La vita è difficile

di Costanza Miriano

Il giorno dei santi – ero in ritardissimo uscendo dal lavoro, dovevo dare il cambio coi bambini a mio marito (festa, niente scuola, niente tata) – mi sono fiondata carica delle mie solite otto borse (bene essere pronte in caso di rapimento alieno) al parcheggione della Rai. Tutta sudata l’ho percorso in lungo e in largo due o tre volte con le chiavi del catorcio in mano, centocinquantotto pulsazioni al minuto, chiedendomi affranta chi mai avesse potuto rubare la mia macchina da senza tetto, impresentabile e piena di avanzi, prima di ricordarmi che per un rarissimo colpo di fortuna avevo trovato invece posto nel parcheggio più vicino, quello davanti al cancello (credo che ci sia gente che ci dorme per non abbandonare la piazzola). continua a leggere

Anch’io ho un segreto

di Costanza Miriano

Va bene. Ve lo devo. E’ giunto il momento.

Ve lo devo per la fedeltà al blog, per la stima e l’affetto che molti di voi mi hanno dimostrato.

E’ una cosa un po’ difficile da dire, ma quando l’avrò fatto mi sarò liberata.

Ho un amante.

Ce l’ho da parecchio tempo, ma ultimamente la cosa si è aggravata, si è intensificata.

continua a leggere

Combatti il drago

di Costanza Miriano

C’è una strana sensazione che mi perseguita da giorni, da mesi. E non sapevo darle un nome. Strano perché di solito mi analizzo anche troppo, e mi diagnostico da sola varie turbe delle quali di solito mi dimentico entro poche ore, quando il buon senso sussulta e mi richiama all’ordine, invitandomi a occuparmi di chi mi circonda, soprattutto se appartenente alla mia prole.

Invece in questo indecifrabile stato d’animo mi dibatto da mesi. Precisamente da quando sono cominciate a uscire le recensioni al mio libro, e ho ricevuto messaggi e apprezzamenti fin troppo lusinghieri.

conrinua a leggere

Non si può vivere solo un po’

Nel giorno della via crucis, giorno in cui è bene non dire parole che non servono, vorrei solo condividere brevemente con voi un pensiero che mi ha regalato il confessore, ieri. La via della croce. Ogni volta che gli chiedo un consiglio mi invita a prendere quella. Qualsiasi dubbio, qualsiasi lamentela. Chi passa per la via della croce non sbaglia mai strada, da qualunque parte sia diretto. Davanti a noi, dice il mio confessore, e per dire la verità lo diceva anche la Didachè, il primo catechismo apostolico, ci sono due vie e solo due: una porta alla vita, una alla morte. Non si può vivere solo un po’, vuol dire che si sta morendo.

continua a leggere

Io sono emozione

Una lettrice del blog mi ha segnalato la recensione di Repubblica al libro Io sono emozione, e siccome avevo appena fatto una meravigliosa corsa sotto il sole tra le catacombe dell’Appia antica ho pensato che potevo anche ammorbarmi un po’ con l’articolo (tanto per tenere basso l’umore ed evitare l’invidia degli dei). Di Eve Ensler ho dovuto per motivi lavorativi leggiucchiare I monologhi della vagina, per tradurre e montare un’intervista fatta da una collega, ma credo di avere prontamente rimosso fino all’ultima sillaba del suo credo,

continua a leggere

Un Pulitzer per Geremia

Siccome il blog è piccolo e la gente mormora, non vorrei che si spargesse la voce che vado in giro a raccogliere felini di chiunque. Sono la persona meno ecologista e animalista che ci sia. Massimo rispetto, ma ognuno al proprio posto, e possibilmente a casa propria.

Succede adesso che la mia cara amica vada a vivere con un uomo sul quale io ho serie mire espansionistiche. Per lei, è ovvio. Ho un progettino, su quei due.

continua a leggere

Tante volte per caso mi fossi montata un po’ la testa

Sto raggiungendo dei livelli di autostima allarmanti, dei picchi mai sfiorati prima. (Per i pochi a cui ancora non ho telefonato a casa: è uscito il mio libro e ho ricevuto recensioni, che già di per sé mi sembra una notizia; e per di più alcune lusinghiere). Neanche quando ho vinto il prestigioso titolo di più carina della III E, categoria sdentate; neanche quando la maestra ha portato il mio pensierino “cosa farò da grande” al preside per mostrargli quanto fosse bello, se uno chiudeva un occhio sulla frase, geograficamente non impeccabile, “vivrò sulle alte montagne dell’Olanda”.

continua a leggere