Rendete a Dio quello che è di Dio

 

Omelia di padre Maurizio Botta di questa mattina nella chiesa di Chiesa di Santa Maria Immacolata e San Giuseppe Benedetto Labre a Roma, dove è conservata una reliquia di san Giovanni Paolo II

La pigrizia mentale e la pigrizia di amore sono compagne. Anche con Gesù siamo pigri nell’applicare il dono della nostra intelligenza alle parole che ascoltiamo di lui. Anche in questo si manifesta la nostra mancanza di amore per lui. Riflettendo scopriremo che con la sua piccola risposta, rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio, Gesù scontentò proprio tutti. Tranne il Padre suo, tutti furono delusi. Scontenti i collaborazionisti alleati dei Romani, come politici avrebbero preferito che la frase si concludesse con Cesare, rendete a Cesare quello che è di Cesare, punto. Scontenti restarono i focosi zeloti che quella frase di rendere a Cesare quello che è di Cesare, proprio non avrebbero voluto sentirla. Tra questi delusissimi molti dei dodici di Gesù che aspettavano da un momento all’altro la svolta politica, con un Messia politico e liberatore dall’impero romano. Scornati i farisei che avevano posto quella domanda con malizia, per trarre in inganno e si videro sgusciare dalle mani Gesù. Gesù è intelligente e ironico e troppo spesso lo dimentichiamo. Da risposte con non sono né bianco né nero, ma nemmeno un grigio democristiano di mezzo, Gesù da risposte di luce che sono sempre sopra. Rendete a Dio quello che è di Dio Continua a leggere “Rendete a Dio quello che è di Dio”

“Essere cristiani significa andare controcorrente rispetto alla mentalità di questo mondo”

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GIOVANNI PAOLO II ANGELUS Domenica, 29 agosto 1999

Carissimi Fratelli e Sorelle!

Essere discepoli di Cristo è impegnativo ed esigente, come ricorda Gesù stesso nel brano evangelico dell’odierna domenica: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24). Rinnegare se stessi ed accettare la croce significa morire al proprio orgoglio e fidarsi totalmente di Dio, vivendo come Cristo nella totale dedizione al Padre e ai fratelli.

All’insegnamento di Gesù fa eco San Paolo che, scrivendo ai cristiani di Roma, li esorta a non conformarsi alla mentalità del mondo, ma ad offrire piuttosto tutta la loro esistenza in sacrificio vivente, santo e gradito a Dio. La sequela di Cristo comporta un itinerario segnato spesso da incomprensioni e sofferenze. Nessuno si faccia illusioni: oggi, come ieri, essere cristiani significa andare controcorrente rispetto alla mentalità di questo mondo, cercando non il proprio interesse e il plauso degli uomini, ma unicamente la volontà di Dio ed il vero bene del prossimo. Continua a leggere ““Essere cristiani significa andare controcorrente rispetto alla mentalità di questo mondo””

Dalla “FAMILIARIS CONSORTIO”

Citata al punto 85 della relazione finale del Sinodo pubblicata ieri, riproponiamo un più ampio stralcio della FAMILIARIS CONSORTIO 

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di  SUA SANTITA’ GIOVANNI PAOLO II 

84. L’esperienza quotidiana mostra, purtroppo, che chi ha fatto ricorso al divorzio ha per lo più in vista il passaggio ad una nuova unione, ovviamente non col rito religioso cattolico. Poiché si tratta di una piaga che va, al pari delle altre, intaccando sempre più largamente anche gli ambienti cattolici, il problema dev’essere affrontato con premura indilazionabile. I Padri Sinodali l’hanno espressamente studiato. La Chiesa, infatti, istituita per condurre a salvezza tutti gli uomini e soprattutto i battezzati, non può abbandonare a se stessi coloro che – già congiunti col vincolo matrimoniale sacramentale – hanno cercato di passare a nuove nozze. Perciò si sforzerà, senza stancarsi, di mettere a loro disposizione i suoi mezzi di salvezza.

Sappiano i pastori che, per amore della verità, sono obbligati a ben discernere le situazioni. C’è infatti differenza tra quanti sinceramente si sono sforzati di salvare il primo matrimonio e sono stati abbandonati del tutto ingiustamente, e quanti per loro grave colpa hanno distrutto un matrimonio canonicamente valido. Ci sono infine coloro che hanno contratto una seconda unione in vista dell’educazione dei figli, e talvolta sono soggettivamente certi in coscienza che il precedente matrimonio, irreparabilmente distrutto, non era mai stato valido. Continua a leggere “Dalla “FAMILIARIS CONSORTIO””

Diritti vs. desideri

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Pubblichiamo il testo che ho preparato per il mio intervento ad Atreju di sabato 26 settembre, e che non ricordo se ho pronunciato esattamente, mi sa di no perché mi hanno detto di tagliare prima ancora che aprissi bocca, ma non sapevo che tagliare così ho fatto secondo l’antica arte giapponese dell’origami (sono andata a caso), e anche perché ero un po’ in difficoltà per la platea molto diversa da quelle davanti alle quali parlo di solito (credo che il disorientamento fosse reciproco: mi guardavano come una marziana). Ne approfitto per dire che, e non è certo per prendere le distanze dal graditissimo invito che mi ha fatto Giorgia Meloni, il mio andare lì non significa in nessun modo un mio schierarmi nella politica intesa come appartenenza partitica. Ricordo che ad Atreju è andato anche Bertinotti. E io sarei andata anche alla festa dell’Unità o di qualsiasi altro schieramento che avesse avuto voglia di ascoltarmi (la verità è che non mi ha invitata nessun altro). Avrei detto esattamente le stesse cose in qualsiasi altro contesto (una difesa dell’Humanae Vitae alla festa di SEL sarebbe stata divertente, effettivamente…), e ne approfitto per chiarire, visto che qualcuno me lo ha chiesto, che non ho nessuna intenzione di fare politica attiva a un livello più alto della riunione condominiale e del consiglio di classe né ora né mai: non ne sarei capace e non mi piacerebbe farlo.     C.M. Continua a leggere “Diritti vs. desideri”

Dio è diventato un’ipotesi superflua

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Estratto del libro “Dio o niente”, del cardinal Robert Sarah*

Nel mondo postmoderno, Dio è diventato un’ipotesi superflua, sempre più allontanata dalle diverse sfere della vita. Penso che gli uomini che vogliono conservare la presenza di Dio nella loro esistenza debbano essere coscienti delle sottigliezze che possono tanto facilmente condurre verso l’ateismo pratico e lo svuotamento della fede; essi potrebbero diventare, come i pagani di un tempo, quegli uomini “senza speranza e senza Dio nel mondo”, descritti da san Paolo ai cristiani di Efeso (Ef 2, 12). Oggi, non possiamo non essere coscienti del modo in cui Dio è sistematicamente respinto nell’oscurità; anestetizzati, gli uomini salgono su una barca che li conduce sempre più lontani dal Cielo. (…)

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«Fa’ silenzio, càlmati!»

L’amico Giovanni Marcotullio, che normalmente scrive su LaPorzione.it  (già conosciuto su questo blog anche per una delle primissime e delle più belle recensioni di Sposati e sii sottomessa),  ci ha chiesto di  pubblicare anzitutto qui questo suo articolo, dato che il suo portale sta compiendo una migrazione a un nuovo sito proprio in questi giorni. Con gioia lo accogliamo.

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di Giovanni Marcotullio

Non vorrei scatenare alcuna zuffa mediatica, ma sento di dover prendere la parola in merito alle sterili polemiche in cui i cattolici si stanno dividendo in queste ore e in queste giornate. Ci vorrebbe una parola distesa e distensiva, chiara e chiarificatrice, e se ci penso troppo smetto subito di scrivere. Però io devo scrivere, e mentre sento l’esigenza bruciante di dire cose che mi vengono da dentro spero che avvenga il miracolo: che quanto brucia in me rinfreschi fuori di me, e che lo sdegno che mi si accende nelle ossa spenga i toni accesi delle voci che, per dirla con il Borromeo manzoniano (un altro vescovo modernista, a quanto pare), vorrebbero esortare «il generale ad avere paura». Continua a leggere “«Fa’ silenzio, càlmati!»”

Consapevoli della nostra identità

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Discorso di Sua Santità Francesco all’incontro con i Vescovi dell’Asia nel Santuario di Haemi, 17 agosto 2014

Desidero rivolgervi un fraterno e cordiale saluto nel Signore, mentre siamo radunati in questo luogo santo, nel quale numerosi cristiani hanno donato la loro vita per la fedeltà a Cristo. Mi dicevano che ci sono i martiri senza nome, perché noi non ne conosciamo i nomi: sono santi senza nome. Ma questo mi fa pensare a tanti, tanti cristiani santi, nelle nostre chiese: bambini, ragazzi, uomini, donne, vecchietti… tanti! Non conosciamo i nomi, ma sono santi. Ci fa bene pensare a questa gente semplice che porta avanti la sua vita cristiana, e soltanto il Signore conosce la sua santità. La loro testimonianza di carità ha portato grazie e benedizioni alla Chiesa in Corea ed anche al di là dei suoi confini: le loro preghiere ci aiutino ad essere pastori fedeli delle anime affidate alla nostra cura. Ringrazio il cardinale Gracias per le gentili parole di benvenuto e per il lavoro svolto dalla Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia nel dare impulso alla solidarietà e promuovere l’azione pastorale nelle vostre Chiese locali.

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Quello che ci è chiesto

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di Costanza Miriano

Negli ultimi mesi ho avuto il privilegio di lavorare a degli speciali per Rai Due, una serie di cinque puntate su Giovanni Paolo II, in particolare sul suo rapporto con i giovani, e su Benedetto XVI e Francesco (QUI è possibile vederli sulla la pagina del sito di  Rai Vaticano, quattro speciali dal titolo Santo Subito). A parte che ho dovuto lavorare sempre con il fazzoletto in mano, tanta è stata la commozione nel riascoltare le parole dei due predecessori dell’attuale Pontefice, non è che mi sentissi tanto in grado di spiegare qualcosa agli spettatori. Davanti a tali maestri ci si sente sempre e solo discepoli. Continua a leggere “Quello che ci è chiesto”

Care suore americane

Pubblichiamo  l’articolo di commento di Costanza  apparso su Il Foglio di ieri, sulla vicenda delle suore americane della Lcwr (Leadership Conference of Women Religious), e del nuovo richiamo del cardianl Muller. Le suore, seppur  commissariate dal 2012  (accusate di femminismo radicale, posizioni antitetiche al Magistero, disobbedienza, negazione della centralità dell’eucaristia, promozione dell’aborto, dell’omosessualità e del sacerdozio femminile), hanno continuato a esprimersi pubblicamente contro i vescovi e contro Roma.  Per saperne di più vi rimandiamo all’articolo di  ZENIT

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di Costanza Miriano

Care suore americane, siate più ambiziose per favore! Abbiate più fantasia, puntate più in alto. Smettetela di cercare di assomigliare agli uomini, rendetevi conto di quale bellezza vi è stata regalata (anzi, magari non la mortificate con i tailleurini: se dovete rifiutare l’abito tiratevi un po’ a lucido, sennò scoprite la meraviglia di vestirvi come vuole il vostro ordine, solo per gli occhi del vostro Sposo). Continua a leggere “Care suore americane”

Così si fa. Parte seconda.

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di Paola Belletti

Un’amica talmente amica che ha omesso di dire tutto quello che lei ha fatto;  e detto e non detto e speso di tasca propria in senso materiale e spirituale . E così ci ha permesso di calare , novelli Visigoti,  su una Roma abituata ai sacchi (a pelo) e di compiere questo pellegrinaggio in modo piacevole, divertente, altrimenti impossibile.

Che ha convocato , sotto mentite, dolcissime e ricciolute spoglie, un angelo custode di nome Filomena (e di fatto. “Filomena”, participio medio passivo femminile di fileo. Colei che è amata. Ps: fare riferimento di continuo all’etimo greco o latino delle parole fa parte del mio progetto di vita “si capisce che ho fatto il classico, nevvero?”) Continua a leggere “Così si fa. Parte seconda.”

Così si fa

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di Costanza Miriano

Va bene, lo confesso, se non fosse stato per la mia amica, io in piazza per la canonizzazione dei due Papi non ci sarei andata. Non mi sarei alzata alle quattro, non sarei arrivata in via della Conciliazione alle cinque, non avrei percorso tunnel e strade e marciapiedi intasati, non mi sarei lasciata pressare da orde di persone incontrollabili e sinceramente anche un po’ inquietanti (e se ora, esattamente ora, dovessi andare di corsa da uno dei miei figli che è caduto e ha battuto la testa?), non avrei fatto file spiaccicata contro transenne, non avrei rischiato un malore come tanti. Sarei rimasta a casa con i miei figli, a fare la mamma e la moglie, certa che non sarei stata meno fedele alla Chiesa né meno devota al Papato se fossi mancata. Continua a leggere “Così si fa”