Tante volte per caso mi fossi montata un po’ la testa

Sto raggiungendo dei livelli di autostima allarmanti, dei picchi mai sfiorati prima. (Per i pochi a cui ancora non ho telefonato a casa: è uscito il mio libro e ho ricevuto recensioni, che già di per sé mi sembra una notizia; e per di più alcune lusinghiere). Neanche quando ho vinto il prestigioso titolo di più carina della III E, categoria sdentate; neanche quando la maestra ha portato il mio pensierino “cosa farò da grande” al preside per mostrargli quanto fosse bello, se uno chiudeva un occhio sulla frase, geograficamente non impeccabile, “vivrò sulle alte montagne dell’Olanda”.


I livelli attuali di autostima hanno basi solide e inconfutabili: mi ha chiamato a casa la professoressa di matematica delle medie, che ha ordinato 4 copie del libro; il parroco di quando ho fatto la comunione ha parlato di me durante l’omelia; le amiche della messa, le signore dell’ultima panca – età media 72 anni – hanno fondato un mio fan club, da quando ho fatto crollare gli ascolti de Le invasioni barbariche con l’esegesi della lettera agli Efesini in diretta nazionale; e infine, il signore rumeno che abita nel seminterrato mi ha visto in tv.

Non vorrei dovere a questo punto rivedere i solidi fondamenti della mia esistenza, e diventare all’improvviso baldanzosa e sicura, smettere di bussare quando entro in casa mia e di arrossire se più di due persone mi guardano.

E’ vero che il mio migliore amico Paolo dice che talvolta sembro avere un concetto di me che neanche Budda, Dio e Allah che vanno a braccetto insieme, ma è solo perché con lui sono a mio agio e divento un tantino assertiva: lo devo convincere a sposarsi.

Di solito – educata in base al principio che se fai il massimo sarà comunque sempre il tuo dovere – vivo in permanente rincorsa, e quando comincio a sentirmi troppo in gamba il mio padre spirituale mi ricorda che ai complimenti devo rispondere “grazie, me lo ha già detto Satana” (anche se io di solito rispondo solo grazie).

Così, forse per una profonda sapienza teologico spirituale, i miei figli, percependo la mia esaltazione, in vista della santa Quaresima che comincia oggi, già da ieri hanno provveduto a riportarmi coi piedi per terra. Il grande, mentre cucinavo ha sentito il bisogno di dire “o qualcuno ha vomitato nel tubo della stufa o la mamma sta preparando la cena” (è devoto di Calvin e Hobbes). Poiché ero in ritardo per la presentazione e non mi ero truccata mi hanno invitato ad andarci con un sacchetto di carta calato sulla testa, due buchi per gli occhi (credo che qui c’entrino i Peanuts). Infine mi hanno chiamato anche oggi, come amano fare quando vogliono rendersi particolarmente simpatici, dottoressa panciaspessa, premendo giovialmente sulle rotondità dl mio addome, di cui peraltro loro sono i responsabili.

Prima che rischiassi grosso, insomma, quei quattro figli di una buona donna (che poi sarei io) mi hanno riportato alla realtà: sono una persona normale.

Buona Quaresima a tutti!

4 pensieri su “Tante volte per caso mi fossi montata un po’ la testa

  1. Va là, che vai bene (per non mettere l’accento su ‘va’ ho dovuto consultare una grammaticuzza su internet …)!
    Prima o poi dovrai presentarci anche il tuo padre spirituale …

    1. Il mio padre spirituale si chiama Padre Emidio Alessandrini, e sta al convento di Sant’Antonio in Via Merulana a Roma. La Provvidenza ha voluto che quando vivevo a Perugia lui fosse ad Assisi, dove teneva corsi per giovani, poi si è trasferito vicino alla mia nuova casa a Roma, visto che Dio mi tiene una mano sulla testa.
      Quanto a mio marito, di cui mi si chiede notizia, è l’essere più orso e più schivo del mondo, ma prima o poi gli dedicherò un ritrattino… Se mi autorizza!

  2. chiara

    Sono IO a essermi montata la testa! perchè ho un’amica, scrittrice straordinaria e straordinariamente umile.
    Ci sono persone apatiche che “se la tirano” per cose inutili e sono SEMPRE stanche e impegnatissime…
    Tu, con 4 figli, il lavoro, la casa, vivendo a Roma senza tanti aiuti, hai avuto il tempo di scrivere anche un libro (e che libro!), sei in formissima (ti ho visto alle invasioni barbariche), rispondi al telefono e richiami e non dici “scusa ma ero in riunione” ma “scusa ma stavo lasciando le figlie all’asilo”!
    In tutto quello che fai ci metti il cuore, la passione, ci credi fino in fondo, non fai niente in modo superficiale e in un mondo dove TUTTO è superficiale, faccio bene io a essermi montata la testa tantissimo per avere un’amica come te!

  3. claudia

    Visto che hanno oscurato il profilo di “Sposati e sii sottomessa” su fb, vorrei fare i complimenti alla scrittrice e alla collega Elisabetta per la presentazione del Libro avvenuta ieri a Roma.
    Forse qualcuno ha saputo che ce ne sono tante di donne che invece di manifestare, (chissà per che cosa e contro che cosa?)hanno preferito presenziare ascoltando una voce controcorrente ma condivisa da molte????
    Chissà vorrei proprio capire a chi abbiamo dato tanto fastidio???

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