Amare i fratelli, solo Cristo può fare il miracolo

di Costanza Miriano

Qualche giorno fa sono capitata in Centrale, la stazione di Milano, alle 5.30 di mattina, quando “Milano dorme ancora”. Ho attraversato il portico in mezzo a un nugolo di giovani uomini dalla pelle scura che scrutavano la gente che passava. Probabilmente non avevano cattive intenzioni, ma di certo non è piacevole essere una donna sola in quella situazione. Sì, lo ammetto, ho provato paura.

Sì, lo ammetto, ho pensato al mio telefono che sporgeva dalla tasca – è vero, ho un telefono costoso, me lo hanno regalato, come praticamente tutte le cose di valore che ho. Sì, lo ammetto, ho provato fastidio, perché non eravamo un gruppo di persone che andavano a prendere il treno, situazione in cui ovviamente non avrei fatto caso al colore della pelle. La situazione era donna bianca sola che va a prendere il treno, decine di uomini neri che non hanno apparentemente niente da fare e stanno in giro con il buio. Sono razzista? Probabilmente per gli standard della Boldrini sì.

Io so che una ostetrica nigeriana al Fatebenefratelli a Roma ha probabilmente salvato la vita di mio figlio, e quando anni dopo l’ho incontrata in un altro ospedale l’ho ringraziata e abbracciata, e sono contenta che quella donna sia venuta dall’Africa in Italia a portare la sua professionalità e la sua capacità. So invece che nugoli di giovani col testosterone alle stelle, senza lavoro né prospettive esistenziali dignitose, con poco da perdere, sono pericolosi.

Credo che provare disagio o paura o fastidio verso un gruppo di persone che, anche perché indotte dalle circostanze, commettono in percentuale un numero più alto di crimini – è statistica – sia assolutamente sano. Credo anche che avvertire una vicinanza verso chi ci somiglia per storia e per cultura sia assolutamente normale. Credo che questa sia una delle forze che ha plasmato la storia degli uomini sulla terra, e che è stata una spinta che ha portato a costruire, difendere, far crescere, conservare. D’altra parte anche Dio per iniziare la sua storia d’amore con l’uomo ha scelto un popolo, un popolo solo, e lo ha custodito e difeso gelosamente dai nemici. Certo, poi Gesù viene a dire che la salvezza è anche per gli altri, ma prima è venuto a portare la salvezza per le pecore perdute della casa di Israele.

Insomma, arrivare a vedere in ogni uomo un fratello è al termine di un cammino, è qualcosa di innaturale per l’uomo, è qualcosa che non ci è dato se non con la grazia, esattamente come amare il nemico. Non per niente stanno venendo fuori a grappoli gli scandali dei ricatti sessuali operati dai “filantropi” delle Ong. Se non vai a portare Cristo non sei capace di amare. L’uomo non è fatto così, e chi lo nega non è più buono di me, è solo che non è cristiano. Solo con Lui siamo capaci, “senza di Me non potete far nulla”.

Dicono che ci sia un’impennata di razzismo tra i giovani. Non so se sia così, della percezione dei giornali mi fido poco. Penso però che la risposta non siano le predichelle sul fatto che gli altri siano sempre e comunque una risorsa, le tirate educative a scuola ai nostri ragazzi con annesse canzoncine, la società liquida e il rinnegamento di ogni identità: non basta, perché l’appartenenza identitaria è scritta in ogni uomo, e il desiderio di una società che sia ordinata, che abbia regole sicure, che offra possibilità di crescere, di trovare un lavoro, di costruire una famiglia è semplicemente normale, e sano.

Solo Dio, non John Lennon, può riuscire ad aprire il nostro cuore, ad allargarlo a una maternità o paternità più grandi. La ricetta della Open Society è fallimentare: tutti i soldi di Soros non ce la faranno a cambiare tutti i cuori del mondo. Non serviranno le lezioni di educazione civica, i progetti multiculturali, i mercatini etnici. Solo Cristo potrà fare il miracolo. Ma non per legge, non imponendosi su un intero popolo, ma salvando e convertendo un cuore per volta.

142 pensieri su “Amare i fratelli, solo Cristo può fare il miracolo

  1. ciao! mentre tu inviavi questi pensieri “a Milano, sola, in mezzo a un nugolo…”, ti pensavo leggendo un pezzo
    vecchio, del Corriere della Sera, guarda un po’, che non commento (e’ in qualche modo superficiale, ma e’ scritto
    da un uomo) che descrive (ci prova!) temi e dettagli che tu affronti magistralmente da tempo; insomma, forse
    lo avevi visto, comunque potrebbe ancora servire… (chissa’ cosa dicono ‘sti tre puntini ah ah ah) e buona notte.
    Saluti dal pecorone (ex agnellino) della nota Compagnia.
    http://27esimaora.corriere.it/amori-moderni/17_agosto_24/cose-uomini-che-donne-non-capiscono-62630d52-88d7-11e7-9e21-3852ec61e221.shtml

    MauriZio

    P.S.
    qui a Ostia, un volta esisteva la spiaggia e avevamo ombrelloni colorati; in futuro chissa’…

  2. Nicola62

    È l’esperienza della mia vita. Dal giorno in cui, 32 anni fa ho avuto la Grazia di incontrare Cristo e la certezza che senza il riconoscimento della sua Presenza in tutte le circostanze, (anche le più difficili,) non andrei da nessuna parte, la mia esistenza è cambiata in meglio. Solo la Fede in lui dà senso a tutto e rende liberi.

  3. Anna maria

    Carissima Costanza di sicuro avrei provato le tue stesse sensazioni, forse anche se fossero stati italiani nullafacenti e con niente da perdere. La diversità e la cultura diversa però aumentano il disagio. Giustamente chiediamo al Padre nostro di darci la grazia Grazie per le tue riflessioni e per i tuoi libri che leggo sempre volentieri. Anna maria

  4. Marina

    Ciao Costanza,
    complimenti per l’articolo molto ben argomentato.
    A sostegno di quello che dici posso citare anche l’esperienza di mio padre che ha lavorato in paesi esteri quasi tutta la vita.

  5. elisa

    Concordo con ciò che ha detto la Signora Anna Maria, se fossero stati italiani avrei avuto paura ugualmente.
    Ricordiamo però che il nostro Papa ci chiede un comportamento un po’ diverso da quello descritto in questo articolo, ci chiede di andare un po’ oltre le apparenze e di aprire i nostri cuori al prossimo. Gesù diceva ama il prossimo tuo come te stesso, senza distinzioni, non il prossimo tuo biondo con gli occhi azzurri!
    Sono la prima a sapere che non è facile, ma come tu spesso ci ricordi cara Costanza, dobbiamo cercare di avvicinarci alla santità?

      1. exdemocristianononpentito

        Giusto ricordarlo, ma non credo che i frequentatori abituali di questo blog se lo siano mai dimenticato.

      2. elisa

        Il testo dice “prudenti come serpenti” e va innanzi tutto contestualizzato (nel senso che Gesù quella frase la dice agli apostoli preparandoli a quando andranno per il mondo a predicare il suo Vangelo).
        Non bisogna essere creduloni e credere che il mondo sia tutto a tinte pastello, certamente. Purtroppo il male è insito in certe persone e fare finta che non sia vero non è furbo. Il male però non ha colore e non ha razza secondo me e quindi le persone non andrebbero giudicate in base a questo pregiudizio.

        1. Certo va contestualizzato, come tutto ciò che non va molto d’accordo con il pensiero dominante.
          E poi ricordiamoci sempre che ai tempi di Gesù non c’erano i registratori…

        2. Il male certamente non ha colore e non ha razza, ma non bisogna nemmeno cadere nell’assioma “Ama il prossimo tuo come te stesso” = Provare ammore per tutti sempre

          Amare il prossimo non significa avere sentimenti piacevoli nei suoi confronti ma volere anche per lui la salvezza e adoperarsi per lui anche se ci sta antipatico o ci fa paura, il che è ben diverso dal “volemose bene”.

          1. Ricordiamo però che il nostro Papa ci chiede un comportamento un po’ diverso da quello descritto in questo articolo, ci chiede di andare un po’ oltre le apparenze e di aprire i nostri cuori al prossimo.

            Elisa, ce lo vuoi spiegare esplicitamente quale sarebbe il comportamento che il nostro Papa vorrebbe? Perché poi lo confrontiamo con la Dottrina Sociale della Chiesa e vediamo. Sai com’è, trovo insopportabili le frasi a metà, vaghe ed ambigue, in qualsiasi contesto, ma peggio ancora in ambito cattolico: Cristo diceva sì sì no no.

              1. Guendalina d'Alba

                E allora,sig.ra Elisa,mi spiega come mai la Città del Vaticano,è uno degli Stati con le leggi su immigrazione e cittadinanza più restrittive al mondo? Perché la CVD non modifica la sua legislazione al contesto attuale? Ogni presa di posizione solo ideologica (non religiosa) è senza senso e senza buon senso…da qualsivoglia parte provenga… saluti e buona giornata a tutti, Guendalina.

    1. Luigi

      “Concordo con ciò che ha detto la Signora Anna Maria, se fossero stati italiani avrei avuto paura ugualmente.”

      E sarebbe stato un comportamento irrazionale, data la minor percentuale di incidenza criminale fra gli italiani rispetto agli stranieri.
      Per giunta, gli italiani hanno il diritto di stare in Italia.
      Gli stranieri no, tolto quel 5% – scarso – cui viene riconosciuto il diritto di asilo.

      “Gesù diceva ama il prossimo tuo come te stesso, senza distinzioni, non il prossimo tuo biondo con gli occhi azzurri!”

      Appunto, il prossimo.
      Non quello che è stato portato a forza qui perché, sempre a forza, divenga il nostro prossimo perché a qualcuno piace da matti il progetto “Torre di Babele 2.0”.
      Il nostro prossimo sono, prima di tutto, i famigliari. Poi i parenti.
      Quindi i compatrioti.

      E poi c’è sempre un punto nascosto e dimenticato.
      Quante vite avrebbe salvato quell’ostetrica, nella sua terra natale?
      In quella terra, cioè, dove il buon Dio aveva voluto farla nascere?

      Ciao.
      Luigi

      1. elisa

        E di grazia dove avrebbe fatto questa scaletta di valori Gesù Cristo?
        Perché io ho sempre solo letto “ama il prossimo tuo come te stesso”.

        1. Adolfo

          Evidentemente ti manca da leggere la parabola del buon samaritano.
          E, se la leggi, nota che il buon samaritano pagò di tasca sua l’albergatore: non si mise a fare comizi agli altri, né impose ad altri il pagamento di alcuna spesa.

          La carità si fa innanzitutto in prima persona. E, siccome mi pare che il Vaticano non brilli certo per l’accoglienza degli immigrati, tutte le belle prediche sull’accogliere “a braccia aperte”, sanno quantomeno di ipocrisia.

          1. gianni antonio cuda

            La carità si fa innanzitutto in prima persona. E, siccome mi pare che il Vaticano non brilli certo per l’accoglienza degli immigrati, tutte le belle prediche sull’accogliere “a braccia aperte”, sanno quantomeno di ipocrisia. Si fa sempre una gran fatica a pensare che la Caritas e le associazioni ecclesiastiche sono tra le prime nell’accoglienza. Anzi si arriva perfino a criticare la caritas e anche li si dimentica che accoglie senza distinzione italiani e stranieri. Ma in effetti il Vaticano non li accoglie….mi sa che guardiamo la pseudo ipocrisia altrui per non vedere la nostra e cosi mettiamo apposto la nostra coscienza.

            1. Kosmo

              @Cuda:
              Si fa sempre una gran fatica a pensare che la Caritas e le associazioni ecclesiastiche sono tra le prime nell’accoglienza.
              CI si dimentica però con i soldi degli ITALIANI, e nelle strutture ITALIANE, lasciando questa gente nelle piazze ITALIANE.

              Anzi si arriva perfino a criticare la caritas e anche li si dimentica che accoglie senza distinzione italiani e stranieri.
              Ah sì? Mi sembrava che le cose andassero un po’ diversamente nella realtà, rispetto al mondo fatato fatto di arcobaleni ed unicorni rosa:
              http://www.ilgiornale.it/news/cronache/italiano-dorme-auto-4-anni-perch-vescovo-non-si-prende-cura-1168981.html
              http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/12/15/cagliari-circolare-dell-ospedale-stop-ricoveri-programmati-per-far-posto-migranti_ey6eieJMplexvZIW57Q1gM.html
              http://www.ilgiornale.it/news/cronache/suore-sfrattano-studentesse-ospitare-24-profughe-1169072.html

              1. gianni antonio cuda

                a chi mi parla di mondo fatato e unicorni rosa, preferisco francamente non rispondere perchè si parte già con un pregiudiziale che l’altro sia più stupido di me. Sinceramente potrà essere che io sia più stupido di lei e quindi è inutile che le rispondo nel merito. Buona giornata.

        2. Luigi

          Ricordato, prima di tutto, come il “sola scriptura” sia un’eresia, per la “scaletta dei valori” (sic!) è forse utile leggere qui:
          http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a4_it.htm

          magari meditando il passo seguente (grassetti miei):

          2241 Le nazioni più ricche sono tenute ad accogliere, nella misura del possibile, lo straniero alla ricerca della sicurezza e delle risorse necessarie alla vita, che non gli è possibile trovare nel proprio paese di origine. I pubblici poteri avranno cura che venga rispettato il diritto naturale, che pone l’ospite sotto la protezione di coloro che lo accolgono.
          Le autorità politiche, in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinare l’esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del paese che li accoglie. L’immigrato è tenuto a rispettare con riconoscenza il patrimonio materiale e spirituale del paese che lo ospita, ad obbedire alle sue leggi, a contribuire ai suoi oneri.

          Come si vede, si parla però ancora di “semplice” immigrazione.
          Va da sè che nei confronti di un’invasione, valgono altre regole.
          Quelle di cui ad esempio si fece promotore, in altri tempi, il beato Marco d’Aviano sotto le mura di Vienna assediata.

          È infine opportuna un’ultima osservazione.

          Le “agenzie culturali” che, negli ultimi cinquant’anni, hanno promosso “liberazione” sessuale, divorzio, aborto, eutanasia, genderismo, droga libera e tutte le similari piacevolezze che ora non ricordo, sono le medesime che stanno spingendo satanicamente per la “Grande Sostituzione” dei popoli d’Europa.
          A volte sono proprio le stesse persone, come nel caso di quella Emma la Grande cui sono sovente concesse le chiese negate a Cristo…

          1. Elisa

            Guardi sono troppo una sempliciotta per vedere macchinazioni ovunque. Credo che se una persona stesse bene a casa sua non rischierebbe la vita per andarsene.

            1. Luigi

              Non ci sono macchinazioni, tanto meno nel Catechismo della Chiesa Cattolica.
              Nulla resterà velato, ha detto Qualcuno.

              È tutto alla luce del sole. Vogliono realizzare il mondo nuovo e la razza “superiore”, compiuta, perfetta (dal loro punto di vista), in odio al Creatore. Ecco perché sterminano i Down, per dirne una.
              Certo non è la prima volta, nella Storia, che qualcuno cerca di instaurare il regno su questa terra. Ma oggi imperversano senza ostacoli, o quasi.

              Naturalmente è molto più facile girarsi dall’altra parte. Piacerebbe anche a me, a volte. Poter riavvolgere il nastro, come quel personaggio del primo “Matrix” che dice: accetto qualsiasi cosa, ma toglietemi la consapevolezza di come davvero vanno le cose…
              Poi mi viene da pensare a un mio sergente, che citando il presidente del “Borgorosso football club” amava ripetere “chi si estranea dalla lotta…” 😛

              Perché, come scritto da Edith Stein, la lotta per la vita è precipuo compito dell’uomo.
              Ecco, diciamo che se proprio non si vuole supportare il combattimento evitare di essere di intralcio sarebbe già qualcosa…

              Quanto all’ultima osservazione, dimentichi in tutta evidenza che l’essere umano è segnato dal male.
              La Storia è piena di persone che, pur stando bene a casa loro, sono andate per il mondo a sfidare Dio. Forse perché stavano bene fuori, ma non dentro. Hai presente l’Ulisse dantesco?
              Poi, ripeto, il Catechismo è quello; ti piaccia o meno.

              Ciao.
              Luigi

              1. elisa

                Scusi davvero faccio fatica a starle dietro, ma cosa c’entra il Catechismo della Chiesa Cattolica con Emma Bonino? Davvero sono troppo limitata per capire il nesso che c’è tra la migrazione e gli aborti dei bambini down, cosa terribile ma davvero non capisco come possano essere in correlazione.
                E quando avrei detto che non mi piace il Catechismo della Chiesa cattolica poi? Solo perché non sono d’accordo con il suo punto di vista? Solo perché considero tutti gli uomini uguali? La sfido a trovarmi una sola riga che dice che esistono gli uomini di serie A e di serie B.
                Io non so quale sia la sua esperienza di vita e non mi permetto di giudicarla (cosa che invece lei fa senza troppi problemi), so però l’esperienza che vivo quotidianamente io e quindi sentirmi dare dell’intralcio da chi non sa cosa io faccia nella vita se permette mi sembra un po’ eccessivo.
                Buona vita a lei caro signore.

                1. Luigi

                  No, pietà, la mano nascosta dopo aver lanciato il sasso in combinato e disposto con lo “straw man argument” proprio non lo reggo.
                  Poi dicono che faccio male a stigmatizzare la morte della logica classica…

                  1. exdemocristianononpentito

                    Sopratutto quando certe sequenze logiche, (relative ad una logica che viene ritenuta essere OGGETTIVA e UNIVERSALE) agli altri non risultano.

                2. MenteLIbera65

                  Cara elisa, il problema non è la politica ma chi, spulciando qua e la 2000 anni di scritti di padri della chiesa, di santi e via dicendo, cerca di imporre le proprie idee politiche cercando di farle passare come cattoliche.
                  Nel momento in cui una persona ti si avvicina, essa diventa il tuo prossimo (infatti quando si sta in fila si dice : “avanti il prossimo”, non certo inteso come un famigliare ma come quello appena vicino)
                  Quindi il prossimo è il famigliare, ma anche il vicino di casa, il collega di ufficio , il passante che passa e ..appunto…il migrante che si incontra.
                  Ma non fa comdo dirlo.
                  Meglio ingnorare vangeli e catechismo, e pescare qua e la tra gli scritti di questo o quel santo (che non sempre anzi quasi mai sono magistero autentico della Chiesa nella loro interezza). Così facendo si troverà sempre modo di coprire le nostre convinzioni politiche, a volte ben lontane dal cristianesimo, con una bella coperta “cristiano-doc”, necessaria per farci sentire in pace la nostra benpensante ipocrita coscienza.

                  1. Luigi

                    “non certo inteso come un famigliare ma come quello appena vicino”

                    “Appena vicino” per modo di dire. La Nigeria o il Senegal non sono proprio dietro l’angolo; mentre gli ospizi rigurgitano, di anziani abbandonati dai propri famigliari con la complicità dello Stato.
                    E il Catechismo è stato abbondantemente citato, in consueta inutilità; giacché non frega più quasi a nessuno. Come del resto il Vangelo.

                    Ma lascio la parola a chi scrive meglio di me:

                    “Chi si lamenta degli aspetti tragici del reale mettendo in discussione politiche e progetti è bollato come quello che per ignoranza “non ce la fa” ad accettare questo mondo petaloso”

                    http://www.lefondamenta.it/2018/03/21/uso-e-abuso-della-percezione

                  2. Veramente “avanti il prossimo” non è riferito alla “prossimità” dell’altro, ma alla sua *sequenzialità*.

                    In parole povere, il “prossimo” è semplicemente quello che segue…

                    O solo chi ci sta alle spalle è il “prossimo” e quello che ci precede no? 😀 😀

      2. gianni antonio cuda

        Il nostro prossimo sono, prima di tutto, i famigliari. Poi i parenti.
        Quindi i compatrioti.Interessante questa nuova esegesi evangelica, mi fornisca il nome di questo nuovo esegeta non mancherò di acquistare il suo libro. Non avevo davvero capito che Gesù parlava di un prossimo a nostro piacimento, a nostra immagine e somiglianza e secondo i nostri desideri. Un pò come coloro che sulla strada di Gerico non si sono fermati a prestare soccorso al viandante perchè forse non era conforme al loro standard di prossimo bisognoso. Ora che lo sò me ne farò una ragione.Buona giornata.

        1. Luigi

          “Interessante questa nuova esegesi evangelica, mi fornisca il nome di questo nuovo esegeta non mancherò di acquistare il suo libro.”

          L’ho gia fornito, più su. Si chiama “Catechismo della Chiesa Cattolica”.
          Che dice appunto che il prossimo è, ma che strano!, il prossimo.
          Colui che si incontra sulla propria strada, senza deviare di un metro perché più in là c’è chi ci sta più simpatico (o magari ci fa guadagnare di più).

          Siete voi seguaci del biancalanesimo, che vi inventate – alla lettera – un prossimo su misura per le vostre simpatie ideologiche; sradicandolo, se necessario, dalla sua terra per poter soddisfare le voglie malrepresse di sentirvi belli, bravi e buoni.

          Il Cristianesimo, invece, continua a definire prossimo chi lo è.
          La parabola, difatti, non racconta che il samaritano è andato 2000 chilometri più in là, per trovarsene uno su misura…

          1. gianni antonio cuda

            voi, noi, gli altri……nessun prossimo su misura mio caro signor Luigi per me il prossimo è prossimo e basta e se una persona è bisognosa dovrei proccuparmi di aiutarla senza domandarmi da dove viene e perchè è qui. Dovrebbe essere la politica e la classe dirigente a risolvere i massimi sistemi, io posso lavorare solo sulla quotidianità e rompere le palle alla politica perchè si impegni a risolverli. Poi sarà il caso che si rilegga perchè non sono certo io che ho classificato il prossimo e sul catechismo della chiesa cattolica non faccia della esegesi personale a comodo suo, è ovvio che parli del prossimo come persona in prossimità e parla delle persone più vicine per evitare l’errore di andare ad amare i lontani e dimenticarsi dei vicini. Vorrei anche ricordarle e poi chiudo qui perchè altrimenti il confronto diventa surreale, che Gesù è andato a cercare la Samaritana dove sapeva di poterla trovare a quell’ora ed quante volte si è autoinvitato alle tavole dei pubblicani e di coloro che erano considerati pagani…..meglio tenere sempre la mente e il cuore aperti, Gesù è molto più complesso delle nostre semplificazioni. Buone cose.

            1. se una persona è bisognosa dovrei proccuparmi di aiutarla senza domandarmi da dove viene e perchè è qui.

              1) La grande maggioranza di quelle persone non è bisognosa.
              2) Io mi devo chiedere se sono qui, eccome se devo chiedermelo, perché sono carne da macello per interessi dei soliti noti e quali conseguenze avrà la loro presenza, sia su chi stava qui da prima, sia su loro stessi.
              3) Il Magistero descrive Gesù com’è, e ci spiega cosa vuole da noi, e non semplifica. “Gesù è più complesso” è la scusa standard di chi vuole sostituire al Gesù reale uno fatto a propria immagine.
              4) La questione della Samaritana e di Gesù alla tavola dei pagani e dei pubblicani c’entra come i cavoli a merenda.

              1. GIANNI ANTONIO CUDA

                come al solito legge sempre le parti che preferisce, tralasciando la completezza di un intervento. Ha dimenticato il punto dove scrivo che io nella quotidianità rompo le scatole alla politica perchè si occupi davvero dei massimi sistemi. Ma ormai ho capito il giochetto di strumentalizzare e la lascio volentieri alla sua vanità e le dico che ha pienamente ragione. saluti.

              2. Antonio Spinola

                Credo che persino Ivan Illich (non esattamente un cristianuccio duro di cuore) sarebbe daccordo con quello che dici (e anche con Luigi).
                Infatti per lui la modernità non è né il compimento né l’antitesi del cristianesimo, ma il suo pervertimento.
                E lo dice proprio riferendosi alla parabola del buon Samaritano: Gesù cerca di far capire ai farisei che una relazione pienamente umana può essere solo un libero scambio tra due persone. La modernità si è impossessata della secolare Charitas cristiana trasformando il Samaritano in un fornitore di servizi. E i servizi istituzionalizzati cancellano ogni possibilità di quella compassione che ci trattiene dal “voltarsi dall’altra parte”.

                1. PaulBrtatter

                  Infatti Luigi
                  c’è qualcuno che pensa di essere come il Samaritano perché è a favore dell ius soli, ma il Samaritano fa qualcosa di personale che lo scomoda, gli costa e forse lo disturba anche.
                  Se volessimo attualizzare con categorie che il signor Cuda possa apprezzare è come se un militante del PD si trovasse a passare accanto a un militante “fascio-leghista” malmenato e derubato, lo soccorra, lo porti da un medico pagando cure e medicine e qualsiasi altra cosa necessiti, tornando poi a sincerarsi delle sue condizioni.
                  L’atto che compie il Samaritano (e potrebbe compiere il militante del PD) non è semplicemente assistenza ma è un atto personale che egli non cerca, ma che gli capita, e che porta alla guarigione fisica e del cuore, alla conversione di chi soccorre e di chi è soccorso.

                  1. vale

                    oltretutto non risulta che il samaritano abbia mantenuto a vita il derubato e picchiato.
                    così come, prevengo l’altra tiritera che si sente spesso anche nelle omelie, la Sacra Famiglia non fu mantenuta dal welfare del faraone.

                    1. @vale @Paul @Antonio

                      Infatti, qui stiamo discutendo di un’ennesimo caso di “straw man”: infatti nessuno, neanche i “fascio-leghisti”, sostiene che bisogna lasciare i barconi mentre affondano in mezzo al mare, o che non bisogna assicurare prestazioni sanitarie urgenti ad un immigrato clandestino che ne ha bisogno, eccetera: cioè, nel momento in cui il viandante bisognoso della parabola ha bisogno, è evidente che si soccorre. Ma il Samaritano non faceva niente, né direttamente né indirettamente, per favorire le scorribande dei briganti che assaliscono i viandanti. Quindi se uno fa presente che la maggioranza dei “migranti” vanno respinti, non c’è nessun paragone che tiene con il Samaritano.

                      Secondariamente, c’è un razzismo evidente in certe prese di posizione: perché i viandanti bisognosi sarebbero sempre e solo i “migranti”, mai gli italiani che ne rimangono vittime. Ieri un prete ha giustificato un provvedimento di legge locale, in un comune, che si prefigge di tenere sotto controllo l’accattonaggio aggressivo; facendo presente da un lato che è evidente – basta osservare – che molti accattoni non sono così poveri come sembra (e queste sono storie vecchie, che datano prima dell’invasione), ma che anche la “vecchietta puntata dall’accattone aggressivo” a suo modo è un viandante che ha bisogno di un Samaritano… Questo per non parlare poi delle donne e delle ragazzine aggredite, delle persone rapinate, o più semplicemente di quelli che vivono nelle aree delle città che si sono rapidamente degradate diventando prima terra di nessuno e poi accampamenti di spacciatori…

                    2. Visto che in tanti hanno tirato in ballo la parabola del “Buon Samaritano”, aggiungo la mia per quel che vale…

                      Il “samaritano” era la tempo di Cristo, lo straniero, quello da cui tenersi lontano, non esattamente un “clandestino” o lo sbarcato da Dio sa dove, ma certo un “extra-comunitario”, per i Giudei e la casta sacerdotale.

                      Volendo erano i Samaritani l’oggetto di eventuale “razzismo”…

                      Di fatto la parabola ci insegna che laddove coloro che avrebbero dovuto aver per primi cuore e attenzione per il malcapitato lasciato (si noti) “mezzo morto”, il sacerdote e il levita, proprio un samaritano (gente di poco conto e dispezzata) e colui che si fa *prossimo* di chi era incappato nei briganti.

                      Quinda da una parte c’è l’ammonimento e non considerare incapaci di buone azioni coloro che tendiamo a disprezzare (ma non dice che tutti costori sono “buoni”), dall’altra l’invito «Va’ e anche tu fa’ lo stesso» che è da declinare, ritengo, a livello personale, con discernimento e nei tempi e nei modi che il Signore ci presenta, tenendo anche conto della reale gravità delle situazioni (che l’uomo aggredito era appunto “aggredito e lasciato mezzo morto”).

                      I commneti ho letto sono tanti, quindi se sono stato solo ripetitivo, me ne scuso…

                    3. fra' Centanni

                      @Bariom e tutto il cucuzzaro dei “volemose bbene, semo tutti fratelli”.
                      La parabola del buon samaritano insegna semplicemente che è doveroso aiutare chi ha bisogno e che le persone che recepiscono questo insegnamento non necessariamente sono quelli che dovrebbero insegnarlo. Bene.

                      Orde di giovani e nerboruti extracomunitari a spasso, che violentano la nostra cultura e le nostre città, oltre alle nostre donne, che ti assediano ad ogni angolo di strada per fare accattonaggio, che giungono qui da ogni parte del mondo senza famiglia e senza le loro donne, ebbene: questa gente non ha niente a che vedere con chi ha bisogno! Che se ne stiano a casa loro a lavorare, a far crescere il loro paese, a creare ricchezza in mezzo alla loro gente. E se proprio qualcuno di questa gente deve venire qui in Italia, almeno vengano con la loro famiglia, vengano con la loro donna! Soprattutto, vengano a lavorare, non a rompere le palle, che ne abbiamo già fin troppi dei nostri che sanno solo rompere i maroni. Ma più di tutto, visto che consapevoli o meno, vengono nel cuore della storia, dell’arte, della cultura, del diritto, della filosofia, della scienza, insomma nel cuore della cristianità, almeno imparino, qualcuno insegni loro che Gesù cristo è venuto nel mondo anche per loro, che anche loro possono diventare figli di Dio, che anche loro possono crescere umanamente e in santità, e non restare quei pecoroni puzzolenti quali sono e quali devono continuare a restare secondo la neo chiesa modernista e secondo tutto il pensiero main stream che vorrebbe equiparare la nostra gloriosa civiltà a quella dei pascoli e e delle savane.

                      E che cavolo!

                    4. @Fra’, mi metti nel cucuzzaro dei “volemose bbene, semo tutti fratelli”…

                      Ma non hai capito una mazza! 😛

                  2. gianni antonio cuda

                    gentile sig. Brtatter credo che essere a favore dello ius soli sia comunque un atto (non certo il più importante) di presa in carico da parte di un cittadino di una questione come l’immigrazione. Rispetto a chi invece ha paura (con delle motivazioni che possono essere lecite ci mancherebbe) e che invece rifiuta totalmente. Non sò se mi sono fatto capire, è un atto di buona volontà che tenta in qualche modo di risolvere una questione e di accogliere e integrare (non discuto sè poi possa essere efficace o no, non è questo il tema). E’ molto bello l’esempio che fa sul militante pd e il fascio-leghista, non mi ritrovo nè nell’uno e tantomeno nell’altro, ma mi porta a riflettere cosa farei io…….si credo proprio che lo soccorrerei, anche perchè per il lavoro che faccio non sarei capace di far finta di nulla e poi si mi preoccuperei di lui e del suo stato di salute successivo. Davanti al bisogno di una persona la politica e l’ideologia proprio non mi interessano, potrei soccorrere anche uno che ha appena rapinato una banca anche se poi eviterei la sua fuga, poi non è che mi domando se la mia testimonianza porterà la conversione del cuore, la faccio e basta, ma in ogni caso ho molta fiducia sul fatto che la testimonianza di vita sia molto più proficua di leggi a favore o contro che impongono valori magari non condivisi da tutti. Spero non mi dia anche lei dell’eretico, solo perchè pur essendo contrario a tante leggi che vanno contro in quello che credo, non sono d’accordo sull’imporle a tutti.Magari riconosco la nefandezza della legge, ma sicuramente se è una legge civile non faccio crociate inutili. Sono convinto che una buona testimonianza (sempre molto difficile) faccia molto di più, avere un comportamento opposto a quello che ti permette di avere una legge contraria ai miei valori, credo faccia molto di più. La ringrazio davvero per l’esempio che mi ha portato ad una riflessione. Buona giornata.

                2. vale

                  per cui aveva ragione quel tipo che definì il modernismo la somma di tutte le eresie?
                  🙂

  6. cinzia

    Non posso che condividere il tuo pensiero e le tue riflessioni.
    Conosco il disagio che hai provato. E’ capitato anche a me in diverse situazioni.
    E ammetto che certe scelte politiche fatte sino ad ora non aiutano a superare la paura. Soprattutto quando sembra che solo gli immigrati sono buoni e tutti noi siamo cattivi e razzisti. Se ci fosse più giustizia umana (su quella divina non ho dubbi, anche se ammetto che a volte non capisco…) probabilmente saremo tutti più tranquilli, avremmo meno paura e saremmo meno “razzisti” (volutamente tra virgolette, perché credo che nessuno di noi abbia pregiudizi, ma siamo semplicemente spaventati dopo aver visto e vissuto certe situazioni!)

  7. claudio

    Sono d’accordo con te anche se è vero che avere il testosterone è alla stelle non è certo una colpa e che anzi proprio perchè non hanno una situazione regolare matrimoniale, senza lavoro perchè senza formazione ecc ecc insomma un generale disordine che però è tipico anche degli uomini bianchi . E allora? Come leggere i volti e le situazioni anche così compromessi?
    Guardando il volto di Cristo dentro il volto di ciscuno di noi, Come è possibile? Pregando per questo e la Grazia arriva di sicuro

  8. GIANNI ANTONIO CUDA

    GENTILE SIGRA MIRIANO,
    ho letto con attenzione il suo articolo, condivido in pieno la questione principale di questo paese è cioè il fatto che senza regole si crea il caos e la guerra tra poveri e sappiamo quanto il nostro paese sia allergico alle regole ancora prima dell’arrivo dei flussi migratori. Penso però di poter dire, che se è vero che solo l’amore di Gesù ci può portare lo stato di grazia per amare i nostri fratelli nell’umanità, buona parte di noi cristiani siamo ancora lontani da quello stato di grazia e lo si capisce spesso dai commenti superficiali che si fanno anche solo sulla questione dell’immigrazione, per non parlare poi delle derive Fascio-leghiste alle quali molti di noi aderiscono con una grande facilità. Non possiamo certo nasconderci che la questione immigrazione sia stata gestita male e continui ad esserlo, che questo possa creare conflitti tra etnie e culture…tutto vero, ma noi cristiani che dovremmo essere “sale della terra” siamo i primi che ci leghiamo al coro di chi invece strumentalizza la questione per fini elettorali. Dove è il salto di qualità che dovremmo avere rispetto al pensiero debole? Dov’è il “non conformarci alla mentalità del secolo”se poi siamo i primi a farlo? Siamo in prima linea, giustamente sul fronte antiabortista, sul valore della famiglia, sulla questione dell’eutanasia, ma sulla questione degli immigrati? Credo che la vita abbia un valore supremo senza differenza alcuna. Un conto è chiedere una seria competenza nella gestione dell’immigrazione, pestare i pugni sul banco del potere di chi riesce a fare bussiness sulla pelle delle povere persone, un conto è rispondere a questa gestione disastrosa affiancandosi ai Leghisti o a chi nè fa una bandiera elettorale. Credo che non sia un modo molto intelligente di risolvere le questioni. Per quanto riguarda Gesù che era venuto per le pecore d’Israele, è vero, ma è lo stesso Gesù che siedeva al tavolo con i pubblicani, è lo stesso Gesù che avvicinava la samaritana, che difendeva l’adultera dalla lapidazione e che assolveva il ladrone pentito sul Golgota. Tutte queste parole e mi scuso per la lungaggine, è per dire che non possiamo continuare ad agitare la bandiera della paura, che se crediamo davvero nel Cristo vivente, siamo come pecore inviate in mezzo ai lupi e che dobbiamo avere il coraggio di chiedere e di combattere per la giustizia e per la verità senza accodarci a “falsi testimoni” che ci promettono di combattere per i nostri diritti escludendo e limitando i diritti di chi sta peggio di noi. Auspico davvero dei cristiani, capaci di una analisi critica mirata che vada nel cuore dei problemi e che chieda alla politica e alla classe dirigente, gli strumenti necessari nel rispetto di tutte le culture, delle leggi, dei diritti e dei doveri. Auspico dei cristiani che davvero abbiano la capacità di aprire anzi spalancare la porta del cuore a Cristo, perchè quel Cristo è spesso difficile da riconoscere, ma l’ultimo giorno dell’umanità ci chiederà conto su quanto abbiamo amato al netto delle nostre paure e dei nostri egoismi. Meglio tenere sempre il cervello, il cuore e l’anima aperti alle continue domande e verificarsi alla luce della Sua Parola. Grazie dell’attenzione.,

    1. vale

      ecco. lo sapevo.ci facevo quasi conto che sarebbe spuntato l’irenista pseudo cattolico di turno.

      http://www.libertaepersona.org/wordpress/2017/02/chiesa-cattolica-e-immigrazione/

      …sicurezza e delle risorse necessarie alla vita, che non gli è possibile trovare nel proprio paese di origine. I pubblici poteri avranno cura che venga rispettato il diritto naturale, che pone l’ospite sotto la protezione

      di coloro che lo accolgono.

      Le autorità politiche, in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinare l’esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del paese che li accoglie.

      L’immigrato è tenuto a rispettare con riconoscenza il patrimonio materiale e spirituale del paese che lo ospita, ad obbedire alle sue leggi, a contribuire ai suoi oneri” ( Catechismo della Chiesa cattolica, http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a4_it.htm)

      A tale proposito, non possiamo dimenticare la questione dell’immigrazione irregolare, tema tanto più scottante nei casi in cui essa si configura come traffico e sfruttamento di persone, con maggior rischio per donne e bambini. Tali misfatti vanno decisamente condannati e puniti, mentre una gestione regolata dei flussi migratori, che non si riduca alla chiusura ermetica delle frontiere, all’inasprimento delle sanzioni contro gli irregolari e all’adozione di misure che dovrebbero scoraggiare nuovi ingressi, potrebbe almeno limitare per molti migranti i pericoli di cadere vittime dei citati traffici. Sono, infatti, quanto mai opportuni interventi organici e multilaterali per lo sviluppo dei Paesi di partenza, contromisure efficaci per debellare il traffico di persone, programmi organici dei flussi di ingresso legale, maggiore disponibilità a considerare i singoli casi che richiedono interventi di protezione umanitaria oltre che di asilo politico…” https://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/messages/migration/documents/hf_ben-xvi_mes_20121012_world-migrants-day.html

      aggiungo, di mio-che sono un nessuno qualunque- che non esiste un diritto all’invasione. neppure per problemi economici.( che ,tra l’altro, non sono neppure la maggior parte. è il welfare regalato e le sovvenzioni regalate che li porta qui, irregolarmente e ad un costo molto superiore a quello di un semplice volo aereo con visto turistico. solo che dopo si saprebbe dove rimandarli.)
      ( andarsi a rileggere l’antropologa ida magli. per es.”dopo l’occidente”.)

      1. Luigi

        “ecco. lo sapevo.ci facevo quasi conto che sarebbe spuntato l’irenista pseudo cattolico di turno.”

        Oh, ma non bisogna prendersela.
        Il tempo è galantuomo. Lorsignori avranno tutto l’agio di rendersi conto, sotto la sferza della realtà, delle conseguenze delle loro azioni.
        Prima o poi la rivoluzione divora sempre i suoi figli…

        Ciao.
        Luigi

        1. Prima o poi la rivoluzione divora sempre i suoi figli…

          Finché si fanno mangiare loro, benissimo: il problema è che si mangia anche un bel po’ di contorno…

          Comunque questa frase è un perlone:

          ,,, dai commenti superficiali che si fanno anche solo sulla questione dell’immigrazione, per non parlare poi delle derive Fascio-leghiste ,,,

          Anche con la ‘F’ maiuscola.

          1. gianni antonio cuda

            mi scuso per l’errore ortografico, scritto nella fretta. Buone cose.

          2. gianni antonio cuda

            per quanto riguarda le perle, in effetti a volte ho la sensazione di buttarle via. Buona giornata.

          3. Adolfo

            #Finché si fanno mangiare loro, benissimo: il problema è che si mangia anche un bel po’ di contorno…#

            Ma è anche peggio. Perché, non di rado, chi tira i fili non ci rimette alcunché. In molti casi è solo “il contorno”, quello che viene divorato…

      2. gianni antonio cuda

        gentile Vale,
        ho spesso il dubbio di essere un pseudo cattolico anche solo per il fatto che mi sento tanto incoerente nei confronti del Vangelo. Ma seguirò con dovizia le verità che saprà infondermi. Saluti.

      3. gianni antonio cuda

        se poi rilegge bene ciò che ho scritto Vale, si renderà conto che non ho per nulla affermato il contrario di quello che lei molto puntualmente riporta nel citare i tanti documenti del Vaticano. Saluti.

  9. Anch’io condivido il tuo pensiero, le tue riflessioni….
    ma se devo essere sincera io degli uomini ho sempre avuto paura, ( intendo maschio ) questo dalla mia giovinezza, che poi i tempi erano più tranquilli, figurati oggi per una donna…mi fido di Dio si…ma degli uomini meno, mi dirai è una contraddizione !!!….non lo so, ma la prudenza non è da sottovalutare…oggi più che mai, certo sono parole umane…

    .Divinamente è un altra cosa, amare il tuo nemico, vero…ma non è una magia, solo in grazia di Dio la paura scompare..Penso a Maria Ss quando era da sola in viaggio per visitare Santa Elisabetta, credo anche poteva incontrare pericolo, durante il viaggio, ma Dio Padre era con Lei…tutto cambia.
    Stessa cosa per noi se abbiamo una fede forte e matura….ma diciamo anche che c’è sempre l’altro che ti vuole del male ( mi permetto di dirlo per esperienza nella mia famiglia ).

    Essere prudente, non vuole dire mancanza di fede …..Sbaglio !!!!!…

    Mi si puoi dire ma se Dio lo permette !!!!…

    Ciao a tutti voi e grazie.

  10. gianni antonio cuda

    Mi permetta poi di aggiungere una piccola cosa, riguardo alle ONG. E’ vero che le sole motivazioni umanitarie spesso non sono sufficienti per poter riuscire ad occuparsi in modo trasparente del prossimo, ma mi domando allora se siano sufficienti invece le motivazioni di fede e il Vangelo. Non sono esenti da scandali, i cattolici sopratutto nella gestione del denaro pubblico e di esempi ne potremmo fare tanti. Forse non è tanto l’essere credente o non credente la disciminante, ma il problema che il male si insidia in ogni coscienza e in ogni situazione e forse ha una maggiore responsabilità chi quotidianamente si confronta con la Parola di Dio e che è di maggior scandalo ai puri di cuore. Mi perdoni, ma sono abituato a guardare prima in casa mia e a chiedere a me stesso e agli altri la massima attenzione al prossimo, proprio perchè non abbiamo solo delle motivazioni umanitarie. Le chiedo scusa ancora per la lungaggine e la ringrazio per la sua pazienza.

    1. admin @CostanzaMBlog

      Proclamarsi credente non significa nulla infatti, è incontrare realmente Cristo che fa la differenza.

      1. @ verissimo Costanza..

        Siete tutti molto bravi a scrivere i commenti….io non sono capace ma vi leggo, e mi dico Ok…ma nel mio pensiero dico non succede nulla che Dio non voglia ( questo l’ho sperimentato )…

        Mi permetto di dire una cosa, siamo a l’inizio della settimana Santa, pensando alla Sua Passione, che mi fa meditare molto,…Che cosa vogliamo fare di Cristo nella nostra vita ??..parlo anche per me, che sono peccatori..

        Già !!!!..penso che sentirci amato da Cristo questo conta più di altre cose e di qualsia aspetto,

        La Sua umiltà si trasforma in umiliazione, resta sottomessa alla volontà di Dio Padre, al tremendo volere degli uomini..

        Sulla Sua Croce Ha inchiodato le nostre colpe riscatto delle nostre colpe…

        Buona meditazione della Passione di Cristo in obbedienza al Padre.

        Ciao a tutti….sorridete alla vita in Cristo…..

  11. Paolo

    Ho letto e continuo a ripetere dentro di me: “ma quanto è faticoso cercare di comprendere gli altri ed aiutarli”. Probabilmente non sono allenato a questo tipo di riflessioni che vedo emergere da ciascuno dei commenti scritti e letti. Ma quanto è faticoso cercare e riuscire a dividere ciò che sono le Vere paure con i Falsi (ingiusti) timori!
    Purtroppo al momento non posso far altro che concludere ripetendo: “ma quanto è faticoso….”
    Paolo

  12. nori

    bisogna sapere se questa immigrazione è Volontà di DIo o di qualcun altro per fine economici

    1. Adolfo

      Se fosse Volontà di Dio non potrebbero che derivare frutti buoni.

      Sarà un mio limite: ma io, di frutti buoni, non ne vedo…

  13. Luigi

    “So invece che nugoli di giovani col testosterone alle stelle, senza lavoro né prospettive esistenziali dignitose, con poco da perdere, sono pericolosi.”

    E lo sono ancora di più, quando giungono da terre dove la civiltà – per modo di dire, civiltà – è stata declinata in tutt’altro modo rispetto all’Europa cristiana…

  14. sweety

    Se capisco bene l’articolo, avere paura di giovani maschi neri è normale, ma è sbagliato perché sono fratelli che dobbiamo amare in Cristo, ergo – un vero cristiano ha “naturalmente” paura dei giovani maschi neri ma “soprannaturalmente” sa che è sbagliato, e deve perciò superare questo senso di paura e invece aprirsi all’amore e all’accoglienza verso di loro. Giusto?

    1. Giusto…

      Sempre se il Signore ti dà questo spirito, se ti chiama nei tempi e nei modi a questa “accoglienza” e se la medesima è esercitata con “santa prudenza” (o discernomento per usare termine diverso).

      Perché nell’aneddoto raccontato da Costanza, anche un semplice sorriso può essere “accoglienza”, ma anche un semplice sorriso di una donna sola in simile circostanza, può essere un’imprudenza.

  15. blaspas59

    Diffidare di chi vediamo diverso é parte del nostro instinto di soppravivenza. Che se il Signore ce lo ha dato sara per qualcosa. Per ció se in un paese di bianchi vediamo un gruppo di ragazzi grandi e neri (scusa la scorrettezza politica) é naturale sentire paura. Questa paura non é razzismo, puó transformarsi in razzismo se non la controliamo. Per questo tutte le azione che come societá prendiamo per assicurarci che i “diversi” non ci faranno danno, come controlare il loro ingresso, al contrario di essere razzisti diminuiscono la probabilita di questo.

  16. gianni antonio cuda

    non faccio polemiche inutili, sopratutto su chi in modo affrettato esprime giudizi senza conoscere davvero la persona che scrive. In ogni caso, mi rendo sempre più conto di come pur essendo cristiani siamo su interpretazioni della fede e del Vangelo sempre più lontane. Un giorno passeremo da quel giudizio e per quanto mi riguarda spero moltissimo nella Sua misericordia…..sono sicuramente convinto di non possedere la verità in mano e preferisco mettermi sempre in discussione. Buona giornata a tutti.

  17. non faccio polemiche inutili, sopratutto su chi in modo affrettato esprime giudizi senza conoscere davvero la persona che scrive.

    Ad esempio, liquidare come “fascio-leghiste” le opinioni diverse dalle proprie non sarebbe esprimere un giudizio affrettato?

    Perché io ho sempre solo letto “ama il prossimo tuo come te stesso”.

    Evidentemente hai letto molto poco, perché la frase completa è “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti”. Primo, c’è Dio; il prossimo viene dopo, e la premessa serve anche per capire cosa vuol dire “amare”: lo spiegano la Legge e i Profeti. Non ti è venuta la curiosità di leggere la Legge e i Profeti?

    Tornando a tutte le risposte in generale, non ho capito perché l’insistenza con la pelle nera, o gli occhi azzurri, o i biondi. L’articolo di Costanza è piuttosto chiaro: se teme i giovani neri in certi contesti e non teme la dottoressa nera, evidentemente il colore della pelle è un’invariante. Non lo è la cultura e il contesto dove vengono trapiantate queste persone, e queste sono le cose che fanno la differenza.

    Attendo sempre di sapere cosa ci starebbe insegnando Papa Francesco sul tema.

    1. Luigi

      “Ad esempio, liquidare come “fascio-leghiste” le opinioni diverse dalle proprie non sarebbe esprimere un giudizio affrettato?”

      Vale sempre l’aureo “chi sa fa, chi non sa insegna” 😀
      Più parlano di misericordia, meno la mettono in atto.

    2. Elisa

      Ma lei cosa sa di ciò che ho letto io? Bisogna venire qui a fare a gara di chi ha maggiori conoscenze teologiche? Mi dispiace ma non fa per me.
      Come non fa per me partecipare ad una discussione dove ci sono velati (neanche troppo) attacchi al Vaticano ed al Santo Padre. Mi dispiace. Buonanotte.

      1. Kosmo

        @Elisa:
        cosa ne pensa di Giulio II, di Alessandro VI, delle Crociate, della Chiesa pre-conciliare, dello Stato Pontificio, di Padre Pio?
        Così, giusto per sapere…

        1. exdemocristianononpentito

          Però il giudizio su Giulio II ecc. dovrebbe essere un fatto squisitamente storico, e, non mi sembra che ci siano obblighi di fede in ordine a quei giudizi.
          A mio avviso siamo nell’ambito della libertà di valutazione (purché onesta e sincera) del cristiano, come avviene per il sangue di s. Gennaro, evento cui il cattolico è libero di credere o meno.
          La bontà della Fede del singolo “non dovrebbe” essere coinvolta da un giudizio negativo su Alessandro VI o sullo stato pontificio.

          1. Kosmo

            e noi che stiamo facendo, relativamente alla OSSESSIONE di Bergoglio per i “migranti”?

    3. gianni antonio cuda

      Ad esempio, liquidare come “fascio-leghiste” le opinioni diverse dalle proprie non sarebbe esprimere un giudizio affrettato?
      Continua a far finta di non capire quello che ho scritto, ma forse se ho scosso in lei tante puntualizzazioni si sente toccato nel vivo. In ogni caso rispiego può essere che mi sono espresso male…..non ho detto che chi non la pensa come me, che peraltro a differenza di molti qui non penso di avere la verità in mano, è un fascio-leghista, ho solo puntualizzato che molti cristiani prendono questa deriva di forze politiche che strumentalizzano un problema serio non certo per risolverlo o per contenerlo, ma semplicemente per cavalcarlo e prendere voti. Ho detto che sarebbe auspicabile che proprio i cristiani e io per primo, che dovrebbero fare un pensiero e cercare delle soluzioni un tantino più di livello, si adeguano in fretta al pensiero debole. Ho detto che la questione immigrazione è stata gestita male e continua ad esserlo a partire dai governi, prima di centrodestra e ora di centrosinistra. Cosi mi capisce o no? Poi se lei aderisce all’ideologia fascioleghista è un problema suo, ma mi sembra abbastanza intelligente per capire che forse non è in quel modo, ululando alla luna che si contiene un problema complesso come l’immigrazione. Buona giornata.

      1. @Cuda Non avevo davvero capito che Gesù parlava di un prossimo a nostro piacimento, a nostra immagine e somiglianza e secondo i nostri desideri

        Qui tutti quelli che le hanno risposto hanno citato fonti del Magistero, Catechismo, San Tommaso, eccetera. Lei non ha citato niente, se non sé stesso, mostrando oltretutto ironia su certe fonti di un certo rilievo, che evidentemente non conosce: indovini un po’ chi è che si sta creando un Cristo a suo piacimento e secondo i propri desideri?

        Veniamo al resto:

        Continua a far finta di non capire quello che ho scritto, ma forse se ho scosso in lei tante puntualizzazioni si sente toccato nel vivo.

        No, perché come tutti sanno qui ho votato Lega in dubbio sino all’ultimo, e tappandomi il naso (in realtà penso come la grandissima parte dei frequentatori qui che hanno votato in modo simile, perché è ricorrente l’argomento a proposito dell’assenza di una formazione politica che possa dirsi veramente cattolica ed essere in grado di avere i numeri nel breve termine). Tirare fuori il “fascismo”, dopo che l’evidenza del risultato elettorale ha dimostrato la ridicolaggine dell’argomento, è per l’appunto… ridicolo.

        Ho detto che la questione immigrazione è stata gestita male e continua ad esserlo a partire dai governi, prima di centrodestra e ora di centrosinistra.

        Questa affermazione è controfattuale. Noi siamo governati dal centrosinistra dal 2011. L’immigrazione c’era già prima, ma non era un’emergenza nei termini attuali: ha iniziato ad esserlo proprio in quel periodo. Basta dare un’occhiata ai numeri e vedere come si sono incrementati negli anni. Quindi, non si può legittimamente affermare che questa emergenza sia mai stata affrontata da un governo di centro destra. Ora, non è che mi faccio soverchie illusioni che un governo di centro destra o di destra la risolva in quattro e quattr’otto, perché so bene che i politici parlano con facilità e poi tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Però, intanto si può discutere sulle intenzioni di programma. Quelle del centrosinistra sono evidenti: continuare così, anzi, peggiorare le cose con lo ius soli. Quelle di Lega e FdI sono di respingere tutti gli immigrati che non hanno diritto di stare qui. È già una bella differenza. Facile? No, l’ho detto prima: vedremo se ne sono capaci. Ma l’intenzione, ripeto, è già una bella differenza. Evidentemente lei non è già d’accordo con questa impostazione, perché la bolla come “fascio-leghista”. Allora può dirci come lei pensa sia giusto affrontare il problema? Siamo tutti orecchie. Le vorrei far presente che qui le abbiamo già spiegato abbondantamente che il giro d’affari e di interessi intorno al fenomeno non è casuale, non è un qualcosa che si è aggiunto ad una situazione pregressa, ma è parte stessa del fenomeno.

        @Elisa Visto che le parole sono semplici da travisare a proprio piacimento preferisco far parlare i fatti.

        Forse non è chiaro il concetto di “Vaticano”: Vaticano è uno stato estero (non coincide con la Chiesa, tanto per capirci), dotato di autonomia territoriale e finanziaria (i cui introiti, peraltro, sono in gran parte donazioni di cittadini italiani e del resto del mondo); e tutte le iniziative che sono state riportate da quell’articolo sono fatte sul territorio italiano. Così come certi migranti, amorevolmente accolti da Sant’Egidio “in Vaticano”, in realtà sono accolti su strutture che sono messe a disposizione di quella comunità sul territorio dello Stato Italiano. Così come sono italiani i 5 miliardi e passa che vengono spesi dal Ministero degli Interni per l’accoglienza (chiaramente sottostimati, e che non tengono conto dei costi aumentati della pubblica sicurezza). Quanto ai soldi che sono utilizzati da Sant’Egidio, non mi risulta che i bilanci siano pubblici, quindi non si può dire da dove arrivino. Mi piacerebbe tanto saperlo. In generale ci sono tante cose che mi piacerebbe sapere dei bilanci vaticani e para-vaticani, a proposito dei quali era stata promessa trasparenza, che poi non è affatto arrivata.

        1. gianni antonio cuda

          gentile sig. Giudici mi sembra ovvio che non vado avanti nel confronto altrimenti dovrei scrivere per altre mille pagine e sinceramente la cosa non è il massimo sia per chi scrive che per chi legge. MI trova sulla pagina di facebook dove possiamo contattarci per poter continuare la chiacchierata.Non mi permetterei mai di ironizzare sui padri della chiesa e tantomeno sul Magistero, ironizzo semmai sul modo che qualcuno ha di strumentalizzare e di dare delle interpretazioni proprie. Per il resto davvero, perdoni la mia ignoranza se non faccio citazioni cosi alte, ma è perchè magari a volte è sufficiente il Vangelo. Buona giornata e tanta buona vita.

          1. Per il resto davvero, perdoni la mia ignoranza se non faccio citazioni cosi alte, ma è perchè magari a volte è sufficiente il Vangelo.

            “Sola scriptura” è da protestanti. Il Vangelo è sufficiente per i contenuti, ma l’interpretazione è quella del Magistero, e se non si tiene presente quella, il Vangelo si può interpretare molto male, anche al contrario di quello che dice.

            Per quanto riguarda Facebook, io non sono su Facebook. Non capisco che senso ha iniziare una discussione (non solo con me, questo è un forum pubblico) e poi chiedere di trasferirsi altrove.

            1. gianni antonio cuda

              intendevo un contatto di persona, capisco che mi reputa un poveretto ma ho giusto quel minimo di cognizione per non spostare una discussione eterna su un’altro social. La ringrazio, buona serata.

            2. gianni antonio cuda

              Prima mi dà del sedicente cattolico, ora mi dà del protestante è già buona cosa che mi lascia nell’ambito del cristianesimo, bontà sua. E’ vero che la Sacra Scrittura si può interpretare in tanti modi se non c’è la mediazione di Santa Madre Chiesa, ma è anche vero che noi uomini siamo formidabili nel prendere pezzi del Magistero e usarli per fargli dire delle cose che ci fanno comodo, magari tagliando altre parti e ciò vale anche per alcuni Padri della chiesa piuttosto che per altri. Cosi la nostra coscienza di “veri cattolici romani”pardon la vostra coscienza di “veri cattolici romani” è salvaguardata e si fanno sonni tranquilli, con la luce della verità in mano.

  18. CP

    È inutile lamentarsi di invasione, dopo 5 secoli in cui noi Europei abbiamo invaso il mondo prendendoci quello che volevamo – terra, risorse, schiavi. Adesso è il loro turno. Non hanno superiorità militare, ma numerica, specialmente di giovani.
    Paura e diffidenza sono comprensibili. Ma ormai sono qui, alcuni da più di una generazione, e rimandarli a casa tutti non mi pare realistico.
    Di che cosa avevano bisogno per restare nel loro Paese, per trovare un modo dignitoso e utile di spendere la vita, per costruire qualcosa di cui il loro popolo ha (disperatamente) bisogno? Possono trovarlo in Italia? Potrebbero diventare nostri alleati nel convincere i loro compatrioti a non partire? Potremmo noi aiutarli a creare delle ragioni per restare a casa loro, delle opportunità?

    1. Kosmo

      È inutile lamentarsi di invasione, dopo 5 secoli in cui noi Europei abbiamo invaso il mondo prendendoci quello che volevamo – terra, risorse, schiavi. Adesso è il loro turno. Non hanno superiorità militare, ma numerica, specialmente di giovani.
      A parte la sciocchezza storica (basta contare quanti SCHIAVI hanno fatto i saraceni e quante razzie sulle coste europee e non solo, razzie terminate soltanto a fine ‘800), dove sarebbe scritto che dovremmo rassegnarci?

      e rimandarli a casa tutti non mi pare realistico.
      Giusto. Per esempio, potremmo mandare via tutti quelli che hanno permesso che questi venissero.
      Quando capirete che 12 milioni di italiani non possono mantenere 1 miliardo di africani, sarà sempre troppo tardi.

      Di che cosa avevano bisogno per restare nel loro Paese, per trovare un modo dignitoso e utile di spendere la vita, per costruire qualcosa di cui il loro popolo ha (disperatamente) bisogno?
      Semplicemente quello che hanno fatto i nostri avi prima di noi.
      Tutto questo però non c’entra visto che il 95% di costoro NON HA ALCUN DIRITTO di venire qui, nè tanto meno di rimanere e farsi mantenere dagli italiani.

    2. Luigi

      A parte che mi sembrava fosse venuto Qualcuno a dire che la vendetta, la legge del taglione, l’occhio per occhio, non avevano più corso legale; per cui eventuali colpe di secoli fa sono prescritte.

      A parte questo, africani, americani, asiatici, hanno reputato di non volere più gli europei in casa loro (per inciso dimostrando che è possibile rimandare gli invasori a casa loro).
      Bene, pretesa e avuta la bicicletta ora pedalino (in realtà gli asiatici lo fanno, eccome!).
      Ma è proprio questo che manca, in alcuni casi: una cultura che significhi assunzione di responsabilità.

      Non solo, da Boumedienne a Erdogan è stato esplicitamente dichiarato come si tenti di ottenere con altri mezzi – solo apparentemente pacifici – quello che non sono riusciti ad avere in un millennio con la forza delle armi.
      Purtroppo non ci sono più Europei come quelli di Poitiers e Lepanto!

      A margine: bisognerebbe lasciar perdere la leggenda nera anticattolica.
      Perché, qualsiasi misfatto si voglia attribuire all’abietto maschio europeo e cristiano, scompare di fronte al fatto che è a lui che si deve la diffusione del Vangelo nel mondo…

      1. CP

        Non ho detto che ci meritiamo l’invasione per le colpe dei nostri antenati. Non ho detto che noi europei siamo gli unici ad aver commesso nefandezze. Non ho neanche detto che dobbiamo rassegnarci. Ho detto solo che lamentarsi è inutile, come era inutile per gli indiani d’America dire “Oh ma questi visi pallidi continuano ad arrivare, ma quando la smettono?” Alcuni di loro hanno preso le armi – e hanno perso, perché tra frecce e fucili vincono i fucili. Io preferirei che non si arrivasse al conflitto armato. Preferirei che si trovassero modi per convincere chi vuole partire che è meglio che resti dov’è, combattere i trafficanti di persone, e se ci sono giovani africani dotati di iniziativa che vogliono costruire qualcosa di buono nel loro paese, dargli una mano. Qualcuno ci sarà…

        1. Luigi

          “Ho detto solo che lamentarsi è inutile […]”

          Compreso.
          Scusami per l’equivoco.

          Ciao.
          Luigi

      2. exdemocristianononpentito

        C’è da dire che spesso coloro che dovrebbero omettere la vendetta in base alle parole del Cristo, spesso non sono cristiani, quindi NEI FATTI non si può chedere loro di comportarsi cristianamente.
        Ma forse questo elemento ora emerso, è di primaria importanza per intenderci.
        Infatti le maggiori frizioni con gli immigrati si hanno con quelli di religione islamica (arabi o africani in genere).
        Meno problematici sono i rapporti con gli europei dell’est, certo ci sono l’ubriachezza e la delinquenza, ma non dovrebne essere impossibile, alla lunga, integrarli.
        Ancor meno problematici sono i rapporti con i latinoamericani e con i cinesi (con questi, magari, il problema è più squisitamente economico).
        Una mia carissima amica che lavora nell’ufficio comumale per l’assegnazione di alloggi popolari, mi ha detto che i musulmani (specialmente arabi ma ancher africani) si presentano a chiedere gli alloggi di edilizia popolare con arroganza, qualora l’i!mpiegato che li riceve è una donna.
        Anche da questo si evince che la religione musulmana è centrale nella questione dell’immigrazione.
        Da ultimo, una notazione storica: effettivamente Lepanto fu effettivamente avvertita dall’europa cristiana (particolarmente cattolica) come un grande pericolo scampato, ma non fu così per i contemporanei di Poitiers, perché per essi, come ha sottolineato il grande storico Pirenne, Poitiers fu semplicemente un’incursione, tesa a far bottino, sventata, e, a cui seguirono altre incursioni.
        L’opinione di Pirenne è condivida da altri storici ( non è l’opinione isolata di uno, o di una, storico).
        Col sernno di poi, certo, la questione cambia aspetto.

        1. @exdc

          È vero che c’è un diverso livello di problematicità con diverse etnie. Non sottovalutare quella dei cinesi, però: sembra che non diano grandi problemi perché di fatto lo Stato sta loro permettendo di crearsi delle isole che gestiscono fuori dalla legalità, specialmente per quanto riguarda il trattamento in schiavitù degli operai (infatti quello che ogni tanto arriva in cronaca è sempre l’esito di un evento imprevisto, come un incidente, che fa emergere una punta d’iceberg; poi tutto si tace, subito). Inoltre obbediscono alle direttive del governo cinese, che in gran parte controlla il flusso di immigrati, e furbamente ha imposto di non dare nell’occhio. Nota pure come non solo lo Stato, ma anche i misericordiosi e i samaritani non si preoccupano per niente degli schiavi cinesi invisibili.

          Ma questo tacito accordo potrebbe cambiare se il governo cinese impartisse direttive diverse, magari quando sarà raggiunta una massa critica, oppure quando avrà necessità di esercitare qualche ritorsione.

        2. Luigi

          “Poitiers fu semplicemente un’incursione, tesa a far bottino, sventata, e, a cui seguirono altre incursioni.”

          Non è che, essendo in Occidente abituati solo al mero aspetto quantitativo, si debba perciò inferire che questo metro di giudizio valga per tutti.

          L’importanza di Poitiers è, fondamentalmente, qualitativa.
          Come saprai, fu in una cronaca di poco successiva ai fatti che venne impiegato per la prima volta, relativamente alle fanterie franche, il termine “europenses”.
          Genti d’Europa.

          Perdonami quindi, tu come gli altri, se sono sentimentalmente legato alla mia terra, alla mia patria, alla mia identità; senza riuscire a provare tutta questa fretta orgasmica di farmi maomettano e di vedere trasformate le nostre lande in una propaggine del cuore nero d’Africa.

          Ma considerato che sono in compagnia del Catechismo e di san Giovanni Paolo II, hic manebimus optime

          1. exdemocristianononpentito

            Una rondine non fa primavera, lo scritto isolato di un monaco qualche anno dopo è comunque un fatto isolato, dato che agli occhi dei contemporanei assurse maggiore importanza la vittoria di carlo martello, maggiodomo d’Austrasia e di Neustria, sui frisoni. Comunque, in prospettiva e col senno di poi, effettivamente Poitiers può essere riconsiderata.
            Nemmeno io, che sono abituato a vedere criticamente ogni cosa, a valutare anche le ragioni dell’altro, a “cacare” dubbi diarroicamente, ho voglia di farmi maomettano, proprio perché so che l’islam non mi permetterebbe di estrinsecare il mio criticismo e di parlare su tutto quello che mi pare, mentre il cristisnesimo è attrezzato per dibattere praticamente su tutto.

    3. vale

      @cp
      abbia pazienza ma questa storia incomincia a stancare.( dico quella dei 5 secoli ecc.)
      io ho girato tutto il nord africa dall’egitto alla mauritania. una puntata in etiopia ed in giordania.

      il tutto si può riassumere in una famosa( o famigerata ) intervista che tempo fa fu fatta ad una sedicente profuga irachena in germania durante l’iniziale espansione del daesh o isis che dir si voglia:
      ( era una di quelle passate per i balcani ). riassumo:

      1) non proveniva,in realtà, da una zona dell’iraq coinvolta nella guerra
      2)stipendio da parte dello stato tedesco. scuola gratis per i ragazzi, casa e mezzi pubblici gratis.
      3) lavorava pure in nero. ed i soldi li mandava in iraq per migliorare l’azienda agricola della sua famiglia.
      4) è venuta come profuga proprio per godere di tutti i benefit e non poter essere espulsa.

      di mio aggiungo che, soprattutto algeria e marocco, ci hanno scaricato buona parte dei loro ex detenuti ( pure con incentivi delle banche islamiche di qatar ed emirati ecc. o chi credete che presti a tutta questa gente i 3-5mila dollari che servono per un viaggio clandestino quando con la royal air maroc con meno di 150 euro vai in francia o in italia con la sola carta d’identità. ( per non poter così essere rimpatriati). ai quali di integrarsi – e basterebbe sentire come ne parlano a casa loro- non gliene può importare di meno.

      aggiungo che se di tutte le fesserie sull’immigrazione che promanano dalla sala stampa vaticana, codesti tenessero un po’ più da conto quel che dicono religiosi e religiose, semplici preti e vescovi della zona siriano-irachena oltreché nord africana sulla faccenda, farebbero meglio.
      si vede che hanno altri programmi.
      altrimenti non li farebbero entrare.

      http://www.vietatoparlare.it/rossoporpora-sulla-propaganda-campo-avvenire-pro-ius-soli-resto-del-mondo/

  19. CP

    “Solo Dio, non John Lennon, può riuscire ad aprire il nostro cuore […]. Solo Cristo potrà fare il miracolo. Ma non per legge, non imponendosi su un intero popolo, ma salvando e convertendo un cuore per volta.”

    Mi vengono in mente i miracoli che Dio sta facendo in Uganda attraverso Rose Busingye. Donne che hanno subito le violenze più terrificanti (altro che #metoo) incontrano lei e rinascono, fino al punto da costruire una scuola per i loro figli – molti dei quali, una volta diplomati, vogliono diventare insegnanti.
    http://www.corriere.it/reportages/esteri/2018/donne-slum-kampala-uganda/
    Come dice l’articolo, la rivoluzione di una società parte da qui.

  20. È inutile lamentarsi di invasione, dopo 5 secoli in cui noi Europei abbiamo invaso il mondo prendendoci quello che volevamo – terra, risorse, schiavi.

    CP, sui corsi e ricorsi potrei anche essere d’accordo. È il resto del paragrafo che manca di cogliere alcuni punti della realtà. Primo: non vengono per bisogno. Se non si parte dalla constatazione che la stragrande maggioranza di loro non sono poveri disperati (a questo punto sono il terzo o quarto a scriverlo, dopo Luigi, Kosmo, et. al.: si può avere una risposta su questo punto, o una presa d’atto?), perché con i soldi che spendono per arrivare da noi camperebbero per anni nei loro paesi, non si capisce cosa sta succedendo. In massima parte sono persone in salute e niente affatto alla fame (tant’è che appena che n’è _uno_ che arriva visibimente deperito, viene subito preso come simbolo, ma è una truffa giornalistica). Sono persone che hanno buone possibilità e vengono a tentare la fortuna da noi, anche ingannati da un’abile propaganda. Ma è una nuova tratta degli schiavi, solo un po’ più astuta perché hanno imparato a farli muovere da soli. Qui infatti che vengono a fare? A ingrossare le fila dei lavoratori in nero e di quelli sfruttati dai caporali. Sopra s’è scritto: una donna dovrebbe aver paura di un contesto come quello descritto nell’articolo anche se fossero tutti italiani. Vero. Ma il punto è che non ci sono contesti di questo tipo. Così come il tasso di delinquenza, che tra gli immigrati è 4/5 superiore a quello degli indigeni, è così diverso proprio per il contesto in cui si trovano gli immigrati. E il tutto fa gli interessi dei padroni del vapore, che hanno tutto il vantaggio ad avere manodopera a basso costo e con minor pretese degli italiani per abbassare i salari (fatevi un giro sulle analisi di Bagnai, che chiama non a caso la rete di ONG implicata nel traffico di immigrati “Deflattori & co.”).

    Tu parli di corsi e ricorsi della storia, ebbene ci sono. I cinesi non venivano mica trascinati a forza nella Londra di fine ‘800: ci andavano convinti di fare una vita migliore. Ma evidentemente non era così, visto che finivano nelle fumerie d’oppio (il cui traffico organizzato era gestito, guarda caso, da gruppi appartenenti ai grandi potentati economici). Ancora: quando in Brasile, a fine ‘800, fu abolita la schiavitù, la classe degli industriali si trovò nei guai, perché evidentemente dovette fronteggiare un grande aumento del costo del lavoro. Come pensò di risolvere? Con la propaganda organizzata e diratta a noi: venite a lavorare in Brasile, il paese della cuccagna! Furono persino create agenzie di viaggio per favorire il flusso di lavoratori verso il Brasile, con tanto di prestiti per il costo del biglietto: come vedi, esattamente quello che sta succedendo ancora oggi, con qualche aggiustamento tecnologico. Solo che erano tutte false promesse, e in quel paese i nostri venivano trattati malissimo, peggio della popolazione locale (ovviamente esclusi gli ex-schiavi, abbandondati a sé stessi nelle bidonville). Finché il nostro governo se ne accorse e, supportato anche dalla sinistra di Turati, che almeno era ancora sinistra coerente, promulgò un provvedimento per mettere fuori legge questo reclutamento. Puoi trovare qualche informazione qui:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Decreto_Prinetti

    Quindi non c’è un capovolgimento di fronte: quelli che comandano sono sempre gli stessi, quelli che arrivano sono sempre schiavi, quello che ne deriverà sarà sempre uno scardinamento della struttura sociale dei paesi (sia quelli di arrivo, sia quelli di partenza, dove i veri poveri rimarranno a carico di sempre meno persone dotate di mezzi: non a caso parecchi vescovi africani si sgolano per impedire le partenze. Il trucco è sempre lo stesso: sradicare persone dal loro contesto, sapendo che in questo modo sono più deboli e più manipolabili. Il tutto è ovviamente anti-cattolico in modo totale.

    Ora, quello che colpisce è che i sedicenti cattolici come Elisa, e forse anche Cuda (vediamo cosa risponde) questi discorsi non li vogliono sentire. Per cui dobbiamo sorbirci queste altre perle:

    Ma lei cosa sa di ciò che ho letto io?
    Evidentemente niente di quello che abbiamo letto noi. Dopodiché, spiegaci cosa hai letto tu: noi abbiamo spiegato per quanto riguarda la nostra parte.

    Bisogna venire qui a fare a gara di chi ha maggiori conoscenze teologiche?
    Quella che ha esordito qui pensando di correggere gli altri sei tu. Non è una gara: ti è stata chiesta ragione del tuo punto di vista, dal momento che gli altri hanno dato ragione del proprio. Sei in grado di farlo? Se no, perché ti occupi di questioni che non conosci? Se sì, perché non rispondi? Ti dà fastidio la dottrina? Ma senza dottrina la Chiesa è solo più ignorante (parole sacrosante del card. Caffarra). Ti piace tanto Papa Francesco? Benissiomo, allora dimostra di dialogare. Oppure hai capito bene cosa intende per “dialogo” Francesco?

    Mi dispiace ma non fa per me.
    Allora non definirti cattolica, perché essere cattolici vuol dire dare testimonianza. Se credi che dare testimonianza voglia dire ripetersi certe cose solo nel proprio gruppetto dove tutti sono d’accordo, beh hai capito male.

    Come non fa per me partecipare ad una discussione dove ci sono velati (neanche troppo) attacchi al Vaticano ed al Santo Padre. Mi dispiace.
    Ma anche qui pare che tu non voglia capire. Hai presente l’ultima vicenda del Lettergate? Quella di Viganò e Ratzinger. È tutta roba del nuovo corso, di cui quindi dovresti tenere conto: bene, pensa che la LEV, la Libreria Editrice Vaticana, ha pubblicato due libri di due teologi che su GPII e BXVI scrissero attacchi furiosi, tanto che Ratzinger se n’è risentito. Come vedi, nella Chiesa evidentemente si può discutere anche di quello che fanno i papi, non c’è problema. Oppure si può fare solo a senso unico?

    Buonanotte.
    Ecco, appunto: buonanotte ai sonatori.

    1. Luigi

      “Se non si parte dalla constatazione che la stragrande maggioranza di loro non sono poveri disperati”

      Premesso che, se i fatti contraddicono l’ideologia… peggio per loro!, a me le fette di salame davanti agli occhi vennero tolte, illo tempore, da un caro amico (negro e fiero di esserlo) proveniente da uno dei paesi messi meno peggio, tra quelli africani.
      Figlio di un ex ministro del governo di quel paese – eppure gli ammazzarono un paio di fratelli, in una sommossa tribale: giusto per dare un’idea! – mi spiegò che in Europa abbiamo dell’Africa una concezione a dir poco ridicola. Di quanto davvero succede là non sappiamo nulla. Perché nulla ci dicono i media; e quel poco che ci dicono, di vero, viene coperto dalla leggenda del “buon selvaggio” di illuministica memoria.

      Fu lui a farmi comprendere che i disperati veri noi non sappiamo nemmeno cosa siano.
      I disperati veri muoiono dimenticati da tutti a un angolo di strada. Nemmeno sanno che esiste, l’Italia… tutto ciò mi venne poi confermato dai racconti dei missionari. Quelli veri, non quelli che lo sono in TV e basta.
      Non a caso – il caso non esiste! – i vescovi africani sono stati tra i primi, a dire che questa nuova tratta degli schiavi è una iattura immane per l’Africa (en passant, questa era stata la colpa primigenia di monsignor Lefebvre: vescovo a Dakar, aver messo in guardia contro i rischi della decolonizzazione feroce, ideologica e anticristica che si profilava all’orizzonte. Non gliel’hanno mai perdonato).

      “Qui infatti che vengono a fare?”

      Ce l’ha ricordato Emma la Grande, pochi mesi or sono: a raccogliere i pomodori a cinque euro al giorno; sostituendo così i sei milioni e mezzo di italiani mancanti all’appello, perché da lei sterminati, e che probabilmente non si sarebbero accontentati di una simile “paga”.

      “Così come il tasso di delinquenza, che tra gli immigrati è 4/5 superiore a quello degli indigeni, è così diverso proprio per il contesto in cui si trovano gli immigrati.”

      Temo non sia solo questo.
      La cultura, la civiltà, non sono retaggi senza spessore o che si acquisiscono semplicemente con l’aria che respiriamo.
      Non è che in Europa fossimo granché meglio, prima di Roma e di Cristo.

      Per dirne una, confermata dalle cronache degli ultimi anni: in tanti paesi africani e del medio oriente la donna è considerata poco sopra i cani. Ma per eliminare questo problema basta non parlarne, oppure parlarne in modo adeguato al politically correct. Ecco perché nessuno ha impiegato il barbaro termine “femminicidio”, nel caso della sventurata Pamela Mastropietro (drogata, violentata, seviziata, assassinata, cannibalizzata: ma sia chiaro, lo stile di vita dei migranti deve diventare il nostro…). Quello, come è noto, va impiegato solo per demonizzare il maschio bianco europeo; non sia mai che – pro aris et focis – gli venga l’uzzo di resistere all’invasore, in un ultimo lampo di virilità.

      (Bisogna anche dire che, forse, le statistiche sui crimini degli stranieri sono un pochino artefatte da un’altra menzogna, di cui qualcuno comincia pur a dire; che cioè il numero dei barbari sia lievissimamente superiore a quello ammesso ufficialmente)

      Ciao.
      Luigi

      P.S.: Bagnai è un fascio-leghista 😀

    2. gianni antonio cuda

      cosa vuole che le rispondo….nel momento in cui mi dà del sedicente cattolico prendo atto che per lei l’unico problema sia quello di possedere in toto la verità e che con tutta probabilità si considera lei e tutti quelli come lei i veri cattolici. Le lascio volentieri questa convinzione e continuerò a cercare di verificarmi alla luce della Parola pur con tutti i miei limiti e le mie inadeguatezze….ma come diceva il card.Martini che probabilmente per lei è fumo negli occhi,” i credenti siano inquieti per la loro fede e i non credenti inquieti per la loro non credenza”. Le auguro tanta buona vita.

    3. sweety

      buongiorno Fabrizio. Io credo che con le parole e le patenti di cattolicità bisogni andarci cauti. Da quello che hanno scritto Elisa o Cuda non vedo evidenza alcuna che loro siano “sedicenti cattolici”. Non mi pare abbiano negato i fondamenti della Fede – l’Incarnazione, la Trinità, il primato di Pietro, la Risurrezione, la Transustanziazione nell’Eucarestia, la Verginità della Madonna, il Peccato Originale e la conseguente salvezza, la Divinità di Cristo, e via dicendo. Né mi pare che citare il Vangelo significhi automaticamente aderire al sola scriptura. Dicono che a loro parere noi cattolici dobbiamo accogliere i migranti africani perché sono fratelli in Cristo. Mi pare opinione tanto legittima quanto quella di piangere perché non abbiamo più maschi bianchi cattolici che ripropongano la battaglia di Lepanto o quella che qualsiasi cosa gli europei abbiano fatto nel passato, chissene, tanto abbiamo diffuso il Vangelo. Credo che in mancanza di palesi abiure de facto o opinioni che vadano contro i pilastri della fede la patente di sedicente cattolico non possa essere data a nessuno, e sarebbe preferibile astenersene.
      A latere, e in topic: io conosco nulla di Afrca, ma per lavoro vivo parte dell’anno in un Paese del Terzo Mondo in Oceania – nel mio villaggio tra l’altro la proporzione di cristiani è del 100%, con quattro diverse chiese (cattolica, SDA, metodisti, metodisti separati). Quando uno ci vive, nel Terzo Mondo, la percezione che si ha è molto diversa, e penso che quello che dicono i vescovi africani succitati sia vero – parlo del mio contesto, con un’agricoltura di sussistenza che non conosce però malnutrizione grazie alle risorse naturali dell’isola. Credo che un’emigrazione per studio e formazione sia necessaria: alcuni degli studenti migliori del mio villaggio, che qui hanno risorse limitate, profitterebbero immensamente di un periodo di formazione serio in Australia o Nuova Zelanda, per poi tornare a casa; e investimenti australiani stanno aiutando a sviluppare il paese anche se sono quasi sempre investimenti d’emergenza (mandiamo givani dottori australiani nella giungla) invece che di vero sviluppo (creiamo giovani dottori locali, che sanno anche meglio come rispettare le usanze locali, correndo il rischi di averceli qui da noi in Australia per anni). La mentalità colonialistica “arriva il bianco figo e does the magic, e se ne va” è dura a morire. Però il contesto è completamente differente da quello africano, quello non lo conosco…

  21. Credo che se una persona stesse bene a casa sua non rischierebbe la vita per andarsene.

    Risposta breve: dipende anche dalla percezione soggettiva del rishio; e poi hai mai letto i Viaggi di Gulliver? Volendo andare più sul difficile, si potrebbe anche pensare ad Ulisse.

    Risposta più articolata: sentiamo un po’ di vescovi africani, non sempliciotti.

    Monsignor Joseph Bagobiri, vescovo di Kafachan:

    “Il governo nigeriano dovrebbe far capire ai giovani che c’è più speranza di vita in Nigeria di quanta pensino di trovarne in Europa o altrove. Il paese ha ricchezze e risorse immense. I nigeriani non dovrebbero ridursi a mendicanti andandosene alla ricerca di una ricchezza illusoria all’estero”. “Se i nigeriani emigrati clandestinamente, invece di spendere così tanto per il viaggio, avessero investito quelle somme di denaro in maniera creativa in Nigeria, in attività economiche, adesso sarebbero degli imprenditori, dei datori di lavoro. Invece sono ridotti in schiavitù e sottoposti ad altre forme disumane di trattamento in Libia”. “Il governo nigeriano dovrebbe far capire ai giovani che c’è più speranza di vita in Nigeria di quanta pensino di trovarne in Europa o altrove. Il paese ha ricchezze e risorse immense. I nigeriani non dovrebbero ridursi a mendicanti andandosene alla ricerca di una ricchezza illusoria all’estero”.

    Monsignor Jilius Adelakan, vescovo di Oyo:

    “Spetta ai nigeriani sviluppare il loro paese” sottolineando come sia necessario cominciare a “sviluppare il nostro paese in modo da renderlo un luogo in cui è desiderabile e piacevole vivere, facciamo in modo che siano gli stranieri a voler venire da noi”.

    Monsignor Benjamin Ndiaye, arcivescovo di Dakar:

    Tutte le autorità religiose devono fare la loro parte e devono collaborare affinchè i giovani si impegnino nello sviluppo dei rispettivi paesi: “è meglio restare poveri nel proprio paese piuttosto che finire torturati nel tentare l’avventura dell’emigrazione”. “Cari ragazzitocca a noi costruire il nostro paese, tocca a noi svilupparlo, nessuno lo farà al posto nostro”.

    Monsignor Marcellin Yao Kouadio, vescovo di Yamoussoukro:

    Ha denunciato che il fenomeno migratorio che vede tanti ragazzi e ragazze affrontare viaggi pericolosi, il deserto, la traversata in mare, il rischio di finire nelle mani dei trafficanti di schiavi, non lascia immuni nemmeno i preti. Anche le strutture diocesane o tanti ordini religiosi hanno constatato la sparizione di consacrati che da un giorno all’altro hanno mollato tutto per arrivare in Occidente, alla ricerca di una vita migliore, attratti da stili di vita ricchi, improntati al benessere. Solo a Yamoussukro “i preti che se ne sono andati sono 78, alcuni spariti ed altri emigrati per esercitare il loro ministero”. “Sfortunatamente tanti africani sembrano sempre meno consapevoli della libertà, della dignità, dell’onore. Vedo tanti ragazzi che vogliono emigrare per andare negli Stati Uniti, in Canada, in Europa dove si vive meglio. Questo fenomeno contagia anche il clero”.

    Cardinal Robert Sarah:

    “Ogni nazione ha il diritto di distinguere tra i rifugiati e i migranti economici che non condividono la cultura di quella nazione”. “Mentre ogni migrante è un essere umano che deve essere rispettato, la situazione diventa più complicata quando i migranti provengono da un’altra cultura o hanno una religione diversa”. La responsabilità è anche delle nazioni europee che hanno destabilizzato i paesi da cui i migranti sono partiti, ha aggiunto. [Ha poi criticato] “l’ideologia dell’individualismo liberale che promuove una combinazione destinata a erodere i confini naturali di ogni patria e cultura, portando a un mondo post-nazionale e unidimensionale dove le uniche cose che contano sono il consumo e la produzione”.

      1. @Alèudin

        Si potrebbero aggiungere altre considerazioni, di carattere laico ed economico, ovviamente con tutte le precauzioni del caso, visto che le previsioni economiche sono peggio di quelle meteorologiche (ovvero, oltre i tre giorni non ci prendono):

        https://it.zenit.org/articles/il-baby-boom-speranza-per-l-africa/

        In sintesi l’articolo riporta alcune tesi del WSJ (e anche qui bisogna prendere tutto con cautela, perché il contesto è una mentalità molto influenzata dal “consumo e produzione” e poi ci sarebbe molto da discutere su certi “miracoli economici”):


        Drew Hinshaw usa “poche parole” per descrivere ciò che avverrà. “Un ‘baby boom’ – scrive – alzerà il continente più povero della terra fino all’olimpo dei maggiori affari globali”. Secondo il cronista del Wsj, l’Africa diventerà presto il simbolo di una rinascita, costituita da “laureati, giovani lavoratori e consumatori in erba”.

        […]

        Gli economisti chiamano il rapporto ottimale tra popolazione in età produttiva e popolazione dipendente, cioè anziani e bambini, il “dividendo demografico”. Si tratta di una tendenza che nel breve periodo è estremamente favorevole. Lo testimoniano gli esempi dell’America Latina e dell’Asia, che questo fenomeno “ha spinto fuori dalla povertà”. Ora – soggiunge Hinshaw – “il prossimo candidato per quel miracolo è l’Africa”.

        Miracolo che grandi organizzazioni multinazionali, nei decenni passati, hanno provato a neutralizzare. L’articolo del Wsj affronta anche il tema della pianificazione familiare, commentando come sia stata un fallimento per via della “mentalità conservatrice” degli africani.

        Sintesi: molti economisti prevedono un grande sviluppo in Africa (ammesso che riesca a risolvere certi problemi), legato alla presenza di un gran numero di giovani (a differenza che da noi). Infatti, nonostante ONU & ciarpami associati cerchi spasmodicamente di impiantare la “cultura” dell’aborto e della contraccezione, per ora gli va male. E, con questo scenario, guarda caso qualcuno si dà tanto da fare per spostare masse di questi giovani, sradicandole, da quei paesi ai nostri. E lo dicono pure esplicitamente: “Bisogna coltivare il giardino d’infanzia che abbiamo 300 chilometri sotto di noi”, secondo la Grande Italiana.

        1. Kosmo

          Bisogna coltivare il giardino d’infanzia che abbiamo 300 chilometri sotto di noi”, secondo la Grande Italiana.

          Quello stesso che ha contribuito personalmente a “sfoltire”, qui in Italia, la “Grande” Italiana?

  22. Temo non sia solo questo… Per dirne una, confermata dalle cronache degli ultimi anni: in tanti paesi africani e del medio oriente la donna è considerata poco sopra i cani. Ma per eliminare questo problema basta non parlarne, oppure parlarne in modo adeguato al politically correct.

    Non è solo questo, certamente. Però anche i problemi di tipo culturale vengono ampliati dal cambio di contesto, perché a questi problemi si deve opporre l’autorità. Ora: primo, c’è una diversa forma in cui si manifesta: un nativo dell’Africa, anche nel caso ottimo, ovvero di maggior affinità culturale – poniamo che sia cattolico – considererà in modo assai diverso il vescovo della sua diocesi nativa, probabilmente della sua stessa etnia, da quello che si ritrova, poniamo, a Firenze o a Verona. La prova provata è che ci sono non pochi casi, in Africa – uno eclatante addirittura – di un vescovo che non è riuscito ad insediarsi in diocesi, perché di tribù differente da quella prevalente nella diocesi. E ho fatto il caso ottimale. Quindi, il contrasto a questi problemi da noi è molto meno efficace a quello che può essere fatto da loro.

    Secondo, ma non secondario, arrivano da un paese dove l’autorità ha certamente un grande valore (nel bene e nel male) e si ritrovano in un paese che festeggia come una gran cosa il cinquantesimo anniversario dell’inizio sistematico della demolizione dell’autorità. Inoltre, queste persone facilmente vengono manipolate da quegli stessi picconatori: il caso delle proteste a Firenze è eclatante.

    pochi mesi or sono: a raccogliere i pomodori a cinque euro al giorno;

    Ecco, a questo proposito il neo-senatore Iwobi, pure lui fascio-leghista (qui sotto in foto), ha così risposto alla Grande: “una volta era per il cotone, ora sono i pomodori”.

    http://www.ilsecoloxix.it/rw/IlSecoloXIXWEB/genova/foto_trattate/2018/03/06/a6ad13134e73c18f805514b0f4fbfaf9-ksaC–673×320%40IlSecoloXIXWEB.jpg

  23. Luigi

    “Basta dare un’occhiata ai numeri e vedere come si sono incrementati negli anni.”

    Non va dimenticato come la prima cifra ad essersi incrementata, grazie ai buonisti negrieri, sia stata quella dei morti.
    Business as usual.

  24. Giusi

    Comunque per me il prototipo del “sinistro” che mi si è stampigliato nella mente è rappresentato da una risposta che anni fa, in un gruppo di amici, diede una di sinistra, ricca, tutta belle parole e buone intenzioni di fronte alla richiesta di un aiuto per un caso veramente problematico che tutti conoscevamo e per il quale tutti ci eravamo autotassati: “NON SONO D’ACCORDO, CI DEVE PENSARE LO STATO”!

    1. Thelonious

      @Giusi:

      “Essi cercano sempre di evadere/ dal buio esteriore e interiore/ sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d’esser buono” (T.S.Eliot)

  25. Regressista

    Cari signori,
    io vi sconsiglierei di vedere la questione in termini di bontà e di samaritani. Le elite mondialiste alla Soros, ma non solo, stanno pagando fior di milioni per riempire l’Italia di immigrati; ma qualcuno s’è mai chiesto perché lo fanno? La risposta a mio avviso è estremamente semplice: 1) vogliono destabilizzare l’Italia, per porter poi guadagnare miliardi speculando sui nostri titoli; 2) volgliono i 9500 miliardi di risparmi presenti nelle nostre banche 3) vogliono continuare a comprarsi a prezzo di saldo le migliori nostre aziende 4) vogliono distruggere il cattolicesimo. Quando non ci saranno più soldi per mantenere i vitelloni col celluare, questi diventeranno una bomba atomica sociale, dovremo armarci per poter andare in giro o solo per fare la spesa, ci saranno aree dove lo Stato non avrà più alcun controllo (ammesso non ci siano già). Molti dei buoni samaritani di oggi (radicalshit) con il portafoglio altrui diventeranno pubblicani e caino e non ci sarà più da scherzare, sarà solo questione di sopravvivenza.

  26. PaulBratter

    no no, non diamo patenti di “cattolicità” (qualsiasi cosa voglia dire), ma diamo retta al primo prete che passa come questo del video e che dice EVIDENTI eresie su Rai1 davanti a centinaia di migliaia di spettatori (apprezzatissimo però dai conduttori e dagli ospiti in studio)

    https://www.facebook.com/daniele.badalamenti.7/videos/310943519433423/

    PS avete notato che questi preti progressisti si assomigliano un po’ tutti: Galantino, Mauro Leonardi, Viganò, Mogavero, questo Maggi, intendo proprio fisicamente e nei modi.

    1. sweety

      buongiorno Paul. Rispondo perché ho nominato prima il concetto di patenti. Dare patenti di cattolicità (o meglio nello specifico di non-cattolicità) significa dire “Tizio è un sedicente cattolico” in base ad opinioni su argomenti, per l’appunto, opinabili. Dire eresie è ovviamente un’altra cosa – dire per esempio che “Cristo è solo un uomo” è evidentemente uguale a non essere cattolici. Dire “dovremmo accogliere più migranti” o dire “dovremmo riproporre la battaglia di Lepanto” di per sé non sono indicative di una maggiore o minore cattolicità, invece. Penso sia abbastanza chiaro il mio pensiero.

      1. @sweety
        . Dire eresie è ovviamente un’altra cosa – dire per esempio che “Cristo è solo un uomo” è evidentemente uguale a non essere cattolici.

        Sweety, quello che dici è vero, ma bisogna capirsi bene. Eresia non è solo fare affermazione positive errate; è anche non prendere in considerazione verità di fede non opzionali.

        Detto questo, non ho capito da dove è saltato fuori il tema dell’eresia: ho cercato “eret” e la parola “eretico” è solo presente in un commento di Cuda; “eresia” è citato da Luigi in modo assolutamente congruo, e Paul poi la riferisce ad un video. Ma magari mi sono perso qualcosa, perché un mesetto fa già fui perplesso su una parola che mi pareva non fosse mai stata usata, e invece non ero stato capace a rintracciarla.

        “Sedicente cattolico” ed “eretico” sono due concetti molto diversi. Io faccio solo presente che se in una discussione su questioni di fondamentale importanza, e a cui si vuol dare un fondamento cattolico, le uniche frasi che leggo a sostegno di una tesi sono roba tipo “Cristo ha detto di amare il prossimo”; poi salta fuori che il concetto di “prossimo”, così come è stato correttamente spiegato da molti, è commentato ironicamente come qualcosa che non si è mai sentito, e peccato che si è citato anche San Tommaso; e infine, come è stato pure fatto presente, la parabola del Samaritano c’entra solo incidentalmente con la questione dell’accoglienza, vedi che il problema c’è. Magari è solo un problema di espressione, ma pure quello è un problema: perché il Cristianesimo ridotto a “volemose bene” non si può proprio tollerare.

        Ora, capisci bene che il problema quindi non è in sè una tesi tipo “bisogna accogliere più migranti”: è invece il constatare la totale assenza di fondamenti cattolici nel sostenerla.

        @cuda
        Intendevo un contatto di persona, capisco che mi reputa un poveretto ma ho giusto quel minimo di cognizione per non spostare una discussione eterna su un’altro social. La ringrazio, buona serata.

        Se mai dovessi incontrarla, sarò molto lieto di offrirle un tè, un caffè, una pizza, e anche un pranzo o una cena, e di discutere sugli argomenti che le aggradano. Ma contatti personali per via elettronica non li coltivo, né ho il tempo di seguirli (è uno dei motivi per cui non sono su Facebook, a parte Facebook). Comunque non la ritengo un poveretto, né nessuno la ritiene tale, perché qui non si danno giudizi su persone (che oltretutto non si conocoscono). Si danno certamente giudizi su quello che ognuno scrive, e certamente siamo tutti alla pari. Non le ho neanche dato del protestante: le ho fatto presente che la frase “basta il Vangelo” non ha senso, e che quindi la sua replica alla mia osservazione era infondata (chi la prende per vera sarebbe certamente un protestante).

        Visto che poi lei dice che ognuno prende del Magistero quello che gli comoda, e questo è un atteggiamento assolutamente comune in tutti, me incluso, mi piacerebbe pertanto sapere dove questo è stato fatto nella discussione. Perché francamente questa è la critica che in molti qui hanno fatto a lei, e ad altri, citando quello che mancava (ovvero: cosa si intende per amore del prossimo, l’importanza del prossimo “vicino”, eccetera). Non vedo citato quello che manca del Magistero nelle risposte che lei contesta.

        1. sweety

          buon giorno Fabrizio. Nel citare “eretici” mi rifacevo al commento di Paul che si riallacciava al mio ironicamente, dicendo che dobbiamo essere buoni e non dare patenti, ma essere boccaloni e credere al primo che passa (in sostanza). E io dicevo che no, astenersi dal dare del sedicente cattolico non equivale a dire che chiunque, qualsiasi cosa dica, è cattolico.
          Capisco comunque quello che dici. personalmente, mi viene difficile trovare una qualsiasi interpretazione di cristianesimo in cui i negri africani che arrivano qui non siano prossimo – e non lo dico ironicamente. Penso che il discorso non sia se essi siano prossimo o no, bensì qual è il modo migliore per aiutarli, che dia giustizia a noi e a loro. Io considero sbagliata una qualsiasi interpretazione di cristianesimo che non consideri i negri che arrivano qui come prossimo. Dopodiché – se davvero l’accoglienza indiscriminata sia il modo migliore per prendersi cura di loro, questo è il fulcro del problema.
          Il mio commento sopra (nato dalla mia esperienza di vita nel Terzo Mondo) dice che, secondo me, la strategia migliore è un’immigrazione qualificativa (non qualificata, o non solo, ma qualificativa) che permetta lo sviluppo serio dei Paesi d’origine tramite il ritorno degli immigrati. Io vivo in un contesto però cristiano al 100%, come ho detto, e non ci sono problemi di Islam o altro. Buona giornata!

          1. Kosmo

            Il mio commento sopra (nato dalla mia esperienza di vita nel Terzo Mondo) dice che, secondo me, la strategia migliore è un’immigrazione qualificativa (non qualificata, o non solo, ma qualificativa) che permetta lo sviluppo serio dei Paesi d’origine tramite il ritorno degli immigrati.

            Io sinceramente non capisco questa storia delle “esperienze nel Terzo Mondo”.
            Per esempio, io non ho mai visto un fascista in vita mia, eppure per sei mesi si è gridato un giorno sì e l’altro pure all’allarme fascismo.
            Quindi, esperienza o non esperienza, non c’entra nulla, perchè ognuno di noi ne ha una diversa e limitata.
            Mi aspetto prima o poi di sentire, dai favorevoli all’immigrazione (controllata, of course, peccato però che si manchi sempre di dire in che modo), che loro non hanno mai visto e vissuto i problemi che ci sono oggettivamente qua in Italia, da parte dei clandestini.
            Questa è una prova in più che dimostra una volta per tutte che quelli che vengono qui sono soltanto gli avanzi di galera che i paesi africani hanno scaricato da noi come forma di pressione per ottenere più soldi, per non doverli mantenere, per non doverli controllare, e per di più farsi dare ancora soldi per poterseli riprendere!

            Venendo al punto più specifico, anche la cosiddetta “immigrazione qualificativa (non qualificata, o non solo, ma qualificativa) che permetta lo sviluppo serio dei Paesi d’origine tramite il ritorno degli immigrati” è una altra pietosa idea (pietosa nel senso che è sia sbagliata, sia dettata da un pietismo occidentale): infatti NON C’E’ LAVORO per i laureati italiani, NON C’E’ LAVORO per i non qualificati italiani, figuriamoci quanto ce ne sarebbe con una cospicua massa disposta a paghe da fame.
            Anche far venire qui gente a diplomarsi e laurearsi è una PESSIMA idea, sia perchè ci ritroveremmo a mantenere altre centinaia di migliaia di persone fino alla maggiore età (come se non bastassero gli italiani) che poi, costati allo stato italiano uno sproposito, non “ripagano” (in senso lato) i costi sostenuti per la loro istruzione, ma vanno ad aumentare la ricchezza di altri paesi. Cose da pazzi.
            Non solo, ma verrebbero su diplomati e laureati che non troverebbero posto nei loro paesi di origine perchè sarebbero TROPPO AVANZATI rispetto ai lavori che sarebbero necessari immediatamente nei loro paesi.

            I sensi di colpa non devono esistere: già ci sono tanti missionari italiani che educano e insegnano un mestiere alle popolazioni locali. Bisognerebbe supportarli di più invece di lasciarli alla mercè dei ras locali.

            1. Kosmo

              (…)figuriamoci quanto ce ne sarebbe con una cospicua massa disposta a paghe da fame.

              E’ saltato un pezzo, chiedo scusa.
              Intenevo dire, come verrebbe inflazionato il mercato del lavoro con una cospicua massa di non qualificati disposta a paghe da fame.

      2. Luigi

        <>

        E chi avrebbe scritto una simile fesseria su Lepanto?
        Infatti la mia frase era questa:

        “Purtroppo non ci sono più Europei come quelli di Poitiers e Lepanto!”

        che è tutto un altro paio di maniche.
        (A dimostrazione di quanto gli amatori dell’umanità tendano a odiare il prossimo)

        1. sweety

          Ma io non capisco. L’odiatore sarei io? Mi spiace aver riprodotto in maniera sbagliata il suo pensiero (era comunque una generalizzazione per assurdo, in realtà) ma non mi pare di odiarla, per questo.
          Anzi, sono certa: io non la odio proprio. Quanto ad amare l’umanità, non so. Quella del mio villaggio in Oceania, sì, ma perché ci vivo.

          1. Luigi

            “(era comunque una generalizzazione per assurdo, in realtà)”

            No, era solo il punto finale di uno svillaneggiamento meschino.

            Incapace di confrontarti con la realtà, come altri non hai trovato di “meglio” che piegare artatamente il mio pensiero su posizioni che mai ho sostenuto (il tutto nascosto con la finta educazione dell’impiegare il “lei”); infatti hai perfino dovuto inventare la citazione…
            Certo comprendo il bruciore di stomaco, dovuto al fatto di aver ricordato a chi si debba, la diffusione del Vangelo nel mondo.

            Ripeto, ho solo preso il passo più eloquente e non sei certo stato/a l’unico/a ad agire così.
            Ma rimane che, dopo altissime lezioni teoriche sull’accoglienza del prossimo, la pratica è questa.

        2. sweety

          a latere, mi chiedo (e le chiedo): se ci fossero gli Europei di Poitiers e Lepanto, no…cosa farebbero oggi?

  27. vale

    concludo con la faccenda degli immigrati e poi la smetto con tale argomento.
    siccome è un dato di fatto che la maggior parte sono musulmani( e una buona metà islamisti):

    da “la verità” di oggi pag.14
    “il manifesto dei cento professori contro il totalitarismo islamico- gli intellettuali francesi firmano un documento per denunciare il separatismo delle comunità musulmane .

    ( nota mia:al di là dei “valori” il punto,si ribadisce,è che costoro non hanno nessuna intenzione di integrarsi)

    “…il nuovo separatismo avanza sotto mentite spoglie.
    vorrebbe sembrare benigno,ma in realtà è solo un’arma della conquista politica e culturale dell’islamismo.
    l’islamismo vuole stare a sé poiché rifiuta gli altri,ivi compresi i musulmani che non condividono le sue vedute.

    l’islamismo detesta la sovranità democratica poiché essa gli rifiuta ogni legittimità.

    l’islamismo si sente dominato allorché non domina.”

    tra i firmatari: rémi brague.p.bruckner ,l.ferry,b.kouchner,pierre nora,alain finkielkraut,p.a.taguieff,michèle tribalat.

    1. vale

      p.s. certo che se i “valori” sono quelli in base ai quali è stata rinviata a giudizio silvana de mari,stiamo freschi….
      ( andarsi a vedere sul sito di blondet la lettera scritta da lei o su “la verità” di oggi a pag.10 “mi processano perché oso criticare i filopedofil finanziati dallo stato”

  28. Sabino

    Bisognerebbe pur porsi il problema del perché la maggior parte dei clandestini non provenienti da zone di guerra sia costituita da maschi musulmani giovani e in buona salute. Non e’ forse un modo di ripetere quel che il mondo islamico aveva tentato per moltissimi secoli nei confronti dell’occidente cristiano mediante guerre di conquista? La nostra memoria oggi e’ corta, ma il primo alt ad un’invasione che sembrava invincibile fu merito dei Franchi comandati da Carlo Martello (Poitiers, 732 ); poi furono i normanni a sconfiggere gli arabi in Sicilia (1091) ; tocco’ a Venezia e agli Asburgo contrastare la sempre rinnovata avanzata turca, definitivamente sconfitta sotto le mura di Vienna (1683). Questo solo per ricordare i fatti più importanti. E che dire della continua, feroce e implacabile pirateria turca e berbera che infierì contro le coste dell’Italia, in particolare quella meridionale, causandone lo spopolamento e procurando schiavi in quantità alle autorità tunisine, algerine e tripoline?Nemmeno la spedizione anglolandese del 1816 contro Algeri, che pure porto’ alla liberazione di quasi duemila schiavi cristiani (in maggioranza siciliani e napoletani), riuscì a por fine a quella pirateria, che cesso’ solo con la conquista francese dell’Algeria. Quale fosse la condizione terribile di questi schiavi, basterà leggere l’opera del grande storico inglese P Johnson, “La nascita del mondo moderno”, Corbaccio, pag. 284-5, per rendersi conto che, a meno che non si trattasse di persone ricche, da cui era preferibile ottenere un congruo riscatto, lo stupro o l’arem erano la sorte riservata alle donne, la tortura per costringere alla conversione era spesso praticata e non si risparmiavano bastonature, come non mancarono casi di crocifissione, mentre l’uso di pesanti catene rendeva impossibile la fuga.
    E allora, una volta che la volontà di dominio e di espansione dell’Islam e’ provata per tutta la sua storia, appare temerario o realista ritenere che anche l’immigrazione islamica non provocata da carestie e guerre risponda allo stesso intento?Erdogan ha recentemente dichiarato che sarà la demografia degli islamici a determinare le sorti dell’Europa. Chi parla senza cognizione di fenomeni che poco hanno a che fare con la miseria e con l’indigenza e quindi con la carità verso il prossimo, dovrebbe riflettere e studiare la storia prima di emettere affrettati giudizi, dovere tanto più stringente quanto più alto e’ lo scranno da cui si parla.

    1. exdemocristianononpentito

      C’è però un elemento di cui bisogna tener conto e a cui avevo fatto riferimento in un mio post più sopra, che l’emigrazione non è costituita esclsivamente da islamici, ci sono tanti cinesi, latino americani, filippini, europei dell’est. Se anche ci fosse un piano preordinato a tavolino per far invadere l’europa dagli islamici non credo che i summenzionati non musulmani ne siano parte-
      Per quanto, poi, può osservarsi, la volontà di tutti costoro di integrarsi con la società europea è maggiore che nei maomettani.
      Quindi, questo fatto renderebbe di fatto improbaile che i musulmani diventino maggioranza, anche perchè non mi risulta che ci siano tante (qualcuna si, ma tante no) conversioni di europei alla fede di Allah, e questo è reso difficile anche da un altro fatto: mentre il cristianesimo è filosoficamente allenato a dibattre con i non credenti su tutte le questioni fondamentali inerenti la fede (esistenza di Dio, immortalità dell’anima, teodicea), l’islam non solo non lo è, ma addirittura proibisce il dibattito su queste materie.
      E siccome lo scetticismo è merce diffusa, i musulmani sono inadatti a convertire gli occidentali con la discussione ed il libero dialogo.
      Poi bisognerebbe vedere quant’è la quota degli immigrati islamici rispetto al totale (l’unica fonte che ho trovato è questa https://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_in_Italia#Provenienza.
      Infine poichè, non sono propenso a credere che i non musulmani possano, in un prossimo futuro, far fronte comune coi musulmani: i disgraziati spesso si odiano fra loro come i galli di renzo.
      Ad ogni modo rimangono sempre un grave pericolo per la delinquenza e la violenza che esprimono nel nostro mondo.
      Che il mondo islamico sia sempre stato un pericolo per l’occidente e che per secoli, ha praticato uan feroce pirateria fino alle coste dell’europa del nord (non solo nel mediterraneo) è cosa che tutta la storiografia ha sempre evidenzato, e,non c’è bisogno di far riferimento a storici mediocri e sovrastimati , come Paul Jonshon, o a pseudostorici come Rodney Stark: ce ne sono di migliori e ben più imparziali..
      Però un punto non va sottaciuto: anche il mondo sedicente cristiano non ha mancato di essere espansionista e violento e di compiere i suoi genocidi.
      Però, e questo è importantissimo, il cristianesimo ha il vantaggio di poter mettere in discussione il suo passato e di individuare i suoi errori e di adoperarsi per correggerlli. Questa capacità di autocritica, di automendamento la religione coranica non ce l’ha.
      Inoltre, grazie alla vituperata separazione fra stato e chiesa, si può storicamente distinguere meglio in ambito cristiano, le responsabilità degli stati da quelle della Chiesa ed anche questo è meno agevole in ambito musulmano.
      PS: E’ molto dubbio che l’avanzata islamica bloccata a Poitiers nel 732 (o 733 secondo i calcoli dello storico Marcel Baudot) fosse l’inizio di una vera e propria invasione, si pensa più che altro ad una delle tante incursioni tese più che altro a saccheggiare (l’intervento islamico fu invocato dal duca d’aquitania!) come hanno ben evidenziato storici seri (loro si) come Pirenne e Braudel.
      Non foss’altro perchè nella spagna visigotica gli arabi non si erano ancora radicati. Certo, “in prospettiva” e nell’ipotesi di una vittoria musulmana a Poitiers, la cosa si può discutere.

  29. Non sono un commentatore abituale e di solito quando intervengo è perché si tratta di un argomento su cui posso dare un contributo. In questo caso no, sento solo di poter evidenziare problemi.
    Intanto, dizionario alla mano, non posso chiamare “invasore” un popolo che arriva disarmato con mezzi di fortuna. Si tratta di un’astuta strategia? Allora però, quale contro-strategia vorrebbero adottare quelli che invocano lo spirito di Carlo Martello?
    Missili contro le navi che ospitano anche donne e bambini (in percentuale inferiore, d’accordo ma comunque in numeri considerevoli)? Loro si prenderebbero la responsabilità di dare quell’ordine (sempre quando sono cattolici, perché immagino che un sostenitore di Forza Nuova potrebbe proporsi senza troppi problemi)?
    Ma senza ironia, cos’altro? Occupare un pezzo di territorio libico e trattenerli lì? Trattenerli in che tipo di strutture? Costruire un nuovo stato con fondi europei, una specie di colonia penale? Questa è l’opzione che mi sembra eticamente più praticabile, ma chi è disposto a proporla?
    Farli tornare indietro nel deserto? I missili di cui sopra sarebbero più pietosi.
    Cos’altro? Organizzare rimpatri? Si può fare, con la piccola percentuale di profughi di cui sapremo l’origine e che il paese d’origine è disposto a riprendersi. Ma sappiamo che sarebbe (sarà, forse, se nasce un governo) una goccia nell’oceano.

    Aggiungo alcune riflessioni che ho sentito da persone lavorano con questa emergenza (in due conferenze, una con politici regionali che cercavano di difendere la ridistribuzione che fanno nei paesi di provincia e una di un sindacato di poliziotti):

    1) Sul problema dei fondi per l’immigrazione. Il profugo che è mantenuto nei centri fa una pessima vita, d’accordo, ed è diseducativo. Ma chi ci lavora sa già che nel momento in cui arriva il comunicato che quel profugo non ha più diritto a stare lì, quello si consegnerà alla malavita. Perché andarsene non può (o non vuole, vedi sotto), e non può avere lavoro legale. Se siamo fortunati vivrà come semi-schiavo in qualche campo di pomodori (e anche così, rende disponibile una manodopera a costo 0, che farà diminuire il valore del lavoro). Se siamo sfortunati spaccerà o vivrà di elemosina.
    Ora, concretamente, che proposte avete per risolvere questo nodo? La Lega ha puntato molto sul malcontento generato da “quelli che vivono a nostre spese”.
    Ma possiamo intanto ammettere pacificamente che se tagliassimo quei fondi avremmo una situazione ben peggiore? Che quei fondi non sono un bieco trucco dell’Europa anticristiana che vuole la nostra sostituzione etnica? E possiamo dire invece che si tratta di un tentativo di gestire una situazione caotica? E una gestione che crea problemi etici? Vero. Proposte migliori?

    2) Sul problema dei rimpatri. Dall’esperienza dei poliziotti: il piccolo spacciatore straniero beccato in flagrante, non ha problemi ad essere mandato in prigione. Ma se si accenna ad rimpatrio devono farlo dopo aver svuotato la stanza di penne e di ogni oggetto appuntito. Altrimenti questo comincia a ferirsi per essere mandato in ospedale ed evitare l’espatrio. Mi dicono che ciò è perché, almeno in parte, perché chi è venuto qui lo ha fatto raccogliendo soldi e speranze di tutta la famiglia e il quartiere, e non può pensare di tornare a mani vuote. Allora, si può anche fare un parallelo con i migranti italiani illusi dal Sudamerica ad inizio Novecento. Ma non ce lo vedo un migrante del tempo che, resosi conto di aver ricevuto una fregatura e trovando la polizia disposta a rimpatriarlo, a ferirsi per non essere espulso dal Brasile.

    3) Sugli africani ingannati: il problema è che pochi casi felici ci sono. Il responsabile regionale parlava di un africano che avevano tenuto in un centro di accoglienza per un po’, che alla scadenza del suo tempo è riuscito a passare in Francia in questi modi assurdi come passare i passi alpini in pieno inverno (oggi morta una donna incinta, perché questi migranti dovrebbero essere tutti giovani maschi in forze). Ma quando li ha ricontattati questo aveva trovato lavoro in Francia come usciere di hotel, con un buono stipendio (diceva la cifra, è più alto del mio). La stessa cosa in fondo è successa con gli italiani in Sudamerica. Ho avuto un bisnonno che dall’Argentina ha mantenuto tutta la famiglia.
    Per completezza mi è anche capitato di parlare con un africano che chiedeva elemosina in una città d’arte (è stato un caso, la maggior parte delle volte anch’io faccio al scelta più facile di tirare dritto). Raccontava che nel suo paese era laureato e aveva famiglia (credo fosse sincero) e là non aveva mai avuto bisogno di elemosinare.
    Allora, sempre molto concretamente, che fare? Andare a cercare i casi di successo e impedirgli ogni contatto con altri potenziali migranti? Rimpatriare gli insuccessi (magai con qualche ferita da punta autoinflitta) nella speranza di far cambiare idea a chi sta per partire? Si può fare, ma resta il problema della grande maggioranza che non si può reimpatriare?

    Non voglio essere polemico, voglio vedere se c’è qualche idea, oltre alle dichiarazioni di principio, con cui posso essere abbastanza d’accordo (non sul chiamare invasore una massa disarmata e disorganizzata).
    Finisco con un piccolo accenno alla Fede dicendo che, Vecchio e Nuovo Testamento alla mano, gli stranieri sono, insieme agli orfani e alle vedove, una delle grandi categorie di deboli che Dio chiede di soccorrere, e anzi su questi aggiunge rincari del tipo “perché anche tu Israelita sei stato errante” (il cristiano è invece lo è strutturalmente: “siamo come ospiti di passaggio”, dice la lettera a Diogneto). Per cui ci viene detto che Dio su comportamento verso queste categorie giudicherà i suoi fedeli.

    1. @Zimisce.
      “Proposte migliori?”.

      Più che migliori. Si tratta praticamente di una strada obbligata… Quindi può piacere o non piacere… Ma solitamente il Signore fa così: ci invia sempre le soluzioni ai nostri problemi.

      Quella di cui molti parlano come catastrofe è la perfetta soluzione che consente all’Europa di continuare ad essere cristiana.
      [secondo molti esperti la nostra denatalità in questo momento ha già ampiamente superato il punto demografico del non ritorno]

      http://www.amicidilazzaro.it/index.php/quando-un-vescovo-cattolico-battezzo-il-padre-musulmano/

      http://www.amicidilazzaro.it/index.php/la-nuova-evangelizzazione-aiutata-dai-musulmani-2/

  30. Intanto, dizionario alla mano, non posso chiamare “invasore” un popolo che arriva disarmato con mezzi di fortuna.

    Dizionario alla mano (dalla Treccani):

    […] b. Con riferimento soprattutto alla storia medievale, la penetrazione in un territorio di popoli che migrano in cerca di nuove sedi: le i. barbariche; l’i. degli Unni, o di Attila; l’i. della Spagna da parte dei Vandali; l’i. longobarda, in Italia. c. Irruzione violenta o arbitraria di persone in un luogo: […]

    Come vedi le armi non servono perché si possa usare il termine correttamente.

    Allora però, quale contro-strategia vorrebbero adottare quelli che invocano lo spirito di Carlo Martello?

    Rimandarli indietro, senza ironia. So che non è facile. Se è per questo, non è facile neanche creare milioni di posti di lavoro, risanare l’economia, e persino tappare le buche nelle strade di Roma. Allora perché non rinunciamo subito a tutte queste cose? Ma, veramente, siamo diventati una civiltà di rassegnatari?

    Poi, quello che chi fa domande come lo tue non coglie è che questi arrivano qui _incitati_ e convinti che arrivano nel paese di Bengodi, e tanto più si accolgono, tanto più si incitano a venire (e a morire nel deserto, che tu hai giustamente citato, dove già muoiono senza misericordiosi che si commuovono, probabilmente in numero maggiore di quelli che muoiono sui barconi). Ora, con santa pazienza, si rimandano indietro finché non capiscono che il gioco non vale la candela.

    Indietro nel deserto? No: gli si chiede da dove vengono e dove vogliono essere rimpatriati. Rispondono? Bene, gli si paga il biglietto. Non rispondono? Li si manda in Libia. Scelgono loro. Faccio presente che è quello che stanno facendo in Israele: come vedi non è impossibile.

    Quelli che vengono salvati in mare, vengono rimandati da dove sono partiti. Ci sono problemi umanitari in Libia? È vero: ma l’ONU cosa ci sta a fare? A pontificare come le Bodrine o ogni tanto fa qualcosa di concreto?

    Altrimenti questo comincia a ferirsi per essere mandato in ospedale ed evitare l’espatrio.

    Gli si fa un’iniezione di tranquillante. Zimisce, ma ti rendi conto delle enormità che stai dicendo? Stai dicendo (tu hai fatto in realtà una domanda, ma è una domanda retorica) che uno che fa l’energumeno può gabbare la legge e le forze dell’ordine, qualsia cosa abbia in mente di fare. E ovviamente non è detto che debba valere solo per i “migranti”. Vorrebbe dire la totale anarchia e la guerra civile. Ragazzi, ma abbiamo perso il senno, veramente, di tutte le questioni basilari di come sta in piedi una società civile?

    Ma quando li ha ricontattati questo aveva trovato lavoro in Francia come usciere di hotel …

    Chi si integra e ha un lavoro non deve essere necessariamente espulso: si fa come negli Stati Uniti, gli si dà un permesso di soggiorno finché ha il lavoro, anche concedendogli qualche finestra opportuna nel caso lo perda e ne cerchi un altro. Guarda che se pensi che quelli non capiscono la differenza tra una piccola minoranza che ce la fa e il successo garantito per tutti, stai dicendo che sono dei baluba senza uso della ragione… Questo si è razzismo. Ovviamente, sul piano comunicativo, bisogna stroncare le ONG che fanno propaganda da quelle parti (il che farà certamente piacere a quei governi e alle diocesi locali, che sarebbero molto collaborative).

    (il cristiano è invece lo è strutturalmente: “siamo come ospiti di passaggio”, dice la lettera a Diogneto

    Su, per favore, non siamo ridicoli: la lettera a Diogneto è del II secolo d.C., con i cristiani sparute minoranze in un mondo pagano. Dobbiamo buttare via quasi duemila anni di civiltà, compreso gli sforzi dei martiri e degli evangelizzatori, che hanno creato un’Europa cristiana dove non siamo ospiti di passaggio?

    La proposta di Francesca, ovvero la conversione, va benissimo, anzi, è l’unico modo di risolvere il problema in modo definitivo (prima di tutto è poi il comandamento di Cristo). Ma è ovvio che è altrettanto difficile, che non tutti si convertiranno, che ci vorranno tempi lunghi, che bisogna far piazza pulita nella Chiesa, perché lì sono i primi nemici di questa opzione:

    http://www.affaritaliani.it/cronache/un-prete-francese-attacca-il-papa-con-una-lettera-519988.html

    1. @Fab. Ah già, dimenticavo… è sempre colpa “degli altri” e “della Chiesa”.

      No comment.

      Intervista di Benedetta Frigerio a Yllka.

      “Sono nata in Albania dove a 12 anni cominciai a nutrire un forte desiderio dentro di me. Era il periodo di Natale, i cristiani allora erano perseguitati dal regime comunista, quindi festeggiavano di nascosto. Ricordo le donne cristiane che abitavano nel mio quartiere vestite bene, a festa. Pur dovendo agire di nascosto, sui loro volti non dominava la paura, ma la gioia. Questo fatto mi scavò nel profondo. Poi, siccome andavo a scuola con i loro figli, cominciai a chiedere loro come mai erano così felici: mi rispondevano che erano felici perché Gesù viveva…e magari erano poveri, con le toppe sui vestiti. Cominciai ad andare a casa loro con la scusa di fare i compiti insieme e vedevo che parlavano di questo Gesù e si facevano il segno della croce”
      (…)
      Eccetera, eccetera, eccetera.

      http://www.lanuovabq.it/it/yllka-convertita-dallislam-non-temo-nulla-con-gesu-ho-tutto

      1. Francesca, se vuoi ovviamente puoi commentare. Se non commenti, è perché evidentemente non hai argomenti: infatti quel prete francese, mons. Guy Pages, dice cose chiare e nette su un tema che conosce bene. Non si capiscono bene le due citazioni che hai fatto: perché LNBQ è una delle voci libere che dice cose chiare, in tutti i campi, sul marcio che è nella Chiesa e che è concausa della crisi che vediamo. Se volevi dire che ci sono convertiti islamici al cristianesimo, l’hai già detto, lo sappiamo, nessuno lo contesta, lo dice anche mons. Pages: è che sono pochi (anche se sono più d quanti si vedano, perché sono obbligati a nascondersi).

        Questo è il sito del gruppo di mons. Pages:

        https://www.islam-et-verite.com/

        Se lo sfogli, vedi che racconta storie simili a quelle citate (compreso la conversione difficilissima di un irakeno, che ha rischiato di essere ammazzato dai suoi, e ora li sta convertendo piano piano).

        Solo che questo prete la verità la racconta tutta, e non solo la parte positiva. Primo: un problema sono i numeri, e i convertiti sono una piccola quantità di immigrati islamici che arrivano da noi, quindi nel breve e medio termine non risolvono il problema. Secondo: la colpa è certamente anche della Chiesa e di chi dice che non biosgna fare proselitismo; e se qualcuno ancora vuol andare a spaccare il capello in quattro su cosa vuol dire, basta che si legga le omelie di certi vescovi e cardinali del nuovo corso, come il card. Cupich, che ha recentemente detto “le famiglie cattoliche devono crescere figli cattolici, quelle ebraiche figli ebraici”. Ma basterebbe guardare in casa nostra a vescovi e preti che si fanno in quattro per costruire una moschea, invece di evangelizzare (sempre che non evagelizzino al contrario, chiamando islamici a tenere l’omelia durante la Messa). Terzo: perché, passando dal piano spirituale a quello politico, la debolezza nei confronti degli immigrati e della loro inculturazione fa da freno alle conversioni: è notizia frequente – ieri si parlava della Svezia – che i cristiani di quelle etnie vengono minacciati pure arrivati in Europa (questo Magdi Cristiano Allam lo ripete da parecchio). Questo dimostra sufficientemente come il problema stia in casa nostra e nella nostra incapacità. Non è molto cattolico scegliere di raccontare solo la verità non scomoda, anche se capisco che il delirio post-conciliare impone di dire che le cose vanno bene, perché era stata promessa una “seconda Pentecoste” e, se i fatti non si adeguano, tanto peggio per i fatti.

        Tornando però al discorso conversione, c’è un secondo punto da affrontare, ed è l’inculturazione: non ci si può illudere che la conversione risolva subito tutto il problema. Vent’anni fa in Rwanda si massacrarono a milioni, e al netto delle responsabilità di chi sobillò le popolazioni, chi non seppe intervenire eccetera, fu una guerra civile “di popolo”, ovvero – per così dire – si massacrarono democraticamente. Eppure erano in gran parte cattolici; e la Madonna li aveva pure avvertiti. Su questioni meno gravi, pochi giorni fa ricordavo anche il recente caso di un vescovo nero che non ha potuto insediarsi in diocesi perché di etnia sgradita: qui, come vedi, c’è un abisso culturale rispetto a noi, perché non mi risulta siano avvenuti episodi simili da secoli, secoli e secoli (per la verità non mi risulta siano mai avvenuti, ma nell’Alto Medioevo può darsi). Questo ha a che fare con il rischio di guerra civile, perché poi non la combatteremmo semplicemente “noi” contro “loro”: se la farebbero anche tra loro, e la Francia – che è più “avanti” – ha già registrato molti episodi di scontri tra bande di immigrati di etnie diverse, per esempio nei campi illegali intorno a Calais.

        Tutte queste mie ultime osservazioni si riallacciano a quelle fatte da giorni, ovvero è una questione di numeri. Numeri piccoli di immigrati si possono gestire, convertire, contenere, educare, assoggettare alla legge; numeri grandi no. Salvo miracoli, s’intende: io confido molto in Maria Santissima. Tuttavia, anche i miracoli biosgna “meritarseli”: per la conversione della Russia la BMV chiese un atto, che la Chiesa non è stata in grado di fare.

        1. Fabrizio. Dici che non capisci bene le mie citazioni (compresa quella della Bussola).
          Molto semplice: tutti i casi che puoi leggere oppure udire dalla viva voce dei diretti testimoni (non solo in quelli che ho linkato) NON sono stati convertiti né dai papi, né dai vescovi, né dai preti – se non in qualche eccezione. Nella stragrande maggioranza sono arrivati al cristianesimo attraverso dei semplici cattolici (spesso digiuni di libri di teologia).
          Tradotto significa: potrebbe essere il caso di smetterla di lamentarsi di papi e vescovi , e di alzare le chiappe.
          Parli di “miracoli” e del fatto che però dobbiamo meritarceli: esatto, bravo! Tradotto, significa sempre uguale: alza le chiappe e smettila di infangare la Chiesa.

          Per ulteriori info, si può anche meditare su alcune testimonianze dei battezzandi della Notte di Pasqua 2018 a Roma.
          Ogni anno Don Lonardo le riporta sul suo sito
          http://www.gliscritti.it/blog/entry/4453

          “le famiglie cattoliche devono crescere figli cattolici, quelle ebraiche figli ebraici”.

          Non conosco il cardinale di cui parli e che ha fatto quella affermazione ma CONCORDO CON TALE AFFERMAZIONE e la completo:
          le famiglie cattoliche devono crescere i figli come buoni cattolici, quelle ebraiche i figli come buoni ebrei, quelle musulmane i figli come buoni musulmani, quelle buddiste i figli come buoni buddisti.
          Poi, sarà la bontà del cristianesimo e dei suoi fondamenti (introvabili in altre fedi) che potrà dimostrare ad una persona dove stia la Rivelazione di Dio, e il suo pieno compimento – cioè nella Chiesa Cattolica.
          E la Chiesa Cattolica si “esprime” in ognuno di noi (per chi ne fa parte). Viene testimoniata da ognuno di noi. Il fatto è pratico. Non è teorico. I fedeli di altre religioni o gli atei generalmente non seguono i discorsi o le prediche di tal prete o di tal cardinale, ma semplicemente vedono noi ogni giorno. (interessante a tal proposito, ad esempio, nel link degli Scritti l’incontro col cattolicesimo attraverso la signora delle pulizie cattolica).

          Non c’è molto altro da dire su questo argomento. Anche perché, in questa fase, la cosa funziona meglio per vie discrete.

          Per me Papa Francesco, come Benedetto e Giovanni Paolo prima di lui, sta facendo bene il suo lavoro.
          A noi fare il nostro.

  31. Antonio Spinola

    E’ vero ciò che dice Francesca, ma è una verità che va integrata con ciò che bene evidenzia Fabrizio.
    Infatti, che le conversioni dall’islam al cristianesimo in certi Paesi sia in aumento è un dato di fatto ed è incoraggiante (non se ne parla tanto per tutelare la sicurezza stessa dei convertiti).
    http://www.aldomariavalli.it/2017/03/29/tra-sogni-e-realta-il-fenomeno-dei-musulmani-che-diventano-cristiani/
    Ma questo ha poco a che vedere col problema di cui si discute, e che è un problema di numeri e di integrazione, dunque di gestione dei flussi, di ripristino dell’ordine e della legalità, di tutela dei diritti delle famiglie italiane e di quelle di tutti i lavoratori immigrati a qualsiasi etnia e religione appartengano.
    Problemi di difficile soluzione, ma che vanno risolti.

    1. Aggiungo un’ultima cosa (anche perché poi mi disconnetterò per molte ore): in tutti i casi in cui ho letto di realtà che riescono a convertire un numero significativo di islamici (p.es. quella del prete francese citato, poi di un prete copto, ora emigrato negli USA, che tiene una catechesi via radio ed è molto “temuto”) ho sempre letto di un approccio realistico e diretto: persone con una grandissima conoscenza del Corano in primis e della cultura islamica; che, forti di questa competenza, affrontano il problema sulla base della Verità: il Corano dice cose false e si contraddice. Facile immaginarsi che questi evangelizzatori non abbiano vita facile, vengono anche trattati con ostilità all’inizio, ma alla lunga hanno successo. È del tutto manifesto che questo approccio va agli antipodi del “islam-religione-di-pace, c’è l’islam moderato, i giovani che si arruolano nell’ISIS lo fanno solo perché disoccupati, eccetera”. Sono anche predicatori in tutto ortodossi anche con le questioni morali ed evidenziano il proprio conflitto con il mondo secolarizzato in cui viviamo.

  32. Sabino

    Zimisce.
    A molte sue affermazioni ha già risposto egregiamente Giudici. Voglio aggiungere che non vedo come non si possono chiamare invasioni le concentrazioni di immigrati che trasformano le zone da loro abitate in enclaves dove anche la polizia entra raramente e malvolentieri e dove si applicano le loro leggi e non quelle del paese che li ospita.Il vescovo di Mosul, che se ne intende un po’ più di lei, ha detto che la loro sorte (dei cristiani caldei) e’ quella che ci attende
    Quanto a quello che si può fare, bisogna prima di tutto abbandonare lo spirito di rassegnazione che non vede cosa si possa fare di diverso dell’accoglinza Indiscriminata, che e’ uno dei potenti detonatori della ripresa delle migrazioni. Ora a prescindere dalle provocazioni, sia pur insinuate, delle cannonate che si dice alcuni vorrebbero sparare, basta vedere quello che in passato fece il governo Berlusconi che, mettendosi d’accordo con Gheddafi, fermo’ praticamente gli sbarchi. Quando con il nuovo governo si capi’ che non si voleva fare più nulla, la tratta riprese in grande stile ed anzi con le navi ad attendere i migranti al limite delle acque territoriali, essa aumento’ ancora ed ancor più si dilato’ quando le navi ONG cominciarono a mettersi in comunicazione con gli scafisti, come e’ stato ampiamente documentato. E, si badi bene, senza che la sicurezza dei migranti aumentasse, perche, essendosi accorciato il tratto di mare da percorrere, i nuovi negrieri non hanno esitato a servirsi di imbarcazioni assai peggiori, tanto che, cifre ufficiali alla mano, il numero dei morti in mare e’ aumentato, non solo in assoluto ma anche in proporzione ai trasportati. Perfino Minniti alla fine ha seguito, tardi e con assai minore determinazione, le orme del precedente governo e qualche buon risultato lo ha anche ottenuto. Quindi vede che, volendo, molto si potrebbe fare, tanto più che invece di invocare dall’Europa la ripartizione dei migranti, cui le opinioni pubbliche degli Stati sono ostilissime, l’Italia molto più facilmente potrebbe ottenere aiuti economici per trattare con i governi africani, previa l’ovvia condizione che dimostri di voler fare sul serio nel contrastare le immigrazioni illegali.
    Rimane ancora il problema dei rimpatri, problema non facile, ma perso in partenza se si afferma che non ci sarebbe niente da fare. Se ci fosse volonta’politica, attraverso accordi con i paesi africani, supportati dall’Europa, si potrebbe avviare un graduale processo di ricollocazione dei migranti illegali. Poi una volta migliorato il quadro generale, anche dal punto di vista economico, si potra’ anche regolarizzare i clandestini cui fosse possibile trovare un lavoro.
    E qui mi fermo anche se avrei ancora tate cose da dire. Ma non posso tacere che il problema dei migranti illegali e’ per molti prima di tutto un problema ideologico che serve a dimostrare una supposta superiorità morale della sinistra, e poi uno strumento inconfessato, ma reale sia di sperare in una riserva di voti, sia di maneggiare danari e posti di lavoro nel sistema assistenziale

  33. @ Francesca
    Grazie, belle testimonianze

    @Fabrizio e Sabino
    Non volevo dire che non c’è nulla da fare. Se, come dicevo, un governo solido riuscisse a insediarsi sarebbe ottimo che rimpatriasse chi lo desidera e espellesse chi deve. Magari anche pubblicizzando bene la cosa, forse farebbe riflettere alcuni. Ma sì, resto convinto che gran parte dei giovani africani continuerebbe a sognare di essere nella piccola minoranza che “ce la fa”. Continuando il parallelo con gli italiani in Sudamerica, sai per caso se quelle leggi contro l’emigrazione sono servite? Io credo che l’emigrazione verso quei paesi sia tornata a livelli fisiologici solo quando la qualità della vita in Italia è risalita ad un certo livello.
    Sul perché a fine Ottocento le condizioni di vita fossero così pesanti si può parlare della crisi seguita all’unificazione e a come è stata compiuta, e in più ai problemi sociali legati all’industrializzazione. Quest’ultimo ordine di problemi infatti è quello che stanno passando i Paesi africani e per cui è passato ogni stato moderno (Inghilterra a fine ‘700, Giappone dopo la riapertura…).

    E ancora bisognerebbe ampliare il discorso, fare dei paralleli e vedere le strategie adottate in giro per il mondo. L’India è piena di slums dove la gente muore per strada, forse tutto sommato è uno stato in espansione che dà abbastanza speranze ai giovani.
    Comunque in tutti questi casi la situazione si calmerà quando varie situazioni miglioreranno nei paesi di emigrazione. Nel frattempo certo che bisogna lavorarci, ma tenendo conto che questo fenomeno non si può imputare ad un complotto o ad una pubblicità sbagliata (per quanto diversi tipi di malintenzionati possano cavalcarlo).

    Quindi bene vengano decisioni per contrastare, purché siano serie. Dicono, e non è la Boldrini a dirlo ma le questure, che la legge Bossi-Fini di qualche anno fa è stata un colossale autogol, che ha ingolfato di procedimenti tutto l’apparato di polizia.
    Forse dei trattati con alcuni paesi sono praticabili, ma teniamo conto che la maggior parte dei disperati viene da quei paesi la cui autorità centrale è praticamente nulla.
    E anche l’accordo con la Libia, funzionerà, per un po’, se diamo soldi a tutti i gruppi in cui si è frammentata, ma quando cominceranno ad esserci centinaia di migliaia di africani, anche i libici si ribelleranno a questa cosa, ed è assai facile che un qualche capo locale decida di risolvere il problema con un metodo drastico. Si può dire che non è un nostro problema, ma la cosa non mi lascia tranquillo.
    Il mio punto non è che non si possa fare nulla, ma che certe situazioni accadono e possiamo solo gestirle meglio che si può, perché sono esterne a noi, anche rispetto ad un noi-nazione.

    Sul fatto che siamo “ospiti di passaggio” intendevo (cioè l’autore della lettera intendeva) in questa vita, e questo non dovrebbe essere meno vero oggi di quanto lo fosse ai tempi.

    Infine sulle invasioni medievali ribadisco che tutti quei popoli erano armati e di solito si presentavano direttamente per fare bottino.

  34. Sabino

    Zimisce.
    Vedo con piacere che si mostra più realista. Cerchi pero’ di esserlo un po’ di più. Vede la Bossi Fini avrà avuto i suoi difetti, ma e’ servita a controllare la clandestinità in modo incomparabilmente migliore di quanto abbia fatto il governo che l’abolita. Ripeto che non c’e’ peggiore scelta che quella di non esercitare nessun contrasto.Solo se i negrieri saranno sicuri che l’Italia non si rasegnerera a subire l’invasione e che adotterà ogni mezzo lecito per contrastarla, ci sara’ speranza che desiderano dall’esercitare illoro turpe mercato, sapendo che potranno perdere tutto il loro guadagno.

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