Omelia di padre Maurizio Botta di questa mattina nella chiesa di Chiesa di Santa Maria Immacolata e San Giuseppe Benedetto Labre a Roma, dove è conservata una reliquia di san Giovanni Paolo II
La pigrizia mentale e la pigrizia di amore sono compagne. Anche con Gesù siamo pigri nell’applicare il dono della nostra intelligenza alle parole che ascoltiamo di lui. Anche in questo si manifesta la nostra mancanza di amore per lui. Riflettendo scopriremo che con la sua piccola risposta, rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio, Gesù scontentò proprio tutti. Tranne il Padre suo, tutti furono delusi. Scontenti i collaborazionisti alleati dei Romani, come politici avrebbero preferito che la frase si concludesse con Cesare, rendete a Cesare quello che è di Cesare, punto. Scontenti restarono i focosi zeloti che quella frase di rendere a Cesare quello che è di Cesare, proprio non avrebbero voluto sentirla. Tra questi delusissimi molti dei dodici di Gesù che aspettavano da un momento all’altro la svolta politica, con un Messia politico e liberatore dall’impero romano. Scornati i farisei che avevano posto quella domanda con malizia, per trarre in inganno e si videro sgusciare dalle mani Gesù. Gesù è intelligente e ironico e troppo spesso lo dimentichiamo. Da risposte con non sono né bianco né nero, ma nemmeno un grigio democristiano di mezzo, Gesù da risposte di luce che sono sempre sopra. Rendete a Dio quello che è di Dio Continua a leggere “Rendete a Dio quello che è di Dio”