assicuro che lo faccio molto saltuariamente, giusto per sincerarmi dello stato di putrefazione della televisione (pubblica o privata, per quanto mi riguarda, cambia poco). Insomma, seguendo un tg ho scoperto che – udite udite – da recenti studi sociologici parrebbe che una società di single consumerebbe più di una società di famiglie (sic!). Ora, quando l’evidenza della realtà prima sbeffeggiata e irrisa nel nome della “scienza” (maddeché?!) viene riabilitata e incensata proprio in nome della stessa “scienza” (la stessa o una nipotina di quella di prima, nata l’altroieri: comunque “maddeché?!”), lo so, verrebbe proprio da sgolarsi in un titanico: «Eiochevvestavoaddi’?!». Purtroppo per noi, però, temo che in qualche nanosecondo o poco più lo stile della nostra risposta ci classifichi irrimediabilmente tra i conservatori o tra i reazionari: quelli che si fregiano del titolo di progressisti staranno con ogni probabilità cadendo nel baratro che scommettevano non essere se non un’oscura leggenda clericale (magari canticchiando “Imagine”, chissà!), ma il rischio che minaccia “noàntri” non è meno atroce – e qui torniamo alle sventure della povera Eco (non Umberto: niente Umberto, ho detto!).
Che c’entra, dite? Le vicende dell’amore infelice di Eco per Narciso sono una tragica parabola di come le ciambelle che hanno tutti i numeri per riuscire col buco riescano poi senza (oppure semplicemente si dissolvano nel buco, che a conti fatti è lo stesso). Se vogliamo dirla tutta, sono due cretini: la ragione per cui Eco ci sta più simpatica di Narciso è che ci vuole poco, per chi è cresciuto nella nostra temperie culturale, a parteggiare per una sentimentale ferita a morte. Se fosse stata un minimo ancorata alla realtà, la ninfetta, avrebbe preso più sensate risoluzioni infilando come in una chicane prima la comprensione onesta della realtà di lui (non gli sarebbe sembrato più così irresistibile) e poi la repulsione dell’istinto della crocerossina che, nove su dieci, sarebbe sopraggiunto. Spezziamo d’altro canto una lancia anche per il povero Narciso: è vero che sopravvive all’amore sprecato di Eco (non Umberto, ho detto!), ma di lì a poco la sua fine non è migliore… Un amore vero, buono, ricambiato e corrisposto avrebbe potuto salvare Narciso…
La verità, però, è che Eco non poteva salvare Narciso, perché lei è un’ingenua progressista, mentre lui un reazionario cronico: lui tutto rattrappito nell’unica ossessione di appartenersi totalmente, di godere della propria identità, di distinguersi sempre e comunque dagli altri (così il reazionario puro, cui anche l’unirsi a una donna può sembrare un segno di debosciato e decadente conformismo); lei tutta protesa nell’irraggiungibile miraggio di un al-di-là da raggiungere a tutti i costi. Se io e voi fossimo passati di là, però, non avremmo visto che un bel ragazzo e una bella ragazza da soli nel classico boschetto (per come ce la racconta Ovidio, che comunque di queste situazioni se ne intendeva): abbastanza simili da appartenersi, si rivelano per una ragione o per l’altra incomprensibili l’uno all’altra.
Così non è l’incontro con degli anti-radical-chic che può cambiare (e salvare) i radical-chic – questo insegna veramente, il mito! –, ma quello con persone sinceramente e appassionatamente dedite alla cura stupita della bellezza. Guardiamoci bene, allora, dall’avere un pensiero Eco-compatibile (per l’ultima volta: niente Umberto!), ma pure dal pensiero Narciso-compatibile: l’amore di un Prometeo soltanto, questo sì che potrebbe salvare l’una e l’altro. E noi crediamo di conoscerlo, Quello che ha portato il fuoco sulla terra.
Ah, naturalmente una delle ragioni per cui Costanza mi ha arruolato al suo soldo è che anch’io appartengo al novero di quelli che hanno scelto di predicare bene. 😉
*: La Gaucha Tarantina si senta vivissimamente ringraziata per l’elaborazione grafica.
La Bellezza salvera’ il mondo.Ok,ma non chiedetemi di rinunciare al mio veleno,se Qualcuno mi ha creato così una ragione ci sarà,no? E anche chi ha un temperamento più sanguigno!
Ma è vero che chi hai davanti non è mai un avversario perchè il desiderio che ha nel cuore è uguale al tuo,però… quanto mi sta simpatico Don Camillo!!!
Non ci credo!!!! Vedo solo ora la mia targhetta anti Eco-logic!!!!
Grazie CYRANO!!!!
Mi ero innamorata dell’espressione “non ho il pensiero Eco-compatibile”, tanto da fare la targhetta…
Adesso mi tiri fuori “Gaucha Tarantina”, troppo per me!!!!!!
(devo rimettere l’iconcina Tarantina o va bene quella gaucha??? )
scusa se mi intrometto. Questa foto è stupenda, sorprendentemente armoniosa, e suggestiva. La stavo mostrando un attimo fa a mio figlio. Complimenti!
Grazie!!!!
Un complimento che mi rende veramente felice!
Caro Cyrano,
esco da un letargo del blog* per commentarti, in fondo mi hai chiamata in causa. Infatti ultimamente io vi seguo, ho voglia di dire la mia (e chi mi trattiene!), ma non riesco ad avere tempo. Allora è meglio tacere.
La cosa che più mi piace nei tuoi post è quest’elaborazione delle cose che man mano maturano nei commenti del blog. Si vede, si percepisce che tu raccogli, elabori e poi ce l’ho restituisci il pensiero in forma poetica e iperbolica!
In questo sei speciale!
Mi hai fatto ricordare una frase sentita da Massimo Introvigne, non mi ricordo quando, che diceva che la il contrario di progressista non è conservatore, ma missionario. Noi non siamo chiamati a “conservare”, ma a cambiare, a progredire a espandere! Se rimaniamo lì a mettere steccati per difendere la nostra cittadella siamo già morti!!!!
E quando hai parlato del cucciolo mi hai fatto ricordare un pensatore brasiliano, al quale sono molto legata, che fa delle riflessioni meravigliose sulla natura di Dio partendo dall’osservazione della natura, della vita quotidiana, persino di un gatto!!!
“Deus criando os diversos objetos, como que me fala através deles.
Eles são, no fundo, bilhetes que Ele me escreveu, ou fotografias que me mandou, para eu saber como Ele é.” (Plinio Correa de Oliveira)
“Dio creando i diversi oggetti è come mi parlasse attraverso loro.
Loro sono, in fondo, bigliettini che Lui mi ha scritto, o fotografie che mi ha spedito, per che io sappia com’è Lui.”
condivido quello che scrive dani (bellissima fotina) e aggiungo un grazie a cyrano: si avverte che la tua presenza nel blog non è quella di un mero autore che scrive la sua e continua a vivere la sua vita. Ti relazioni (non necessariamente rispondendo, ma sempre ascoltando e come dice daniela raccogliendo ed elaborando).
La relazione è il modo in cui Dio ama.
Ok, questo commento è off topic (un post su questo prima o poi lo scrivete?) ma se ho tempo più tardi risponderò su Eco (non umberto, che quello m’è sempre stato antipatico!) devo correre….
Fa bene Cyrano ogni tanto a rielaborare i commenti in forma poetica (come dice danicor), ma credo che “vivere la propria vita” (cosa che spesso non è un’opzione ma una necessità) come fanno i “meri autori” aiuti poi a trovare i temi per scriverli i post. Ognuno ha la sua situazione familiare, lavorativa e personale, e fa quello che può e in certi casi deve.
Forse, poi, non dobbiamo dimenticare che i commentatori abituali sono pur sempre una esigua minoranza rispetto ai lettori del blog: l’idea che i post debbano ricalcare i commenti rischia di essere un po’ autoreferenziale.
Infatti è diverso e complementare agli altri… non potrebbe essere altrettanto! Anche i “commentatori” abituali spesso non possono seguire tutte le puntate…
Il bello della vita è la diversità dei carismi, così ognuno si arricchisce del contributo dell’altro diverso da te.
Se ognuno di noi è un minuscolo frammento a immagine del padre, unendo frammenti diversi avremo qualcosa che supera ogni singolo e che, inevitabilmente, ci mostra più del padre.
Se tutti gli autori parlassero della “vita interna del blog”, allora questo posto si morirebbe per asfissia (autoreferenziandosi, come dice Cyrano nel post)… Il fatto che uno di voi prenda i commenti nati dalla vita vissuta dagli altri e li ellabora, rende più profondi tutti i dibattiti nati da quei post, in un processo che capita anche ad altri lettori. Penso che l’elaborazione mentale di quanto detto sia una costante ai lettori assidui, anche a quelli che non leggono i commenti. Restituire il pensiero masticato e fatto comune da tanti “commentatori”, è un carisma di Cyrano, che impreziosisce il blog. Abbiamo Costanza che condivide vita vissuta, Raffaella che è sulla notizia, Laura che ci ricorda quella sana indignazione contro quello che non va che spesso dimentichiamo invecchiando. E poi c’è Cyrano che ogni tanto fa il punto!
HAL ci credi che aspettavo con l’orologio in mano questa tua puntualizzazione?
Ma il mio grazie a Cyrano non vuole sminuire l’apporto degli altri autori. Semplicemente io preferisco il suo approccio.
Voglio aggiungere che non credo (lo spero per lui!) che Cyrano viva la sua vita solo nel blog, e che penso che il suo non sia una semplice rielaborazione in forma poetica dei nostri commenti. E’ molto di più secondo me. E’ relazione che arricchisce. Sembra piuttosto un continuo portare dentro il blog la propria esperienza di vita, e nella propria vita il frutto del dialogo e della relazione con gli amici che si incontrano per strada, anche nel blog. Forse gli altri autori non hanno il tempo, o il modo, o la voglia di relazionarsi anche nel virtuale…. ma come scrive dani ognuno ha il suo carisma.
Per quanto mi riguarda non snobbo la relazione virtuale, purché si rimanga autenticamente (anche se parzialmente) se stessi sempre. Io proseguo nel cammino e ogni tanto incontro amici nuovi. Camminando insieme ci si aiuta a non perdere di vista l’obiettivo e ad affrontare la stanchezza che a volte ci prende. Anche qua dentro ho incontrato qualche amico. Ma la strada non è (solo) sul web. Come non è solo fuori dal web. La strada è la mia vita, tutta.
Sono contenta di aver incontrato anche qua dentro alcuni compagni di viaggio.
Ho l’impressione (ma magari sbaglio) che lo stesso sia accaduto a qualcun altro (Danicor? Cyrano?) ma so bene che non è così per tutti. A ognuno il suo, quindi, e quindi, ripeto, senza voler sminuire gli altri ribadisco il mio grazie a Cyrano per la sua presenza qua dentro.
Infatti la mia era una replica al tuo commento e non a quello di danicor che, secondo me, ha tutto un altro tono e un altro significato.
Quando leggo i tuoi interventi ho sempre l’idea che calino dall’alto, come di chi vuole mettere mettere un punto, dare un giudizio ultimo, dire la parola definitiva.
Comunque ti ringrazio per la precisazione anche a nome dei meri autori, perchè la frase: “si avverte che la tua presenza nel blog non è quella di un mero autore che scrive la sua e continua a vivere la sua vita” a mio giudizio non lasciava molto spazio alle interpretazioni.
PS però mi fa piacere che perdi tutto questo tempo con l’orologio in mano aspettando la mia replica, mi fa sentire importante.
Pensa te! Sui giudizi che calano dall’alto è l’impressione che ricevo io tante volte leggendo alcuni post!
No, lungi da me dare risposte definitive, io sono quella che dice che non siamo noi a possedere la verità ma è la Verità a possedere noi
No, non perdo tempo con l’orologio in mano, sono femmina e il multitasking è la mia condanna
Tu SEI importante HAL: hai potere vita e di morte su qualunque presenza virtuale in questo blog.
Un po’ mi spiace starti sulle balle: a me tu stai simpatico.
Fare il bastian contrario a volte vien spontaneo per provocare, per far capire che esiste un punto di vista completamente opposto, è una sorta di relativismo. E’ una trappola in cui cadiamo, una tentazione che non porta al dialogo. Anche Gesù d’altronde ad un certo punto dice riferendosi agli apostoli: “Mia madre e miei fratelli sono questi” , certo è una verità forte per far capire un altro punto di vista, senza voler comunque rinnegare sua madre.
Mi è venuto un colpo quando ho visto l’immagine di Danicor! 😀 Fantastica!
È tutto vero quel che scrive il nostro Cyrano. Bisogna aver ben chiaro che «non ci si libera da un eccesso passando nell’eccesso contrario. Due errori opposti e successivi non si annullano, si sommano» (GTh).
Le sottili, micidiali tentazioni del narcisismo e del “progressismo di segno contrario” sono ben presenti. A ben vedere il sottile autocompiacimento derivante dall’assunzione di posizioni estreme “pour épater le bourgeois” è la vera tara del mondo “non progressista”. Questo sovente eccedere in personalismi esasperati è senz’altro una delle ragioni della sua scarsa incidenza. Difficile sfuggire al sospetto che la litigiosità endemica e la frammentazione interna si spieghino altrimenti che col “narcisismo delle piccole differenze”. Non tutti i valori e le idee largamente condivisi al punto da essere divenuti luoghi comuni sono necessariamente falsi e da rigettare (ci sono luoghi comuni veri e luoghi comuni falsi), farsi “fustigatori” del luogo comune in quanto tale è un errore mortale.
Mi sono quasi commosso, come accade a chi in un paese straniero incontra per caso un conterraneo e dopo anni sente per la prima volta parlare la propria lingua…. vieqquà Cyrano abbracciamoci!!!
Dop anni passati a predicare la moderazione in rete credevo di essere rimasto il solo…
abbracciàmose! 🙂
già solo il primo punto meriterebbe un post!
“Nulla può sostituire l’amicizia. L’annuncio del Vangelo è cosa dell’anima, passa da un’anima all’altra e questo richiede necessariamente il contatto personale. Finché non riusciamo a “bucare” il virtuale e trasformare le amicizie elettroniche in amicizie vere non passerà nulla. ”
mi piace
E come si farrà a saperlo se e quando sarà avvenuta questa bucatura?
Certe cose le senti alvì! Le sai e basta
“Questo mondo nel quale noi viviamo ha bisogno di bellezza, per non cadere nella disperazione. La bellezza, come la verità, mette la gioia nel cuore degli uomini ed è un frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione “
(Messaggio agli artisti 8 dicembre 1965 AAS 58 (1966)
E razzolare ?
ci si prova pure, di tanto in tanto… 🙂
Grazie grazie grazie!
è un po’ di giorni che mi tormento per una faccenda personale e questo post mi ha aperto un varco!
ps: per quanto riguarda la raccolta differenziata, qui nella provincia mammalucca de’ Roma siamo in alto mare e se andiamo avanti così credo che fra qualche mese più che in alto mare ci troveremo in un mare di……..
@Danicor :Mi hai fatto ricordare una frase sentita da Massimo Introvigne, non mi ricordo quando, che diceva che la il contrario di progressista non è conservatore, ma missionario.
Mi piace! Io direi missionario nel senso di testimone, con la propria vita, dell’opera di Cristo. “È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo i suoi benevoli disegni.” (Filippesi 2,13).
Io vedo Eco e Narciso come due facce della stessa medaglia : l’uomo condannato a vivere per se stesso, che non vede altro che se stesso quale soggetto e oggetto d’amore, in una affannata quanto disperata ricerca che non avrà mai fine.
Denso e ricco di spunti, spettacolare: condivido quanto diceva Fefral sulla capacità che hai di riprendere e valorizzare quanto passa su queste pagine.
Primo punto: ecosostenibilità della famiglia, sarebbe il completamento dell’intervento (magistrale) di Gotti Tedeschi (senior) al convegno di Sabato scorso a Piacenza ,dove c’era anche Costanza (Livio quando saranno disponibili gli atti?).
(@ Laura GT: scusa ma non ti avevo riconosciuta subito e quindi ti sarò sembrato abbastanza cafone nel non presentarmi; scusa ma alla fine non ce n’è stato il tempo, spero alla prossima occasione).
Secondo punto – progressisti vs. reazionari: hai pienamente ragione, la tentazione di gettare le buone intenzioni con il pensiero avverso è sempre presente, per fortuna abbiano la Grazia di un pontefice che ci riporta sempre alla ragionevolezza di ogni cosa anche sull’ecologia: “48. Il tema dello sviluppo è oggi fortemente collegato anche ai doveri che nascono dal rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale. Questo è stato donato da Dio a tutti, e il suo uso rappresenta per noi una responsabilità verso i poveri, le generazioni future e l’umanità intera. Se la natura, e per primo l’essere umano, vengono considerati come frutto del caso o del determinismo evolutivo, la consapevolezza della responsabilità si attenua nelle coscienze.” (Caritas in Veritate – Benedetto XVI)
“La bellezza del Creato per l’uomo” questa cosa mi si è mostrata chiara di fronte allo spettacolo della Pietra Parcellara ieri mattina mentre ero in giro in bicicletta.
http://it.wikipedia.org/wiki/Pietra_Parcellara
tipo la roccia di bismantova…
vale
Complimenti Cyrano.Bellissimo post.
E’ raro trovare tanta onestà intellettuale nel nostro mondo di Narcisi…
P.S. Sui romanzi di Eco ti do ragione(e sicuramente nel suo ultimo intervento sul Papa l’ha fatta fuori dal vaso…) ma quando tratta di semiotica vale la pena starlo a sentire.
Non c’ho tempo ma dico solo che per la prima volta sono più che d’accordo con un ‘postatore’ e ne apprezzo anche lo stile originale , leggero e ‘leggibile’ dall’inizio alla fine. Bravo Cyrano! Mi sono vista benissimo nelle vesti di affetta da bastianite contraria (grazie Luigi per lo spunto) che a volte , per il gusto della polemica e della battuta ,arriva a sostenere che la terra è quadrata. Mi succede anche al lavoro ed è pericolosissimo per me.Quando mi accorgo della sindrome che mi colpisce mi fermo un attimo e cerco di resettarmi. Sarebbe utile per tutti ,atei e cattolici apostolici: si eviterebbe di farla fuori dal vaso come dice Erika.
Te caro Cyrano ti stai costruendo un harem di simpatiche nonnette da thè per quando davanti ad un caminetto allora tu sessantenne col capo tentennante chinato verso le braci elargirai perle di saggezza come questa mentre loro ti rimboccheranno il plaid sulle ginocchia.Tu sei un grande e ti meriti una vecchiaia serena.
Rivendico con orgoglio la mia nonnettità
Il tuo ruolo all’epoca sarà quello della temuta nonna che impartirà ordini dalla camera.
Adoro le nonnette e spero di essere una di loro un giorno….ma per ora ho 32 anni.
Ci sarà sicuramente bisogno di una più giovincella che vada a fare la spesa per preparare il bollito.
Al mercato ci mando una mia amica (solo di sabato peró!)
e se lo dicono anche i rivoluzionarii( però del secolo scorso)
Jose Martí, protagonista della lotta contro la schiavitù nella Cuba del XIX secolo e uno degli eroi dell’indipendenza dei paesi latino-americani: “Pura, disinteressata, perseguitata, martirizzata, poetica e semplice, la religione di Gesù ha affascinato tutti gli uomini onesti (…).Ogni popolo ha bisogno di essere religioso. Lo deve essere non solo nella sua essenza, ma anche per sua utilità (…). Un popolo non religioso è destinato a morire, poiché in esso nulla più alimenta la virtù. Se le ingiustizie umane disprezzano la virtù, è necessario che la Giustizia Celeste la garantisca.
vale
Cyrano tortuosamente bravissimo, come sempre, e poi il fuoco, che voi sapete benissimo chi l’ha portato, eccetra, ma a me mi basta, per piacere non sentire più parlare né di code e di fumo di diavoli, cornutazzi e fandonie del genere (o era per scherzo?)e dei veggenti di Madjugorie che non si sa nemmeno bene di che cosa siano veggenti, fatemi la carità, tutte cose che vanno bene o per ignoranti o per menti deboli!!!
No te ha capì ‘na sega Alvise.
Luigi: ovviamente io non avrò capito, ma pensaci, come fa uno che non ci crede a fare una disamina non “narcisistica” (chiamiamola) delle code sataniche e degli oracoli?
(ma coda alla vaccinara per me va benissimo)
Perché secondo te io credo a Buddha? E se vado in un blog di budini non dico loro di smetterla di sparare cagate.
Volevo solo dire che il cornutazzo (cosiddetto, anche)o uno lo accetta in toto o non lo accetta. Impossibile essere umili. L’ho detto altre volte, per favore, a meno non sia per scherzo, non sconfiniamo nel folklore credulone. Poi, delle altre cose se ne può parlare benissimo tutti stando attenti ognuno al suo narcisismo, ma satanozzo (mi ricorda Grozino) no!!!
Ti iscrivo ad uno stage con tirocinio insieme a Padre Amorth, poi mi saprai dire.
ADMIN: io credo che un vero ADMIN meno fa sentire che esiste e meglio è. Nel tuo caso, poi, considerato il tono e i modi molto spesso “sopra le righe” (come dici te)forse sarebbe meglio tu limitassi tuoi interventi al minimo indispensabile.
Perché un conto è il commentatore e un conto il moderatore. Il moderatore deve
essere molto moooolto più imparziale e rispettoso.
il commento di fefral l’ho trovato poco rispettoso nei confronti degli altri tre autori e quindi sono intervenuto. Ti assicuro che vorrei farlo più spesso ma mi trattengo.
Aggiungo, a livello personale, che mal sopporto i difensori d’ufficio (autonominati) di chi ha tranquillamente la possibilità di replicare e anzi lo ha già fatto.
Come fai a trattenerti?
vorrei tanto continuare a dialogare con te ma penso che dovrei “limitare i miei interventi al minimo indispensabile.”
Penso che sia più rispettoso reagire alle affermazioni mirabolanti di altri (quando sembri che siano mirabolanti) che far finta di nulla e stare zitti.
sono sicuro che sul TUO blog del quale sei amministratore ti regoli diversamente
Il mio blog non MI riguarda.
dal sito del vaticano,catechismo…
391 Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c’è una voce seduttrice, che si oppone a Dio, 509( gen.3,1-5) la quale, per invidia, li fa cadere nella morte. 510(sap 2,24) La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo. 511(gv 8,44;ap 12,9) La Chiesa insegna che all’inizio era un angelo buono, creato da Dio. « Diabolus enim et alii dæmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali – Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi ». 512Conc.later.IV, de fide catholica)
392 La Scrittura parla di un peccato di questi angeli. (2 pt 2,4)Tale « caduta » consiste nell’avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno. Troviamo un riflesso di questa ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: « Diventerete come Dio » (Gn 3,5). « Il diavolo è peccatore fin dal principio » (1 Gv 3,8), « padre della menzogna » (Gv 8,44).
393 A far sì che il peccato degli angeli non possa essere perdonato è il carattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto dell’infinita misericordia divina. « Non c’è possibilità di pentimento per loro dopo la caduta, come non c’è possibilità di pentimento per gli uomini dopo la morte ». 514(s.giov.damasc.expositio fidei)
è dottrina,x chi crede. in un blog del genere va benissimo ke ci sia anche ki ritiene favola x bambini tutto ciò, ma dottrina rimane, x un cristiano.
vale
Sono d’accordo. Ma la dottrina non parla di code di tridenti e cose del genere.
beh, ma quella è iconografia….durer,cranach,ecc
anzi,l’anticristo,per la tradizione cristiana ,sarà bello come un angelo,affabile,affascinante,affabulatore.(ci saranno solo due minuscoli cornini….)
vale
LUIGI: io non entro nelle chiese durante la messa a dire che l’ostia non è il corpo di Cristo, così come non vo alle feste ancestrali dei montanari a dire che non credo negli spettri dei morti: io trovo affascinanti tutte le credenze più strane diavoli e via dicendo.
Ma quando se ne discute noi insieme, fuori dei riti, fuori dell’ambito che loro è proprio, mi comporto come a una discussione qualsiasi.
Alvise, satanasso fa il suo lavoro, tu fai il tuo, io faccio il mio, se lui è attrezzato con corna e code, che te frega, se indossasse un gessato non cambierebbe nulla.
Ti ga razon!!!
Mio caro Malacoda,
son scivolato a dire, per pura distrazione, che il Nemico veramente ama gli esseri umani. Ma questo, si sa, è un’impossibilità. Egli è un essere, ed essi sono distinti da Lui. Il loro bene non può essere il Suo bene. Tutte le sue chiacchiere intorno all’Amore debbono essere una maschera di qualcos’altro. – Egli deve avere qualche VERO motivo per crearli e per disturbarsi tanto per loro. La ragione per la quale si giunge a parlare come se Egli possedesse veramente questo impossibile Amore sta nel nostro completo insuccesso nello scovare quel vero motivo. Quali sono le Sue possibilità di trar vantaggio da loro? Questo problema è insolubile. Non vedo nessun male nel dirti che proprio questo problema fu la causa principale della lite tra Nostro Padre e il Nemico. Quando per la prima volta si cominciò a parlare della creazione dell’uomo e quando, perfino in quella fase, il Nemico confessò liberamente di prevedere un certo episodio intorno ad una croce, Nostro Padre fece la cosa più naturale, domandò una intervista e chiese delle spiegazioni. Il Nemico non offrì spiegazione alcuna, e si limitò a produrre quella storiella incredibile intorno all’amore disinteressato che da allora ha fatto poi sempre circolare. Ciò Nostro Padre non lo poteva naturalrnente accettare. Implorò il Nemico di mettere le carte in tavola, gli diede ogni vantaggio. Ammise di sentire una vera preoccupazione di voler sapere il segreto; il Nemico rispose: Desidererei con tutto il cuore che fosse così. Fu a questo punto dell’intervista, immagino, che il disgusto di Nostro Padre per una tal mancanza, non provocata, di confidenza, lo spinse ad allontanarsi ad una distanza infinita da quella Presenza con una subitaneità che fece sorgere quella ridicola storiella del Nemico che egli venisse scacciato a forza dal Cielo. Da allora abbiamo cominciato a vedere perché il nostro Oppressore si circondava di tanti segreti. Il suo trono dipende dal segreto. Membri della sua fazione hanno ammesso frequentemente che se mai riuscissimo a comprendere ciò che Egli intende per Amore, la guerra sarebbe finita e noi rientreremmo nel Cielo. Il grande compito sta tutto qui! Noi sappiamo che Egli non può veramente amare; nessuno lo può; non ha senso. Se noi soltanto potessimo scoprire ciò che VERAMENTE è il suo scopo!
Tuo affezionatissimo zio
Berlicche 🙂 🙂 😛
Admin, ma cosa è poco rispettoso nel mio commento? Mero è un’offesa? Se a me cyrano piace più degli altri è un’offesa per gli altri? Che poi essendo l’unico maschio che scrive (per quanto un ragazzino ancora con la bocca sporca di latte) è pure naturale che mi piaccia di più!
Comunque giusto per chiarire dei quattro autori ne apprezzo 3 (lascio a te stabilire chi è il quarto, non sia mai si offende!). Cyrano mi piace non solo come autore ma anche per il modo in cui sembra interiorizzare il dialogo con gli altri. È un plus per lui, io amo il confronto diretto. Non è un minus per gli altri.
Cyrano tra l’altro è l’unico che posso chiamare ragazzino senza che mi metta il muso, e pur senza averlo mai incontrato di persona sono quasi certa che non si offende. L’ho attaccato (dandogli poco velatamente del saccente nel suo primo post) e so che ha capito benissimo cosa intendevo (cyra’ manco più topolino sto leggendo!).
Interessante post, e pure in parte condivisibile, almeno in parte…
Per esempio quando si parla della (de)generazione di alcuni confronti di idee.
ps: Per quanto possa servire, personalmente non ho trovato nulla di irrispettoso nel commento di Fefral.
Il p.s. forse lo volevi mettere nella frase sopra o era un pssst?
eccone un altro…..
ADMIN: te non puoi dialogare, te sei l’ADMIN.
questa tua osservazione mi fai venir voglia di diventare inutilmente ciarliero (se avessi tempo…)
Se, nello specifico del commento di Fefral si potrebbe anche rilevare qualche riserva, mi sento di dire anche che non è bellissimo avvalorarli con giudizi retroattivi della serie: lo fai spesso, non te l’ ho mai detto ma… Pane al pane e vino al vino, sempre e subito: solo così i matrimoni funzionano.
“Pane al pane e vino al vino, sempre e subito: solo così i matrimoni funzionano.”
Quindi admin e Fefral sono sposati? Che scoop!!!!
chi si rivede!!!
Adria’ penso che ci sarebbero tutti i presupposti per ottenere la nullità del matrimonio 🙂
LUIGI: sono andato a vedere. Mi piacerebbe molto anche a me partecipare ai corsi di per esosrcista. Ma credo che ci vogliano delle grosse raccomandazioni. Ad ogni modo per me sarebbe anche comodo:Perché sono nati i corsi?
«Per la loro utilità, per il bene della gente. Il mondo è alla deriva più completa e conoscere l’opera del maligno significa avere le armi per combatterlo, e metterlo ko. Quest’anno è stata scelta Bologna per la sua centralità. Incentrare il corso solo a Roma può creare scomodità».
Tutta un collage di dogmi(?) eccone un altro, citato da VALE:
“Non c’è possibilità di pentimento per loro dopo la caduta, come non c’è possibilità di pentimento per gli uomini dopo la morte ». 514(s.giov.damasc.expositio fidei)
Volete sapere la cosa che mi ha più infastidito oggi su questo blog?
Che i milanisti non si vedono. Venite fuori vigliacchi.
Oh, almeno uno serio!!!! Tu si che sei una garanzia!
Admin visto che oggi ti aggrada intervenire te ne do un altro motivo.
Un tendeziosissimo quotidiano va cianciando di un cerrto convegno:http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/Processo-al-Gender.aspx.
Ne sai niente? Che ha fatto il Genio Cosmico? Ha lavorato all’uncinetto?
che occhio! aspettiamo che ci arrivino materiali del convegno (documenti, file audio etc) per metterli in rete.
@alvise “E come si farrà a saperlo se e quando sarà avvenuta questa bucatura?”
“Amicizia è farsi compagnia con tutti i propri limiti, senza preoccuparsi di mostrarsi migliori o di nascondersi. Ci facciamo solo compagnia vivendo la nostra vita e cercando di essere noi stessi. (…) La vita non è facile per nessuno. Ognuno ha i suoi pesi e le sue battaglie e le più difficili sono quelle che combattiamo dentro di noi e da soli. Non è amicizia caricare i propri pesi sulle spalle dell’amico. E neppure caricarsi sulle proprie i pesi dell’amico. Questa seconda cosa poi può essere anche più difficile della prima. Eppure è chiaro che dare la vita per gli amici non vuol dire sostituirsi a loro. Vuol dire dare loro la parte più vera di noi. Cioè lasciarci conoscere e amare. Ed essere disposti a conoscere e ad amare quello che l’altro ci offre di sé.”
oggi ho letto queste parole e mi è venuta in mente la tua domanda, Alvì.
Io penso che per conoscere e lasciarsi conoscere possa anche bastare il “virtuale”. Ma bisogna davvero lasciarsi conoscere e amare. Ed essere disposti a conoscere e amare quello che l’altro ci offre di sè. Eppure non è sufficiente questa disposizione. Ci vuole anche un po’ di “chimica”
Succede che per qualcuno è più facile “leggere” gli altri attraverso quello che loro scrivono. Purchè chi scrive sia davvero se stesso anche se nascosto dietro un nick. E chi legge sia capace di ascoltare anche le cose “non dette”.
Questo a volte succede. Ma a volte no. Ma è così anche nella vita. A volte è l’egocentrismo che ci frega. O il narciso che è in noi. Altre volte è solo perchè si parla due lingue diverse e non ci si riesce a spiegare.
Non avremo mai la certezza che la “bucatura” sia avvenuta. Ma non so perchè, a volte io so che è così. Altre volte invece so che così non è.
Perchè ciò accade non lo so. Perchè a volte, pur avendo tutti i numeri per riuscire col buco si dissolvono nel buco è un mistero.
Non credo sia solo perchè Eco e Narciso sono due cretini. Conosco cretini ancora più cretini di loro che diventano amici e nella loro amicizia trovano la salvezza per entrambi. Conosco amici che non hanno apparentemente nessun numero per far venire col buco la ciambella e invece insieme riescono a far dolci più belli delle torte di bud (il boss delle torte, la trasmissione preferita dei miei figli)
Io e admin per esempio… penso che neppure una fetta di pane con la marmellata riusciremmo a rendere commestibile 🙂
Peccato però, a me hal sta davvero simpatico! Lo trovo un po’ impulsivo e sanguigno. A volte sembra un po’ represso, ma lui è admin, deve reprimersi per forza. Mi piace molto di più come “mestesso”.
Admin, lo so che ti rompe quando qualcuno fa l’avvocato d’ufficio. Su questo siamo d’accordo: anche a me rompe se qualcuno mi fa da avvocato d’ufficio, riesco a rispondere (fin troppo) da me.
Tuttavia lo trovo un gesto di affetto, e a volte proprio di carità, intervenire a cercare di spiegare, o difendere, le ragioni di qualcuno che non riesce a farsi comprendere. Magari poi non ne ha nessun bisogno, e anzi l’intervento dell’avvocato d’ufficio non fa che peggiorare le cose. Ma ciò non toglie che è commovente quando c’è qualcuno che prova a difendere un amico (anche se virtuale) dagli attacchi di chi non lo capisce.
Per questo mi commuove il tuo zelo
Ma vorrei provare a spiegarti che non ce ne è bisogno. I post sono i post. Il blog e i suoi commentatori è un micromondo rispetto a quello di chi legge i post. In questo micromondo io ci sto bene, ci ho trovato degli amici. Tra gli amici c’è anche un autore dei post che è diventato anche un commentatore e che io apprezzo anche per questo. Il macromondo (dei post, delle presentazioni, delle tavole rotonde) quello non è per me. A me piacciono i piccoli gruppi, le chiacchiere a due o a tre, il cazzeggio e il caffè. Più volte hai sottolineato che molti di noi sopravvalutano il peso dei commenti, Io in realtà spero che siano pochissimi quelli che ci leggono. Perchè anche se non sembra, io sono molto timida. Se questo micromondo dei commentatori diventasse un macromondo io mi sentirei un po’ a disagio. Penso che Costanza sia una persona speciale se nel salotto di casa sua si riesce a star così bene anche se lei non c’è. Io il caffè nel suo salotto lo gusto assai. E quando ci si trova bene a casa di qualcuno anche in sua assenza vuol dire che questo qualcuno è davvero un’ottima padrona di casa.
Mi piace!
🙂
Carissimo Alvise,
è da sabato, dal post di Salvatore di Fazio, che ti volevo scrivere. Volevo lasciar perdere ma tu ritorni con le tue insofferenze su i Santi, la Madonna, o delle “code e di fumo di diavoli, cornutazzi e fandonie del genere (o era per scherzo?)e dei veggenti di Madjugorie” .
Posso capire che il tuo interesse in questa piazza sia di carattere antropologico/culurale/filosofico. Posso capire che le “cose che vanno bene o per ignoranti o per menti deboli” non ti interessino o ti infastidiscano. Posso capire anche che in una piazza che voglia essere accogliente per quelli che non credono, o che sono alla ricerca, l’appello a certe “devozioni popolari” possa sembrare inopportuno.
Io invece ho un’idea diversa.
Credo che sia profondamente sbagliato separare l’aspetto culturale e morale della nostra fede dalla fede stessa. Credo che a furia di farlo ci si vergogna un po’ di certe pratiche e di certe professioni. Credete, ci sono passata anch’io, la mia non vuole essere una predica. E’ che io ho fatto una fatica immensa a fare mie le “credenze” popolari tramandate da nonne e mamma, i Santi, le candele, le processioni che sono così “naif”, ma che ad una persona “colta” non si addicono. Purtroppo ho visto il risultato nel mio paese: da un lato la gente comune con la sua devozione, dall’altra parte i “cattolici adulti” che a furia di separare fede e ragione si sono dimenticati della prima.
Benedetto XVI nella sua “Verbum Domini”, parlando dello studio della Scrittura dice: “La mancanza di un’ermeneutica della fede nei confronti della Scrittura non si configura poi unicamente dei termini di un’assenza; al suo posto inevitabilmente subentra un’altre ermeneutica, un’ermeneutica secolarizzata, positiva, la cui chiave fondamentale è la convinzione che il Divino non appare nella storia umana.”
Il nostro è un Dio che si è incarnato, si è infangato fino al capo della nostra umanità, l’ha fatta sua e, per questo, l’ha divinizzata. E’ un dio calato nella storia, ma non è solo storia, altrimenti sarebbe passato. Lui invece è presente, è per noi, è qui ora, con me e con te.
E la madonna, nelle sue apparizioni non è venuta solo a dire un “convertitevi” o “pregate, pregate, pregate”, lei è intervenuta in questioni molto “storico-culturali”, in questioni di vita vera.
A Fatima Maria ha portato i veggenti (tre bambini) a vedere l’inferno, e loro raccontano che “Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell’incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento”
Tuttavia, sempre a Fatima, Maria lascia il seguente messaggio: “La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedire tutto questo, sono venuta a chiedere la Consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolterete le Mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate. Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace”
Come puoi vedere “credenza” e storia, fede e ragione, a bracetto.E’ questo il modo in cui il nostro Dio irrompe nel mondo, non possiamo ignorarlo. Possiamo cercare di non esagerare con le citazioni “alvisicamente scorrette”, ma non possiamo denaturare la nostra fede.
Volevo infine farti notare che sabato sei partito da un “Se questo è un posto dove si può discutere liberamente di cultura, di società, di religione , di arte etc. io sono contento di partecipare. Se volete fare esegesi mariana esegizzate tra voi” e sei finito con un “SALVATORE DI FAZIO, PAOLO PUGNI, ANDREAS HOFER e TUTTI QUANTI, è un vero piacere “argomentare” con VOI!!!!
Come vedi, non avere paura di farti portare da Maria perché lei sa mettere sempre tutti al proprio agio.
E scusate la lungaggine!
ma quale lungaggine… tutta musica. E di (gran) livello. Le parole di un grande Papa e quelle di tre pastorelli in perfetta consonanza… che meraviglia, la Chiesa.
Condivido ogni respiro di questo commento.
Tropo gentili signori!
Dopo aver letto il post di Cyrano stavo iniziando a battermi il petto, a vestirmi di sacco e a coprirmi di cenere riconoscendo in me la persona meno “politicamente corretta” della terra e sicuramente una tra le meno “miti” del sistema solare. Tuttavia, rileggendo meglio il post, non ho potuto fare a meno di constatare che la lezione dell’equilibrista Cyrano presentava diverse incrinature.
Lasciamo pure da parte il fatto che Gesù stesso tanto “politically correct” non lo è stato. Qualche giorno fa il buon Maxwell ha fatto un elenco di quelle che vengono chiamate le “invettive” di Gesù nei confronti dei farisei… anche il vangelo di domenica scorsa non lasciava trasparire un Gesù tanto dialogante e diplomatico: “A voi sarà tolto il Regno di Dio…”. Più diretto di così (ancora ho mal di stomaco pensando che in quel “voi” ci potrei essere io!)!. Lasciamo anche da parte che il Santo Padre, esempio indiscusso di umiltà e mitezza, non le manda a dire quando si tratta di famiglia, indisponibililtà della vita e quant’altro… Ecco, dicevo, lasciando pure da parte queste cose, il buon Cyrano mentre ci fa la lezione sul politicamente-religiosamente-corretto, ci dice anche che il buon Eco (Umberto questa volta, quello vero!) “ha ricevuto nei giorni scorsi i colpi che gli spettavano”!!! Ma come? Se il post era indirizzato a stigmatizzare le reazioni “reazionarie” dei commentatori come fai a dire che quei colpi gli spettavano? Insomma chi ha ragione: la tua equi-distanza o la mordace, sincera, schietta apologia di Costanza nei confronti di Eco e dei suoi “amici” (vedi Il Ragazzo può fare di più)?.. e che dire poi di Claudia Mancini? Quella sì che dovrebbe studiare un po’ di diplomazia!!! Da parte mia spero che si moltiplichino le Costanze e le Claudie…. Ma poi, come non notare che tutto il post è una sottile presa per il … sedere di Eco (Umberto, quello vero)? Anche se il buon Cyrano aveva detto che “non mi va d’aggiungere un inutile sfregio”…
Ma allora mi viene da chiedere a Cyrano: Maddeché? Maddeché parli? La qualità delle relazioni dipende dalla qualità della comunicazione… ma francamente non so quale sia più dannoso e anti-evangelico (parole grosse!) tra il metodo “ti dico in faccia quello che penso” e quello sottile e strisciante dell’ironia a basso costo…
Perdonami Cyrano, ma credo che ti “specchi” troppo in quello che scrivi e ti compiaci… ma trovo molto più coerente la lezione di don Fabio Bartoli sulla moderazione, il quale dice le stesse cose ma decisamente con un altro stile e senza contraddizioni…
Detto questo vado a ribattermi il petto, a vestirmi di sacco e a cospargermi di cenere.
Cyra’ e mo’ ti tocca rispondere!
Sì, Fefral, stavolta rispondo, e davanti a una bella critica mi sento decisamente più a mio agio 😉
Dunque, Fk, ne metti tanta, di carne al fuoco… ora vedo di rispondere un po’.
Partiamo da me: il compiacimento. Uhm… che dici, va bene se ammetto (senza vergogna) che mi piaccio ma protesto che faccio di tutto per non compiacermi? E chi scriverebbe, se non pensasse di scrivere cose belle e di scriverle bene? Non è che uno debba credersi Dante, per carità…
Quanto a Eco, giocavo: in realtà uno sfregio mi sono degnato di apporlo anch’io, precisamente facendo leva sul fatto che non sarebbe stato inutile. Un tipo bello grosso, lui… ci vuole una risata composta per seppellirne le scemenze. Spero davvero che l’ironia non fosse “a basso costo”: la prossima volta cambio pusher e vedo di propinarvi roba tagliata più fine.
Quanto alla sostanza del post: non ho mai scritto un inno al buonismo, e quanto invece ho apprezzato (e divulgato) i pezzi di Costanza e di Claudia che tu citi, e non solo quelli, e non solo di queste penne. Penso di aver detto con molta chiarezza quello che penso: la sottile distinzione tra “conservatore” e “reazionario” non sta semplicemente nel tono della voce o nell’ironia (il Vangelo ne trabocca, specie quello secondo Giovanni), ma nelle ragioni per cui si prendono queste o quelle posizioni. Il Figlio di Dio non ha mai scelto cosa dire per puro spirito di contraddizione, mentre tante e tante volte noi – dalla culla alla tomba – lo facciamo. Troppo rischioso appellarsi alla collera e allo sdegno di Gesù per giustificare i nostri, perché in lui la collera e lo sdegno non hanno mai spinto parole e atti un millimetro oltre ciò che egli voleva veramente dire e fare; possiamo dire lo stesso, di noi, noi? Guarda caso, quel Gesù che ha saputo intrecciare una frusta in quattr’e quattr’otto non ha mai raccomandato a nessuno di saper fare altrettanto («perché – sta scritto – la collera non compie ciò che è gradito a Dio», e noi non la padroneggiamo come fece il Figlio incarnato). Se io sfotto Eco lo faccio – per dirla con Paul Bratter – perché ha semplicemente detto una cretinata, e gli notifico che non può credere il mondo tanto scemo da bersela. Che c’è di antievangelico (parole grosse!) in tutto questo? «Andate a dire a quella volpe…».
Il Vangelo, poi, non è mai soltanto “il Vangelo di Gesù”, perché è fatale che a ciò si aggiunga un “secondo Matteo”, “secondo Giovanni”, “secondo Paolo”, “secondo Pietro”… e sono tutti diversi, tutti marcati da peculiarità proprie che lo Spirito di Cristo esalta, non reprime e non cancella. Questo però non vuol dire che ogni stile è lecito, per questo prendevo la lezione di Paolo, senz’altro il più sanguigno dei primi apostoli: proprio lui aveva capito che il suo sdegno era la sua “stoltezza”, la “spina della carne” con cui un incaricato di satana lo schiaffeggiava. “Giusto sdegno”, “santo zelo”… espressioni più facili a dirsi che a vivere: persone umili e buone come Costanza possono facilmente accendersi di uno sdegno che non risulta dettato da altro che da amore di Dio e della Chiesa. Per i molti altri che provano a zoppicare con lei dietro a Cristo è buona norma evitare di indulgere alle facili contrapposizioni polemiche. Ritengo che questo sia ciò che al momento devo fare, e passo il suggerimento a quanti credessero di trovarsi in una situazione analoga alla mia.
In ultimo, anch’io ho trovato molto bella «la lezione di don Fabio Bartoli sulla moderazione», ma non ho potuto fare a meno di notare (e ne ho gioito) che lui ha sentito le mie parole «come accade a chi in un paese straniero incontra per caso un conterraneo e dopo anni sente per la prima volta parlare la propria lingua».
Questo non vieta affatto, però, che tu possa trovare le sue parole più coerenti e condivisibili delle mie, quantunque noi due abbiamo riconosciuto quelle dell’altro come sorelle delle proprie.
«Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?”. Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio».
Detto questo, vengo a sedermi vicino a te, a battermi il petto, a vestirmi di sacco e a cospargermi di cenere.
“Giusto sdegno”, “santo zelo”… espressioni più facili a dirsi che a vivere: persone umili e buone come Costanza possono facilmente accendersi di uno sdegno che non risulta dettato da altro che da amore di Dio e della Chiesa”
Ma allora esiste una “sbroccatura” legittima? E la legittimità di questa è data dal soggetto che “sbrocca”… ma come posso sapere in anticipo se il soggetto in questione è generalmente mite o no? Abbia i requisiti giusti per farlo o no? Continuo a non capire… e va da sé che Gesù Cristo è il parametro per eccellenza della mitezza e dell’umiltà, basta considerare il Suo sublime e salvifico silenzio nella passione e morte in croce… Io, fondamentalmente, sono d’accordo con la moderazione dialettica e dico: Beato chi ci riesce perché a me non riesce per niente! E tuttavia se qualcuno tira fuori le unghie per parlare di fede non mi scandalizzo, anzi… Personalmente poi come mi accendo mi so spegnere subito (tanto che ho provato a chiedere scusa a Fefral quando l’avevo offesa… ma non so se ha funzionato davvero). Quello che non sopporto è l’equilibrismo, l’equidistanza, il doppio senso… preferisco persone dirette! Forse per questo mi è piaciuto molto il libro di Costanza… di doppi sensi, lì, non ne ho trovati…
certo che ha funzionato, Fk! Ciao
felice di saperlo, grazie… ciao!
Non è questione di doppi sensi, credo, ma di sfumature; Costanza è persona capace di finissime sfumature, e benché questo sia più evidente conoscendola di persona che leggendola (almeno secondo me), anche nel libro la famosa spada laser è più menzionata che sfoderata.
Non credo ci sia poi una “sbroccatura legittima”: Dio non ama che “sbrocchiamo” precisamente perché non ama che perdiamo mai il controllo di noi stessi, che le nostre parole e i nostri atti sorpassino mai la verità, ne abusino, se ne servano invece di servirla. In questo senso non importa se una persona sia “tendenzialmente mite”: non essendo il peccato un fatto statistico, l’emergenza occasionale della sbroccatura può ricondurre la stessa nell’ambito del veniale o addirittura dell’imperfezione, ma non renderla “legittima”. Quella dell’ira di Dio, invece, è una categoria teologica che si raffina, dalla Genesi all’Apocalisse, dall’antropomorfismo più immediato fino alla sublime idea di una collera eterna che Dio aspetta a far dirompere nella giustizia che supererà perfino quella invocata e attesa dai suoi santi.
Le unghie si possono tirar fuori, Fk, basta che si capisce che stai difendendo tua madre e non te stesso (si vede, e tanto, chi pretendiamo di difendere).
In altre circostanze mi sono iperbolicamente vantato di essere “il teoreta del cerchiobottismo”: capisco che possa dar fastidio, e lo trovo legittimo, ma la ragione per cui ho preso questo orientamento è che ho imparato a diffidare dei tagli fatti con l’accetta. Il mio cerchiobottismo non è l’equilibrismo di chi vuole favori da destra e da sinistra, semmai quello con cui ci si inimicano insieme destra e sinistra. No, non uso l’accetta che in casi di estrema necessità: con la sega ci vuole qualche minuto in più, ma nel complesso il lavoro è fatto meglio.
Così penso.
Grazie Cyrano per il tempo che mi hai dato… io, il mio, l’ho finito… Buona serata!
L’ho finito per oggi… sia chiaro!
Bel post, davvero. Una curiosita’ – Cyrano, ma sei fan di Simone Weil?
Simone? Non mi direi suo fan (non mi direi fan di nessuno), ma certamente la guardo con ammirazione intensa: figura attraente fino all’ipnosi, però alcune sue considerazioni teologiche (tipo quelle sull’impersonalità di Dio) non posso condividerle – a meno di considerarle quali meri eccessi estatici…
A te in cosa piace lei?
Riflessioni tipo “Un uomo intelligente e orgoglioso della propria intelligenza e’ come un condannato che si rallegra di avere una cella piu’ grande”. La sua propensione all’azione. L’impronta che ha lasciato sulla letteratura italiana (Elsa Morante). E si’, anche la sua analisi della presenza di un dio personale e di un dio impersonale nella Bibbia e le riflessioni sul giusto sfortunato.
Mi hai fatto tornare in mente S. W. quando hai parlato di Prometeo (fra l’altro, la mia domanda sull’essere fan era formulata ironicamente ma seria)
l’ultima volta che sono stato ad Assisi (visto che è ancora San Francesco, oggi…) non ho potuto non pensare al suo racconto dell’ingresso alla Porziuncola: «Varcata quella soglia, qualcosa piegò le mie ginocchia».
Un fiume d’onestà intellettuale sfociato in un mare di carità intellettuale. Se ne può morire. Lei ne morì.
Grazie di avermela ricordata.
Di nulla, parlare di Simone Weil e’ sempre un piacere. Buona serata!
ah già m’ero scordata di cliccare “mi piace”