Siamo donne. Oltre la differenziata c’è di più

di Andreas Hofer

Dopo il successo di Osservazioni di una mamma qualunque, ritorna in libreria un’autrice che non ha bisogno di presentazioni per i lettori di questo blog: la regina Paola Belletti con Siamo donne. Oltre la differenziata c’è di più (ancora nella collana “UOMOVIVO – umorismo, vita di coppia, Dio” di Berica Editrice). Anche questo secondo libro, arricchito dalla brillante prefazione di Annalisa Sereni, non è tanto un saggio quanto un insieme di prose filosofiche, poetiche, narrative, giornalistiche attraverso cui Paola, col suo inconfondibile stile, propone una lettura in chiave femminile di quella ecologia integrale a cui papa Francesco ha consacrato una intera enciclica. Continua a leggere “Siamo donne. Oltre la differenziata c’è di più”

Cristiada e “il bisogno che qualcosa accada”

Oltre a rilanciare gli assaggi de La Croce, oggi vogliamo segnalare a chi non lo sapesse che Cristiada, di Dean Wright, viene distribuito in questi mesi in Italia, e a Roma a partire dal 12 dicembre. L’elenco delle sale in cui attualmente il film è in programma si trova su www.cristiada.it, mentre le prenotazioni per le sale di Roma possono essere fatte online qui.


fusilado

di Giovanni Marcotullio (per La Croce – Quotidiano)

In Messico tra il 1926 e il 1929 sono stati uccisi 85.000 cattolici e voi non lo sapete. Nessuno lo sa. Un presidente anticlericale e massone mise fuorilegge la Chiesa, ne confiscò i beni, fece uccidere preti, donne e bambini cristiani. I cristiani combatterono in nome di Cristo Re e vinsero. La libertà di culto venne ristabilita. Questa storia è diventata un film di Hollywood ma la massoneria internazionale Continua a leggere “Cristiada e “il bisogno che qualcosa accada””

Illudere per dannare

berlicche
(liberamente ispirato a Le lettere di Berlicche di C. S. Lewis)

Mio caro Malacoda,
devo ammettere che il tuo ultimo resoconto, al netto delle solite balordaggini, delinea un quadro oltremodo soddisfacente. Prendo atto, finalmente, di qualche progresso. La confusione regna sovrana nel campo del Nemico. Me ne compiaccio. Continua a leggere “Illudere per dannare”

La leva e la croce

di Andreas Hofer

Ci si può fare un idolo persino della verità, perché la verità, scissa dalla carità, non è Dio: ne è soltanto l’immagine, un idolo che non dobbiamo né amare né adorare (e tanto meno dobbiamo amare e adorare il suo contrario, ossia la menzogna.
(Blaise Pascal)

Parole come “certezza” e “verità” non godono di buona stampa nel nostro mondo. Viviamo, è ampiamente noto, in una “civiltà ipotetica” dove ogni convinzione reca il marchio della provvisorietà e che, per contrasto, sembra nutrire una fastidiosa allergia per ogni forma di “pensiero forte”. Tanto che, come ha scritto qualcuno, la minaccia attuale in campo religioso non è certo più l’intolleranza, ma il suo calco rovesciato: un indifferentismo mascherato da “tolleranza”. Continua a leggere “La leva e la croce”

Mala, male, mali

di Paolo Pugni

C’è questa vicenda  di Filippo (*) che va letta nel modo giusto. Perché ti fa tremare. In molti modi. E ti schianta se non sai prendere la distanza e guardare l’insieme.

Che se non stai attento, se non tieni in equilibrio i piatti, se non guardi dove metti i piedi, tutto cade, non si tiene in uno scenario che strappa un lembo di Paradiso e lo porta in terra. Continua a leggere “Mala, male, mali”

Il mio bivio

Qualche giorno fa  una nostra lettrice, Sara S,  ha postato come commento questa interessante testimonianza.

Ultimo anno di liceo classico. In filosofia affrontiamo Nietzsche, poetico e affascinante filosofo, perfetto per le vanitose e sceniche orazioni della mia prof.

Apro una parentesi: i miei prof, purtroppo, erano spesso frustrati, superficiali e ignoranti, sebbene insegnassero in un rinomato liceo milanese, e con un ‘umanità a dir poco squallida. Ho imparato molte cose sui loro appuntamenti erotici veri o presunti e in compenso nulla su Tommaso d’Aquino e compagnia. Dante era un “fascistello” e Leopardi era meglio non leggerlo a dei diciottenni, perchè troppo “tristanzuolo”. Le virgolette sono citazioni. E mi fermo qui. continua a leggere

Uno dei tanti

di Cyrano

L’altro giorno, in metropolitana, ho rivisto dopo anni Clark Kent: a dirla tutta non gli assomigliava molto (i capelli ormai sale e pepe, un pizzico di pancetta e la barba rasata con una certa approssimazione), però non mi sbagliavo, era proprio lui. continua a leggere

Il Navigatore

di Costanza Miriano

C’è stato un periodo in cui, con rigorosa e millimetrica precisione mio marito in corrispondenza di emergenze pediatriche, spettacolini scolastici e miei inderogabili impegni di lavoro veniva mandato in trasferta. Il chilometraggio di distanza era ovviamente commisurato ai gradi di febbre, e sopra i 38 e 7 veniva spedito in Nicaragua, in Brasile, in Malesia; in fantasiose località delle quali, quando andrò in pensione e avrò finalmente tempo di aprire un atlante, scoprirò l’esatta ubicazione sul globo terracqueo.

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Un’idea di vita, un’idea di morte

di Mario Palmaro   da La Bussola Quotidiana 30 novembre 2011

Di fronte al caso di Lucio Magri, che è andato a morire in Svizzera con un suicidio assistito, vorremmo dire tre cose.

Innanzitutto, questa è una tristissima vicenda umana, che suscita sentimenti di pietà. Attenzione: pietà per un uomo che dice di non voler più vivere e che purtroppo trova persone disposte ad aiutarlo nel suo proposito. Non certo pietà per la “categoria”, cioè per quelli che si vogliono togliere la vita e ci riescono; perché, altrimenti, bisognerebbe “per motivi pietosi” modificare tutti i protocolli di soccorso e di emergenza pacificamente accettati dalla nostra società. continua a leggere

Aggrappati alla croce

Il 6 novembre a Milano, Giacomo, di 12 anni, moriva in un tragico incidente mentre tornava a casa in bicicletta. Il nostro amico Giovanni ci ha fatto avere la lettera commovente, piena di dolore e di speranza  che Don Fausto, il parroco dell’oratorio dove Giacomo andava a giocare,  ha scritto ai suoi ragazzi.

Cari ragazzi,

scelgo, in questo momento della vita del nostro oratorio, di scrivervi questa lettera. I motivi sono diversi. Il primo è quello di dirvi l’affetto che nutro per ciascuno di voi: domenica sera, dopo la preghiera, vi guardavo mentre sostavate nel cortile, sotto il campanile. Mi sono accorto che vi voglio bene. continua a leggere

La forza degli altri

di Costanza Miriano

Se potessi mangiare, per dire, cartoncino bristol, potrei fare la spesa una volta ogni due mesi, cucinare sempre meno e con gli avanzi fare i lavoretti di Natale. Purtroppo, infatti, ho la sensibilità gastronomica di una ruspa e il cibo per me è principalmente una massa da ingerire rapidamente per generare calorie con cui fare le cose e soprattutto curarmi delle persone che mi stanno a cuore. Questo a parte alcuni miracoli della natura come il salame, i canestrelli biellesi e il cheese cake della mia tata, che consumo a metri cubi, a camion direi. Lo so, sono una persona ignobile, tanto più che sono una madre di famiglia, e della mia inettitudine risentono i miei cari. continua a leggere

La vita è difficile

di Costanza Miriano

Il giorno dei santi – ero in ritardissimo uscendo dal lavoro, dovevo dare il cambio coi bambini a mio marito (festa, niente scuola, niente tata) – mi sono fiondata carica delle mie solite otto borse (bene essere pronte in caso di rapimento alieno) al parcheggione della Rai. Tutta sudata l’ho percorso in lungo e in largo due o tre volte con le chiavi del catorcio in mano, centocinquantotto pulsazioni al minuto, chiedendomi affranta chi mai avesse potuto rubare la mia macchina da senza tetto, impresentabile e piena di avanzi, prima di ricordarmi che per un rarissimo colpo di fortuna avevo trovato invece posto nel parcheggio più vicino, quello davanti al cancello (credo che ci sia gente che ci dorme per non abbandonare la piazzola). continua a leggere

«…la donna sua più cara»

di Cyrano

È vero, nonostante abbiamo gli occhi tutti barricati di travi, perlustrare capillarmente gli occhi altrui alla ricerca di pagliuzze ci riesce indicibilmente meno sgradevole che liberare i nostri. “Meno sgradevole”, però, non significa “gradevole”, e tantomeno “gioioso”, perché dare piacere è una cosa che difetti, peccati e vizi proprio non riescono a fare, per quanto la promettano. continua a leggere

Stringent Trans-mission

di Cyrano

Non è vero che non ci piace girare per compere, a noi uomini. È che accompagnare le Rossane (non le caramelle) per negozi è un temibile esame mascherato da pomeriggio distensivo: «Davvero ti piace questo colore? … E queste scarpe?! … Cioè, fammi capire, tu mi vedi così?!». Alla meglio ce la caviamo con un’assoluzione con condizionale: «Vabbe’, però in fondo tu mi devi perdonare le ripartenze in seconda e la frizione grattuggiata…». continua a leggere