Eh…già‏

di Costanza Miriano 

“Te l’avevo detto” è una frase vietata a una moglie. Non la può proprio dire per nessun motivo al mondo al proprio marito. Però Vasco Rossi non è mio marito, per fortuna, e io – come molte altre persone di buon senso – che la sua vita spericolata fosse in realtà squallida e triste, una finta ribellione che mascherava solo il triste imperativo “fate i vostri più bassi comodi e fregatevene del resto” l’avevo capito da subito. Non è che ci voglia il fiuto di un segugio.Così quando il signor Rossi ha annunciato via facebook di andare avanti grazie a un cocktail di psicofarmaci e medicine varie studiato da una squadra, niente di meno, di medici, a me è sembrato come se avesse annunciato che ha due mani. Che credeva, che non lo avevamo visto? I giornali, che hanno sempre questa seccatura di riempire le pagine di agosto quando c’è solo una crisi mondiale che scuote euro e dollaro, quando gli speculatori succhiano soldi pubblici e i destini di molti di quelli che vivono in occidente potrebbero cambiare, effettivamente non sapevano di che parlare e hanno dedicato paginate intere a questo campione del pensiero, a questo Jim Morrison nostrano. Il mediocre cantante di Zocca mi ha sempre fatto tristezza, anche quando ero un’adolescente e lui cantava a Sanremo, e in teoria ero una perfetta candidata a subire il suo fascino. Come abbia potuto incantare qualcuno uno che parlava con quella voce biascicata perennemente impastata, come abbia potuto passare da eroe un evasore fiscale da Roxy Bar e uguale a tutti gli altri (altro che “siamo solo noi”) è inspiegabile per me. Eppure è successo. Vasco Rossi è stato ed è un modello per un bel po’ di gente, a volte è vero anche suo malgrado,e la cosa andava benissimo per ingrossare il conto in banca (sarà un caso che l’outing sia avvenuto poche settimane dopo l’annuncio di dimissioni da rockstar?).Per questo me la prendo tanto, e sprizzo un po’ del mio miglior veleno su uno che annuncia di soffrire del male di vivere (salvo poi fare retromarcia, è tutta colpa dei giornalisti). Perché ha contrabbandato il suo stile di vita come anticonformismo, come coraggio quello di arrivare al limite sterzando proprio all’ultimo come nel più abusato cliché da adolescente ribelle, e tantissimi ragazzi ci hanno creduto. Hanno creduto che l’istintivo arrendersi alle più basse voglie dell’essere umano al suo livello meno evoluto – droga, alcol, fumo – fosse poi la strada per arrivare alle donne, la fama, i concerti, le barche, le macchine, le moto e via dicendo. Tutte cose che il loro Blasco sbandierava come un tredici al totocalcio. Se questo era il sogno della sua vita è stato bravo a realizzarlo, ma eroe proprio no. E furbo forse neanche, perché evidentemente la vita presenta il suo conto, e quando è priva di un senso vero, quando non conosce la vera bellezza, diventa un vero inferno, che solo con aiuti artificiali si rende tollerabile.Ovviamente l’articolo di Repubblica si affanna a spiegare che “non è una risposta alle avversità ambientali, ma dipende dalla struttura neurobiologica di cui ognuno di noi è dotato”. Una questione chimica, biologica, dunque, che bisogna risolvere con la chimica. Passerà presto, ci sono passati in tanti, è una malattia come un’altra, si affretta a dire Rep. Guai a guardarsi dentro e a dare una risposta vera. Perché l’unica risposta vera è Gesù Cristo, ma queste parole sono vietate sui giornali che vanno per la maggiore. Non sono d’accordo, perciò, neanche con la bravissima Annalena che ieri scriveva sul Foglio che “Vasco rivendica a sé l’umanissima spelacchiatura dell’esistenza, gli inciampi, l’imbarazzo… non è proprio esaltante, ma è così sincero che commuove”. Io sono cattiva, e non mi sono commossa proprio per niente, perché quello dal palco ha trascinato un sacco di gente verso i miti più provinciali e squallidi ed egoisti e vigliacchi che si possano immaginare. Se uno vuole vivere come gli detta la pancia e altri organi più in basso – siamo tutti impastati di peccato, ci mancherebbe – almeno non si atteggi a guru. Io mi commuovo quando incontro la gente che rischia la sua vita per qualcuno, quando si spende, si consuma, si logora per far vivere gli altri. Quelle sì, vite spericolate. Eh… già!

171 pensieri su “Eh…già‏

  1. Vi presento una persona che ha avuto una vera vita spericolata, si chiamava ENZO PESERICO, un amico che il buon Dio ha chiamato a se il 1° gennaio 2008, quando lui aveva solo 50 anni, alla fine di un incontro per famiglie da lui organizzato. Ha lasciato moglie e 4 figli (il più piccolo aveva su per giù 7 anni!!).
    Enzo ha speso la sua vita per gli altri, aveva tempo per tutti, sempre pronto all’ascolto, sempre attivo.
    Recentemente ho rivisto i ragazzi: meravigliosi, gioiosi, belli da morire dentro e fuori. Cosa facevano? Uno era a fare l’educatore a un campeggio per bambini delle elementari. L’altro promoveva l’ultimo numero del un giornalino che porta avanti con gli amici (Cuore d’Europa, vi dice qualcosa? C’è anche un blog), la moglie ha creato una fondazione per continuare l’opera del marito. Avevano tutte le carte in regola per essere degli spostati, invece, settimana prossima partono per la GMG con il sorriso sulle labbra.
    A Vasco io direi che invece di attaccarsi al sogno perduto della sua vita spericolata, dovrebbe ad andare a vedere e toccare con mano La Speranza: Vasco, anche se giovane non sei più, vai alla GMG a capire che c’è di meglio da aspettarsi dalla vita e che ci sono di ragazzi giovanissimi e meravigliosi che ti possono insegnare un mucchio di cose!
    Circa due ore prima di morire Enzo aveva lasciato il manoscritto di un libro a un amico comune, vi trascrivo uno spezzone:
    “Il nostro mondo è tutto organizzato per dimostrare che la vita contemplativa, che l’itinerario nel castello interiore della propria anima e il progredire nella vita spirituale, è un’impresa impossibile. Ma proprio questa è la lotta che dobbiamo intraprendere, l’unica necessaria.
    È esattamente questo che ci viene chiesto, in un mondo costruito per eliminare la possibilità stessa della trascendenza: desiderare la santità, desiderare per sé e per gli uomini tutti la pienezza del vero, del bene e del bello, perché «appunto questa è la lotta che dobbiamo condurre, davvero persuasi – in una questione così decisiva – che l’”impossibile” (o ciò che il mondo ritiene tale) è la sola cosa necessaria»; poiché, come scriveva l’Apostolo delle genti, «Tutto infatti è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio» (1 Cor 3, 22-23).
    Per il contemplativo in azione, occorre un grande desiderio a sostegno e come punto di arrivo dell’apostolato culturale: costruire una civiltà naturale e cristiana, la civiltà della verità e dell’amore.
    Desiderio che non è fomentato dall’utopia, che non è stravolto dall’ideologia, è radicato nel cuore dell’uomo, è sviluppato dalla Grazia, ha solo bisogno del nostro cuore e delle nostre braccia per diventare realtà, per quanto possibile in «questa valle di lacrime”.
    ( PESERICO, Enzo, “Gli anni del desiderio e del piombo. Sessantotto, terrorismo e rivoluzione” – Edito da SugarCo, 2008)

    http://www.fondazioneenzopeserico.org/avcms/fondazione
    http://www.cdmi.it/blog/

  2. Giuseppe

    “andare avanti grazie a un cocktail di psicofarmaci e medicine varie studiato da una squadra, niente di meno, di medici” è una frase che tutti i sostenitori della droga libera (ammesso che ora non lo sia, visto ciò che cqpita nelle strade) dovrebebro stamparsi in testa : perchè alla fine succederà che chi ha isoldi e si può pagare una squadra di medici, bene o male tirerà avanti, chi, invece, non ha soldi … beh è meglio che inizi a sperare in qualche Santo.

  3. la Vasco credo sia una dei miti meno dannosi che esistono oggi…
    quello che mi diverte di più sono le persone che inventano qualsiasi bugia o direttamente eclissano piuttosto che domandarsi perchè uno pieno di soldi, sesso e successo (SSS le 3 esse del demonio) sia oggi così mal ridotto

    1. fefral

      penso anche io che vasco alla fine non sia uno dei miti più dannosi: talmente evidente il fallimento del suo modello che dubito oggi possa essere preso ad esempio da qualcuno. Era forse un mito della nostra generazione, ma io non ricordo miei amici che lo mitizzavano pur amando e cantando le sue canzoni. Io stessa amo molte delle sue canzoni, ma mai ho minimamente sposato il suo modello di vita e il suo messaggio, anche nei momenti più ribelli della mia vita.
      Si torna comunque al discorso di sempre: come evitare che personaggi famosi possano essere presi ad esempio anche per aspetti della loro vita che non c’entrano col motivo del loro successo?
      Come trasmettere ai figli che c’è di più, molto di più, per cui vale la pena spendersi davvero?

  4. claudia

    …e poi qualche giorno fa, qualcuno diceva che la Pellegrini non poteva essere un sano esempio di vita….? Se rapportato a comuni mortali, meglio 1000 Pellegrini che per ottenere un oro mondiale lavorano sodo tutti i giorni, perchè lo sport può essere più duro di un lavoro,che 1 Vasco che va avanti con un cocktail di farmaci (droga legalizzata per meglio dire!).
    Alle mie figlie che hanno 12 e 13 anni non potrei proporre come esempio di vita un martire, ma…una Pellegrini, Si!

    1. xchè non puoi proporre come modello di vita un martire?
      o la Madonna?
      Cosa ne limita l’imitazione?
      Sinceramente non capisco.

      Consigli la Pellegrini?
      Bene e quando lei cadrà in depressione perchè non riesce più a vincere e cercherà rifugio in altre mille “attività” cosa dirai alle tue figlie?

  5. DaniCor

    Io invece quoto come esempio un martire o un santo, nulla togliendo alla Pellegrini. Si può, con una buona dose di creatività, raccontare i santi senza essere noiosi. Per esempio, questa estate per raccontare la storia di Sant’Elena, la madre dell’imperatore Costantino, è stato fatto un campeggio con tutto di ambientazione romana, bambini divisi in squadre chiamate legioni, che rapppresentavano le regioni dell’impero romano (Galli, hispanici, brittanni, egiziani, ecc)…
    Gran finale: toga party!)
    Loro si sono divertiti un mondo e hanno ascoltato la storia di una grande Santa e di tutti i martiri cristiani del suo tempo….

    1. 🙂 Io aggiungo : e te pareva!
      Invece no : io rispondo che la risposta è l’Educazione e la possibilità di scegliere. Gesù può rientrare in un modus educandi, così diventa Educazione religiosa. poi , bisogna vedere se funziona.

      1. Gesù funziona perché è il Figlio di Dio, e perché è l’unico che conosce l’essere umano fino in fondo. Gesù funziona perché è lui l’Educatore, non perché predica enunciati positivi che possono entrare a far parte di una buona educazione. Gesù funziona perché è vivo e vivificante, e non può non funzionare.

    2. giuliana z.

      appunto. funziona perchè chi lo vede e lo tocca non cerca nient’altro. Solo Lui salva. Poi c’è anche chi lo incontra e pur riconoscendolo decide di far da sè, come racconta Vasco nel manifesto della nuova umanità “Ti faccio presente che È stato difficile Abituarsi ad una vita sola e senza di te”. Ma forse per lui è stato così perchè pensava che Cristo fosse solo una serie di enunciati morali che avrebbero potuto garantire una vita facile e senza problemi. Il punto è qui: la fede non ti semplifica la vita, anzi, ti fa impugnare la spada per la buona battaglia. E non è certo comodo come starsene in disparte a fumarsi uno spinello.

    3. Sono d’accordo con Giuliana ma a Cyrano chiedo : e i genitori checcestannoaffà?
      Se educano i loro figli in una cornice cristiana fanno, appunto, una educazione religiosa..
      Oppure stanno fermi col figli ad aspettare di essere vivificati?
      Perchè un conto è prendere la spada (attivo), un conto è essere vivificati (passivo)

      1. Malgrado le apparenze, ogni azione evangelizzatrice (evidentemente la pedagogia genitoriale ha un posto preminente nell’evangelizzazione di una persona) non è che una collaborazione con l’opera di Cristo. In questo, come in tutto, alla persona di Gesù spetta il primato: quando educhi tuo figlio cristianamente non stai “facendo un favore” a Gesù, perché un figlio è una cambiale che un uomo riceve dal Signore della vita. Chi dice (come deve): «Siamo servi inutili: abbiamo fatto quello che dovevamo fare» non fa sfoggio di falsa modestia, ma enuncia pacatamente una profonda verità. Tuo figlio è di Cristo dal momento che esiste, e con l’incarnazione Gesù si è già in certo modo unito a lui: se queste cose glie le spieghi, è soprattutto a tuo figlio che fai un grande favore; non credo però che un genitore saprebbe rivalersi di questo “merito” – i miei non mi hanno mai rinfacciato le centinaia di milioni che hanno speso per me (e i soldi, perlomeno, li avevano guadagnati loro).

    4. Cyrano, scusa : cioè è della serie Dio vede e provvede e i genitori pagano perchè il figlio è una cambiale.
      Aspetto la tua risposta prima di inorridire….

      1. No, Paola, nulla di più lontano da quello che ho scritto 🙂 Ma penso di essere stato abbastanza chiaro, e spero tu non sia inorridita; sennò, poni tu una domanda chiara.

    5. Nonostante le tue pregiate doti di scrittore, non mi è ancora chiaro, ma è colpa mia che sono testona.
      Comunque ok : si spiega ai figli che sono parte della vita stessa di Cristo, che sono Suoi…e tutto il resto, anche se capisco sia per te difficile concepire che nella vita ci sia ancora molto altro, soprattutto da spiegare a bimbi e adolescenti?

      1. Essere amici di uno che pretende di essere non solo la guida e la verità, ma anche la via e la vita, significa offrire ai figli una lente tramite cui osservare in libera fedeltà tutte le cose. C’è spazio per tutto, c’è tempo per tutto; ci sono molte cose che non so concepire, ma questa non è tra quelle.

    6. Fefral

      Cos’altro c’è da spiegare?
      Io onestamente trovo domande ovunque, e risposte solo parziali se escludo Cristo dalla mia vita.
      Gesù c’entra con tutto? Sì. Non mi piace questo tirarlo in ballo ogni secondo, questo no. Ma non c’è cosa della mia vita in cui Gesù non abbia un posto. Ha un posto mentre ascolto sally che ho postato più sotto come ce l’ha mentre mangio un gelato, o mentre piango per la nostalgia per un amico che mi ha lasciata
      Se solo riuscissi a trasmettere ai miei figli questo desiderio continuo di Cristo, non pretendo di farglielo conoscere, lo conosceranno da soli, ma se solo riuscissi a farglielo loro desiderare…allora forse potrò dirmi un po’ soddisfatta delle mie capacità di educatrice. Tutto il resto è un di più. Certo, spero che non mettano le dita nel naso e che non facciano rutti a tavola…

    7. Niente caccole e rutti, ok, è un buon inizio…e la violenza, la prepotenza, la guerra, il futuro, il sesso…e chi più ne ha più ne metta??

    8. Fefral

      Io quando ascolto questa canzone le parole Vita, Speranza e Amore le leggo con la maiuscola.
      E allora la paura di non essere una brava madre passa in fretta.

    9. Appunto …

      ma coltivate voi stessi il cuore e la mente
      stategli sempre vicini
      date fiducia all’amore il resto è niente.

      Potrai sentirti una buona madre quando in loro vedrai bagliori di riflessione e di responsabilità, anche se non sono sotto il segno di Cristo, perchè questa è la tua idea, e loro dovranno essere liberi di abbracciarla o meno.

    10. Fefral

      Paola, non è proprio così: Cristo non è una mia idea ma un mio amico.
      E dare fiducia all’amore per me significa fidarmi di Lui, della nostra amicizia.
      Ma capisco che per chi non crede che Gesù sia vero Dio e vero uomo questi pensieri risultino folli.
      Quindi alvi’ per questo non ti parlo sempre di Cristo 🙂 ma Cristo c’è in ogni parola che ti rivolgo.
      E con questo vi saluto e vado a farmi una bella, rinfrescante e cattolicissima doccia 🙂

    11. Ma io ci credo in Dio, solo che non mi ci nascondo dietro, anzi mi sento responsabilizzata da Lui a vivere bene e a crescere i miei figli. D’altra parte mi ha “mandato” tante di quelle disgrazie che non potrebbe essere altrimenti che così. Poi se in fondo mi sarò meritata il Paradiso, me lo dirà al momento. Ma per me, già vedere i miei figli felici adesso, è già Paradiso.

  6. giuliana z.

    Grazie Costy! come sempre mi hai tolto le parole di bocca. Ieri ho linkato sulla mia homepage di FB l’articolo di Annalena per proporlo agli amici, tra cui ci sono molti fan del Blasco. Contemporaneamente devo dire che l’articolo mi ha lasciata molto amareggiata, come se essere fan di un cantante volesse dire condividere anche il suo pensiero in toto, giustificarne lo stile di vita o dire ognunisticamente che lui alla fine vive come gli pare e si sente libero di darne notizia a tutti e anche con un certo compiacimento. Forse quello che ci ha azzeccato di più è mio marito, che sostiene come ci sarà anche del vero ma molto opportunamente Vasco sta facendo un’operazione commerciale di tutte le sue disgrazie, una vecchia volpe insomma. E io sono d’accordo con lui. Prima ha guadagnato palanche con la vita spericolata. Ora che ha deciso di “dimettersi” da rockstar avrà pensato che in fondo si poteva guadagnare anche standosene comodamente seduto sul divano a fumare, chè tanto i fan si sarebbero bevuti anche la figurina del vecchio guru che medita sul disfacimento deille illusioni. Niente per cui ci dovremmo commuovere quindi. Piuttosto direi che chi ha visto l’oro puro e fino non si accontenta che il primo mercante che passa cerchi di rifilargli la tolla più volgare facendola passare per metallo prezioso.

  7. Buongiorno!! D’accordissimo su Vasco : anche io mi sono detta “Ma va?” e, anzi, mi sono stupita che ancora camminasse sulle sua gambe. Sul suo talento beh…: quando in adolescenza cantavamo con Guido (yehhhhhhhhhhhhhh) le canzoni alla chitarra spaziando da Guccini a De gregori era evidente per tutti, anche gli stonati più disperati, che le canzoni di Vasco contenessero sì e no 4 note in croce.
    L’unica cosa che obietto è sul suo potere : mi stringe il cuore la sua fragilità, identica a quella di tanti giovani, di oggi e del passato. Solo che Vasco è stato pescato, lucidato e plastificato e messo lì su un palco. E doveva essere esattamente com’era : mbriaco, drogato, con figli qua e là (perchè non so se avete visto i figli…) ecc.ecc. E molti si sono rovinati la vita appresso a lui, insieme a lui : perchè agnellini fragili, hanno creduto di fare i leoni, invece di farsi aiutare e fare il passo secondo la propria gamba.
    Ma non è colpa di Vasco : credo che se glielo chiedessimo, lui ci risponderebbe impastato ..eh?
    Quei giovani l’hanno seguito perchè soli, perchè la porta era aperta, o anche perchè i genitori dicevano : “Guarda Mazzabubù !” e quelli ci andavano per reazione.
    Ai nostri figli non dobbiamo mettere i paraocchi e far vedere tutti i modelli possibili e far loro cogliere il nostro entusiasmo : è l’unica cosa che possiamo fare.

    In ultimo, un altro pensiero personale : per Vasco altro che chimica! Manco la risposta vera di Gesù gli servirà…
    🙁

    1. Alessandro

      “per Vasco altro che chimica! Manco la risposta vera di Gesù gli servirà”

      no, Paola, qui ti sbagli, non c’è persona tanto malmessa (psicofisicamente, moralmente) che non possa essere rigenerata (profondamente) da Gesù

  8. Paola
    10 agosto 2011 a 09:41 #
    Buongiorno!! D’accordissimo su Vasco : anche io mi sono detta “Ma va?” e, anzi, mi sono stupita che ancora camminasse sulle sua gambe. Sul suo talento beh…: quando in adolescenza cantavamo con Guido (yehhhhhhhhhhhhhh) le canzoni alla chitarra spaziando da Guccini a De gregori

    QUEL Guido? Apprezza e sa suonare alla chitarra Guccini e De Gregori?
    Allora anch’egli è un mito. (darei per scontato Venditti, data la comune forzaromanità) 😀

    1. Sempre detto che Guido è un mito…solo che non si vede!!
      Su Venditti credo di poter dire che non gli sconfinfera, nonostante la romanità : ma magari sbaglio, dopo 30 anni….

  9. Alessandro

    Vasco afferma e poi smentisce e se la prende coi giornalisti e intanto sta su tutti i giornali e i tiggi, attacca Ligabue che non risponde ma i fan di Ligabue si scatenano su fb e danno al Blasco del “bollito”… è il teatrino mediatico studiato per far notizia ad agosto… pubblicità gratuita che significa altri soldi in arrivo per questi “divi”

    se giovani e meno giovani si volessero un po’ bene comincerebbero a disertare concerti, a non comprare dischi, ad ascoltare musica un po’ migliore… ma giovani e meno giovani non si vogliono molto bene, e i “divi” sentitamente ringraziano

    1. francesca

      Credo che per certa gente sia faticoso vivere a riflettori spenti… fai fatica ad accettarlo e te ne stai lì, finchè puoi, attaccato agli ultimi scampoli di celebrità! sono d’accordo con chi di voi sostiene che Vasco sia tra i miti meno dannosi che ci siano, la sua epoca è passata da un pezzo e ai tempi del suo massimo splendore aveva dei testi che non erano proprio male…

  10. Fefral

    Qualunque uomo o donna come modello è limitante. Anche un santo. L’unico uomo che può davvero essere modello in tutto per tutti, è Gesù Cristo. Non credete che Gesù sia Dio? Allora lasciate perdere modelli da seguire e seguite il cuore. Tanto siamo fatti a immagine di Dio. Ognuno di noi, a modo suo. Negli altri possiamo sempre scorgere l’immagine di Dio in loro. Nei santi riluce in maniera speciale. Nessuno peró potrà dire a noi quale è la nostra essenza più profonda. Ogni imitazione di un modello umano resterà sempre una brutta copia.

  11. Oltre Freud c’è Vasco.
    Io mi sento il cuore dentrospintonellagola quando la mia miseria mi ricorda che non ho pietà nè per l’uno nè per l’altro.
    Sarà per questo che poi non riesco più a parlare. Mi si impazzisce proprio la deglutizione, anche, solo a sentire qualcuno canticchiare quella roba lì. E non mi commuovo. No. Io non mi commuovo, neanche per moderna educazione. Poi un po’ nemmeno più mi meraviglio: con o senza tanga, l’era fan – di Freud e Vasco – è la stessa in processione di diavoli maltravestiti e modaiole psicanfetamine.
    Ah. I santi tento d’imitarli eccome. Ma solo perchè mi ricordano quanto anche l’uomo sia capace d’immenso ad imitazione dell’Immenso; e allora mi dico ‘occhei, sono una donna anch’io, mi sa che si può fare, la santità non solo è il senso di tutto, ma anche accessibile a tutti’.
    Ora ho voglia di un caffè.

  12. “la fede non ti semplifica la vita, anzi, ti fa impugnare la spada per la buona battaglia”

    ” Gesù funziona perché è vivo e vivificante, e non può non funzionare.”

    MI-TI-CI

  13. Sugli esempi

    un atleta ha sempre tanto di buono da insegnare sull’impegno, dedizione, ecc…
    ma è sempre uno che riuscito, uno vincente…
    Sicuramente uno che non ha sprecato i doni che ha ricevuto, ma uno che ce l’ha fatta.
    Purtroppo quanti riescono NONOSTANTE IMPEGNO, DEDIZIONE, SACRIFICI?
    Ce ne sono, sono sicura, una marea di persone che si sono spesi al massimo nella vita pur rimanendo nell’anonimato, pur non entrando a far parte dei miti.
    Quello che i ragazzi guardano, nella maggior parte delle volte, è la “gloria” che questi hanno raggiunto. E se non arrivasse????

    E’ quello il punto, non si può essere sicure del riconoscimento terreno dei propri sforzi, anzi, non dobbiamo nemmeno cercarlo (e, se arriva, è un mezzo e non un fine).

    In questo mi piacciono i santi, più erano scazzafrulloni e inadatti, più mi piacciono. La loro storia rende ben visibile quanto potente è la grazia quando opera e che, quando ci si mete di mezzo il Nostro Re, allora anche con 5 pagnotte possiamo sfamare la folla. Ma le 5 pagnotte le dobbiamo pur mettere.

  14. Paola
    10 agosto 2011 a 10:45 #
    Sono d’accordo con Giuliana ma a Cyrano chiedo : e i genitori checcestannoaffà?
    Se educano i loro figli in una cornice cristiana fanno, appunto, una educazione religiosa..
    Oppure stanno fermi col figli ad aspettare di essere vivificati?
    Perchè un conto è prendere la spada (attivo), un conto è essere vivificati (passivo)

    Giustissimo, ma difattil il Genio Cosmico, nel Libro, parla diffusamente dell’abdicazione, dello sbracamento, della zerbinizzazione dei genitori odierni, largamente figlia del ‘vietato vietare’ sessantottino

  15. L’intrusione di Gesù Cristo a proposito di Vasco Rossi mi fa venire in mente un modo di dire che c’è in Toscana. Un uomo gli toccava il culo a una donna in chiesa durante le preghiere della Pasqua e lei lo redarguì dicendo: “Icché c’entra i’ culo con le quarant’ore!!!” E da allora è rimasto a significare dellle cose che non ci hanno nulla a che vedere tra loro, anche concettualmente.

    1. Non sono d’accordo: qua si parla di visione del mondo, e se Cristo non ha a che fare con la visione del mondo, allora lassàmo perde tutto e annàmo a casa.

    2. 😀 Bel modo di dire! Il fatto è che qui noi si pretende precisamente il contrario: che non si possa mai dire che Gesù non c’entra! Noi gesuomani… (Alex, ti ricordi quella puntata dove Flanders veniva ribattezzato così da Homer?)

    3. giuliana z.

      Alvise, mi duole comunicarti che Cristo c’entra con tutto. Ogni frammento dell’esistenza porta in sè un valore eterno. A maggior ragione la vita intera, anche quella di Vasco e delle sue scelte o non scelte, come le si voglia chiamare. Cristo è tutto in tutti. Se questo secondo te è essere moralisti, bè allora sono moralista!

    4. Annàte, annàte pure dove volete…
      Io, per quanto mi riguarda me, i vangeli sono bellissimi romanzi, come tanti altri anche belli che ce ne sono anche moderni(e anche tanti brutti)
      ma con me Cristo, vi prego, non c’entra nulla, no, non è moralismo mettere Cristo dappertutto, è un’opinione che non va infilata in tutti i discorsi, come se io rispondessi sempre a voi: siamo solo composti atomici, e basta (ma io questo non lo doco, lo penso, ma ho il riguardo di non andarlo in giro a dire alla gente, nelle varie circostanze: siamo composti atomici, siamo composti atomici, mi prenderebbero per pazzo, o no?…) no, io parlo, ascolto, ma per favore non mettete sempre in mezzo quel povero Cristo!!!!

    5. Barbara Favi

      Sottoscrivo sui composti atomici, Alvise – alla fine, per noi atei non va cosi’ male 🙂 Dopotutto, pensiamo di essere formati della stessa sostanza di cui sono fatte le stelle, una sostanza che assume forma umana per un breve periodo – e’ un’occasione che dobbiamo sfruttare al meglio vedendo piu’ cose possibili, lasciando il nostro contributo al mondo e vivendo eticamente. Quando il tempo a nostra disposizione e’ finito, il nostro corpo si dissolve e ritorna a far parte del tutto, mentre gli atomi si disperdono come pezzetti di lego e vengono rimontati in altre meravigliose forme di vita. Pensare a questo ciclo infinito e sempre diverso mi da una serenita’ incredibile, soprattutto quando si presentano gli inevitabili problemi e le preoccupazioni di ogni giorno
      “Mi piace guardare il cielo di notte… Quando si guarda il cielo si è consapevoli di guardare delle stelle che sono lontane migliaia e migliaia di anni luce. Alcune di quelle stelle non esistono più perchè la loro luce ha impiegato così tanto tempo per arrivare fino a noi che ormai sono già morte, oppure sono esplose e si sono frantumate in tante nane rosse. Riflettere su queste cose mi fa sentire piccolo piccolo, e se uno ha qualche difficoltà nella vita è bello pensare che questi problemi si possono definire trascurabili, sono cioè talmente insignificanti da non essere presi in considerazione durante il calcolo.”

  16. Beh, Vasco è un cantante ed io personalmente amo le sue canzoni…… ma non faccio certo di Vasco un esempio di vita od un modello da seguire.
    La sua musica mi piace, i suoi concerti sono coinvolgenti e ti riempiono di adrenalina…..

    Se poi lui va avanti a psicofarmaci, se fa quello o quell’altro non mi interessa…….

  17. Questa faccenda mi fa venire in mente la fine del film “L’avvocato del DIavolo”, quando Kevin Lomax dopo aver visto in faccia le conseguenze delle sue scelte ha una seconda chance. A quel punto tutto sembra andare sul verso giusto… ma l’ingannatore è di nuovo lì…

    1. Fefral

      Non so chi sia sally, qualcuno dice una prostituta, qualcuno una drogata.
      Io non sono stata né l’una né l’altra ma ‘sta canzone in certi momenti racconta la mia vita.
      Io direi, prendiamoci da Vasco Rossi quello che puó darci. Non é certo de andrè. Non vale neanche un decimo di ligabue. In ogni caso per fare di ognuno di questi personaggi un mito, un modello da imitare, vuol dire che si hanno seri problemi di identità. Invece di combattere questi pseudo modelli io credo che si possa suscitare nei giovani (e meno giovani, perché noi quarantenni forse ne abbiamo ancora più bisogno) il desiderio di ideali grandi. E allora Vasco sarà uno che canta canzoni e che per il resto risulta patetico, e la pellegrini una brava sportiva che chissenefrega se mangia pavesino o si strafoga di nutella

  18. giuliana z.

    a proposito dell’uso spropositato di pscicofarmaci, leggo sulla Bussola
    http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-psicofarmaci-vascosimprovvisa-guru-2692.htm

    che parla di Vasco ma anche dell’abuso di queste sostanze sui bambini. La cosa mi preoccupa molto come mamma. Devo dire che spesso sento parlare di quella cosiddetta sindrome da carenza di attenzione nei bambini. Anzi conosco una mamma nella scuola dove va mio figlio al cui bambino hanno diagnosticato questa patologia e non avendo qui un’insegnante di sostegno è costretta a farsi 40 km al giorno per portarlo a Roma dove invece ci sarebbe la tanto sospirata maestra. L’anno passato ho avuto il piacere di incontrare il prof. Daniele Novara pedagogista, il quale sostiene che questo disturbo nel 90% dei casi è inesistente come malattia. Piuttosto è un problema educativo. Insomma, i genitori si devono dare da fare nel loro ruolo e non affidarsi ai farmaci come ad una bacchetta magica che risolva le beghe che hanno combinato sui poveri figli lasciandoli allo stato brado come bestie selvatiche.

    1. D’accordissimo con Novara ; anche la mitica Ukmar (se mi vuoi bene dimmi di no!) sosteneva la stessa radice degli ADHD (sindrome da deficit di attenzione)…………

    2. giuliana z.

      ero sicura che conoscessi Novara! si è occupato della nostra scuola dopo il casino degli abusi presunti. E mi piace moltissimo la sua posizione sulla figura paterna da recuperare! codice materno e codice paterno. Ecco uno che sostiene come uomo e donna siano diversi e complementari!

  19. lacorsianumerosei
    10 agosto 2011 a 12:02 #
    Annàte, annàte pure dove volete…
    Io, per quanto mi riguarda me, i vangeli sono bellissimi romanzi, come tanti altri anche belli che ce ne sono anche moderni(e anche tanti brutti)

    Er giorno der giudizzio

    Quattro angioloni co le tromme in bocca
    Se metteranno uno pe cantone
    A ssonà: poi co ttanto de vocione
    Cominceranno a dì: “Fora a chi ttocca”

    Allora vierà su una filastrocca
    De schertri da la terra a ppecorone,
    Pe ripijà ffigura de perzone
    Come purcini attorno de la biocca.

    E sta biocca sarà Dio benedetto,
    Che ne farà du’ parte, bianca, e nera:
    Una pe annà in cantina, una sur tetto.

    All’urtimo uscirà ‘na sonajera
    D’angioli, e, come si ss’annassi a letto,
    Smorzeranno li lumi, e bona sera. »

  20. L’avevo già messa una volta…
    Questa è una buona« La vita dell’Omo

    Nove mesi a la puzza: poi in fassciola
    tra sbasciucchi, lattime e llagrimoni:
    poi p’er laccio, in ner crino, e in vesticciola,
    cor torcolo e l’imbraghe pe ccarzoni.

    Poi comincia er tormento de la scola,
    l’abbeccè, le frustate, li ggeloni,
    la rosalía, la cacca a la ssediola,
    e un po’ de scarlattina e vvormijjoni.

    Poi viè ll’arte, er diggiuno, la fatica,
    la piggione, le carcere, er governo,
    lo spedale, li debbiti, la fica,

    er zol d’istate, la neve d’inverno…
    E pper urtimo, Iddio sce bbenedica,

    viè la Morte, e ffinissce co l’inferno. » occasione per rimetterla!!!!

  21. Maxwell

    MI PIACE!!!
    Questo è esattamente l’articolo che avrei voluto scrivere io, se ne fossi stato capace.
    Questa settimana tra Connie ,Raffy e LGT ho dovuto ampliare la mia personalissima top five e arrivare a top ten!!!

  22. anna

    Grande Costanza!
    E tu Vasco…hai voluto la vita spericolata?? e ero beccati questa!!
    …però in fondo in fondo mi fa pena 🙁
    W LIGABUE 🙂 🙂 🙂 il bicchiere di talento in un mare di presunzione ahahahahahhaha W LIGA

  23. “non è proprio esaltante, ma è così sincero che commuove”. Io sono cattiva, e non mi sono commossa proprio per niente”

    Ecco, ora che ho fatto pappa davanti al telegiornale posso anche dire – in maniera sperimentatamente scientifica, e dunque assolutamente replicabile – che sono le scope, quelle che mi commuovono, anche alla terza volta che guardo la notizia; Vasco è troppo mal naturalmente intenso, per me, per sbrilluccicarmi gli occhi. A me basta una scopa, pensa te:

  24. matrigna di cenerentola

    confesso la mia totale ignoranza su Vasco e cosa rappresenti, comunque mi sembra che almeno il suo ‘messaggio’ fosse chiaro, e si capisse bene. Non è detto che il suo esempio sia negativo in toto, mi sembra possibile che fosse (e sia) relativamente facile ignorarlo o prenderlo per quello che vale o rifiutarlo per qualcosa di meglio. Nella mia esperienza di madre di ragazze adolescenti (inizio anni 90…) invece ho scoperto che c’erano cattivi maestri nascosti molto bene, e molto più subdoli, quando, al seguito di Genoveffa durante una messa della sua scuola (ha fatto la quarta liceo dai Salesiani) ho assistito all’esecuzione di Imagine di John Lennon, spacciata durante la messa come canzone sull’amore tra gli uomini. Ma davvero alcune generazioni sono cresciute con l’idea che è meglio che non ci sia niente per cui uccidere e morire (e che uccidere per un ideale sia la stessa cosa che morire per esso)? E che la soluzione è che non ci sia né inferno né paradiso, e soprattutto nessuna religione? Su che si basa la “fratellanza” e la “pace” se non si crede in niente? Quando io ero ragazza, chi non credeva in Dio credeva nel Partito, oppure credeva almeno nella difesa strenua delle sue aspirazioni umane. La vita senza passioni è la tragedia per i ragazzi. Meglio credere in qualcosa, magari sbagliata, che adattarsi a una tolleranza politically correct, che spesso diventa indifferenza.

    1. Vasco mi é sempre piaciuto. Mannaggia, per una volta non concordo con Costanza.
      Ho sempre trovato nelle sue canzoni lo specchio del nichilismo di questi tempi, e da 10 (forse 15) anni a questa parte una forte riflessione proprio su questo, come anelante ricerca a qualcosa che possa dare un senso alla vita.
      Ovviamente tutti noi sappiamo che fa uso di droghe, e ovviamente dispiace per lui, che si é rovinato la vita. Per fortuna conosco tanti che lo ammirano per le sue canzoni, ma nessuno che lo riconosca come mito e modello.

    2. Alessandro

      “Genoveffa durante una messa della sua scuola (ha fatto la quarta liceo dai Salesiani) ho assistito all’esecuzione di Imagine di John Lennon, spacciata durante la messa come canzone sull’amore tra gli uomini”

      Allora non sono l’unico ad aver assistito a ‘sti orrori, da adolescente, al liceo, dai salesiani, nei primo anni novanta, con liturgie eucaristiche “accompagnate” (leggi: afflitte) da schitarramenti, campanacci per mandrie – la chiamavano “batteria” -, insulsaggini musicali anticristiane stile Imagine. Pure Genoveffa ne è stata vittima.

      @Sorellastra: tua mamma ha fatto due interventi in questo blog e per me è già una leggenda…

  25. angel

    IO SONO ANCORA QUA (mica il club 27)
    Sì ancora qua, ma prima che si dica in giro che ormai è un attempato signore, e magari ha problemi di prostata, meglio giocare d’anticipo mediaticamente con un bel dibattito sulla depressione, la chimica e guardacaso i suoi nuovi progetti di maître à penser.
    Dice su fb “Non smetterò di scrivere canzoni e di cantarle, e neppure smetterò di fare concerti. Non mi sono ritirato, dimesso, o vado in pensione. Voglio cambiare la ‘forma’ non la ‘sostanza’. Voglio trovare nuove maniere, nuovi modi, cambiare le vecchie regole”. E ancora: “Voglio dedicarmi di più a trasmettere agli altri le mie conoscenze. Voglio insegnare ad ‘ascoltare’ le canzoni. Voglio diffondere il concetto che la Canzone d’Autore fa parte della Cultura che conta e insieme al cinema, la musica pop e la letteratura, è una delle più importanti forme d’Arte contemporanea”.
    Ai fans, che non chiama fans ma amici-fratelli-compagni di strada- di vita- di delusioni, scrive di suo pugno “voi siete degli individualisti e non siete certo privi di valori. ..come l’onestà, la lealtà verso gli amici e la ricerca di un lavoro” Dov’ è finita la vita spericolata?
    A me pare puro restyling di immagine, come dice il marito di Giuliana
    Per continuare a fare cassetta anche senza dover continuare a saltellare sul palco, che a una cert’età oltre che rischioso è anche alquanto patetico.

  26. “Voglio però chiedervi , nel rispetto delle vostre opinioni, come fate ad essere così certi che esista una sola verità.”
    Da un vecchio commento a cui non mi sembra sia mai stata data risposta se non che;
    “ma è evidente che è così ” e chiuso.
    A proposito di Vasco evasore fiscale mi sembra che le tasse ci dovrebbe pensare lo Stato a riscoterle. Cosa che da noi non usa. Prova ne sia che non ho mai visto nessuno messo dentro per tasse evase. Segno evidente che da noi “non si puo”. Tirare fuori il fatto che Vasco sia anche, perfino, evasore fiscale, mi sembra, in questo caso del post, mi sembra un colpo basso. Non credo che tanti che dicono di credere a Gesù paghino per questo le tasse.

    1. Adriano

      “Tirare fuori il fatto che Vasco sia anche, perfino, evasore fiscale, mi sembra, in questo caso del post, mi sembra un colpo basso. Non credo che tanti che dicono di credere a Gesù paghino per questo le tasse.”

      Concordo. Oltretutto neanche lo stato di Città del Vaticano pare essere esente da operazioni di evasione/elusione/riciclaggio di denaro (in base anche all’ultima inchiesta della Procura di Roma).

    2. Giuseppe

      Sull’unicità della Verità consiglio Tommaso d’Aquino: basta ed avanza.
      Approfondisco lo stato gabelliere: questo (tranne che per le accise) non esiste più. Nei moderni stati democratici, le tasse si basano sull’autoliquidazione, ovvero sono i singoli cittadini a denunciare i redditi e a calcolare le pagare le imposte dovute. Lo stato (in Italia Agenzia delle Entrate, per gli amici ADE) ha solo una funzione di controllo/verifica (detta accertamento) e di sanzione di illeciti/omissioni/elusionietc.
      In pratica: le imposte sono un dovere civico al pari del votare, del denunciare la morte di un familiare, del soccorrere un ferito …o di fare la raccolta riciclata.
      Scusate la pedanteria, ma se difendo le imposte tax etc…difendo il mio lavoro!

  27. Adriano

    Cara Costanza,

    Ci parli di Vasco che si è posto come un mito, come un esempio…
    A me non pare l’abbia mai fatto. Anzi. Ha vissuto una vita, la sua vita, come voleva. E ora ne paga le conseguenze, non così inevitabili come invece ci dici anche per chi non trova la “risposta vera” nella religione.

    Qualcuno lo ha considerato come esempio? E allora? Colpa di Vasco o di chi lo ha visto così (magari perché non ha niente di meglio a cui aspirare)? Personalmente mi piacciono diverse canzoni di Vasco ma non ho mai pensato di seguire il suo esempio di vita (così come mi piaccio)

    A questo punto, meglio seguire le orme di sportivi (Pellegrini e co) e dell’impegno e tenacia che dimostrano ORA nella loro preparazione atletica. Lo stesso impegno poi si riflette su altri aspetti della vita, e permette di non arrendersi davanti a una difficoltà; e questa caratteristica rimane anche a buona parte di quelli che non sfondano e non diventano famosi (ne conosco diversi personalmente…).

    1. Adriano

      ops, manca un pezzo….

      (così come mi piacciono le poesie di Baudelaire ma non mi sogno di considerarlo come esempio…)

  28. emilia

    Cara Costanza Miriano, capitare nel tuo blog è stata per me una di quelle risposte che il Signore mi da prima che ne faccia domanda. Ti dico subito che dopo aver letto un tuo post (non vedo l’ora di leggerli tutti) mi trovo quasi a pensare: “ma quando l’ho scritto questo?”.
    E a proposito di quello su Vasco Rossi devo confessarti che, “te l’avevo detto” l’ho detto proprio a mio marito.
    Condivido in pieno tutto quel che dici e Dio mi perdoni, “son cattiva” anche io.
    Un abbraccio.
    emilia

    ps. Sono di Milano ma abito in Sardegna da 28 anni ( Lui ha voluto per me un sardo
    D.O.C.). Farò di tutto per salire alla presentazione del tuo libro.

  29. FEFRAL: vedi come succede, te hai messo una canzone di Gaber che a me mi sembra
    inconfutabile nella sua dolcissima humilitate e questo non servirà a nulla, nel blog prevarranno i proclami, le invettive, le irrisioni, le mancanze di rispetto, la tracotanza, la intolleranza, il sarcasmo, e la presunzione di ragione, ma non la melodiosa umanità di quesa canzone,

  30. lacorsianumerosei
    10 agosto 2011 a 17:57 #
    FEFRAL: ……nel blog prevarranno i proclami, le invettive, le irrisioni, le mancanze di rispetto, la tracotanza, la intolleranza, il sarcasmo, e la presunzione di ragione, ma non la melodiosa umanità di quesa canzone,

    Ma anche no:

  31. BARBARA FAVI: non avevo letto il tuo commento! No, per noi atei non va peggio che per quegl’altri, non per nulla Epicuro pensava che questa idea che ci dissolveremo nel tutto cosmico (non il genio cosmico!) fosse la via giusta per liberare l’uomo dalla paura della morte e di qualche dio vendicativo….

    1. Alessandro

      MAI visto un uomo sinceramente (non a parole) liberato dalla paura della morte perché “si dissolverà nel tutto cosmico”.
      Visti uomini morire sereni perché fiduciosi di cadere “in grembo a un’immensa pietà”

    2. Alessandro

      “Mai visto un uomo sapere il momento che moriva anche nel momento stesso (ammesso etc.)”

      non ho capito niente, Alvi’

    3. Barbara Favi

      MAI visto un uomo del tutto liberato dalla paura della morte, punto 🙂
      Perche’ in realta’ non possiamo avere certezze matematiche sulla cosa finche’ non ci si arriva. Da atea, posso dirti che il processo di morire mi preoccupa piu’ del “dopo”. Il “dopo” sara’ come il “prima” della mia nascita – non c’ero, non sapevo di esserci, non sentivo la mancanza del mondo. Come agli epicurei pero’, e’ quel che sta fra il prima e il dopo che mi interessa veramente – per me stessa e per gli altri.
      Dell’infinita’ pieta’ non so nulla – mi pare che scarseggi dove ci troviamo e che, prima di mettersi a dissertare su una ipotetica divinita’ che sistemera’ tutto post-mortem, sia necessario cercare di fare i conti con le brutture della vita direttamente, coi nostri mezzi, senza attendere aiuti. E anche, ovviamente, e’ necessario godersi le cose belle che la vita ci regala. Cio’ che accade prima della nascita e dopo la morte e’ al di fuori della mia portata, temo 🙂

    4. Alessandro

      “prima di mettersi a dissertare su una ipotetica divinita’ che sistemera’ tutto post-mortem, sia necessario cercare di fare i conti con le brutture della vita direttamente, coi nostri mezzi, senza attendere aiuti”

      Gesù Cristo non è oggetto di dissertazioni ipotetiche, è vissuto ed è vivente come il Nuovo Testamento è lì apposta a testimoniare (nonché una moltitudine di apparizioni, miracoli, esperienze mistiche ecc. nel corso di due millenni).
      Quanto alle brutture, bisognerebbe prima mettersi d’accordo su quali siano queste brutture, ed evidentemente un credente e un ateo concordano solo in parte su quali siano queste brutture.
      Quanto poi ai rimedi alle brutture, è fuor di dubbio (a chi osservi con sguardo limpido la storia umana) che nel recare sollievo ai poveri ai sofferenti ai malati i cristiani hanno prestato e prestano un’opera gigantesca che non ha paragoni: i cristiani non sono inerti fatalisti che attendono che Dio intervenga a por rimedio a tutti i mali, lavorano nel mondo per cercare di por rimedio ai mali. E lo fanno proprio in quanto cristiani, cioè in obbedienza alla volontà di Cristo. Ben sapendo tuttavia 1) che se Dio non desse loro vita e forza non potrebbero fare nulla, 2) che il nemico peggiore è il peccato, e quello lo può rimettere solo Dio (e i suoi ministri, ma solo ed esclusivamente in Suo nome e in virtù della potestà da Lui ricevuta), 3) che il primo male da vincere è il proprio peccato (quindi il cristiano è uno che non deplora anzitutto il male nel mondo, negli altri, ma – con l’aiuto indispensabile e insurrogabile di Dio – combatte il male che è in lui, che è lui a commettere, di cui è lui responsabile: il cristiano sa di essere un misero peccatore), 4) che l’ultimo nemico, l’ultima bruttura ad essere sconfitta sarà la morte, e quella può essere vinta solo se si sta uniti a Chi ha vinto la morte una volta per tutte.

      Laudato si’ mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
      da la quale nullu homo vivente po’ skappare:
      guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
      beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
      ka la morte secunda no ‘l farrà male.

    5. Barbara Favi

      Alessandro, sulla veridicita’ storica della figura di Gesu’ Cristo non sono molto informata (so solo che e’ accettata ampiamente anche all’interno di altre religioni monoteistiche) ma non trovo difficile da credere che sia effettivamente esistito e fosse un uomo saggio e buono. Il mio scetticismo concerne la sua divinita’ e la sua resurrezione, invece, e non credo sia facilmente risolvibile visto che dimostrare la santita’ di qualcuno empiricamente e’ assai impegnativo (litote) – tu potresti citarmi una serie di miracoli, io potrei citarti studi che di quei miracoli inficiano la veridicita’.
      Non ho nemmeno problemi ad accettare il fatto che alcune persone credenti abbiano portato avanti progetti umanitari importanti ed abbiano dimostrato una grandezza d’animo incredibile – il primo esempio che mi viene in mente e’ Don Gallo che e’ una di quelle poche persone che con l’esempio e non con le parole dimostra quanto i valori cristiani possano essere messi a servizio degli ultimi. So che non necessariamente un cattolico e’ un inerte che si aspetta che Dio sistemi tutto (anche se, secondo me, il fatalismo e’ un rischio intrinseco alla religione – ma questo puo’ serenamente essere uno dei miei pregiudizi infondati, per carita’). E’ anche vero che queste opere di bene sono portate avanti anche da organizzazioni che di religioso non hanno nulla, tipo Emergency o Care o mille altre, o che appartengono a religioni diverse da quella cattolica.
      Come credo anche Alvise (nei cui interventi mi ritrovo molto), non ho una opinione negativa del cattolicesimo o del cristianesimo, ma non mi pare si differenzi dalle altre, ne’ che le persone credenti che conosco vivano piu’ o meno felicemente o eticamente degli atei che conosco – so che per un cattolico, il Vangelo rappresenta la “verita'” ma per quanto mi riguarda i contorni di questa verita’ sono assai piu’ nebulosi (seconda litote) e non riesco ad accettarne come irrinunciabili le premesse gnoseologiche.
      Quanto alle “brutture”, io definisco come “bruttura” la mancanza di risorse che soddisfino i basilari bisogni fisici, mentali ed emotivi di un essere umano – i primi gradini della piramide di Maslow, per intenderci: acqua, cibo, rifugio, liberta’ di disporre del proprio tempo e del proprio corpo senza il timore che qualcuno ci ferisca o uccida, amore e stima. Secondo me, per un uomo affamato pensare e’ un compito arduo ed un uomo in schiavitu’ e privo della liberta’ di disporre del suo corpo ha meno chance di sviluppare la propria spiritualita’ e aiutare gli altri. Questo espresso in modo molto grezzo – credo che i cattolici possano non concordare su alcune specifiche di questa definizione, ma che l’idea generale sia accettabile (o se non lo e’, allora i cattolici con cui ho a che fare io giornalmente sono tutti a rischio apostasia). Ma di nuovo, per notare questo tipo di “bruttura” e desiderare porvi rimedio non serve aver studiato teologia, un briciolo di empatia e’ sufficiente.

    6. Barbara Favi

      Quanto alla morte, l’ultima bruttura, un ateo non pretende di porvi rimedio, ma la accetta come una parte del ciclo delle cose comune a noi uomini e agli animali e alle piante e persino alle stelle (per quel che ne sappiamo). Un ateo accetta la morte prima di tutto concettualmente (e cio’ non vuol dire che la paura passi, cio’ vuol dire semplicemente osservare la propria finitezza e sentirsi minuscoli e decidere di dire si’ alle cose belle della vita cionondimeno), passa il testimone ai propri figli naturali e spirituali, e cerca di rendere umano e dolce il proprio e altrui trapasso. Un ateo – per come la vedo io – cerca, innanzitutto, di godersi al meglio quel che ha, imparare, viaggiare, ascoltare pensieri diversi dal suo, non far male a nessuno per quel che puo’, non trattare le persone attorno a se’ come oggetti funzionali al proprio piacere ma empatizzare con loro perche’ alla fine siamo tutti nella stessa barca e se non ci aiutiamo fra noi e’ un casino 🙂

    7. Alessandro

      Barbara

      “tu potresti citarmi una serie di miracoli, io potrei citarti studi che di quei miracoli inficiano la veridicita’”

      tutto sta nel vedere che se le obiezioni di questi studi reggono o non reggono. Il più delle volte non reggono. Oltretutto perché sia canonizzato qualcuno è necessario che sia riconosciuto il famoso “miracolo”, cioè è necessario che un consesso di luminari della medicina (anche non credenti) riconoscano che una determinata guarigione è scientificamente inspiegabile.

      “Il mio scetticismo concerne la sua divinita’ e la sua resurrezione, invece, e non credo sia facilmente risolvibile”

      Rispetto lo scetticismo, ma se accetti un consiglio spassionato cerca cerca ancora cerca e non stancarti di cercare la verità sulla divinità di Cristo… perché è questione troppo importante per un essere umano…

      Sul fatalismo nelle religioni. Nel cristianesimo non esiste alcun fatalismo. Basta scorrere le biografie dei santi (duemila anni di storia) per accorgersi che in fatto di soccorso a poveri malati sofferenti emarginati ecc. l’impegno dei cristiani è stato (ed è) formidabile, a volte gigantesco (per starcene solo al Piemonte – mia regione – dell’ ‘800, si pensi all’opera letteralmente immane di don Bosco, don Cottolengo, don Cafasso…). Quindi penso proprio (con rispetto parlando) che il tuo sia un pregiudizio… perché la storia del cristianesimo sta lì a mostrare che tutto c’è nel cristiano (autentico) tranne il fatalismo.

      Su “brutture” e resto, ci sono punti di contatto e molte differenze tra cattolici e atei (ma anche tra cattolici e credenti di altre religioni).
      Solo un esempio: sulla vita più o meno si concorda quanto al “dar da mangiare agli affamati e da bere agli assetati”, ma ci si divide anche tantissimo (es.: aborto, eutanasia, morale sessuale e trasmissione della vita; anche se è vero che alcuni atei sono contrari all’aborto e all’eutanasia, non tutti gli atei la pensano allo stesso modo). Inoltre, per un ateo no, invece per un cattolico far conoscere Cristo è un dovere non meno vincolante che sfamare un affamato, poiché “non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, e quindi se io soddisfo i bisogni biologici fondamentali ho fatto qualcosa di necessario ma assolutamente non sufficiente… perciò come vedi ci sono punti di convergenza ma anche grandissime differenze.

      I punti di convergenza li vedo quando dici che bisogna: “godersi al meglio quel che ha, imparare, viaggiare, ascoltare pensieri diversi dal suo, non far male a nessuno per quel che puo’, non trattare le persone attorno a se’ come oggetti funzionali al proprio piacere ma empatizzare con loro”. Certo, se entrassimo nel merito di ciascuno di questi punti le “specifiche” (come le chiami tu) muterebbero, ma senza dubbio un qualche consenso tra ateo e cattolico lo si può rinvenire intorno alle cose che dici.

      Buona giornata!

    1. Barbara Favi

      Bacone?

      Fonte doc, anche se non concordo. Era bella anche la citazione sull’apocalisse (tra parentesi, qualcuno sostiene che, fra i quattro cavalieri, Pestilenza sia andato in pensione dopo l’invenzione della pennicilina e sia stato sostituito da Inquinamento).

    2. Barbara Favi

      Francesco Pancetta, allora 🙂

      Se Pestilenza e’ una sineddoche, allora magari include semanticamente anche le malattie da Inquinamento e la mia fonte si era confusa 😉

  32. Adriano
    10 agosto 2011 a 21:33 #
    “Tirare fuori il fatto che Vasco sia anche, perfino, evasore fiscale, mi sembra, in questo caso del post, mi sembra un colpo basso. Non credo che tanti che dicono di credere a Gesù paghino per questo le tasse.”

    Concordo. Oltretutto neanche lo stato di Città del Vaticano pare essere esente da operazioni di evasione/elusione/riciclaggio di denaro (in base anche all’ultima inchiesta della Procura di Roma).

    Questa è una sciocchezza: lo SCV è uno Stato estero, che fa come je pare, come tutti gli Stati esteri. Evidentemente uno Stato sovrano X non è soggetto alle leggi dello Stato sovrano Y

    1. Si vede che Adriano è un giovane non accorto.Meglio per lui!!!
      Io (più vecchio)ho avuto l’accortezza di non fare nessun accenno allo Stato Vaticano che è naturale faccia come je pare, Resta il fatto dell’esistenza di evasori credenti in Gesù (come anche non credenti) in questo pieno accordo. Tra l’altro, leggevo oggi un ricordo di Arturo Carlo Jemolo, grande professore di diritto e grande uomo di cultura, avverso al Concordato.

    2. Adriano

      “Questa è una sciocchezza: lo SCV è uno Stato estero, che fa come je pare, come tutti gli Stati esteri. ”

      Certo. Proprio come la Svizzera, il Principato di Monaco e un po’ tutti quegli stati che per diverso tempo sono stati nella “black list” dell’OCSE per aver facilitato l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro illecito.

      “Evidentemente uno Stato sovrano X non è soggetto alle leggi dello Stato sovrano Y”

      Giusto. L’Italia non è soggetta alle leggi della Città del Vaticano. O forse sì? 😉

    3. Difatti la legislazione italiana è lontana anni luce da quella vaticana. Che poi questo sia un bene od un male, a ciascuno di pensarla come vuole. Ma non si vorrà sostenere la barzelletta dell’Italia soggetta alle leggi vaticane.

    4. Adriano

      “Si vede che Adriano è un giovane non accorto.Meglio per lui!!!”

      Vero, non sono per niente accorto… Anzi…

      Comunque lo prendo come complimento, grazie lacorsianumerosei!

  33. e poi il paragone, stantio, con Svizzera (ah, porca Svizzera), Principato di Monaco etc: questi sono Paesi che hanno sviluppato praticamente come unica industria quella bancarie (la Svizzera anche orologi, cioccolato e guardie svizzere). Tutti i vari cumenda possono andar là ed aprire un conto, una fiduciaria, etc.
    In Vaticano NON c’è un sistema bancario, c’è un’unica banca, lo IOR, e l’apertura di un conto lì non è accessibile al primo cumenda che passa.

    1. Adriano

      Scriteriato

      “In Vaticano NON c’è un sistema bancario, c’è un’unica banca, lo IOR, e l’apertura di un conto lì non è accessibile al primo cumenda che passa.”

      Vuol dire che, forse, meno persone hanno eluso le tasse attraverso lo IOR rispetto alla Svizzera.

      “Ma non si vorrà sostenere la barzelletta dell’Italia soggetta alle leggi vaticane.”

      La mia era solo una battuta. Ho toccato qualche nervo scoperto? 🙂

      Buona serata.

  34. Giuseppe
    10 agosto 2011 a 22:04 #
    Sull’unicità della Verità consiglio Tommaso d’Aquino: basta ed avanza.

    MI PIACE

    (in Italia Agenzia delle Entrate, per gli amici ADE)

    PERCHE’, HA DEGLI AMICI? 😀

  35. Adriano
    10 agosto 2011 a 22:44 #
    Scriteriato

    Vuol dire che, forse, meno persone hanno eluso le tasse attraverso lo IOR rispetto alla Svizzera.

    E’ che allo IOR fanno le cose alla buona, non hanno la professionalità delle banche svizzere, e così perdono un sacco di clienti.

    1. Adriano

      Scriteriato
      10 agosto 2011 a 22:57 #

      “E’ che allo IOR fanno le cose alla buona, non hanno la professionalità delle banche svizzere, e così perdono un sacco di clienti.”

      No dai, non dire così: insomma, riuscire a gestire sui 5 miliardi di euro, con rendimenti interessanti (ed esentasse) non è da tutti…

      E poi, a credere a questo link, lo IOR è pure riuscito a proteggere dei suoi clienti, fornendo documenti lacunosi (e chiamando Andreotti “Omissis”)

      http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/08/luigi-bisignani-luomo-che-collega/95589/

      Insomma, sembra che se la cavino bene! 🙂

    2. Adriano

      scriteriato 11 agosto 2011 a 00:12 #

      “e allora perché li critichi, porelli?”

      E allora perché nel post è stato criticato Vasco l’evasore fiscale, porello pure lui, ma soprattutto in linea con l’operato di tanti cattolici, operato sostenuto della Santa Sede (di cui lo IOR mi risulta essere “braccio operativo”)?

      E poi, rileggi i tuoi interventi: sei tu ad aver chiamato “non professionisti” quelli dello IOR, ferendo il loro amor proprio… E se poi ci rimangono male per questo? E se perdono il sonno? E se mi vanno in depressione e iniziano a usare degli psicofarmaci? Poi mi si riducono come Vasco… “Voglio una vita spericolata, allo IOR si fa proprio così”

      🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

    1. Adriano

      “ma s’impegnano poco.”

      Ma no, sono altruisti: fanno lavorare anche gli altri!
      😉 😉 😉 😉 😉

  36. DaniCor

    Alviseeeeee!!!!

    Come si fa a metterti dentro in cuore una cosa che si chiama F E D E!!!!
    Se potessi farlo a forza lo farei, credimi!!!!
    Ma si da il caso che il Mio Sovrano ha disposto le cose in modo che noialtri avessimo la libertà di sceglierLo. Altrimenti che amore sarebbe? All’amore non si può comandare, non possiamo dire a un’altra persona ” amami!!!!”
    L’amore è libero.
    Io so che è ragionevole, che è statisticamente plausibile che ci sia stata un’intelligenza creativa superiore a ordinare tutte le cose e che la tese contraria, cioè, che il caso lo abbia fatto sia statisticamente probabile quanto lasciare una tastiera sotto la grandine e avere scritta dopo la Divina Commedia…
    Marco Tangheroni, storico cattolico, parlando del suo mestiere poneva un’ipotesi:
    Due storici, uno credente e uno no, che analizzano “l’apparizione accaduta all’imperatore romano Gaio Flavio Aurelio Costantino (274 ca. -337) prima della battaglia di Ponte Milvio a Roma e la conseguente decisione di portare sui labari del suo esercito il monogramma cristico.”
    Il primo storico può benissimo credere che l’apparizione avvenne e fu celeste, anche se non lo può affermare, da storico deve rimanere aperto a tutte le ipotesi ugualmente plausibili. Lo storico non religioso si chiuderà totalmente alla prima ipotesi, “questa esclusione li indirizzerà verso spiegazioni spesso forzate, talora perfino ridicole.”
    Sei tu a precludere, a priori, che la nostra ipotesi sia sbagliata. Noi abbiamo un Uomo veramente esistito (con un’infinitá di prove), che si diceva Dio, che è persino morto per questo. Abbiamo dei testimoni occulari che hanno raccontato la storia e sono morti per questo. Abbiamo 1 cristiano morto ogni 5 minuti oggi, nel 2011, per questa storia.
    Se la nostra ipotesi è falsa, forse dovresti avanzare le tue, visto che noi lo abbiamo già fatto.
    Con affetto vero,
    Daniela

    1. vale

      manca un dettaglio. è risorto.per cui non: è esistito,ma esiste. Non si diceva Dio. lo è.
      vale

    2. Giuseppe

      Ps la frase comunque non è mai stata “In hoc signo vince” bensì (trascritto in caratteri latini) “En tuto nika”

  37. Adriano

    Sbagliato a postare: riposto qui sotto

    scriteriato 11 agosto 2011 a 00:12 #

    “e allora perché li critichi, porelli?”

    E allora perché nel post è stato criticato Vasco l’evasore fiscale, porello pure lui, ma soprattutto in linea con l’operato di tanti cattolici, operato sostenuto della Santa Sede (di cui lo IOR mi risulta essere “braccio operativo”)?

    E poi, rileggi i tuoi interventi: sei tu ad aver chiamato “non professionisti” quelli dello IOR, ferendo il loro amor proprio… E se poi ci rimangono male per questo? E se perdono il sonno? E se mi vanno in depressione e iniziano a usare degli psicofarmaci? Poi mi si riducono come Vasco… “Voglio una vita spericolata, allo IOR si fa proprio così”
    🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

  38. Adriano
    11 agosto 2011 a 00:39 #
    Sbagliato a postare: riposto qui sotto

    scriteriato 11 agosto 2011 a 00:12 #

    “e allora perché li critichi, porelli?”

    E allora perché nel post è stato criticato Vasco l’evasore fiscale, porello pure lui, ma soprattutto in linea con l’operato di tanti cattolici, operato sostenuto della Santa Sede (di cui lo IOR mi risulta essere “braccio operativo”)?

    V.asco R.ossi è un cittadino italiano, soggetto alle leggi italiane, comprese quelle tributarie.
    Lo IOR è organo di uno Stato estero, NON soggetto alle leggi italiane, comprese quelle tributarie.

    E poi, rileggi i tuoi interventi: sei tu ad aver chiamato “non professionisti” quelli dello IOR, ferendo il loro amor proprio… E se poi ci rimangono male per questo? E se perdono il sonno? E se mi vanno in depressione e iniziano a usare degli psicofarmaci? Poi mi si riducono come Vasco… “Voglio una vita spericolata, allo IOR si fa proprio così”

    Con quello che la Chiesa ha passato negli ultimi venti secoli, ti pare che vadano in depressione per una battuta mia? Ma dai!

    1. Adriano

      “Lo IOR è organo di uno Stato estero, NON soggetto alle leggi italiane, comprese quelle tributarie.”

      Certo, ognuno è libero di fare ciò che vuole a casa sua.
      Ma tutti hanno il diritto di puntare il dito su chi predica bene e razzola male.

      😉

  39. matrigna di cenerentola

    @Alessandro
    grazie… ma veramente i commenti sono tre… dov’è il terzo?

    @danicor
    per favore, il link al sito UAAR noooo… per riassumere in una riga: questi pensano che basta eliminare la religione (tutte le religioni e tutte le fedi) per risolvere in toto i problemi del mondo

    @genoveffa
    baci ai nipotastri… cioè, ai nipotini

    1. @Alessandro: i commenti della mia mammina in questo post sono solo due, per ora, quelli nell’intero blog sono in tutto 3, credo che fosse già comparsa qualche giorno fa.

      Non sono stata per niente traviata dall’uso di Immagine come canzone sull’amore alla messa dei Salesiani (mammina vacci piano, non tutti i Salesiano saranno come quelli, d’altra parte l’ambiente era tutto in programma…) a dire il vero neanche me ne ricordo, ma credo che oggi da mamma sarei agguerrita almeno quanto lei se dovesse capitare ai miei figli.

      Per quanto riguarda Vasco… ecco… eccome se le ascoltavo le sue canzoni, e come dice Fefral qualcuna mi piace proprio…
      Una volta, qualche anno fa, ai bei tempi in cui facevo la catechista in parrocchia, feci portare ai miei bambini alcune foto (ritagli di giornale) di personaggi famosi che a loro piacevano (vista l’età mi portarono soprattutto calciatori) e le misi a confronto con foto di santi, facendo inorridire il seminarista che teneva il gruppo con me. Il messaggio che volevo far passare è che non si diventa campioni stando seduti sul divano col telecomando in mano, c’è da sudare, allenarsi, provare, lavorare, dedicarsi. E la stessa cosa per diventare santi.
      Non credo che Vasco abbia lavorato poco, in vita sua.
      Certo ha scelto di proporre un’immagine che non è proprio “sana”, ma se non si fosse spaccato la schiena non so…
      Non per questo lo proporrei come esempio da seguire, quello che voglio dire è che oggi i bambini (parlo soprattutto di quelli delle elementari, di cui ho esperienza diretta) hanno abbassato ancora di più il tiro. La tv propone figure che per essere famose non hanno mosso un dito, è bastato loro essere ricche.
      Oppure telefilm per ragazzine pieni di meccanismi e dinamiche assolutamente diseducativi… e le mie alunne lì a bersi tutto per oro colato…

  40. Alessandro

    son tre i commenti … allora me ne son perso uno, sorry!

    @danicor, ti perdono il link a quel sito lì perché so che sei contro lo uaaaaaaarismo (brrrr, brividi…) 🙂

  41. GIUSEPPE: mi dispiace di essere stato sgarbato. Volevo solo dire che Tommaso d’Aquino
    è solo una voce tra le tante e per questo non “basta e avanza”.
    DANICOR: no, io non ho nessuna ipotesi da avanzare, quella che avevo avanzata che siamo atomi e atomi torneremo (e nient’altro) non è un’ipotesi mia, anche si mi piace immaginare che sia così.
    ALESSANDRO: quello che volevo dire è che tutto quello che noi possiamo percepire della morte è stando ancora in vita, non ho mai conosciuto nessuno che avesse coscienza del trapasso istantaneo dalla vita alla morte, il momento del trapasso è già mezzo dentro la morte e non ho mai potuto vedere nessuno che sapeva che quello era il momento del trapasso e quindi che poteva vivere la paura del trapasso essendo in quel momento già trapassante se non già trapassato, Tutto quello che si vive noi della morte è stando ancora in vita

    1. Alessandro

      Alvise, hai scritto:

      “non per nulla Epicuro pensava che questa idea che ci dissolveremo nel tutto cosmico (non il genio cosmico!) fosse la via giusta per liberare l’uomo dalla paura della morte”

      evidentemente stai parlando dell’uomo vivente liberato dalla paura della morte, quindi la mia replica riguardava lo stato d’animo del vivente che sa di essere prossimo alla morte

    2. Giuseppe

      Alvise non dire sciocchezze: non sei sgarbato affatto. Solo che non sai calcolare bene le distanze: se Tommaso (l’unico santo senza aver fatto manco un miracolo: c’è qualcosa di più laico?) è una voce come le altre, allora Dante, il suo allievo più diligente, è un poeta come gli altri. ..

  42. SCRITERIATO: sì, Vasco è un evasore (o è stato e ora non lo è più, non lo so)
    ma questo non è in relazione col fatto che vive senza Gesù. Quando Gesù dice date a Cesare quel che è di Cesare lo dice con disprezzo per Cesare (ma dice di pagare).
    Che poi oggi chi crede a Gesù paghi conseguentemente anche le tasse io questo non lo so. Dicevo, anche, che era un colpo basso tirare fuori questa storia delle tasse per mettere ancora più in cattiva luce il menestrello senza Gesù. Allora perché a quel punto non parlare anche di tutti quelli con Gesù in dotazione che non pagano e danno non solo egualemnte il cattivo esempio, ma gettano anche discredito sul loro gruppo religioso?
    Chi basso colpisce / in basso finisce!!!

    1. Il Catechismo della Chiesa cattolica, al n. 2240, dice: “La sottomissione all’autorità e la corresponsabilità nel bene comune comportano l’esigenza morale del versamento delle imposte, dell’esercizio del diritto di voto, della difesa del paese:
      « Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo il tributo; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il rispetto il rispetto » (Rm 13,7).”

      Se la Santa Sede mettesse una guardia svizzera alle costole di ogni cattolico per assicurarsi che obbedisca a questo precetto, non sarebbe un’intollerabile ingerenza vaticana?
      🙂

  43. Io stavo solo dicendo che (affermare di) credere in Gesù non è garanzia di nulla.(tantomeno di tasse pagate)
    Ma credo nell’entusiasmo psicologico di chi crede di credere e che questo entusiasmo porti soddisfazione.

    1. L’EDITTO ( 1922 )

      Dicheno che una vorta
      un Prete nun entrò ner Paradiso
      perchè trovò ‘st’avviso su la porta:
      “D’ordine de Dio Padre onnipotente
      è permesso l’ingresso solamente
      a queli preti ch’hanno,messo in pratica
      la castità,la carità,l’amore
      che predicò Gesù nostro Signore:
      Se quarchiduno ha fatto a l’incontrario
      sarà mannato subbito a l’inferno.
      Firmato: Er Padre Eterno:
      San Pietro,segretario ”
      – Povero me!So’ fritto!
      – disse er Prete fra sé – Tra tanti mali
      ciamancava l’affare de ‘st’editto!
      Chi diavolo sarà che je l’ha scritto?
      Naturarmente,l’anticlericali…

  44. – Padre mio, di questa parte mi vergogno io di dirvene il vero, temendo di non peccare in vanagloria.

    Al quale il santo frate disse:

    – Dì sicuramente, ché il ver dicendo né in confessione né in altro atto si pecco’ giammai.

    Disse allora ser Ciappelletto:

    – Poiché voi di questo mi fate sicuro, e io il vi dirò: io son così vergine come io uscì del corpo della mamma mia.

    – Oh benedetto sia tu da Dio! – disse il frate – come bene hai fatto! e, faccendolo, hai tanto più meritato, quanto, volendo, avevi più d’arbitrio di fare il contrario che non abbiam noi e qualunque altri son quegli che sotto alcuna regola sono costretti.

    E appresso questo il domandò se nel peccato della gola aveva a Dio dispiaciuto; al quale, sospirando forte, ser Ciappelletto rispose del sì, e molte volte; perciò che con ciò fosse cosa che egli, oltre a’ digiuni delle quaresime che nell’anno si fanno dalle divote persone, ogni settimana almeno tre dì fosse uso di digiunare in pane e in acqua, con quello diletto e con quello appetito l’acqua bevuta avea, e spezialmente quando avesse alcuna fatica durata o adorando o andando in pellegrinaggio, che fanno i gran bevitori il vino; e molte volte aveva disiderato d’avere cotali insalatuzze d’erbucce, come le donne fanno quando vanno in villa; e alcuna volta gli era paruto migliore il mangiare che non pareva a lui che dovesse parere a chi digiuna per divozione, come digiunava egli.

    Al quale il frate disse:

  45. 596. ER BON PADRE SPIRITUALE

    Accùsati, figliuola. – Me vergoggno. –
    Niente: ti aiuto io con tutto il cuore.
    Hai dette parolacce? – A un ber ziggnore. –
    E cosa, figlia mia? – Bbrutto caroggno. –

    Hai mai rubato? – Padre sì, un cotoggno. –
    A chi? – Ar zor Titta. – Figlia, fai l’amore? –
    Padre sì. – E come fai? – Da un cacatore
    Ciarlamo. – E dite? – Cuer che cc’è bbisoggno. –

    La notte dormi sola? – Padre sì. –
    Ciài pensieri cattivi? – Padre, oibbò. –
    Dove tieni le mani? – O cqui o llì… –

    Non ti stuzzichi? – E cc’ho da stuzzicà? –
    Lì fra le cosce… – Sin’adesso no,
    (Ma sta notte sce vojjo un po’ pprovà).

  46. Carità cristiana (Trilussa)

    Er Chirichetto d’una sacrestia
    sfasciò l’ombrello su la groppa a un gatto
    pe’ castigallo d’una porcheria.
    – Che fai? – je strillò er Prete ner vedello
    – Ce vò un coraccio nero come er tuo
    pe’ menaje in quer modo… Poverello!…
    – Che? – fece er Chirichetto – er gatto è suo? –
    Er Prete disse: – No… ma è mio l’ombrello!-

  47. 1149. ER CARDINALE DE PASTO

    Cristo, che ddivorà! Ccome ssciroppa
    Quer Cardinale mio, Dio l’abbi in pasce!
    E la bbumba? Cojjoni si jje piasce!
    Come ssciùria, per dio! come galoppa!

    Quello? è ccorpo da fà bbarba de stoppa
    A un zei conventi: ché ssarìa capasce
    De maggnajjese er forno, la fornasce,
    Er zacco, er mulo, e ‘r mulinaro in groppa.

    Lui se sfonna tre llibbre de merluzzo,
    Quann’è vviggijja, a ccolazzione sola:
    Capite si cche stommichi de struzzo?

    Oh a lui davero er don de l’appitito
    Lo sarva dar peccato de la gola,
    Perché appena ha mmaggnato ha ggià smartito.

    3 aprile 1834

  48. 1149. ER CARDINALE DE PASTO G.

    Cristo, che ddivorà! Ccome ssciroppa
    Quer Cardinale mio, Dio l’abbi in pasce!
    E la bbumba? Cojjoni si jje piasce!
    Come ssciùria, per dio! come galoppa!

    Quello? è ccorpo da fà bbarba de stoppa
    A un zei conventi: ché ssarìa capasce
    De maggnajjese er forno, la fornasce,
    Er zacco, er mulo, e ‘r mulinaro in groppa.

    Lui se sfonna tre llibbre de merluzzo,
    Quann’è vviggijja, a ccolazzione sola:
    Capite si cche stommichi de struzzo?

    Oh a lui davero er don de l’appitito
    Lo sarva dar peccato de la gola,
    Perché appena ha mmaggnato ha ggià smartito.

    3 aprile 1834

  49. .: Tributo – OT/osè – (@) Scriteriato :.

    Ditemi dove Scriteriato insegna e io sono anche disposta a copiosamente risanguinare reiscrivendomi al Liceo Classico, dal primo all’ultimo din don della quinquennale campanella, se c’è lui dietro una cattedra qualsiasi. E prometto che questa volta non mi nasconderò sotto il banco a bermi “l’emergente” Alessandro Baricco tutto d’un fiato: io avevo 15 anni quando ho perso la veriginità dei miei occhi durante le lezioni del mio vecchio prof. d’taliano.
    Oh, oui, professor Scriteriato, io la leggo e sovente canticchio, nel mentre, anche immaginandola in pensione, musiche sfacciatamente senza pudore d’età; me le donderello, riversa sui libri, tra un commento e l’altro che lei digita, e mi evoca robe strane, avidità che sono incapace d’abortire: se fosse una cannuccia io la sua eleganza di quando scrive me la berrei così

  50. Adriano
    11 agosto 2011 a 10:57 #
    “Lo IOR è organo di uno Stato estero, NON soggetto alle leggi italiane, comprese quelle tributarie.”

    Certo, ognuno è libero di fare ciò che vuole a casa sua.
    Ma tutti hanno il diritto di puntare il dito su chi predica bene e razzola male.
    ———–
    “Il moralismo è l’atteggiamento che adottiamo verso le persone che non ci piacciono. ” Oscar Wilde

  51. Adriano

    Scriteriato.

    “Il moralismo è l’atteggiamento che adottiamo verso le persone che non ci piacciono. ” Oscar Wilde”

    Ma tu mi piaci, caro scriteriato! Semplicemente non mi trovo d’accordo con alcune idee che esprimi.

    Visto che ti piacciono le citazioni:

    Conosco molti furfanti che non fanno i moralisti, ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante. (Indro Montanelli)

    Buona giornata!

  52. Oggi sceso giù in città, sono anche entrato in duomo a vedre il quadro di Dante
    con la città l’inferno e il paradiso “onorate l’atissimo poeta”…
    Sentito un prete che diceva:
    “Ma se i gay si vogliono sposare saranno cazzi loroooo!!!!
    Mi è venuto da pensare al blog!!!

  53. Non sono un particolare estimatore del cantante, ma mi pare che nel tuo post ci sia un po’ troppo livore.
    Di fronte a tutti noi c’è l’orrore della morte e ognuno trova la sua risposta: la droga, l’alcol, la depressione, la sofferenza, un impegno laico, il far del bene senza appartenere ad una religione o Gesù Cristo. Che è una risposta che rispetto. Ma non credo l’unica.
    ciao
    limiteumano

  54. Così rispose il Signore a Padre Busa:
    “Ho lasciato che gli uomini facessero ciò che vogliono. Se fanno il bene, avranno il bene; se fanno il male, avranno il male”».
    Tante grazie!!!

    1. Giuseppe

      Bravo: allora hai capito il Tutto e pure la differenza: e anche perchè Dante è Dante . Almeno che tu non voglia seguire S.E. Ravasi che si ostina a definir Dante filosofo, per cui sarebbe il secondo dietro Tommaso (ti ripeto: l’unico santo senza far uno straccio di miracolo). Però se si sta alla tradizione e si considera tommaso teologo…siam punto e accapo: cioè sempre al 1 posto.

    2. @ Alvise “Così rispose il Signore a Padre Busa:
      “Ho lasciato che gli uomini facessero ciò che vogliono. Se fanno il bene, avranno il bene; se fanno il male, avranno il male”».
      Tante grazie!!!”

      però intanto ecco l’Unigenito Mio Figlio in Persona a pagar per OGNUNO, anche se solo all’ultimo momento s’è poi pentito o non aveva capito -,
      così sottintese il Signore a Padre Busa;
      mentre ad Alvise aggiungeva
      -Grazie un corno, sulla croce non c’ero pe’ turismo, e più di tutto mi commuoveva, lì sospeso e proteso per tutto il futuro, l’attimo in cui il mio figliolobischerissimoamatissimoAlvise si fermò un nanosecondo a guardarmi fisso fisso negli occhi come quella violetta ai piedi della croce. Dice che dal basso è la vista migliore, e dice che si capisce più che dal più alto dei grattacielitici ragionamenti del mondo. Ma tanto io so’ Dio e aspetto che è ‘na meraviglia. E poi Alvise è Alvise. Mica ombrellini da cocktail: cavolo se ne valeva la pena, terminò fiero il Signore parlando a Padre Busa.

  55. fefral

    m’allontano un attimo e danieladellatorre corteggia spudoratamente scriteriato!
    Però è una coppia che non mi dispiace…. che ne dite ragazzi?
    Ciao, scusate se abbasso il tono della discussione con queste chiacchiere da salotto… oggi sono rinco dal sole, e con un bell’eritema sulle spalle 🙁

    1. Chiacchiere da salotto de che?
      Questione titanica la mia.
      Sempre a minimizzare quando si tratta del MIO MATRIMONIO.
      Un po’ di frattellacea solidarietà mai, eh?

  56. Perché , allora il “Grande Economista” non ha suggerito la vendita di tutti i beni della Chiesa (in deroga ai patti e lateranensi e ulteriori) e con il ricavato dare fiato all’economia e al popolo? I preti,ovviamente, mantenendo
    il posto dove stare, lo stipendio di prete, il Papa e i Vescovi lo stipendio di dirigenti, la pensione, etc. Ai fedeli la facoltà di sovvenzionare loro chi e come credono.

    1. Alessandro

      “Perché , allora il “Grande Economista” non ha suggerito la vendita di tutti i beni della Chiesa” ecc.

      Questo pensata l’aveva già avuta Giuda, come narra il Vangelo di Giovanni:

      “Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.
      E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
      Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento.
      Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse:
      “Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?”.
      Questo egli disse non perché gl’importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
      Gesù allora disse: “Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
      I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me” (Gv 12, 1-8)

    2. Giuseppe

      Sicuro che i poveri accetterebbero? C’è un precedente nella storia: nel 68 o giù di li la chiesa episcopaliana di New York (l’anglicana, negli USA si chaima così per via della regina Elisebatta che è capo di stato e capo religioso: sai quelle storie sulla separazione tra stato e chiesa, la libera chiesa in libero stato etc di cui nel paese patria del moderno parlamentarismo se ne sbattono) sospese i lavori per abbellire le chiese e decise di dare tutto ai poveri. Non ci crederai ma i poveri rifiutarono: dissero che la casa di Dio è più importante.
      Inoltre, sei sicuro che è giusto? Se vendi i beni delle chiese per soccorre i poveri di oggi, infatti, rischi di fare un grosso torto ai poveri di ieri che quei beni hanno pagato:il mio bisnonno scalpellino non credo che avrebbe molta stima di me se consentissi che i marmi della nostra parrocchia che con tanto amore ha scolpito (con altri 22) veniserro rimossi per far cassa. E credimi: era povero in canna e il padrone gli trattenne dallo stipendio il prezzo di una miccia che si ruppe durante i lavori (fatti rigorosamente di notte, ossia fuori orario di lavoro)

  57. Ancora con la retorica che l’eroe con la vita spericolata è l’operaio di Caparezza e non Vasco? Ancora con questi giudizi?

    Non sono d’accordo.

    Comunque un saluto da Vongole & Merluzzi.

    1. Naaa. L’eroe è sempre Vasco. Ci mancherebbe. Chi di TUTTI gli altri uomini lo metterebbe mai in dubbio senza peccare di giudizio?
      Naa. E’ Vasco, tranquilli. Guardate le mie spallucce mentre annuiscono.
      (E guardatevi intorno, soprattutto: vi pare mai che in tuuutto il mondo vi possa essere qualcuno così lampantemente eore come Vasco?
      Tutti ciechi siete. I m p a z z i t i. Ma dove diamine campate?
      E’ Vasco vi dico.
      Vasco ha dato la sua vita per me. Come potete dimenticarlo?)

  58. Oh no!
    Perché non mi lasciate in pace? Non lo sapete che leggendo certe cose mi prendono i cinque minuti? Poi prendo la Hattori Hanzo e non mi fermo più…

    “Perché , allora il “Grande Economista” non ha suggerito la vendita di tutti i beni della Chiesa (in deroga ai patti e lateranensi e ulteriori) e con il ricavato dare fiato all’economia e al popolo?”

    Sempre la solita solfa!!! E i poveretti, diamo da mangiare, vendiamo tutto, ecc, ecc. (per inciso, i teologi della liberazione lo dicevano già tutto ciò 30 anni fa in Brasile e il risultato è che la gente vuole andare in chiesa per sentir parlare di Cristo e non per avere altri assistenti sociali, alla fine abbiamo chiese cattoliche vuote e quelle protestanti piene).

    Ma veramente pensiamo che, ai giorni d’oggi, se la chiesa non contasse anche economicamente e politicamente farebbe un servizio migliore? Ricordo ancora che ogni giorno muore un cristiano ogni 5 minuti A CAUSA DELLA SUA FEDE (non cito più siti a casaccio per confermare il dato, pena scontentare la matrigna e lo Scriteriato, che comunque era stato ripreso da innumerevoli testate quando divulgato).

    Si potrebbe dire che il potere temporale ed economico della chiesa aveva raggiunto livelli esagerati, ma credo che il prezzo sia stato pagato (un proverbio portoghesi dice “Deus escreve certo por linhas tortas” – Dio scrive dritto su righe storte)… Qualche raddrizzata ogni tanto fa bene all’anima!

    Ma torniamo all’oggi. La Chiesa cattolica è ovunque ci sia l’uomo, è la nei posti più disperati della terra e tante volte c’è solo lei… Quello non vuol dire che non debba esserci anche in altri ambiti culturali e sociali. L’anima dei ricchi vale meno di quella dei poveri???
    Sicuramente uno che è nato agiato farà più fatica a staccarsi delle cose terrene, ma per questo non devono essere convertiti? I soldi, la scienza, la cultura non sono bene/male a se stessi: sono mezzi che vanno usati per un fine. Pensate quanto bene potrebbero fare tanti appartenenti alle classi dirigenti se convertiti!!!!

    Pensiamo per ipotesi di vendere tutto il patrimonio artistico della chiesa, cosa avremo ottenuto? Che questi beni che ora sono di tutti gli uomini verrebbero privatizzati. Pensate bene che bene fa una cattedrale con le sue vetrate, con i quadri le statue… tutto lì, gratis, mantenuto dalla chiesa per tutti noi. Pensiamo solo ai beni che lo stato Italiano ha confiscato durante il Risorgimento quanto ci costano in tasse e come vengono mantenuti? Pensiamo al bene che fanno all’economia di questo bel paese le meraviglie artistiche che la cristianità ha prodotto… Arte, bellezza, grandezza a portata di tutti signori, questo sì è grandioso!!!!

    “A gente não quer só comida
    (Noi non vogliamo solo cibo)
    A gente quer comida
    (vogliamo cibo)
    Diversão e arte
    (divertimanto e arte)
    A gente não quer só comida
    (Noi non vogliamo solo cibo)
    A gente quer saída
    (Vogliamo una uscita)
    Para qualquer parte…”
    (Da qualche parte)

    Diceva una rock brasiliano anni ’80

    1. Giuseppe

      Per la miseria: te di esercizi di sottomissione ne defi fare tonnellate al minuto: povero marito tuo….

    2. Giuseppe, hai capito tutto!!! Io cerco di prendere dalla Costy per osmosi. Nel frattempo mi sfogo nel blog per essere dolce a casa, che ne dici?
      😉

    3. Giuseppe

      Sarei tentato di chiedere la verifica…all’interessato: ma per una volta tanto sopprimiamo la tentazione e fidiamoci.

I commenti sono chiusi.