Quello che è più nostro della nostra stessa vita

di Costanza Miriano

Domenica scorsa volevo andare a due messe: una di sera a Chiesa Nuova, per incontrare gli amici, una nella mia amata parrocchia, dove sarebbe andato mio marito, di turno al lavoro la sera. Siccome era la messa “di scorta”, per stare con mio marito, sono arrivata più in ritardo del solito (sì lo so sono una brutta persona), e non mi hanno fatta entrare. Vuol dire che i pochi posti disponibili rispettando le distanze erano stati presi, e mentre deploravo la mia sciatteria, gioivo perché erano mesi che non vedevo raggiunto il terzo della capienza.

Tornando a casa, per la via che costeggia la chiesa, una signora mi ha fermata: “non se ne vada, abbiamo preparato una messa anche per i ritardatari, nella mensa dei poveri! Inizia fra poco, venga! Nessuno deve rimanere fuori dalla messa! Prima ci hanno messo paura, poi ci hanno tolto l’unica cosa che ci salva dalla paura. Non gliela diamo vinta!”

Ecco, avrei voluto baciarla, quella signora ferma per la strada a raccogliere la gente, a invitarla a messa, a dire di non avere paura, di riprenderci ciò che è più nostro della nostra stessa vita.

Vorrei fare come lei, vorrei che in tanti facessimo come lei, e vorrei che tanti fossero come i sacerdoti della Natività di via Gallia, che hanno moltiplicato le messe per poter accogliere tutti, e che durante il lockdown hanno tenuto la chiesa aperta dalla mattina presto alla sera tardi distribuendo l’eucaristia a chiunque andasse, a qualsiasi ora, con una piccola preparazione e un momento di preghiera, e hanno confessato sempre, a tutte le ore. Hanno rispettato le regole – mascherine, posti a sedere segnati, disinfettante etc – ma hanno occupato tutti gli spazi possibili, lasciati aperti dalle regole. Hanno dato a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio, tenendo più aperto di prima, essendoci più di prima, a differenza di tanti parroci che hanno cancellato messe, chiuso corsi e catechesi, eliminata l’adorazione eucaristica (notoriamente la folla si accalca, all’adorazione, vedeste che ressa…).

Non è un mistero il crollo a picco della frequenza delle messe, ci sono i dati, me lo raccontano tutti, ovunque vada, lo vedo quando incontro sacerdoti increduli perché c’è qualcuno a cui la messa interessa ancora; della poca gente tornata in chiesa ha parlato anche il Cardinale De Donatis in cattedrale incontrando gli operatori delle équipes parrocchiali (diversi dei quali avevano disertato a loro volta), e aprendo l’incontro con una lunga adorazione eucaristica, tanto per ricordare cosa deve stare al centro anche quando si parla della pastorale.

Ovviamente già si discute da tempo sul tema “di chi è la colpa” (come sappiamo dividerci noi cattolici, nessuno). Mi sono già espressa – secondo me non bisognava permettere che le leggi in chiesa le dettasse il governo, così come non si può imporre a un medico di uccidere un bambino nella pancia della mamma: non tutto ciò che è legge è giusto – ma credo che adesso non sia importante distribuire le colpe, dobbiamo chiederci come possiamo fare per aiutare la Chiesa, cioè il corpo di Cristo.

L’unica risposta che trovo è: essere cristiani più seri, vivere come vive chi sa che l’unico vero virus è quello del Maligno, e l’unica vera salvezza viene dal sacrificio di Cristo. La Messa è il momento in cui l’eterno irrompe nella storia e la cambia per sempre, toglie potere alla morte che vuole tenere sotto il suo dominio i cuori di tutti. La Messa è l’unico vero atto rivoluzionario che l’umanità possa compiere, è la ribellione alla morte e al peccato. Dobbiamo essere come la signora che invitava i ritardatari alla messa, ma soprattutto dobbiamo pregare perché il Maligno che ha architettato tutto questa situazione non vinca nei nostri cuori e non vinca nel mondo. Pregare senza interruzione, più di prima, per dare coraggio ai fratelli impauriti e anche a qualche pastore scoraggiato, messo in panchina nei mesi scorsi e poi forse rimasto lì per inerzia.

Nel nostro piccolo, il monastero wi-fi è stata una intuizione della mia amica bionda e delle sciatagalline che abbiamo messo insieme: anche se non possiamo vederci, rimaniamo in comunione via wi-fi cioè via Spirito Santo, e cerchiamo di essere lievito nella Chiesa, ognuno dove si trova. Rompiamo le scatole ai parroci, andiamo, chiediamo, vediamoci a pregare insieme, anche in due o tre,

A questo proposito, ricordo che l’incontro previsto a ottobre a san Giovanni in Laterano è stato rimandato perché stiamo studiando come accogliere le oltre duemila persone delle altre volte (e magari di più): la data presunta (come dicono i ginecologi per i parti) è il 23 gennaio, ma vi terremo aggiornati, bisogna vedere gli sviluppi.

47 pensieri su “Quello che è più nostro della nostra stessa vita

  1. Francesca

    Perchè non ci diamo qualche appuntamento come monastero wifi? Pregare per i morti soli durante il lockdown con la Coroncina della Divina Misericordia e recitare I Rosari, sapendo che altri fratelli erano “collegati” in quel momento ha aiutato molto. Ho visto cosa significa il Cristianesimo per inseguimento: in quei momenti di grande paura, vedendo me che pregavo, perfino il mio figliolo di 4 anni nei giorni successivi, mi incitava ad andare in camera tutti insieme a pregare perchè il “Papa ci aveva dato appuntamento”.

    1. Giulia

      È stata bellissima la proposta della corona anti-virus -grazie sempre a Costanza e alle sue amiche- ed è di nuovo molto attuale. Da qualche mese però la partecipazione è diminuita sensibilmente, segno, forse, che passata la paura opprimente generata dall’alto numero dei contagi, abbiamo un po’ “mollato la presa” della preghiera di intercessione. Ripartiamo con slancio, ripariamo all’abbandono della messa e dello scoraggiamento dei sacerdoti con una ancora più assidua e intensa partecipazione alle liturgie e offriamone i meriti per i defunti, i malati e i sanitari. Non si parla molto del danno psicologico e sociale creato dal Covid e dalle misure prese per affrontarlo. Molte famiglie sono state lacerate dalla morte di parenti per il Covid -il più terribile in assoluto è la morte senza familiari e la degenza ospedaliera del paziente senza possibilità di avere una persona cara: degenza che dura spesso molte settimane; conosco casi in cui si sono create fratture terribili nelle famiglie perché al loro interno non si è perdonato “l’untore”, accusato del contagio… Lì può entrare solo l’annuncio di Cristo.
      E aggiungerei una speciale preghiera quotidiana anche per i governanti… lo Spirito santo possa alitare sulla loro confusione mentale.

  2. Maria Chiara

    Carissima Costanza, mai come in questo periodo mi sento chiamata all’umiltà . Anche queste tue parole mi indicano la via. Vorrei combattere contro sacerdoti pavidi (ieri ne ho visto uno celebrare la santa messa con la mascherina che gli copriva quasi completamente gli occhi!), vescovi ciechi ( venite a vedere come hanno ridotto il Duomo della mia città!), i politici disonesti, i cittadini accidiosi e potrei continuare ancora per molto. Ma sono una e piccola e soprattutto non migliore di tutti quelli che ho elencato! È davvero dietro l’angolo la tentazione di sentirsi paladini della giustizia, crociati novelli di una nuova battaglia. Ma se la storia insegna, ora davvero l’unica risposta è Pregare Pregare Pregare e ripetere continuamente “ GESÙ IO CONFIDO IN TE”. Aggiungerò alla lista delle intenzioni il 23 gennaio 2021!
    Che Dio ti benedica sempre!

  3. Luigi

    Leggo, nello scritto:

    “Prima ci hanno messo paura, poi ci hanno tolto l’unica cosa che ci salva dalla paura. Non gliela diamo vinta!”

    Proprio il caso di dire Roma locuta, causa finita.
    Grazie per la ventata di speranza e buon senso.

  4. Donatella Baruffaldi

    Io sono una di quei cristiani che hanno, dolorosamente, seguito la legge umana. Ho seguito messe e rosari in abbondanza, ma niente può sostituire la messa in chiesa e la comunione ..dal 18 maggio avrò perso si e no 4 messe feriali
    Ho fame di messa in chiesa, con la particola data in bocca, con i tempi di riflessione giusti, dopo l’omelia e dopo la comunione. Finalmente la normalità speciale🙏🙏🙏

  5. Rosaria

    Cara Costanza,nella mia parrocchia(periferia romana ) durante tutto il lockdown la chiesa è rimasta aperta tutto il giorno
    E tutti i pomeriggi c ‘era un’ora di adorazione a tabernacolo chiuso(ma il Signore ,si sa,passa anche attraverso le porte chiuse per stare in mezzo ai suoi..)
    L’adorazione ,presieduta da un sacerdote,seduto tra i banchi,senza paramenti ma pronto a confessare chi gliene faceva richiesta finiva con la santa comunione e a seguire la preghiera del rosario.
    L’affluenza dei fedeli non era molta ma la disponibilità dei sacerdoti era tanta.
    Mi sento in dovere di dare questa testimonianza
    Ci sono tantissimi sacerdoti innamorati di Gesu’ e della sua chiesa che servono in umilta’ e perseveranza

    1. Giulia

      È stata bellissima la proposta della corona anti-virus -grazie sempre a Costanza e alle sue amiche- ed è di nuovo molto attuale. Da qualche mese però la partecipazione è diminuita sensibilmente, segno, forse, che passata la paura opprimente generata dall’alto numero dei contagi, abbiamo un po’ “mollato la presa” della preghiera di intercessione. Ripartiamo con slancio, ripariamo all’abbandono della messa e dello scoraggiamento dei sacerdoti con una ancora più assidua e intensa partecipazione alle liturgie e offriamone i meriti per i defunti, i malati e i sanitari. Non si parla molto del danno psicologico e sociale creato dal Covid e dalle misure prese per affrontarlo. Molte famiglie sono state lacerate dalla morte di parenti per il Covid -il più terribile in assoluto è la morte senza familiari e la degenza ospedaliera del paziente senza possibilità di avere una persona cara: degenza che dura spesso molte settimane; conosco casi in cui si sono create fratture terribili nelle famiglie perché al loro interno non si è perdonato “l’untore”, accusato del contagio… Lì può entrare solo l’annuncio di Cristo.
      E aggiungerei una speciale preghiera quotidiana anche per i governanti… lo Spirito santo possa alitare sulla loro confusione mentale.

  6. carla

    Vero, troppo facile giudicare, facciamo noi quel che possiamo (anche se non è molto)
    Purtroppo, per quasi totale incapacità di deambulare non posso andare in chiesa, devo accontentarmi delle Messe i TV. Anche per me il Rosario con altri on line è stato di molto conforto. Grazie, Costanza, per le tue parole: buon senso e concretezza!

  7. Alda

    Anch’io, nel mio piccolo, mi sento “spinta” a fare di più..
    Mai andata, prima, alla Messa quotidiana.. Adesso faccio di tutto per esserci e quando capita che non ho la macchina, mi faccio due chilometri a piedi… Sarà perché in questa chiesetta periferica che ho scoperto, celebra un anziano sacerdote, siamo in pochi ma senza mascherina e Comunione in bocca… ALLELUIA 🙏🙏

  8. Claudia

    Bellissimo!
    Grazie Costanza per la tua analisi lucida e coerente!
    W il nostro Gesù e i sacerdoti coraggiosi che sanno mantenere viva l ‘Eucarestia!

  9. Cristina Fascetti Fiorini

    Cara Costanza, come sempre metti per iscritto con chiarezza ciò che è nei cuori di tanti di noi, nel mio di sicuro! Ho visto anch’io fiorire tra le rocce, dopo il lockdown, anche se il deserto resta tale. Ma non perdiamoci d’animo, una volta incontrato Gesù come si fa a lasciarlo??!! L’amorevole sfida è ancora e sempre portare altri a quell’incontro.
    Mi piace molto la proposta di preghiera giornaliera insieme, il minuto-monastero, sarebbe bello…
    Cristina

  10. Giulia

    È stata bellissima la proposta della corona anti-virus -grazie sempre a Costanza e alle sue amiche- ed è di nuovo molto attuale. Da qualche mese però la partecipazione è diminuita sensibilmente, segno, forse, che passata la paura opprimente generata dall’alto numero dei contagi, abbiamo un po’ “mollato la presa” della preghiera di intercessione. Ripartiamo con slancio, ripariamo all’abbandono della messa e dello scoraggiamento dei sacerdoti con una ancora più assidua e intensa partecipazione alle liturgie e offriamone i meriti per i defunti, i malati e i sanitari. Non si parla molto del danno psicologico e sociale creato dal Covid e dalle misure prese per affrontarlo. Molte famiglie sono state lacerate dalla morte di parenti per il Covid -il più terribile in assoluto è la morte senza familiari e la degenza ospedaliera del paziente senza possibilità di avere una persona cara: degenza che dura spesso molte settimane; conosco casi in cui si sono create fratture terribili nelle famiglie perché al loro interno non si è perdonato “l’untore”, accusato del contagio… Lì può entrare solo l’annuncio di Cristo.
    E aggiungerei una speciale preghiera quotidiana anche per i governanti… lo Spirito santo possa alitare sulla loro confusione mentale.

  11. Franco Mancinelli

    Tanto calore, tanta fede che leggo in questi post l’ho letta solo nei “Racconti di un pellegrino russo” a cui rimanda una frase qui sopra, quella di San Paolo “pregate senza intermissione” che è la stessa che muove il pellegrino russo. Grazie per la pace e la speranza che fate rinascere.

  12. nonnonorbi

    Grazie Costanza. Hai messo in bella i miei brutti pensieri che faccio fatica a contenere per adattarmi a delle regole da grande fratello. Vien Santo Spirito vieni per Maria.

  13. Pingback: Quello che è più nostro della nostra stessa vita – l'ovvio e l'evidente

  14. Anna Maria

    Carissima Costanza, anche nella mia parrocchia, a Piacenza, la chiesa è sempre rimasta aperta, con messa giornaliera, confessioni e sacerdoti a disposizione ad ogni ora del giorno….per questo don Pietro si è pure preso una bella multa! Preghiamo che per tanti altri presbiteri l’amore per Dio e per i fratelli vinca sulla codardia e sulla paura della morte.

  15. Filippo Maria

    “come sappiamo dividerci noi cattolici, nessuno…”
    Grazie di cuore per il tuo corposo contributo

    1. admin @CostanzaMBlog

      eh sì caro fra Filippo, la bontà e la misericordia ve la siete presa tutta voi, a noi non rimane che fare i divisori.

      1. Filippo Maria

        Noi chi? Voi chi?
        Io non sono misericordioso… mi è stata usata tanta misericordia, quello sì. Spero di convertirmi prima o poi…

        1. Costanza Miriano

          Veramente, caro fra Filippo, a me sembra di non avere scritto niente di divisivo, questa volta. Che la gente non sia tornata a messa lo sanno, lo vedono, lo dicono tutti, anche quelli allineati alle disposizioni del governo laico e del governo ecclesiale. Io ho detto solo di fare come la signora che invita alla messa. Sinceramente, cosa c’è di divisivo? O dovremmo dire che non c’è nessun problema? Veramente, spiegami. La gente è smarrita, amareggiata, addolorata. Anche tanti sacerdoti che sto incontrando in giro per l’Italia. Non sono io che ho provocato questo smarrimento, non sono così importante. Ho solo scritto che, responsabilità a parte, è ora di ripartire con più slancio. Ti prego, dimmi cosa c’è di divisivo.

      2. Maddalena

        Posso testimoniare anche io che nella mia parrocchia il numero delle messe è aumentato ed i sacerdoti sono sempre disponibili. Da parte mia ,ho avvertito come te, Costanza, l’esigenza di essere migliore cristiana , ho iniziato con la celebrazione giornaliera della messa…è vero lo Spirito è Uno e ci unisce nella preghiera.

  16. Francesco

    COSTANZA,
    sei troppo pericolosa per chi gli piace lasciarsi frenare dall’indole lamentosa, ovvero accidiosa!
    Tutto era congegnato alla perfezione per comodi immobilismi con tanto di legittima indignazione; gli spettacoli penosi dei “cattolici adult” pronti ad ogni assurda contorsione della logica, ancor prima della Fede, pur di giustificare qualunque peto di questo governo ed i dogmi del nuovo credo scientista; i paradossi della dittatura sanitaria che assolve gli omicidi nei grembi materni e i suicidi assistiti in Svizzera per poi condannare al pubblico ludibrio, arrestare coi carabinieri e sanzionare con multe salate i sacerdoti officianti in pubblico durante il lock-down; lo scempio della distribuzione Eucaristica con mascherina, guanti e pinzette (manco si dovesse procedere ad una chirurgica operazione invece di partecipare alla Comunione) e tante altre disgustose schifezze citate e non qui sul tuo blog, prima di me.
    Invece, toma toma, cacchia cacchia, arrivi Tu e sconquassi tutto con la Tua esplosiva carica simpatica di “sciatagallina”, con la Tua Teologia della quotidianità spicciola e minuta, che non ha paura di mostrarsi nudi ed imperfetti, ma che ogni umana gracilità (propria ed altrui) sottrae al moralismo di accatto per offrirla con sincera contrizione e profonda umiltà al Cuore Misericordioso di Gesù Cristo, a cui fissi restano incollati i tuoi occhi, pure quando ci fai sorridere coi tuoi ritardi e i tuoi difetti o quando ci fai immedesimare nei dolori e nelle pene che sublimemente racconti qui e nei tuoi libri.
    Ringrazio Te e lodo il Signore per la Tua penna intrisa di perenne mobilitazione ed Amore a Dio, con e per i fratelli, anche quelli più arrabbiati, sgradevoli ed irritanti!
    Sei un capolavoro di Bellezza ed una bomba di umanità e di simpatia. Occorreranno sempre più cordoni di polizia perché i “cuori lieti” il Ciel l’aiuta ma i figuri loschi e tristi li avversa!

  17. Danilo

    Domenica a Messa ho visto una coppia di sposi , poco prima di ricevere l’ Eucarestia, in cui la moglie spalmava con la sua mano del disinfettante sulla mano del marito.
    Mi sono chiesto ma queste persone vivono in un reparto ospedaliero per gravi immunodepressi ?
    Ma soprattutto come si può pensare che proprio quel piccolo pezzo di Pane Corpo di Cristo ci possa infettare ? Che idea abbiamo di Gesù? Quanta poca fede ….quanta paura hanno messo nella testa di quelle persone ….

    1. Silvia

      …solo per spezzare una lancia a difesa di quella coppia che prima di ricevere l’Eucarestia usa l’igienizzante.
      Anche mio marito ed io ( e praticamente tutti quelli che nella mia parrocchia partecipano quotidianamente alla S.Messa) usiamo l’igienizzante prima di far la comunione, ma il motivo non è certo che temiamo il contagio per il tramite del corpo di Cristo.
      Lo facciamo perché, ricevendo la comunione in mano, sono le mani che per sicurezza è meglio igienizzare. Le mani hanno toccato il banco in cui ci si è seduti, forse l’inginocchiatoio, qualche volta l’asta che sorregge il contenitore per raccogliera le offerte, il lezionario o il libro delle preghiere che toccano tutti quelli che vanno a leggere…
      Quelle mani poi porteranno alla bocca il corpo di Cristo, quindi sono loro le possibili cause di contagio, non certo l’Eucarestia che amiamo e che siamo ultra felici di ricevere

  18. Marisa

    Cara Costanza,
    hai la chiarezza e lucidità per dire ciò che molti pensiamo, ma per cui non troviamo o non abbiamo le parole. Non è puntare il dito, secondo me, dare parola alla realtà, ma come? Siamo così assuefatti a sentire raccontare il falso che non sappiamo più distinguere la realtà da ciò che non lo è? E’ vero che noi cattolici siamo divisi. Disturba la parola, sempre, quella di verità, quella di realtà, ma che bello trovarla nero su bianco, dà respiro alla mente, mi fa pensare:”Ma allora non sono solo io a pensarla così, a vederla così”.
    Nella nostra parrocchia l’adorazione è saltata subito, a marzo, in concomitanza con la messa, perchè, è notoriamente risaputo, che eravamo una calca copiosa di popolo (7persone, 10 nel migliore dei casi). In una parrocchia di un paese vicino, ad un’amica che lne faceva richiesta, mentre era da solo in chiesa, il parroco ha risposto che durante l’emergenza non si confessa.
    Nel deserto spirituale che mi circonda, leggere qui e nel tuo ultimo libro, che la fede è fuoco che scalda la vita e le dà un senso, mi aiuta nella trincea quotidiana, nella ricerca di uno scampolo di tempo per pregare, per sentire ciò che Dio ha da dirmi ( che non sia quando sono spenta dalla stanchezza a fine giornata e vedo solo i luccichini del cuscino che mi chiama). Grazie, grazie di cuore. Entusiasta della nuova data monastero wi-fi, comunione pura, diciamolo a quelli che ti attaccano… checchè se ne dica!! Grazie ancora.
    Marisa

  19. Maria

    Cara Costanza,
    Noi abbiamo due bimbi piccoli (3 mesi e 19 mesi), da dopo il lockdown siamo riusciti ad andare a messa solo poche volte: quando abbiamo trovato messe all’aperto, quando i nonni ci hanno tenuto i bimbi (abitano lontano, non possono farlo sempre) e una volta in una messa al chiuso ma è stata dura tenerli tranquilli. Come noi tutti i nostri amici con bimbi in età pre-scolare si sono dovuti accontentare di guardare la messa online… È impossibile costringere i bambini così piccoli a stare immobili in chiesa al loro posto, oppure non potersi muovere per cullarli….
    Vedrai, quando queste restrizioni non ci saranno più, torneremo in tanti 🙂

  20. roberto

    Vi dico la verità, sono contro la mascherina e in chiesa non me la metto ma controllo, attentamente, le distanze che sono fondamentali.La chiesa della mia parrocchia è grandissima e altissima nei giorni feriali alla messa vespertina ci sono tra le tre e le cinque persone.Il distanziamento può essere anche di 10 metri e più, quindi mascherina inutile.Le panche guardano altare i partecipanti guardano l’altare e davanti a loro hanno la schiena dell’altro partecipante ,parte dell’apparato scheletrico, e non l’apparato respiratorio che potrebbe essere pericoloso.Volendo la mascherina non serve.Ricordo che il virus è un milionesimo di millimetro esce ed entra, quando vuole, con le mascherine che usiamo.Alcuni sacerdoti hanno più paura dei pagani.In una parrocchia, il sacerdote prima di distribuire la comunione;si è lavato le mani poi si è messo i guanti e poi si è lavato le mani di nuovo con i guanti.Gesù guarisce il corpo e l’anima da tutte le malattie è il nostro medico.La santa comunione non da il virus ma ci sanifica da tutto.

    1. Alcuni sacerdoti semplicemente si attengono alle indicazioni del proprio Vescovo e semplicemente obbediscono, così come dovrebbero fare i fedeli per l’uso della mascherina.

      Se ognuno fa di capocchia sua, inutile guardare e giudicare cosa fanno gli altri.

          1. Alda

            Sono dell’idea che è ora di piantarla con lo storytelling del virus che se non ci disinfettiamo, non ci mascheriamo e non ci giriamo alla larga uno dall’altro tra un po’ si riempiranno di nuovo le terapie intensive…
            Tanto più in chiesa, trovo orripilanti questi preti con mascherine e guanti che puzzano di disinfettante da far venir la nausea…

            Almeno noi cristiani, ascoltiamo più le leggi di Dio che quelle degli uomini, ti prego!!

            1. Maria Cristina

              “ E’ incredibile come siamo passati instantaneamente dall’ amore per la liberta’ , all’ amore per la coercizione “ Micael Houellebecq.
              Direi oggi che in alcuni c’ e’ un vero godimento nel chinarsi di fronte a regole assurde. Tanto piu’ assurde e contro il buon senso, tanto piu’ alto il godimento nell’ obbedire. Credo che se ci chiedesse di procedere carponi o di bendarci gli occhi in chiesa ci sarebbero cattolici felici di farlo .

            2. Enrico

              Fra qualche settimana in effetti vedremo se quello delle terapia intensive di nuovo piene è solo uno storytelling o se sarà realtà …in attesa di conoscerlo suggerirei di essere prudenti per evitare di contribuire attivamente alla propria smentita. Detto questo davvero si ritiene che, l’eucarestia garantisca magicamente l’immunità da ogni virus?

          2. roberto

            Ci vuole il buon senso.Gli asintomatici sani non contagiano nessuno.Io ho preso il morbillo e ora sono immune da tale malattia.In rarissimi casi il morbillo portava a patologie gravi e rischiose per la vita, per la stragrande maggioranza era un bene.

            1. santapazienza

              Roberto : infatti Trump è stato appena contagiato dalla sua consigliera Hope Hicks (asintomatica sana), ed ora è in quarantena.
              Roberto ma ti rendi conto che le fregnacce che spari qui vengono lette anche da persone semplici che ci potrebbero credere ?
              Ma non hai (avete) alcun rispetto per la vita degli altri, da considerare l’opportunità di tacere su un tema che coinvolge tutto il mondo e dove la prudenza e precauzione (magari apparentemente eccessiva) potrebbe però salvare qualche persona , magari anziana, da una malattia che potrebbe ucciderla ?
              Tutti “espertoni” di tutto, e il resto del mondo che prende precauzioni invece è composto di scemi? Tutti coloro che hanno snobbato pubblicamente questo virus hanno finito per infettarsi (Trump, Johnson, Briatore , etc etc).
              Per quanto riguarda Il morbillo, signor ignorante, quella malattia rende sorde una persona su 100 e uccide una persona su 1000. Quindi sarebbe opportuno non prenderlo, potendolo evitare.

      1. ola

        @Bariom io sono sostanzialmente d’accordo con te.

        Ben vengano discussioni, ottimo alzare la voce e protestare con forza per mettere in discussione se le attuali misure hanno senso oppure no (come fa Costanza per esempio), ma se un Vescovo dispone qualcosa che non e’oggettivamente contro la Legge di Dio mi sembra chiaro da che parte si dovrebbe stare.

        1. Alda

          Non è contro la legge di Dio disinfettarsi le mani prima di comunicarsi? Non é contro la legge di Dio entrare in Chiesa come in un lazzaretto? Non è contro la legge di Dio prenotarsi x confessarsi?
          Ce l’abbiamo il discernimento o no? (visto poi che vescovi circolano, c’è da fidarsi delle loro disposizioni?)

          1. ola

            @Alda non credo proprio sia contro la Legge di Dio disinfettarsi le mani prima di comunicarsi, mi sento di dire senza timore di poter essere smentito che di certo non lo e’prenotarsi per confessarsi.

            Puoi basare le tue affermazioni sul Magistero?

            Del resto se tu avessi ragione, non ha proprio senso il tuo rimando al discernimento poco sotto.
            Se una cosa e’oggettivamente contro la Legge di Dio, non c’e’proprio niente da discernere.

            Anche sui Vescovi mi sembra che tu faccia un po’di confusione. Una disposizione del Vescovo (sempre che non comandi un male oggettivo) non ha validita’solo se “c’e’da fidarsi”, ma vale in virtu’del fatto che il Vescovo e’una legittima autorità.

            Che siano tutte cose non ottimali, probabilmente inutili e che non piacciano e’un conto, e posso essere d’accordo.

            Ti rimando a questo articolo di Don Leonardo Pompei che spiega queste cose infinitamente meglio di me, se hai voglia di approfondire.

            https://donleonardomariapompei.blogspot.com/2020/06/accostarsi-alla-santa-comunione.html

            Un saluto anche a Bariom.

            1. Thelonious

              concordo con Ola e con Bariom.

              Mi pare che qualcuno confonda la legge di Dio con le proprie opinioni o i propri gusti.
              Ricordiamoci che l’obbiedienza alla Chiesa non è una cosa ideale astratta, ma passa attraverso l’obbedienza ad un pastore in carne ed ossa, benché questi possa non corrispondere alle nostre simpatie o idee personali…. che obbedienza sarebbe sennò?

              Altra cosa è una disposizione che violasse esplicitamente la legge di Dio, come ha detto giustamente Ola, ma non è questo il caso

  21. Valeria Maria Monica

    Mi dispiace tanto per Maria e per le famiglie con figli piccoli per le quali il distanziamento e la mascherina sono ulteriore difficoltà a gestire i bambini durante la Messa.
    Ma nella mia parrocchia durante l’estate sono scomparse dalla Messa soprattutto le famiglie con bambini più grandi, età da catechismo..e..i giovani e la maggior parte degli anziani…quasi completamente spariti. Il popolo dei praticanti ora è fatto in grande prevalenza di adulti maturi, dai 40 ai 60.
    Vedremo con la ripresa dell’anno catechistico se questa situazione anomala ritornerà in equilibrio.
    A me però questo fenomeno sembra un rapido precipitare di un declino che già si intuiva, il declino di una pastorale “per categorie”, che intercettava il popolo di Dio per classi: i bambini, i giovani, il gruppo famiglie…
    Invece in questo mondo neopagano vedo la chiesa ripopolarsi di persone che arrivano già adulte, arrivano una per una, da percorsi di (ri) avvicinamento alla fede individuali e diversi.
    Forse è questo il resto di Israele del 2020, che chiede una Chiesa che non peschi più con la rete ma con la lenza. E invece vedo programmi pastorali che ancora prendono a obiettivo le masse, e non trovandole più nella rete si lambiccano di come raggiungere i pasci andando ad abitare in fondo al mare, anziché tirare su loro.

  22. giovi

    Sì, anche nella mia diocesi , come ho già scritto, da dopo il lockdown in chiesa sono rimasti i 40/60 enni, ma non sembra essere un problema per il clero: ad una cerimonia solenne nella grande cattedrale,domenica scorsa, con grande enfasi si è annunciato che avrebbero potuto esserci solo “i rappresentanti designati delle parrocchie”, quindi era inutile andarci , per il popolo!
    In ogni caso, non credo, da parte dei nostri sacerdoti mascherati e disinfettati, con chiese ingombre di cartelloni e cartellini e frecce ovunque, davanti, dentro, all’ uscita, all’entrata…che sia una questione di paura per loro stessi, ma soprattutto il terrore che un caso di contagiato (non ammalato, perché da noi l’ospedale è vuoto e i pochi contagiati ricercati i col lumicino, persino all’asilo, sono praticamente tutti asintomatici o con un raffreddore ! ), che frequenti la santa messa, possa portare a chiusure o scandali o simili. Un’evenienza che ritengo altamente improbabile, in quanto poche settimane fa , in un locale estivo,affollatissimo di 900 persone, un ragazzo positivo al virus non ha contagiato NESSUNA delle novecento persone presenti durante la serata ! Voglio dire, che contagi potrebbero mai esserci in chiese grandi e semivuote ?

    1. roberto

      Sono con te Giovi.Informazioni che fugano la paura e che hanno una base di ragionamento logico.Grazie

    2. Marina Umbra

      Cara Costanza leggo molti articoli allucinanti sulla questione del seppellimento dei BAMBINI non feti abortiti. Donne piene di rabbia e grida di scandalo. Se è una decisione di cui vanno fiere perché nascondersi?? Oppure bisogna usare carità e mettere i nomi delle madri e disumano? Fatto sta che anche seppelliti quei bambini ci smascherato…. Perché non ci fai un articolo??? Tu che hai il Dono di mettere per iscritto i nostri sentimenti…

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